Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2009, relativo all'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter e realizzazione dell'associata linea FACO/MRO&U nazionale (art. 1, co. 1, lettera b) L. 436/1988)
Riferimenti:
SCH.DEC 65/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 61
Data: 24/03/2009
Descrittori:
AEREI MILITARI   DIFESA NAZIONALE
Organi della Camera: IV-Difesa
Altri riferimenti:
L N. 436 DEL 04-OTT-88     
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Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2009, relativo all’acquisizione del sistema d’arma Joint Strike Fighter e realizzazione dell’associata linea FACO/MRO&U nazionale

 

(art. 1, co. 1, lettera b) L. 436/1988)

 

 

 

 

 

 

n. 61

 

 

 

24 marzo 2009

 


Servizio responsabile:

Servizio StudiDipartimento Difesa

( 066760-4172 / 066760-4404 – * st_difesa@camera.it

 

 

 

 

 

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File: DI0108.doc


INDICE

 

Schede di lettura

Quadro normativo  3

Contenuto  7

§      L. 4 ottobre 1988, n. 436 Norme per la semplificazione e per il controllo delle procedure previste per gli approvvigionamenti centrali della Difesa  18

Attività parlamentare

Camera dei deputati– IV Commissione Difesa  23

§      XIII Legislatura

Pareri su atti del Governo – Programma annuale SGD 4/98 ’Joint Strike Fighter23

-  seduta del 9 dicembre 1998  23

§      XIV Legislatura

Pareri su atti del Governo – Programma pluriennale di R/S n. SMA 002/2002 relativo allo sviluppo del velivolo ’Joint Strike Fighter - JSF ‘23

-  seduta del 30 maggio 2002  23

seduta del 4 giugno 2002  23

Audizione del capo del IV reparto della Segreteria generale del Ministero della difesa, generale Giuseppe Bernardis, sullo stato di attuazione del programma pluriennale di ricerca e sviluppo del velivolo Joint Strike Fighter - JSF  23

-  seduta del 28 luglio 2004  23

§      XV Legislatura

Comunicazioni del Governo sullo stato di attuazione del programma pluriennale relativo allo sviluppo del velivolo Joint Strike Fighter - JSF  23

-  seduta del 16 gennaio 2007  23

Senato della Repubblica– IV Commissione Difesa  23

§      XIII Legislatura

Pareri su atti del Governo – Programma annuale di ricerca e sviluppo n. SGD 004/98 relativo al ’Joint Strike Fighter (JSF). Partecipazione alla fase ‘Concept Demonstration Phase’ – (CDP)23

-  seduta del 9 dicembre 1998  23

-  seduta del 15 dicembre 1998  23

Procedure informative – Audizione, ai sensi dell’art. 47 del Regolamento, del capo del IV reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Claudio Debertolis, in relazione all’esame del Programma annuale di ricerca e sviluppo n. SGD 004/98 relativo al ’Joint Strike Fighter‘ (JSF). Partecipazione alla fase ‘Concept Demonstration Phase’ – (CDP)23

-  seduta del 15 dicembre 1998  24

§      XIV Legislatura

Pareri su atti del Governo – Programma pluriennale di ricerca e sviluppo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica n. 2/2002 relativo allo sviluppo del velivolo ’Joint Strike Fighter - JSF ‘24

-  seduta del 14 maggio 2002  24

§      XV Legislatura

Comunicazioni del Governo sullo stato di attuazione del Programma pluriennale relativo allo sviluppo del velivolo Joint Strike Fighter - JSF  24

-  seduta del 30 gennaio 2007  24

Pubblicistica

§      M. Nones, G. Gasparini, A. Marrone, Il Programma F-35 Joint Strike Fighter e l’Europa, Quaderno IAI n. 31, ottobre 2008  27

Documentazione

§      Ministero della Difesa – Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l’anno 2009 (stralcio)31

§      Memorandum of Understanding (MoU) relativo alla fese  di Production, Support and Further Development (PSFD) del programma Joint Strike Fighter (JSF) firmato dall’Italia il 7 febbraio 2007  31

 

 


Schede di lettura

 


Quadro normativo

1.  La procedura per l'acquisto dei nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio

In merito alle procedure previste dalla normativa vigente in tema di sistemi d’arma, si ricorda che la legge 4 ottobre 1988, n. 436, "Norme per la semplificazione e per il controllo delle procedure previste per gli approvvigionamenti centrali della Difesa", è intervenuta con lo scopo di razionalizzare le attività volte all'ammodernamento, al riordinamento ed alla conservazione in efficienza dei mezzi delle Forze armate. Il provvedimento ha infatti inteso semplificare e rendere trasparenti le procedure negoziali relative alla gran parte degli approvvigionamenti centrali del Ministero della difesa, adeguandone la disciplina alle disposizioni sulle procedure contrattuali dello Stato introdotte dalla legge 17 novembre 1986, n. 770, in materia di programmi di ricerca per l'acquisizione e la manutenzione di prodotti ad alta tecnologia.

