Allegato B
Seduta n. 40 del 22/9/2006

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INTERNO

Interpellanze:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
quotidianamente oltre mille lavoratori frontalieri della Val d'Ossola usufruiscono del valico di Ponte Ribellasca per raggiungere il luogo di lavoro in Canton Ticino incontrando notevoli difficoltà nel transito giornaliero a causa della chiusura notturna del suddetto valico a partire dal 1o settembre 2006;
la chiusura del valico, anticipata di ben due settimane rispetto alla data inizialmente prevista del 15 settembre, penalizza in modo particolare i lavoratori turnisti o comunque impiegati in orari serali dato che tale limitazione, con la chiusura dall'una alle cinque del mattino, li costringe a fermarsi in Svizzera o a servirsi della strada alternativa della Cannobina, particolarmente impervia con grosse difficoltà di percorribilità, e del valico di Piaggio Valmara con un eccessivo allungamento dei tempi di rientro presso le proprie abitazioni in Italia;
risulta all'interpellante, inoltre, che la chiusura anticipata della dogana sarebbe stata causata dalla mancanza di uomini della Polizia di Stato che avrebbero attivato anche una mobilitazione in merito a tale problematica;
la gravità della situazione, legata alle difficoltà che ogni giorno i lavoratori ossolani incontrano nell'attraversare il valico di Ponte Ribellasca, ha indotto la popolazione locale di almeno sette comuni vigezzini ad attivare una raccolta di firme al fine di presentare al Parlamento una petizione tesa ad esporre la necessità di una rapida soluzione che garantisca ai cittadini costretti a recarsi in Svizzera per motivi di lavoro il pieno rispetto dell'articolo 16 della Costituzione -:
se non si ritenga necessario intervenire, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, al fine di garantire ai lavoratori della Val d'Ossola la piena libertà di uscire dal territorio della Repubblica per svolgere la propria attività lavorativa e di rientrarvi senza alcuna restrizione dovuta esclusivamente a disservizi legati a insufficienze di personale presso il valico di Ponte Ribellasca.
(2-00137) «Zanetta».

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nel nostro paese sono sempre più numerosi i casi di scomparsa di minori;
recentemente un approfondito servizio televisivo ha evidenziato che sono circa 3000 le denunce verificatesi negli ultimi 12 mesi;
episodi come quello verificatosi in Austria dove una minore è rimasta sequestrata in una abitazione in pieno centro città per 8 anni, dimostrano come a volte le ricerche vadano individuate nelle abitazioni comuni proprio nel centro città;
spesso chi vede sospetti o avvisaglie di situazioni insolite tende a chiudersi nell'omertà o a non assumersi responsabilità fastidiose;

lo Stato pertanto dovrebbe trovare dei meccanismi di incentivo a segnalazioni che possono portare a notizie utili e determinanti per il ritrovamento di un minore scomparso -:
se il Governo non ritenga opportuno adottare iniziative normative che favoriscano una fattiva collaborazione da parte di quei cittadini che pur a conoscenza di determinante situazioni, non si rivolgano all'autorità competente come, ad esempio, il riconoscimento di una sorta di ricompensa sotto forma di denaro dell'ordine di grandezza di 100.000 euro o 200.000 euro, che verrebbe consegnata a colui il quale desse notizie per il ritrovamento del minore scomparso.
(2-00140)«Nan».

Interrogazioni a risposta scritta:

MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è ormai inequivocabilmente accertato, sia in sede storica che documentale dall'archivio storico dell'esercito statunitense, che la strage che il 12 luglio 1944 provocò la morte di 56 persone all'interno del Duomo di San Miniato (Pisa) fu causata da proiettili dell'artiglieria americana erroneamente rivolta verso la cattedrale;
tale accertamento non modifica in alcun modo la brutalità di quegli eventi bellici né le responsabilità storiche dei drammatici eventi che contraddistinsero soprattutto in Toscana in termini di vittime civili innocenti quel periodo bellico, ma elimina ogni tentativo di speculazione strumentale di tali eventi che - ad opera in particolare del film «La notte di San Lorenzo» dei fratelli Taviani - ha costruito una predeterminata falsa «verità» storica per addebitare all'esercito tedesco tale eccidio al fine di individuarne la reale responsabilità storica all'allora Vescovo di San Miniato Ugo Giubbi totalmente e storicamente estraneo ad ogni diretto o indiretto addebito circa tale drammatico evento;
nonostante le conseguenti conclusioni in merito da parte di Commissioni ad hoc della Curia e del Comune continua ad essere affissa presso la sede comunale di San Miniato una lapide che addebita ai tedeschi la responsabilità dell'eccidio e indirettamente ma concretamente al Vescovo Giubbi la colpa di aver sollecitato l'afflusso della popolazione all'interno del Duomo;
trattasi di un caso ormai evidente di inammissibile «revisionismo» storico perché finalizzato a cambiare arbitrariamente per fini speculativi l'ormai assodata verità storica con l'ovvio tentativo di non ammettere le responsabilità politiche che in questi anni si sono registrate al riguardo -:
quali iniziative urgenti la Prefettura di Pisa intenda assumere in merito per evitare che Amministrazioni pubbliche distorgano episodi storici a fini di parte onde evitare ogni tipo di sconcerto ed agitazione nella popolazione e riconsegnare alla propria dignità storica la grande figura del Vescovo Giubbi.
(4-01041)

RONCONI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con interrogazione a risposta scritta n. 4-00771, presentata nella seduta del 31 luglio 2006, lo scrivente ha già segnalato la preoccupante condizione in cui versa il Comune di Perugia, gravemente inadempiente per la mancata approvazione del rendiconto relativo all'anno 2005 nel termine del 30 giugno previsto dall'articolo 227 del testo unico degli enti locali;
la vicenda, già allora dai profili di particolare gravità, come precisamente descritta nei suoi elementi essenziali con il predetto atto, si è andata ulteriormente aggravando, visti i fatti che si sono andati a comporre successivamente;
come già segnalato, rimossa la scomoda Dirigente comunale del Settore Bilancio che aveva denunciato le estese e gravi irregolarità nella gestione delle entrate,

