Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||||
Altri Autori: | Servizio Rapporti Internazionali , Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||||
Titolo: | Visita di una delegazione francese presso la XIV Commissione ' colloqui su G20 e Unione europea | ||||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 216 | ||||
Data: | 30/03/2011 | ||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
XIV - Politiche dell'Unione europea | ||||
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
Visita di una delegazione francese presso la XIV Commissione – colloqui su G20 e Unione europea
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Documenti ufficiali, materiale bibliografico e guida alla lettura |
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n. 216 |
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30 marzo 2011 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri ( 066760-4939 – * st_affari_esteri@camera.it |
Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici: |
Servizio Rapporti Internazionali ( 066760-3948 – * cdrin1@camera.it
Segreteria Generale – Ufficio Rapporti con l’Unione europea ( 066760-2145 – * cdrue@camera.it
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I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. |
File: es0738.doc |
INDICE
Dichiarazione finale del G20 di Seoul (11-12 novembre 2010)
Priorità della Presidenza francese del G20 e del G8
Bruegel Policy Contribution – Reform of the International monetary System: some concrete steps
Appendice I (a cura della Segreteria generale – Ufficio Rapporti con l’Unione europea)
Ue e governance economica globale
Appendice II (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Rapporti parlamentari Italia-Francia
In occasione della presidenza francese del G20 e del G8, la Commissione Affari europei dell’Assemblea nazionale francese ha deliberato di compiere un ciclo di incontri sul G20 e l’Unione europea con rappresentanti dell’Unione europea e di altre organizzazioni internazionali (Banca mondiale, Fondo monetario internazionale, FAO, OCSE), nonché con rappresentanti dei paesi del G20 più importanti (vedi in Allegato 1 le finalità e il programma degli incontri). In questa cornice si colloca l’incontro con i parlamentari italiani. Al fine di fornire elementi di informazione al riguardo, si riportano di seguito:
- la dichiarazione finale del G20 di Seoul del novembre 2010 (in Allegato 2);
- le priorità della presidenza francese del G20 esposte nel gennaio 2011 (in Allegato 3);
- il comunicato finale dell’incontro dei ministri dell’economia e delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G20 del 18-19 febbraio 2011 (in Allegato 4);
- le valutazioni sulle prospettive di riforma del sistema monetario internazionale contenute in un recente paper del centro di ricerca Bruegel diretto da Jean Pisani-Ferry (in Allegato 5) e nel rapporto dell’Osservatorio di politica internazionale, a cura dell’ISPI, sulla riforma della Governance economica globale(uno stalcio in Allegato 6);
- le valutazioni sull’attività del G20 contenute nella relazione finale 2010 della Banca d’Italia (in Allegato 7);
- l’intervento alla Banca dei regolamenti internazionali del governatore della Banca centrale cinese Zhou Xiaochuan sulla riforma del sistema monetario internazionale del marzo 2009 (in Allegato 8);
Dalla documentazione emerge che:
- il comunicato finale dell’ultimo vertice G20 al livello di Capi di Stato e di governo di Seoul evidenzia, tra le decisioni assunte dal summit, l’adozione di un Seoul Action Plan che impegna gli Stati del G20 a politiche macroeconomiche che tutelino la stabilità dei prezzi, rapporti di cambio che riflettano i fondamentali dell’economia, evitando le svalutazioni competitive, ed una crescita sostenibile in grado di produrre più posti di lavoro;
Come è noto, aspetto cruciale dei lavori del G20 è rappresentato dagli attuali squilibri monetari globali ed in particolare da quello USA-Cina, consistente nel basso tasso di cambio e nelle ingenti riserve monetarie in valuta estera della Cina, a cui fa riscontro un pesante deficit commerciale e la tendenza all’indebolimento del dollaro USA (la Cina acquista inoltre in quantità massicce i titoli del debito pubblico statunitense, alimentando così una sorta di “circolo vizioso”). A questo proposito, alle ripetute richieste USA di una rivalutazione della moneta cinese, le autorità cinesi hanno fin qui risposto solo in maniera parziale, mentre, in un discorso del marzo 2009, il governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan ha espresso il sostegno cinese ad una riforma del sistema monetario internazionale di portata assai ampia, che preveda anche la creazione di una nuova “moneta di riserva internazionale”, in luogo del ruolo esercitato dal dollaro USA (il testo dell’intervento in Allegato 8)
