Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari comunitari
Titolo: Rendiconto 2006 - Assestamento 2007 - A.C. 3169 e A.C. 3170 - Commissione Politiche dell'Unione europea
Riferimenti:
AC n. 3169/XV   AC n. 3170/XV
Serie: Progetti di legge    Numero: 274    Progressivo: 14
Data: 23/10/2007
Organi della Camera: XIV - Politiche dell'Unione europea


Camera dei deputati

XV LEGISLATURA

 

 

 

 

 

SERVIZIO STUDI

Progetti di legge

 

 

 

 

 

Rendiconto 2006

Assestamento 2007

A.C. 3169 e A.C. 3170

Commissione Politiche dell’Unione europea

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 274/14

 

 

23 ottobre 2007


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento affari comunitari

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File: UE0115.doc


I N D I C E

 

 

PARTE I – Rendiconto 2006 (A.C. 3169)

1.       Funzioni e disciplina del Rendiconto generale dello Stato  3

§      1.2.   La riclassificazione del Bilancio dello Stato  6

2.       Il disegno di legge recante il Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2006 (A.C. 3169)14

3.       Il giudizio di parificazione della Corte dei conti sul Rendiconto finanziario per il 2006  17

4.       I risultati di finanza pubblica nel 2006  21

5.       I saldi del conto del bilancio  24

§      5.1.   I saldi di competenza  24

§      5.2.   I saldi di cassa  25

§      5.3.   I risultati di competenza a raffronto con il livello dei saldi fissato nella legge finanziaria: serie storica  26

6.       La gestione di competenza  28

§      6.1.   Entrate finali29

§      6.2.   Spese finali31

§      6.3.   Spese per rimborso prestiti ed entrate da accensione di prestiti32

7.       Profili di interesse della XIV Commissione  33

§      7.1.   Premessa  33

§      7.2.   Il Conto consuntivo della spesa del Ministero dell’Economia e delle Finanze  33

PARTE II - Assestamento 2007 (A.C. 3170)

1.       L’assestamento del bilancio dello Stato  53

§      1.1.   Funzione dell’assestamento del bilancio dello Stato  53

§      1.2.   La struttura e il contenuto del disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato per l’esercizio 2007  54

2.       I saldi del bilancio dello Stato risultanti dal ddl di assestamento  57

3.       Le variazioni di competenza  61

4.       Le modifiche introdotte dal Senato  65

5.       Profili di interesse della XIV Commissione  72

Tavole riepilogative  73

Parte III: Il Dipartimento per le politiche comunitarie

1.       La struttura del bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento per le politiche comunitarie  83

2.       I dati di spesa del Dipartimento per le politiche comunitarie nel 2006  84


PARTE I – Rendiconto 2006
(A.C. 3169)


1.       Funzioni e disciplina del Rendiconto generale dello Stato

Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario) adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.

La disciplina del rendiconto generale dello Stato è dettata dagli articoli da 21 a 24 della legge n. 468/1978; in particolare, l’articolo 22 stabilisce che il rendiconto generale dello Stato è costituito da due parti:

1)   il conto del bilancio, che espone l’entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento;

2)      il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.

L’esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell’entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.

A seguito della riforma del bilancio, di cui alla legge n. 94/1997 e al D.Lgs. 279/1997, anche i conti consuntivi sono redatti per unità previsionali di base, che costituiscono oggetto di decisione parlamentare.

 

Le unità previsionali di base sono ripartite per centri di responsabilità amministrativa, ed evidenziano l’insieme delle risorse finanziarie affidate alla gestione di un unico centro di responsabilità. L’individuazione dei centri di responsabilità amministrativa viene effettuata in modo che la struttura del bilancio dello Stato corrisponda all’organizzazione dell’amministrazione statale.

 

Per ciascuna unità previsionale di base vengono esposti i risultati relativi alla gestione dei residui, alla gestione di competenza e alla gestione di cassa.

La gestione di competenza evidenzia l’entità complessiva degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa effettuati nel corso dell’esercizio finanziario.

La gestione di cassa evidenzia, per la parte di entrata, le somme riscosse e versate nella tesoreria dello Stato e, per la parte di spesa, i pagamenti compiuti dalle amministrazioni statali.

Nella gestione dei residui vengono registrate le operazioni di incasso e di pagamento effettuate in relazione ai residui (rispettivamente, attivi e passivi) risultanti dagli esercizi precedenti.

