Allegato B
Seduta n. 149 del 24/4/2007

PUBBLICA ISTRUZIONE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DE SIMONE e IACOMINO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'educazione musicale classe A032 e lo strumento musicale classe A077 sono due discipline differenti e i docenti vengono reclutati da due ben distinte graduatorie; per questi ultimi, non essendo previsto un percorso ordinario di abilitazione il reclutamento avviene attraverso la terza fascia, con successivo passaggio nella graduatoria permanente mediante il solo superamento del concorso, come avvenuto nel 2000 o con il corso abilitante legge n. 143 del 2005, dove il requisito di acceso era costituito da 360 giorni di servizio specifico nello Strumento musicale;
l'articolo 605 lettera c) dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 ha previsto che l'abilitazione in educazione musicale fosse requisito per l'inserimento nelle graduatorie permanenti di strumento musicale anche senza il requisito del servizio di insegnamento;
in questo modo il Governo ha sanato la questione dei docenti abilitati in educazione musicale consentendogli di entrare nelle graduatorie di strumento musicale, ma non ha contemporaneamente previsto l'attivazione di un corso abilitante riservato per i docenti di strumento musicale;
numerosi docenti di educazione musicale non hanno nemmeno un giorno di insegnamento specifico di strumento musicale e nonostante ciò probabilmente in luglio 2007 verranno assunti in ruolo nella classe A077, mentre i docenti che lavorano nell'insegnamento specifico con da due a quattro anni di insegnamento verranno ingiustamente messi fuori perché presi dalla terza fascia delle graduatorie d'istituto;
attualmente ci troviamo di fronte ad una situazione assurda dove i docenti precari di strumento musicale che hanno maturato 360 giorni di servizio non hanno nessuna possibilità di conseguire l'abilitazione e di conseguenza di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento, mentre i docenti di educazione musicale, che non hanno nemmeno un giorno di insegnamento specifico si inseriranno nelle graduatorie permanenti di strumento musicale;
questi docenti hanno subito una grave discriminazione, in quanto, per la loro classe di concorso A077, non sono stati definiti i titoli di accesso e pertanto non si sono mai avviate regolari procedure di abilitazione SISS e/o COBASLID -:
se il Governo intenda approvare un provvedimento o assumere un'iniziativa che consenta di inserire nelle graduatorie ad esaurimento tutti quei docenti di strumento musicale che hanno almeno 360 giorni di servizio.
(5-00966)

DE SIMONE e LOCATELLI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la regione Lombardia è una regione con tante scuole, quasi tutte a tempo prolungato con il servizio di mensa, che inseriscono disabili e che hanno attuato progetti per l'integrazione degli alunni stranieri, che per funzionare a regime hanno bisogno di numerosi docenti;
il decreto ministeriale n. 21 del 2007 ha distribuito risorse che non riusciranno a coprire le spese per le supplenze relative al periodo marzo-giugno 2007;
più in particolare i bilanci delle scuole bergamasche sono già in rosso e il credito vantato con il ministero per la gestione delle supplenze del 2006 ammonterebbe a 5 milioni di euro;
da un indagine della Flc-Cgil su 231 scuole di sei province (Varese, Sondrio, Lecco, Mantova, Como e Bergamo) risulta che in media le scuole bergamasche hanno

uno scoperto di circa euro 90.000, mentre la media delle scuole lombarde ammonterebbe a circa 55.000;
con queste premesse il diritto allo studio è messo a rischio, i dirigenti scolastici infatti non hanno i soldi per pagare le supplenze e in alcune scuole i ragazzi vengono suddivisi su altre classi;
è la seconda volta in cinque anni che le casse delle scuole bergamasche vanno in tilt: anche nel 2003/2004 c'era stato un momento difficile per i supplenti;
i dirigenti di istituto hanno segnalato che per il 2007, per la prima volta non sono stati assegnati i fondi per l'attuazione dell'autonomia, mentre il budget per il funzionamento è stato definito simbolico;
il problema principale sono i costi delle supplenze lunghe, dovute a maternità e aspettative, ma dal 2002 al 2006 i trasferimenti correnti si sono ridotti del 46,6 per cento -:
se sia intenzione del Governo utilizzare le risorse aggiuntive provenienti dal surplus delle entrate fiscali, il cosiddetto «tesoretto», per coprire i costi delle supplenze;
se sia intenzione del Governo assegnare fondi più consoni alla situazione del territorio.
(5-00968)

Interrogazioni a risposta scritta:

MOTTA. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Parma si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
- 46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
- 72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
- 53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
mentre nella provincia di Parma il maggior fabbisogno assomma a:
supplenze per 2005-2006: 3.411.294,18 euro;
esami di Stato da 2004 a 2006: 863.813,10 euro;
ore eccedenti 2006: 80.000,00 euro;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento

alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Parma e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica
(4-03405)

