Allegato B
Seduta n. 52 del 12/10/2006

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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
con la Delibera del 21 dicrembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supp. Ord.) il CIPE, ai sensi dell'articolo 1 della legge 443/2001, ha approvato il 1o programma delle opere strategiche che include, nell'ambito del Corridoio plurimodale tirrenico-Nord Europa alla voce Sistemi ferroviari, l'asse ferroviario Ventimiglia-Genova Novara-Milano (Sempione) Terzo Valico dei Giovi e che quest'intervento è un segmento fondamentale dell'asse 24 del Ten-T Europeo Genova-Rotterdam;
l'articolo 75 della legge 27 dicembre 2002 n. 289 regola il finanziamento delle opere ferroviarie del sistema italiano di alta velocità/alta capacità;
il decreto interministeriale emanato il 24 novembre 2004 dal ministro dell'economia di concerto con il ministro delle infrastrutture e di trasporti estende alle linee Milano-Genova Terzo Valico dei Giovi e Milano-Verona, compresi gli adeguamenti del nodo ferroviario di Verona, le modalità di intervento già previste nel decreto 23 dicembre 2003 n. 117248, relativo alla Linea alta velocità/alta capacità

Torino-Milano-Napoli ed integra il contratto di finanziamento tra Infrastrutture S.p.A., RFI S.p.A. e TAV S.p.A. determinando l'importo complessivo finanziabile in 36.000 milioni di euro;
la Delibera CIPE 80/06 del 29 marzo 2006 registrata dalla corte dei Conti il 26 luglio 2006 e pubblicata in Gazzetta. Ufficiale. il 25 agosto 2006 approva il progetto definitivo della linea alta velocità/alta capacità Milano-Genova-Terzo Valico dei Giovi, delibera che sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere (prestazioni ed attività) previste dal progetto approvato;
tale delibera, oltre a richiamare tutti i passaggi legislativi e normativi che regolano la sua conformità con le leggi dello Stato, relativamente agli aspetti finanziari dell'opera dà precise indicazioni per il reperimento dei finanziamenti e degli stessi sono disciplinati dalle disposizioni previste dalla legge n. 266 del 2005 (legge Finanziaria 2006) in particolare all'articolo 1 commi 79, 83 e 84, che in particolare stabiliscono la fusione per incorporazione di Infrastrutture S.p.A., in Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e che, in particolare al comma 84, concede a Ferrovie dello Stato e società del gruppo contributi quindicennali per la prosecuzione degli interventi relativi al sistema italiano alta velocità/alta capacità, nonché ulteriori contributi sempre quindicennali per 15 milioni di euro l'anno pari a 225 milioni di euro finanziamenti destinati ad avviare i lavori anticipatori della linea Milano-Genova-Terzo Valico dei Giovi;
sempre relativamente agli aspetti finanziari della delibera in oggetto, al punto 2.2 per quanto concerne il dossier di valutazione economica e finanziaria dell'opera che è parte integrante del progetto definitivo, lo stesso è stato redatto secondo le prescrizioni derivanti dalla delibera CIPE n. 78 del 2003, nel settembre 2005 quindi antecedentemente all'entrata in vigore della legge n. 266 del 2005, RFI dovrà procedere a redigerne un'ulteriore stesura che sia adeguata alla nuova normativa;
si considerano non soddisfacenti e assolutamente elusive, ovvero che non hanno tenuto conto, dal punto di vista finanziario, di quanto sopra descritto le risposte date nel merito dal Ministro delle Infrastrutture On. Antonio Di Pietro alla mozione 1-00017 del 27 luglio 2006 presentata dall'On. Valter Zanetta e altri e la mozione 1-00028 di lunedì 25 settembre 2006 presentata dall'On. Mario Tassone ed altri;
quando il ministro dell'economia intenda trasferire, come previsto dalla legge n. 266 del 2005, comma 84 (legge fnanziaria 2006), le risorse per la prosecuzione degli interventi per il sistema italiano di alta velocità/alta capacità Milano-Genova;
se il Ministro dell'Economia intenda autorizzare Cassa depositi e Prestiti, come reso possibile dall'articolo 75 della legge 27 dicembre 2002 (legge finanziaria 2003) e dell'articolo 1 della legge n. 266 del 2005, commi 79-80-81-82-83 (legge finanziaria 2006) l'emissione di titoli/obbligazioni (bond) garantiti dal debito dello Stato, (come in precedenza già atto da Infrastrutture S.p.A. per la linea Torino-Novara) a favore del sistema italiano di alta velocità/alta capacità e quindi anche per la linea Milano-Genova-Terzo valico dei Giovi;
se il ministro delle infrastrutture, sempre in relazione alla delibera CIPE in esame che in particolare al punto 2 «Aspetti finanziari» e precisamente al comma 2.2 prevede che RFI debba predisporre un nuovo dossier finanziario redatto secondo quanto previsto dalla legge n. 266 del 2005, intenda sollecitare le Ferrovie dello Stato ed in particolare RFI alla stesura del dossier medesimo adeguando alla normativa di cui alla detta legge e calibrato sul valore di 4.962 milioni di euro valore definito con il concedente RFI.
(2-00179) «Adolfo, Tassone, Galletti, Volontè».

