Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2011 - Schema di Decreto n. 423 (art. 7, D.Lgs. 204/1998) - Elementi per l'istruttoria normativa
Riferimenti:
SCH.DEC 423/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 370
Data: 23/11/2011
Descrittori:
CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE   CONTRIBUTI PUBBLICI
DL 1998 0204     
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione

SIWEB

 

23 novembre2011

 

n. 370/0

 

 

Riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2011

Schema di Decreto n. 423
(art. 7, D.Lgs. 204/1998)

Elementi per l’istruttoria normativa

 

Numero dello schema di decreto

423

Titolo

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2011

Ministro competente

Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Norma di riferimento

D.Lgs. 5 giugno 1998, n. 204, art. 7

Numero di articoli

14

Date:

 

presentazione

7 novembre 2011

assegnazione

21 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

21 dicembre 2011

Commissione competente

VII (Cultura)

 

 


Presupposti normativi

Per inquadrare l’argomento occorre fare riferimento al D.lgs. n. 204 del 1998 – che ha disposto l’istituzione del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca – e al DPR n. 213 del 2009 che, nel procedere al riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR[1], ha fissato nuove regole per la ripartizione dello stesso Fondo.

In particolare, il D.lgs. n. 204 del 1998 ha stabilito, all’art. 1, che il Governo, nel Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF), determina gli indirizzi e le priorità strategiche per gli interventi a favore della ricerca scientifica e tecnologica, definendo il quadro delle risorse finanziarie da attivare[2].

Sulla base degli indirizzi citati, nonché di altri elementi[3], è predisposto, approvato e aggiornato annualmente dal CIPE (le cui funzioni in materia sono coordinate dal Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica) il Programma nazionale per la ricerca (PNR), di durata triennale, che definisce gli obiettivi generali e le modalità di realizzazione degli interventi.

L’art. 7 del medesimo D.lgs. ha previsto, quindi, che, a partire dal 1° gennaio 1999, gli stanziamenti da destinare, ai sensi di varie disposizioni legislative, al CNR, all’Agenzia spaziale italiana (ASI), all’Osservatorio geofisicosperimentale (OGS)[4], agli enti di ricerca (di minori dimensioni) già confluiti in un unico capitolo ai sensi dell’art. 1, c. 40-44, della L. 549/1995, e all’Istituto nazionale per la fisica della materia (INFM) (poi soppresso e confluito nel CNR ai sensi dell’art. 23 del d.lgs. 127/2003), fossero determinati con unica autorizzazione di spesa e affluissero ad un unico Fondo, denominato Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziato dal MUSRT (ora, MIUR), istituito nello stato di previsione del medesimo Ministero. Allo stesso Fondo dovevano affluire i contributi stabiliti in via legislativa in relazione alle attività di: Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), INFM e relativi laboratori di Trieste e Grenoble, Programma nazionale di ricerche in Antartide, Istituto nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna (ora soppresso[5]).

Sempre l’art. 7 ha stabilito che l’ammontare del Fondo è determinato in tabella C della legge finanziaria (ora, legge di stabilità) ed è ripartito annualmente fra gli enti interessati - sulla base dei programmi pluriennali, che il Ministro è chiamato ad approvare[6] -con uno o più DM, comprensivi di indicazioni per i due anni successivi, emanati previo parere parlamentare.Nelle more del perfezionamento dei decreti di riparto, il MIUR può erogare acconti, calcolati sulla base delle previsioni contenute negli schemi dei medesimi decreti e degli importi assegnati nell’anno precedente.

Successivamente, l’art. 4 del DPR 213/2009 ha stabilito che la ripartizione del fondo ordinario è effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva di cui all’art. 5[7],nonché tenendo conto della valutazione della qualità dei risultati della ricerca, effettuata dall’ANVUR[8]. Il medesimo art. 4 (c. 2), ha stabilito, altresì, che, a decorrere dal 2011, una quota del fondo ordinario non inferiore al 7% – con progressivi incrementi negli anni successivi – è destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti, sulla base di criteri e motivazioni di assegnazione disciplinati con decreto del MIUR avente natura non regolamentare.

Da ultimo, l’art. 11 della legge di stabilità 2012 (L. 183/2011) ha disposto che il MIUR assicura la coerenza dei piani e dei progetti di ricerca proposti dagli enti di ricerca sottoposti alla sua vigilanza con le indicazioni del PNR, anche in sede di ripartizione della quota del 7% del fondo di finanziamento ordinario.

La prima ripartizione del Fondo ordinario è stata quella relativa all’esercizio finanziario 1999. Dal 2000 è stata prevista una voce autonoma per l’area della ricerca di Trieste, fino a quel momento ricompresa nel CNR, ed è stata disposta l’inclusione tra gli enti finanziati dell’Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna (poi soppresso) e del Museo storico della fisica[9].

Dal 2002 sono compresi nel Fondo i contributi all’INFN e all’INFM (poi confluito, come già detto, nel CNR)[10].

