Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Riparto del Fondo ordinario per gli enti di ricerca e le istituzioni di ricerca per l'anno 2010 Schema di Decreto n. 303 (art. 7, D.Lgs. 204/1998) Elementi per l'istruttoria normativa
Riferimenti:
SCH.DEC 303/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 268
Data: 13/12/2010
Descrittori:
CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE   CONTRIBUTI PUBBLICI
FONDI PER LA RICERCA   RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione

SIWEB

 

13 dicembre 2010

 

n. 268/0

 

 

Riparto del Fondo ordinario per gli enti di ricerca e le istituzioni di ricerca per l’anno 2010

Schema di Decreto n. 303
(art. 7, D.Lgs. 204/1998)

Elementi per l’istruttoria normativa

 

Numero dello schema di decreto

303

Titolo

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2010

Ministro competente

Istruzione, università e ricerca

Norma di riferimento

D.Lgs. 5 giugno 1998, n. 204, art. 7

Numero di articoli

14

Date:

 

presentazione

3 dicembre 2010

assegnazione

13 dicembre 2010

termine per l’espressione del parere

12 gennaio 2011

Commissione competente

VII (Cultura)

 


Presupposti normativi

Il d.lgs. n. 204 del 1998 ha stabilito, all’art. 1, che il Governo, nel documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF), determina gli indirizzi e le priorità strategiche per gli interventi a favore della ricerca scientifica e tecnologica, definendo il quadro delle risorse finanziarie da attivare[1].

Sulla base degli indirizzi citati, nonché di altri elementi[2], è predisposto, approvato e aggiornato annualmente dal CIPE (le cui funzioni in materia sono coordinate dal Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica) il Programma nazionale per la ricerca (PNR), di durata triennale, che definisce gli obiettivi generali e le modalità di realizzazione degli interventi[3].

L’art. 5 del medesimo d.lgs. ha previsto l’istituzione, presso il Ministero, del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (CIVR), chiamato a predisporre annualmente una relazione in materia, da trasmettere al Ministro e al CIPE. Al riguardo, si ricorda che le funzioni del CIVR saranno svolte dall’ANVUR quando essa sarà operativa[4] (si veda anche infra).

L’art. 7 ha previsto, quindi, che, a partire dal 1° gennaio 1999, gli stanziamenti da destinare, ai sensi di varie disposizioni legislative, al CNR, all’Agenzia spaziale italiana (ASI), all’Osservatorio geofisico sperimentale (OGS)[5], agli enti di ricerca (di minori dimensioni) che erano già confluiti in un unico capitolo ai sensi dell’art. 1, c. 40-44, della L. 549/1995, e all’Istituto nazionale per la fisica della materia (INFM), fossero determinati con unica autorizzazione di spesa e affluissero ad un unico Fondo, denominato Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziato dal Murst (ora, MIUR), istituito nello stato di previsione del medesimo Ministero. Allo stesso Fondo dovevano affluire i contributi stabiliti in via legislativa in relazione alle attività di: Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), INFM e relativi laboratori di Trieste e Grenoble, Programma nazionale di ricerche in Antartide, Istituto nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna.

Sempre l’art. 7 ha stabilito che l’ammontare del Fondo è determinato in tabella C della legge finanziaria ed è ripartito annualmente fra gli enti interessati - sulla base dei programmi pluriennali, che il Ministro è chiamato ad approvare[6] - con uno o più DM, comprensivi di indicazioni per i due anni successivi, emanati previo parere parlamentare. Nelle more del perfezionamento dei decreti di riparto, il MIUR può erogare acconti, calcolati sulla base delle previsioni contenute negli schemi dei medesimi decreti e degli importi assegnati nell’anno precedente.

Al riguardo si ricorda, peraltro, che l’art. 4 del DPR 213/2009, con il quale si è proceduto al riordino degli enti di ricercavigilati dal MIUR[7], ha stabilito che la ripartizione del fondo ordinario è effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva di cui all’art. 5[8], nonché tenendo conto della valutazione della qualità dei risultati della ricerca, effettuata dall’ANVUR.

