Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: Le risorse per le aree sottoutilizzate nella manovra 2012-2014.
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 299
Data: 28/11/2011
Descrittori:
INTERVENTI IN AREE DEPRESSE     
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione

28 novembre 2011

 

n. 299/0

Le risorse per le aree sottoutilizzate
nella manovra 2012-2014

 


 

 

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione

Ai sensi del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, recante “Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali”, attuativo della legge n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale, il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) ha assunto la denominazione di “Fondo per lo sviluppo e la coesione".

 

L’articolo 61 della legge n. 289/2002 ha stabilito che, a decorrere dal 2003, le risorse destinate agli interventi nelle aree sottoutilizzate del Paese fossero concentrate in un fondo di carattere generale (Fondo per le aree sottoutilizzate - FAS).

Nel Fondo sono iscritte tutte le risorse finanziarie aggiuntive nazionali, destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici.

 

Per quanto concerne il riparto delle risorse, l’articolo 61, comma 3, della legge n. 289/2002 attribuisce al CIPE il compito di ripartire, con proprie deliberazioni, la dotazione del Fondo per le aree sottoutilizzate tra gli interventi in esso compresi.

 

In considerazione della crisi economica internazionale il D.L. 185/2008, articolo 18, ha disposto  la riprogrammazionee la concentrazione delle risorse nazionali disponibili destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate nel periodo 2007-2013 iscritte sul Fondo per le aree sottoutilizzate su obiettivi considerati prioritari per il rilancio dell’economia italiana. A tal fine sono stati costituiti tre Fondi settoriali:

·          Fondo sociale per occupazione e formazione, istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro, sul quale confluiscono anche le risorse del Fondo per l'occupazione nonché ogni altra risorsa comunque destinata al finanziamento degli ammortizzatori sociali e alla formazione;

·          Fondo infrastrutture, istituito ai sensi del D.L. n. 112/2008 nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, destinato al finanziamento, in via prioritaria, di interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale, comprese le reti di telecomunicazione e le reti energetiche, alla messa in sicurezza delle scuole, alla realizzazione di opere di risanamento ambientale, all’edilizia carceraria, alle infrastrutture museali ed archeologiche, all’innovazione tecnologica e alle infrastrutture strategiche per la mobilità. Il Fondo infrastrutture viene ripartito dal CIPE, su proposta del Ministero dello sviluppo economico, d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e trasporti, sentita la Conferenza unificata. Lo schema di delibera è trasmesso al Parlamento per il parere delle Commissioni competenti per materia e per i profili finanziari;

·          Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dall’articolo 7-quinquies, commi 10 e 11, del decreto-legge 5/2009, attraverso una novella all’articolo 18, comma 1, del D.L. 185/2008.

 

Con varie delibere il CIPE nel corso del 2009 ha così ripartito le risorse del FAS allora disponibili:

·          27 miliardi alle Amministrazioni regionali, per la realizzazione dei Programmi di interesse strategico regionale, nella quota di 21,8 miliardi al Mezzogiorno e 5,2 miliardi al Centro-Nord, sulla base della percentuale di riparto tra Mezzogiorno e Centro-Nord dell’85% e 15%;

·          25,4 miliardi alle Amministrazioni centrali. Tale quota è stata successivamente ripartita dal CIPE tra i tre fondi settoriali appositamente istituiti con il D.L. n. 112/2008 e il D.L. n. 185/2008. Il riparto delle risorse FAS tra i tre Fondi è stato effettuato dal CIPE nel rispetto del criterio di ripartizione dell’85% delle risorse al Mezzogiorno e del 15% Centro-Nord, nei seguenti importi:

-          Fondo infrastrutture: 12,4 miliardi;

-          Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale: 9 miliardi;

-          Fondo sociale per l’occupazione e la formazione: 4 miliardi.

 

 

Il bilancio pluriennale 2012-2014

La legge di stabilità per il 2011 (legge n. 220 del 2010), nella tabella E, autorizzava una spesa pluriennale relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) pari 9.073,7 milioni per il 2011, a 7.137,5 milioni per il 2012, a 13.900 milioni per il 2014 e a 14.805,2 milioni per il 2015 e anni successivi.

 

Non essendo intervenuti nel corso del 2011 provvedimenti legislativi che hanno utilizzato le risorse FAS a copertura di oneri, il disegno di legge di stabilità per il 2012 (A.S. 2968) ha esposto in Tabella E la dotazione finanziaria del Fondo per lo sviluppo e la coesione a legislazione vigente nei medesimi importi per le annualità 2012-2015 pari a complessivi 35,8 miliardi di euro.

Rispetto agli importi a legislazione vigente , la legge di stabilità 2012 effettua una riduzione di 9,5 miliardi delle risorse del Fondo in Tabella E, come esposto nella tabella che segue:

(milioni di euro)

Fondo per lo sviluppo e la coesione

2012

2013

2014

2015 e ss

Bilancio a legislazione vigente 2012-2014 (A.S. 2968)

7.137,5

13.900,0

7.683,4

7.121,8

Riduzione tabella E

-3.350,5

-2.534,0

-1.802,5

-1.802,5

Importi esposti in Tabella E

3.787,0

11.366,0

5.880,9

5.319,3

 

Come evidenziato nella tabella, l’autorizzazione di spesa per il FAS-Fondo per lo sviluppo e la coesione viene dunque rideterminata in 3,8 miliardi per il 2012, 11,4 miliardi per il 2013, 5,9 miliardi per il 2014e 5,3 miliardi per il 2015 e anni successivi. Complessivamente sono presenti autorizzazioni di spesa per 26,4 miliardi.

