Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |
---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento bilancio |
Titolo: | Indicatori economici e finanziari I risultati del 2012 |
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 403 |
Data: | 13/03/2013 |
Organi della Camera: | V-Bilancio, Tesoro e programmazione |
Camera dei deputati
XVI LEGISLATURA
Documentazione e
ricerche
Indicatori
economici e finanziari
I risultati del 2012
n. 403
13 marzo 2013
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento
Bilancio ( |
I dossier del Servizio
studi sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività
degli organi parlamentari e dei parlamentari.
File: BI0002zc.doc
SEZIONE I: ANDAMENTI MACROECONOMICI
Conto economico delle risorse e degli impieghi
§
Conto economico delle risorse e degli impieghi
§
Conto economico delle risorse e degli impieghi –
Consuntivo 2003-2012
§
Conto economico delle risorse e degli impieghi –
Previsioni
Gli indicatori del mercato del lavoro
§
Gli indicatori del mercato del lavoro
§
Occupazione – Consuntivo 2003-2012
§
Disoccupazione – Confronti internazionali - Dati di
consuntivo 2003-2012 e previsioni 2013-2014
Gli indicatori dell’Inflazione
§
Gli indicatori dell’inflazione
§
Inflazione – Consuntivo 2003-2012
§
Inflazione – Confronti internazionali - Dati di
consuntivo 2003-2012 e previsioni 2013-2014
SEZIONE II: ANDAMENTI FINANZIARI
Tassi ufficiali, tassi di interesse, tasso di cambio
§
Tassi ufficiali – Anni 2003-2013
§
Rendimenti dei titoli di Stato – Anni 2003-2013
§
Quotazioni dell’euro espresse nelle principali valute
- Anni 2003-2012
§
Bilancia dei pagamenti – Consuntivo 2003-2012
§
Bilancia dei pagamenti – Previsioni
SEZIONE III: ANDAMENTI DI FINANZA PUBBLICA
§
Il conto economico consolidato delle pubbliche
amministrazioni
§
Conto economico delle amministrazioni pubbliche in
valori assoluti – Consuntivo 2003-2012
§
Conto economico delle amministrazioni pubbliche in %
del PIL – Consuntivo 2003-2012.
Indebitamento netto delle P.A.
§
Il debito delle pubbliche amministrazioni
§
Debito delle P.A. – Dati di consuntivo 2003-2012
§
Debito delle P.A. – Previsioni
§
Debito delle P.A. – Confronti internazionali - Dati
di consuntivo 2003-2012 e previsioni 2013-2014
Legenda
Con la
dizione “Area Euro” si intende
l’area costituita, a partire dal 1° gennaio 1999, dagli Stati membri dell’Unione europea che hanno adottato l’euro. Ne fanno
parte Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Grecia (dal 1° gennaio 2001), Slovenia
(dal 1° gennaio 2007), Cipro e Malta (dal 1° gennaio 2008) e Slovacchia (dal 1°
gennaio 2009). Il 1° gennaio 2011 è entrata a farne parte anche l’Estonia.
Con la dizione “UE –
Fonti:
Per l’Italia:
§
Dati di consuntivo:
-
ISTAT, PIL e Indebitamento AP – Anni 2010-2012 (1 marzo 2013)
-
ISTAT, Conti economici nazionali (4 ottobre 2012)
-
ISTAT, Conto economico consolidato delle pubbliche
amministrazioni – Anni 1990-2011 (24
maggio 2012)
-
ISTAT, Indice dei prezzi al consumo – anno 2012 (gennaio 2013)
-
ISTAT, Occupati e disoccupati – Media 2012 (1 marzo 2013)
-
Banca d’Italia, Relazione annuale (31 maggio 2012)
-
Supplementi al Bollettino Statistico (febbraio 2013)
-
BCE, “Monthly
Bullettin” (febbraio 2013)
§
Dati di previsione:
-
Governo: Nota di aggiornamento del Documento di
economia e finanza 2012 (20 settembre
2012)
-
ISTAT, Le prospettive per l’economia italiana nel
2012-2013 (5 novembre 2012)
-
REF.IRS:
Congiuntura Ref - Previsioni (gennaio 2013)
-
Prometeia: Aggiornamento del Rapporto di previsione (marzo 2013)
- CER: Rapporto n. 4/2012 (febbraio 2013)
-
Confindustria: Rapporto “Scenari economici”, n. 16 (dicembre 2012)
Per i confronti internazionali:
- Commissione
UE: European Economic Forecast – winter
2013 (gennaio 2013)
- OCSE: Economic
outlook n. 92 (dicembre 2012)
- FMI:
World Economic Outlook (ottobre 2012) e WEO Update (23 gennaio 2013)
Il
Conto economico delle risorse e degli
impieghi riassume la situazione
macroeconomica del Paese, mettendo in evidenza l’equilibrio tra l’offerta,
rappresentata dalle risorse (prodotto interno lordo ed importazioni
dall’estero) e la domanda, data dagli impieghi (consumi finali delle famiglie,
delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali private (I.S.P.) ed
investimenti fissi lordi, cui vanno aggiunte le variazioni delle scorte e degli
oggetti di valore, nonché le esportazioni verso l’estero).
Risorse
Il PIL (Prodotto interno lordo) corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei
consumi intermedi e aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle
importazioni. È altresì pari alla somma dei valori aggiunti delle varie branche
di attività economica, aumentata delle imposte sui prodotti (incluse l’IVA e le
imposte sulle importazioni), al netto dei contributi ai prodotti e dei servizi
di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM).
Quando gli importi sono espressi in
termini di valori correnti ci si riferisce al PIL ai prezzi di mercato o PIL
nominale.
Per determinare il PIL reale, al
fine di disporre di un indicatore sulla crescita dell’economia depurato
dall’inflazione, è necessario fare riferimento al PIL a prezzi costanti o, in
base alla nuova metodologia adottata dall’ISTAT nel marzo 2006, al PIL
calcolato sulla base degli indici a catena[1].
Le
importazioni sono costituite dagli acquisti all’estero di beni e di servizi,
introdotti nel territorio nazionale. Le importazioni di beni comprendono tutti
i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano nel territorio
del paese dal resto del Mondo. Le importazioni di servizi includono tutti i
servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a
unità residenti.
Le
importazioni di beni possono essere valutate:
§
al valore “fob”
(free on board) che corrisponde
al prezzo di mercato alla frontiera del paese esportatore. Questo prezzo
comprende: il prezzo ex fabrica, i
margini commerciali, le spese di trasporto internazionale, gli eventuali
diritti all’esportazione.
§
al valore “cif”
(cost, insurance, freight) che
comprende: il valore “fob” dei beni, le spese di trasporto e le attività
assicurative tra la frontiera del paese esportatore e la frontiera del paese
importatore.
Nel conto
economico delle risorse e degli impieghi sono valutate al valore “fob”.
Impieghi
I consumi finali nazionali rappresentano
il valore dei beni e servizi impiegati
per il soddisfacimento diretto dei
bisogni umani, individuali e collettivi. Si dividono in:
§
consumi
delle famiglie residenti;
§
consumi
delle pubbliche amministrazioni[2] e
delle istituzioni sociali private senza
scopo di lucro al servizio delle famiglie.
Gli
investimenti fissi lordi sono
costituti dalle acquisizioni, al netto
delle cessioni, di capitale fisso effettuate dai produttori residenti, cui
si aggiungono gli incrementi di valore dei beni materiali non prodotti. Il
capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali prodotti destinati a
essere utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore a un anno.
Sono fissi in quanto non comprendono le
variazioni delle scorte e degli oggetti di valore. Sono lordi in quanto includono gli ammortamenti.
Le
esportazioni sono costituite dai
trasferimenti di beni e di servizi da operatori residenti a operatori non
residenti.
Le esportazioni di beni includono
tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso
o gratuito, escono dal territorio economico del paese per essere destinati al
resto del Mondo.
Le esportazioni di servizi
comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità
residenti a unità non residenti.
Le
esportazioni di beni sono valutate al valore “fob” (free on board) che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera
del paese esportatore. Questo prezzo comprende: il prezzo ex fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto
internazionale, gli eventuali diritti all’esportazione.
Le
esportazioni nette risultano dalla
differenza tra le esportazioni e le importazioni.