Dal 2004, l’ammontare del Fondo comprende anche le risorse del Fondo per il finanziamento ordinario degli osservatori (destinato all’Istituto nazionale di astrofisica – INAF[11], e in misura minore all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – INGV) precedentemente allocate in altra u.p.b[12]. Nel riparto del Fondo sono stati inoltre inclusi dal 1999, in assenza di esplicita previsione normativa, il Centro studi per l’alto medioevo[13] e l’Istituto italiano di studi germanici[14].

Contenuto

L’importo originariamente stanziato per il 2011 sul cap. 7236 ammontava a € 1.792,7 milioni. Successivamente, l’art. 2, c. 16-octies, del D.L. n. 225 del 2010 (L. 10/2011) ha disposto, per l’anno 2011, un’integrazione di € 1,5 mln da destinare all’INGV[15], pervenendo così all’importo finale di € 1.794,2 mln.

Tali somme sono comprensive dell’importo di € 14,0 mln destinato alla società Sincrotrone di Trieste – ai sensi dell’art. 2, c. 2, del D.L. n. 7 del 2005 (L. 43/2005) – e dell’importo derivante dall’attuazione delle disposizioni relative alla soppressione dell’INSEAN, con relativo trasferimento di funzioni e risorse al CNR, stimato in € 5,6 mln[16].

La proposta di riparto per il 2011 tiene conto delle disposizioni dell’art. 13 del DM di riparto per il 2010(DM 24 dicembre 2010, n. 968 Ric., registrato dalla Corte dei conti il 3 febbraio 2011), che ha fissato quale riferimento per la predisposizione dei bilanci di previsione degli enti per il 2011 l’87% dell’assegnazione ordinaria stabilita per il 2010. L’art. 14 del medesimo decreto ha stabilito, altresì, che, per il 2011, il 7% del Fondo è destinato, con apposito decreto, ai sensi del già citato art. 4 del D.lgs. 213/2009, al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti proposti dagli enti, e che un’ulteriore quota pari all’8% è destinata a finanziare i progetti bandiera inseriti nel PNR 2011-2013 - approvato dal CIPE con deliberazione del 23 marzo 2011 -[17] e progetti di ricerca ritenuti di particolare interesse.

 

L’art. 1 reca la ripartizione del Fondo ordinario fra gli enti di ricerca (v. tabella allegata) – al netto delle somme destinate alla società Sincrotrone di Trieste e della quota del 7% destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti (ad entrambi è dedicato l’art. 2) – per un importo pari a € 1.655,1 mln.

Rispetto al 2010(€ 1.754,8 mln), si registra una diminuzione di € 99,7 mln (–5,7%).

La relazione chiarisce che la somma che residua dopo la ripartizione dell’87% dell’importo assegnato in via ordinaria per il 2010 e al netto dei necessari accantonamenti viene “distribuita tra gli enti tenendo in considerazione qualità, contenuti e obiettivi dei Piani triennali presentati, al fine di costituire una quota di riequilibrio, necessaria a garantire l’ordinario funzionamento degli enti stessi, tenendo al contempo in debita considerazione le capacità progettuali dei singoli enti” (sulla quota di riequilibrio si veda anche infra).

Alle assegnazioni ordinarie (per un totale di € 1.419,1 mln) si sommanocontributi straordinari, a destinazione vincolata, per un totale di € 236,0 mln.

La relazione evidenzia che, come già negli anni precedenti, si è ritenuto di non operare alcuna riduzione delle assegnazioni relative a determinati enti di ricerca – CNR, ASI, OGS – a favore del Fondo speciale per lo sviluppo della ricerca di interesse strategico[18], “in considerazione degli altri strumenti a disposizione a disposizione del Ministero per interventi di valenza strategica nel settore della ricerca”[19].

L’art. 2 dispone l’accantonamento della somma di € 139.097.877, quanto a € 14,0 mln, per le esigenze della società Sincrotrone di Trieste e, quanto a € 125.097.877, per il riparto della quota del 7% destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.

Al riguardo, si evidenzia, in particolare, che tale quota, come pure quella dell’8% (v. infra), è calcolata -  come indicato esplicitamente dalla tabella allegata allo schema - sull’importo finale di € 1.794,2 mln, decurtato delle somme derivanti dalla soppressione dell’INSEAN (€ 5,6 mln), nonché dell’integrazione disposta in favore dell’INGV (€ 1,5 mln). Non è, invece, detratto l’importo di € 14,0 mln destinato alla società Sincrotrone di Trieste.

Gli articoli da 3 a 11 specificano alcuni progetti inclusi nella previsione di assegnazione a favore degli Istituti, ai quali sono destinati, tranne che in tre casi (art. 3, lett. a) e b), e art. 6, lett. a), contributi straordinari.