- tra le priorità della presidenza francese del G20 vi è quella della riforma del sistema monetario internazionale, al fine di porre termine all’attuale volatilità determinata anche dall’accumulazione di riserve da parte dei paesi emergenti (quali la Cina). Nel porre termine a questi squilibri, secondo gli orientamenti della presidenza francese, si dovrà tenere conto dell’aumentato peso nell’economia mondiale delle economie emergenti, al fine di ottenere una crescita “forte, durevole ed equilibrata”; al fianco di tale priorità vi è anche quella di una migliore regolazione del mercato finanziario internazionale e quella di una maggiore attenzione all’andamento dei prezzi delle commodities, in particolare di quelle agricole;
- il comunicato finale dell’incontro tra i ministri dell’economia e delle finanze e i governatori delle banche centrali dei paesi membri del G20 del febbraio scorso ha riaffermato l’impegno per una crescita “forte, sostenibile ed equilibrata”, da porre in essere attraverso “politiche monetarie appropriate, che utilizzino la flessibilità dei tassi di cambio per meglio riflettere i fondamentali dell’economia e riforme strutturali per sostenere la domanda globale”; il vertice ha segnalato il bisogno di ridurre gli eccessivi squilibri economici globali e di mantenere gli squilibri monetari ad un livello sostenibile attraverso il rafforzamento della cooperazione multilaterale. A tal scopo sono stati individuati degli indicatori cui fare riferimento mentre, nel prossimo incontro di aprile, dovrebbero essere elaborate delle linee guida. Tra gli indicatori si segnalano il debito pubblico e i deficit fiscali, il livello del debito privato e le bilance commerciali. Il vertice ha anche concordato su un programma di lavoro mirante al rafforzamento del funzionamento del sistema monetario internazionale, nonché sull’implementazione completa dei nuovi standard finanziari di Basilea III. Infine, il vertice ha espresso preoccupazione per l’eccessiva volatilità dei prezzi delle commodities ed in particolare dei prodotti agricoli, sottolineando l’esigenza di un investimento di lungo periodo nel settore agricolo dei paesi in via di sviluppo.
- rispetto al tema della riforma del sistema monetario internazionale, il paper dell’istituto Bruegel esprime scetticismo sulla possibilità di apportare cambiamenti radicali in tempi brevi, ritenendo invece opportuno concentrarsi su obiettivi più limitati quali il monitoraggio delle politiche sui tassi di cambio e sui controlli dei capitali per evitare il loro utilizzo a fini “mercantilistici” o “protezionistici”; il rafforzamento di reti di sicurezza finanziarie per evitare crisi in paesi emergenti che subiscano improvvise fughe di capitali stranieri; l’attribuzione di un ruolo più incisivo, in questo ambito, ai diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale (facendo seguito alla riallocazione dei diritti speciali di prelievo tra gli Stati del FMI in favore dei paesi emergenti e in via di sviluppo già effettuata; al riguardo cfr. le valutazioni della Banca d’Italia in Allegato 7). Il rapporto ISPI insiste invece sul potenziamento del ruolo del Fondo monetario internazionale come centro di coordinamento delle politiche monetarie internazionali, al fine di superare l’attuale squilibrio tra USA e Cina; il rapporto sottolinea anche l’opportunità di rilanciare l’integrazione commerciale mondiale attraverso i negoziati in sede WTO, anche nel settore dei servizi.
Rapporto di informazioni
sull’Unione europea e sul G20
Problematiche e colloqui da tenere
Pur iscrivendosi nella continuità dei G20 precedenti, le cui realizzazioni sono incompiute, il G20 sotto la presidenza francese ha come vocazione quella di gettarele basi per un nuovo dispositivo globale che contribuisca a prevenire il rischio sistemico.
A tale proposito, visto il suo peso geografico ed economico, viste le sue competenze in materia di negoziati multilaterali e vista la sua esperienza in materia di integrazione economica e monetaria, l’Unione europea possiede i mezzi per imporsi come forza di trazione.
1. Quale è il ruolo del G20 nell’economia globale?
2. Quale bilancio trarre dai G20 precedenti, soprattutto riguardo all’applicazione degli orientamenti inerenti alla regolazione finanziaria?
4. Sulle priorità francesi di seguito elencate, quali sono le possibilità di giungere ad uno slancio politico a partire dal 2011 oppure di gettare le basi per una riflessione per i prossimi G20?
6. Sarebbe utile dotare il G20 di un segretariato permanente? Quale è il posto dell’Unione europea in questo dispositivo di governance?
