XV LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 249 di lunedì 26 novembre 2007

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[riferimenti normativi]
Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI

La seduta comincia alle 10,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 22 novembre 2007.

I deputati in missione sono cinquantaquattro.

Discussione del disegno di legge: Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività (A.C. 3178-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità La Russa n. 1, che sarà discussa e votata nella seduta di domani.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

Sull'ordine dei lavori.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Espresso preliminarmente cordoglio per la scomparsa del maresciallo capo Daniele Paladini, chiede, a nome del suo gruppo, che il Ministro degli affari esteri riferisca alla Camera sul tragico evento e sulle prospettive della presenza militare italiana in Afghanistan.

PRESIDENTE. Nell'associarsi all'espressione dei sentimenti di cordoglio per la scomparsa del maresciallo capo Daniele Paladini - che l'Assemblea non mancherà di commemorare ufficialmente - assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Nell'associarsi al cordoglio espresso per la scomparsa del maresciallo capo Daniele Paladini, invita la Presidenza a valutare la possibilità di rinviare la discussione del disegno di legge n. 3178 alla luce del preannunziato intendimento del Governo di presentare un maxiemendamento sul quale porre la questione di fiducia.

PRESIDENTE. Nel prendere atto della richiesta formulata dal deputato La Malfa, rileva che l'organizzazione della discussione sulle linee generali del provvedimento, nonché il prosieguo del suo esame, sono stati definiti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

Si riprende la discussione.

EMILIO DELBONO (PD-U), Relatore per la maggioranza. Illustra il contenuto del provvedimento in discussione che, recependo il Protocollo sul welfare sottoscritto il 23 luglio 2007, interviene su varie materie, tra cui previdenza, mercato del lavoro, ammortizzatori sociali, competitività ed inclusione sociale, perseguendo obiettivi di crescita e di equità, attraverso il coinvolgimento nel mercato del lavoro di soggetti oggi più svantaggiati quali i giovani, le donne e le persone con disabilità. Richiama, quindi, le misure più significative recate dal provvedimento, tra le quali l'eliminazione del cosiddetto scalone, prePag. IVvisto dalla riforma pensionistica varata nella scorsa legislatura, e la delega che si propone di conferire al Governo in tema di riforma degli ammortizzatori sociali, servizi per l'impiego ed incentivi per l'occupazione. Sottolinea, inoltre, la particolare rilevanza delle norme concernenti i contratti di lavoro a tempo determinato, il cumulo dei periodi assicurativi relativi a diverse gestioni pensionistiche e l'occupazione femminile. Auspica, infine, la sollecita approvazione del provvedimento.

LUCIO BARANI (DCA-NPSI), Relatore di minoranza. Si riserva di intervenire in sede di replica, anche allo scopo di verificare, all'esito della discussione sulle linee generali, quanto sia ampia, all'interno della maggioranza, la condivisione dei contenuti del disegno di legge in discussione.

ANTONIO MONTAGNINO, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Nel sottolineare la modernità, il valore sociale e gli aspetti innovativi del provvedimento in discussione, che persegue opportunamente obiettivi di equità e competitività, esprime complessivamente apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione, la quale ha introdotto, rispetto al protocollo sul welfare, integrazioni condivisibili e modifiche che suscitano invece perplessità. Auspica, comunque, che si possa individuare una soluzione relativamente agli aspetti ancora controversi del provvedimento.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Nel richiamare le considerazioni già svolte con riferimento all'inopportuno avvio della discussione in Assemblea del disegno di legge n. 3178, avvalorate dall'intervento del sottosegretario, il quale non ha chiarito in quale modo il Governo intenda garantire il rispetto del Protocollo sul welfare del 23 luglio scorso, giudica sbagliate, contraddittorie e prive della necessaria copertura le disposizioni recate dal provvedimento, sul quale preannunzia voto contrario.

