Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento bilancio | ||||||
Titolo: | Determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di comuni, città metropolitane e province D.Lgs. 26 novembre 2010, n. 216 (art. 2, co. 2, lettera f), art. 11, co. 1, lettera b), art. 13, co. 1, lettere c) e d), art. 21, co. 1, lettere c) ed e), 2, 3 e 4, e art. 22, co. 2, L. n. 42/2009) | ||||||
Serie: | Atti del Governo Numero: 216 Progressivo: 2 | ||||||
Data: | 19/07/2011 | ||||||
Descrittori: |
| ||||||
Organi della Camera: | V-Bilancio, Tesoro e programmazione | ||||||
Nota: | Questo dossier contiene materiale protetto dalla legge sul diritto d'autore, pertanto la versione html è parziale. La versione integrale in formato pdf può essere consultata solo dalle postazioni della rete Intranet della Camera dei deputati (ad es. presso la Biblioteca) |
|
Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
|
|
|
Documentazione per l’esame di |
Determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province D.Lgs. 26 novembre 2010, n. 216 |
(art. 2, co. 2, lettera
f), art. 11, co. 1, lettera b), |
|
I lavori della Commissioneparlamentare |
|
|
|
|
n. 216/2 |
|
|
19 luglio 2011 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Area finanza pubblica ( 066760-9932 * st_bilancio@camera.it |
|
|
|
|
|
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. |
File: BI0303b.doc |
INDICE
Scheda di sintesi.......................................................................................... 3
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di determinazione dei fabbisogni standard di comuni, città metropolitane e province (Atto n. 240)............................................................................. 11
Audizioni presso le Commissioni riunite: Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, Bilancio, tesoro e programmazione (V) della Camera dei deputati e Programmazione economica, bilancio (5a) del Senato della Repubblica
Mario Canzio, Ragioniere generale dello Stato, 5 ottobre 2010....................... 43
Rappresentanti della Società per gli studi di settore (SOSE S.p.A.) e dell’Istituto per la finanza e l’economia locale (IFEL), 13 ottobre 2010........................................................ 57
Luca Antonini, presidente della Commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (COPAFF), 19 ottobre 2010............................................................................ 127
Comitato di rappresentanti delle autonomie territoriali, 27 ottobre 2010........ 145
Esame presso la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
5 ottobre 2010................................................................................................. 181
26 ottobre 2010............................................................................................... 193
28 ottobre 2010............................................................................................... 201
3 novembre 2010............................................................................................ 215
9 novembre 2010............................................................................................ 219
10 novembre 2010.......................................................................................... 249
Pareri espressi dalle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato
V Commissione Bilancio (Camera), 11 novembre 2010............................... 285
5a Commissione Bilancio (Senato), 10 novembre 2010................................ 293
Rilievi deliberati dalle Commissioni della Camera dei deputati
I Affari costituzionali, 27 ottobre 2010............................................................. 305
Osservazioni approvate dalle Commissioni del Senato della Repubblica
1a Affari costituzionali, 20 ottobre 2010........................................................... 313
6a Finanze e tesoro, 27 ottobre 2010.............................................................. 317
Relazione governativa ex art. 2, co. 4, L. 42/2009.............. 323
D.Lgs. 26 novembre 2010 n. 216......................................................... 343
Testo a fronte tra lo schema di decreto (Atto n. 216) e il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale (decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216) 353
Adempimenti................................................................................................ 365
Fabbisogni standard di
comuni,
città metropolitane e province
D.Lgs. 26 novembre 2010, n. 216
Deliberazione preliminare Consiglio dei ministri |
22 luglio 2010 |
All’ordine del giorno della Conferenza Unificata |
29 luglio 2010 |
Raggiungimento intesa in Conferenza Unificata |
29 luglio 2010 |
Deliberazione Consiglio dei ministri su relazione |
No |
Assegnazione in Assemblea |
8 settembre 2010 |
Termine per espressione parere |
7 novembre 2010 |
Proroga del termine (20 giorni) |
Sì |
Parere Commissione bicamerale |
10 novembre 2010 |
Parere V Commissione Camera dei deputati |
11 novembre 2010 |
Parere 5° Commissione Senato della Repubblica |
10 novembre 2010 |
Approvazione Consiglio dei ministri |
18 novembre 2010 |
Relazione governativa ex art. 2, co. 4, L. 42/2009 |
Si |
Emanazione |
26 novembre 2010 |
Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale |
17 dicembre 2010 |
Entrata in vigore |
18 dicembre 2010 |
Il contenuto del decreto legislativo
Nel decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, i fabbisogni standard costituiscono i nuovi parametri cui ancorare il finanziamento delle spese fondamentali di comuni, città metropolitane e province, al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento del criterio della spesa storica.