Sul punto, la relazione evidenzia che il 2010 deve essere considerato un anno di transizione finalizzato a dare attuazione alla riforma. Riferisce, in particolare, che il MIUR sta esaminando i nuovi statuti, deliberati dagli enti nei termini previsti, e in alcuni casi ha espresso le proprie valutazioni, invitando gli enti ad adeguare, conseguentemente, le previsioni statutarie. Riferisce, inoltre, che i programmi pluriennali di attività relativi al periodo 2010-2012, presentati dagli enti,[9] sono stati esaminati anche alla luce delle disposizioni in materia di programmazione triennale del fabbisogno di personale[10].

La prima ripartizione del Fondo ordinario è stata quella relativa all’esercizio finanziario 1999. Dal 2000 è stata prevista una voce autonoma per l’area della ricerca di Trieste, fino a quel momento ricompresa nel C.N.R, ed è stata disposta l’inclusione tra gli enti finanziati dell’Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagnae del Museo storico della fisica[11].

Dal 2002 sono confluiti nel Fondo i contributi all’I.N.F.N. e all’I.N.F.M.[12].

Dal 2004, l’ammontare del fondo comprende anche le risorse del Fondo per il finanziamento ordinario degli osservatori (destinato all’Istituto nazionale di astrofisica – I.N.A.F.[13],  e in misura minore all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – I.N.G.V.) precedentemente allocate in altra u.p.b[14]. Nel riparto del Fondo sono stati inoltre inclusi, in assenza di esplicita previsione normativa, il Centro studi per l’alto medioevo[15] e l’Istituto italiano di studi germanici[16].

Contenuto

L’importo originariamente stanziato per il 2010 sul cap. 7236 ammonta a € 1.867,8 mln. Al netto dell’accantonamento di € 98,8 mlndisposto dal MEF[17], la somma complessivamente disponibile è pari a € 1.769,0 mln.

L’art. 1 reca la ripartizione del Fondo ordinario fra gli enti di ricerca (v. tabella allegata)– al netto delle somme destinatealla società Sincrotrone di Trieste e al CISAM (v. infra, art. 2)– per un importo pari a € 1.754,8 mln.

Rispetto al 2009 (€ 1.628,6, mln)[18],si registra un aumento di € 126,2 mln (+7,7%).

Laproposta di riparto per il 2010 tiene conto delle disposizioni dell’art. 8 del DM diriparto per il 2009, che determina quale riferimento per la predisposizione dei bilanci di previsione degli enti per il 2010 il 100% dell’assegnazione ordinaria stabilita per il 2009. Esclusivamente per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia l’assegnazione ordinariaè stata aumentata di € 230,8. La relazione specifica che ciò è dovuto all’oneroso impegno di collaborazione con il Dipartimento della protezione civile. Alle assegnazioni ordinarie sono state, quindi, aggiunte le somme dovute a regime e conseguenti alle deroghe per assunzioni di personale relative agli anni 2003-2006 - che non è stato possibile assegnare negli anni precedenti per indisponibilità delle somme - per un importo pari a € 44,2 mln[19], nonché le somme assegnate quali contributi straordinari (a destinazione vincolata), per un totale di € 113,1 mln.

La relazione evidenzia anche che, come già negli anni precedenti, si è ritenuto di non operare alcuna riduzione delle assegnazioni relative a determinati enti di ricerca – tra i quali CNR, ASI, OGS – a favore del Fondo speciale per lo sviluppo della ricerca di interesse strategico[20], in considerazione della ridotta disponibilità del capitolo e degli altri strumenti a disposizione del Ministero per interventi di valenza strategica nel settore della ricerca[21].

L’art. 2 prevede che la somma di € 14.232.405 è accantonata, quanto a € 14,0 mln per le esigenze della società Sincrotrone di Trieste – ai sensi dell’art. 2, c. 2, del D.L. 7/2005[22] – (al riguardo, v. anche art. 9) e, per la restante parte, per quelle del CISAM.

Gli articoli da 3 a 10specificano alcuni progetti inclusi nella previsione di assegnazione a favore degli Istituti, ai quali sono destinati contributi straordinari (tranne in un caso: v. infra).

