Allegato A
Seduta n. 122 dell'8/3/2007

(Sezione 7 - Iniziative per consentire ai soggetti affetti da favismo di svolgere servizio nelle Forze armate)

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri della difesa e della salute, per sapere - premesso che:
un giovane carrista di Borore (Sardegna), Pasquale Piredda, di 22 anni, è stato congedato un anno fa, alla vigilia della partenza in Iraq, dopo aver prestato servizio con un'ottima valutazione professionale presso il 152o reggimento della brigata Sassari;
il congedo è stato motivato dalle autorità competenti, in quanto il militare è risultato portatore sano della condizione genetica di una carenza enzimatica eritrocitaria (deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi);
tale carenza è largamente diffusa nell'area mediterranea e, in particolare, in Sardegna, dove l'incidenza raggiunge circa il 15 per cento della popolazione;
la carenza enzimatica è assolutamente compatibile con qualsiasi attività lavorativa e con tutte le situazioni ambientali, tant'è che i portatori conducono una vita assolutamente normale, senza alcun pregiudizio per le attività più usuranti e più impegnative dal punto di vista psico-fisico;
la condizione clinica di anemia emolitica acuta da carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (meglio nota come favismo) si verifica sporadicamente solo a seguito dell'ingestione di fave e dell'assunzione di un circoscritto numero di farmaci, sui quali attraverso routinarie indagini ematologiche vengono puntualmente informati tutti i genitori dei nuovi nati;
nella pubblica amministrazione, nelle forze di pubblica sicurezza (polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, vigili del fuoco, Corpo forestale), operano regolarmente migliaia di dipendenti portatori della carenza enzimatica su base genetica, senza alcun pregiudizio della loro idoneità professionale;
l'incomprensibile rigidità, in particolare delle autorità dell'Esercito italiano, è stata ripetutamente censurata dai più autorevoli esponenti della comunità scientifica e dagli specialisti in ematologia e malattie genetiche, che hanno denunciato l'insostenibile penalizzazione nell'accesso al lavoro per diverse centinaia di migliaia di cittadini assolutamente sani -:
se intendano assumere adeguate e risolutive iniziative istituzionali e normative per rimuovere definitivamente un'assurda disposizione, che impedisce a una parte consistente di cittadine e di cittadini italiani di esercitare il loro diritto al lavoro e di svolgere una gratificante professione nelle forze armate del nostro Paese.
(2-00386)
«Sanna, Mattarella, Scotto, Fadda, Schirru, Attili, Soro, Sereni».
(22 febbraio 2007)