BRUNO MURGIA (AN). Richiamati i risultati positivi conseguiti grazie alla cosiddetta legge Biagi, ritiene che il provvedimento in discussione sia frutto di un compromesso al ribasso con la sinistra radicale e non possa determinare alcun miglioramento nel mercato del lavoro. Giudica, inoltre, incongrue le forme di copertura previste per gli oneri finanziari derivanti dall'attuazione di un provvedimento che ritiene complessivamente ispirato ad una logica conservatrice e penalizzante per le generazioni più giovani. Preannunzia, pertanto, voto contrario sul disegno di legge in esame.

GLORIA BUFFO (SDpSE). Osserva preliminarmente che la reintroduzione dello Stato sociale, perseguita con il disegno di legge in discussione, mira a correggere le gravi distorsioni nella distribuzione della ricchezza provocate dall'azione del precedente Governo di centrodestra, che aveva favorito il profitto d'impresa e la rendita e penalizzato il lavoro dipendente, reso più precario e meno retribuito. Giudica, quindi, più forte e più coerente con il programma dell'Unione il testo approvato dalla Commissione, frutto di un lavoro serio e meditato al quale il suo gruppo ha contribuito con un atteggiamento sobrio che non ha mancato di attribuire il dovuto peso all'esito della consultazione democratica svoltasi tra lavoratori e pensionati. Nel ritenere, infine, che talune posizioni minoritarie emerse nel corso dell'iter non dovrebbero far parte del corredo culturale di una maggioranza di centrosinistra, sottolinea la necessità di proseguire nel percorso di riforma, al fine di contrastare la precarietà del lavoro, che penalizza i giovani e disarticola la società.

LUIGI FABBRI (FI). Nel sottolineare preliminarmente l'anomalia del dibattito in corso, dovuta all'incertezza circa il testo sul quale l'Assemblea sarà chiamata ad esprimersi a seguito del presumibile intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, dichiara di non condividere l'impostazione del provvedimento in esame, che giudica orientata esclusivamente all'assistenza ed alla previdenza, a scapito delle politiche del lavoro. Ritiene,Pag. Vinoltre, che le misure contenute nel disegno di legge, peraltro non corredate da adeguate forme di copertura dei conseguenti oneri finanziari, introducano inaccettabili disparità di trattamento tra diverse categorie di lavoratori e si muovano in una direzione opposta rispetto agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica indicati nel documento di programmazione economico-finanziaria.

CINZIA MARIA FONTANA (PD-U). Manifesta la piena adesione del suo gruppo al provvedimento in discussione, che si inscrive in un disegno riformatore pienamente coerente con il programma elettorale dell'Unione e con le misure di politica economica e sociale finora varate dal Governo, che hanno già conseguito significativi risultati positivi. Espresso inoltre apprezzamento per il rilancio del metodo della concertazione, grazie al quale sono stati di recente sottoscritti importanti accordi tra le parti sociali, sottolinea la particolare rilevanza delle modifiche apportate dal testo in esame al sistema degli ammortizzatori sociali nel settore agricolo, nonché delle disposizioni concernenti i giovani, l'occupazione femminile e le persone con disabilità, che contribuiscono a configurare un mercato del lavoro connotato da equità, solidarietà, inclusione sociale e competitività.

LORENZO BODEGA (LNP). Espresso preliminarmente rammarico per il fatto che il confronto sul provvedimento in esame si sia trasformato in uno scontro tra opposti schieramenti sulla base di argomentazioni strumentali, sottolinea che lo stesso esito del referendum sul Protocollo voluto dai sindacati, così come i disaccordi manifestatisi tra parti sociali, Confindustria e settori della stessa maggioranza, confermano l'assoluta ed evidente debolezza dell'Esecutivo in carica.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI

LORENZO BODEGA (LNP). Richiama, pertanto, le principali ragioni di contrarietà al provvedimento in esame, che non soddisfa le esigenze delle categorie sociali più deboli, quali i precari e i pensionati, criticando principalmente l'abolizione del lavoro a chiamata e l'eliminazione del tetto numerico in materia di lavori usuranti; sottolinea, altresì, che le misure in esso contenute determinano un aggravio della spesa pubblica ed un incremento della pressione contributiva. Esprime, infine, sconcerto per la probabile posizione della questione di fiducia da parte del Governo, che svilisce il ruolo del Parlamento ed accentua la disaffezione dell'opinione pubblica verso le istituzioni.