Al riguardo, la relazione illustrativa specifica, in particolare, che per il 2010, in virtù del nuovo assetto organizzativo del MIUR, nella ripartizione dei fondi la Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca ha operato in contatto con la Direzione generale per l’internazionalizzazione della ricerca (che ha competenza sulla vigilanza e il funzionamento dell’ASI) per individuare le principali necessità di intervento finanziario straordinario finalizzato a sostenere attività di carattere internazionale cui l’Italia partecipa. Complessivamente, sempre in base alla relazione illustrativa, i contributi straordinari per attività internazionali ammontano ad € 40,0 mln. L’evidenza dei contributi relativi ad attività internazionali – unitamente al riferimento ai progetti bandiera (v. infra) – rappresentano due novità dello schema in esame.

 

L’art. 3 riguarda il CNR, la cui assegnazionecomprende, nell’ambito della quota per attività internazionali:

- € 0,2 mln  per la partecipazione all’Associazione scientifica internazionale Von Karman[23]. La relazione evidenzia che l’importo è stato indicato dalla rappresentanza permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico di Bruxelles;

- € 5,3 mln a titolo di integrazione della quota di partecipazione dell’Italia a ESRF (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble;

- 6,5 mln per la realizzazione del programma di ricerca internazionale relativo alla fusione nucleare ITER e Broader Approach e del 50% della quota di partecipazione dell’Italia al programma Fusion for Energy; la relazione specifica che il 50% indicato è pari a € 460.000 e che il restante 50% sarà erogato attraverso l’INFN (per entrambi, v. art. 4).

- € 0,3 mln per ricerche con Israele nell’ambito del programma LENS, in cui il laser è impiegato per lo studio della materia;

- 3,5 mln per implementare alcuni progetti della Roadmap europea ESFRI; la relazione specifica che alcuni progetti sono di specifico interesse del CNR, altri devono essere realizzati su indicazione del MIUR;

- € 0,8 mln per la partecipazione dell’Italia al programma HFSP (The Human Frontier Science Program), che finanzia la ricerca di base nelle scienze della vita.

Inoltre, la quota assegnata al CNR comprende:

- 2,6 mln a favore dell’Istituto di biologia cellulare per attività internazionale afferente all’area di Monterotondo[24] (si tratta dell’unico contributo che, in base all’art. 13 dello schema, non ha carattere straordinario);

- € 18,0 mln per la realizzazione della campagna antartica 2010 nell’ambito del programma nazionale di ricerche in Antartide; la relazione ricorda che la normativa vigente(d.lgs. 213/2009) affida al CNR la programmazione e il coordinamento delle attività polari;

- 1,3 mln per il potenziamento delle ricerche riguardanti genomica funzionale[25] e neuroscienze;

- € 6,0 mln per il completamento del finanziamento del progetto SHARE (Station at Hight Altitude for Research on the Environment);

- 1,0 mln per l’avvio del progetto TALMUD, per la traduzione integrale in lingua italiana, con commento e testo originale, del Talmud. La relazione specifica che il progetto prevede un finanziamento complessivodi € 5 mln, da corrispondere in 5 anni;

- 6,1 mln per l’avvio delle attività scientifiche del Consorzio “Collezione naturale di composti chimici e Centro di screening – CNCCS”, del quale il CNR è socio. La relazione specifica che l’impegno di spesa per il MIUR è previsto per un triennio, ma non indica l’importo complessivo.

Le ultime quattro voci attengono a progetti indicati come bandiera nella relazione[26]. Si tratta di:

- € 1,0 mln a sostegno del progetto Epigenomica, che ha tra i suoi obiettivi l’individuazione di molecole markers di malattie genetiche (costo complessivo: € 30 milioni in 3 anni);

- € 10,0 mln per il progetto Ritmare - Ricerca italiana per il mare, del quale il CNR è capofila. La relazione evidenzia che il progetto ha tra i suoi obiettivi la costituzione di una rete internazionale di laboratori per il Mar Mediterraneo;

- 1,0 mln per il progetto L’ambito nucleare, del quale il CNR è capofila, finalizzato a rafforzare il sistema energetico nazionale;

- 1,0 mln per il progetto La fabbrica del futuro, orientato a un nuovo sviluppo sostenibile nel settore manifatturiero.