 

Un apposito allegato tecnico, predisposto per ogni conto consuntivo, espone i risultati disaggregati per i singoli capitoli che sono compresi in ciascuna unità previsionale di base. A seguito della riforma del bilancio, infatti, la ripartizione delle unità previsionali in capitoli viene demandata ad atto amministrativo; i capitoli, peraltro, rimangono la voce contabile fondamentale ai fini della gestione e rendicontazione.

 

In un’apposita appendice del conto del bilancio i dati di consuntivo della spesa sono classificati, con riferimento a ciascun Ministero, per funzioni-obiettivo, attraverso le quali si evidenziano le finalità della spesa medesima.

 

La classificazione per funzioni obiettivo è articolata su quattro livelli, di cui i primi tre sono definiti in base alla classificazione COFOG (SEC95) adottata in sede comunitaria, mentre il quarto livello, relativo alle “missioni istituzionali”, indica gli obiettivi perseguiti da ciascuna amministrazione.

La ripartizione per “funzioni-obiettivo” di 1° livello delle spese complessive (spese finali + rimborso prestiti) è articolata in 10 voci:

Funzioni-obiettivo – 1° livello

1.

Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

2.

Difesa

3.

Ordine pubblico e sicurezza

4.

Affari economici

5.

Protezione dell’ambiente

6.

Abitazioni e assetto territoriale

7.

Sanità

8.

Attività ricreative, culturali e di culto

9.

Istruzione

10.

Protezione sociale

 

A fini conoscitivi, le previsioni del bilancio sono classificate, oltre che in relazione all’analisi funzionale (ripartizione delle spese per funzioni-obiettivo), anche in relazione all’analisi economica (ripartizione delle entrate e delle spese per categorie).

A tale riguardo, a partire dalla legge di bilancio per il 2000, è stata introdotta, in sostituzione delle tradizionali categorie, una classificazione economica degli stanziamenti di spesa elaborata secondo i criteri di contabilità nazionale previsti dal SEC95.

La nuova classificazione economica delle spese finali del bilancio dello Stato, è articolata in 19 voci di 1° livello, di cui 12 di parte corrente e 7 di conto capitale, così definite:


 


Spese finali: Classificazione per Categorie economiche – Sec95

Titolo I – Spese correnti

Categoria 1

Redditi da lavoro dipendente

Categoria 2

Consumi intermedi

Categoria 3

Imposte pagate sulla produzione

Categoria 4

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

Categoria 5

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

Categoria 6

Trasferimenti correnti a imprese

Categoria 7

Trasferimenti correnti a estero

Categoria 8

Risorse proprie CEE

Categoria 9

Interessi passivi e redditi da capitale

Categoria 10

Poste correttive e compensative

Categoria 11

Ammortamenti

Categoria 12

Altre uscite correnti

Titolo I – Spese in conto capitale

Categoria 21

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

Categoria 22

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

Categoria 23

Contributi agli investimenti ad imprese

Categoria 24

Contributi agli investimenti a famiglie e istituz. sociali private

Categoria 25

Contributi agli investimenti a estero

Categoria 26

Altri trasferimenti in conto capitale

Categoria 31

Acquisizioni di attività finanziarie

Per quanto riguarda le entrate, la tradizionale classificazione per categorie è la seguente:

Entrate finali: Classificazione per Categorie economiche

Titolo I – Entrate Tributarie

Categoria I

Imposte sul patrimonio e sul reddito

Categoria II

Tasse e imposte sugli affari

Categoria III

Imposte sulla produzione, consumi e dogane

Categoria IV

Monopoli

Categoria V

Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

Titolo II - Entrate Extratributarie

Categoria VI

Proventi speciali

Categoria VII

Proventi dei servizi pubblici minori

Categoria VIII

Proventi dei beni dello Stato

Categoria IX

Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

Categoria X

Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

Categoria XI

Recuperi, rimborsi e contributi

Categoria XII

Partite che si compensano nella spesa

Titolo III – Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti

Categoria XIII

Vendita di beni ed affrancazione di canoni

Categoria XVI

Ammortamento di beni patrimoniali

Categoria XV

Rimborso di anticipazione e di crediti vari del tesoro

 

Si segnala che la rilevanza dei saldi del bilancio dello Stato come indicatori di finanza pubblica è andata negli anni progressivamente attenuandosi, anche in ragione dell’importanza che ha assunto, per il rispetto dei vincoli europei, il saldo dell’indebitamento netto riferito al conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche[1].

