Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Istituzione del 'Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno' e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno - A.C. 4333 Elementi per l'istruttoria legislativa
Riferimenti:
AC N. 4333/XVI     
Serie: Progetti di legge    Numero: 531
Data: 29/07/2011
Descrittori:
CENTRI E ISTITUTI DI STUDIO E DOCUMENTAZIONE   RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione

SIWEB

 

29 luglio 2011

 

n. 531/0

 

Istituzione del 'Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno' e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno

A.C. 4333

Elementi per l’istruttoria legislativa

 

 

Numero del progetto di legge

4333

Titolo

Istituzione del 'Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno' e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921

Iniziativa

Parlamentare

Iter al Senato

No

Numero di articoli

4

Date:

 

presentazione o trasmissione alla Camera

3 maggio 2011

assegnazione

6 giugno 2011

Commissione competente

VII Cultura

Sede

Referente

Pareri previsti

I, V e Commissione parlamentare per le questioni regionali

 

 


Contenuto

L’articolo 1 prevede, a decorrere dal 2011, in occasione del novantesimo anniversario della scomparsa del deputato Giuseppe Di Vagno, l’istituzione del “Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno”,da conferireil 25 settembre di ogni biennio alla presenza di un delegato della Presidenza del Consiglio. La prima assegnazione è prevista per il 25 settembre 2012.

L’ente responsabile dell’organizzazione del Premio è individuato nella Fondazione Di Vagno (già promotore finora dell’iniziativa), che agisce d’intesa con la Presidenza del Consiglio e sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali.

L’ammontare del Premio è fissato in € 40.000: la Fondazione può comunque decidere se ripartire la somma in più premi, da assegnare sulla base di criteri di merito.

La relazione illustrativa precisa che il Premio attualmente gestito dalla Fondazione ha un importo di 2.500 euro ed è riservato a studiosi meridionali di età massima pari a 32 anni, per un lavoro di ricerca inedito o in corso di pubblicazione.

La premiazione avviene nella sede della Fondazione, sita nel comune di Conversano, o in un’altra sede appositamente individuata (commi 1-5).

Si prevede, inoltre, che alla Fondazione è concesso un contributo una tantum pari a 100.000 euro per la riorganizzazione degli inventari, l’informatizzazione, la dotazione di risorse umane, nonché la definitiva apertura al pubblico della biblioteca e dell’archivio storico (comma 6).

In base all’art. 1 dello Statuto[1], la Fondazione Di Vagno è “persona giuridica riconosciuta ed iscritta nel relativo elenco presso la Presidenza della Regione Puglia”. Ai sensi dell’art. 2, la Fondazione, “partendo dalla Regione Puglia, opera su tutto il territorio nazionale e dei paesi UE non si propone finalità di lucro”; “persegue obiettivi di sviluppo e di diffusione dei valori etici, umanitari e di solidarietà e svolge compiti di vario genere ad essi finalizzati. Tra gli altri, può “indire e gestire premi di studio e di ricerca”. L’art. 3 dispone che “Le finalità d’organismo di promozione culturale e di solidarietà sociale di cui al precedente articolo possono essere perseguite, secondo le direttive del Consiglio d’Amministrazione, anche attraverso la concessione di borse di studio e di ricerca ed altre provvidenze opportune messe a disposizione da Istituzioni pubbliche o private e da singoli operatori economici”.

Ai sensi dell’art. 5, la Fondazione dispone, quali mezzi finanziari: del patrimonio, costituito dalle quote versate dai soci, dalle somme da chiunque versate a titolo d’incremento del patrimonio, dai beni mobili ed immobili eventualmente appartenenti alla Fondazione e destinati al patrimonio; dei contributi corrisposti dallo Stato o da enti pubblici o da terzi; di ogni altro cespite non espressamente previsto, ma destinato a questo scopo dal Consiglio d’Amministrazione.

Al riguardo, si ricorda che la Fondazione è inserita nella tabella triennale delle istituzioni culturali ammesse al contributo ordinario annuale dello Stato per il triennio 2009-2011, ai sensi dell’art. 1 della L. 534 del 1996, con un importo pari a 23.460 euro (Decreto del Ministero per i beni e le attività culturali del 17 novembre 2009).

