Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Gli aiuti umanitari alla Repubblica di Haiti in occasione dei recenti eventi sismici
Serie: Note di politica internazionale    Numero: 35
Data: 09/02/2010
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

Casella di testo: Note di politica internazionalen. 359 febbraio 2010


Gli aiuti umanitari alla Repubblica di Haiti in occasione dei recenti eventi sismici


 

Gli interventi della Comunità internazionale

In seguito al devastante terremoto che ha colpito il 13 gennaio scorso la Repubblica di Haiti, la Comunità internazionale ha messo in moto una macchina di aiuti per far fronte allo stato di emergenza nell’isola caraibica.

A pochi giorni dalla tragedia, il Direttore generale del Fondo Monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha dichiarato la necessità di un “Piano Marshall” per gli aiuti, anticipando la concessione di un prestito senza interessi di 100 milioni di dollari che il governo haitiano potrà impiegare per gli interventi di prima necessità e le importazioni.

Il 25 gennaio si è svolta a Montreal una conferenza di esperti alla quale ha preso parte anche il Segretario di Stato statunitense Hillary Clinton: l’appuntamento canadese ha coinvolto di più di venti Paesi ed organismi internazionali (tra cui Fondo Monetario, Banca Mondiale, agenzie delle Nazioni Unite e numerose ONG) che hanno analizzato la situazione umanitaria ad Haiti a dodici giorni dal sisma, al fine di migliorare il coordinamento degli aiuti.

Una nuova conferenza internazionale per gli aiuti umanitari è programmata il 22 e 23 marzo prossimo presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York: in vista di questa iniziativa, la Francia - paese europeo che ha il maggior numero di connazionali nell’isola - ha annunciato l’intenzione di coordinare i propri sforzi con quelli degli Stati Uniti, del Brasile, del Canada e degli altri paesi direttamente coinvolti alla preparazione della conferenza.

I danni causati dal terremoto assumono dimensioni sempre più vaste: le vittime ammontano a circa 212.000, secondo una stima annunciata dal Primo Ministro haitiano, Jean Max Bellerive il 5 febbraio scorso: Bellerive ha anche stimato in circa 300 mila il numero dei feriti  ed in circa 250 mila le abitazioni distrutte dal sisma, paragonando la tragedia di Haiti allo tsunami che il 26 dicembre 2004 colpì i paesi dell’Oceano indiano, causando 230.000 vittime.

La Presidenza spagnola di turno e l’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Catherine Ashton hanno convocato il 18 gennaio una riunione straordinaria dei Ministri dell’UE con delega allo sviluppo al fine di coordinare le iniziative e gli sforzi per fornire alla popolazione di Haiti tutto l'aiuto necessario dopo il devastante terremoto, cominciando al tempo stesso a guardare al futuro e alla ricostruzione di un Paese distrutto per metà. In tale sede, l’Unione europea ha preso impegni finanziari immediati ed a medio termine per oltre 400 milioni di euro ed ha deciso di inviare una missione di 140-150 gendarmi per contribuire a garantire la sicurezza degli aiuti umanitari alla popolazione colpita dal terremoto, rendendosi anche disponibile alla promozione di una conferenza internazionale dei donatori.

Gli organismi nazionali haitiani e le grandi organizzazioni internazionali hanno sollecitato un forte contributo della cooperazione internazionale a favore dei minori, a partire dal sostegno in loco.  Di fronte all’emergenza sismica l’UNICEF ha reso noto l’invio e la distribuzione di aiuti a 250 mila bambini, rivelando però che le condizioni dei minori rimasti orfani o separati dai genitori rimangono drammatiche. La Francia ha pertanto proposto l’istituzione di una commissione mista con Haiti per agevolare l’espletamento delle procedure di adozione[1].

L’ex Presidente americano, Bill Clinton, nominato coordinatore degli aiuti internazionali dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, si è recato il 5 febbraio a Port-au-Prince, dove è stato accolto da circa 200 persone che reclamavano la distribuzione di tende ed un incontro diretto con il nuovo coordinatore degli aiuti internazionali. Anche il Commissario UE per gli aiuti umanitari, Karel de Gutch, si è recato in loco per verificare lo stato dei soccorsi europei e prendere contatti con le autorità haitiane e delle Nazioni Unite, mentre l’Alto Rappresentante Ashton è giunto in missione a Washington ed a New York per coordinare gli interventi comunitari con quelli degli Stati Uniti e dell’Onu.