La relazione specifica, in particolare, che anche per il 2011, in virtù del nuovo assetto organizzativo del MIUR, nella ripartizione delle disponibilità finanziarie del Fondo, la Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca ha operato in stretto contatto con la Direzione generale per l’internazionalizzazione della ricerca (che ha competenza sulla vigilanza e il funzionamento dell’ASI), anche al fine di individuare le principali necessità di intervento finanziario straordinario finalizzato a sostenere attività di carattere internazionale cui l’Italia partecipa. Complessivamente i contributi straordinari per attività internazionali ammontano ad € 56,3 mln.

L’art. 3 riguarda il CNR, la cui assegnazionecomprende i contributi straordinari riportati di seguito. Nell’ambito della quota per attività internazionali:

- € 194.530 per la partecipazione all’Associazione scientifica internazionale Von Karman[20];

- € 5.876.491,10 quale integrazione della quota di partecipazione dell’Italia a ESRF di Grenoble[21];

- 3.279.387,86 per la realizzazione del programma di ricerca internazionale relativo alla fusione nucleare ITER e Broader Approach e del 50% della quota di partecipazione dell’Italia al programma Fusion for Energy[22];

- € 0,3 mln per ricerche con Israele nell’ambito del programma LENS, in cui il laser è soprattutto impiegato per lo studio della materia;

- 8,6 mln per implementare alcuni progetti della Roadmap europea ESFRI[23];

- € 1.071.000 per la partecipazione dell’Italia al programma Human Frontier Science Program (HFSP), che finanzia la ricerca di base nelle scienze della vita.

Inoltre, la quota assegnata al CNR comprende i seguenti contributi in favore di progettualità di carattere straordinario (contributi che nello schema in esame ammontano, nel complesso, ad € 45.780 mln):

- 1,3 mln quale terza annualità del contributo per il potenziamento delle ricerche riguardanti i settori della genomica funzionale e delle neuroscienze[24];

- 1,0 mln per il secondo anno di attività del progetto TALMUD, per la traduzione integrale in lingua italiana del Talmud[25];

- 4,0 mln per l’avvio delle attività scientifiche del Consorzio “Collezione naturale di composti chimici e Centro di screening – CNCCS”, del quale il CNR è socio[26];

- € 6,0 mln per il sostegno al progetto pluriennale per la creazione di un Centro per la ricerca di nuovi farmaci per le malattie rare, trascurate e della povertà;

- € 3,0 mln quale prima annualità del contributo per le attività relative al progetto GENHOME, per la ricerca genomica applicata alle scienze animali;

- € 220.000 per la realizzazione del progetto Sportello della MATEMATICA[27];

- € 18,0 mln per il Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA)[28];

- € 3,0 mln per il progetto SHARE (Station at Hight Altitude for Research on the Environment)[29].

Ulteriori voci attengono ai progetti bandiera o ai progetti di ricerca ritenuti di particolare interesse. Con particolare riguardo alle risorse complessivamente destinate a tale scopo, esse ammontano, in base allo schema, ad € 134,0 mln, a fronte di €142.962.002,complessivamente disponibili[30]. In particolare, le risorse assegnate al CNR sono pari ad € 99,0 mln e comprendono:

- € 8,0 mln a sostegno del progetto bandiera Epigenomica, che ha tra i suoi principali obiettivi l’individuazione di molecole markers di malattie genetiche[31];

- € 47,0 mln per il progetto bandiera Ritmare, effettuato in collaborazione con altri enti, di cui il CNR è capofila[32];

- 10,0 mln per il progetto bandiera L’ambito nucleare, effettuato in collaborazione con altri enti, di cui il CNR è capofila, e finalizzato al mantenimento delle competenze nel settore;

- € 2,0 mln per il progetto bandiera La fabbrica del futuro, orientato a un nuovo sviluppo sostenibile nel settore manifatturiero, in particolare per promuovere il made in Italy;

- € 6,0 mln per l’avvio del progetto bandiera NanoMax, concernente lo sviluppo di una piattaforma per la diagnostica molecolare;

- € 8,0 mln per l’avvio del progetto bandiera InterOmics[33];

- € 6,0 mln per il progetto di interesse NEXTDATA, per la progettazione di un sistema intelligente di raccolta e diffusione di dati ambientali e climatici;

- € 10,0 mln per il progetto triennale di interesse denominato Invecchiamento: innovazioni tecnologiche per un miglioramento della condizione dell’anziano;

- € 2,0 mln per il progetto di interesse Controllo della crisi nei sistemi Socio economici complessi.

Infine, vengono specificati i seguenti contributi ordinari:

- 2.582.284 a favore dell’Istituto di biologia cellulare per attività internazionale afferente all’area di Monterotondo, come stabilito dall’art. 7, c. 4, della L. n. 221/2010 (L. di bilancio 2011);

- 2,6 mln per il soppresso INSEAN (v. supra).

L’art. 4 concerne l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), la cui assegnazione comprende, nell’ambito delle somme destinate ad attività internazionali:

- 10.279.387,86 per i programmi ITER e Broader Approach e per il 50% della quota di partecipazione al programma Fusion for Energy (v. art. 3);

- 2,0 mln quale seconda annualità del contributo per il programma IGI-EGI (Italian European Grid Iniziative)[34];

- 1,0 mln per la partecipazione alla infrastruttura Kilometer Cube Neutrino Telescope (KM3NeT);

- 1,0 mln per la partecipazione al progetto ELI-Nuclear Physics, finalizzato alla realizzazione di laser per lo studio della materia.