COLLOQUI DA PREVEDERE
1. Amministrazione francese
2. Unione europea
3. I paesi del G20 più importanti (Stati membri dell’Unione europea e principali potenze economiche mondiali)
4. Organizzazioni internazionali (Banca mondiale, Fondo monetario internazionale, Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, Organizzazione di cooperazione e di sviluppo economico)
5. Esperti, universitari, ricercatori
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Dossier de presse de présentation de la présidence française du G20 et du G8
PRIORITÉS DE LA PRÉSIDENCE FRANÇAISE DU G20 EN 2011
Depuis sa création au niveau des chefs d'État et de gouvernement fin 2008, le G20 a permis d'apporter des réponses collectives efficaces à la crise la plus grave traversée depuis celle des années 1930.
En 2011, le G20 devra achever les chantiers déjà engagés pour s'attaquer aux racines de la crise mais également étendre son agenda à de nouveaux chantiers pour améliorer de façon durable la stabilité et la prospérité mondiales.
Seul le G20 dispose du poids, de la légitimité et de la capacité de décision nécessaires pour donner les impulsions indispensables à l'avancement des grands chantiers économiques d'aujourd'hui. La France, présidente du G20 pour 2011, a défini 5 priorités :
1. RÉFORMER LE SYSTÈME MONÉTAIRE INTERNATIONAL (SMI)
La période récente a été marquée par une forte volatilité des monnaies, le creusement des déséquilibres et la recherche d'un niveau toujours plus élevé de réserves de change par les pays émergents pouvant être confrontés à des retraits brutaux et massifs des capitaux internationaux. La présidence française souhaite réformer le système monétaire international pour apporter des réponses collectives à ces dysfonctionnements et accompagner les mutations profondes que connaît l'économie mondiale, avec notamment la montée en puissance des grands émergents. La construction d'un SMI plus stable et plus robuste passe aussi par la réduction des déséquilibres et la coordination accrue des politiques économiques au sein du Cadre pour une croissance forte, durable et équilibrée du G20.
2. RENFORCER LA RÉGULATION FINANCIÈRE
La
présidence française veillera à la mise en œuvre effective des règles décidées
par le G20 pour renforcer durablement le contrôle du secteur financier. Elle
s'emploiera aussi à renforcer la régulation financière dans les domaines où
elle reste insuffisante, comme sur les marchés de matières premières.
3.
LUTTER CONTRE LA VOLATILITÉ DES PRIX DES MATIÈRES PREMIÈRES
La présidence française souhaite trouver des solutions collectives pour réduire la volatilité excessive des prix des matières premières, notamment énergétiques et agricoles, qui pèse sur la croissance mondiale et menace la sécurité alimentaire. En particulier, les ministres de l'Agriculture se réuniront en juin, afin de proposer des solutions pour renforcer la sécurité alimentaire et développer l'offre agricole.
4. SOUTENIR L'EMPLOI ET RENFORCER LA DIMENSION SOCIALE DE LA MONDIALISATION
La présidence française du G20 fera avancer 4 objectifs prioritaires dans ce domaine : l'emploi, notamment des jeunes et des plus vulnérables ; la consolidation du socle de protection sociale ; le respect des droits sociaux et du travail ; et une meilleure cohérence des stratégies des organisations internationales. Les ministres du Travail et de l'Emploi se réuniront fin septembre sur cet agenda.
5. LUTTER CONTRE LA CORRUPTION
L'action du G20 en matière de lutte contre la corruption s'inscrit dans une stratégie globale de long terme en faveur d'un assainissement du climat des affaires, de la lutte contre l'évasion fiscale et du renforcement de l'État de droit. La présidence française s'assurera que le Plan d'action de lutte contre la corruption adopté à Séoul se traduit par des résultats concrets et des avancées effectives dès 2011.
6. AGIR POUR LE DÉVELOPPEMENT
Le G20, qui représente les deux tiers de la population de la planète, se doit d'apporter des solutions concrètes aux problèmes du développement, inscrit depuis Séoul à l'agenda du G20, avec l'adoption du premier Plan d'action pluriannuel du G20 pour le développement. La présidence française s'attachera en particulier à soutenir le développement des infrastructures et assurer la sécurité alimentaire dans les pays les plus vulnérables. La présidence française portera au G20 le débat sur le financement du développement, au travers des financements innovants, et notamment de la taxe sur les transactions financières.
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Appendice I
(a cura della Segreteria generale – Ufficio Rapporti
con l’Unione europea)
Negli ultimi anni le Istituzioni dell’Unione europea hanno assunto – anche in relazione all’acuirsi della crisi economica e finanziaria - in più occasioni posizioni in merito alla riforma della governance economica globale, con particolare riguardo al ruolo del G20, del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale nonché alla rappresentanza dell’UE nelle istituzioni finanziarie internazionali.