Il 2 febbraio scorso, il Responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, John Holmes, ha dichiarato che la consegna degli aiuti alle vittime del terremoto di Haiti è in miglioramento, ma che si temono i possibili traffici illegali di bambini. "Stiamo iniziando a fare progressi significativi - ha dichiarato Holmes - ma abbiamo ancora molto da fare prima di raggiungere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto". Per il responsabile delle Nazioni Unite, l'approvvigionamento idrico sta diventando un problema minore, ma c'e' bisogno urgentemente di creare ripari per la popolazione, prima che inizi la stagione delle piogge in primavera. L’ONU prevede inoltre di rafforzare il contingente della missione di pace ad Haiti (Minustah) fino a portarla a circa 12.500 effettivi, ai quali vanno aggiunti 2mila funzionari civili.

 Per quanto riguarda gli aiuti umanitari immediati, la Commissione europea ha portato a 30 milioni di euro (dai tre iniziali) il proprio impegno, seguita dagli Stati membri con 92 milioni di euro. A questi vanno aggiunti 107 milioni di euro del solo Esecutivo comunitario per aiuti a carattere "non umanitario", mentre altri 100 milioni di euro stanziati dalla Commissione sono a disposizione per i primi interventi di costruzione.

All’indomani del terremoto il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di dollari di aiuti d'emergenza per Haiti e ha aggiunto che nei mesi successivi l'entità dei soccorsi crescerà ulteriormente. Barack Obama ha anche dichiarato che saranno necessarie giornate intere di lavoro per dispiegare l’ingente dispositivo degli aiuti statunitensi, visto che il sisma ha spazzato via le infrastrutture del Paese. Le prime squadre di soccorso statunitensi ed i militari hanno lavorato per mettere in sicurezza l'aeroporto di Port-au-Prince, in modo da consentire l'atterraggio degli aerei che trasportano gli aiuti. Un ruolo centrale è svolto dalla portaerei Vinson che è stata trasformata in una gigantesca piattaforma di soccorso.

Dopo alcune dichiarazioni critiche rese dal Segretario di Stato francese alla Cooperazione, Alain Joyandet, sul ruolo degli Stati Uniti nel coordinamento degli aiuti umanitari, il Presidente francese, Nicolas Sarkozy ha sottolineato "il ruolo essenziale" di Washington nelle attività di assistenza ai superstiti e ricostruzione del paese: Parigi ha stanziato 10 milioni di euro per i primi aiuti alla popolazione.

La Gran Bretagna ha stanziato 6,15 milioni di sterline per contribuire a far partire gli aiuti umanitari per Haiti e ha inviato squadre di vigili del fuoco e medici specializzati in catastrofi oltre a 75 specialisti in salvataggio e 10 tonnellate di attrezzature.

La Germania partecipa agli aiuti messi a disposizione dall’Unione europea e dalla Banca Mondiale. Il governo tedesco ha aumentato a 15 milioni di euro gli aiuti ad Haiti grazie ad un ulteriore contributo di 5 milioni di euro messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo. I nuovi aiuti diretti serviranno alla costruzione di 1.500 alloggi, ciascuno in grado di ospitare fino a otto persone.

Il Governo giapponese si è impegnato a stanziare 70 milioni di dollari, in aggiunta ai 5 milioni stanziati per i primi interventi di soccorso, ed è orientato ad inviare un contingente militare di supporto alla missione delle Nazioni Unite.

 

Gli aiuti italiani

Sin dalle prime ore dopo il sisma la diplomazia italiana si è attivata per acquisire informazioni e organizzare le prime operazioni di soccorso, mantenendo uno stretto coordinamento con le Nazioni Unite e con le agenzie umanitarie dei principali paesi occidentali, in particolare quelli dell’Unione Europea, al fine di garantire una risposta coerente e unitaria. E’ stato quindi deciso di istituire a Roma ed a Port-au-Prince un’unità permanente dedicata alle operazioni di soccorso umanitario, presso l’Ospedale pediatrico della Fondazione Rava.

Il 13 gennaio un C-130 della 46^ Aerobrigata ha provveduto al trasferimento sull'isola di un ospedale da campo ed un’equipe sanitaria specializzata in medicina di emergenza, a bordo del quale erano presenti anche una squadra del Dipartimento della Protezione civile, che a fianco delle autorità locali si sono occupati di pianificare l'eventuale ulteriore invio di materiali e mezzi, anche sulla base delle necessità emerse sul posto. Un secondo volo organizzato dalla Protezione Civile, contenente 80 tonnellate di beni di prima necessità è partito il 18 gennaio da Roma.