 

Nell’ambito del conto consolidato delle pubbliche amministrazioni, si è ridotto peraltro il peso del bilancio dell’amministrazione statale in conseguenza del massiccio trasferimento di funzioni e competenze alle autonomie territoriali, in atto dalla seconda metà degli anni Novanta e poi tradottosi a livello costituzionale nella riforma del titolo V.

1.2.La riclassificazione del Bilancio dello Stato

Nel corso del 2007 è stato svolto un ampio dibattito[2] che è sfociato nell’avvio di un processo di riforma degli strumenti e delle procedure di finanza pubblica, che ha investito vari aspetti della problematica, dal potenziamento degli strumenti per il monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, alla modifica delle modalità con le quali si predispongono le manovre di Bilancio, sino alla riclassificazione del Bilancio dello Stato, anche in funzione di un vasto programma di analisi, valutazione e riqualificazione della spesa pubblica (cd. spending review).

 

In tale ambito, la Legge finanziaria per il 2007[3] ha predisposto una serie di strumenti finalizzati ad avviare una riforma dei bilanci pubblici, a potenziare il monitoraggio sugli andamenti di finanza pubblica e a consentire il controllo della spesa pubblica, quali:

-        la Commissione tecnica per la finanza pubblica[4] (CTFP), cui sono stati assegnati compiti di studio e analisi, al fine di formulare proposte per accelerare il processo di armonizzazione e di coordinamento della finanza pubblica e di riforma dei bilanci delle amministrazioni pubbliche; con specifico riferimento al Bilancio dello Stato, alla Commissione è stato assegnato il compito di disegnare una diversa classificazione della spesa, anche mediante ridefinizione delle unità elementari ai fini dell'approvazione parlamentare, finalizzata al miglioramento della scelta allocativa e ad una efficiente gestione delle risorse, rafforzando i processi di misurazione delle attività pubbliche e la responsabilizzazione delle competenti amministrazioni;

-        un apposito Servizio studi nell’ambito del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, con finalità di raccordo alla Commissione tecnica (comma 476), ed il rafforzamento delle attività e degli strumenti di analisi e monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica già esistenti, anche con il potenziamento ed il collegamento delle strutture di supporto del Parlamento (comma 481);

-        un programma straordinario di analisi e valutazione della spesa delle amministrazioni centrali (cd. spending review), affidato al Ministro dell'economia,volto a superare un approccio puramente incrementale nelle decisioni di allocazione di Bilancio, riesaminando in modo sistematico l’insieme dei Programmi di spesa in atto e valutando la loro corrispondenza agli obiettivi originari ed alle nuove priorità nell’azione di Governo, al fine di migliorare l’efficienza organizzativa e la qualità dei servizi offerti dallo Stato.

 

Ulteriori passi verso la riforma del Bilancio e un processo sistematico di analisi e valutazione della spesa sono stati:

-        la presentazione da parte del Ministro dell’economia al Consiglio dei Ministri e alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato degli “Orientamenti del MEF in materia di struttura del Bilancio e valutazione della spesa” (Gennaio 2007);

-        l’indicazione da parte del Presidente del Consiglio dei Dicasteri che avvieranno la spending review: Giustizia, Interni, Istruzione, Infrastrutture e Trasporti, (Aprile 2007);

-        la pubblicazione della Circolare del MEF per la predisposizione del Bilancio per l’anno 2008, recante una prima ipotesi di riclassificazione del Bilancio dello Stato (7 Giugno 2007) e della Direttiva del Presidente del Consiglio recante le modalità per la presentazione della legge finanziaria[5](3 agosto 2007);

-        la presentazione di un prima relazione sui risultati del programma di analisi e valutazione della spesa e sulle conseguenti iniziative di intervento: “Libro verde sulla spesa pubblica” (6 settembre 2007).

Per quanto attiene al dibattito svoltosi sul versante parlamentare, si ricorda che in data 13 febbraio 2007, che le Commissioni Bilancio della Camera e del Senato hanno deliberato lo svolgimento di un'indagine conoscitiva congiunta sulle linee di riforma degli strumenti e delle procedure di Bilancio[6].