il Sindaco Renato Locchi ha incaricato il Direttore Generale dell'Ente alla predisposizione del rendiconto 2005 ed ha attribuito, allo stesso scopo, la responsabilità di gestione delle entrate al Segretario Generale dello stesso ente comunale;
tale scelta, fortemente criticata dai Consiglieri comunali dell'opposizione, si pone in immediato contrasto con l'articolo 107 del Tuel, il quale prevede e garantisce l'esclusività della responsabilità gestionale - come quella di gestione delle entrate o di materiale predisposizione di un rendiconto - in capo ai dirigenti, tra i quali non può certamente comprendersi il Segretario Generale, con altrettanta esclusione per il Direttore Generale, al quale ultimo sono attribuite dallo stesso Tuel funzioni di coordinamento dirigenziale ma non di gestione;
nonostante tali evidenze normative, anche sottolineate da recenti pronunce giurisprudenziali (cfr. Cons. Stato, 21 agosto 2006, n. 4858), il Consiglio comunale di Perugia si appresta ad esaminare, e forse approvare, nella seduta del prossimo 25 settembre, un controverso rendiconto 2005 predisposto e proposto sotto la responsabilità gestionale, sopra descritta, del Direttore Generale e del Segretario Generale del Comune di Perugia, in aperta violazione delle citate norme di riferimento del Tuel, così determinando l'immediata conseguenza di originari e radicali vizi di legittimità degli atti contabili proposti all'approvazione del Consiglio comunale;
sulla proposta di rendiconto in questione, redatto con un deficit di gestione dichiarato di euro 3.807.746,93, pende l'esplicito parere negativo di uno dei tre Revisori dei Conti dell'Ente, fatto senza precedenti per il Comune di Perugia, il quale, tra i vari - anche gravi - rilievi ha innanzitutto, indicato la clamorosa mancata iscrizione a bilancio di un debito nei confronti di Sorit Spa, concessionaria del servizio riscossione tributi, ammontante alla cospicua cifra di euro 10.784.097,34;
sulla stessa partita, gli altri due Revisori dei Conti al punto 2) della pag. 41 della loro Relazione, riconoscono l'esistenza di tale debito la cui mancata iscrizione viene giustificata «in quanto non si sono rilevate risorse per il suo finanziamento», allarmante dichiarazione ed ammissione che, da sola, dovrebbe giustificare l'avvio delle procedure di dissesto come previste dagli artt. 244 e ss. del Tuel;
l'esame dei più evidenti rilievi formulati dal Revisore dissenziente, anche alla luce dei documenti contabili di più chiara lettura, ha portato i Consiglieri comunali dell'opposizione a calcolare in almeno euro 19.290.907,59 l'effettivo deficit dell'Ente comunale, pari a circa il 12 per cento della spesa corrente, aggravato dalla natura di debito fuori bilancio l'esposizione nei confronti di Sorit S.p.a. (con il quale si arriverebbe, addirittura, a finanziare la spesa corrente, in aperta violazione dell'articolo 119 della Costituzione), mentre nella prossima seduta del Consiglio comunale verrà portato in deliberazione, come detto, un minor deficit indicato in più comodi euro 3.807.746,93;
le descritte gravi lacune contabili hanno costretto i Consiglieri dell'opposizione ad occupare, giorno e notte ormai da 4 giorni, la Sala del Consiglio comunale per denunciare la grave situazione e richiamare attenzione e responsabilità di tutte le competenti Autorità, ad iniziare dagli stessi Consiglieri comunali della maggioranza ai quali viene rivolto un permanente appello a non approvare un provvedimento con le descritte evidenti peggiori caratteristiche;
tale vicenda, che da mesi sta monopolizzando le più preoccupanti cronache locali, sta ormai arrivando ad un punto di non ritorno, dove in gioco non sono più, soltanto, i veri conti del Comune di Perugia ma, innanzitutto, la tenuta dei primi elementi di legalità e democrazia di un capoluogo regionale fondamentale e centrale nella storia e per le migliori sorti della nostra Nazione;
la ragione per la quale l'U.T.G. di Perugia, nonostante la notorietà delle gravi notizie sulla mancata approvazione del

predetto rendiconto e nonostante le formali sollecitazioni avanzate dai Consiglieri comunali dell'opposizione nello scorso mese di luglio, non ha esercitato le responsabilità previste dall'articolo 135 del Tuel il quale, come noto, prevede che «Il Prefetto (...) quando sia necessario assicurare il regolare svolgimento delle attività delle pubbliche amministrazioni, richiede ai competenti organi statali e regionali gli interventi di controllo e sostitutivi previsti dalla legge», per arrivare alla nomina di un commissario ad acta, ex articolo 136 del Tuel, che provvedesse alla predisposizione del rendiconto 2005;
la ragione per la quale il Ministero dell'Economia non ha, ad oggi, ritenuto di dover intervenire inviando un'ispezione presso il Comune di Perugia per il quale, anche in questo caso, sono da tempo notorie le gravi mancanze ed inadempienze, ormai non più connesse alla sola mancata approvazione del rendiconto 2005, ma più ampiamente estese alla regolarità della complessiva gestione contabile dell'Ente, passata, attuale e di prospettiva -:
se non ritiene che tanta inerzia delle Autorità di Governo, di fronte a tanto gravi evidenze nell'amministrazione di un capoluogo di regione, finisca per accreditare nei perugini, come anche indotto da millanterie locali, l'impressione che il rispetto delle più elementari norme di contabilità e corretta gestione di un ente locale dipenda dalla coincidenza o meno dell'orientamento politico del Governo in carica;
quali iniziative intende assumere per ripristinare i più evidenti elementi di regolare gestione contabile del Comune di Perugia, in particolare - almeno vista la predetta ammissione dei Revisori dei Conti - promuovendo la procedura di dichiarazione di dissesto dell'Ente, nel caso anche mediante specifiche iniziative, anche ex articolo 135 Tuel, dell'U.T.G. di Perugia.
(4-01042)