€ 22,0 mln sono, invece, destinati al progetto bandiera SuperB Factory, avente quale obiettivo la realizzazione di un acceleratore per elettroni e positroni ad alta luminosità.

L’art. 5 riguarda l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), la cui assegnazione comprende, nell’ambito delle somme destinate ad attività internazionali:

- 1,0 mln per il progetto Square Kilometre Array – radio-astronomy (SKA), per la progettazione e realizzazione di un radiotelescopio di nuova generazione;

- 1,0 mln per il progetto FLY-EYE, relativo allo sviluppo di un innovativo concetto di telescopio ottico.

L’assegnazione comprende, altresì, i seguenti contributi straordinari:

- € 2.060.000 quale seconda annualità di interventi destinati alla manutenzione straordinaria di impianti e strumentazioni scientifiche dell’Istituto[35];

- € 5,0 mln quale contributo per l’infrastruttura Radiotelescopio SRT (Sardinia Radio Telescope);

Sono inoltre comprese risorse pari a € 2,0 mln quale seconda annualità a sostegno del progetto bandiera ASTRI-Astrofisica con specchi a tecnologia replicante italiana.

L’art. 6 concerne l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), la cui assegnazione comprende, per attività internazionali, € 2,0 mln e € 1,5 mln per la partecipazione, rispettivamente, al programma EMSO (European Multidisciplinary Seafloor Observatory) e al programma EPOS (European Plate Observing System). Inoltre, l’assegnazione è comprensiva dell’importo di 1,5 mln quale integrazione all’assegnazione ordinaria (art. 2, c. 16-octies, D.L. 225/2010, per il quale v. supra).

L’art. 7 specifica che l’assegnazione all’Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM) include, nell’ambito della quota per attività internazionali, € 580.000 finalizzati alla partecipazione al programma comunitario EMRP (European Metrology Research Programme) e comprensivi del contributo di adesione all’associazione europea EURAMET e.V.che riunisce gli istituti nazionali di metrologia e ne coordina la collaborazione.

L’art. 8 concerne l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS), la cui assegnazione per attività internazionali comprende:

- 1,0 mln per la partecipazione al programma Euro-Argo, finalizzatoall’osservazione degli oceani come sorgente unica di informazioni nel sistema climatico;

- € 0,5 mln per la partecipazione all’infrastruttura PRACE – The Partnership for Advanced Computing in Europe, per un approccio strategico europeo per il calcolo ad alte prestazioni.

Sono, inoltre, comprese risorse pari a € 2,0 mln quale contributo straordinario per la manutenzione della nave oceanografica EXPLORA.

L’art. 9 stabilisce che l’assegnazione in favore della stazione zoologica Anton Dohrn è comprensiva, nell’ambito delle somme destinate ad attività internazionali, dell’importo di 1,0 mln quale contributo straordinario per il coordinamento delle attività previste per la realizzazione dell’infrastruttura European Marine Biology Resource Centre (EMBRC).

L’art. 10 riguarda il Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, la cui assegnazione comprende, nell’ambito della quota per attività internazionali, € 14.069.242 finalizzati al sostegno di alcuni programmi realizzati dalla Società Sincrotrone di Trieste, di cui il Consorzio (vedi relazione) è socio di maggioranza.

Si tratta, in particolare, di: € 7.569.242 per il progetto X-FEL, finalizzato alla costruzione di una nuova sorgente per la produzione e l’uso scientifico di impulsi di radiazione X con coerenza spaziale (l’Italia si è impegnata a contribuire per € 33,0 mln, su più anni); 2,5 mln per il progetto ESS European Spallation Source che, in base alla relazione, sarà la più intensa sorgente di neutroni operante al mondo; € 2,5 mln per il coordinamento del progetto EUROFEL, che prevede la creazione di un consorzio europeo che coordini la progettazione e l’utenza dei Laser ad elettroni liberi di energia intermedia; € 1,0 mln per il progetto ELI – Estreme Light Infrastructure, per la realizzazione di laser intensi per lo studio della materia; € 0,5 mln per il progetto NFFA (Nano Foundry and Fine Analysis).

L’assegnazione comprende, altresì, l’importo di € 11,0 mln destinato alle attività connesse al progetto bandiera Elettra-Fermi-Eurofel, che deve essere realizzato dalla stessa Società Sincrotrone di Trieste.

L’art. 11 specifica che l’assegnazione all’Istituto nazionale di alta matematica “Francesco Severi” è comprensiva di € 0,2 mln quale seconda annualità per la realizzazione del programma europeo per borse di studio Bando COFUND 2008[36].

Con riferimento all’Agenzia spaziale italiana, lo schema non specifica i progetti inclusi nell’importo assegnato.