In ricordo del maresciallo capo Daniele Paladini.

PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Esprime, anche a nome dell'intera Assemblea, sentimenti di profondo cordoglio ai familiari del maresciallo capo Daniele Paladini, che ha perso la vita a seguito di un attentato nei pressi di Kabul, e di solidarietà agli altri militari italiani rimasti feriti nella medesima circostanza. Rilevato altresì che tale drammatico evento denota la dedizione e l'impegno con cui operano i militari impiegati in missioni in aree del mondo lacerate da conflitti, ritiene sia compito delle istituzioni democratiche riaffermare con forza i valori della pace e del rispetto della vita umana.
Invita quindi l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio - Generali applausi).

Si riprende la discussione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI

ALBERTO BURGIO (RC-SE). Nel chiedere preliminarmente al Governo di non ricorrere alla questione di fiducia sul provvedimento in discussione, che recepisce il Protocollo del 23 luglio scorso,Pag. VIritiene che quest'ultimo non debba essere considerato intangibile. Nel segnalare, quindi, che il testo presenta elementi positivi, esprime, tuttavia, perplessità sulle disposizioni di carattere previdenziale ricordando, peraltro, che nel programma dell'Unione erano previsti vincoli più stringenti relativamente ai contratti a termine, che devono rappresentare l'eccezione rispetto a quelli a tempo indeterminato. Auspica, infine, che si possano apportare ulteriori modifiche migliorative al testo del provvedimento, perseguendo prioritariamente la tutela dei lavoratori.

STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI). Nel rilevare che la discussione odierna si svolge senza che l'Assemblea abbia contezza del testo del maxiemendamento del Governo sul quale quest'ultimo ha preannunziato la posizione della questione di fiducia, ritiene che comunque esso non potrà che peggiorare un provvedimento già di per sé negativo, che tra l'altro rappresenta una vera e propria controriforma in materia pensionistica. Sottolinea, infatti, che l'eventuale attuazione delle disposizioni recate dal disegno di legge in esame peserebbe in maniera significativa sull'aumento della spesa pubblica senza risolvere il problema dei precari e dei pensionati ed aumentando il costo del lavoro per le imprese. Evidenzia altresì la particolare inefficacia e contraddittorietà delle misure concernenti l'occupazione femminile.

LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Nel ritenere che il provvedimento in discussione delinei solo un profilo di massima di un moderno sistema di ammortizzatori sociali che deve ancora essere costituito, sottolinea che per superare l'abuso del ricorso a contratti a tempo determinato è necessaria una riforma dell'istituto della prova, in merito al quale il suo gruppo aveva presentato una proposta emendativa respinta in Commissione, della quale preannunzia la riproposizione in Assemblea. Nell'evidenziare, quindi, come le scelte di fondo in materia di mercato del lavoro non debbano essere completamente delegabili alla concertazione, non condivide l'eccessiva enfasi attribuita alle modifiche apportate dalla Commissione rispetto al Protocollo del 23 luglio.

PAOLA PELINO (FI). Nel ripercorrere l'iter del provvedimento in esame, che avrebbe dovuto promuovere lo sviluppo sociale del Paese, evidenzia, al contrario, le lacune e le anomalie dello stesso già emerse durante i lavori istruttori, nonché nel corso delle audizioni svoltesi. Richiamate le sue proposte emendative presentate in Commissione, riguardanti in particolare l'occupazione delle persone con disabilità, sottolinea altresì la necessità di rivisitare la disciplina del lavoro part-time, nonché di altre forme di contratto a tempo determinato. Ritiene al riguardo che occorra ripristinare lo status quo ante di alcuni strumenti recati dalla legislazione in materia di occupazione e di mercato del lavoro. Nel sottolineare, infine, come le disposizioni contenute nel provvedimento in esame, nel testo modificato in Commissione per impulso dell'estrema sinistra, siano carenti di copertura finanziaria, evidenzia la necessità di ulteriori interventi a favore dell'occupazione delle donne lavoratrici.

La seduta, sospesa alle 13,35, è ripresa alle 15.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantasette.

