Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||||||
Titolo: | Doc. XXII, n. 12 e Doc. XXII, n. 16 Contraffazione e pirateria in campo commerciale nel Regno Unito e in Spagna | ||||||
Riferimenti: |
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Serie: | Note informative sintetiche Numero: 16 Progressivo: 2 | ||||||
Data: | 26/02/2010 | ||||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | X-Attività produttive, commercio e turismo |
N. 16/II - 26 febbraio 2010
Doc. XXII, n. 12 e Doc. XXII, n. 16
Contraffazione e pirateria in campo commercialenel Regno Unito e in Spagna
Nel Regno Unito le attività di contraffazione o di illecita riproduzione di prodotti commerciali sono punite dalla legislazione sugli istituti che, previa registrazione, tutelano i diritti di proprietà intellettuale: il brevetto, i modelli ornamentali, il diritto d’autore, il marchio. Le norme di riferimento sono contenute in particolare nel Copyright, Design and Patent Act 1988 (http://www.ipo.gov.uk/cdpact1988.pdf) e nel Trade Marks Act 1994: (http://www.opsi.gov.uk/acts/acts1994/Ukpga_19940026_en_1.htm). Le sanzioni previste per la fabbricazione e il commercio di prodotti tutelati da privativa industriale o da diritto d’autore, e per l’uso non autorizzato del marchio altrui, sono sia pecuniarie che detentive; queste ultime vanno da un minimo di sei mesi ad un massimo di dieci anni a seconda del procedimento penale esperito. Le diverse fattispecie di reato correlate alla falsificazione e all’uso fraudolento di prodotti destinati al commercio sono sanzionate, inoltre, dal Fraud Act 2006 e dal Forgery and Counterfeiting Act 1981.
Il quadro normativo è integrato dal Proceeds of Crime Act 2002, che consente il sequestro e la confisca dei proventi delle attività criminose. Dopo alcune iniziali esitazioni, gli strumenti forniti dalla legge hanno avuto, più di recente, ampia applicazione nel settore dei reati contro la proprietà intelletuale e hanno consentito il sequestro di 135,7 milioni sterline nell’anno finanziario 2007-2008 (il dato si trae dalle relazione 2008-2009 dello IP Crime Group: http://www.ipo.gov.uk/ipcreport08.pdf).
Nel reprimere i reati contro la proprietà intellettuale, peraltro, la magistratura applica linee-guida predisposte dall’organo giudiziario competente (Sentencing Guidelines Council) allo scopo di rendere più efficace l’esercizio dell’azione penale nelle diverse materie.
L’impatto delle attività in violazione della proprietà intellettuale (IP crimes) è stato evidenziato in occasione della recente indagine affidata dal Ministero del Tesoro a Lord Gowers in prospettiva di un aggiornamento della normativa di settore. Nel rapporto conclusivo, pubblicato nel dicembre del 2006 (Gowers Review on intellectual property), sono state ribadite le ragioni di una più incisiva azione pubblica per la repressione dei reati posti in essere mediante attività di contraffazione e di pirateria (tipicamente consistenti, le prime, nella violazione del marchio dei prodotti, e le seconde nella riproduzione abusiva di opere protette dal diritto d’autore). Benché tali attività colpiscano in modo rilevante un settore industriale che complessivamente contribuisce per l’8% al prodotto interno lordo del Paese, è infatti tuttora diffusa, presso la generalità dei consumatori, la percezione di esse come “reati senza vittime”. Ciò ha favorito il diffondersi delle attività suddette, la cui elevata remuneratività, a fronte di rischi contenuti e di sanzioni non sempre proporzionate, ha inevitabilmente attratto la criminalità organizzata; secondo dati riferiti al 2007, si stima che i proventi degli IP crimes ammontino a circa 1,3 miliardi di sterline ogni anno e che, di questi, 900 milioni affluiscano alle organizzazioni criminali.
Le conseguenze di un simile fenomeno, come puntualizzato nella relazione finale della Gowers Review, sono misurabili sotto diversi profili: la disponibilità da parte delle organizzazioni criminali di risorse finanziarie per ulteriori attività illecite; la perdita di posti di lavoro nell’economia “legale”; i mancati introiti per l’erario; i rischi insiti nel consumo e nell’utilizzazione di prodotti privi di essenziali requisiti qualitativi. Di qui la necessità - acuita dalle proporzioni raggiunte dal fenomeno in un contesto produttivo connotato dalla globalizzazione, dalla delocalizzazione delle manifatture e dall’evoluzione tecnologica - di individuare gli strumenti più efficaci e gli ambiti prioritari dell’intervento pubblico, nonché di provvedere ad una specifica formazione delle autorità inquirenti e giudiziarie che le metta in condizione di affrontare fenomeni criminosi connotati dall’intenso ricorso alle tecnologie e dalla dimensione internazionale dei traffici.