Con riferimento ai progetti SHARE, ITER e Broader Approach, ESFR, si ricorda che la VII Commissione della Camera aveva condizionato il proprio parere favorevole sullo schema di riparto per il 2009 ad un incremento delle risorse a disposizione del CNR per il loro adeguato finanziamento. Alla condizione si è dato seguito prevedendo una specificaassegnazione, rispettivamente, di € 3, 6 e 5,3 mln.

L’art. 4 riguarda l’Istituto nazionale di fisica nucleare(INFN), la cui assegnazione comprende, nell’ambito delle somme destinate ad attività internazionali:

- 3,5 mln per i programmi ITER e Broader Approach e per il 50% della quota di partecipazione al programma Fusion for Energy (v. art. 3);

- 2,0 mln per avviare il programmainternazionale IGI-EGI. La relazione evidenzia che il programma si riferisce a una nuova organizzazione legale europea che dovrà coordinare le attività generali gestite dalle infrastrutture nazionali nel settore del calcolo. L’apporto del MIUR si unisce a quello di altri Dicasteri;

- 1,0 mln per le attività previste nell’ambito del programma KM3NeT, destinato a monitorare gli ambienti marini profondi, anche attraverso un telescopio sottomarino.

Oltre alle citate somme destinate ad attività internazionali, la quota assegnata all’INFN comprende 19,0 mln per il progetto bandiera SuperB. Questo, in base alla relazione, ha l’obiettivo di realizzare un acceleratore per elettroni e positroni ad alta luminosità.

L’art. 5 riguarda l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), la cui assegnazione comprende:

- 2,0 mln per la manutenzione di attrezzature scientifiche dell’Istituto (in base alla relazione: antenna di Noto; antenna e parabola di Medicina; ricevitori per antenna SRT);

- 3,0 mln per la realizzazione del progetto bandieraASTRI-Astrofisica con specchi a tecnologia replicante italiana.

L’art. 6 riguarda l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), la cui assegnazione comprende(nell’ambito della quota per attività internazionali) 3,0 mln per la partecipazione al programma EMSO. La relazione evidenzia che si tratta della rete permanente europea di osservatori multidisciplinari sottomarini, alcuni dei quali localizzati in acque italiane.

L’art. 7 riguarda l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS), la cui assegnazionecomprende:

- 2,0 mln per la manutenzione della nave oceanografica EXPLORA;

- 1,0 mln (nell’ambito della quota per attività internazionali) per la partecipazione al programma EuroArgo, finalizzatoall’osservazione in situ degli oceani per lo studio del loro ruolo nel sistema climatico.

L’art. 8 riguarda la stazione zoologica Anton Dohrn, la cui assegnazione comprende 1,5 mln per le esigenze connesse alla partecipazione al Consorzio BIOGEM.

L’art. 9 riguarda il Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, la cui assegnazione comprende € 13,0 mln (nell’ambito della quota per attività internazionali)destinati a sostenere alcuni programmi della Società Sincrotrone. In particolare:

- € 5,0 mln sono destinati al progetto European X-FEL.Come indicato dalla relazione, il progetto è finalizzato a costruire una nuova sorgente per la produzione e l’uso scientifico di impulsi ultra-brillanti e ultra-brevi di radiazione X con coerenza spaziale. L’Italia si è impegnata a contribuire per € 33 mln, su più anni;

- 2,0 mln per la partecipazione alla fase di precostruzione dell’infrastruttura ESS-European Spallation Source che, in base alla relazione, sarà la più intensa sorgente di neutroni operante al mondo;

- € 5,0 mln per il progetto EUROFEL, che, in base alla relazione, prevede la creazione di un consorzio europeo che coordini la progettazione e l’utenza dei Laser ad elettroni liberi di energia intermedia;

- € 1,0 mln per il progetto INSTRUCT, infrastruttura di biologia strutturale integrata.

L’art. 10 specifica che l’assegnazione all’Istituto nazionale di alta matematica Francesco Severi comprende € 0,2 mlnper larealizzazione del programma europeo per borse di studio Bando COFUND 200826. La relazione chiarisce che si tratta della prima annualità a titolo di cofinanziamento di un programma che ha già ottenuto il finanziamento nell’ambito del VII Programma Quadro UE.

