Allegato B
Seduta n. 149 del 24/4/2007

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il Ministero degli affari esteri ha sponsorizzato un progetto dell'ex brigatista Domenico Giglio, intitolato «Sagome 547» per promuovere l'immagine dell'arte italiana contemporanea nel mondo;
Domenico Giglio, nato a Caserta il 4 febbraio 1952, ha un curriculum eversivo che ad avviso dell'interpellante suscita indignazione, da parte di chi conserva il minimo senso morale ed etico della vita: una carriera svolta prima nella criminalità comune, per approdare poi nel nucleo storico delle Brigate Rosse, macchiandosi di ben sei omicidi;
lo stesso Giglio (compagno di cella di Tony Negri) ha aderito in carcere alla formazione carceraria denominata «Brigate Kampo», composta da detenuti comuni e brigatisti «eccellenti», tra cui figurerebbe Franceschini, fondatore ed esponente di spicco delle Brigate Rosse;

Domenico Giglio è stato protagonista di cruente rivolte carcerarie a Nuoro, Trani e Termini Imerese, nel corso delle quali sono stati uccisi detenuti comuni;
dopo 22 anni di detenzione carceraria (dalla fine del '70 fino al 1997), l'ex brigatista-artista non è più sottoposto a misure di detenzione;
il citato «progetto», è stato inaugurato in una mostra organizzata dall'Associazione culturale «Horti Lamiani - Bettivò», lo scorso 20 gennaio, in occasione dell'iniziativa «Farnesina Porte Aperte», che periodicamente consente al pubblico di visitare la Collezione d'Arte contemporanea italiana;
tale mostra, cui hanno aderito 193 artisti italiani, è stata promossa dal viceministro per gli affari esteri con delega agli «Italiani nel Mondo» onorevole Franco Danieli; essa «simboleggia il quotidiano e silenzioso eccidio di 547 bambini, a cui è negata la possibilità di vivere il proprio futuro»;
un progetto che - come afferma lo stesso viceministro Danieli - è caratterizzato da «uno straordinario impatto emotivo e visivo». In effetti si tratta di «sagome» metaforicamente «appartenenti ad un'umanità che non occupa più uno spazio fisico», create purtroppo da un artista, che insieme ad altri brigatisti rossi, ha privato tante persone del proprio futuro, condizionando tragicamente quello dei rispettivi familiari;
il progetto «Sagome 547» di Domenico Giglio avrebbe avuto il «battesimo del fuoco» al Museo comunale di Roma «MACRO», di cui sarebbe responsabile Claudia Gioia, altra ex terrorista rossa, condannata a 28 anni per l'omicidio di un generale dell'aeronautica e per il ferimento del giusvalorista Antonio Da Empoli;
anche gli ex brigatisti che - come ribadito dall'ex brigatista Franceschini - hanno abbracciato «il mito del partigianato rosso, degli ideali traditi dalla svolta di Salerno fatta da Togliatti nel 44» hanno diritto, una volta scontata la pena, al reintegro nello Stato democratico, ma secondo l'interrogante non possono essere ritenuti moralmente meritevoli di partecipare all'organizzazione di settori istituzionali dello Stato che loro stessi hanno deciso di combattere, non già per una scelta istintiva, bensì a seguito di una maturazione politica;
solitamente le mostre collettive all'estero necessitano di essere «pubblicizzate e storicizzate» e gli Istituti italiani di cultura all'estero hanno pochissimi fondi a disposizione: i fondi dovrebbero essere reperiti dagli stessi direttori degli istituti, attraverso sponsor privati, nei vari paesi;
l'organizzazione di una mostra all'estero ha, infatti, costi molto alti; basti pensare alle casse (vuote, di legno) contenenti le opere da esporre, il cui costo ammonterebbe a 500 euro l'una -:
se corrisponda al vero che la Farnesina si sarebbe adoperata nelle iniziative di finanziamento a gruppi locali per attività «culturali», che spesso sarebbero una patina di manifestazioni orientati a fini clientelari;
se non ritenga opportuno, anche in considerazione dell'eco mediatica relativa agli insoliti incarichi attribuiti in diversi ruoli di rilievo dell'amministrazione pubblica ad ex brigatisti, (tra cui la citata Claudia Gioia), condannati con sentenza definitiva, di revocare a Domenico Giglio il ruolo di coordinatore del progetto «Sagome 547»;
se non intenda, infine, assumere iniziative anche normative che impediscano a condannati per reati di stragi e terrorismo di ricoprire incarichi istituzionali di qualunque livello.
(2-00488) «Grimoldi».