(valori assoluti - miliardi di euro)
Conto
risorse e impieghi |
ISTAT
|
|
|||||||||
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
|
|
PIL (*) |
1.341,9 |
1.397,7 |
1.436,4 |
1.493,0 |
1.554,2 |
1.575,1 |
1.519,7 |
1.551,9 |
1.578,5 |
1.565,9 |
|
Importazioni |
320,4 |
342,3 |
372,5 |
424,5 |
452,3 |
461,3 |
368,9 |
442,8 |
478,4 |
455,0 |
|
Consumi finali nazionali |
1.054,4 |
1.094,5 |
1.137,1 |
1.179,6 |
1.214,4 |
1.247,4 |
1.241,3 |
1.271,0 |
1.294,4 |
1.270,8 |
|
- spesa delle famiglie residenti |
787,8 |
814,3 |
842,3 |
875,8 |
905,1 |
926,0 |
910,4 |
937,6 |
965,5 |
950,0 |
|
- spesa delle P.A. e delle I.S.P. |
266,6 |
280,2 |
294,8 |
303,9 |
309,3 |
321,4 |
330,9 |
333,4 |
329,0 |
320,8 |
|
Investimenti fissi lordi |
275,3 |
288,4 |
300,8 |
319,1 |
333,5 |
330,6 |
294,7 |
301,4 |
305,8 |
284,9 |
|
- macchinari, attrezzature |
90,4 |
94,1 |
97,6 |
106,5 |
112,3 |
108,4 |
92,2 |
101,7 |
102,4 |
91,5 |
|
- costruzioni |
142,1 |
151,1 |
159,6 |
166,8 |
173,9 |
174,7 |
161,1 |
157,9 |
160,3 |
153,6 |
|
Esportazioni |
327,6 |
352,1 |
371,6 |
412,4 |
448,4 |
448,2 |
360,9 |
412,5 |
454,8 |
474,2 |
|
Valori concatenati – anno di riferimento 2005
(miliardi di euro) |
|||||||||||
PIL (*) |
1.398,9 |
1.423,1 |
1.436,4 |
1.468,0 |
1.492,7 |
1.475,4 |
1.394,3 |
1.418,4 |
1.423,7 |
1.389,9 |
|
Importazioni |
343,3 |
360,0 |
372,5 |
401,9 |
422,9 |
410,4 |
355,6 |
400,3 |
402,1 |
371,0 |
|
Consumi finali nazionali |
1.108,5 |
1.121,8 |
1.137,1 |
1.150,3 |
1.162,6 |
1.157,3 |
1.146,1 |
1.157,7 |
1.155,0 |
1.109,7 |
|
- spesa delle famiglie residenti |
826,4 |
832,4 |
842,3 |
853,8 |
863,1 |
856,2 |
842,6 |
855,4 |
856,4 |
819,8 |
|
- spesa delle P.A. e delle I.S.P. |
282,1 |
289,3 |
294,8 |
296,5 |
299,5 |
301,1 |
303,6 |
302,4 |
298,8 |
290,2 |
|
Investimenti fissi lordi |
291,2 |
297,0 |
300,8 |
310,9 |
316,6 |
304,7 |
269,0 |
270,7 |
265,7 |
244,5 |
|
- macchinari, attrezzature |
92,3 |
94,8 |
97,6 |
104,3 |
108,2 |
101,8 |
85,5 |
94,3 |
92,9 |
83,0 |
|
- costruzioni |
154,6 |
158,2 |
159,6 |
161,5 |
162,3 |
157,7 |
143,8 |
137,3 |
133,8 |
125,5 |
|
Esportazioni |
338,2 |
359,3 |
371,6 |
402,9 |
428,1 |
416,0 |
343,2 |
382,2 |
404,7 |
414,1 |
|
(*) Dati non corretti per il numero dei giorni
lavorativi.
Fonte: ISTAT,
anni 2008-2012: PIL e indebitamento netto delle AP (1 marzo 2013)
Conto economico delle risorse e degli impieghi – Consuntivo 2003-2012
(variazioni %)
Conto
risorse e impieghi |
ISTAT |
|||||||||
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
|
PIL (*) |
0,0 |
1,7 |
0,9 |
2,2 |
1,7 |
-1,2 |
-5,5 |
1,7 |
0,4 |
-2,4 |
Importazioni |
2,1 |
4,8 |
3,5 |
7,9 |
5,2 |
-3,0 |
-13,4 |
12,6 |
0,5 |
-7,7 |
Consumi finali nazionali |
1,2 |
1,2 |
1,4 |
1,2 |
1,1 |
-0,5 |
-1,0 |
1,0 |
-0,2 |
-3,9 |
- spesa
delle famiglie residenti |
0,9 |
0,7 |
1,2 |
1,4 |
1,1 |
-0,8 |
-1,6 |
1,5 |
0,1 |
-4,3 |
- spesa
delle P.A. e I.S.P. |
2,0 |
2,6 |
1,9 |
0,6 |
1,0 |
0,6 |
0,8 |
-0,4 |
-1,2 |
-2,9 |
Investimenti fissi lordi |
-1,3 |
2,0 |
1,3 |
3,4 |
1,8 |
-3,7 |
-11,7 |
0,6 |
-1,8 |
-8,0 |
-
macchinari, attrezzature |
-4,1 |
2,7 |
3,0 |
6,8 |
3,7 |
-5,9 |
-16,1 |
10,3 |
-1,5 |
-10,6 |
-
costruzioni |
2,4 |
2,3 |
0,9 |
1,2 |
0,5 |
-2,8 |
-8,8 |
-4,5 |
-2,6 |
-6,2 |
Esportazioni |
-1,2 |
6,3 |
3,4 |
8,4 |
6,2 |
-2,8 |
-17,5 |
11,4 |
5,9 |
2,3 |
(*) Dati
non corretti per il numero dei giorni lavorativi.
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.
(variazioni % a prezzi costanti)
Conto risorse e impieghi |
Governo |
ISTAT |
REF.IRS |
Prometeia |
CER |
Confindustria |
|||||||
Nota di aggiornamento DEF 2012 |
novembre
2012 |
gennaio 2013 |
marzo 2013 |
febbraio
2013 |
dicembre
2012 |
||||||||
|
2013 |
2014 |
2015 |
2013 |
2014 |
-1,3 |
0,8 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
PIL |
-0,2 |
1,1 |
1,3 |
-0,5 |
- |
0,3 |
3,4 |
-1,2 |
1,0 |
-0,9 |
0,8 |
-1,1 |
0,6 |
Importazioni |
1,7 |
3,5 |
3,9 |
0,9 |
- |
-1,2 |
0,0 |
-1,5 |
4,5 |
0,3 |
3,7 |
-1,0 |
2,1 |
Consumi finali nazionali |
-0,7 |
0,3 |
0,6 |
- |
- |
-0,9 |
1,0 |
- |
- |
-1,9 |
0,0 |
- |
- |
- spesa famiglie residenti |
-0,5 |
0,6 |
0,8 |
-0,7 |
- |
-2,2 |
-2,5 |
-2,0 |
0,7 |
-1,9 |
0,0 |
-1,4 |
0,3 |
- spesa delle P.A. e I.S.P. |
-1,4 |
-0,5 |
0,2 |
-1,5 |
- |
-3,7 |
1,6 |
-1,7 |
-0,2 |
-1,7 |
-0,1 |
- |
- |
Investimenti fissi lordi |
0,1 |
2,6 |
2,8 |
-0,9 |
- |
-6,1 |
2,9 |
- |
- |
-1,5 |
2,1 |
-1,8 |
1,4 |
- macchinari, attrezzature e vari |
0,9 |
4,2 |
4,4 |
- |
- |
-1,4 |
0,5 |
-3,3 |
3,7 |
-2,3 |
1,7 |
- |
- |
- costruzioni |
-0,6 |
1,0 |
1,2 |
- |
- |
1,7 |
2,8 |
-3,0 |
0,9 |
-1,1 |
1,0 |
- |
- |
Esportazioni |
2,4 |
3,9 |
4,2 |
2,4 |
- |
-1,3 |
0,8 |
2,5 |
3,9 |
1,9 |
4,1 |
1,2 |
2,8 |
Conto economico delle risorse e degli impieghi
– Anni 2003-2015
2013-2015
obiettivi Governo
(variazioni % a prezzi costanti)
(variazioni % a prezzi costanti)
PIL |
CONSUNTIVO |
Commissione UE |
OCSE |
FMI |
||||||||||||
Commissione UE e FMI |
gennaio 2013 |
dicembre
2012 |
gennaio 2013 |
|||||||||||||
|
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Italia |
0,0 |
1,7 |
0,9 |
2,2 |
1,7 |
-1,2 |
-5,5 |
1,8 |
0,4 |
-2,4 |
-1,0 |
0,8 |
-1,0 |
0,6 |
-1,0 |
0,5 |
Francia |
0,9 |
2,5 |
1,8 |
2,5 |
2,3 |
-0,1 |
-3,1 |
1,7 |
1,7 |
0,0* |
0,1 |
1,2 |
0,3 |
1,3 |
0,3 |
0,9 |
Germania |
-0,4 |
1,2 |
0,7 |
3,7 |
3,3 |
1,1 |
-5,1 |
4,2 |
3,0 |
0,7 |
0,5 |
2,0 |
0,6 |
1,9 |
0,6 |
1,4 |
Spagna |
3,1 |
3,3 |
3,6 |
4,1 |
3,5 |
0,9 |
-3,7 |
-0,3 |
0,4 |
-1,4* |
-1,4 |
0,8 |
-1,4 |
0,5 |
-1,5 |
0,8 |
AREA EURO |
0,7 |
2,2 |
1,7 |
3,2 |
3,0 |
0,4 |
-4,4 |
2,0 |
1,4 |
-0,6 |
-0,3 |
1,4 |
-0,1 |
1,3 |
-0,2 |
1,0 |
Regno Unito |
3,8 |
2,9 |
2,8 |
2,6 |
3,6 |
-1,0 |
-4,0 |
1,8 |
0,9 |
0,2 |
0,9 |
1,9 |
0,9 |
1,6 |
1,0 |
1,9 |
UE - 27 |
1,5 |
2,5 |
2,1 |
3,3 |
3,2 |
0,3 |
-4,3 |
2,1 |
1,5 |
-0,3 |
0,1 |
1,6 |
- |
- |
- |
- |
Usa |
2,5 |
3,5 |
3,1 |
2,7 |
1,9 |
-0,3 |
-3,1 |
2,4 |
1,8 |
2,3 |
1,9 |
2,6 |
2,0 |
2,8 |
2,0 |
3,0 |
Giappone |
1,7 |
2,4 |
1,3 |
1,7 |
2,2 |
-1,0 |
-5,5 |
4,5 |
-0,6 |
2,0 |
1,0 |
1,6 |
0,7 |
0,8 |
1,2 |
0,7 |
* Dati
provvisori
Fonte: Per i dati
di consuntivo dei paesi europei, EUROSTAT
(marzo 2013).
I
consuntivi di USA e Giappone sono tratti da FMI, World Economic Outlook Database.
Prodotto interno lordo – Confronti internazionali - Anni 2002-2014
2013-2014
Previsioni
(variazioni % a prezzi costanti)
Fonte: Per i paesi della UE, dati UE; per USA, dati
FMI.
Occupati[3]
Nella rilevazione sulle forze di
lavoro, comprendono le persone residenti di 15 anni e più che nella settimana
di riferimento:
§
hanno
svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un
corrispettivo monetario o in natura;
§
hanno
svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella
quale collaborano abitualmente;
§
sono
assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia).
I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati
occupati se l’assenza non supera i tre mesi oppure se durante l’assenza
continuano a percepire almeno il 50 per cento della retribuzione. Gli
indipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se durante il periodo
di assenza, mantengono l’attività; fanno eccezione i coadiuvanti familiari, che
sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.