Indirizzi del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo ha ribadito in numerose occasioni, soprattutto a partire dalla riunione del 24 marzo 2009, che il processo di riforma della governance economica globale è una delle priorità per rilanciare la crescita e la stabilità dei mercati a fronte della crisi economica internazionale.
Il Consiglio europeo
del 17 giugno
In particolare, nella stessa riunione il Consiglio europeo, in vista del G20 di Toronto (svoltosi il 26-27 giugno 2010) ha ribadito alcuni capisaldi della posizione dell’UE:
- il G20 dovrebbe convenire una strategia di uscita coordinata e differenziata per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche. Tutte le maggiori economie devono fare la loro parte per realizzare l'obiettivo convenuto di una crescita forte, sostenibile e equilibrata;
- il G20 dovrebbe ribadire il suo impegno a procedere ad una riforma del sistema finanziario e progredire rapidamente in modo coerente e coordinato sull'intera gamma di azioni convenute a Pittsburgh, per rafforzare la resilienza e la trasparenza del sistema finanziario dell'UE, anche mediante capitali supplementari di migliore qualità e nuove riserve di liquidità.
- l'UE dovrebbe guidare, in seno al G20, gli sforzi volti astabilire un approccio globale all'introduzione di un sistema di prelievi e tasse a carico degliistituti finanziari nella prospettiva di mantenere una parità di condizioni su scala mondiale edifendere con vigore questa posizione di fronte ai suoi partner del G20. In tale contesto il Consiglio europeo ha chiesto di esplorare e sviluppare ulteriormente l'opportunità di introdurre un prelievo sulleoperazioni finanziarie a livello mondiale.
Il Consiglio europeo del 16 settembre 2010 e del 28-29 ottobre 2010 hanno (anche in vista del vertice G 20 poi svoltosi a Seoul il 12 novembre) ribadito l’esigenza di un'attenzione costante a livello globale in ordine, tra l'altro, ai rischi per la sostenibilità finanziaria, al risanamento incompleto del settore finanziario, all'alto tasso di disoccupazione, alla volatilità dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali e alla ricomparsa di squilibri macroeconomici globali.
Nella riunione del 28-29 ottobre il Consiglio europeo – nel richiamare i capisaldi della posizione europea in seno al G 20, con particolare riferimento al riequilibrio della crescita mondiale – ha individuato ulteriori priorità:
- continuare a tenere aperti i mercati, imprimere slancio ai negoziati di Doha ed evitare qualsiasi tipo di misura protezionistica o movimenti dei tassi di cambio nell'intento di ottenere vantaggi concorrenziali a breve termine.
- esaminare le varie opzioni relative alla tassazione del settore finanziario nonché le buone prassi intese a impedire i paradisi fiscali e l'evasione fiscale.
La posizione del Parlamento europeo
Anche il Parlamento europeo si è pronunciato in più occasioni a sostegno della riforma della governance economica europea e del coordinamento della posizione dell’Unione nelle istituzioni finanziarie internazionali e nelle altre sedi di cooperazione e coordinamento.
Alcune indirizzi generali al riguardo sono stati stabiliti nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 20 ottobre 2010, recependo la relazione intermedia della Commissione speciale sulla crisi finanziaria, economica e sociale (Relatrice, On. Pervanche Berès, Francia, S&D).[1]
La risoluzione contiene un’apposita sezione relativa alla governance globale nella quale il Parlamento, tra le altre cose:
- accoglie pertanto con favore le iniziative volte a migliorare, mediante riforme, l'efficacia, la portata globale e la responsabilità del FMI e di altre istituzioni delle Nazioni Unite, al fine di dotarle del mandato di operare quali piattaforme per iniziative di coordinamento globale del settore economico e finanziario nonché, se del caso, dei poteri per fissare norme giuridicamente vincolanti nella forma di convenzioni internazionali;
- ritiene che le sfide globali dell'UE riguardino la capacità di far corrispondere la sua forza economica con la sua autorevolezza a livello mondiale parlando con un'unica voce; ritiene che uno dei progetti centrali della politica estera dell'UE debba essere il contributo alla riforma dell'ONU e delle istituzioni legate all'ONU, trasformandole in istituzioni globali con reali poteri politici moltiplicatori in merito a questioni di rilevanza internazionale come la vigilanza e la regolamentazione finanziaria;
- chiede al Consiglio europeo di convocare un vertice del G20 consacrato esclusivamente alla necessaria riforma della governance mondiale;
- chiede al Consiglio di rilanciare un piano che proponga l'eliminazione dei paradisi fiscali, nel quadro delle Nazioni Unite e di altri istanze internazionali di cui fanno parte l'Unione europea e i suoi Stati membri;
- raccomanda che, contemporaneamente al miglioramento della governance e del funzionamento del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, ci si adoperi per rafforzare i regimi di governance internazionale per altri segmenti del mercato;
- prende atto dei progressi compiuti sulla governance fiscale dall'OCSE e in seno al G20, ma auspica un'azione urgente ed energica in vista di un rafforzamento delle conseguenze giuridiche ed economiche dell'inserimento nella lista nera delle giurisdizioni non cooperative dell'OCSE;
- chiede un'azione concreta e rapida a favore di uno scambio di informazioni automatico e multilaterale come norma mondiale, al fine di rafforzare la trasparenza fiscale e la lotta contro la frode e l'evasione fiscale.