PAOLO GRIMOLDI (LNP). Ricordato che la cosiddetta riforma Maroni, resa inevitabile dal grave squilibrio nei conti pubblici provocato dalle politiche clientelari attuate nei decenni precedenti, si è limitata ad apportare i necessari ritocchi ed aggiustamenti alla ben più radicale riforma intervenuta nel 1995, al fine di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, nonché il raggiungimento degli obiettivi indicati dall'Unione europea, giudica non prioritaria l'eliminazione del cosiddetto scalone. Difeso, altresì l'impianto della legge Biagi e rimarcato l'approccio ideologico che connota il disegno di legge in discussione, che tra l'altroPag. VIIpenalizza il lavoro autonomo, ritiene che le maggiori risorse determinate dal ciclo economico favorevole degli ultimi anni avrebbero dovuto essere utilizzate per sostenere i salari più bassi, gli anziani e i soggetti con disabilità, nonché per investimenti infrastrutturali.

BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Nel giudicare il testo del provvedimento in esame, così come risultante dal recepimento del Protocollo approvato il 23 luglio scorso, un utile compromesso al fine di tenere unite le differenti istanze del centrosinistra tutelando gli interessi dei lavoratori, esprime grave preoccupazione per l'accoglimento, nel corso dei lavori presso la Commissione di merito, di istanze provenienti da una sinistra conservatrice ed assolutamente non condivise dal suo gruppo, tra le quali l'abolizione dello strumento dello staff-leasing. Invita, pertanto, il Governo, anche a fronte della probabile posizione della questione di fiducia, a non cedere al plateale ricatto ideologico di alcune frange della coalizione di maggioranza.

FRANCESCO MARIA AMORUSO (AN). Osservato preliminarmente che le riforme attuate dal precedente Governo di centrodestra avevano garantito un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione, ritiene che il disegno di legge in discussione sia caratterizzato da un'accentuata impostazione ideologica. Nel giudicare quindi contraddittorie, demagogiche e di stampo assistenzialista le misure da esso recate, tra l'altro, in materia di requisiti per il pensionamento di anzianità, di staff-leasing, di lavoro a chiamata, di ammortizzatori sociali e di pensionamento anticipato dei soggetti che svolgono attività usuranti, delle quali paventa i deleteri effetti sui conti pubblici, preannunzia il voto contrario del suo gruppo.

GIAN LUIGI PEGOLO (RC-SE). Nel richiamare le principali ragioni di contrarietà al Protocollo approvato il 23 luglio scorso, ritiene che le modifiche apportate dalla Commissione di merito al testo in discussione, tra le quali, in particolare, l'introduzione di una maggiore rigidità in merito alla proroga dopo i trentasei mesi dei contratti a termine o l'abolizione dello staff-leasing, siano doverose ed apprezzabili, ma ancora insufficienti per esprimere un giudizio positivo sul provvedimento in discussione. Giudicate, inoltre, non accettabili le pressioni provenienti da Confindustria e dai sindacati, in quanto lesive dell'autonomia del Parlamento, rileva che il paventato ricorso alla questione di fiducia sarebbe un'ulteriore forzatura per blindare un testo più arretrato di quello licenziato dalla Commissione, con esiti estremamente negativi.

LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Nell'esprimere il giudizio positivo del suo gruppo sul testo del disegno di legge governativo, evidenzia la necessità, al fine di apprezzare la natura virtuosa delle iniziative intraprese dall'Esecutivo e dalla maggioranza in materia di previdenza, lavoro e competitività, di tenere conto degli interventi già realizzati con il cosiddetto decreto fiscale e con il disegno di legge finanziaria, nonché dei saldi di finanza pubblica, dai quali emerge un'economia di gestione di circa 12 miliardi di euro. Nel sottolineare, altresì, la particolare valenza delle disposizioni in materia di occupazione delle persone con disabilità, manifesta rammarico per l'assenza nel provvedimento di una normativa di maggiore favore per il settore della cooperazione, del quale esalta l'insostituibile funzione sociale, preannunziando al riguardo la presentazione di un apposito ordine del giorno.