Interrogazione a risposta in Commissione:

ALLASIA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi è crollato il ponte romanico sul Rio Rocciamelone, nella frazione

Foresto a Bussoleno, a seguito dei lavori di ripristino idraulico eseguiti sul letto del fiume che hanno smosso la terra sottostante le ruspe;
il ponte, costruito in pietra, risultava perfettamente inserito nel paesaggio locale e rappresentava l'unica testimonianza del passaggio della strada romanica delle Alpi Cozie;
tale ponte, in un primo momento, doveva essere abbattuto per permettere l'esecuzione dei lavori idraulici sul Rio Rocciamelone;
a seguito delle proteste dei consiglieri regionali della Lega Nord contro la demolizione del monumento sottoposto a vincolo, nel gennaio 2006, è intervenuta la Sovrintendenza Regionale per i beni culturali e paesaggistici che ha garantito la sospensione dei lavori al fine di valutare interventi alternativi che potessero permettere di ripristinare gli argini senza abbattere l'importante opera;
ciò anche in considerazione del fatto che il ponte era circondato da campi e che, quindi, si poteva allargare il letto del fiume senza dover abbattere un'opera sottoposta a vincolo di tutela;
lo sviluppo della vicenda crea inevitabilmente sospetti alla popolazione locale circa la mera accidentalità dell'avvenuto crollo del ponte -:
se il Ministro sia a conoscenza dell'accaduto e se intenda assumere informazioni sulla reale accidentalità del crollo del ponte romanico sul Rio Rocciamelone a Bussoleno e sullo sviluppo tecnico dei lavori effettuati che hanno smosso la terra sottostante le ruspe;
quali azioni il Ministro intenda intraprendere per segnalare alla magistratura eventuali negligenze ed evitare che avvengano ulteriori errori in futuro.
(5-00973)

Interrogazione a risposta scritta:

UGGÈ, GARAGNANI, PALMIERI e SANZA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il signor Muricio Alberto Kaiserman, in arte Morris Albert, autore tra i tanti brani dl celeberrimo Feelings, è stato iscritto alla Società italiana degli Autori ed Editori (SIAE) dall'anno 1982 all'anno 1998;
il suddetto artista, sia personalmente che per il tramite del proprio produttore e del proprio legale di fiducia, nel corso degli ultimi anni ha richiesto più volte alla SIAE tutta la documentazione, relativa al periodo anteriore al 2000, necessaria per verificare e determinare i diritti allo stesso spettanti in qualità di autore e interprete di diversi brani;
la prima di queste richieste risale al 1994, anno in cui, previo appuntamento con la Direzione Generale della sez. Musica, il signor Morris Albert si è recato personalmente alla SIAE per ottenere copia della suddette documentazione;
in tale sede non sarebbe stato possibile ottenere alcunché in quanto la pratica completa del suddetto artista era introvabile;
grazie ad un funzionario della SIAE, il signor Morris Albert avrebbe verificato parzialmente la propria situazione dai terminali ed appreso che gran parte dei compensi relativi ai propri brani sarebbero stati percepiti indebitamente da terzi allo stesso estranei;
tra i soggetti indicati come aventi diritto figurerebbe, tale Volpes (presumibilmente uno pseudonimo), personaggio completamente sconosciuto al signor Morris Albert;
alla richiesta di spiegazioni in merito alla propria posizione e ai soggetti che percepivano i compensi allo stesso spettanti la SIAE non avrebbe fornito alcun chiarimento;
successivamente, anche l'allora produttore del signor Morris Albert (Marco Daminelli) richiedeva copia della suddetta documentazione, recandosi personalmente alla sede SIAE di Roma per ben tre volte, ma senza successo;