In coerenza con il dibattito sviluppatosi e con agli impegni assunti in sede parlamentare, il Governo ha ritenuto opportuno, ai fini della predisposizione del Bilancio di previsione a legislazione vigente per il prossimo anno e per il triennio 2008-2010, procedere ad una profonda revisione in senso funzionale del sistema di classificazione del Bilancio dello Stato, volta a rendere il Parlamento e i cittadini più informati circa l’insieme complessivo delle risorse disponibili per perseguire specifiche finalità pubbliche.

 

Il disegno di legge del Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 presentato al Senato (A.S. 1818), reca pertanto una nuova articolazione del Bilancio dello Stato, relativa agli stati di previsioni della spesa, in 34 missioni, divisein 168 programmi.

 

La revisione operata è avvenuta a legislazione vigente, salvaguardando lo schema giuridico previsto dalla citata legge di riforma del 1997, ma capovolgendone l’impostazione.

La normativa vigente prevede infatti una struttura del Bilancio dello Stato imperniata, per ogni stato di previsione della spesa, sui centri di responsabilità amministrativa (aspetto organizzativo), sulle unità previsionali di base (aspetto contabile) e sulla classificazione per funzioni obiettivo (aspetto funzionale).

Con il disegno di legge di Bilancio per l’anno 2008 si passa invece da uno schema basato sulle Amministrazioni e sulle sottostanti unità organizzative, ad una struttura che pone al centro le funzioni da svolgere, individuando le grandi finalità perseguite nel lungo periodo con la spesa pubblica (le Missioni), e come esse si realizzano concretamente attraverso uno o più Programmi di spesa.

Senza tralasciare gli aspetti contabili e organizzativi, il Governo ha inteso privilegiare il contenuto funzionale della spesa, al fine di rendere il Bilancio più trasparente, evidenziando in maniera più chiara il legame tra risorse stanziate e azioni perseguite erendendo per tale via più agevole la misurazione e laverifica degli obiettivi raggiunti, in una rinnovata logica di risultato e responsabilizzazione delle Amministrazioni.

La riclassificazione del Bilancio è stata attuata, come accennato, all’interno della struttura attuale del Bilancio dello Stato, il quale, ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 468 del 1978, si articola in stati di previsione, corrispondenti, per quanto riguarda la spesa, ai Ministeri.

Per quanto concerne gli stati di previsione della spesa, la riorganizzazione si fonda su una classificazione delle risorse finanziarie secondo due livelli di aggregazione: 34Missioni, a loro volta articolate in 168 “Programmi.

 

Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Sono una rappresentazione politico-istituzionale del Bilancio, volta a rendere più trasparenti i grandi aggregati di spesa e a meglio comunicare le direttrici principali dell’azione amministrativa delle singole Amministrazioni.

Le Missioni non corrispondono alla ripartizione degli stati di previsione, nel senso che vi sono numerosi ministeri che partecipano a più di una Missione istituzionale e che vi sono Missioni istituzionali affidate alla responsabilità di più ministeri. Esse possono essere pertanto ministeriali o trasversali a più Dicasteri (interministeriali), a seconda dell’attuale ripartizione di funzioni, superando, come accennato, l’approccio tradizionale che articola la spesa pubblica secondo l’organizzazione amministrativa del Governo.

 

Rispetto alla classificazione funzionale della spesa applicata sino al Bilancio 2007, basata per i primi tre livelli sulla classificazione COFOG (classification of functions of government) - ossia sulla classificazione delle funzioni di Governo previste dal SEC/95 ed elaborata in sede OCSE - e per il quarto livello sulle Missioni istituzionali, espressive delle realtà funzionali del nostro Paese, il nuovo concetto di missione, introdotto per il Bilancio 2008, si avvicina al primo livello della classificazione COFOG (Divisioni), avente lo scopo di confrontare macroaggregati e consentire una rappresentazione sintetica della spesa pubblica. Di converso, se ne allontana per la maggiore capacità esplicativa, considerato che la classificazione in Missioni in oggetto ha ricondotto a funzioni primarie dello Stato italiano attività che, nella classificazione COFOG, vengono considerate al secondo (Gruppi) o al terzo (Classi) livello; nel contempo, non fa riferimento ad alcune funzioni di primo livello COFOG che hanno scarsa capacità esplicativa ( come ad esempio gli "Affari economici").