DANIELE GALLI (FI). Ritiene che il testo del disegno di legge in esame, così come risultante dalle modifiche apportate dalla Commissione di merito, che denotano l'incondizionata resa alle ideologie proprie della sinistra massimalista, dimostri l'inevitabile fine della concertazione per l'elaborazione di politiche sociali condivise. Sottolinea, altresì, che la normativa relativa al superamento del cosiddetto scalone, che prevede un'alquanto dubbia copertura finanziaria, mettendo così a serio rischio i conti pubblici ed innalzando laPag. VIIIpressione fiscale, introduce un'inaccettabile disparità di trattamento tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti. Auspica, pertanto, che il paventato ricorso alla questione di fiducia, indispensabile per assicurare la tenuta della maggioranza per contenere le derive massimaliste in essa presenti, abbia come logica conseguenza il termine della permanenza in carica dell'attuale Esecutivo.

ANTONINO LO PRESTI (AN). Nell'esprimere rammarico per l'inutilità di un dibattito che verrà svuotato di significato dalla preannunziata posizione della questione di fiducia su un testo peraltro diverso da quello licenziato dalla Commissione, denunzia il trattamento riservato al Parlamento, che in tal modo viene estromesso dalla partecipazione al processo legislativo e sminuito e mortificato nel suo ruolo e nel suo prestigio. Rilevati i punti deboli del testo in discussione per l'inesistenza di norme di modifica dei coefficienti di trasformazione, con conseguente aumento della spesa pensionistica, stigmatizza l'incongruità della copertura finanziaria, che giudica soltanto virtuale. Preannunzia pertanto una dura battaglia di opposizione al testo in discussione, al fine di denunziare al Paese la situazione aberrante che si sta delineando.

FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Sottolineata la rilevanza del provvedimento in discussione, frutto di un'importante opera di concertazione tra Governo e parti sociali - e naturale conseguenza della consultazione democratica svoltasi tra lavoratori e pensionati - ritiene pienamente legittime le modifiche apportate durante l'iter in Commissione, alle quali il suo gruppo ha contribuito compiutamente attraverso la presentazione di alcuni emendamenti, poi approvati, recanti misure in favore delle casalinghe, da sempre escluse dal mondo del lavoro. Manifesta apprezzamento, infine, per le disposizioni volte al ripristino del lavoro a chiamata, nonché per gli interventi a favore del mercato del lavoro, della competitività e dei soggetti più deboli.

AUGUSTO ROCCHI (RC-SE). Nell'esprimere un giudizio positivo sul provvedimento in esame, che recepisce l'accordo su previdenza, lavoro e competitività del luglio scorso, ritiene che il delicato equilibrio tra il rispetto della trattativa con le parti sociali e il legittimo spazio di autonomia del Parlamento sia stato rispettato anche nel testo licenziato dalla Commissione di merito. Nel ricordare la rilevanza di talune norme in materia di lavoro a chiamata e contratti a termine, che rispettano il programma elettorale presentato dall'Unione, esprime perplessità sulla decisione di agganciare al meccanismo delle quote il requisito dell'età per accedere al pensionamento.
Invita infine il Governo a non ricorrere alla questione di fiducia sul provvedimento in discussione e a proseguire nello svolgimento del dibattito parlamentare, in vista della possibilità di apportare ulteriori modifiche migliorative al testo stesso, preannunziando la presentazione di taluni emendamenti in questa direzione. Respinge pertanto le accuse provenienti dall'opposizione, secondo le quali gli interventi recati dal provvedimento sarebbero volti ad aumentare i costi della spesa pubblica.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UDC). Nel sottolineare preliminarmente l'anomalia del dibattito in corso, avente ad oggetto un testo il cui contenuto appare ancora incerto e sul quale presumibilmente il Governo porrà la questione di fiducia, svilendo nuovamente il ruolo del Parlamento, ritiene che il provvedimento in discussione si ponga in assoluta controtendenza rispetto alle politiche attuate nella stessa materia dagli altri Paesi europei.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UDC). Richiama, inoltre, le principali ragioni di contrarietà al disegno di legge in esame, paventando, tra l'altro, il rischio che laPag. IXrevisione del cosiddetto scalone possa riproporre elementi di disparità di trattamento tra diverse categorie di lavoratori. Evidenzia, infine, che le misure contenute nel testo in discussione determineranno inevitabilmente un aggravio della spesa pubblica ed un incremento della pressione contributiva. Preannunzia pertanto l'orientamento contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame.