In
linea con le conclusioni della Gowers
Review, nuove modalità di intervento in materia di intellectual property crimes sono state elaborate dall’Intellectual Property Office nell’ambito
di un piano strategico nazionale per
la repressione dei reati in materia di proprietà intellettuale (IP Crime Strategy, aggiornato nel 2006 e
consultabile all’indirizzo: http://www.ipo.gov.uk/ipcrimestrategy.pdf).
Il piano fa perno sul maggiore coordinamento e sulla condivisione di
informazioni tra gli operatori economici e le diverse autorità pubbliche
competenti in materia, nonché sulla individuazione dei settori in cui è
necessario intervenire attraverso analisi aggiornate annualmente (da pubblicare
in un National Enforcement Report).
Il Patent Office ha raccomandato l’adozione
di misure riguardanti in particolare: il coordinamento delle iniziative
condotte in sede internazionale; l’assistenza e la formazione del personale
delle amministrazioni pubbliche di Paesi esteri; l’effettività della tutela dei
diritti di proprietà intellettuale nei Paesi dalle economie emergenti;
l’aggiornamento normativo ove necessario; la formazione di una pubblica
consapevolezza in materia. Il modello di sinergia al quale viene fatto
esplicito riferimento è quello applicato con riguardo alle attività preventive
e repressive del traffico di stupefacenti: rispecchiano tale approccio le forme
di concertazione recentemente sperimentate dallo stesso Ufficio con le forze di
polizia,
Più di recente (gennaio 2009), lo IP Crime Group ha diffuso linee-guida destinate ai produttori (soprattutto alle piccole e medie imprese) per la prevenzione e la denuncia delle attività di contraffazione rilevate all’interno della catena produttiva o distributiva (Supply Chain Toolkit: http://www.ipo.gov.uk/ipctoolkit.pdf).
In Spagna la materia è regolata in maniera
scarna dal codice civile, art. 10, comma 4, che recita: “I diritti di proprietà
industriale e intellettuale saranno protetti sul territorio spagnolo in accordo
con la legge spagnola, senza pregiudizio di quanto stabilito da convenzioni e
trattati internazionali di cui
Per
ciò che attiene alla proprietà
intellettuale, l’art. 270 punisce con la detenzione da sei mesi a due anni e la multa da
Per
quanto concerne la proprietà industriale,
l’art. 273 punisce con la detenzione
da sei mesi a due anni e con la multa
da
Tra
le istituzioni che presiedono alla tutela dei vari diritti, nel campo della
proprietà intellettuale opera
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tel. 06/6760. 2278 – 3242; mail: LS_segreteria@camera.it
Le note informative
della Camera dei deputati sono destinate alle esigenze di documentazione
interna degli organi parlamentari e dei parlamentari.
[1] In base al sistema dei “giorni di multa” (días-multa), ogni giorno di multa può variare da un ammontare minimo di 2 ad un massimo di 400 euro e l’estensione della pena può oscillare da un minimo di 10 giorni ad un massimo di 2 anni; ciascun “mese” di multa si intende composto di 30 giorni ed un “anno” si considera formato da 360 giorni. Spetta al giudice fissare l’importo giornaliero all’interno dei limiti indicati, tenendo conto della situazione economica del condannato, nonché determinare tempi e modi di pagamento.
[2] La normativa sui brevetti e modelli di utilità è contenuta nella Ley 11/1986, de 20 de marzo, de Patentes de Invención y Modelos de utilidad: http://noticias.juridicas.com/base_datos/Admin/l11-1986.html.
[3] La normativa in materia è contenuta nella Ley 20/2003, de 7 de julio, de Protección Jurídica del Diseño Industrial: http://noticias.juridicas.com/base_datos/Admin/l20-2003.html.
[4] La normativa in materia è contenuta nella Ley 11/1988, de 3 de mayo, de protección jurídica de las topografías de los productos semiconductores: http://noticias.juridicas.com/base_datos/Admin/l11-1988.html.
[5] Si vedano in particolare le pagine dedicate alla
“lotta contro la pirateria” (Lucha contra
[6] Si veda in particolare la sezione dedicata alla “pirateria” (Piratería), al seguente link: http://www.oepm.es/cs/Satellite?c=Page&cid=1179489519322&classIdioma=_es_es&idPage=1179489519322&pagename=OEPMSite%2FPage%2FtplHomePirateria.
[7] Istituita dal Real
Decreto 1224/2005, de 13 de octubre, por el que se crea y regula