 

La nuova struttura prevede inoltre due Missioni trasversali, presenti in tutti i Ministeri: "Fondi da ripartire" e "Servizi istituzionali e generali". La missione "Fondi da ripartire" raccoglie alcuni fondi di riserva e speciali, che non hanno, in sede di predisposizione della legge di Bilancio di previsione, una collocazione specifica, ma la cui attribuzione è demandata ad atti e provvedimenti successivi adottati in corso di gestione. La seconda - "Servizi istituzionali e generali" - raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare, in tale categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali".

 

Ogni missione si realizza concretamente attraverso uno o più Programmi[7].

 

I 168 Programmi individuati rappresentano “aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente”.

Essi sono prevalentemente di competenza di un unico Ministero, anche se non mancano Programmi condivisi tra più Amministrazioni.

Il Programma trova la sua base normativa nell’art. 2, comma 2, della legge 468/78, come modificato dalla legge n. 94/97, e rappresenta il fulcro della nuova classificazione proposta, in quanto, ad avviso del Governo, costituisce un livello di aggregazione sufficientemente dettagliato da consentire all’organo politico di poter scegliere chiaramente l'impiego delle risorse tra scopi alternativi, ma non così circoscritto da ostacolare il superamento, in prospettiva, dell'attuale rigidità del Bilancio.

 

I nuovi Programmi derivano sostanzialmente dall'aggregazione delle attuali Missioni istituzionali (4° livello funzionale successivo ai tre livelli della classificazione COFOG), in modo da identificare aggregati più ampi e significativi rispetto a quelli esistenti.

 

Per ogni Ministero esistono due Programmi trasversali, dove vengono allocate le “spese indirette”, non attribuibili ex ante ai Programmi, e le spese di "indirizzo politico", collegati entrambi alla corrispondente Missione "Servizi istituzionali e generali", sopra richiamata.

 

Ogni programma si compone a sua volta di "Macroaggregati", che costituiscono le nuove unità fondamentali di voto nell’esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio e corrispondono alle voci dell’attuale terzo livello delle unità previsionali di base, previsto dall’articolo 1, comma 4, del decreto legislativo n. 279/1997.

I macroaggregati evidenziano le risorse attribuite e gestite dal Centro di responsabilità; i Centri di responsabilità vengono pertanto collocati al di sotto dei macroaggregati, per consentire l'evidenziazione degli stanziamenti di Missioni, Programmi e unità previsionali di base, assegnati agli stessi Centri di responsabilità, secondo le schema seguente:

 

-       Missioni

-       Programmi

-       Macroaggregati (unità di voto parlamentare)

 

 

 

 

Per la Spesa corrente

-       Funzionamento

-       Interventi

-       Trattamenti di quiescenza, integrativi e sostitutivi

-       Oneri del debito pubblico

-       Oneri comuni

Per la Spesa in conto capitale

-       Investimenti

-       Altre spese in c/capitale

-       Oneri comuni

Rimborso di prestiti

-       Rimborso del debito pubblico

-       Centro di responsabilità amministrativa

 

Nell'allegato tecnico al Bilancio, il quale è comprensivo anche dei capitoli sottostanti a ciascun Centro di responsabilità amministrativa, la struttura contabile, per ogni stato di previsione, alla luce della nuova classificazione, è quindi la seguente:

 

SPESE

§      Primo livello di aggregazione :

-       34 Missioni

§      Secondo livello di aggregazione

-       168 Programmi

Terzo livello di aggregazione

-       9 Macroaggregati ( unità previsionale di base – unità di voto Parlamentare) per i tre titoli della spesa, di cui n. 5 per la spesa corrente, n. 3 per la spesa in conto capitale, n. 1 per rimborso di prestiti, per ciascun programma.

   Quarto livello di aggregazione

-       Centri di responsabilità amministrativa

-       Capitoli

 

A seguito della riclassificazione, le unità di voto per il 2008 afferenti la spesa presentano una riduzione rispetto alle unità di voto 2007, passando da 1656 per il 2007, a 690 per il 2008, con una diminuzione del 60 per cento circa.

