Allegato A
Seduta n. 53 del 17/10/2006

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(Sezione 7 - Revoca degli incarichi di reggenza presso le soprintendenze del Veneto)

G) Interrogazione

D'AGRÒ. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
a causa della mancata conversione in legge del decreto-legge 10 gennaio 2006, che ripristinava l'istituto della «reggenza» soppresso dal decreto legislativo n. 165 del 2001, le soprintendenze del Veneto si trovano in una situazione di notevole disagio che si ripercuote in modo fortemente negativo sul servizio pubblico fornito da questi importanti istituti periferici del Ministero per i beni e le attività culturali preposti alla tutela del patrimonio culturale della Nazione;
infatti, in seguito alla revoca degli incarichi di reggenza, ben 4 soprintendenze su 6 sono rimaste prive di soprintendente;
si è ritenuto di porre riparo a questa situazione affidando ad interim (come consentito dal citato decreto legislativo n. 165 del 2001) la conduzione delle suddette 4 soprintendenze a dirigenti titolari di altri uffici e precisamente:

la direzione della soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Verona, Vicenza e Rovigo (sede a Verona) è stata affidata ad interim al soprintendente per i beni architettonici del Veneto orientale (sedi a Venezia e a Stra) architetto Guglielmo Monti che si trova, così, a dirigere due soprintendenze competenti su territori ampi ed importanti;
la direzione della soprintendenza per il Patrimonio storico artistico di Verona, Vicenza e Rovigo (sede a Verona) è stata affidata ad interim al soprintendente per il Patrimonio storico artistico del Veneto orientale (sede a Venezia) dottoressa Anna Maria Spiazzi che si trova, egualmente, a dirigere due soprintendenze;
le direzioni della soprintendenza archeologica del Veneto (sede a Padova) e della soprintendenza per i beni architettonici, per il Paesaggio e per il patrimonio storico artistico di Venezia Laguna (sede Venezia) sono state assunte ad interim dal direttore regionale del Veneto (sede a Venezia) architetto Bruno Malara che si trova, così, a dirigere tre uffici. L'architetto Malara dal 5 agosto corrente anno non potrà più detenere i suddetti incarichi ad interim perché il decreto del Presidente della Repubblica n. 173 del 2004 lo vieta, condizione questa che si verifica per altri direttori regionali -:
se non ritenga in tempi rapidi di trovare, un'adeguata soluzione per risolvere l'incresciosa e difficilissima situazione che compromette la funzionalità di tali uffici del Ministero e pregiudica l'azione di tutela nei confronti del territorio veneto particolarmente ricco di bellezze monumentali e paesaggistiche. (3-00210)