L’art. 11 riguarda le assegnazioni relative agli importi arretrati per assunzioni in deroga, di cui si è già detto ante.

L’art. 12 dispone che, qualora nel 2010 gli enti registrino avanzi di amministrazione relativi al 2009 o agli anni precedenti, non vincolati a specifiche finalità, essi dovranno essere utilizzati per la copertura dei progetti bandiera inseriti nei programmi 2010 degli stessi enti, oppure indicati o connessi al nuovo PNR, o rispondenti a indirizzi strategici di ricerca impartiti dal MIUR.

L’art. 13 reca le indicazioni per il successivo biennio. Per il 2011 gli enti, ai fini dell’elaborazione dei bilanci di previsione, potranno considerare come riferimento l’87% dello stanziamento ordinario dell’anno in corso, con esclusione, cioè, dei contributi straordinari indicati negli articoli da 3 - esclusa la lett. a) - a 10 e delle somme dovute per le assunzioni in deroga. Per il 2012 la percentuale indicata potrà essere oggetto di modifica.

L’art. 14 ricorda che per il 2011 una quota pari al 7% del Fondo sarà destinata, in applicazione dell’art. 4 del d.lgs. 213/2009, al finanziamento premiale di programmi e progetti proposti dagli enti anche congiuntamente. A tale assegnazione si provvederà con apposito decreto. Ricorda anche che i criteri e le motivazioni di assegnazione di tale quota saranno disciplinati con decreto ministeriale di natura non regolamentare.

Il medesimo articolo dispone, inoltre, che una ulteriore quota dell’8% del Fondo sarà destinata a finanziare i progetti bandiera inseriti nel PNR e i progetti ritenuti di particolare interesse nell’ambito delle scelte strategiche e degli indirizzi di ricerca impartiti dal MIUR.

Nel prospetto allegato si dà conto dei fondi ripartiti negli esercizi 2008 e 2009, a confronto con i fondi di cui si propone la ripartizione per il 2010. La prima cifra indicata per ciascun ente è comprensiva dei contributi straordinari, indicati a seguire in corsivo, e degli arretrati per autorizzazioni in deroga, indicati a seguire in tondo.

Osservazioni

Con riferimento agli articoli da 3 a 10, si rileva che a volte si utilizza la specifica “contributo straordinario”, a volte no. Poiché, in base all’art. 13, si tratta in tutti i casi – tranne che per il contributo di cui alla lett. a) dell’art. 3 – di contributi straordinari, si suggerisce di uniformare la terminologia.

All’art. 11 si valuti l’opportunità di specificare le quote di arretrati da assegnare a ciascun ente.

All’art. 13 è presente un refuso (“somme dovute regime”). All’art. 14 sembrerebbe opportuno chiarire se si darà luogo all’emanazione di due decreti (l’art. 4 del d.lgs. 213/2009 cita solo il decreto per l’indicazione dei criteri e delle motivazioni).

 

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26    Finanziamento Marie Curie di programmi nazionali e internazionali.

 


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File: CU0291a.doc


 

Ripartizione del Fondo ordinario per gli enti e gli istituti di ricerca

(esercizi 2008 e 2009 e proposta 2010)

(migliaia di euro)

Destinatari dei contributi

2008
(DM 22.12.2008)

2009
(DM 12.2.2010)

proposta 2010

 

contributo ordinario

 

contributo ordinario

Consiglio nazionale delle ricerche - CNR

565.942,8

567.262,2

551.467,7

627.417,3

551.467,7

15.216,6

15.794,5

61.933,8

 

 

 

 

14.015,8[27]

 

Agenzia spaziale italiana - ASI

601.173,0

569.999,9

569.999,9

574.992,8

569.999,9

 

 

 

 

 

 

 

 

4.992,9

 

Istituto nazionale di fisica nucleare - INFN

281.760,5

273.758,5

273.758,5

308.203,0

273.758,5

6.000,0

25.460,0

 

 

 

 

8.984,5

 