Il 19 gennaio il Ministro Frattini ha preso parte ad una conversazione telefonica a livello europeo, nel corso della quale si è deciso il coordinamento della macchina degli interventi europei, per massimizzarne l'efficacia ed è stato fatto il punto sui fondi europei già resi disponibili per far fronte all'emergenza. E’ stata poi avviata una prima riflessione sulle prospettive di ricostruzione post-terremoto, settore nel quale l’Italia vanta un'expertise generalmente apprezzata che, in coordinamento con la Protezione Civile, potrebbe essere utile per orientare future iniziative europee per la ricostruzione del Paese.

Sempre il 19 gennaio il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha conferito al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Guido Bertolaso, l’incarico di recarsi ad Haiti per concordare con le autorità locali, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e degli altri Paesi coinvolti nella organizzazione dei soccorsi, tutte le iniziative che il Governo Italiano potrà adottare a favore della popolazione e della ricostruzione di Haiti.

Lo stesso giorno, nel quadro delle iniziative di emergenza promosse dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (DGCS), è stato altresì effettuato un volo umanitario per l’invio di beni di prima necessità per un valore complessivo di 620.000 euro. L’intervento è stato reso possibile dal piano di ricezione e distribuzione degli aiuti messo a punto dall’esperto della DGCS recatosi nell’isola caraibica il 14 gennaio scorso, grazie al volo ad hoc organizzato dalla Protezione civile d’intesa con il Comando di Vertice Interforze, per trasportare funzionari dell’unità di crisi, della DGCS e della Croce rossa italiana.

Il Sottosegretario Bertolaso  ha denunciato nei giorni successivi una carenza di coordinamento nella gestione degli aiuti internazionali alla popolazione haitiana, provocando una reazione critica da parte del Segretario di Stato americano Clinton. Il misunderstanding si è chiarito nel corso della missione del Ministro Frattini a Washington, il 25 gennaio scorso: durante la conferenza stampa congiunta, il capo della diplomazia statunitense ha ringraziato l'Italia per gli aiuti prestati ad Haiti, precisando che “l'Italia ha sofferto anch'essa un tragico terremoto anche se, ovviamente, la logistica e le infrastrutture in questo caso sono diverse da quelle dell'Aquila". Il Ministro Frattini dal canto suo ha sottolineato che sull'emergenza Haiti, l’Italia apprezza “l'impegno degli Stati Uniti e del presidente Obama" nel portare soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto. Nel corso della stessa giornata, il Sottosegretario Bertolaso ha precisato che le sue critiche non erano rivolte agli Stati Uniti che “stanno mettendo in campo uno sforzo importante”, ma alla “mancanza di organizzazione, con migliaia di haitiani abbandonati a sé stessi".

L’Italia ha accolto una richiesta del PAM (Programma alimentare mondiale) e metterà a disposizione 20 tonnellate di razioni alimentari donate dalla Protezione Civile per un valore di 140.000 euro, che saranno distribuite dal PAM stesso con costi a carico della DGCS (10.000 euro).

L’impegno finanziario dell’Italia in questa prima fase ammonta a circa 6,2 milioni di euro. Sono stati subito disposti due contributi finanziari a favore delle agenzie Internazionali che operano sul terreno: 500.000 euro saranno devoluti al PAM per far fronte ai bisogni alimentari d’urgenza delle popolazioni colpite, ed altri 500.000 euro saranno concessi nel quadro del programma d’emergenza che la Federazione Internazionale delle croci rosse e delle mezze lune rosse sta predisponendo per l’assistenza sanitaria.

Anche la Cooperazione italiana - per la quale Haiti rappresenta un paese di priorità 2 per il triennio 2009-2011 – si è attivata lungo tre direttrici. La prima riguarda quella degli aiuti immediati, con lo stanziamento di un milione di euro per l’assistenza alimentare e sanitaria. La seconda prevede una missione logistica con la Protezione Civile per valutare le necessità in vista della predisposizione di un proprio volo umanitario che trasporterà beni di prima necessità destinati alla popolazione di Haiti. La terza riguarda il post-emergenza e la prima fase della ricostruzione, per la quale verranno coinvolti la società civile e il mondo del volontariato.

Il 13 gennaio, su richiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità, la Cooperazione italiana ha posto a disposizione di quella organizzazione internazionale 10trauma kits” per la cura di 500 persone, del valore di 80.000 euro e il 18 gennaio è stato erogato un ulteriore milione di euro destinato all’OCHA (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) per assicurare il coordinamento sul terreno e le forniture di medicinali di emergenza.