Persone in cerca di occupazione
Comprendono le persone non occupate
tra 15 e 74 anni che:
§
hanno
effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nei 30 giorni che
precedono l’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività
autonoma) entro le due settimane successive all’intervista;
§
oppure
§
inizieranno
un lavoro entro tre mesi dalla data dell’intervista e sono disponibili a
lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive
all’intervista, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.
Unità di lavoro standard (o Equivalente
tempo pieno)
Rappresenta la quantità di lavoro
prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno oppure la quantità di lavoro
equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che
svolgono un doppio lavoro, a prescindere dalla residenza del lavoratore.
Questo indicatore non è più legato
alla singola persona fisica, ma risulta ragguagliato a un numero di ore annue
corrispondenti a un’occupazione esercitata a tempo pieno, numero che può
diversificarsi in funzione della differente attività lavorativa.
Esso quantifica dunque in modo
omogeneo il volume di lavoro svolto da coloro che partecipano al processo di
produzione realizzato sul territorio economico di un paese ed è l’indice
utilizzato per l’occupazione nelle stime di contabilità nazionale.
Tasso di attività
Rapporto tra le forze di lavoro
(persone occupate e persone in cerca di occupazione) di età compresa tra i 15
ed i 64 anni e la popolazione della stessa classe di età.
Tasso di occupazione
Rapporto
tra le persone occupate di età compresa tra i 15 ed i 64 anni e la popolazione
della stessa classe di età.
Tasso di disoccupazione
Rapporto tra le persone in cerca di
occupazione e le forze di lavoro (persone occupate e persone in cerca di
occupazione).
Lavoro |
ISTAT |
|||||||||
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
|
Numero occupati |
22.289 |
22.404 |
22.563 |
22.988 |
23.222 |
23.405 |
23.025 |
22.872 |
22.967 |
22.899 |
Numero occupati – variazione % |
0,2 |
0,5 |
0,7 |
1,9 |
1,0 |
0,8 |
-1,6 |
-0,7 |
0,4 |
-0,3 |
Totale Unità di
lavoro standard |
24.283 |
24.373 |
24.412 |
24.789 |
25.026 |
24.938,5 |
24.227,4 |
23.966,9 |
24.002,5 |
23.745,9 |
Unità di lavoro standard - variazione % |
0,6 |
0,4 |
0,2 |
1,5 |
1,0 |
-0,4 |
-2,9 |
-1,1 |
0,1 |
|
Tasso di attività |
62,9 |
62,5 |
62,4 |
62,7 |
62,5 |
63,0 |
62,4 |
62,2 |
62,2 |
n.d. |
Tasso di occupazione |
57,5 |
57,4 |
57,5 |
58,4 |
58,7 |
58,7 |
57,5 |
56,8 |
56,9 |
56,8 |
Tasso di disoccupazione |
8,4 |
8,0 |
7,7 |
6,8 |
6,1 |
6,7 |
7,8 |
8,4 |
8,4 |
10,7 |
Lavoro |
Governo |
ISTAT |
REF.IRS |
Prometeia |
CER |
Confindustria |
|||||||
Nota di aggiornamento DEF 2012 |
novembre
2012 |
gennaio 2013 |
marzo 2013 |
febbraio
2013 |
dicembre
2012 |
||||||||
|
2013 |
2014 |
2015 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Occupazione – Var. % |
-0,3 |
0,4 |
0,6 |
-0,5 |
- |
-0,9 |
0,0 |
-0,9 |
0,1 |
-1,5 |
-0,1 |
-0,6 |
0,1 |
Tasso di
attività |
- |
- |
- |
- |
- |
64,1 |
64,2 |
- |
- |
64,5 |
64,5 |
- |
- |
Tasso di
occupazione |
57,0 |
57,3 |
57,7 |
- |
- |
56,5 |
56,6 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Tasso di
disoccupazione |
11,4 |
11,3 |
10,9 |
11,4 |
- |
11,6 |
11,7 |
- |
- |
11,9 |
11,3 |
11,8 |
12,4 |
(in % della forza lavoro)
DISOCCUPAZIONE |
CONSUNTIVO |
Commissione UE |
OCSE |
FMI |
||||||||||||
Commissione UE e FMI |
gennaio 2013 |
dicembre 2012 |
ottobre 2012 |
|||||||||||||
|
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Italia |
8,4 |
8,0 |
7,7 |
6,8 |
6,1 |
6,7 |
7,8 |
8,4 |
8,4 |
10,7 |
11,6 |
12,0 |
11,4 |
11,8 |
11,1 |
11,3 |
Francia |
8,9 |
9,3 |
9,3 |
9,2 |
8,4 |
7,8 |
9,5 |
9,7 |
9,6 |
10,2 |
10,7 |
11,0 |
10,7 |
10,9 |
10,5 |
10,3 |
Germania |
9,8 |
10,5 |
11,3 |
10,3 |
8,7 |
7,5 |
7,8 |
7,1 |
5,9 |
5,5 |
5,7 |
5,6 |
5,5 |
5,6 |
5,3 |
5,2 |
Spagna |
11,4 |
10,9 |
9,2 |
8,5 |
8,3 |
11,3 |
18,0 |
20,1 |
21,7 |
25,0 |
26,9 |
26,6 |
26,9 |
26,8 |
25,1 |
24,1 |
AREA EURO |
9,0 |
9,3 |
9,2 |
8,5 |
7,6 |
7,6 |
9,6 |
10,1 |
10,2 |
11,4 |
12,2 |
12,1 |
11,9 |
12,0 |
11,5 |
11,2 |
Regno Unito |
5,0 |
4,7 |
4,8 |
5,4 |
5,3 |
5,6 |
7,6 |
7,8 |
8,0 |
7,9* |
8,0 |
7,8 |
8,3 |
8,0 |
8,1 |
7,9 |
UE-27 |
9,1 |
9,3 |
9,0 |
8,3 |
7,2 |
7,1 |
9,0 |
9,7 |
9,7 |
10,5 |
11,1 |
11,0 |
- |
- |
- |
|
Usa |
6,0 |
5,5 |
5,1 |
4,6 |
4,6 |
5,8 |
9,3 |
9,6 |
9,0 |
8,2* |
7,6 |
7,0 |
7,8 |
7,5 |
8,1 |
7,7 |
Giappone |
5,2 |
4,7 |
4,4 |
4,1 |
3,8 |
4,0 |
5,0 |
5,0 |
4,6 |
4,5* |
4,3 |
4,2 |
4,4 |
4,3 |
4,4 |
4,5 |
* Dati provvisori
Fonte: Per i dati di consuntivo dei paesi europei, EUROSTAT
I
dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da FMI, FMI, World Economic Outlook Database.
Disoccupazione – Confronti internazionali -
Anni 2003-2014
(in % delle forze
lavoro)
Fonte: per i paesi della UE, dati UE, per USA, dati
FMI.
L'inflazione
al consumo è un processo di aumento del livello generale dei prezzi
dell'insieme dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie.
Generalmente, si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al
consumo.
Un indice dei
prezzi al consumo è uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo
dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere,
rappresentativo dei consumi delle famiglie in uno specifico anno. In particolare,
l'Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l'intera
collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e
l'indice armonizzato europeo (IPCA).
§ L’indice dei prezzi al consumo per
l'intera collettività (NIC)
misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico italiano.
§
L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai
e impiegati (FOI) si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che
fanno capo a un lavoratore dipendente (non agricolo). E' l'indice usato per
adeguare periodicamente i valori monetari (ad es. gli affitti o gli assegni
dovuti al coniuge separato).
Questi due indici vengono calcolati anche nella
versione che esclude il consumo dei tabacchi.
§ L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è stato sviluppato per assicurare
una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo. Infatti viene assunto
come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri
dell'Unione Europea, ai fini dell'accesso e della permanenza nell'Unione
monetaria.
I
tre indici si basano su un'unica rilevazione e sulla stessa
metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale.
L’indice NIC e l’indice FOI si basano sullo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è
diverso, a seconda dell'importanza che questi rivestono nei consumi della
popolazione di riferimento. Per il NIC la popolazione di riferimento è l'intera
popolazione italiana, che conta oltre 57 milioni di persone; per il FOI è
l'insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o un impiegato.
L’indice
armonizzato dei prezzi al consumo ha in comune con l’indice NIC la
popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perché il
paniere esclude, sulla base di un accordo comunitario, le lotterie, il lotto, i
concorsi pronostici e i servizi relativi alle assicurazioni sulla vita.
Un'ulteriore
differenziazione riguarda il concetto
di prezzo considerato. L’indice dei prezzi al consumo per l'intera
collettività e quello per le famiglie di operai e impiegati considerano il
prezzo pieno di vendita; l’indice
armonizzato dei prezzi al consumo si riferisce invece al prezzo
effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali,
mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto,
per quello armonizzato europeo il prezzo di riferimento è rappresentato dalla
quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket); l’indice armonizzato europeo tiene inoltre conto delle
riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni).
Un
ulteriore indice del livello generale dei prezzi è il deflatore del PIL, che consente di evidenziare,
nell’ambito della
variazione del PIL nominale, la componente riconducibile alla variazione dei
prezzi dei beni e servizi. Esso viene calcolato come rapporto tra il valore dei
beni e servizi nell’anno considerato e il valore che gli stessi avevano in un
anno precedente assunto come termine di riferimento. Si differenzia dagli
indici dei prezzi al consumo in quanto: a) non considera i beni prodotti
all’estero; b) non fa riferimento ad un paniere costante di beni, ma alla
produzione corrente.
Più in generale, il deflatore è un indicatore implicito dei prezzi che viene
calcolato mediante il rapporto tra due grandezze concernenti il medesimo
aggregato economico (produzione, consumi, investimenti, importazioni,
esportazioni…) misurate l’una in termini nominali (a moneta corrente) e l’altra
in termini reali (a moneta costante).