MARIANI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Lucca si è rilevata una grave a preoccupante situazione finanziaria degli Istituti scolastici che rischio di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
-46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
-72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
-53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;

anche nella provincia di Lucca si è verificata questa situazione. Conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge 53 del 2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento dei maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento ungente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Lucca e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03406)

RUSCONI e CODURELLI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Lecco si è rilevata una grava a preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;

si sono già determinati ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
mentre nella provincia di Lecco il maggior fabbisogno assomma a:
supplenze per il 2006: 3.500.000 euro;
supplenze primo trimestre 2007: 1.800.000 euro;
totale per supplenze: 5.300.000 euro;
esami di Stato da 2003 a 2006:
anno 2003-2004: 219.807,81 euro;
anno 2004-2005: 263.396,03 euro;
anno 2005-2006: 97.695,51 euro;
ore eccedenti 2006: risultano pagate;
per quanto riguarda le ore eccedenti per l'anno 2007 si prega di provvedere ad inoltrare alle scuole il dovuto finanziamento per soddisfare le esigenze delle scuole e l'autonomia;
Conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge 53/2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle speranze previste dal decreto 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione

non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'Economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Lecco, e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03415)

CODURELLI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Sondrio si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si sono già determinati ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
-46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
-72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
-53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico;
mentre nella provincia di Sondrio il maggior fabbisogno assomma a 1.500.000 euro escluso gli esami di Stato per quanto riguarda le ore eccedenti per l'anno 2007 si prega di provvedere ad inoltrare alle scuole il dovuto finanziamento per soddisfare le esigenze delle scuole e l'autonomia;
conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;

appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'Economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Sondrio, e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03416)

MARCHI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Reggio Emilia si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
- 46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi
- 72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
- 53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico Mentre nella provincia di Reggio- Emilia il maggior fabbisogno assomma a:
supplenze per 2005: 648.013 euro;
supplenze per 2006: 5.601.667 euro;
totale per supplenze: 6.249.680 euro;
esami di Stato da 2003 a 2006: 829.008;
ore eccedenti 2006: 110.000;

conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine dl supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole dì fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio dei Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Reggio-Emilia sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03417)

FOTI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Collegio dirigenti scolastici e l'Associazione Scuole Autonome della Provincia di Piacenza con note del 16 marzo 2006, del 14 novembre 2006 e del 15 dicembre 2006 inviavate al Ministero dell'Istruzione e agli Uffici Scolastici Regionale e Provinciale, rappresentavano, con fondata preoccupazione, la situazione finanziaria venutasi a determinare negli istituti scolastici;

nell'imminenza dell'approvazione da parte delle scuole del Programma Annuale 2007, le Giunte Esecutive del Collegio dei Dirigenti Scolastici e dell'Associazione Scuole Autonome della Provincia di Piacenza hanno ribadito, in un documento inviato alle autorità più sopra indicate, che la gestione organizzativo-finanziaria delle scuole è ormai di fatto insostenibile a causa dei mancati e/o rinviati trasferimenti agli Istituti delle risorse necessarie a garantire il regolare servizio;
a solo titolo esemplificativo, si evidenzia che i crediti che le scuole piacentine vantano nei confronti del Ministero dell'Istruzione per l'anticipato pagamento delle supplenze brevi raggiungono la ragguardevole somma di euro 2.842.000,00 (di cui 317.000 di residuo attivo 2005 e 2.525.000 relativi all'esercizio 2006). Si rileva che detto importo non comprende le risorse indispensabili per il pagamento della Tassa Ambientale e degli esami di Stato degli anni pregressi;
giova osservare che le spese per le supplenze sono state effettuate nella situazione che qui interessa, secondo le disposizioni vigenti in materia, per la sostituzione del personale docente e ATA per il tempo strettamente necessario, al fine di non compromettere il diritto all'apprendimento, la situazione di cassa delle Istituzioni Scolastiche della Provincia di Piacenza - analogamente a quanto accade in quasi tutta Italia - si è ormai esaurita, (in alcuni, non infrequenti casi, non esiste più alcuna liquidità disponibile sul conto corrente bancario) con gravi ripercussioni sulla gestione amministrativo-contabile delle stesse;
la Legge Finanziaria per il 2007 e i provvedimenti attuativi per la definizione del programma annuale 2007 (decreto ministeriale n. 21 del 2007) hanno ulteriormente aggravato la situazione, in quanto:
a) introducono parametri ulteriormente restrittivi in particolare per i finanziamenti destinati alla copertura delle supplenze brevi che, in molti casi, copriranno solo le esigenze di 2/3 mesi;
b) prevedono parametri più riduttivi sugli organici che potranno determinare la previsione di classi di oltre trenta alunni nelle scuole secondarie;
c) non recepiscono (per la prima volta) nell'organico di diritto per il 2008 il numero di classi autorizzate nell'organico di fatto del 2007, con gravi conseguenze sulla continuità dei tempi pieni e prolungati attivati nell'anno in corso;
in ragione delle motivazioni suesposte, il servizio scolastico - per l'immediato futuro - corre il serio rischio di non essere completamente garantito, sia sul piano organizzativa, sia su quello didattico, oltre che per quanto attiene la sicurezza del personale e degli allievi;
infatti, senza un tempestivo accreditamento dei fondi necessari, i Dirigenti Scolastici della Provincia di Piacenza hanno comunicato di non poter garantire la regolarità del servizio scolastico in quanto impossibilitati a:
1) procedere alla nomina del personale supplente, anche per lunghi periodi, con conseguenze inevitabili sulla regolarità delle lezioni. In tal senso verrà utilizzato in attività di sostituzione il personale docente comunque in servizio, anche al di fuori delle classi di concorso di titolarità o si dovranno ridistribuire gli alunni tra le diverse classi;
2) retribuire per tempo il personale supplente nominato anche per lunghe assenze (ad esempio maternità, gravi patologie, eccetera);
3) versare nei tempi stabiliti i relativi contributi e le ritenute previdenziali e assistenziali;
4) provvedere al sollecito pagamento di fatture delle ditte creditrici con il conseguente rischio di ingiunzione di mora;
5) far fronte al pagamento di ogni altro onere a carico della scuola compresa la Tassa Ambientale;