SIMONE BALDELLI (FI). Nel giudicare paradossale la discussione che si sta svolgendo in Assemblea su un testo che probabilmente non sarà quello sul quale il Governo ha preannunziato la posizione della questione di fiducia, rileva che le misure recate dal provvedimento licenziato dalla Commissione denotano le evidenti divergenze interne alla maggioranza e riflettono una concezione centralista del mercato del lavoro. Sottolinea, in particolare, che l'abolizione del cosiddetto scalone rappresenta un errore politico che contrasta con la riforma Maroni. Manifestata perplessità, quindi, per l'incongruità della copertura finanziaria, auspica che il Governo non ricorra alla questione di fiducia, al fine di consentire all'Assemblea di svolgere un dibattito approfondito sul merito del provvedimento e di apportarvi significativi miglioramenti, anche attraverso l'approvazione delle proposte emendative presentate dal suo gruppo.

TOMMASO PELLEGRINO (Verdi). Ricorda preliminarmente la proficua attività istruttoria svolta dalla XI Commissione, che ha permesso di apportare alcuni miglioramenti al testo originario del provvedimento, come, in particolare, le disposizioni in materia di lavori usuranti. Richiamati, quindi, gli aspetti salienti di un disegno di legge che interviene opportunamente su varie materie, tra cui previdenza, ammortizzatori sociali e sviluppo economico del Paese, esprime particolare apprezzamento per le disposizioni volte ad eliminare il cosiddetto scalone, a regolare il mercato del lavoro, con la contestuale normalizzazione delle assunzioni a tempo determinato, e a promuovere una più convinta lotta al deprecabile fenomeno del precariato. Sottolineata, infine, la forte discontinuità, rispetto al precedente Esecutivo di centrodestra, delle norme varate dal Governo in coerenza con il programma elettorale dell'Unione, lo invita a proseguire sulla strada delle riforme, al fine di accrescere la fiducia dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni.

ELENA EMMA CORDONI (PD-U). Rilevato che il provvedimento in discussione è frutto di un proficuo percorso di concertazione tra le parti sociali, considera inopportuni alcuni toni ultimativi usati nel corso del dibattito, peraltro irriguardosi nei confronti del lavoro svolto dalla XI Commissione; sottolineata inoltre la necessità di delineare un sistema pensionistico più flessibile, che tenga conto delle peculiari caratteristiche delle diverse tipologie di lavoro, segnatamente di quello usurante, ricorda che il Governo e la maggioranza hanno adottato concrete misure a favore delle generazioni più giovani. Richiama infine gli aspetti più significativi del disegno di legge in esame, con il quale si dà risposta ad una pluralità di esigenze del mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

LUCIO BARANI (DCA-NPSI), Relatore di minoranza. Sottolineate le divergenze emerse nel corso del dibattito sul disegno di legge in discussione tra i diversi gruppi di maggioranza, ritiene che la previsione di un innalzamento graduale dell'età pensionabile determinerà un ingente incremento della spesa pubblica, in controtendenza con gli altri Paesi dell'Unione europea, non garantendo il necessario equilibrio tra contributi e prestazioni. Rileva, altresì, che sarebbe stato più utile impiegare le risorse stanziate nel provvedimento in esame per interventi finalizzati all'ammodernamento del sistema produttivo, alla ricerca ed allo sviluppo.

PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la maggioranza rinunzia alla replica.