Il tasso di inflazione programmata rappresenta
il tasso di inflazione fissato nel Documento di programmazione come valore di
riferimento per l’anno successivo. Tale tasso viene indicato in relazione
all’indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati (FOI), esclusi i tabacchi. Il tasso di inflazione programmata
rappresenta il parametro di riferimento per la definizione degli aumenti
salariali nella contrattazione nazionale (sono peraltro previsti meccanismi
successivi di adeguamento degli aumenti di salario nel caso in cui si registri,
per un periodo significativo, un’inflazione effettiva superiore a quella
programmata).
Inflazione |
ISTAT |
|||||||||
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
|
Indice
prezzi al consumo (NIC) |
2,7 |
2,2 |
1,9 |
2,1 |
1,8 |
3,3 |
0,8 |
1,5 |
2,8 |
3,0 |
Indice prezzi al consumo al netto dei tabacchi |
2,6 |
2,1 |
1,8 |
2,1 |
1,9 |
3,3 |
- |
- |
- |
- |
Indice armonizzato prezzi al consumo (IPCA) |
2,8 |
2,3 |
2,2 |
2,2 |
2,0 |
3,5 |
0,8 |
1,6 |
2,9 |
3,3 |
Deflatore
del PIL |
2,9 |
2,7 |
2,1 |
1,8 |
2,4 |
2,5 |
2,1 |
0,4 |
1,6 |
|
Indice generale dei prezzi al consumo per famiglie di
operai e impiegati (esclusi i tabacchi) (FOI) |
2,5 |
2,0 |
1,7 |
2,0 |
1,7 |
3,2 |
0,7 |
1,6 |
2,7 |
3,0 |
Inflazione |
Governo |
ISTAT |
REF.IRS |
Prometeia |
CER |
Confindustria |
|||||||
Nota di aggiornamento DEF 2012 |
novembre
2012 |
gennaio 2013 |
marzo 2013 |
febbraio
2013 |
dicembre
2012 |
||||||||
|
2013 |
2014 |
2015 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Inflazione
programmata (*) |
1,5 |
1,5 |
1,5 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
|
- |
- |
Indice
prezzi al consumo (NIC) |
- |
- |
- |
- |
- |
1,8 |
1,9 |
1,7 |
1,8 |
2,6 |
1,9 |
1,8 |
1,6 |
Indice armonizzato prezzi al consumo (IPCA) al netto
energetici |
2,0 |
1,8 |
2,1 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
|
- |
- |
Deflatore
del PIL |
1,4 |
1,9 |
1,9 |
1,4 |
- |
- |
- |
- |
- |
2,2 |
2,1 |
- |
- |
Deflatore
dei consumi |
2,0 |
1,9 |
1,9 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
(*) Il dato
relativo all’inflazione programmata è sempre fissato nel Documento di
programmazione (DEF).
Inflazione |
CONSUNTIVO |
Commissione UE |
OCSE |
FMI |
||||||||||||
Commissione UE e FMI |
gennaio 2013 |
dicembre 2012 |
ottobre 2012 |
|||||||||||||
|
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Italia |
2,8 |
2,3 |
2,2 |
2,2 |
2,0 |
3,5 |
0,8 |
1,6 |
2,9 |
3,3 |
2,0 |
1,7 |
1,9 |
0,9 |
1,8 |
1,0 |
Francia |
2,2 |
2,3 |
1,9 |
1,9 |
1,6 |
3,2 |
0,1 |
1,7 |
2,3 |
2,2 |
1,6 |
1,5 |
1,3 |
1,2 |
1,0 |
0,9 |
Germania |
1,0 |
1,8 |
1,9 |
1,8 |
2,3 |
2,8 |
0,2 |
1,2 |
2,5 |
2,1 |
1,8 |
1,7 |
1,9 |
2,0 |
1,9 |
2,1 |
Spagna |
3,1 |
3,1 |
3,4 |
3,6 |
2,8 |
4,1 |
-0,2 |
2,0 |
3,1 |
2,4 |
1,7 |
1,0 |
1,2 |
0,4 |
2,4 |
1,5 |
AREA EURO |
2,1 |
2,2 |
2,2 |
2,2 |
2,1 |
3,3 |
0,3 |
1,6 |
2,7 |
2,5 |
1,8 |
1,5 |
1,6 |
1,2 |
1,6 |
1,4 |
Regno Unito |
1,4 |
1,3 |
2,1 |
2,3 |
2,3 |
3,6 |
2,2 |
3,3 |
4,5 |
2,8 |
2,6 |
2,3 |
1,9 |
1,8 |
1,9 |
1,7 |
UE – 27 |
2,0 |
2,0 |
2,2 |
2,2 |
2,3 |
3,7 |
1,0 |
2,1 |
3,1 |
2,6 |
2,0 |
1,7 |
- |
- |
1,8 |
1,6 |
Usa |
2,3 |
2,7 |
3,4 |
3,2 |
2,9 |
3,8 |
-0,3 |
1,6 |
3,1 |
2,0* |
1,8 |
2,2 |
1,8 |
2,0 |
1,8 |
1,7 |
Giappone |
-0,2 |
0,0 |
-0,3 |
0,2 |
0,1 |
1,4 |
-1,3 |
-0,7 |
-0,3 |
0,0* |
0,2 |
0,4 |
-0,5 |
1,3 |
-0,2 |
2,1 |
N.B.: Indice dei prezzi al consumo. Per i paesi della
UE: indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP).
* Stime
Fonte: Per i dati
di consuntivo dei paesi europei, EUROSTAT.
I
dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da FMI, World Economic Outlook Database.
Inflazione – Confronti internazionali – Anni 2003-2014
2013-2014
Previsioni
Fonte: per
i paesi della UE: indice armonizzato dei prezzi al consumo (Commissione
Europea), per USA: indice dei prezzi al consumo (FMI).
Tassi ufficiali, tassi di interesse, tasso di cambio
Tassi ufficiali
L’attuazione della
politica monetaria dell’Eurosistema è affidata al Comitato esecutivo della
Banca Centrale europea (BCE) secondo le decisioni e gli indirizzi stabiliti dal
Consiglio direttivo. Per il raggiungimento degli obiettivi di politica
monetaria l’Eurosistema ha a disposizione un insieme di strumenti di politica
monetaria:
§ la conduzione di
operazioni di mercato aperto, le quali possono essere divise in diverse
tipologie: operazioni di rifinanziamento principali (main refinancing operations) che consistono in operazioni regolari
di immissione di liquidità, con frequenza o cadenza settimanale; operazioni di
rifinanziamento più a lungo termine, operazioni di regolazione puntuale (fine-tuning) e operazioni di tipo
strutturale;
§ le operazioni
attivabili su iniziativa delle controparti, che consentono di porre un limite
superiore e inferiore alle fluttuazioni dei tassi di interesse overnight (cioè relativi ad operazioni
con scadenza a ventiquattro ore e regolamento nel giorno stesso) del mercato,
mediante l’immissione o assorbimento di liquidità. In tal caso, si possono
avere operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility), con le quali gli enti creditizi
ottengono liquidità overnight dalle
banche centrali nazionali, a fronte di attività idonee stanziate a garanzia,
ovvero operazioni utilizzabili dagli enti creditizi per costituire depositi overnight presso le banche centrali
nazionali dell’Eurosistema.
§ la riserva
obbligatoria, cioè l’obbligo per gli istituti di credito di detenere riserve
obbligatorie sui conti presso l’Eurosistema (tali riserve obbligatorie si
trovano su conti accesi presso le Banche centrali nazionali).Ogni ente
creditizio deve detenere una determinata percentuale di alcuni depositi
effettuati dalla propria clientela (e di altre passività delle banche) in un
conto deposito costituito presso le Banche centrali nazionali di competenza, in
media per un periodo di mantenimento delle riserve della durata approssimativa
di un mese. L’Eurosistema corrisponde un tasso di interesse a breve termine su
questi conti.
I tassi ufficiali delle operazioni
dell’Eurosistema, fissati dal Consiglio direttivo della BCE, sono:
- il tasso di
partecipazione alle operazioni di rifinanziamento principali (main
refinancing operations rate);
- il tasso di
interesse per i depositi presso
- il tasso di
interesse per le operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility rate).
Il tasso di partecipazione alle operazioni di
rifinanziamento principali - che forniscono la maggior parte della
liquidità necessaria al sistema - segnala al mercato l’orientamento di politica
monetaria, in quanto indica le condizioni alle quali
Gli altri due tassi, invece, si riferiscono
ad operazioni attivabili su iniziativa delle controparti e i loro tassi
costituiscono, di regola, il limite massimo e minimo per il tasso di interesse overnight.
Tassi di interesse
o rendimenti sui Titoli di Stato
I
Titoli di Stato sono i Titoli
obbligazionari del Tesoro italiano. Essi comprendono attualmente i prestiti
della Repubblica, emessi sui mercati esteri, e le seguenti tipologie di titoli emessi
sul mercato interno: BOT, BTP e alcune tipologie di Certificati del Tesoro
(CCT).
I
Buoni ordinari del Tesoro (BOT) sono Titoli di Stato privi di cedole[4], emessi con scadenza compresa tra 1
e 12 mesi.
I
Buoni del Tesoro poliennali (BTP) sono titoli di debito emessi dallo Stato a
tasso fisso. Hanno scadenza compresa tra 2 e 30 anni e il pagamento degli
interessi, chiamato “stacco cedola”, avviene con cadenza semestrale.
I Buoni del tesoro
poliennali indicizzati all’inflazione europea (BTP€i) sono titoli di Stato che
forniscono all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei
prezzi: sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate
semestralmente sono rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area euro,
misurata dall’Eurostat attraverso l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo
(IAPC) con esclusione del tabacco.
I
Certificati di credito del Tesoro (CCT), a medio e a lungo termine, sono
soggetti a indicizzazione finanziaria delle cedole. Le cedole semestrali
successive alla prima sono attualmente indicizzate al rendimento dei BOT a 6
mesi relativo all’asta della fine del mese precedente il periodo di decorrenza
della cedola stessa, maggiorato di uno spread;
Vi
sono poi, quali titoli obbligazionari emessi dal Tesoro, i Certificati del
Tesoro zero-coupon (CTZ) con scadenza
a 18 e a 24 mesi, privi di cedole.