6) dotare gli istituti di materiali, attrezzature e strumenti idonei a garantire la sicurezza dei lavoratori e degli allievi, ai sensi del decreto legislativo n. 626 del 1994 e successive modificazioni -:
se e quali urgenti iniziative intendano assumere i Ministri interrogati affinché sia integrata quanto prima la somma a copertura delle spese finora sostenute dalle scuole negli anni 2005 e 2006, conseguenti all'applicazione delle disposizioni normative e contrattuali vigenti;
se intenda il Ministro dell'Istruzione fornire, con l'urgenza che il caso conclama, disposizioni chiare in ordine alle procedure alle quali i dirigenti scolastici devono attenersi in materie di supplenze.
(4-03431)

FOTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la Corte costituzionale, con pronuncia n. 11 del 10 gennaio 2007 ha ritenuto fondata la questione sollevata dal Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, in relazione agli articoli 3 e 97 della Costituzione, per la parte in cui la lettera h) del punto B.3) della tabella prevista dall'articolo 1 del decreto-legge n. 97 del 2004 e allegata al medesimo decreto, convertito dalla legge n. 143 del 2004, prevede il raddoppio del punteggio per il servizio prestato nelle scuole di ogni ordine e grado situate nei comuni di montagna «anziché limitarlo al servizio prestato nelle scuole elementari di montagna di cui alla legge n. 90 del 1957». A giudizio della Corte, infatti, il riconoscimento del meccanismo premiale sulla base del solo criterio altimetrico contrasta con le su richiamate disposizioni costituzionali, come già ribadito con le sentenze n. 370 del 1985 e n. 254 del 1989;
ne segue che per la Corte costituzionale «il mero dato orografico non è in grado, se non ancorato alle condizioni dell'insegnamento, di fondare un diverso criterio di valutazione dei titoli di servizio»;
l'organo costituzionale, per contro, ritiene che «sia idoneo criterio di differenziazione per l'attribuzione del doppio punteggio il servizio prestato nelle scuole elementari pluriclasse, alla stregua della disciplina della legge n. 90 del 1957»;
in effetti, nell'ordinamento, esiste già una legislazione di favore per le sole scuole elementari di montagna, secondo la quale la differenziazione rispetto a tutti gli altri insegnanti trova fondamento nell'insegnamento in scuole pluriclassi, quindi nell'effettiva gravosità dell'impegno didattico richiesto, consistente nel contemporaneo insegnamento ad alunni della scuola primaria appartenenti a classi diverse;
coerentemente con quanto sopra rilevato, il decreto ministeriale n. 27 del 15 marzo 2007 prevede che «...il servizio prestato dall'anno scolastico 2003-2004 all'anno scolastico 2006-2007 nelle scuole primarie pluriclassi dei comuni di montagna, di cui alla legge 1o marzo 1957, n. 90, nonché nelle scuole delle isole minori e degli istituti penitenziari, è valutato in misura doppia»;
i motivi per i quali sia stata emanata, con contenuti secondo l'interrogante del tutto opposti e contraddittori - tra l'altro contrastanti sia con il precitato decreto ministeriale 27/2007, sia con le disposizioni contenute nella legge 296/2006 (legge finanziaria 2007) - l'ordinanza ministeriale del 16 marzo 2007 (viziata quanto meno nei suoi contenuti da eccesso di potere nell'interpretazione del decreto ministeriale 27/2007), che prevede, tra l'altro, l'applicazione retroattiva dell'ordinanza della Corte costituzionale, esclusa invece - almeno per il biennio 2003-2004 e 2004-2005 - da quest'ultima -:
se e quali urgenti provvedimenti intenda assumere al riguardo, al fine di evitare l'insorgere di nuovi contenziosi che finirebbero unicamente per penalizzare il già precario funzionamento del sistema scolastico.
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