Allegato B
Seduta n. 52 del 12/10/2006

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INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

RIVOLTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nell'anno 2004 fu votata dal Parlamento, l'istituzione della nuova Provincia denominata Monza-Brianza;
nei tempi dovuti fu nominato un Commissario con l'incarico di procedere a prendere tutte le decisioni necessarie ed effettuare, di concerto con i comuni coinvolti, gli atti indispensabili a che la nuova provincia potesse effettivamente concretizzarsi con le elezioni del 2009;
non è di dominio pubblico la conoscenza di che cosa sia stato fatto fino ad ora e di quanti soldi degli stanziati siano stati già impegnati e quanti effettivamente spesi -:
quanti siano i fondi fino ad oggi stanziati, quanti elargiti, quanti spesi e per cosa;

cosa resti da fare, quanto denaro pubblico sia ancora necessario e come e quando si intenda utilizzarlo ai fini di rendere reale ed efficace la costituzione della Provincia con le elezioni che verranno tenute nel 2009.
(3-00323)

FORMISANO, FILIPPONIO TATARELLA, APREA, D'IPPOLITO VITALE, GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA, PELINO, MISTRELLO DESTRO, CESINI, MAZZONI, DI CENTA, DATO, FASCIANI, PERINA, LUSSANA, DE BIASI, BELLILLO, CAPITANIO SANTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
si è registrato ieri, martedì 10 ottobre, il terzo caso di violenza sessuale a Roma;
i fatti di cronaca hanno riguardato in ordine cronologico: una ragazza di 22 anni stordita con l'alcool, violentata in un campo nomadi e gettata in un cassonetto domenica 8 ottobre; una ragazza statunitense di 20 anni violentata e rapinata sotto la minaccia di un coltello sempre domenica 8 ottobre; una ragazza, anch'essa statunitense, stuprata a Roma in un locale pubblico -:
quali iniziative intendano adottare per contrastare una tendenza che ha evidenziato una drammatica crescita in questi ultimi mesi senza considerare che il fenomeno della violenze nei confronti delle donne tra le mura domestiche risulterebbe ancor più diffuso ancorché non accertabile a causa della paura delle vittime di sporgere denuncia.
(3-00325)

LO PRESTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 12 ottobre 2006 si è svolta la manifestazione dei professionisti italiani che hanno pacificamente e democraticamente protestato contro il decreto Bersani;
dopo il corteo, che si è snodato lungo via dei Fori Imperiali, i manifestanti si sono radunati ai margini di Piazza Venezia per ascoltare il comizio conclusivo;
le forze di polizia, su ordine del Questore di Roma, hanno sbarrato tutti gli accessi a Piazza Venezia e a Via del Corso mettendo in fila le camionette blindate e dispiegando reparti dei Carabinieri e Polizia in assetto antisommossa;
non è stato consentito ad alcuno, neanche a nutrite comitive di turisti di oltrepassare la linea «Maginot», dispiegata, si suppone a salvaguardia della incolumità del Presidente del Consiglio «minacciato» da migliaia di professionisti pericolosamente armati di toghe, compassi, qualche codice (anche penale) e strumenti atti ad «offendere» come matite, penne e qualche righello;
la situazione è presto degenerata in vigorose proteste da parte di semplici cittadini che provenendo dai Fori Imperiali si sono visti sbarrare la strada e che per accedere a via del Corso sono stati costretti a tornare indietro e a fare il giro da via Cavour;
il Questore di Roma, interpellato al telefono dall'Onorevole Landolfi (che insieme ad altri parlamentari è rimasto bloccato dal cordone di polizia) sull'opportunità di aprire un varco per il passaggio (almeno) dei turisti, di chi voleva lasciare la manifestazione e di semplici cittadini, ha lapidariamente risposto che «lui le disposizioni le aveva già date e non intendeva cambiarle per alcun motivo» (alcune ambulanze hanno dovuto faticare parecchio per oltrepassare il muro di polizia) -:
come giudica la gestione dell'ordine pubblico da parte del Questore di Roma e se tale dispiegamento di forze ed il blocco del centro è servito a proteggere il Presidente Prodi dall'«assalto» dei professionisti e, se tale gestione contraddistinguerà il modus operandi delle forze di polizia per ogni altra manifestazione (no global compresi).
(3-00329)

VITALI, FRANZOSO, MORMINO, AZZOLINI, LAZZARI e MARRAS. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il ritardo nell'avvio della emissione ai cittadini italiani della CIE (carta identità elettronica), previsto dalla legge n. 43 del 2005 per il 1o gennaio 2006, è stato causato, oltre che da valutazioni ancora in corso su aspetti di natura economica anche dalla presenza giudicata inaccettabile di due società private (Livolsi e partners e EDS) nella società di scopo «Innovazione e Progetti» costituita ad hoc dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;
un nuovo ben più inquietante rischio di blocco per il progetto CIE si profila a seguito della circolare «urgente» n. 3 inviata in data 13 settembre 2006 dalla Direzione Centrale per i Servizi Demografici ad alcune Amministrazioni pubbliche che dispone il trasferimento immediato dal 23 settembre 2006 del Sistema di Sviluppo del Circuito di Emissione (SSCE) dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Polizia Scientifica - alla stessa Direzione Centrale per i Servizi demografici sotto la consulenza apparente dell'Università di Tor Vergata, ma, a quanto risulta all'interrogante, di fatto sotto il controllo di una società privata denominata Nestor, da anni operante all'interno della predetta Università in quanto amministrata da alcuni professori;
sussiste il dubbio di legittimità di tale «urgente» circolare -, a quanto risulta all'interrogante, prudentemente non trasmessa al Ministero dell'Economia e Finanze, Ministero «concertante» della legge n. 43 del 2005, né all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, né tanto meno all'Autorità Garante per la protezione dei dati personali - che disattende il decreto ministeriale del 19 luglio 2000 - Regole tecniche e di sicurezza relative alla carta di identità elettronica e al documento di identità elettronici - che, in attuazione dell'articolo 8, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 1999, n. 437, assegna al Dipartimento della Polizia di Stato il compito i disporre dell'infrastruttura organizzativa, informatica di reti del CED della Polizia scientifica per la realizzazione, la gestione e la manutenzione del Sistema di Sviluppo del circuito di Emissione -:
se i fatti menzionati rispondano al vero;
se tale disposizione, che appare agli interroganti incauta e illegittima, che si configura come un vero attentato alla riservatezza dei dati sensibili dei cittadini italiani sia stata condivisa dal Ministro dell'Interno, dal Ministro dell'Economia e delle Finanze e dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali;
se sia Stato considerato che tale trasferimento, se realmente attuato, comporterà un ulteriore ritardo non solo per il progetto CIE (carta identità elettronica) ma anche per il PSE (permesso di soggiorno elettronico) e per il Passaporto elettronico che per impegni internazionali, il nostro Paese deve emettere entro il 26 ottobre 2006;
quali siano i motivi della presenza di una società privata, denominata Nestor che seppure da anni consulente del Ministero dell'Interno, sotto le spoglie dell'Università di Tor Vergata di fatto interviene su aspetti molto delicati dello Stato italiano, e che finisce con l'influenzare pesantemente il mercato di riferimento, imponendo scelte tecnologiche per conto dello stesso ministero dell'Interno;
quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'Interno;
quali iniziative intenda attuare il Ministro dell'Interno in relazione al rischio che si possano verificare gli inquietanti fenomeni lesivi della privacy manifestatisi in questo ultimo periodo.
(3-00330)