La relazione finale della Commissione CRIS, presumibilmente, dovrebbe essere sottoposta alla plenaria del PE nella sessione di luglio 2011, con l’approvazione di una nuova risoluzione.
- sostiene pienamente le indicazioni della risoluzione del Parlamento europeo in merito all'opportunità di assumere iniziative volte a rafforzare l'efficacia, la portata globale e la responsabilità del Fondo monetario internazionale e di altre istituzioni delle Nazioni unite, conferendo loro mandato di operare quali piattaforme per iniziative di coordinamento globale nel settore economico e finanziario;
- ritiene opportuno procedere in tal senso attraverso un coinvolgimento del G-20, eventualmente promuovendone una convocazione ad hoc sui temi della crisi e della governance globale;
- richiamando il Documento finale approvato dalle Commissioni riunite V e XIV nella seduta del 10 dicembre 2010, ribadisce la necessità di sviluppare la dimensione esterna della nuova governance economica, assicurando, in coerenza con l'articolo 138 del Trattato sul funzionamento dell'Unione, la posizione comune e la rappresentanza unificata dell'Eurozona e, ove possibile, dell'UE nelle competenti istituzioni e conferenze finanziarie internazionali.
- sono pienamente condivisibili le indicazioni della risoluzione del Parlamento europeo in merito all'opportunità di migliorare l'efficacia, la portata globale e la responsabilità del Fondo monetario internazionale e di altre istituzioni delle Nazioni unite, al fine di dotarle del mandato di operare quali piattaforme per iniziative di coordinamento globale del settore economico e finanziario. Anche a questo riguardo va ribadita l'esigenza di una rappresentanza unificata dell'Eurozona e, ove possibile, dell'UE nelle competenti istituzioni e conferenze finanziarie internazionali;
- per l'attuazione di tutti gli obiettivi e le iniziative contemplate dalla Strategia 2020 occorre utilizzare efficacemente le politiche esterne dell'UE, sia sviluppando maggiormente la dimensione esterna delle politiche interne sia mediante la politica commerciale. L'UE deve in particolare svolgere un ruolo guida per il coordinamento delle politiche macroeconomiche e finanziarie internazionali in sede di G20 e, promuovendo un approccio multilaterale in luogo dell'attuale proliferazione di accordi bilaterali, deve collegare gli obiettivi commerciali al progresso sociale, ambientale e alla tutela dei diritti umani.
[1]
• analizzare e valutare l'ampiezza della crisi finanziaria, economica e sociale, il suo impatto sull'Unione e sugli Stati membri, nonché la situazione a livello della governance mondiale, proporre misure appropriate al fine di ricostruire a lungo termine mercati finanziari sani e stabili, atti a sostenere la crescita sostenibile, la coesione sociale e l'occupazione, a tutti i livelli, e fornire una valutazione dell'incidenza di tali misure e dei costi dell'inazione;
• analizzare e valutare la situazione attuale dell'attuazione della legislazione comunitaria in tutti i settori interessati, nonché il coordinamento delle azioni avviate dagli Stati membri per sostenere una crescita sostenibile e qualitativa e gli investimenti a lungo termine, onde lottare contro la disoccupazione e rispondere alle sfide demografiche e climatiche, nel rispetto del principio di sussidiarietà;
• a tale scopo, stabilire i contatti necessari e organizzare audizioni con le istituzioni dell'Unione europea e le istituzioni e i forum nazionali, europei e internazionali, con i Parlamenti e i governi nazionali degli Stati membri e di Paesi terzi, nonché con rappresentanti della comunità scientifica, delle imprese e della società civile, comprese la parti sociali, in stretta cooperazione con le commissioni permanenti.
[2] Fanno parte del
Bureau il Parlamento europeo, l’Italia,