Ai sensi dell’art. 8 dello Statuto, sono organi della fondazione  l’Assemblea dei soci, il Presidente, il Consiglio d’amministrazione e il Collegio dei Revisori dei conti.

Il sito della Fondazione evidenzia che “il comune di Conversano, patria di Giuseppe Di Vagno, intendendo concretamente sostenerne l’attività e riconfermando un deliberato della Giunta del 1982, ha assegnato alla Fondazione in comodato, per sua natura perpetuo, una sede sociale permanente sia per il normale funzionamento che per ospitare tutte le attività, fra cui l’Archivio storico e la Biblioteca (aperta al pubblico), sita nell'antico complesso del Monastero di San Benedetto”. Evidenzia, inoltre, che “La Regione Puglia con decreto del Presidente della Giunta regionale, n°493 del 04/06/08, ha riconosciuto la Biblioteca come Istituzione di interesse regionale (a sua volta, la relazione illustrativa fa presente che l’archivio storico, con determinazione n. 156 del 2005 della regione Puglia, è stato ammesso ai benefici dell’accordo quadro fra la regione Puglia e il Ministero per i beni e le attività culturali ed è stato dichiarato di notevole interesse storico).

Quanto ai soci, il sito della Fondazione evidenzia che “già dall’atto di costituzione hanno aderito quali soci ordinari pubblici la Provincia di Bari, il Comune di Conversano, Italia Nostra, WWF” e che “Hanno recentemente aderito quali soci ordinari pubblici la Regione Puglia, le Province di Foggia e di Lecce, i Comuni di Bari, Foggia, Gioia del Colle, Mola di Bari, Noci, Castellana Grotte, Alberobello” (la relazione introduttiva cita anche il comune di Ostuni).

Sempre sul sito della Fondazione sono disponibili le informazioni relative ai premi banditi nel 2004, nel 2006 e nel 2008. In particolare, nel 2008, è stato bandito, con i fondi messi a disposizione dalla Famiglia, il premio Giuseppe Di Vagno per un lavoro di ricerca individuale o di gruppo, con riferimento al Mezzogiorno ed in particolare alla Puglia del XX secolo, con cadenza biennale, su uno dei seguenti argomenti: a) Culture e modelli di comportamento nelle dinamiche città-campagna; b) Cambiamenti istituzionali; c) Dinamiche dei processi di industrializzazione, economici, sociali e del lavoro; d) Conflitti e lotte politiche, Socialismo e Riformismo.

 

L’articolo 2 dispone la nomina di un Comitato scientifico cui spetta decidere il tema del Premio per ogni edizione, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Comitato, composto da 3 studiosi di storia contemporanea o di scienza politica, è nominato dalla Presidenza del Consiglio, su proposta della Fondazione Di Vagno.

Le tematiche nell’ambito delle quali il tema deve essere individuato riguardano il socialismo nel XXI secolo, i conflitti sociali e le lotte politiche, socialismo e Mezzogiorno, i cambiamenti istituzionali regionali e locali avvenuti nel Mezzogiorno nel XX secolo e le previsioni per il XXI secolo.

 

L’articolo 3 dispone che i vincitori del Premiosono individuati da una giuria composta da 5 membri: il Presidente pro tempore della Fondazione, con funzioni di presidente, un rappresentante della Presidenza del Consiglio, tre studiosi di storia contemporanea.

 

L’articolo 4 dispone che all’onere derivante dall’attuazione della legge, pari a 140.000 euro per l’anno 2011 ea 40.000 euro a decorrere dall’anno 2012, siprovvede attraverso corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio 2011-2013, nell’ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, all’uopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.

Relazioni allegate

La proposta di legge è corredata di relazione illustrativa.

Necessità dell’intervento con legge

L’intervento con legge è necessario perché si dispone l’utilizzo di risorse del bilancio dello Stato.

Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite

La proposta di legge appare riconducibile alla materia di competenza concorrente tra Stato e regioni promozione e organizzazione di attività culturali(articolo 117, terzo comma, Cost.).