Al riguardo, la relazione riferisce che l’ASI provvederà, “nell’ambito dello stanziamento ordinario e delle risorse annualmente assegnate” alla realizzazione dei progetti bandiera COSMO-SKYMed II Generation, SIGMA e Satellite ottico per il telerilevamento, nonché al coordinamento del progetto bandiera IGNITOR, a valere sulle specifiche risorse previste dal Fondo integrativo speciale per la ricerca[37].

Sembrerebbe, dunque, doversi dedurre che nel caso dell’ASI i progetti bandiera sono finanziati con modalità diverse da quelle previste per altri enti.

L’art. 12 precisa che, con successivo decreto, si provvederà alla ripartizione della quota del 7% destinata al finanziamento premiale (v. supra).

L’art. 13 reca le indicazioni per il successivo biennio. Per il 2012 si stabilisce che gli enti, ai fini dell’elaborazione dei bilanci di previsione, potranno considerare come riferimento il 100% dell’assegnazione ordinaria stabilita per il 2011(ricapitolata negli allegati allo schema), con esclusione, cioè, degli importi assegnati quali contributi straordinari e indicati agli articoli da 3 a 11, ad eccezione delle somme di cui agli artt. 3, lett. a) e b), e 6, lett. a). Si precisa, inoltre, che per il 2013 la percentuale indicata potrà essere oggetto di modifica.

L’art. 14 conferma per il 2012 le disposizioni secondo cui una quota pari al 7% del Fondo sarà destinata, con apposito decreto, al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti proposti dagli enti, secondo criteri e motivazioni di assegnazione disciplinati con DM di natura non regolamentare e una quota pari all’8% sarà destinata a finanziare i progetti bandiera inseriti nel PNR e i progetti di ricerca di particolare interesse. Vengono fatte salve successive rimodulazioni eventualmente da stabilirsi con successivo provvedimento.

Nel prospetto allegato si dà conto dei fondi ripartiti negli esercizi 2009 e 2010, a confronto con i fondi di cui si propone la ripartizione per il 2011. La prima cifra indicata per ciascun ente è comprensiva dei contributi straordinari, indicati a seguire in corsivo. Per l’esercizio 2010 è riportata altresì, nella terza riga, in tondo, l’indicazione delle assegnazioni relative agli importi arretrati per assunzioni in deroga di personale, relative agli anni 2003-2006, che non è stato possibile assegnare negli anni precedenti per indisponibilità delle somme[38].

Osservazioni

Nella premessa dello schema, il riferimento corretto alla VII Commissione permanente della Camera dei deputati è “Cultura, scienza e istruzione”.

All’art. 3, lett. a), il riferimento corretto è alla legge 13 dicembre 2010, n. 221; alla lett. i), è necessario correggere il nome del progetto in “NEXTDATA”39.

All’art. 4, lett. c), è presente un refuso (“per quale seconda annualità”).

All’art. 7 il nome corretto dell’associazione europea è “EURAMET e.V.40”.

All’art. 10, lett. b), il nome corretto del progetto è “ESS European Spallation Source”41.

All’art. 12 è opportuno sostituire le parole “destinate al finanziamento dei progetti premiali” con le parole “destinate al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti”.

All’art. 13 sono presenti dei refusi. Infatti, la cifra corretta assegnata al CNR quale contributo straordinario è pari a “€ 145.841.408,96”. Inoltre, tutti i riferimenti normativi interni, a partire da quello relativo all’Istituto nazionale di fisica nucleare, sono sfalsati di 1 articolo.

 

 

__________________________________________

39Si veda PNR 2011-2013 (pagg. 91 e ss.).

40http://www.euramet.org/

41http://ess-europe.org/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Servizio Studi – Dipartimento Cultura

( 066760-3255 – *st_cultura@camera.it

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: CU0389a.doc


Ripartizione del Fondo ordinario per gli enti e gli istituti di ricerca

(esercizi 2009 e 2010 e proposta 2011)

(migliaia di euro)

Destinatari dei contributi

2009
(DM 12.2.2010)

2010
(DM 24.12.2010)

87% contributo ordinario 2010

proposta 2011

 

contributo ordinario

 

contributo ordinario

 

contributo ordinario

Consiglio nazionale delle ricerche - CNR

567.262,2

551.467,7

627.417,3

551.467,7

479.776,9

646.853,3

492.011,9

15.794,5

 

61.933,8

 

 

154.841,4

 

 

 

14.015,8

 

 

 

 

Agenzia spaziale italiana - ASI

569.999,9

569.999,9

574.992,8

569.999,9

495.899,9

502.790,3

502.790,3

 

 

--

 

 

--

 

 

 

4.992,9

 

 

 

 

Istituto nazionale di fisica nucleare - INFN

273.758,5

273.758,5

308.203,0

273.758,5

238.169,9

277.738,9

241.459,5

 

 

25.460,0

 

 

36.279,4

 

 

 

8.984,5

 

 

 

 

Istituto nazionale di astrofisica - INAF

91.029,4

91.029,4

103.281,6

91.029,4

79.195,6

91.515,7

80.455,7

5.000,0

 

