Allegato B
Seduta n. 123 del 9/3/2007

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta scritta:

RAMPELLI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il nuovo progetto di pavimentazione di via Nazionale proposto dal Comune di Roma prevede lo smantellamento dei «sampietrini», tipici e rari blocchetti di porfido diventati nei secoli uno dei simboli della città;
il sampietrino - altrimenti detto «san pietrino», termine che ha origine da San Pietro - è stato inventato sotto Papa Sisto V (1585-1590) e fu utilizzato per lastricare tutte le strade principali dell'Urbe; si compone di pietra di silicio ed ha una impareggiabile resistenza;
questo tipo di pavimentazione ha il pregio di «lasciar respirare il terreno» grazie agli spazi tra un blocco e l'altro; inoltre, si può adattare molto facilmente all'irregolarità del terreno ed è molto resistente;
oggi è ancora usato per luoghi caratteristici nel centro storico di Roma, e in generale nel Lazio;
a giudizio dell'interrogante, il progetto di smantellamento dei sampietrini da Roma, dalle vie consolari a quelle del centro storico fino all'unicum rappresentato dall'eccezionale partita di sampietrini rossi di Via Nazionale rappresenta un'autentica ferita all'identità storica della città di Roma;

a ciò si aggiunge il mistero circa la loro conservazione e il loro utilizzo; in tal senso, si rende necessario censire e registrare i sampietrini - ogni qualvolta vengano rimossi - affinché sia certificata la loro provenienza e la loro futura destinazione;
a differenza di quanto avviene in altre grandi capitali del mondo, ove i sampietrini vengono riprodotti in modo dozzinale, ma talvolta acquistati a Roma, utilizzati e tutelati, da almeno un decennio la giunta comunale mostra una totale mancanza di attenzione e di impegno nella manutenzione del lastricato tradizionale, con il paradosso che - mentre nella capitale vengono relegati nei percorsi pedonali - a Tokio interi quartieri s'ispirano alla romanità e prevedono l'uso del sampietrino originale per le pavimentazioni;
già le disposizioni della legge n. 1089 del 1939 prevedevano, fra l'altro, la conservazione nei centri storici delle pavimentazioni originarie -:
se la competente Soprintendenza sia stata interpellata e quali valutazioni abbia espresso al riguardo, nonché se non si intendano assumere iniziative al fine di apporre un vincolo sui «sampietrini» in quanto rientranti tra i materiali e le tipologie tradizionali dei centri storici;
se disponga di elementi sulla destinazione e sull'utilizzo dei preziosi sampietrini che vengono rimossi dai centri storici di Roma e dell'Italia.
(4-02882)