Sono inoltre
emessi Certificati di credito del Tesoro a tasso fisso, utilizzati
principalmente per il ripianamento di debiti pregressi del settore pubblico.
Tassi
di cambio
Il
tasso di cambio bilaterale fra le
due monete si può definire come il rapporto al quale la valuta nazionale si
scambia con quella straniera. Il tasso di cambio nominale bilaterale è dunque
definito come il prezzo di una valuta nei termini di un’altra moneta.
Il tasso di cambio
può essere pertanto espresso in due modi alternativi, secondo la quotazione
incerto per certo (cioè considerando un quantità di valuta nazionale per una
unità di valuta estera), ovvero secondo la quotazione certo per incerto (cioè
considerando una quantità di valuta estera per una unità di valuta nazionale).
La quotazione certo per incerto è quella usata per l’euro (ad esempio, per il
cambio euro/dollaro (dollari per euro).
(Valori di fine periodo – in %)
Periodo |
Area Euro
|
Regno Unito
|
Stati Uniti
|
Giappone
|
Dicembre 2003 |
2,00 |
3,75 |
1,00 |
0 |
Dicembre 2004 |
2,00 |
4,75 |
2,25 |
0 |
Dicembre 2005 |
2,25 |
4,50 |
4,25 |
0 |
Dicembre 2006 |
3,50 |
5,00 |
5,25 |
0,25 |
Dicembre 2007 |
4,00 |
5,50 |
4,25 |
0,50 |
Dicembre 2008 |
2,50 |
2,00 |
tra 0 e 0,25 |
0,10 |
Dicembre 2009 |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
0,10 |
Dicembre 2010 |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Dicembre 2011 |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Dicembre 2012 |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Gennaio |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Febbraio |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Marzo |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Aprile |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Maggio |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Giugno |
1,00 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Luglio |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Agosto |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Settembre |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Ottobre |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Novembre |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Dicembre |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
2013 |
|
|
|
tra 0 e 0,10 |
Gennaio |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
tra 0 e 0,10 |
Febbraio |
0,75 |
0,50 |
tra 0 e 0,25 |
Tra 0 e 0,10 |
Area Euro: tasso di interesse sulle operazioni di
rifinanziamento principali; Regno Unito: base
rate; Stati Uniti: tasso obiettivo sui Federal
funds; Giappone: tasso di interesse a breve termine (uncollateralized overnight call rate).
Fonte: Banca d’Italia, Relazione annuale e rispettivi siti istituzionali delle Banche centrali.
(Valori medi nel periodo)
PERIODO |
RENDIMENTI LORDI |
||||
BTP
|
CCT
|
||||
3 anni
|
5 anni
|
10 anni |
Totale
|
||
2003 |
2,809 |
3,358 |
4,247 |
3,578 |
2,361 |
2004 |
2,794 |
3,337 |
4,258 |
3,588 |
2,193 |
2005 |
2,573 |
2,898 |
3,553 |
3,160 |
2,305 |
2006 |
3,553 |
3,707 |
4,045 |
3,858 |
3,305 |
2007 |
4,214 |
4,276 |
4,488 |
4,405 |
4,226 |
2008 |
4,133 |
4,296 |
4,688 |
4,463 |
4,541 |
2009 |
2,376 |
3,166 |
4,311 |
3,536 |
1,715 |
2010 |
2,175 |
2,899 |
4,034 |
3,353 |
1,729 |
2011 |
4,188 |
4,684 |
5,428 |
4,890 |
4,291 |
2012 |
3,633 |
4,530 |
5,507 |
4,636 |
5,112 |
Gennaio
|
5,009 |
5,537 |
6,537 |
5,703 |
6,861 |
Febbraio
|
3,451 |
4,480 |
5,546 |
4,647 |
5,257 |
Marzo
|
2,783 |
3,975 |
5,049 |
4,076 |
4,653 |
Aprile
|
3,792 |
4,672 |
5,676 |
4,747 |
6,055 |
Maggio
|
4,033 |
4,875 |
5,783 |
4,927 |
5,725 |
Giugno
|
4,820 |
5,546 |
5,904 |
5,412 |
6,034 |
Luglio
|
4,624 |
5,409 |
5,996 |
5,338 |
5,436 |
Agosto
|
3,927 |
4,838 |
5,822 |
4,960 |
5,213 |
Settembre
|
2,973 |
4,029 |
5,254 |
4,246 |
4,518 |
Ottobre
|
2,825 |
3,763 |
4,953 |
4,009 |
4,154 |
Novembre
|
2,674 |
3,691 |
4,851 |
3,907 |
3,908 |
Dicembre
|
2,462 |
3,354 |
4,542 |
3,660 |
3,275 |
2013
|
|
|
|
|
|
Gennaio
|
2,065 |
2,952 |
4,208 |
3,312 |
2,467 |
Rendimenti dei Titoli di Stato guida. I valori
mensili sono medie semplici di quelli giornalieri. I dati, ad esclusione di
quelli dell totale dei BTP, si riferiscono ai titoli scambiati sul mercato
telematico dei titoli di Stato (M.T.S.). Per ogni categoria, il titolo guida è
l'ultimo titolo emesso da quando diventa il più scambiato. I dati relativi al
totale dei BTP si riferiscono al campione dei titoli con vita residua superiore
all'anno scambiati alla Borsa valori italiana (M.O.T.).
Fonte: Banca
d’Italia, Supplemento al Bollettino Statistico “Mercato finanziario” (15 febbraio
2013, n. 8).
(Valori medi nel
periodo)
Periodo
|
Dollaro
USA
|
Yen
giapponese
|
Yuan
cinese
|
Sterlina
britannica |
Franco
svizzero
|
2003
|
1,131 |
130,97 |
9,363 |
0,692 |
1,521 |
2004
|
1,244 |
134,44 |
10,297 |
0,679 |
1,544 |
2005
|
1,244 |
136,85 |
10,195 |
0,684 |
1,548 |
2006
|
1,256 |
146,02 |
10,010 |
0,682 |
1,573 |
2007
|
1,371 |
161,25 |
10,418 |
0,684 |
1,643 |
2008
|
1,471 |
152,45 |
10,224 |
0,796 |
1,587 |
2009
|
1,395 |
130,34 |
9,528 |
0,891 |
1,510 |
2010
|
1,326 |
116,24 |
8,971 |
0,858 |
1,380 |
2011
|
1,392 |
110,96 |
8,996 |
0,868 |
1,233 |
2012
|
1,285 |
102,49 |
8,105 |
0,811 |
1,205 |
Gennaio
|
1,290 |
99,33 |
8,146 |
0,832 |
1,211 |
Febbraio
|
1,322 |
103,77 |
8,331 |
0,837 |
1,207 |
Marzo
|
1,320 |
108,88 |
8,332 |
0,834 |
1,206 |
Aprile
|
1,316 |
107,00 |
8,292 |
0,821 |
1,202 |
Maggio
|
1,279 |
101,97 |
8,081 |
0,804 |
1,201 |
Giugno
|
1,253 |
99,26 |
7,968 |
0,806 |
1,201 |
Luglio
|
1,229 |
97,07 |
7,829 |
0,788 |
1,201 |
Agosto
|
1,240 |
97,58 |
7,886 |
0,789 |
1,201 |
Settembre
|
1,286 |
100,49 |
8,127 |
0,798 |
1,209 |
Ottobre
|
1,297 |
102,47 |
8,139 |
0,807 |
1,210 |
Novembre
|
1,283 |
103,94 |
8,000 |
0,804 |
1,205 |
Dicembre
|
1,312 |
109,71 |
8,181 |
0,812 |
1,209 |
2013
|
|
|
|
|
|
Gennaio
|
1,329 |
118,34 |
8,270 |
0,833 |
1,229 |
Fonte: BCE Monthly bullettin, febbraio 2013.
Quotazioni dell’euro rispetto alle principali valute
(Valori medi mensili)
2013 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2012 2013 2011 x
Bilancia dei pagamenti
La bilancia dei pagamenti registra le transazioni economiche intervenute in un dato periodo tra i residenti e i non residenti di
un’economia. Le transazioni economiche consistono nel passaggio di proprietà di
risorse sia reali (beni, servizi, redditi) che finanziarie.
Il segmento della bilancia dei
pagamenti che misura le importazioni e le esportazioni di merci, è la bilancia commerciale.
(Valori assoluti - milioni di euro - e in % del PIL)
Bilancia
dei pagamenti
|
Banca d’Italia |
|||||||||
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012* |
|
Saldo corrente
|
-17.352 |
-13.077 |
-23.647 |
-38.346 |
-37.714 |
-45.224 |
-30.173 |
-54.681 |
-48.446 |
-9.498 |
% del PIL
|
-1,3 |
-0,9 |
-1,6 |
-2,6 |
-2,4 |
-2,9 |
-2,0 |
-3,5 |
-3,1 |
-0,6 |
Saldo conto capitale
|
2.251 |
1.700 |
1.347 |
1.826 |
2.261 |
-184 |
-89 |
-556 |
486 |
783 |
% del PIL
|
0,2 |
0,1 |
0,1 |
0,1 |
0,1 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
0,1 |
Saldo finanziario
|
17.318 |
9.024 |
20.898 |
25.404 |
26.212 |
31.416 |
37.335 |
86.749 |
72.845 |
15.102 |
% del PIL
|
1,3 |
0,6 |
1,5 |
1,7 |
1,7 |
2,0 |
2,5 |
5,6 |
4,6 |
1,0 |
Errori ed omissioni
|
-2.217 |
2.353 |
1.402 |
11.116 |
9.241 |
13.992 |
-7.073 |
-31.513 |
-24.886 |
-6.386 |
(Valori in % del PIL)
Bilancia dei pagamenti
|
Governo |
ISTAT |
REF.IRS |
Prometeia |
CER |
Confindustria |
|||||||
Nota di aggiornamento DEF 2012 |
novembre
2012 |
gennaio 2013 |
marzo 2013 |
gennaio 2013 |
dicembre
2012 |
||||||||
|
2013 |
2014 |
2015 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Saldo corrente
|
-1,3 |
-1,1 |
-1,0 |
1,5 |
- |
-0,2 |
-0,1 |
- |
- |
-1,5 |
-1,1 |
-0,5 |
-0,3 |
Saldo corrente e capitale
|
- |
- |
- |
|
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Il
Conto economico consolidato delle
pubbliche amministrazioni espone le entrate e le spese del settore
istituzionale delle amministrazioni pubbliche, nell’ambito del sistema di
contabilità nazionale. Esso viene predisposto in termini di competenza
economica, secondo i criteri definiti dal Sistema europeo dei conti (SEC95).