Istituto nazionale di astrofisica - INAF

92.594,1

91.029,4

91.029,4

103.281,6

91.029,4

1.000,0

5.000,0

 

 

 

 

7.252,2

 

Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - INGV

59.505,9

61.723,5

49.723,5

57.557,9

49.954,3

10.000,0

12.000,0

3.000,0

 

 

 

 

4.603,6

 

Istituto nazionale di ricerca metrologica - INRIM

20.423,8

20.275,7

20.275,7

21.774,6

20.275,7

 

 

 

 

 

 

 

 

1.498,9

 

Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale - OGS

15.122,9

15.333,9

13.333,9

17.838,3

13.333,9

2.000,0

2.000,0

3.000,0

 

 

 

 

1.504,4

 

Stazione zoologica “A. Dohrn”

14.879,7

15.333,5

13.833,5

15.415,9

13.833,5

1.000,0

1.500,0

1.500,0

 

 

 

 

82,4

 

Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste

8.487,8

8.421,4

8.421,4

22.395,5

8.421,4

13.000,0

 

 

 

 

974,1

 

Istituto nazionale di alta matematica “F. Severi”

2.568,5

2.600,7

2.600,7

3.016,9

2.600,7

200,0

 

 

 

 

216,2

 

Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche “E. Fermi”

2.093,7

2.104,5

2.104,5

2.104,5

2.104,5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Istituto italiano di studi germanici

786,7

771,0

771,0

771,0

771,0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE GENERALE

di cui:

1.665.571,8

1.628.614,2

 

1.754.769,3[28]

 

contributi straordinari

35.216,6

31.294,5

 

113.093,8

 

arretrati per autorizzazioni in deroga

 

 

 

44.125,0

 

contributi ordinari

1.630.355,2

1.597.319,7

 

1.597.550,5

 

 



[1]  Il DPEF 2010-2013 evidenziava che in Italia gli investimenti in R&S (1,1% del PIL) sono al di sotto della media europea (1,9%) e che la riduzione di fondi attuata negli anni 90 non ha visto il sistema privato sostituirsi allo Stato. Sottolineava che la politica di settore deve essere riorganizzata in considerazione: della difficoltà di trasferire i risultati della ricerca al sistema produttivo; dello squilibrio nella allocazione delle risorse; dell’insufficiente coordinamento fra le competenze istituzionali. Rilevava, inoltre, che le milestones del processo di intervento sono rappresentate, fra l’altro, da: nuovo PNR; riconfigurazione degli enti pubblici di ricerca; revisione degli strumenti di spesa, che dovranno essere funzionali a obiettivi di selettività degli interventi e accelerazione della spesa di investimento; definizione di strumenti innovativi di investimento basati sull’impiego di capitali di rischio.

    Nella nota metodologica dello schema di Decisione di finanza pubblica (DFP) 2011-2013 (Doc. LVII, n. 3) - strumento che, in base alla nuova legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009), sostituisce il DPEF - si sottolinea che i conti tendenziali degli enti di ricerca sono stati elaborati sulla base delle disposizioni recate dall'articolo 2, c. 9, della L. 191/2009 che hanno confermato, per il triennio 2010-2012, le dinamiche di crescita del fabbisogno finanziario e dell'indebitamento netto già previste per il triennio 2007-2009 dalla L. finanziaria 2007. In particolare, per ciascun anno del triennio 2010-2012, la crescita del fabbisogno non può essere superiore al fabbisogno finanziario determinato a consuntivo nell'anno precedente, incrementato di un tasso pari al 4%. Viene precisato tuttavia, che tale dinamica di crescita del 4% è limitata a CNR, INFN, ASI, ENEA, Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste e INGV. Per i restanti enti del settore, le previsioni tendenziali dei conti di cassa tengono conto, invece, degli andamenti registrati nel passato, nonché delle misure di contenimento della spesa pubblica.

[2]  Risoluzioni parlamentari di approvazione del DPEF, direttive del Presidente del Consiglio, proposte delle amministrazioni statali.