In particolare, l'articolo 1 della legge 436/88 dispone che i programmi relativi al rinnovamento e all'ammodernamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, siano approvati:

a)    con legge, se richiedono finanziamenti di natura straordinaria,

b)    con decreto del Ministro della difesa, quando si tratta di programmi finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio. In tal caso, salvo che in alcune circostanze indicate dalla legge stessa, prima dell'emanazione del decreto ministeriale deve essere acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari che sono chiamate ad esprimerlo entro un termine di trenta giorni.

Per quanto riguarda il completamento dei programmi pluriennali finanziati nei precedenti esercizi con leggi speciali, i relativi piani di spesa basati sui fondi ordinari di bilancio devono essere sottoposti, in apposito allegato, dal Ministro della difesa al Parlamento in sede di esame dello stato di previsione del Ministero della difesa.

Il Ministro della difesa, inoltre, deve riferire annualmente alle Commissioni parlamentari competenti sull'attuazione dei programmi aventi ad oggetto la manutenzione straordinaria ed il reintegro dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi destinati direttamente alla difesa nazionale.

Sempre a norma dell'articolo 1 della legge n. 436/88, in allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa, il Governo deve trasmettere al Parlamento relazioni illustrative sulla spesa complessiva prevista per il personale militare e sullo stato d’attuazione dei programmi relativi alle infrastrutture NATO, agli impianti tecnici e logistici, ai mezzi e materiali di commissariato, alle infrastrutture militari, all'ammodernamento dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, all'acquisizione di beni mobili e immobili, ai servizi per l'Arma dei carabinieri ed alla ricerca scientifica.

In base all'articolo 6della legge n. 436/88, inoltre, le competenti Commissioni parlamentari sono chiamate ad esprimere un parere sui regolamenti che disciplinano l'attività delle direzioni generali tecniche e degli enti dipendenti e sui capitolati d'oneri generali e particolari per le forniture della difesa, approvati dal Ministro della difesa.

 

2. Programma dell’indagine conoscitiva sull'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale.

Nella seduta del 15 ottobre 2008 la Commissione difesa della Camera dei deputati ha deliberato lo svolgimento di un’indagine conoscitiva sull'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, a venti anni dall'entrata in vigore della citata legge 4 ottobre 1988, n. 436[1].

In particolare, nel programma dell’indagine conoscitiva la Commissione difesa, dopo aver posto in risalto la rilevanza economica e strategica degli investimenti concernenti i programmi di armamento e, più in generale, i mezzi destinati alla difesa nazionale, ha sottolineato come negli ultimi anni “i programmi di armamento sono stati oggetto di numerosi interventi di rifinanziamento e di definanziamento, attraverso provvedimenti omnibus di iniziativa governativa, di cui è stato difficile valutare, in sede parlamentare, l'effettiva ratio e i reali effetti, in mancanza di una visione complessiva e dinamica dell'intero settore”.

Da qui l’esigenza, osserva sempre la Commissione, “di ricondurre alla sede parlamentare questo flusso di informazioni e di fare il punto sull'acquisizione dei citati programmi, anche in considerazione del fatto che, negli ultimi venti anni, ossia dalla data di entrata in vigore della legge n. 436 ad oggi, il settore della difesa” e, soprattutto quello degli armamenti, ha subìto trasformazioni epocali conseguenti, in particolare, al diverso contesto strategico, al mutato quadro internazionale e dell'evoluzione della disciplina comunitaria.

Tali fattori hanno, in particolare, contribuito, da un lato, ad una progressiva proiezione delle Forze armate dei vari Paesi membri dell’Unione europea al di fuori dei confini nazionali per effetto della partecipazione a missioni internazionali di mantenimento o di ristabilimento della pace e, dall’altro lato, alla conseguente realizzazione di programmi di armamento in collaborazione tra vari Paesi e alla creazione di più stretti rapporti societari soprattutto tra le imprese europee.