In seguito al sisma è stato predisposto l’impiego di un contingente militare interforze da inviare ad Haiti per concorrere alle attività di ricostruzione e di soccorso intraprese dalla comunità internazionale delle popolazioni delle zone colpite dal terremoto. Il dispositivo nazionale interforze, che svolgerà l’operazione denominata “White Crane è composto da quasi ottocento militari ed è così strutturato:

§       l’Esercito italiano ha messo a disposizione una Task Force del Genio (di livello compagnia), che comprende anche un plotone di Force Protection, un plotone trasmissione, 15 mezzi ruotati e cingolati per il movimento terra, 20 autoribaltabili, 5 autogru e personale sanitario;

§       la Marina militare ha disposto l’invio della Portaerei “Cavour” che, oltre all’equipaggio della nave (circa 550 persone), imbarca personale destinato alla Force Protection, 6 elicotteri medi con capacità di trasporto di uomini, personale sanitario ed un’area ospedaliera attrezzata;

§       l’Aeronautica militare ha messo a disposizione un assetto di Force Protection, un Team Base Ops per il coordinamento delle attività aeree e personale sanitario.

§       l’Arma dei Carabinieri ha inviato un nucleo di polizia militare e personale sanitario.

La nave ammiraglia della Marina, partita dal porto di La Spezia il 19 gennaio, è passata da Civitavecchia ed è poi attraccata a Fortaleza, in Brasile, per imbarcare 60 persone tra tecnici e personale medico e paramedico delle Forze Armate brasiliane, compresi medici ed infermieri civili, oltre a due elicotteri della marina brasiliana e materiali vari. Si tratta di un’operazione congiunta tra le Forze Armate italiane e quelle brasiliane per fornire assistenza alle comunità colpite dal terremoto. Il 3 febbraio la “Cavour” ha attraccato a Puerto Caucedo (Repubblica Dominicana), poiché le banchine della capitale haitiane sono state rese inagibili dal sisma.

Il Sottosegretario agli Affari esteri, Vincenzo Scotti, ha indetto il 20 gennaio scorso una riunione con i rappresentanti di alcune importanti società private italiane (ENEL, Telecom, Astaldi, Autostrade, ANCE), per mobilitare le risorse dei donatori privati a favore di Haiti in occasione della visita a Roma del Presidente della Banca Interamericana di Sviluppo (BID) Luis Alberto Moreno.

L’Italia intende inoltre accelerare le procedure per azzerare il debito complessivo residuo di Haiti, che ammonta a 40,43 milioni di euro (interamente per crediti commerciali), che si aggiungono ai quasi 12 milioni di euro che erano stati già cancellati nel luglio del 2008. A tale fine, il Ministero degli Affari esteri ha reso noto, il 19 gennaio, che il Governo italiano è in procinto di sottoscrivere un accordo bilaterale per la cancellazione finale del debito.

In relazioni al nodo delle adozioni di minori haitiani, la Commissione italiana per le adozioni internazionali, d’intesa con le altre autorità competenti in materia dei principali Paesi firmatari della Convenzione dell’Aja, ha reso noto che una volta ristabilite un minimo di condizioni di normalità sull’isola e quindi individuata un’autorità haitiana di riferimento, sarà possibile verificare l’indispensabile stato di adottabilità degli orfani per avviare le procedure previste dalla legge.

La Commissione ha programmato, il 19 gennaio scorso, una serie d’interventi immediati, per un milione di euro, con le seguenti finalità:

1) agevolare i ricongiungimenti dei bambini con i familiari dispersi o feriti, finanziando il progetto di Save the children per 350.000 euro;

2) assicurare assistenza sanitaria, igienica e di sopravvivenza per 20.000 famiglie con bambini, assistite dalla Caritas di Haiti, finanziando il progetto della Charitas italiana per 350.000 euro;

3) assistere i bambini ospiti in orfanotrofi o in strutture temporanee allestite dall’UNICEF mediante un finanziamento di 300.000 euro.

La Commissione per le adozioni internazionali ha altresì deliberato di destinare ulteriori 750.000 euro per interventi di medio termine, realizzati dagli enti autorizzati o da altre organizzazioni che stanno intervenendo in Haiti.

Anche la Giunta regionale della Lombardia ha stanziato 200.000 euro come aiuto immediato alla popolazione locale e 100.000 euro per il programma di emergenza alimentare che verrà realizzato attraverso l’Agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo (facente capo ai missionari scalabriniani), che a Port-au-Prince gestisce una struttura assistenziale e caritativa. I contributi della Regione alle ONG operanti ad Haiti ammontano così a 300.000 euro (gli altri 200 sono stati erogati alla Fondazione Rava e AVSI) e si aggiungono alle 6 tonnellate di farmaci e oltre 17 di derrate alimentari, alle tende di ricovero per le persone colpite dal sisma e ai 100 telefoni satellitari per le organizzazioni umanitarie operanti sul posto.

 

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File: ES0383inf.doc

 



[1] Per le iniziative assunte dalla Commissione italiana per le adozioni internazionali v. più avanti.