 

11.060,0

 

 

 

7.252,2

 

 

 

 

Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - INGV

61.723,5

49.723,5

57.557,9

49.954,3

43.460,2

49.151,8

45.651,8

12.000,0

3.000,0

 

 

3.500,0

 

 

 

4.603,6

 

 

 

 

Istituto nazionale di ricerca metrologica - INRIM

20.275,7

20.275,7

21.774,6

20.275,7

17.639,9

19.200,5

18.620,5

 

 

--

 

 

580,0

 

 

 

1.498,9

 

 

 

 

Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale - OGS

15.333,9

13.333,9

17.838,3

13.333,9

11.600,5

15.985,1

12.485,1

2.000,0

3.000,0

 

 

3.500,0

 

 

 

1.504,4

 

 

 

 

Stazione zoologica  “A. Dohrn”

15.333,5

13.833,5

15.415,9

13.833,5

12.035,1

13.776,7

12.776,7

1.500,0

1.500,0

 

 

1.000,0

 

 

 

82,4

 

 

 

 

Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste

8.421,4

8.421,4

22.395,5

8.421,4

7.326,6

33.062,4

7.993,2

13.000,0

 

 

25.069,2

 

 

 

974,1

 

 

 

 

Istituto nazionale di alta matematica “F. Severi”

2.600,7

2.600,7

3.016,9

2.600,7

2.262,6

2.498,6

2.298,6

200,0

 

 

200,0

 

 

 

216,2

 

 

 

 

Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche “E. Fermi”

2.104,5

2.104,5

2.104,5

2.104,5

1.830,9

1.860,1

1.860,1

 

 

--

 

 

--

 

 

 

--

 

 

 

 

Istituto italiano di studi germanici

771,0

771,0

771,0

771,0

670,8

681,4

681,4

 

 

 

--

 

 

--

 

 

 

 

--

 

 

 

 

TOTALE GENERALE

1.628.614,2

 

1.754.769,3

 

 

1.655.114,6

 

di cui: contributi straordinari

31.294,5

 

113.093,8

 

 

236.030,0

 

arretrati per assunzioni in deroga

 

 

44.125,0

 

 

 

 

contributi ordinari

1.597.319,7

 

1.597.550,5

 

 

1.419.084,6

 

 

 



[1]  Il riordino in questione ha fatto seguito a quello attuato in applicazione della L. 137/2002, sulla cui base erano stati adottati, fra gli altri, i D.lgs. per il riordino di CNR (127/2003), ASI (128/2003) e INAF (138/2003) Il D.lgs. 213/2009, emanato in attuazione della L. 165/2007, ha previsto, tra l’altro: autonomia statutaria (art. 2); nuove modalità di designazione di presidenti e componenti dei consigli di amministrazione e la riduzione del numero dei componenti degli organi (artt. 3, 8, 9, 10); la gestione coordinata delle infrastrutture di ricerca (art. 15);nuovi strumenti di finanziamento e partecipazione al capitale di rischio (art. 16).

    Al riguardo si ricorda che nella GU n. 90 del 19 aprile 2011 è stata data notizia dell'avvenuta pubblicazione dei nuovi statuti degli enti che, in base all’art. 3, c. 3, del d.lgs. 213/2009, sono stati elaborati dai consigli di amministrazione in carica alla data di emanazione dello stesso d.lgs., integrati da cinque esperti nominati dal Ministro. Con nota del 13 agosto 2011 (http://www.istruzione.it/web/ministero/cs130811) il MIUR ha poi comunicato la nomina dei Presidenti e dei consigli di amministrazione degli enti.

[2]  Il DPEF 2010-2013 evidenziava che in Italia gli investimenti in R&S (1,1% del PIL) sono al di sotto della media europea (1,9%) e che la riduzione di fondi attuata negli anni 90 non ha visto il sistema privato sostituirsi allo Stato. Sottolineava che la politica di settore deve essere riorganizzata in considerazione: della difficoltà di trasferire i risultati della ricerca al sistema produttivo; dello squilibrio nella allocazione delle risorse; dell’insufficiente coordinamento fra le competenze istituzionali. Rilevava, inoltre, che le milestones del processo di intervento sono rappresentate, fra l’altro, da: nuovo PNR; riconfigurazione degli enti pubblici di ricerca; revisione degli strumenti di spesa, che dovranno essere funzionali a obiettivi di selettività degli interventi e accelerazione della spesa di investimento; definizione di strumenti innovativi di investimento basati sull’impiego di capitali di rischio.