In questo contesto si collocano, tra l’altro, le due proposte di direttiva presentate dalla Commissione europea il 5 dicembre 2007, richiamate nel citato programma dell’indagine conoscitiva, concernenti, rispettivamente, la semplificazione delle modalità e delle condizioni dei trasferimenti all'interno delle Comunità di prodotti destinati alla difesa (COM (2007) 765) e il coordinamento delle procedure di aggiudicazione di taluni appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi nei settori della difesa e della sicurezza (COM (2007) 766). La prima proposta si propone l'obiettivo «di ridurre gli ostacoli alla circolazione nel mercato interno delle merci e dei servizi (prodotti) destinati alla difesa e le distorsioni della concorrenza che ne risultano»; la seconda, invece, si prefigge l'introduzione “di un nuovo quadro legislativo europeo adeguato per l'aggiudicazione degli appalti pubblici sensibili in materia di sicurezza e di difesa” colmando le lacune della normativa in vigore, conformemente alla giurisprudenza costante della Corte di giustizia, che ha stabilito che il ricorso a deroghe al diritto comunitario, ivi compresa quella prevista dal citato articolo 296 del trattato, deve essere limitato ad ipotesi eccezionali e chiaramente definite.

Ciò premesso, gli obiettivi dell’indagine conoscitiva indicati nel relativo programma consistono nell’acquisire informazioni :

Ø                  sui procedimenti amministrativi che conducono alla definizione dei singoli programmi, con particolare riferimento alle procedure adottate per assicurare coerenza tra singoli programmi e strategia di difesa, anche alla luce del quadro euro-atlantico, sugli organismi coinvolti nei processi decisionali, ai criteri adottati per la scelta del contraente e per la relativa remunerazione;

Ø                  sulle procedure seguite dai principali Paesi europei in relazione all'acquisizione dei predetti programmi nonché sulla possibilità di coordinare gli impegni finanziari dei Paesi UE, non solo in funzione dell'adozione di strategie e di strumenti comuni di difesa, ma anche in vista degli effetti positivi che conseguirebbero dalla razionalizzazione e riqualificazione della spesa dei Paesi stessi;

Ø                  sui profili finanziari afferenti ai citati programmi, con particolare riguardo all'ammontare complessivo delle risorse attualmente destinate alla loro realizzazione, alle modalità attraverso le quali avviene la relativa programmazione finanziaria, ai criteri seguiti per l'allocazione degli stanziamenti tra i diversi stati di previsione della spesa del bilancio dello Stato, all'eventuale incidenza delle recenti decisioni EUROSTAT sulla programmazione finanziaria dei programmi in corso, nonché sulle risorse investite dai principali Paesi dell'Unione europea e della NATO;

Ø                  sulle caratteristiche dei programmi di armamento in corso, verificando, in particolare, quanta parte di questi ultimi sia qualificata dual use, quali siano le principali imprese che risultano assegnatarie dei programmi stessi e la distribuzione territoriale dei relativi impianti di produzione;

Ø                  sui possibili effetti dell'evoluzione della disciplina comunitaria sulle future acquisizioni dei menzionati programmi.

 

L’indagine dovrà, infine, valutare l'efficacia dell'attuale sistema di controllo parlamentare, anche alla luce dell'esperienza maturata nei principali Paesi europei, esaminando, in particolare, la possibilità di prevedere nuove forme di controllo, verificando quanti programmi in corso sono stati assoggettati al parere parlamentare e quali sono stati i criteri adottati per distinguere, nell'ambito dei programmi di armamento, quelli concernenti il mantenimento delle dotazioni e il ripianamento delle scorte.

 

 

 

 


 

Contenuto

Il Ministro della difesa, con lettera in data 10 marzo 2009, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 4 ottobre 1988, n. 436, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R SMD n. 02/2009 relativo all’acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter e alla realizzazione dell'associata linea FACO/MRO&U (Final assembly and check out/Maintenance, repair, overhaul&upgrade) nazionale. La richiesta è stata quindi assegnata, in data 12 marzo 2009, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro l’11 aprile 2009.