Interrogazioni a risposta scritta:

SCHIETROMA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in tanti comuni d'Italia avviene che il servizio di gestione, liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi locali e delle altre entrate patrimoniali venga affidato a società miste;
mediante convenzioni fra i Comuni e tali società vengono stabilite modalità di esecuzione dei servizi affidati e il relativo corrispettivo, con il riconoscimento di un aggio sulle riscossioni dei tributi, la cui determinazione è lasciata alla totale discrezionalità delle parti contraenti;
la mancata regolamentazione nel dettaglio della materia dell'aggio e dell'importo dello stesso ha consentito tuttora ad alcuni Comuni - evidentemente poco attenti alla cura dell'interesse pubblico - di pervenire ad accordi con partner privati per la costituzione di società miste ai fini della riscossione dei tributi comunali, con attribuzione ai soci privati di un aggio sproporzionato rispetto all'attività svolta, con pregiudizio per l'ente locale e la cittadinanza;
emblematico in tale senso è il caso del Comune di Aprilia (Latina), che si trova a dover affrontare le disastrose conseguenze di bilancio e le numerose vertenze giudiziarie conseguenti all'affidamento, da parte della precedente amministrazione, alla società mista A.Ser.s.r.L, di tutti i servizi di riscossione dei tributi e delle altre entrate patrimoniali di competenza comunale, che quest'ultima effettua con l'esorbitante aggio del 30 per cento così come da convenzione, la gran parte del quale (il 70 per cento) sembra venga trattenuto addirittura dal socio privato, Pubbliconsult S.p.A. (oggi San Giorgio S.p.a.);
infatti, le somme riscosse, detratto l'aggio, sembra pervengano al Comune non dalla A.Ser.s.r.L, ma dal socio privato Pubbliconsult S.p.a. (oggi San Giorgio S.p.a.) che riscuoterebbe i tributi, li tratterrebbe sui propri conti correnti e sarebbe, pertanto, in grado di farne l'uso che ritiene nella più totale autonomia, anche lucrando sugli interessi -:
se non ritengano i Ministri interrogati, trattandosi di denaro pubblico, di assumere opportune ed urgenti iniziative, anche e soprattutto di carattere normativo, affinché venga, a livello nazionale, fissato nella misura massima l'aggio concedibile alle società miste in caso di affidamento a queste, da parte dei Comuni, dei servizi di riscossione;
se non ritengano i Ministri interrogatiche sia il caso di compiere accertamenti adeguati sulla grave situazione in atto al Comune di Aprilia al fine di verificare la regolarità o meno dell'operato della A.Ser.s.r.l. e del socio privato Pubbliconsult S.p.a. (oggi San Giorgio S.p.a.), anche al fine di evitare ulteriori conseguenze dannose per le casse comunali e per la cittadinanza.
(4-01271)

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con atto ispettivo n. 4-00735, presentato in data 27 luglio 2006, l'interrogante ha chiesto di conoscere i dati relativi alla comparazione tra i finanziamenti elargiti in Calabria, a norma della ex legge n. 488 del 1992, ed i relativi posti occupazionali prodotti;
con lo stesso citato atto ispettivo l'interrogante ha chiesto, altresì, di conoscere quanti dei finanziamenti elargiti in Calabria a norma della ex legge n. 488 del 1992 e risultati truffati, sono rientrati nelle casse dello Stato;
il Sole 24 ore del 4 ottobre 2006 ha riportato dati allarmanti, emersi da una indagine del Servizio Centrale Investigazione della Guardia di Finanza, in merito agli incentivi elargiti in Calabria con la legge n. 488 del 1992;

nella sola provincia di Reggio Calabria, dal 1996 al 2005, sarebbero stati erogati circa 170 milioni di euro ad un centinaio di persone coinvolte o sospettate di essere implicate nella malavita;
la notizia, decisamente inquietante, e che purtroppo è relativa a molte altre attività del Mezzogiorno d'Italia, evidenzia la superficialità con cui sono stati elargiti i finanziamenti;
in Calabria la Guardia di Finanza ha anche portato alla luce un aumento dei casi di truffa, talvolta persino internazionali, nell'utilizzo dei finanziamenti della ex legge n. 488 del 1992 -:
se non ritengano necessario ed urgente, per le parti di competenza, avviare adeguate indagini per verificare i criteri con i quali sono state esaudite le richieste di elargizione dei finanziamenti in base alla legge n. 488 del 1992;
quali urgenti iniziative intendano attuare per recuperare i finanziamenti truffati o elargiti a persone legate o appartenenti alla criminalità organizzata calabrese.
(4-01273)