 

Tale diminuzione è ascrivibile al fatto che le poste 2008 da sottoporre al voto delle Camere sono, come detto, i macroaggregati, ossia le unità previsionali di base al III livello (spese di funzionamento, spese per interventi, spese di investimento, ecc.) mentre, fino alla redazione del Bilancio di previsione 2007, le unità di voto erano rappresentate dalle unità previsionali di base al IV livello, determinate con riferimento ad aree omogenee di attività, anche a carattere strumentale, scaturenti dall'articolazione delle competenze istituzionali di ciascun Ministero.[8]

 

I macroaggregati sono a loro volta articolati in centri di responsabilità.

 

L’articolazione del Bilancio per centri di responsabilità è prevista dalla vigente legislazione la quale, all’articolo 2, comma 2, della legge n. 468 del 1978 prevede l’articolazione per “centri di responsabilità amministrativa, cui è affidata la relativa gestione”. Il principio è confermato dall’articolo 1 del D.Lgs. n. 297 del 1997, il quale prevede che le unità previsionali di base costituiscono “l’insieme organico delle risorse finanziarie affidate alla gestione di un unico centro di responsabilità amministrativa”.

 

Nell’ambito della riclassificazione operata il collegamento con il Bilancio gestionale è comunque assicurato mediante la ripartizione dei capitoli per Missioni e Programmi. La legge di Bilancio, definitivamente approvata, sarà infatti accompagnata, conte di consueto, dal cosiddetto "Bilancio per capitoli", pubblicato con apposito Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze a norma dell'art. 1, comma 2, L. 94/1997.

Il Bilancio gestionale continuerà ad essere strutturato per Centri di responsabilità e, nell’ambito degli stessi, per Missioni, Programmi, macroaggregati e capitoli, a loro volta disaggregati in ulteriori entità contabili, costituite dai piani gestionali.

 

Da ultimo, si ricorda che nel quadro della riclassificazione del Bilancio dello Stato sopra descritta, riferita in particolare al versante della spesa, si é operata anche la revisione dello stato di previsione dell'entrata, al fine di armonizzarlo alla nuova struttura, migliorando nel contempo il livello qualitativo delle informazioni fornite dal documento.

La nuova classificazione dell'entrata è articolata su quattro livelli di aggregazione.

 

Nel primo livello si ha una suddivisione per i quattro titoli:

 

1) entrate tributarie;

2) entrate extra tributarie;

3) entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e dalla riscossione di crediti;

4) entrate derivanti dall'accensione di prestiti.

 

Al secondo livello è stata introdotta la distinzione tra entrate ricorrenti ed entrate non ricorrenti, di particolare rilevanza per la finanza pubblica ai fini della valutazione, per il rispetto del Patto di Stabilità e crescita, dei conti pubblici (in particolare dell’indebitamento strutturale, al netto del ciclo e delle una tantum) da parte dei competenti organismi comunitari.

Nel terzo livello è evidenziata la tipologia dell'entrata: per le tributarie, le voci sono costituite dai tributi più importanti (IRE, IRES, IVA), ovvero raggruppamenti di tributi aventi caratteristiche analoghe (ad esempio, imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad esempio, proventi speciali, redditi da capitale, entrate derivanti da servizi resi dall' amministrazione statale, ecc.).

Per il quarto livello, nelle entrate tributarie si distinguono gli introiti relativi ai singoli tributi in " entrate derivanti dall'attività ordinaria di gestione" ed "entrate derivanti dall'attività di accertamento e controllo", come già previsto nella struttura in essere nel Bilancio di previsione 2007. La suddivisione in parola consente di individuare, tra le entrate relative ad un determinato tributo o aggregato di tributi, la quota che si riferisce ai versamenti effettuati spontaneamente dai contribuenti dalla quota correlata all'attività di accertamento e controllo svolta dagli uffici finanziari, finalizzata alla lotta all'evasione. Nei restanti titoli, al quarto livello, che rappresenta le poste da sottoporre al voto delle Camere, vengono indicate le voci di dettaglio dei proventi che rientrano nelle tipologie di introiti individuate al terzo livello.

 


2.     Il disegno di legge recante il Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2006 (A.C. 3169)

L’articolo 1 del disegno di legge dispone l’approvazione del Rendiconto generale delle amministrazioni dello Stato e dei rendiconti delle amministrazioni e delle aziende autonome secondo le risultanze indicate negli articoli successivi.

 

Gli articoli da 2 a 5 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l’esercizio finanziario 2006.

 

In particolare, l’articolo 2 espone i risultati delle entrate:

-          totale degli accertamenti di entrata: 662.170 milioni di euro;

-          totale dei residui attivi alla fine dell’esercizio 2006: 134.449 milioni di euro;

-          totale delle somme versate: 610.416 milioni di euro.