Il programma pluriennale di A/R SMD n. 02/2009 relativo all’acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter e alla realizzazione dell'associata linea FACO/MRO&U (Final assembly and check out/Maintenance, repair, overhaul&upgrade) nazionale

 

Il programma pluriennale in esame prevede l’acquisizione di 131 velivoli JSF (F-35 Lightning II) e la realizzazione, presso l’aeroporto militare di Cameri (Novara), di una linea di assemblaggio finale e di verifica (FACO) per i velivoli destinati ai Paesi europei. La FACO, che sarà l’unico centro europeo di assemblaggio del velivolo (il centro USA ha sede a Fort Worth, in Texas, presso gli stabilimenti della Lockheed Martin Aeronautics), è destinata successivamente a trasformarsi in un centro di manutenzione, revisione, riparazione e modifica (MRO&U).

Come specificato dalla scheda dello Stato maggiore della Difesa che accompagna la richiesta di parere, l’acquisizione del sistema rientra nell’ambito del MoU(Memorandum of Understanding) relativo alla fase PSFD (Production, Sustainment and Follow-on Development), che l’Italia ha sottoscritto il 7 febbraio 2007.

Alla realizzazione della FACO/MRO&U è inoltre strettamente correlato l’Accordo per lo sviluppo di un piano di logistica JSF in ambito europeo sottoscritto da Italia e Olanda il 30 marzo 2006, a cui ha aggiunto la sua firma il 13 giugno 2007 la Norvegia.

Il programma Joint Strike Fighter

La scheda dello Stato maggiore della difesa che accompagna la richiesta di parere evidenzia, altresì, che il programma consente di garantire il mantenimento nel tempo delle capacità operative militari essenziali dello strumento militare, sia con riferimento alle funzioni dell’Aeronautica militare che a quelle della Marina militare, nell’ambito della difesa nazionale come in quello delle operazioni fuori aerea.

Le due Armi hanno necessità di sostituire la dotazione di circa 250 velivoli (di cui circa 150 in servizio): i 136 AM-X da attacco al suolo (68 in servizio) e i 100 Tornado IDS (70 in servizio) dell’Aeronautica, nonché i 18 Harrier AV8B-Plus a decollo verticale della Marina (15 in servizio), che le rispettive Forze armate provvederanno ad eliminare gradualmente a partire dal 2014.

Il JSF è un caccia multiruolo di quinta generazione, con caratteristiche stealth (bassa osservabilità da parte dei sistemi radar). Le principali missioni assegnate al JSF sono quelle di proiezione in profondità del potere aereo, soppressione dei sistemi di difesa anti-aerea avversari, supporto nell’ottenimento della supremazia aerea, supporto ravvicinato alle forze d terra, raccolta informazioni e dati.

La scheda dello Stato maggiore prevede che i primi F-35 siano introdotti nella flotta aerea militare a partire dal 2014.

 

Il programma JSF (Joint Strike Fighter) è finalizzato alla realizzazione di un caccia multiruolo di quinta generazione (denominato F-35 Lightning II). Il velivolo è il risultato di una cooperazione internazionale tra Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca.

Il coinvolgimento dei diversi Paesi è stato calibrato in base alla partecipazione finanziaria ed alla capacità di acquisto dei velivoli secondo i seguenti livelli:

•      Level I partner (full partner) con partecipazione finanziaria pari al 10% e possibilità di influire sui requisiti del velivolo (Regno Unito);

•      Level II partner con partecipazione finanziaria pari al 5% e limitate possibilità di influire sui requisiti del velivolo (Olanda, Italia);

•      Level III partner con una partecipazione finanziaria pari all’1-2% senza alcuna possibilità di influenzare i requisiti del velivolo (Canada, Danimarca, Turchia, Norvegia, Australia).

Sono state inoltre previste forme di collaborazione da parte di Israele[2] e Singapore, attraverso la sottoscrizione di un accordo bilaterale di Security Cooperation Participation (SCP) con gli USA.

Le fasi del programma sono state finora le seguenti:

Ø     le attività di Concept Exploration, iniziate nel 1994 e terminate nel 1995;

Ø     la Concept Development Phase, svolta dal 1995 al 1996;

Ø     CDP (Concept Demonstration Phase), iniziata nel 1997 e terminata nell’ottobre del 2001, durante la quale sono state individuate le tecnologie essenziali, da studiare e sviluppare nella successiva attività di costruzione prototipica;

Ø     SDD (System Development and Demonstration), da ottobre 2001 al 2013-2014, che prevede sia lo sviluppo dei sistemi del velivolo che la produzione dei primi esemplari, il cui primo decollo di prova è avvenuto il 15 dicembre 2006, per la versione CTOL e l’11 giugno 2008 per la versione a decollo corto.