    Nella nota metodologica dello schema di Documento di economia e finanza (DEF) 2011 (Doc. LVII, n. 4) strumento che, in base alla nuova legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009), come modificata dalla L. n. 39 del 2011, sostituisce il DPEF – si sottolinea che i conti tendenziali degli enti di ricerca sono stati elaborati sia sulla base delle disposizioni recate dall'articolo 2, c. 9, della L. 191/2009 (che hanno confermato, per il triennio 2010-2012, le dinamiche di crescita del fabbisogno finanziario e dell'indebitamento netto già previste per il triennio 2007-2009 dalla L. finanziaria 2007) sia sulla crescita effettiva del fabbisogno realizzato nel corso degli anni precedenti dai principali Enti pubblici di ricerca (CNR, INFN, ASI, ENEA, Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste e INGV), soggetti alla “regola del fabbisogno” (ai sensi dell’art. 2, c. 9, L. n. 191 del 2009, per ciascun anno del triennio 2010-2012, il fabbisogno finanziario non può essere superiore al fabbisogno determinato a consuntivo nell'anno precedente, incrementato del 4%). Oltre agli andamenti registrati nel passato, le stime tendenziali tengono conto, altresì, delle misure di contenimento della spesa pubblica.

[3]  Risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF, direttive del Presidente del Consiglio, proposte delle amministrazioni statali.

[4]  L’art. 7 del D.lgs. 381/1999 ha disposto il riordino dell’Osservatorio, modificandone la denominazione in “Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale – OGS”.

[5]  L’EIM- che nel 2009 aveva ricevuto un contributo di € 2,8 mln a valere sulle risorse del Fondo (art. 41, c. 15, D.L. 207/2008) - è stato soppresso dall’art. 7, c. 19, del D.L. 78/2010.

[6]  Così, in base all’art. 2, c. 1, lett. b-ter), della L. 168/1989, come modificata dall’art. 7 del d.lgs. 204/1998.

[7]  La norma citata dispone che in conformità alle linee guida enunciate nel PNR, i consigli di amministrazione dei singoli enti, previo parere dei rispettivi consigli scientifici, adottano un piano triennale di attività, aggiornato annualmente, ed elaborano un documento di visione strategica decennale. Il piano è valutato e approvato dal MIUR, anche ai fini della identificazione e dello sviluppo degli obiettivi generali di sistema, del coordinamento dei PTA dei diversi enti di ricerca, nonché del riparto del fondo ordinario.

[8]  Per completezza, si ricorda che l’art. 5 del D.lgs. n. 204/1998 aveva previsto l’istituzione, presso il Ministero, del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (CIVR), chiamato a predisporre annualmente una relazione in materia, da trasmettere al Ministro e al CIPE. Successivamente, l’art. 2, c. 141, del D.L. n. 262/2006 (L. 286/2006) ha disposto la soppressione del CIVR a decorrere dalla data di effettiva operatività dell’ANVUR. Infine, in base all’art. 14 del DPR 76/2010, con cui è stato adottato il Regolamento ANVUR, il CIVR è soppresso “a decorrere dalla data di insediamento del Consiglio direttivo e della nomina del Presidente”. I componenti del Consiglio direttivo sono stati nominati con DPR 22 febbraio 2011; l’Agenzia si è insediata il 2 maggio 2011 (http://www.anvur.org/?q=content/messaggio-di-benvenuto). Il 3 novembre il Consiglio direttivo ha approvato in via definitiva il bando per la valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 http://www.anvur.org/sites/anvur-miur/files/bando_vqr_def_07_11.pdf .

[9]   Le prime due variazioni derivano, rispettivamente, dagli artt. 9, c. 1, lett. g), e 10, c. 1, lett. g), del d.lgs. 381/1999; la terza è stata disposta con L. 62/1999, istitutiva del Museo.

[10]  Art. 10 della L. 370/1999.

[11]  Già dal 2001, senza una esplicita previsione normativa, la proposta di riparto prevedeva un contributo a favore dell’INAF, aggiuntivo rispetto a quello derivante dal finanziamento dei singoli osservatori.

[12]  Tale spostamento era stato richiesto dalle Commissioni parlamentari nei pareri relativi al riparto per il 2003.

[13]  Privatizzato con DPCM 24 maggio 2002, ai sensi dell’art. 2, c. 1, lett. a), D.lgs. 419/1999. L’ente percepisce un contributo dal MIUR ai sensi di una convenzione che viene stipulata con cadenza biennale e il cui ultimo rinnovo è avvenuto il 1 ottobre 2009. Ai sensi dell’art. 3 della L. n. 169 del 2011, a decorrere dall’anno 2012, alla Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo è concesso un contributo annuo di 450 mila euro, utilizzabile esclusivamente per lo svolgimento delle attività istituzionali.

[14]  Riordinato e trasformato in ente pubblico di ricerca nazionale, a carattere non strumentale, dall’art. 1-quinquies del D.L. 250/2005.

[15]  L’incremento è stato disposto al fine di assicurare la proroga delle attività connesse al servizio di sorveglianza sismica e vulcanica sul territorio nazionale.

[16]  L’art. 7, c. 21, del D.L. 78/2010 ha previsto la soppressione dell’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN), demandando a uno o più decreti ministeriali il trasferimento al CNR delle funzioni svolte dall’Istituto e delle risorse umane, strumentali e finanziarie. In attuazione, è intervenuto il D.I. 28 giugno 2011 che ha fissato la decorrenza del trasferimento al 1° gennaio 2011.