Tale superamento costituisce uno dei punti cardine del nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e le autonomie territoriali delineato dalla legge delega n. 42/2009 sul federalismo fiscale, incentrato sull’abbandono del sistema di finanza derivata e sull’attribuzione di una maggiore autonomia di entrata e di spesa a enti locali e regioni, nel rispetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale.
I criteri generali di delega recati dalla legge n. 42/2009 prevedono a tal fine il superamento del criterio della spesa storica in favore di nuovi parametri ai quali ancorare il finanziamento delle spese degli enti territoriali, che sono il “fabbisogno standard”, per il finanziamento delle funzioni fondamentali, e la “perequazione della capacità fiscale”, per il finanziamento delle altre funzioni.
Pertanto, il nuovo sistema di ripartizione delle risorse nei confronti degli enti territoriali dovrà essere basato sull’individuazione dei fabbisogni standard necessari a garantire sull'intero territorio nazionale il finanziamento integrale dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e delle funzioni fondamentali degli enti locali.
Si rammenta che, secondo la definizione data dalla legge delega, il fabbisogno standard “valorizzando l’efficienza e l’efficacia, costituisce l’indicatore rispetto al quale comparare e valutare l’azione pubblica”. Sulla base di tale espressa indicazione legislativa il fabbisogno standard appare dunque costituire il livello ottimale di un servizio valutato a costi standard.
Il computo delle occorrenze finanziarie derivante dai fabbisogni standard andrà effettuato rispetto alle funzioni fondamentali dei comuni e delle province, che vengono espressamente individuate nel provvedimento, sia per i comuni che per le province (funzioni generali di amministrazione, di polizia locale, viabilità, istruzione pubblica ed altre). A tal fine andranno altresì stabiliti gli obiettivi di servizio connessi ai livelli essenziali delle prestazioni da erogare. La metodologia per la determinazione dei fabbisogni costituisce una operazione tecnicamente complessa, per la cui effettuazione il decreto definisce una serie di elementi da utilizzare, ed in particolare:
§ l'individuazione dei modelli organizzativi e dei livelli quantitativi delle prestazioni, determinati sulla base di un sistema di indicatori in relazione a ciascuna funzione fondamentale e ai relativi servizi;
§ l'analisi dei costi finalizzata alla individuazione di quelli più significativi e alla determinazione degli intervalli di normalità;
§ l'enucleazione di un modello di stima dei fabbisogni sulla base di criteri di rappresentatività attraverso la sperimentazione di diverse tecniche statistiche;
§ la definizione di un sistema di indicatori per valutare l'adeguatezza dei servizi e consentire agli enti locali di migliorarli.
La procedura di messa in pratica di tale metodo è affidata alla Società per gli studi di settore – S.O.S.E. s.p.a., società per azioni che opera per la elaborazione degli studi di settore. A tal fine la società potrà avvalersi dell’ Istituto per la finanza e per l’economia locale IFEL, nonché dell'ISTAT.
Le metodologie risultanti dall'attività della SOSE dovranno essere sottoposte alla valutazione della Commissione tecnica per l'attuazione del federalismo fiscale (o, se nel frattempo istituita, della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica), nonché del Ministero dell'economia e delle finanze.
Viene poi prevista una specifica procedura per la pubblicazione sia della nota metodologica della procedura di calcolo sia dei fabbisogni standard per ciascun ente locale, ai cui fini si dispone che ciascun schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, verificato dai competenti organi del Ministero dell'economia e delle finanze e corredato di relazione tecnica che ne evidenzi gli effetti finanziari, venga sottoposto al parere della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale ed a quello delle Commissioni bilancio delle due Camere.
E' inoltre previsto che gli enti locali virtuosi possano trarre beneficio dalla propria efficienza, stabilendosi che, fermo restando il rispetto degli obiettivi di servizio e di erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni, la differenza positiva, eventualmente realizzata in ciascun anno finanziario, fra il fabbisogno standard e la spesa effettiva dell'ente locale sia acquisita dal bilancio dell'ente medesimo.