Ø     PSFD (Production, Sustainment and Follow-on Development), iniziata nel 2006, in cui vengono definite le partecipazioni industriali, l’impegno economico e i requisiti dei singoli partner, i quali verranno coinvolti nello sviluppo, produzione e test fino a poter operare efficacemente il nuovo sistema d’arma.

L’F-35 sarà sviluppato in tre versioni (le cui caratteristiche tecniche sono indicate in un paragrafo successivo):

Ø     F-35A CTOL (Conventional Take-Off and Landing), versione di base ad atterraggio e decollo convenzionale;

Ø     F-35B STOVL (Short Take-Off and Vertical Landing), a decollo corto e atterraggio verticale;

Ø     F-35C CV (Carrier Variant), per impiego sulle portaerei tradizionali.

 

L’Italia ha aderito al programma già nella fase CDP (vedi sopra), a livello di partner informato, con un contributo di 10 milioni di dollari, a partire dal 1999, dopo che le Commissioni difesa della Camera e del Senato avevano espresso parere favorevole, rispettivamente nelle sedute del 9 e del 15 dicembre 1998.

Il nostro Paese ha confermato la partecipazione anche alla fase SDD (vedi sopra), dopo i pareri favorevoli con osservazioni espressi dalle Commissioni difesa del Senato e della Camera, rispettivamente nelle sedute del 14 maggio e del 4 giugno 2002. L’Italia è impegnata in questa fase con 1.028 milioni di dollari (corrispondenti allora a 1.190 milioni di euro) in undici anni[3].

 

Il 7 febbraio 2007 l’Italia ha sottoscritto il MoU (Memorandum of Understanding) relativo alla fase PSFD. In termini finanziari l’impegno italiano prevede un onere di 904 milioni di dollari (pari al 4,1% dei 21.876 milioni di dollari di costo complessivo della fase PSFD del programma), a partire dal 2007 fino al termine della citata fase. Il MoU contiene un quadro indicativo degli acquisti, che reca, per l’Italia, una previsione di 131 velivoli.

La scheda tecnica dello Stato maggiore precisa che l’ipotesi di acquisto italiana di 131 velivoli F-35, riguarda 69 aerei nella versione CTOL e 62 nella versione STOVL.

La realizzazione della FACO/MRO&U

Il programma JSF prevedeva inizialmente una sola linea di assemblaggio finale e di verifica velivoli a Fort Worth in Texas (USA). In seguito a una serie di negoziati, gli USA hanno dato il proprio consenso alla creazione di una seconda linea di assemblaggio, in Italia, per i velivoli nazionali e per quelli dei Paesi europei che ne facciano richiesta, ponendo condizioni in merito alla salvaguarda della riservatezza delle lavorazioni,.

Nel quadro della realizzazione di questo progetto, l’Italia ha, nel frattempo, sottoscritto, il 30 marzo 2006, un accordo bilaterale con l’Olanda per lo sviluppo di un piano di logistica JSF in ambito europeo.

Il citato accordo prevede, in particolare, la creazione in Italia di una linea di assemblaggio finale e verifica dei velivoli, trasformabile successivamente in una capacità di manutenzione e riparazione dei velivoli, e la predisposizione, in Olanda, di una linea di manutenzione e revisione dei motori e di taluni equipaggiamenti del velivolo, il tutto da realizzarsi attraverso un modello di stretta partnership tra ministeri della Difesa e rispettive industrie nazionali.

L’accordo è stato sottoscritto, il 13 giugno 2007, anche dalla Norvegia.

Come ricordato dalla scheda dello Stato maggiore, l’Accordo consentirà la possibilità di effettuare in territorio nazionale le operazioni di manutenzione, revisione, riparazione e modifica dei velivoli, consentirà all’Italia di conseguire una maggiore autonomia operativa, riducendo peraltro i tempi ed i costi che sarebbero derivati dal trasferimento dei velivoli negli USA.