[17]            Pubblicato nellaGU n. 198 del 26 agosto 2011, S.O. n. 195. http://www.miur.it/Documenti/ricerca/pnr_2011_2013/PNR_2011-2013_23_MAR_2011_web.pdf. Il documento,al punto 6.3, evidenzia che “in coerenza con le linee strategiche descritte e delle priorità di interesse nazionale connesse allo sviluppo di tecnologie chiave abilitanti, il PNR ha individuato un primo gruppo di progetti di interesse strategico, denominati ‘Progetti Bandiera’ che saranno avviati e compresi nell’ambito della programmazione delle attività degli Enti Pubblici di Ricerca competenti”. Si tratta, in particolare, di 14 progetti.

[18]  Art. 51, comma 9, della L. 449/1997.

[19]  Ad es., l’art. 1, comma 870, della L. finanziaria 2007 ha istituito nello stato di previsione del MURST il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST).

[20]  La relazione evidenzia che l’importo è stato indicato dalla rappresentanza permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico di Bruxelles.

L'Istituto Von Karman, creato in Belgio nel 1956, è un'organizzazione no-profit per l'educazione internazionale e scientifica. La relazione precisa che l’associazione opera per la formazione post-universitaria nel settore della dinamica dei fluidi in ambito NATO.

[21]  La relazione chiarisce che ESFR (European Synchrotron Radiation Facility) è una infrastruttura governata da un accordo internazionale cui partecipano 18 paesi europei e Israele, siglato nel 1998.

[22]  La relazione specifica che il 50% indicato è pari a € 279.387,86 e che il restante 50% sarà erogato attraverso l’INFN (v. art. 4)

[23]  La relazione chiarisce che alcuni progetti sono di specifico interesse del CNR, altri devono essere realizzati su indicazione del MIUR.

[24]  La genomica è una branca della biologia molecolare che si occupa dello studio del patrimonio genetico degli organismi viventi.

La relazione chiarisce che il progetto è realizzato nell’ambito dell’accordo quadro CNR-Fondazione EBRI.

[25]  La relazione specifica che il progetto prevede un finanziamento complessivo di € 5 mln, per l’importo annuale di € 1 mln.

[26]  La relazione specifica che l’impegno di spesa per il MIUR è previsto per un triennio, ma non indica l’importo complessivo. L’art. 3 (lett. n) del DM di riparto per il 2010 specificava che l’assegnazione in favore del CNR era comprensiva dell’importo di € 6,1 mln destinato a tali attività.

[27]  La relazione chiarisce che lo sportello è finalizzato a rendere visibile l’offerta matematica potenzialmente utile per il mondo produttivo.

[28]  La relazione ricorda, in particolare, che l’art. 7 del D.I. 30 settembre 2010 ha assicurato il finanziamento del PNRA, con assegnazioni tratte dal Fondo ordinario, attraverso il CNR.

[29]  Al riguardo, si ricorda che, nel corso dell’esame alla Camera del ddl di stabilità 2011, il Governo ha accolto l’odg 9/3778-A/65, con il quale si è impegnato a destinare per il triennio 2011-2013 risorse almeno pari agli anni precedenti per la prosecuzione degli impegni adottati a livello internazionale tramite il progetto SHARE.

[30] La differenza di € 9 milioni (ca) è utilizzata nell’ambito della quota di riequilibrio che, come indicano gli allegati allo schema, è complessivamente pari ad € 22,1 mln.

[31]  La relazione riferisce che il costo complessivo del progetto è previsto in € 30 milioni in 3 anni. L’art. 3 (lett. o) del DM di riparto per il 2010 assegnava un milione di euro al sostegno di tale progetto.

[32]  La relazione evidenzia che il progetto ha tra i suoi obiettivi la costituzione di una rete internazionale di laboratori per il Mar Mediterraneo.

[33]  La relazione precisa che il progetto concerne lo sviluppo di una piattaforma integrata di conoscenze per la definizione di bio-marcatori e profili diagnostici.

[34]  La relazione evidenzia che il programma si riferisce a una nuova organizzazione legale europea che dovrà coordinare le attività generali gestite dalle infrastrutture nazionali nel settore del calcolo.

[35]  In base alla relazione: antenna di Noto; antenna di Medicina; ricevitori SRT, gestione SRT.

[36]  Finanziamento Marie Curie di programmi nazionali e internazionali.

La relazione ricorda che il programma ha già ottenuto il finanziamento nell’ambito del VII Programma Quadro UE.

[37]  Art. 1, comma 3, D.lgs. 204/1998.

[38]  Si ricorda che il DM di riparto 2009 assegnava agli enti € 19,2 mln, quali somme dovute a regime per importi relativi al personale. Ai sensi dell’art. 7 del medesimo decreto, tuttavia, tali somme erano considerate – a differenza di quanto disposto per l’esercizio 2010 – nell’ambito delle assegnazioni ordinarie.