Nel conto economico consolidato
delle P.A. sono registrate solo le operazioni finali in grado di incidere sulla
situazione economica o patrimoniale degli altri settori istituzionali, mentre
sono escluse tutte le operazioni finanziarie con le quali ad una passività di
un settore corrisponde una attività di un altro (concessione di mutui,
partecipazioni e conferimenti, riscossione di crediti).
Il conto consolidato delle P.A. è il
quadro contabile di riferimento per la programmazione degli obiettivi di
finanza pubblica, sia a livello comunitario (negli aggiornamenti annuali del
programma di stabilità) sia a livello nazionale (nel documento di
programmazione economico-finanziaria).
Le amministrazioni pubbliche
inserite nel conto economico consolidato sono individuate annualmente in un
elenco pubblicato dall’ISTAT.
Le spese (o uscite) si dividono in:
§
spese correnti
(o uscite correnti), destinate alla produzione ed al funzionamento dei vari
servizi delle amministrazioni pubbliche, nonché alla redistribuzione dei
redditi per fini non direttamente produttivi.
§
spese in conto capitale (o
uscite in conto capitale), che incidono direttamente o indirettamente sulla
formazione di capitale.
Le
principali spese correnti sono:
§
le
spese per redditi da lavoro dipendente, cioè
il costo sostenuto dalle amministrazioni pubbliche a titolo di remunerazione
dell'attività prestata alle proprie dipendenze dai lavoratori sia manuali che
intellettuali;
§
le
spese per consumi intermedi, che
corrispondono al valore dei beni e dei servizi consumati quali input nel processo produttivo e nelle
attività delle pubbliche amministrazioni, con esclusione del capitale fisso (il
cui consumo è registrato come ammortamento). I beni e i servizi possono essere
trasformati oppure esauriti nel processo produttivo;
Si segnala in proposito una differenza tra i dati
forniti dall’ISTAT ed i dati contenuti nei documenti di finanza pubblica del
Governo; questi ultimi comprendono infatti, oltre ai consumi intermedi secondo
la definizione riportata (cd. consumi intermedi in senso stretto), anche le
prestazioni sociali in natura.
§ le spese per prestazioni sociali in denaro e in natura, costituite dai
trasferimenti in denaro e in natura alle famiglie da parte delle pubbliche
amministrazioni finalizzati a sollevare queste ultime dagli oneri derivanti da
determinati rischi o bisogni (quali malattia, vecchiaia, morte, invalidità,
disoccupazione…). Le prestazioni sociali in natura, sono individuate nel conto
economico consolidato pubblicato dall’ISTAT secondo la definizione ad esse data
dal SEC 95 di “acquisto di beni e servizi prodotti da produttori market”.
§
le
spese per interessi passivi,
relativi principalmente agli interessi da corrispondere su titoli del debito
pubblico.
Fra le ulteriori spese correnti si ricordano
l’acquisto di beni e servizi corrispondenti a prestazioni sociali (prestazioni
sociali in natura), gli ammortamenti, le imposte indirette, i contributi alla
produzione gli aiuti internazionali e gli ulteriori trasferimenti correnti
(all’UE, alle istituzioni sociali private, alle famiglie e alle imprese).
Le
spese in conto capitale (o uscite in
conto capitale) sono costituite principalmente dagli investimenti fissi lordi, costituti dalle acquisizioni, al netto
delle cessioni, di capitale fisso effettuate dalle pubbliche amministrazioni .
Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali destinati a essere
utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore a un anno. Fra le
ulteriori spese in conto capitale si ricordano i contributi agli investimenti
(soprattutto in favore di imprese) e altri trasferimenti in conto capitale
(anch’essi soprattutto in favore di imprese).
Le
spese (o uscite) complessive corrispondono alla somma
delle spese correnti e delle spese in conto capitale.
Anche le entrate sono suddivise in entrate correnti e entrate in conto capitale.
Le entrate correnti sono costituite principalmente da:
§
entrate tributarie,
suddivise in:
- entrate derivanti da imposte dirette, il cui presupposto è costituito da una manifestazione
immediata di capacità contributiva, quale la percezione di un reddito o il
possesso di un patrimonio;
- entrate derivanti da imposte indirette, il cui presupposto è costituito da una manifestazione
mediata di capacità contributiva, rilevata, ad esempio, al momento del consumo
o dello scambio di un bene o del trasferimento di un’attività patrimoniale,
§
contributi sociali,
suddivisi in:
- contributi sociali effettivi, che comprendono i versamenti
effettuati agli organismi della sicurezza sociale dai datori di lavoro, a
beneficio dei loro dipendenti, e dai lavoratori dipendenti o non dipendenti o
anche da persone non occupate, a proprio beneficio al fine di garantirsi le
prestazioni sociali. Tali versamenti comprendono tutti i contributi obbligatori
e volontari, relativi all'assicurazione contro i rischi di malattia, maternità,
invalidità, vecchiaia e superstiti, disoccupazione, infortuni sul lavoro e
malattie professionali e per gli assegni familiari;
- contributi sociali figurativi, definiti, in base al SEC95,
come la contropartita delle prestazioni sociali erogate direttamente – cioè
senza passare per gli organismi della sicurezza sociale - dai datori di lavoro
pubblici ai loro dipendenti, ex dipendenti ed aventi diritto. Comprendono le
pensioni provvisorie corrisposte dallo Stato e da altre amministrazioni
pubbliche ai propri dipendenti in quiescenza (da contabilizzare al netto delle
ritenute pensionistiche), le aggiunte di famiglia, l’equo indennizzo, i sussidi
al personale, le rendite, le indennità temporanee e le spese per cure e
infortuni.
Le
entrate in conto capitale sono le
entrate derivanti da imposte in conto capitale, da cofinanziamenti dell’Unione
europea e da trasferimenti in conto capitale delle imprese e delle famiglie.
Le
imposte in conto capitale: si tratta
delle imposte percepite a intervalli irregolari, e solo saltuariamente, sul
valore delle attività o del patrimonio netto o sul valore dei beni trasferiti
per effetto di lasciti, donazioni o altri trasferimenti. Comprendono:
a) le imposte sui trasferimenti in conto
capitale, quali le imposte sulle successioni e sulle donazioni, con esclusione
delle imposte sulle vendite di beni (che non costituiscono trasferimenti);
b) le imposte straordinarie sulle attività o sul
patrimonio netto (quali i condoni).
Le
entrate complessive corrispondono
alla somma delle entrate correnti e delle entrate in conto capitale.
La pressione fiscale indica l’incidenza percentuale sul PIL del
complesso delle entrate tributarie (imposte dirette, indirette e in conto
capitale) e contributive (contributi sociali effettivi e figurativi).
Il dato
fornito è al lordo delle imposte dirette pagate allo Stato dalle altre
amministrazioni pubbliche.
Il saldo corrente è il saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla
differenza tra entrate correnti e spese correnti.
Il saldo primario è il saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla
differenza tra entrate complessive ed uscite complessive al netto della spesa
per interessi passivi. Rappresenta uno dei principali indicatori per valutare
la sostenibilità delle finanza pubbliche. Può essere scomposto in saldo
corrente primario (differenza tra entrate correnti e uscite correnti al netto
degli interessi passivi) e saldo in conto capitale (differenza tra entrate in
conto capitale e uscite in conto capitale).
L’indebitamento netto è il saldo conclusivo del conto economico
consolidato delle pubbliche amministrazioni, risultante dalla differenza tra le
spese complessive e le entrate complessive; se le entrate superano le spese, si
ha “accreditamento netto”. E’ il parametro di riferimento per il rispetto dei
vincoli sul disavanzo (o deficit)
previsti a livello europeo.
(milioni di euro)
Conto
delle P.A. |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
Entrate correnti |
578.060 |
607.002 |
623.817 |
675.358 |
718.606 |
727.924 |
700.050 |
716.576 |
724.946 |
747.306 |
- entrate tributarie (imposte dir. e indir.) |
365.530 |
380.833 |
392.551 |
434.180 |
460.268 |
455.486 |
429.249 |
444.053 |
448.222 |
471.482 |
- contributi
sociali (effettivi
e figurativi) |
167.101 |
175.534 |
181.225 |
188.144 |
203.678 |
215.809 |
212.555 |
213.401 |
216.963 |
216.669 |
Entrate in c/capitale (1) |
22.290 |
12.180 |
6.285 |
4.396 |
4.516 |
3.972 |
15.634 |
7.135 |
11.334 |
6.342 |
Entrate complessive |
600.350 |
619.182 |
630.102 |
679.754 |
723.122 |
731.896 |
715.684 |
723.711 |
736.280 |
753.648 |
Uscite correnti |
590.838 |
613.421 |
635.188 |
656.224 |
685.843 |
715.387 |
731.502 |
741.101 |
747.964 |
753.325 |
- uscite correnti al netto interessi |
522.263 |
547.189 |
568.653 |
587.127 |
608.391 |
634.075 |
660.639 |
669.948 |
669.613 |
666.608 |
di cui |
144.749 |
149.866 |
156.542 |
163.220 |
164.067 |
169.666 |
171.050 |
172.002 |
169.209 |
165.366 |
- Consumi intermedi |
69.508 |
73.555 |
76.927 |
76.385 |
79.940 |
84.287 |
89.676 |
90.177 |
91.222 |
89.068 |
- Prestazioni sociali in denaro |
224.604 |
234.824 |
242.348 |
252.139 |
264.387 |
277.183 |
291.495 |
298.418 |
304.262 |
311.413 |
- Prestazioni sociali in natura (2) |
34.816 |
37.941 |
40.237 |
41.303 |
41.860 |
42.780 |
44.716 |
45.549 |
44.657 |
43.211 |
- interessi passivi |
68.575 |
66.232 |
66.535 |
69.097 |
77.452 |
81.312 |
70.863 |
71.153 |
78.351 |
86.717 |
Uscite in c/capitale |
57.966 |
55.122 |
58.832 |
74.718 |
62.552 |
59.209 |
66.934 |
51.783 |
48.116 |
47.769 |
-
investimenti fissi lordi |
33.036 |
33.702 |
34.014 |
35.113 |
36.139 |
35.316 |
38.404 |
32.509 |
31.175 |
29.199 |
Uscite complessive |
648.804 |
668.543 |
694.020 |
730.942 |
748.395 |
774.596 |
798.436 |
792.884 |
796.080 |
801.094 |
Saldo corrente della P.A. |
-12.778 |
-6.419 |
-11.371 |
19.134 |
32.763 |
12.537 |
-31.452 |
-24.525 |
-23.018 |
-6.019 |
Saldo primario della P.A. |
20.121 |
16.871 |
2.617 |
17.909 |
52.179 |
38.612 |
-11.889 |
1.980 |
18.551 |
39.271 |
Indebitamento netto della P.A. |
-48.454 |
-49.361 |
-63.918 |
-51.188 |
-25.273 |
-42.700 |
-82.752 |
-69.173 |
-59.800 |
-47.446 |
(1) La contrazione
delle entrate in c/capitale nel 2012 è ascrivibile, principalmente, alla
riduzione delle imposte in conto capitale, docuta al venir meno dei versamenti una tantum dell’imposta sostitutiva sul
riallineamento dei valori contabili ai principi internazionali IAS, che avevano
sostenuto il gettito nel 2011.