La realizzazione della FACO/MRO&U consentirà, altresì, sempre secondo quanto riportato nella citata scheda, l’incremento per il nostro Paese, del know-how relativo alle nuove tecnologie, con particolare riferimento alle caratteristiche stealth (bassa osservabilità) del velivolo e la struttura potrà successivamente divenire il nucleo europeo del Supporto globale logistico autonomo (ALGS) del programma JSF, offrendo ulteriori possibilità di espansione all’industria nazionale della difesa. La scheda riporta una previsione di 600 posti di lavoro (nella fase apicale) impiegati all’interno della struttura industriale che dovrebbe aggiungersi a una spinta occupazionale generale del programma (in aziende locali e nazionali) quantificata, secondo una stima industriale, in circa 10.000 posti di lavoro.

La scheda prevede infine che le attività svolte nel centro FACO/MRO&U determineranno un incremento di 450 milioni di euro del PIL nel periodo 2009-2025.

La struttura sarà realizzata presso la base dell’Aeronautica militare di Cameri (Novara), dove ha sede il 1° Reparto Manutenzione Velivoli (Tornado ed Eurofighter) e che è il principale centro logistico nazionale dell’Aeronautica.

Le attività di gestione industriale della struttura sono state sub-contrattate dalla Lockheed Martin alla ditta Alenia.

Durata e costo del programma

La durata prevista sia del programma JSF, a partire dal 2009, che della costruzione ed al funzionamento del centro FACO/MRO&U è di 18 anni (2009-2026).

La costruzione dello struttura FACO/MRO&U dovrebbe essere realizzata entro il 2012, al fine di rispettare il termine per la consegna del primo velivolo all’Italia, previsto per il 2014.

Secondo la scheda dello Stato maggiore il costo complessivo previsto dell’intero programma JSF, per le fasi a venire, è stimato in 16,6 miliardi di dollari, pari a 12,9 miliardi di euro (applicando il tasso di cambio di 1,28 dollari per euro del 31 ottobre 2008). L’ipotesi di ripartizione dei costi tra i diversi esercizi finanziari, è indicata secondo la seguente modalità:

Es. finanz.

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Acquisizione

6

156

620

1.077

1.325

1.279

1.131

1.037

974

915

Supporto logi-stico iniziale

6

1

1

1

52

79

103

152

207

259

Totale

12

157

621

1.078

1.376

1.357

1.234

1.190

1.181

1.174

Es. finanz

2019

2020

2021

2022

2023

2024

2025

2026

Totale

 

Acquisizione

817

758

752

675

392

162

11

4

12.090

 

Supporto logi-stico iniziale

356

408

385

415

450

488

574

564

4.498

 

Totale

1.173

1.165

1.138

1.090

842

650

585

568

16.588

 

I valori sono espressi in milioni di dollari.

Il costo della FACO/MRO&U è stimato dalla scheda dello Stato maggiore in 775 milioni di dollari, pari  a 605,5 milioni di euro (applicando il tasso di cambio di 1,28 dollari per euro del 31 ottobre 2008), di cui 550 milioni di euo relativi a costi non ricorrenti (infrastrutture ed equipaggiamenti necessari alla realizzazione della capacità produttiva e di manutenzione). L’ipotesi di ripartizione dell’impegno finanziario è indicata secondo la seguente modalità:

E.F.

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

FACO

MRO&U

14

37

124

215

71

49

47

49

31

24

19

E.F.

2020

2021

2022

2023

2024

2025

2026

Totale

 

FACO

MRO&U

14

37

124

215

71

49

47

775

 

I valori sono espressi in milioni di dollari.

La scheda dello Stato maggiore della difesa non contiene indicazioni specifiche sulle modalità di finanziamento dei costi del programma, ma riferisce che il finanziamento potrà avvenire attraverso risorse contenute nello Stato di previsione del Ministero della difesa o verosimilmente attraverso fondi allocati in altre poste di bilancio esterne a quello della Difesa. La nota illustrativa allegata alla richiesta di parere evidenzia altresì che il ricorso a fondi “extrabilancio” della Difesa appare ancora più ipotizzabile a partire dal 2001.

 

La ripartizione degli stanziamenti riportata nella scheda allegata alla richiesta di parere viene pertanto indicata come ipotesi di programmazione finanziaria da rendere compatibile con il quadro generale degli stanziamenti destinati ai programmi di ammodernamento e rinnovamento dello strumento militare.