in occasione di uno dei vari accessi alla SIAE veniva riferito al signor Morris Albert che risultavano ben 22-23 depositi distinti (mod. 112) del brano «Feelings» dallo stesso realizzato;
il signor Morris Albert incaricava il proprio legale di fiducia di inviare una richiesta formale alla SIAE, come da comunicazioni del 13 maggio 2005 e del 17 maggio 2005;
la SIAE rispondeva con nota del 9 giugno 2005, comunicando che essendo il signor Morris Albert iscritto alla SUISA (società di autori Svizzera) dall'anno 2000, avrebbe dovuto rivolgersi a quest'ultima per ottenere tutte le informazioni richieste;
a fronte di tale risposta, il legale del signor Morris Albert prendeva contatti con la SUISA inoltrando le missive del 1o febbraio 2006 e del 13 aprile 2004;
a seguito delle suddette richieste, la SIAE, con comunicazione del 29 maggio 2006, inviava alla SUISA solamente un file relativo al repertorio del signor Morris Albert, comunicando che, in ordine alla richiesta dei bollettini di deposito, il servizio di trasmissione di copia dei documenti poteva essere effettuato solo su richiesta di un associato SIAE e dietro pagamento dei diritti di segreteria;
il legale del signor Morris Albert contattava, pertanto, la SIAE per avere spiegazioni e la stessa confermava che la documentazione richiesta sarebbe stata inviata alla SUISA ma sarebbe occorso del tempo;
nonostante i reiterati solleciti, la SIAE non inviava alcunché;
in data 26 febbraio 2007 il legale del signor Morris Albert, visto il notevole lasso di tempo trascorso dalla richiesta, sollecitava nuovamente alla SUISA l'invio della documentazione, comunicando, nel contempo, l'intenzione di esporre i fatti alla Procura Pubblica di Zurigo;
la SUISA rispondeva con comunicazione del 1o marzo 2007, nella quale, respingendo ogni addebito per il mancato invio della documentazione, informava il legale del signor Morris Albert di aver più volte inutilmente sollecitato la SIAE;
la SUISA, ricevuta la diffida legale del signor Morris Albert, inviava un ultimo sollecito alla SIAE in data 1o marzo 2007, concedendo a quest'ultima termine sino al 15 marzo 2007 per l'invio della documentazione;
ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti telefonici e scritti inviati, a distanza di ben 12 anni dalla prima richiesta formulata dal signor Morris Albert, la SIAE non ha fornito la documentazione richiesta, rendendo di fatto impossibile all'artista risalire all'identità dei soggetti che, in modo più o meno legittimo, avrebbero percepito, all'insaputa dello stesso, i compensi dei brani composti dal signor Morris Albert e, in particolare, del brano Feelings per il quale risulterebbero ben 22-23 modelli di deposito 112 a fronte dei 2 depositi effettuati dall'autore;
dalla corrispondenza intercorsa tra la SIAE e la SUISA, emergono affermazioni contrastanti circa le modalità di conservazione dei modelli di deposito 112 dei brani e, in particolare, sull'esistenza, ad oggi, dei modelli di deposito del brano Feelings;
dopo l'ennesima richiesta di documentazione il Presidente della SIAE comunicava di aver incaricato gli uffici dell'Ente di svolgere una ricerca nei magazzini ove viene custodito il materiale in procinto di essere mandato al macero;
invece le normative prevedono che i modelli di deposito delle opere musicali devono essere conservati dalla SIAE fino ad almeno settant'anni dalla morte dell'autore, su supporto cartaceo o su altro supporto idoneo ad essere conservato nel tempo (es. Microfilm) -:
se il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ritenga opportuno intervenire, nel più breve tempo possibile, per consentire una verifica della posizione dell'artista Morris Albert ma anche per fare chiarezza sulla gestione della Siae, sia a riguardo

all'autore in questione sia a riguardo delle intuibili possibili violazioni delle norme vigenti da parte di un ente sottoposto alla vigilanza del ministero.
(4-03436)