Viene infine stabilito un periodo transitorio, dall’anno 2011 all’anno 2013, per l’applicazione del criterio di finanziamento basato sui fabbisogni standard a tutte le funzioni fondamentali, cui segue poi un successivo triennio per l’entrata a regime del nuovo sistema. In ciascuno degli anni predetti i fabbisogni individuati, relativi per ognuno degli anni medesimi ad almeno un terzo delle funzioni fondamentali, entreranno in vigore dal 1° gennaio dell'anno successivo, con conclusione dell'entrata a regime, quindi, decorso il triennio transitorio, al 2017.
Si segnala che nel mese di gennaio scorso è iniziata la fase di raccolta dei dati finalizzati alla determinazione dei fabbisogni standard, relativamente a due delle funzioni fondamentali di comuni e province[1]. In particolare, è stato predisposto un sistema telematico di raccolta delle informazioni, attraverso il portale “progetto fabbisogni standard”[2] relativamente alla funzione di polizia locale per i comuni e alle funzioni nel campo dello sviluppo economico-servizi del mercato del lavoro per le province[3].
Attualmente risulta terminata la fase di raccolta dei dati per le prime due funzioni, che saranno elaborati sulla base di modelli matematici sviluppati da SOSE e IFEL per individuare i livelli di finanziamento corrispondenti ai fabbisogni standard relativi ai servizi oggetto di rilevazione.
A tale proposito, si segnala che l’articolo 6, comma 2, lettera b), del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 reca, tra l’altro, le modalità applicative per la pubblicazione dei questionari, prevedendo in particolare che tali questionari siano pubblicati sul sito internet della SOSE a partire dalla data che è resa nota con un provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze in Gazzetta Ufficiale. Dalla data di pubblicazione del provvedimento decorre il termine di sessanta giorni previsto per la restituzione dei questionari compilati.
Nella Gazzetta Ufficiale del 30 maggio 2011 è stato pubblicato il decreto del Direttore Generale delle Finanze del 24 maggio 2011, con il quale si è dato avvio ad una nuova fase di raccolta dei dati relativamente alle funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo di comuni e province[4]. Nel decreto direttoriale si comunica inoltre che sono stati resi disponibili sul sito della SOSE i questionari relativi alle citate funzioni, che dovranno essere restituiti alla SOSE entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del medesimo provvedimento (e quindi entro il 29 luglio 2011). La mancata restituzione del questionario interamente compilato entro il predetto termine è sanzionato con il blocco, fino all’adempimento dell’obbligo, dei trasferimenti a qualunque titolo erogati alla provincia o al comune inadempiente[5].
Terminata la fase di raccolta ed elaborazione dei dati delle sopra citate funzioni fondamentali, i relativi fabbisogni standard così determinati, entreranno in vigore per una fase sperimentale, sulla base di quanto previsto dall’articolo 2, comma 5, del decreto legislativo n. 216 del 2010, a partire dal 2012 per poi entrare a regime nell’arco del triennio successivo.
[1] L’articolo 3 del decreto legislativo n. 216 del 2010 definisce le funzioni fondamentali di comuni, province e città metropolitane prese in considerazione in via provvisoria ai fini della determinazione dei costi e fabbisogni standard. Si tratta in particolare di sei funzioni per i Comuni (funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo; polizia locale; istruzione pubblica; viabilità e trasporti; gestione del territorio e dell’ambiente; settore sociale) e sei per le province (funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo; istruzione pubblica; trasporti; gestione del territorio; tutela ambientale; servizi del mercato del lavoro).
[2] Il “progetto fabbisogni standard” è il portale web (https://opendata.sose.it/fabbisognistandard) nato in attuazione del decreto legislativo in esame, sul quale sono disponibili i questionari nonché le relative istruzioni di compilazione, al quale gli enti locali accedono mediante l’inserimento di credenziali di identificazione.
[3] In relazione alle citate funzioni sono stati predisposti rispettivamente il questionario FC02U per i Comuni e il questionario FP06U per le province.
[4] Per i comuni il questionario è articolato in quattro sottogruppi di attività: servizi di gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali (FC01A), dei servizi di ufficio tecnico (FC01B), servizi di anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico (FC01C) e altri servizi generali (FC01D); mentre per le province è stato predisposto un unico questionario relativo alle funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo (FP01U).
[5] Articolo 5, comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 216 del 2010.