Pag. X

CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Nell'esprimere apprezzamento per il costruttivo dibattito svoltosi su un provvedimento delicato e complesso, sottolinea l'importanza delle misure da esso recate, che si inscrivono nel quadro di una coerente strategia volta al contrasto del precariato, alla redistribuzione delle risorse a favore dello Stato sociale ed alla competitività. Osservato che l'Esecutivo ha inteso rilanciare il metodo della concertazione nella definizione del Protocollo sul welfare, peraltro largamente condiviso dalle parti sociali, ritiene opportuno rispettarne i contenuti, assicurando, comunque, che il Governo è impegnato ad individuare un giusto punto di equilibrio per ricercare la massima convergenza possibile sul testo in esame. Auspica, infine, la sollecita approvazione del disegno di legge in discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 180 del 2007: Differimento di termini in materia di autorizzazione integrata ambientale (A.C. 3199-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ERMETE REALACCI (PD-U), Presidente della VIII Commissione. In sostituzione del relatore, ricorda il proficuo lavoro svolto dalla VIII Commissione sul provvedimento d'urgenza, volto a differire i termini in materia di autorizzazione integrata ambientale, la cui approvazione ritiene improcrastinabile per garantire una compiuta e moderna politica ambientale, anche attraverso il recepimento delle condizioni e delle osservazioni contenute nei pareri espressi dal Comitato per la legislazione e da altre Commissioni parlamentari. Invita, pertanto, l'Assemblea ad una sollecita approvazione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 180, di cui conferma i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza.

GIANNI PIATTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Nel ringraziare preliminarmente i componenti la Commissione di merito per il proficuo lavoro svolto, osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione, volto alla proroga dei termini relativi alle procedure di autorizzazione integrata ambientale, si è reso necessario in conseguenza dei ritardi registrati dalle autorità competenti nella definizione dei procedimenti propedeutici al rilascio della predetta autorizzazione, nonché al fine di scongiurare procedure di infrazione comunitaria. Nell'auspicare una collaborazione più proficua ed intensa nel rapporto Stato-regioni, manifesta disponibilità a valutare proposte emendative ulteriormente migliorative del testo.

AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Manifestata preoccupazione per la situazione esistente a livello centrale e regionale circa le domande di autorizzazione integrata ambientale, ritiene che il differimento previsto nel decreto-legge di in discussione, del quale riconosce l'assoluta urgenza, non sia realistico e risolutorio, con ciò paventando il rischio che allo stesso dovranno inevitabilmente seguire ulteriori provvedimenti di proroga. Preannunzia, infine, il voto favorevole del suo gruppo sul testo in esame.

PAOLO CACCIARI (RC-SE). Espresso un giudizio fortemente critico sul provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene che il Governo non abbia affrontato adeguatamente la questione sottesa al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, in un continuo rimpallo di responsabilità fra amministrazione centrale ed enti locali. Nel lamentare altresì le numerose procedure di infrazione comunitaria avviate nei confronti dell'Italia in materia di ambiente e salute pubblica, sottolinea la necessità di recepire ed attuare prontamente le direttive europee,Pag. XIritenendo che le proroghe, come i condoni, compromettano la credibilità dello Stato e derivino da precise azioni di boicottaggio attuate nei confronti della normativa ambientale. Si associa, infine, al generale imbarazzo nel dover approvare l'ennesima proroga su una materia di particolare rilevanza per i cittadini.

ROBERTO TORTOLI (FI). Nel sottolineare che il provvedimento d'urgenza in discussione reca l'ennesimo differimento di termini in materia di autorizzazione integrata ambientale, prevedendo in questo caso addirittura il superamento del termine massimo fissato dalla direttiva 96/61/CE, ritiene che lo stesso suggelli la deficitaria politica ambientale posta in essere dal Ministro Pecoraro Scanio. Preannunzia, infine, l'astensione del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame e, stante l'attuale confusione amministrativa, paventa il rischio che a tale provvedimento debbano seguire ulteriori interventi di proroga.