 

L’articolo 3 espone i risultati delle spese:

-          totale degli impegni di spesa: 630.714 milioni di euro:

-          totale dei residui passivi alla fine dell’esercizio 2006: 120.875 milioni di euro;

-          totale dei pagamenti: 617.951 milioni di euro.

 

L’articolo 4 espone il risultato della gestione di competenza, pari a un avanzo di 31.456 milioni di euro, derivante dalla differenza tra il totale di tutte le entrate accertate[9] e il totale di tutte le spese impegnate[10].

 

L’articolo 5 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia, al 31 dicembre 2006, un disavanzo di 318.673 milioni di euro, derivante dall’avanzo della gestione di competenza relativo all’esercizio 2006, sommato al disavanzo del conto del Tesoro al 31 dicembre 2005. Quest’ultimo dato viene calcolato in base alla rideterminazione, nel corso della gestione 2006, dei residui attivi e dei residui passivi lasciati dall’esercizio 2005.

 

L’articolo 6 reca l’approvazione dell’allegato previsto dall’articolo 9 della legge n. 468/1978, contenente l’elenco dei decreti del Presidente della Repubblica, adottati su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, con i quali sono stati effettuati, nel corso dell’esercizio 2006, i prelevamenti dal “Fondo di riserva per le spese impreviste”.

L’allegato indica altresì, per ciascun decreto di prelevamento, le spese per le quali sono state utilizzate le somme prelevate, specificando l’amministrazione e l’unità previsionale di base destinataria del prelievo.

Nel complesso il totale dei prelevamenti effettuati dal Fondo risulta pari a 259 milioni di euro in competenza e in cassa.

 

Con l'articolo 7 viene proposta la sanatoria per le eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa. Le eccedenze sono indicate per unità previsionale di base di riferimento e corrispondono a quelle rilevate dalla Corte dei conti nella decisione sul rendiconto generale dello Stato.

Le eccedenze di spesa sono state complessivamente pari a 4.040 milioni di euro in conto competenza, a 85 milioni di euro in conto residui e a 3.447 milioni di euro in conto cassa.

 

Si indicano di seguito le eccedenze di maggiore consistenza in conto competenza, in conto residui e in conto cassa:

-          Ministero dell’economia e delle finanze, UPB 3.1.6.1, “Pensioni privilegiate”, eccedenza pari a 30,2 milioni di euro (competenza e cassa);

-          Ministero dello sviluppo economico, UPB 1.1.1.0, “Funzionamento” del centro di responsabilità “Gabinetto e uffici di diretta collaborazione del ministro”, eccedenza pari a 2,1 milioni di euro (competenza) e 1,6 milioni di euro (cassa); UPB 2.1.1.0, “Funzionamento” del centro di responsabilità “Dipartimento per il mercato”, eccedenza pari a 1,5 milioni di euro (competenza) e 0,344 milioni di euro (cassa);

-          Ministero della giustizia, UPB 4.1.1.0, “Funzionamento” del centro di responsabilità “Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”, eccedenza pari a 3,1 milioni di euro (competenza);

-          Ministero degli affari esteri, UPB 5.1.1.1, “Uffici centrali” del centro di responsabilità “Direzione generale del personale”, eccedenza pari a 5,9 milioni di euro (competenza) e 5,9 milioni di euro (cassa);

-          Ministero dell’istruzione, UPB 7.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari a 437,5 milioni di euro (competenza) e 439,8 milioni di euro (cassa); UPB 8.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari a 207,9 milioni di euro (competenza) e 207,5 milioni di euro (cassa); UPB 10.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari 234,3 milioni di euro (competenza) e 234,5 milioni di euro (cassa); UPB 15.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari a 253,4 milioni di euro (competenza) e 255,3 milioni di euro (cassa); UPB 19.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari a 301,9 milioni di euro (competenza) e 298 milioni di euro (cassa); UPB 20.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari a 403,9 milioni di euro (competenza) e 404,2 milioni di euro (cassa); UPB 24.1.1.2, “Strutture scolastiche”, eccedenza pari a 335,7 milioni di euro (competenza) e 336,2 milioni di euro (cassa);

