XV LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 40 di venerdì 22 settembre 2006

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[riferimenti normativi]
Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI

La seduta comincia alle 9,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono quarantadue.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 251 del 2006: Adeguamento dell'ordinamento nazionale alla direttiva 79/409/CEE in materia di conservazione della fauna selvatica (A.C. 1610).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GINO SPERANDIO (RC-SE), Relatore. Premesso che il provvedimento d'urgenza in discussione è volto a disciplinare in modo adeguato le cosiddette zone di protezione speciale, senza peraltro ledere le competenze riservate alle regioni in tema di attività venatoria, sottolinea che esso consentirà il superamento di talune procedure di infrazione promosse dalla Commissione europea; rilevato inoltre che il decreto-legge garantisce efficaci forme di tutela della fauna selvatica, ritiene che il testo licenziato in Commissione - peraltro perfettibile - recepisca la condizione contenuta nel parere espresso dalla XIV Commissione. Invita infine le forze politiche di opposizione a non ostacolare la tempestiva conversione in legge del provvedimento d'urgenza.

GUIDO TAMPIERI, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione, prevedendo più adeguate forme di salvaguardia dell'ambiente e della fauna selvatica, consente il superamento di alcune procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea; osservato inoltre che il decreto-legge risponde all'esigenza di regolamentare le zone di protezione speciale, manifesta condivisione per le modificazioni apportate in Commissione, maggiormente rispettose dell'autonomia costituzionalmente garantita alle regioni.

LUCA BELLOTTI (AN). Premesso che il decreto-legge in discussione lede gravemente le competenze legislative delle regioni, ritiene che esso non si limiti ad adeguare la normativa interna a quella europea in materia di attività venatorie, ma si configuri strumentalmente come un vero e proprio manifesto ambientalista. Giudica, quindi, particolarmente inefficaci e generiche le disposizioni recate dall'articolo 3 concernenti i divieti nelle zone di protezione speciale, che peraltro modificano inopportunamente la legge n. 157 del 1992 senza migliorarla. Preannunzia, infine, l'orientamento nettamente contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione, ove il testo non sia significativamente modificato.

GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Ricordato che l'Unione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per la reiterata violazione dellaPag. IVnormativa europea in materia di caccia, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, che auspica possa essere approvato senza ulteriori modifiche, in quanto garantisce un'adeguata tutela della fauna nazionale e scongiura il rischio di pesanti sanzioni per il nostro Paese.

GIUSEPPINA SERVODIO (Ulivo). Esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione, che ha saputo ricomporre esigenze e sensibilità diverse, migliorando un provvedimento d'urgenza che adegua l'ordinamento nazionale alla normativa comunitaria nella disciplina di una materia in relazione alla quale non vi erano più regole certe, anche a causa di responsabilità politiche.

MARIO VALDUCCI (FI). Giudicate deboli le argomentazioni addotte a sostegno della necessità e dell'urgenza di adottare il decreto-legge in discussione, che ritiene ispirato ad una logica pregiudizialmente penalizzante l'esercizio dell'attività venatoria, lamenta che il principio della concertazione sia stato completamente disatteso. Osservato altresì che il provvedimento d'urgenza presenta evidenti profili di illegittimità costituzionale, segnatamente con riferimento al prospettato potere statale sostitutivo di potestà regionali, preannunzia la presentazione di proposte emendative volte a sopprimere disposizioni concernenti materie non riconducibili alla conservazione della fauna selvatica e particolarmente penalizzanti per significativi comparti economici nazionali; ove tali proposte non fossero accolte, preanunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel ritenere che il ricorso alla decretazione d'urgenza, peraltro non preceduto dalla concertazione con le categorie sociali interessate, sia dovuto alle divergenze esistenti all'interno del Governo e della maggioranza, lamenta che il provvedimento d'urgenza in discussione - sul quale esprime un giudizio fortemente negativo - è ispirato ad una visione particolarmente ostile nei confronti di chi esercita l'attività venatoria; nel preannunziare, quindi, la presentazione di proposte emendative già respinte in Commissione stigmatizza, in particolare, l'eccessiva eccezionalità del prospettato regime delle deroghe.

BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Osservato che il testo originario del provvedimento d'urgenza risolveva la questione del conflitto tra legislazione statale in materia di tutela ambientale e competenza regionale sul settore della caccia, giudica inopportune le modifiche apportate durante l'esame in Commissione agricoltura che, a suo avviso, hanno depotenziato i forti elementi di chiarezza e responsabilità in esso contenuti. Nel paventare che il testo della Commissione non sia idoneo a consentire il superamento delle procedure di infrazione avviate dalle istituzioni comunitarie nei confronti di numerose regioni italiane, preannunzia la presentazione di proposte emendative volte a ripristinare il testo originariamente adottato dall'Esecutivo.

ANGELO ALBERTO ZUCCHI (Ulivo). Osserva che il decreto-legge in discussione reca disposizioni urgenti e necessarie al fine di far fronte alle procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia, nonché di tutelare tempestivamente, ovvero prima dell'apertura dell'attività venatoria, le zone di protezione speciale sancendo, comunque, l'inderogabilità delle misure di conservazione, nel rispetto delle competenze regionali.

TERESIO DELFINO (UDC). Nel giudicare non sufficientemente fondati i motivi addotti dal Governo e dalla maggioranza per giustificare la necessità e l'urgenza del provvedimento in discussione, ritiene necessario espungere dal testo le misure estranee all'oggetto della tutela ambientale. Sottolineata, quindi, la necessità che l'ordinamento nazionale sia conforme alle direttive europee, auspica che in ordine a tale aspetto le forze politiche individuino una soluzione condivisa e coerente. InvitaPag. Vinfine il Comitato dei nove a valutare positivamente le proposte emendative dell'opposizione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GINO SPERANDIO (RC-SE), Relatore. Osservato che il dibattito ha evidenziato esigenze diverse, delle quali il Comitato dei nove non potrà non tenere conto, ritiene che la ratio del provvedimento d'urgenza in discussione, che pure potrà essere migliorato, non debba essere snaturata.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 25 settembre 2006, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 35).

La seduta termina alle 12,05.