(2) Acquisto di beni e servizi prodotti da
produttori market.
Fonte:
ISTAT, Anni 2002-2007, Conto economico delle pubbliche amministrazioni – Anni
1990-2011 (24 maggio 2012); Anno
2008, Conti economici nazionali (4
ottobre 2012); Anni 2009-2012, PIL e Indebitamento delle AP (1 marzo 2013).
Conto
delle P.A. |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
Entrate correnti |
43,1 |
43,4 |
43,4 |
45,2 |
46,2 |
46,2 |
46,1 |
46,2 |
45,9 |
47,7 |
- entrate
tributarie (imposte
dir. e indir.) |
27,2 |
27,2 |
27,3 |
29,1 |
29,6 |
28,9 |
28,2 |
28,6 |
28,4 |
30,1 |
- contributi
sociali (effettivi
e figurativi) |
12,5 |
12,6 |
12,6 |
12,6 |
13,1 |
13,7 |
14,0 |
13,8 |
13,7 |
13,8 |
Entrate in c/capitale |
1,7 |
0,9 |
0,4 |
0,3 |
0,3 |
0,3 |
1,0 |
0,5 |
0,7 |
0,4 |
Entrate complessive |
44,7 |
44,3 |
43,9 |
45,5 |
46,5 |
46,5 |
47,1 |
46,6 |
46,6 |
48,1 |
Uscite correnti |
44,0 |
43,9 |
44,2 |
44,0 |
44,1 |
45,4 |
48,1 |
47,8 |
47,4 |
48,1 |
- uscite correnti al netto interessi |
38,9 |
39,1 |
39,6 |
39,3 |
39,1 |
40,3 |
43,5 |
43,2 |
42,4 |
42,6 |
di cui: |
10,8 |
10,7 |
10,9 |
10,9 |
10,6 |
10,8 |
11,3 |
11,1 |
10,7 |
10,6 |
- Consumi intermedi |
5,2 |
5,3 |
5,4 |
5,1 |
5,1 |
5,4 |
5,9 |
5,8 |
5,8 |
5,7 |
- Prestazioni sociali in denaro |
16,7 |
16,8 |
16,9 |
16,9 |
17,0 |
17,6 |
19,2 |
19,2 |
19,3 |
19,9 |
- Prestazioni sociali in natura |
2,6 |
2,7 |
2,8 |
2,8 |
2,7 |
2,7 |
2,9 |
2,9 |
2,8 |
2,8 |
- interessi
passivi |
5,1 |
4,7 |
4,6 |
4,6 |
5,0 |
5,2 |
4,7 |
4,6 |
5,0 |
5,5 |
Uscite in c/capitale |
4,3 |
3,9 |
4,1 |
5,0 |
4,0 |
3,8 |
4,4 |
3,3 |
3,0 |
3,1 |
- investimenti fissi lordi |
2,5 |
2,4 |
2,4 |
2,4 |
2,3 |
2,2 |
2,5 |
2,1 |
2,0 |
1,9 |
Uscite complessive |
48,4 |
47,8 |
48,3 |
49,0 |
48,2 |
49,2 |
52,5 |
51,1 |
50,4 |
51,2 |
Pressione fiscale |
41,0 |
40,4 |
40,1 |
41,7 |
42,7 |
42,6 |
43,0 |
42,6 |
42,6 |
44,0 |
Saldo corrente della P.A. |
-1,0 |
-0,5 |
-0,8 |
1,3 |
2,1 |
0,8 |
-2,1 |
-1,6 |
-1,5 |
-0,4 |
Saldo primario della P.A. |
1,5 |
1,2 |
0,2 |
1,2 |
3,4 |
2,5 |
-0,8 |
0,1 |
1,2 |
2,5 |
Indebitamento netto della P.A. |
-3,6 |
-3,5 |
-4,4 |
-3,4 |
-1,6 |
-2,7 |
-5,4 |
-4,5 |
-3,8 |
-3,0 |
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT.
Conto economico delle
amministrazioni pubbliche – Previsioni
(% del PIL)
Conto
della P.A. |
Governo |
REF.IRS |
Prometeia |
CER |
Confindustria |
||||||
Nota
di aggiornamento DEF 2012 |
gennaio 2013 |
marzo 2013 |
febbraio 2013 |
dicembre
2012 |
|||||||
|
2013 |
2014 |
2015 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Entrate correnti |
49,2 |
48,7 |
48,5 |
- |
|
- |
- |
48,4 |
48,3 |
- |
|
- entrate tributarie (imposte dir. e indir.) |
31,3 |
30,9 |
30,7 |
- |
|
- |
- |
30,8 |
30,8 |
- |
|
- contributi sociali (effettivi e figurativi) |
14,0 |
13,9 |
13,9 |
- |
|
- |
- |
13,7 |
13,6 |
- |
|
Entrate in c/capitale |
0,3 |
0,3 |
0,4 |
- |
|
- |
- |
0,4 |
0,4 |
- |
|
Entrate complessive |
49,6 |
49,1 |
48,9 |
49,1 |
48,7 |
- |
- |
48,8 |
48,6 |
49,4 |
49,1 |
Uscite correnti |
48,3 |
47,8 |
47,6 |
- |
|
- |
- |
47,8 |
46,9 |
- |
|
- uscite
correnti al netto interessi |
42,6 |
41,9 |
41,3 |
- |
|
- |
- |
42,6 |
41,8 |
45,9 |
45,5 |
-
Redditi da lavoro dipendente |
10,5 |
10,2 |
9,9 |
- |
|
- |
- |
10,5 |
10,2 |
- |
|
-
Consumi intermedi (*) |
8,2 |
7,9 |
7,8 |
- |
|
- |
- |
8,2 |
8,0 |
- |
|
-
Prestazioni sociali in denaro |
20,2 |
20,2 |
20,2 |
- |
|
- |
- |
20,2 |
20,1 |
- |
|
- interessi
passivi |
5,6 |
6,0 |
6,3 |
5,3 |
5,1 |
- |
- |
5,2 |
5,1 |
5,4 |
5,5 |
Uscite
in c/capitale |
2,9 |
2,8 |
2,7 |
- |
|
- |
- |
2,9 |
2,7 |
3,0 |
2,9 |
Uscite complessive |
51,2 |
50,6 |
50,3 |
51,7 |
50,8 |
- |
- |
50,7 |
49,6 |
51,3 |
50,9 |
Pressione fiscale |
45,3 |
44,8 |
44,6 |
44,6 |
44,2 |
- |
- |
44,5 |
44,4 |
45,1 |
44,8 |
Saldo corrente della P.A. |
0,9 |
0,9 |
0,9 |
- |
- |
- |
- |
0,6 |
1,3 |
- |
- |
Saldo primario della P.A. |
4,0 |
4,4 |
4,8 |
2,7 |
3,0 |
- |
- |
3,4 |
4,1 |
3,6 |
3,7 |
Indebitamento netto della P.A. |
-1,6 |
-1,5 |
-1,4 |
-2,5 |
-2,1 |
-2,6 |
-2,4 |
-1,9 |
-1,0 |
-1,9 |
-1,8 |
(*) Nei consumi intermedi sono comprese anche le
prestazioni sociali in natura.
