Allegato B
Seduta n. 122 dell'8/3/2007

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

PORETTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 8 (Portabilità del mutuo; surrogazione) del decreto-legge n. 7/2007, in vigore dal 2 febbraio 2007, recita:
«In caso di mutuo bancario, apertura di credito od altri contratti di finanziamento bancario, la non esigibilità del credito o la pattuizione di un termine a favore del creditore non preclude al debitore l'esercizio della facoltà di cui all'articolo 1202 del codice civile.
Nell'ipotesi di surrogazione ai sensi del comma 1, il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie, personali e reali, al credito surrogato. L'annotamento di surrogazione può essere richiesto al conservatore senza formalità, allegando copia autentica dell'atto di surrogazione stipulato per atto pubblico o scrittura privata.
È nullo ogni patto, anche posteriore alla stipulazione dei contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l'esercizio della facoltà di surrogazione di cui al comma 1.
La surrogazione per volontà del debitore di cui al presente articolo non comporta il venir meno dei benefici fiscali previsti per l'acquisto della prima casa.»;
lo scorso 5 marzo 2007 un'indagine dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha rilevato che l'87 per cento delle banche interpellate nella città campione di Firenze non accetta la surrogazione ai fini del trasferimento di un mutuo. Sono stati contattati 15 istituti bancari, per un totale di 32 filiali, in qualità di potenziali clienti interessati a

trasferire un mutuo (con ipoteca) da un'altra banca. Solo un istituto bancario, la Banca Intesa, ha offerto l'opzione della surrogazione per il trasferimento del mutuo con ipoteca. Un altro istituto, la Banca Federico del Vecchio, ha rifiutato di rispondere. Ben 13 istituti hanno invece dato risposta negativa (Unicredit Banca, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca Nazionale del Lavoro, Banca di Roma, Banca Antonveneta, Meliorbanca, Sanpaolo Invest, Micos Banca gruppo bancario Mediobanca, Banca Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca Toscana, Cassa di Risparmio di Firenze). Come riferisce l'Aduc, le giustificazioni addotte dalle banche interpellate per la non applicazione dell'articolo 8 del decreto-legge n. 7/2007 sono state le più varie, tra cui:
«la banca è in attesa di circolari o disposizioni attuative;
la banca è in attesa di un sistema computerizzato che le permetta di comunicare direttamente col catasto;
la suddetta disposizione di legge non è vincolante fino ad aprile 2007;
non vi è alcuna disposizione di legge che obbliga la banca ad accettare la surrogazione»;
così facendo, le banche in questione non solo contravvengono ad una precisa disposizione di legge, ma ostacolano gravemente anche la mobilità dei mutui. Più sono gli ostacoli al trasferimento dei mutui, minore è la competizione e quindi anche la probabilità di perdere clienti verso istituti di credito più competitivi. Un comportamento, questo, gravemente lesivo degli interessi degli utenti e consumatori -:
se il Ministro intenda assumere iniziative normative, emanare circolari di chiarimento e disposizioni attuative al fine di assicurare il tempestivo e puntuale adeguamento del sistema bancario alla normativa.
(4-02865)

GIORGIO MERLO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
ad inizio anno l'Enel ha presentato alle organizzazioni sindacali la terza riorganizzazione aziendale in poco meno di sei anni; questa nuova modulazione territoriale della società elettrica prevede una riduzione sia delle competenze sia del numero di occupati;
nel suo piano di riorganizzazione della rete di distribuzione dell'energia elettrica, Enel Distribuzione ha presentato un piano che prevede la soppressione di circa venti zone in Italia, di cui due in Piemonte: Alba e Pinerolo. Enel intende poi ridurre del 40 per cento anche le unità operative, l'insieme delle squadre composte da 2-3 nuclei formati da circa 25 persone, operanti sul territorio delle varie zone;
va ricordato che nell'ultima ristrutturazione il Piemonte perse le zone di Casale, Novi Ligure, Mondovì, Savigliano, Borgomanero, Ciriè e Chieri, riuscendo a confermare a fatica la zona di Alba. Inoltre in questa regione erano presenti sei esercizi operativi: Alessandria, Cuneo, Novara, Ivrea, Pinerolo e quello metropolitano di Torino, attualmente ne sono rimasti due: Borgaretto e Novara;
per quanto riguarda gli investimenti sulle reti a 15 e 0,4 kV, elemento basilare per garantire il servizio alle attività economiche ed ai residenti sia nelle aree urbane e sia in periferia, si sono ridotti al lumicino;
va ricordato che l'Enel opera attraverso una concessione pubblica, dunque deve prioritariamente agire per il soddisfacimento delle esigenze del Paese e dei cittadini e, quindi, mirare al miglior funzionamento della rete che richiede sicurezza, manutenzione e specifici investimenti;
un aspetto non secondario, a tal fine, riveste la presenza dell'azienda sul territorio, attraverso un radicamento nelle diverse realtà, con autonomia decisionale

basata sulla individuazione certa di un responsabile dedicato ad ogni unità e sull'attribuzione di effettivi poteri;
come già richiamato l'Enel Distribuzione SpA opera su concessione pubblica con scadenza 31 dicembre 2030, concessione che gli deriva dall'articolo 9 comma 2 del decreto legislativo n. 79 del 16 marzo 1999, il cosiddetto decreto Bersani, che ha recepito i dettami della Direttiva europea 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica. Il decreto legislativo n. 79 ha concesso l'operatività di questa Azienda sentito anche il parere della Conferenza Unificata (Conferenza Stato-Regioni), ovvero anche su delega Regionale;
ad oggi, con questa proposta di riduzione, si perdono i pochi centri decisionali locali ed a questo si associa anche la chiusura di presenze fisiche sul territorio ovvero alla chiusura della zona di Pinerolo e, stando ai numeri indicati dal documento Enel, anche delle unità operative di Carmagnola, Chieri e Rivarolo -:
quali siano, alla luce di questa ristrutturazione che può avere pesanti ripercussioni su tutto il territorio piemontese, le iniziative concrete che il Ministro intende intraprendere per evitare che queste scelte finiscano per indebolire il territorio e ridurre lo stesso servizio offerto ai cittadini.
(4-02868)