SALVATORE MARGIOTTA (PD-U). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal presidente della VIII Commissione, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul testo in discussione, al cui miglioramento la sua parte politica ha fattivamente contribuito nel corso dell'iter in sede referente. Nel ricondurre inoltre la necessità di una proroga esclusivamente alle inadempienze della pubblica amministrazione, ricorda, tra gli emendamenti approvati in Commissione, le norme che attribuiscono al Governo poteri sostitutivi in caso di inadempimento da parte delle amministrazioni locali in materia di rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

ERMETE REALACCI (PD-U), Presidente della VIII Commissione. Evidenzia come i ritardi nell'attuazione delle direttive comunitarie siano imputabili ai diversi Governi che si sono succeduti. Preannunzia, altresì, l'impegno a vigilare affinché siano rispettati i termini previsti nel provvedimento d'urgenza in esame.

GIANNI PIATTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Nel ringraziare i deputati intervenuti nella discussione, anche per gli spunti critici formulati, precisa che il problema del differimento dei termini in materia di autorizzazione integrata ambientale deve essere inquadrato nella più ampia tematica relativa al recepimento delle direttive comunitarie, al fine di evitare l'avvio di procedure di infrazione. Assicura pertanto l'impegno del Governo ad attivarsi affinché siano superati i ritardi che si registrano nell'attuazione dell'importante strumento rappresentato dall'autorizzazione integrata ambientale.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 20, è ripresa alle 20,05.

Discussione della mozione Giancarlo Giorgetti n. 1-00248: Negoziati sullo status del Kosovo.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 20 novembre 2007.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.

GIANCARLO GIORGETTI (LNP). Illustra la sua mozione n. 1-00248, volta a sollecitare una compiuta discussione parlamentare in ordine allo status del Kosovo, constatata l'inefficacia dell'intervento internazionale nella regione, impegnando il Governo a non riconoscere un'eventuale dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte del Kosovo, che determinerebbe effetti destabilizzanti per l'intera area balcanica.

Pag. XII

LEOLUCA ORLANDO (IdV). Ritiene che la mozione in discussione rappresenti un importante contributo di riflessione, stante la necessità di evitare che il Kosovo proceda unilateralmente ed immediatamente a dichiarare la propria autonomia, qualora entro il 10 dicembre 2007 l'indipendenza non sia l'esito naturale dei negoziati, con effetti devastanti, non prevedibili ed emulativi da parte di altri Paesi limitrofi. Pur condividendo altresì le finalità e lo spirito della mozione, manifesta perplessità sull'ultimo capoverso del dispositivo.

PIETRO MARCENARO (PD-U). Ribadito l'auspicio che i negoziati relativi allo status del Kosovo, tuttora in corso con la mediazione di Russia, Stati Uniti ed Unione europea, conducano ad una soluzione accettata e condivisa da tutte le parti coinvolte, che non penalizzi gli altri Paesi dell'area balcanica, ritiene che l'Italia debba svolgere un ruolo da protagonista, al fine di garantire l'attuazione di un'efficace politica di perseguimento della pace in quei territori.

SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel condividere il dispositivo della mozione presentata dal gruppo della Lega Nord, che ringrazia per averla posta all'attenzione del Parlamento, stante il carattere di drammatica emergenza della situazione, manifesta la sua contrarietà alla dichiarazione unilaterale di autonomia del Kosovo. Nel ricordare il disegno preciso addebitato agli Stati Uniti di indebolimento dell'Europa nello scacchiere internazionale, auspica l'unanime presa di posizione degli Stati membri dell'Unione europea, al fine di scongiurare una inevitabile catena di eventi dagli effetti devastanti in Europa e in Medio Oriente.

ALÌ RASHID KHALIL (RC-SE). Nel condividere le preoccupazioni espresse dal deputato Giorgetti, manifesta un orientamento favorevole al dispositivo della mozione in discussione, sottolineando la necessità di trovare una soluzione politica alla questione del Kosovo, basata sul dialogo e sul rispetto reciproco. Nel ritenere che l'intervento internazionale abbia reso più difficile la ricostruzione e l'avvio di un periodo di pace, paventa le deleterie conseguenze della mancata risoluzione della problematica oggetto dell'atto di indirizzo. Invita quindi il Governo ad attivarsi maggiormente a livello europeo al fine di scongiurare una situazione che potrebbe avere effetti negativi anche sul piano della sicurezza nazionale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.
Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 27 novembre 2007, alle 10,15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 108).

La seduta termina alle 20,55.