[3]  L’ultimo PNR (2005-2007) è stato approvato dal CIPE nella seduta del 18 marzo 2005. Il PNR 2008-2010 non è stato adottato. Ora è disponibile sul sito del MIUR la bozza del PNR 2010-2012 aggiornata al 14 maggio 2010:

http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/ce91090e-fb53-48d3-b9a9-1e4c6e9861e9/3239.pdf

[4]  In base all’art. 14 del DPR 76/2010, con cui è stato adottato il nuovo Regolamento ANVUR, il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (CNVSU) e il CIVR sono soppressi “a decorrere dalla data di insediamento del Consiglio direttivo e della nomina del Presidente”.

[5]  L’art. 7 del D.lgs. 381/1999 ha disposto il riordino dell’Osservatorio, modificandone la denominazione in “Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale – OGS”.

[6]  Così, in base all’art. 2, c. 1, lett. b-ter), della L. 168/1989, come modificata dall’art. 7 del d.lgs. 204/1998.

[7]  Il riordino in questione ha fatto seguito a quello attuato in applicazione della L. 137/2002, che aveva riaperto i termini per l’esercizio delle deleghe previste dalla L. 59/1997. Su tale base erano stati adottati, fra gli altri, i d.lgs. per il riordino di CNR (127/2003), ASI (128/2003) e INAF (138/2003) Il d.lgs. 213/2009, emanato in attuazione della L. 165/2007, ha previsto, tra l’altro:autonomia statutaria (art. 2); nuove modalità di designazione di presidenti e componenti dei consigli di amministrazione e la riduzione del numero dei componenti degli organi (artt. 3, 8, 9, 10); la gestione coordinata delle infrastrutture di ricerca (art. 15); nuovi strumenti di finanziamento e partecipazione al capitale di rischio (art. 16).

[8]L’art. 5 dispone che in conformità alle linee guida enunciate nel PNR, i consigli di amministrazione dei singoli enti di ricerca, previo parere dei rispettivi consigli scientifici, adottano un piano triennale di attività, aggiornato annualmente, ed elaborano un documento di visione strategica decennale. Il piano è valutato e approvato dal Ministero, anche ai fini della identificazione e dello sviluppo degli obiettivi generali di sistema, del coordinamento dei piani triennali di attività dei diversi enti di ricerca, nonché del riparto del fondo ordinario.

[9]  Allegati allo schema edisponibili presso la VII Commissione.

[10]  L’art. 66, c. 14, del D.L. 112/2008, come da ultimo modificato dall’art. 9, c. 9, del D.L. 78/2010, ha disposto chegli enti di ricerca possono procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità:per il 2010 nel limite dell’80% delle proprie entrate correnti complessive, purché nei limiti delle risorse relative alle cessazioni di rapporti a tempo indeterminato verificatesi nell’anno precedente; per ogni anno del triennio 2011-2013, entro il suddetto limite dell'80%, purché entro il limite del 20% delle risorse relative alla cessazione dei rapporti a tempo indeterminato intervenute nell'anno precedente. La facoltà di assunzione è nella misura del 50% per il 2014 e del 100% dal 2015.

[11]  Le prime due variazioni derivano, rispettivamente, dagli artt. 9, c. 1, lett. g), e 10, c. 1 lett. g), del d.lgs. 381/1999; la terza è stata disposta con L. 62/1999, istitutiva del Museo. Si ricorda che l’Ente italiano per la montagna - che nel 2009 aveva ricevuto un contributo di € 2,8 mln a valere sulle risorse del Fondo (art. 41, c. 15, D.L. 207/2008) - è stato soppresso dall’art. 7, c. 19, del D.L. 78/2010.

[12] Art. 10 della L. 370/1999.

[13]  Già dal 2001, senza una esplicita previsione normativa, la proposta di riparto prevedeva un contributo a favore dell’I.N.A.F., aggiuntivo rispetto a quello derivante dal finanziamento dei singoli osservatori.

[14]  Tale spostamento era stato richiesto dalle Commissioni parlamentari nei pareri relativi al riparto per il2003.

[15]  Privatizzato con DPCM 24.5.2002, ai sensi dell’art. 2, c. 1, lett. a), d.lgs. 419/1999. L’ente percepisce un contributo dal MIUR ai sensi di una convenzione che viene stipulata con cadenza biennale e il cui ultimo rinnovo è avvenuto il 1 ottobre 2009.