 

Si segnala che la riduzione in Tabella E è dovuta alla contabilizzazione in bilancio della riduzione delle spese rimodulabili dei ministeri disposta dall’articolo 3 della legge di stabilità 2012 in attuazione delle misure di contenimento della spesa previste dall’articolo 10, comma 2, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, come integrate ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, secondo l'articolazione stabilita con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 settembre 2011.

 

Rispetto agli importi esposti in Tabella E, si segnala che l’articolo 33, comma 3, della legge di stabilità 2012 (legge n. 183/2011) assegna al Fondo per lo sviluppo e la coesione una dotazione finanziaria di 2,8 miliardi per il 2015 relativamente al ciclo di programmazione 2014-2020, da destinare prioritariamente alla prosecuzione di interventi indifferibili infrastrutturali, nonché per la messa in sicurezza di edifici scolastici, per l’edilizia sanitaria, per il dissesto idrogeologico e per interventi a favore delle imprese sulla base di titoli giuridici perfezionati alla data del 30 settembre 2011, già previsti nell’ambito dei programmi nazionali per il periodo 2007-2013. I predetti interventi sono individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro delegato per la politica di coesione economica, sociale e territoriale, su proposta del Ministro interessato al singolo intervento.

 

Conseguentemente, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex FAS) vengono integrate nella seguente misura:

(milioni di euro)

Fondo per lo sviluppo e la coesione

2012

2013

2014

2015 e ss

Importi esposti in Tabella E

3.787,0

11.366,0

5.880,9

5.319,3

Articolo 33, co. 2

0

0

0

+2.800,0

Totale disponibilità

3.787,0

11.366,0

5.880,9

8.119,3

 

Inoltre il comma 2 del medesimo articolo 33 stabilisce che le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione siano assegnate, in sede di riparto, dal CIPE con indicazione delle relative quote annuali. Alle risorse del Fondo trasferite sui pertinenti capitoli di bilancio che risultino non impegnate al termine dell'esercizio precedente, si applica la conservazione in conto residui, per essere utilizzate nell'esercizio successivo, secondo quanto previsto all’articolo 10, comma 10, del D.L. n. 98 del 2011.

 

Il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie

Per la realizzazione degli interventi nelle aree sottoutilizzate, alle risorse del FAS si affiancano le risorse nazionali destinate al cofinanziamento degli interventi comunitari nelle aree oggetto degli interventi dei fondi strutturali: esse sono iscritte nel Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, previsto dall’articolo 5 della legge n. 183 del 1987 (cap. 7493/Economia, Missione “L’Italia in Europa e nel mondo”, programma “Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE”).

 

Nel bilancio a legislazione vigente per il 2012, la dotazione del Fondo risulta pari a 5.524,3 milioni di euro per il 2012 e a 5.500 milioni per il 2013.

 

La Tabella E della legge di stabilità 2012 (legge n. 183/2011) reca il rifinanziamento del Fondo di rotazione per l’attuazione per le politiche comunitarie dell’annualità relativa al 2014, per un importo pari a 5,5 miliardi di euro.

 

(milioni di euro)

Fondo di rotazione

2012

2013

2014

Bilancio a legislazione vigente 2012-2014

5.524,3

5.500,0

-

Rifinanziamento Tabella E

-

-

+5.500,0

Importi esposti in Tabella E

5.524,3

5.500,0

5.500,0

 

Conseguentemente l’autorizzazione di spesa viene determinata, sostanzialmente, in 5,5 miliardi per ciascuna annualità 2012-2014.

Complessivamente per il triennio 2012-2014 sono, pertanto, disponibili circa 16,5 miliardi di euro.

 

Si ricorda peraltro che l’articolo 23 della legge di stabilità 2012 (legge n. 183/2011) reca disposizioni relative al Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie. In particolare il comma 1 autorizza il Fondo ad anticipare le quote relative al saldo del contributo europeo e di quello nazionale, dovuti a titolo di cofinanziamento degli interventi nel settore agricolo e della pesca. Il comma 4 prevede che il Fondo di rotazione possa destinare le risorse finanziarie derivanti da un’eventuale riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali 2007/2013 alla realizzazione di interventi di sviluppo socio-economico concordati tra lo Stato italiano e la Commissione europea nell’ambito della revisione dei programmi stessi.

 

Le risorse complessive per le aree sottoutilizzate a raffronto con l’esercizio 2011

Sommando le risorse del FAS con quelle del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie si può avere una indicazione delle risorse complessivamente stanziate nel bilancio dello Stato per gli interventi nelle aree sottoutilizzate, al netto delle risorse ordinarie e di quelle previste da altre leggi settoriali.

 

 

Nelle tavole che seguono le risorse per le aree sottoutilizzate come determinate dalla legge di stabilità 2012 (legge n. 183/2011) sono poste a raffronto con le analoghe risorse autorizzate dalla legge di stabilità dello scorso anno (legge n. 220/2010). I dati sono esposti in milioni di euro.

 

 

 

 

 

Risorse complessive risultanti dal legge di stabilità 2012

 

2012

2013

2014

2015 e ss.

TOTALE

Fondo aree sottoutilizzate

3.787,0

11.366,0

5.880,9

8.119,3

29.153,2

Cofinanziamento nazionale

5.524,3

5.500,0

5.500,0

0

16.524,3

Totale

9.311,3

16.866

11.380,9

8.119,3

45.677,5

 

 

Risorse complessive risultanti dalla legge di stabilità 2011

 

2011

2012

2013

2014 e ss.

TOTALE

Fondo aree sottoutilizzate

9.073,7

7.137,5

13.900,0

14.805,2

44.916,4

Cofinanziamento nazionale

5.295,4

5.524,3

5.500,0

0

16.319,7

Totale

14.369,1

12.661,8

19.400,0

14.805,2

61.236,1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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