 

Si ricorda che l’art. 117, secondo comma, lett. s), Cost. ha annoverato la tutela dei beni culturalitra le materie di competenza esclusiva dello Stato (prevedendo, altresì, la possibilità di attivare, su iniziativa della regione interessata, ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell’art. 116, terzo comma, Cost.), mentre l’art. 117, terzo comma, Cost., ha incluso la valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali tra le materie di legislazione concorrente. Inoltre, l’art. 118, terzo comma, Cost., ha devoluto alla legge statale il compito di disciplinare “forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali” tra Stato e regioni.

La Corte costituzione ha evidenziato (sent. nn. 478 del 2002 e 307 del 2004) che lo sviluppo della cultura corrisponde a finalità di interesse generale, “il cui perseguimento fa capo alla Repubblica in tutte le sue articolazioni (art. 9 Cost.), anche al di là del riparto di competenze per materia fra Stato e regioni”.

Rispetto degli altri princìpi costituzionali

L’art. 9 della Costituzione prevede che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Incidenza sull’ordinamento giuridico

Riflessi sulle autonomie e sulle altre potestà normative

In considerazione del fatto che si verte in ambito di legislazione concorrente, occorre valutare se possa ritenersi esaustivo il fatto che la regione Puglia è socio ordinario della Fondazione Di Vagno, ovvero se sia opportuno prevedere un espresso coinvolgimento della regione nella definizione della disciplina organizzativa dell'iniziativa.

Attribuzione di poteri normativi

L’articolo 2, comma 1, dispone che la Presidenza del Consiglio nomina il Comitato scientifico, ma non individua la tipologia di atto giuridico.

Coordinamento con la normativa vigente

La legge n. 534/1996 ha disposto una razionalizzazione delle diverse ipotesi di erogazione di contributi statali ad enti culturali. In particolare, per quanto qui interessa:

- l’art. 1 ammette al contributo ordinario annuale dello Stato le istituzioni culturali che presentino domanda e siano incluse in apposita tabella emanata con decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali (ora, Ministro per i beni e le attività culturali), di concerto con il Ministro del tesoro (ora, Ministro dell’economia e delle finanze), sentite le Commissioni parlamentari competenti, nonché il competente comitato di settore del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali (ora, Comitato tecnico-scientifico per i beni librari e gli istituti culturali ). La tabella è sottoposta a revisione ogni tre anni con la stessa procedura;

- l’art. 7 prevede che il Ministro possa concedere contributi straordinari alle istituzioni culturali inserite nella tabella di cui all’art. 1 per “singole iniziative di particolare interesse artistico o culturale o per l’esecuzione di programmi straordinari di ricerca”.

Ai fini della determinazione del contributo di cui all’art. 1, si tiene conto, ex art. 3, prioritariamente della consistenza del patrimonio documentario (librario, archivistico, museale, ecc.) e del suo incremento e dello svolgimento di attività e programmi di ricerca e di formazione di interesse pubblico, a livello nazionale o internazionale.

Ai sensi dell’art. 6, le istituzioni comprese nella tabella possono ricevere altri contributi per “compiti ed attività rientranti nelle specifiche attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri o di Ministeri diversi”.

Collegamento con lavori legislativi in corso

Non risultano lavori legislativi in corso sulla materia.

Formulazione del testo

All’articolo 1, si valuti l’utilità di indicare in una norma primaria la sede nella quale il Premio è conferito.

All’articolo 2 non è indicata la tipologia di atto giuridico con il quale è nominato il Comitato scientifico.

All’articolo 3 si fa riferimento a “i vincitori del Premio”, mentre l’art. 1, istituendo “il Premio”, lascia alla Fondazione la facoltà di decidere se ripartire la somma fra più destinatari.

All’articolo 4 si prevede un onere di 140.000 euro per il 2011: in realtà, l’art. 1 dispone che la prima assegnazione del Premio è fissata il 25 settembre 2012.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

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[1] http://fondazione.divagno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=56%3Alo-statuto-completo&catid=3&Itemid=9