[16]  Riordinato e trasformato in ente pubblico di ricerca nazionale, a carattere non strumentale, dall’art. 1-quinquies del D.L. 250/2005.

[17]  Lapremessa dello schema evidenzia che tale accantonamento deriva dall’art. 1, c. 482, 483 e 621 della L. finanziaria 2007. Il c. 482 citato, modificando la L. 448/2001, affida al Governo il compito di procedere, con regolamenti di delegificazione, al riordino degli enti ed organismi pubblici, con l’obiettivo, fra gli altri, di ridurre la spesa di funzionamento. Il c. 483 quantifica il miglioramento dell’indebitamento netto che ne deve conseguire e il c. 621 stabilisce che, in caso di minori economie, si procede alla riduzione lineare delle dotazioni di bilancio. Si ricorda, peraltro, che l’art. 17 del D.L. 78/2009 stabilisce che con D.I. a ciascuna amministrazione vigilante su enti sono assegnati gli obiettivi dei risparmi di spesa da conseguire a decorrere dal 2009, nella misura complessivamente indicata dall’art. 1, c. 483, della L. finanziaria 2007. Le amministrazioni vigilanti trasmettono i rispettivi piani di razionalizzazione con indicazione degli enti assoggettati a riordino. Nelle more della definizione degli obiettivi di risparmio, il MEF è autorizzato ad accantonare e rendere indisponibile in maniera lineare una quota delle risorse disponibili.

[18]  DM 12 febbraio 2010, prot. 18/ric, allegato allo schema.

[19]  Con riferimento al DM di riparto 2009, si ricorda che sono stati assegnati agli enti € 19,2 mln, quali somme dovute a regime per importi relativi al personale. Ai sensi dell’art. 7 del medesimo decreto, tuttavia, tali somme erano considerate – a differenza di quanto ora disposto – nell’ambito delle assegnazioni ordinarie.

[20]  Art. 51, c. 9, della L. 449/1997.

[21]  Ad es., l’art. 1, c. 870, della L. finanziaria 2007 ha istituito nello stato di previsione del MURST il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST).

[22]  Il contributo a favore del laboratorio previsto dall'art. 2, c. 11, del D.L. 547/1994 (25 mld di lireannui, pari a € 12,91 mln) è, invece, erogato al di fuori del fondo in questione.

[23]  L'Istituto Von Karman, creato in Belgio nel 1956, è un'organizzazione no-profit per l'educazione internazionale e scientifica.

[24]  Art. 7, c. 4, L. di bilancio 2010.

[25]  La genomica è una branca della biologia molecolare che si occupa dello studio del patrimonio genetico degli organismi viventi.

[26]  La bozza del PNR 2010-2012, al punto 6.3, evidenzia che “in coerenza con le linee strategiche individuate dal PNR, che incrocia priorità di interesse nazionale con lo sviluppo di tecnologie chiave abilitanti, gli enti pubblici di ricerca hanno individuato alcuni Progetti Bandiera, aperti al contributo del mondo della ricerca pubblica e del mondo produttivo”. In risposta all’interrogazione a risposta immediata 3-01129, il 16 luglio 2010 il rappresentante del Governo ha comunicato che “tra le priorità del programma sono stati individuati 17 progetti definiti bandiera”.

[27]  Gli importi relativi agli arretrati per autorizzazioni in deroga sono stati elaborati in base alle indicazioni presenti nello schema. In particolare, si è assunto che il contributo ordinario assegnato agli enti per il 2010 sia pari al contributo ordinario assegnato con il DM di riparto 2009, ad eccezione delle somme assegnate all’INGV, per il quale detto importo è aumentato di 230.800 euro.

[28]  Si ricorda che tale importo – come anche il totale riferito all’esercizio 2009 (art. 2 del DM di riparto) – non comprende le somme destinate alla Società Sincrotrone di Trieste (14,0 mln di euro) e al CISAM (0,2 mln di euro) (v. art. 2 dello schema). Il totale riferito all’esercizio 2008 è da considerarsi, invece, al netto del solo importo dovuto alla Società Sincrotrone di Trieste (art 2 del DM di riparto).