 

In relazione al Programma in esame si segnala che la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2009 prevede espressamente, nell’elenco dei programmi d’arma relativi ai mezzi aerei, il programma JSF, per il quale è programmata, per il medesimo esercizio finanziario, una spesa di 47,1 milioni di euro[4].

Il ruolo delle aziende italiane

La scheda allegata alla richiesta di parere reca la previsione di una partecipazione industriale italiana al programma pari a 11 miliardi di dollari nelle sole fasi di sviluppo e produzione. La partecipazione dell’industria nazionale alle fasi di supporto logistico e di sviluppo successivo non sono ancora definite, mentre le che le attività svolte nel centro FACO/MRO&U potranno offrire opportunità aggiuntive alla partecipazione dell’industria nazionale al programma pari a circa 1,5 miliardi di dollari.

I dati forniti dal Governo in occasione delle audizioni del Sottosegretario per la difesa Forcieri presso le Commissioni difesa della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, rispettivamente il 16 e il 30 gennaio 2007[5], riferiscono di un coinvolgimento produttivo che riguarda 12 regioni e circa 40 siti industriali e che comporterà nel periodo di realizzazione del programma, circa 10.000 posti lavoro.

Dal punto di vista industriale, la ditta capocommessa per il programma è l'americana Lockheed Martin Aero. Le versioni del motore sono prodotte dalla ditta USA Pratt&Withney e dalla inglese General Electric/Rolls Royce.

L’azienda italiana maggiormente coinvolta è l’Alenia Aeronautica, che realizzerà il cassone alare del 100% dei velivoli destinati alle forze armate italiane e del 50% di quelli destinati a USA e Regno Unito, (complessivamente almeno 1.300 ali), con l'opzione per estendere questo tipo di lavoro anche agli aerei ordinati da clienti terzi. Alenia Aeronautica avrà inoltre la responsabilità di gestire la catena logistica dei componenti per la produzione e la manutenzione dei velivoli destinati alle Forze Armate europee (attualmente stimati in circa 450 esemplari).

La società Avio ha siglato due accordi di collaborazione con General Electric e Rolls Royce Allison che le consentono di avere la responsabilità completa per lo sviluppo e la produzione del sistema di trasmissione e di parte della turbina del motore F136. Avio partecipa alla produzione dei prototipi di sofisticati componenti del motore F136 anche attraverso la partecipata (80%) olandese DutchAero.

Avio si è inoltre assicurata, insieme a Piaggio, i contratti con Pratt & Whitney per la costruzione di alcuni componenti del motore F135, con un accordo che potrà essere esteso fino ad una partecipazione del 5% del valore complessivo del motore, da parte dell’azienda italiana.

La Piaggio Aereo e Pratt & Whitney hanno poi sottoscritto un ulteriore accordo del valore di 17 milioni di dollari, che implementa la partnership già in essere, portando l'ammontare totale del lavoro commissionato alla società italiana nell'ambito del programma a più di 150 milioni di dollari.

Il totale delle produzioni relative al programma JSF richieste da Pratt & Whitney a società italiane ha un valore pari a 200 milioni di dollari, il 75% dei quali determinato dalle sole commesse assegnate a Piaggio Aero, che produrrà anche il supporto per la turbina ad alta pressione del motore F135.

Galileo Avionica ha ottenuto l’appalto per lo sviluppo e la realizzazione della cella “sotto vuoto” del sistema di controllo del tiro e fornisce inoltre specifici componenti elettronici; Elsag è coinvolta nel settore dei sistemi informativi a supporto dello sviluppo prodotto e per la logistica.

Alla Marconi Selenia Communications è affidata la costruzione dei sistemi radio di riserva.

Le altre ditte italiane che hanno acquisito contratti ed impegni per il futuro sono Aerea (piloni di lancio dei missili), Datamat, Gemelli, Logic, Selex communication, Marconi, Sirio Panel (schermi e luci dell’abitacolo), Mecaer, Moog, Oma, OtoMelara, Secondo Mona, Sicamb (seggiolino eiettabile), Consorzio S3Log, Elettronica, Aermacchi e Vitrociset.

Caratteristiche tecniche del velivolo F-35

Le principali caratteristiche tecniche delle tre versioni del velivolo F-35 (tratte da documenti del sito ufficiale del JSF) sono le seguenti:

Ø    F-35A: versione di base ad atterraggio e decollo convenzionale CTOL (Conventional Take-Off and Landing). Le componenti di questa versione sono ripartite in: 39,2% di parti comuni, 41% di parti simili e 19,8% di parti specifiche.