Conto economico delle amministrazioni pubbliche – 2003-2015
(% del PIL)
(% del PIL)
Indebitamento
netto |
CONSUNTIVO |
Commissione
UE |
OCSE |
FMI |
||||||||||||
Commissione UE e FMI |
gennaio 2013
|
dicembre 2012 |
ottobre 2012 |
|||||||||||||
|
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012* |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Italia |
-3,6 |
-3,5 |
-4,4 |
-3,4 |
-1,6 |
-2,7 |
-5,4 |
-4,5 |
-3,8 |
-3,0 |
-2,1 |
-2,1 |
-2,9 |
-3,4 |
-1,8 |
-1,6 |
Francia |
-4,1 |
-3,6 |
-2,9 |
-2,3 |
-2,7 |
-3,3 |
-7,5 |
-7,1 |
-5,2 |
-4,6* |
-3,7 |
-3,9 |
-3,4 |
-2,9 |
-3,5 |
-2,8 |
Germania |
-4,2 |
-3,8 |
-3,3 |
-1,6 |
+0,2 |
-0,1 |
-3,1 |
-4,1 |
-0,8 |
0,1* |
-0,2 |
0,0 |
-0,4 |
-0,7 |
-0,4 |
-0,3 |
Spagna |
-0,3 |
-0,1 |
+1,3 |
+2,4 |
+1,9 |
-4,5 |
-11,2 |
-9,7 |
-9,4 |
-10,2* |
-6,7 |
-7,2 |
-6,3 |
-5,9 |
-5,7 |
-4,6 |
AREA EURO |
-3,1 |
-2,9 |
-2,5 |
-1,4 |
-0,7 |
-2,1 |
-6,3 |
-6,2 |
-4,1 |
-3,5* |
-2,8 |
-2,7 |
-2,8 |
-2,6 |
-2,6 |
-2,1 |
Regno Unito |
-3,4 |
-3,5 |
-3,4 |
-2,7 |
-2,8 |
-5,1 |
-11,5 |
-10,2 |
-7,8 |
-6,3* |
-7,4 |
-6,0 |
-6,9 |
-6,0 |
-7,3 |
-5,8 |
UE – 27 |
-3,2 |
-2,9 |
-2,5 |
-1,5 |
-0,9 |
-2,4 |
-6,9 |
-6,5 |
-4,4 |
-3,8* |
-3,4 |
-3,1 |
- |
- |
-3,2 |
-2,6 |
Usa |
-4,9 |
-4,4 |
-3,2 |
-2,0 |
-2,7 |
-6,7 |
-13,3 |
-11,2 |
-10,1 |
-8,7* |
-6,6 |
-5,9 |
-6,8 |
-5,2 |
-7,3 |
-5,6 |
Giappone |
-7,8 |
-5,9 |
-3,4 |
-3,7 |
-2,1 |
-4,1 |
-10,4 |
-9,4 |
-9,8 |
-10,0* |
-9,1 |
-8,0 |
-10,1 |
-7,9 |
-9,1 |
-7,2 |
* Dati di
previsione
N.B. Indebitamento
(-), accreditamento (+).
Fonte: Per i
dati di consuntivo dei paesi europei, Commissione UE, Winter 2013 (gennaio 2013). Per il 2012, dati di previsione.
I
consuntivi di USA e Giappone sono tratti da FMI, World Economic outlook Database.
Indebitamento o accreditamento netto delle P.A. – Confronti
internazionali - Anni 2003-2014
(% del PIL)
N.B. Indebitamento (-), accreditamento (+). Dati al lordo dei
proventi UMTS.
Fonte: per i paesi della UE, dati della Commissione Europea, per USA,
dati FMI.
Il debito
delle amministrazioni pubbliche è calcolato dalla Banca d’Italia in
coerenza con i criteri definiti dall’Unione europea. Esso risulta dall’insieme
delle passività finanziarie del settore delle amministrazioni pubbliche; è
consolidato tra e nei sottosettori, ossia esclude le passività incluse
nell’attivo degli enti appartenenti allo stesso settore. L’aggregato include i
seguenti strumenti finanziari:
a) le monete e i depositi; questi comprendono
le monete in circolazione, i depositi presso la tesoreria statale intestati a
soggetti non appartenenti al settore delle amministrazioni pubbliche e la
raccolta postale inclusa nel passivo di queste ultime[5];
b) i titoli diversi dalle azioni (esclusi gli
strumenti finanziari derivati) emessi dallo Stato e dalle amministrazioni
locali;
c) i prestiti erogati in favore di enti
appartenenti alle Amministrazioni pubbliche o il cui onere di rimborso sia a
carico di queste ultime[6].
(valori assoluti - in milioni di euro - e in % del PIL)
Debito delle P.A. |
Banca d’Italia |
||||||||||
|
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
Debito della P.A. |
1.368.887 |
1.394.163 |
1.445.858 |
1.518.556 |
1.587.781 |
1.605.126 |
1.670.993 |
1.769.226 |
1.851.217 |
1.906.846 |
1.988.363(1) |
% del PIL |
105,1 |
103,9 |
103,4 |
105,7 |
106,3 |
103,3 |
106,1 |
116,4 |
119,3 |
120,8 |
127,0 |
(valori in % del PIL)
Debito
delle P.A. |
Governo |
REF.IRS |
Prometeia |
CER |
Confindustria |
||||||
Nota aggiornamento DEF 2012 |
gennaio 2013 |
marzo 2013 |
gennaio 2013 |
dicembre
2012 |
|||||||
|
2013 |
2014 |
2015 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Debito della P.A. |
127,1 |
125,1 |
122,9 |
129,6 |
128,9 |
- |
- |
127,1 |
124,2 |
126,7 |
125,4 |
(% del PIL)
Debito
delle P.A. |
CONSUNTIVI |
Commissione UE |
OCSE |
FMI |
||||||||||||
Commissione UE e FMI |
gennaio 2013 |
dicembre 2012 |
ottobre 2012 |
|||||||||||||
|
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Italia |
103,9 |
103,4 |
105,7 |
106,3 |
103,3 |
106,1 |
116,4 |
119,2 |
120,7 |
127,0 |
128,1 |
127,1 |
130,4 |
132,2 |
127,8 |
127,3 |
Francia |
63,2 |
65,0 |
66,7 |
64,0 |
64,2 |
68,2 |
79,2 |
82,3 |
86,0 |
90,3* |
93,4 |
95,0 |
94,2 |
95,8 |
92,1 |
93,0 |
Germania |
64,4 |
66,2 |
68,5 |
68,0 |
65,2 |
66,8 |
74,5 |
82,5 |
80,5 |
81,6* |
80,7 |
78,3 |
80,4 |
79,3 |
81,5 |
79,6 |
Spagna |
48,8 |
46,3 |
43,2 |
39,7 |
36,3 |
40,2 |
53,9 |
61,6 |
69,3 |
88,4* |
95,8 |
101,0 |
92,6 |
97,6 |
97,0 |
100,0 |
AREA EURO |
69,2 |
69,6 |
70,3 |
68,7 |
66,4 |
70,2 |
80,0 |
85,6 |
86,1 |
93,1* |
95,1 |
95,2 |
95,4 |
96,3 |
94,9 |
94,7 |
Regno unito |
39,1 |
41,0 |
42,2 |
43,3 |
44,2 |
52,3 |
67,5 |
79,4 |
85,0 |
89,8* |
95,4 |
97,9 |
93,7 |
96,7 |
93,3 |
96,0 |
UE – 27 |
62,0 |
62,4 |
62,9 |
61,7 |
59,0 |
62,2 |
74,6 |
80,2 |
83,0 |
87,2* |
89,9 |
90,3 |
- |
- |
88,8 |
88,8 |
USA |
60,4 |
68,3 |
67,9 |
66,6 |
67,2 |
76,1 |
89,7 |
98,6 |
102,9 |
107,2* |
111,0 |
111,9 |
113,0 |
114,1 |
111,7 |
113,8 |
Giappone |
169,6 |
180,7 |
186,4 |
186,0 |
183,0 |
191,8 |
210,2 |
215,3 |
229,6 |
236,6* |
246,2 |
247,7 |
224,3 |
230,0 |
245,0 |
246,2 |
* Dati di
previsione
Fonte: Per
i dati di consuntivo dei paesi europei, Commissione UE, European economic forecast – Winter 2013 (gennaio 2013).
I
dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da FMI, World Economic outlook Database.
Debito delle P.A. – Confronti internazionali - Anni 2003-2014
2013-2014
Previsioni
(% del PIL)
Fonte: per i paesi della UE,
dati della Commissione Europea; per USA, dati FMI.
[1] In
Italia, nel sistema adottato fino al marzo 2006, le valutazioni reali degli
aggregati economici sono state ottenute attraverso un sistema a base fissa,
prendendo come riferimento l'anno base 1995. La procedura maggiormente usata è
stato il ricorso alla deflazione con opportuni indici di prezzo, specifici per
ciascun aggregato.
Dal marzo 2006 sono utilizzati, in accordo
con gli standard definiti dai
regolamenti comunitari, gli indici a catena, prendendo a riferimento in ciascun
anno i prezzi dell’anno precedente. Il nuovo metodo risponde all’esigenza di
introdurre un indicatore delle variazioni di prezzo o di volume che non tenga
solo conto dei valori assunti dalle variabili considerate in due tempi precisi,
l’anno corrente e l'anno base, ma che incorpori l'andamento complessivo
presentato dal fenomeno nell'intervallo temporale esaminato.
Il principale vantaggio della metodologia
del concatenamento è che viene utilizzato un sistema di ponderazione che si
rinnova annualmente in virtù delle dinamiche del mercato, in modo da garantire
la migliore rappresentazione della crescita reale degli aggregati economici. Il
principale svantaggio è invece la perdita della proprietà dell’additività
quando le serie sono concatenate rispetto ad un anno di riferimento fisso;
l’additività viene mantenuta solo quando vengono presentati gli aggregati in
valori ai prezzi dell’anno precedente. L’additività è la proprietà delle misure
in volume per cui dalla somma delle componenti deflazionate di un aggregato si
ottiene l’aggregato totale a sua volta deflazionato; essa consente dunque di
ottenere il valore totale di un aggregato dalla somma dei suoi componenti, così
come accade con le valutazioni a prezzi correnti.
[2] La
spesa per consumi delle pubbliche amministrazioni comprende le seguenti voci
del conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni: consumi
intermedi, redditi da lavoro dipendente e prestazioni sociali in natura.
[3] Si
segnala che la definizione di occupati utilizzata nella rilevazione sulle forze
di lavoro differisce da quella utilizzata nella contabilità nazionale, che include
tutte le persone (a prescindere dalla residenza) che prestano la propria
attività lavorativa presso unità produttive residenti nel Paese.
[4] La
cedola in un’obbligazione rappresenta gli interessi che vengono periodicamente
pagati al portatore del titolo in misura percentuale rispetto al valore
dell’obbligazione.
[5] Questa componente comprende la quota dei
buoni postali attribuita al Ministero dell’Economia e delle finanze e i conti
correnti postali intestati a soggetti privati.
[6] Questa categoria include anche i proventi di alcune operazioni di cartolarizzazione, individuate in base ai criteri statistici stabiliti dall’Eurostat; tali operazioni sono state classificate come accensione di prestito anziché come cessione di attività.