Caratteristiche tecniche:

apertura alare: 10,70 m

altezza: 4,60 m

lunghezza: 15,60 m

superficie alare: 42,7 m2

peso a vuoto: 12.020 kg

peso massimo al decollo: 27.215 kg

velocità max: 1,6 mach

Impianto propulsivo: Pratt&Whitney F135-PW-100 o General Electric/Rolls Royce F136

Armamento: interno: 2 missili aria-aria e 2 missili aria-superficie, cannone 25 mm; esterno: combinazioni diverse di missili e bombe fino a 6.800 kg;

Equipaggio: 1 pilota

Ø    F-35B: versione a decollo corto e atterraggio verticale STOVL (Short Take-Off and Vertical Landing). Le componenti di questa versione sono ripartite in: 29,9% di parti comuni, 37,5% di parti simili e 32,6% di parti specifiche.

Differisce dalla versione base per:

•      Il turbofan Pratt & Whitney F135-PW-600 con postbruciatore con ugello orientabile verso il basso;

•      un Lift Fan da 8.175 kg/s della Rolls-Royce installato dietro l'abitacolo;

•      riduzione della capacità interna del carburante a 5.897 kg;

•      assenza del cannone interno (è previsto un cannone in un pod sotto la fusoliera);

•      sonda retrattile per il rifornimento in volo;

Ø    F-35C: versione per impiego sulle portaerei CV (Carrier Variant). Le componenti di questa versione sono ripartite in: 27,8% di parti comuni, 29,1% di parti simili e 43,1% di parti specifiche.

Differisce dalla versione base per:

•      il turbofan Pratt & Whitney F135-PW-400;

•      capacità di carburante di 8.618 kg;

•      assenza del cannone interno(è previsto un cannone in un pod sotto la fusoliera);

•      sonda per il rifornimento in volo retrattile;

•      carrello irrobustito e ruotino anteriore doppio con barra di aggancio alla catapulta;

•      apertura alare 13,1 m; superficie alare di 58,3 per diminuire la velocità d'atterraggio, aumentare l'autonomia e il bring back (carico bellico non utilizzato in missione);

 




[1]    Il programma completo dell’indagine conoscitiva è pubblicato in allegato al resoconto sommario della seduta del 15 ottobre 2008 della Commissione difesa. In data 18 novembre 2008, con l’audizione del Ministro della Difesa, è iniziato il ciclo di audizioni previsto nel citato programma che contempla, inoltre, le audizioni del Ministro dello sviluppo economico, del Capo di Stato Maggiore della difesa (audizione svolta il 10 dicembre 2008) , dei vertici militari e amministrativi (con particolare riferimento a quelli aventi competenza diretta in materia di armamenti), dei rappresentanti delle principali imprese assegnatarie dei programmi in corso, dei rappresentanti dell'Associazione Industrie per l'Aerospazio e la Difesa (audizione svolta il 27 gennaio 2009), dei rappresentanti dell'European Defence Agency (EDA), dei rappresentanti dell'Organisation Conjointe de Coopération en matière d'ARmement (OCCAR), dei rappresentanti dell'ISTAT, dei membri italiani della Sottocomissione difesa e della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo, dei dirigenti del Ministero dell'economia e delle finanze, dei rappresentanti di istituti di ricerca ed esperti in discipline giuridiche e scientifiche (L’audizione di rappresentanti dell'Istituto Affari Internazionali (IAI) ha avuto luogo il 13 gennaio 2009).

[2]    Il 1° ottobre 2008 il Dipartimento di Stato USA ha annunciato la vendita (che deve essere approvata dal Congresso) di 25 JSF ad Israele, con opzione per ulteriori 50 velivoli.

[3]     I resoconti sommari delle sedute delle citate Commissioni difesa della Camera e del Senato sono riportati in allegato al presente dossier ( Cfr. paragrafo “Attività parlamentare”).

[4]    Applicando il tasso di cambio di 1,28 dollari per euro, al 31 ottobre 2008, indicato nella scheda allegata alla richiesta di parere, tale stanziamento corrisponde a 60,3 milioni di dollari.

[5]    I resoconti delle sedute delle citate Commissioni difesa della Camera e del Senato sono riportati in allegato al presente dossier ( Cfr. paragrafo “Attività parlamentare”).