-          Ministero dell’interno, UPB 3.1.1.1, “Spese generali di funzionamento”, eccedenza di 36,4 milioni di euro (competenza);

-          Ministero delle politiche agricole, UPB 2.1.1.0, “Funzionamento” del centro di responsabilità “Dipartimento delle filiere agricole e agroalimentari”, eccedenza pari a 1,2 milioni di euro (competenza);

-          Ministero della salute, UPB 2.1.2.12, “Indennizzi alle vittime di trattamenti da emoderivati”, eccedenza pari a 3,4 milioni di euro (competenza); UPB 4.1.1.0, “Funzionamento” del centro di responsabilità “Dipartimento della prevenzione e comunicazione”, eccedenza pari a 2,7 milioni di euro (competenza);

-          Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, UPB 1.1.6.2, “Gestioni previdenziali”, eccedenza pari a 10,1 milioni di euro (competenza); UPB 1.4.2, “Lotterie nazionali”, eccedenza pari a 498,3 milioni di euro (competenza).

 

L’articolo 8 espone la situazione, al 31 dicembre 2006, del patrimonio dello Stato (conto generale del patrimonio), da cui risultano attività per un totale di 566.935 milioni di euro e passività per un totale di 1.985.816 milioni di euro.

 

Gli articoli da 9 a 18 espongono i dati relativi ai conti consuntivi delle aziende e amministrazioni autonome (Istituto agronomico per l’Oltremare, Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, Archivi notarili, Fondo edifici di culto), indicando per ciascuna il totale delle entrate e il totale delle spese.

 


3.       Il giudizio di parificazione della Corte dei conti sul Rendiconto finanziario per il 2006

Il Rendiconto generale dello Stato, predisposto dal Ministro dell’economia e delle finanze entro il mese di giugno dell'esercizio successivo a quello di riferimento, è trasmesso alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione (art. 23 della legge n. 468/1978). Successivamente, il Rendiconto viene presentato al Parlamento attraverso apposito disegno di legge (art. 24), unitamente al giudizio della Corte ed alla relazione da questa predisposta.

Oggetto del giudizio di parificazione da parte della Corte dei conti è la verifica di conformità dei dati sulla gestione finanziaria contenuti nel rendiconto con le scritture contabili in possesso della Corte [11]. La Corte verifica inoltre la conformità dei dati sulle entrate e sulle spese agli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione. Qualora si registrino eccedenze di spesa, la Corte formulerà giudizio di parificazione con riserva di sanatoria delle stesse in sede di legge di approvazione del rendiconto[12].

 

La Corte dei conti, a Sezioni riunite, con decisione del 27 giugno 2007, ha disposto la parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2006.

La Corte ha dichiarato regolare il conto del bilancio e i conti allegati per l’esercizio 2006.

Sono stati peraltro esclusi dal giudizio di regolarità:

I)          per quanto concerne il conto dell’entrata:

a)      le voci di bilancio concernenti i residui attivi relativi ad alcuni capitoli (indicati negli allegati da B1 a B7), per i quali emergono discordanze tra il conto consuntivo e i conti periodici definitivi;

b)      le somme riscosse e versate in conto residui di cui agli allegati G1-G2 e H1-H2, che espongono, rispettivamente, riscossioni e versamenti netti negativi imputabili a residui di segno negativo;

c)      le risultanze relative alle somme rimaste da versare, come esposte all’allegato 23 del conto consuntivo;

d)      la classificazione delle somme residue da riscuotere relative alle entrate extratributarie da parte delle amministrazioni diverse da quella tributaria, riportata all’allegato 24 al conto consuntivo;

 

II)         per quanto concerne il conto della spesa:

a)      le eccedenze di spesa relative alla gestione di competenza, dei residui e di cassa riscontrate con riferimento alle UPB indicate nell’allegato L, in cui si riportano i capitoli che registrano spese effettuate in mancanza di stanziamenti di bilancio. Tali spese si sono verificate nei ministeri dell’economia, dello sviluppo economico, del lavoro, della giustizia,degli affari esteri, dell’istruzione, dell’interno, dell’ambiente, delle infrastrutture, delle comunicazioni,della difesa, delle politiche agricole, dei beni culturali, della salute e del commercio internazionale, nonché dell’amministrazione dei monopoli di Stato;

Per tali eccedenze sussiste l’esigenza di specifica sanatoria legislativa: a ciò provvede l’articolo 7 del disegno di legge di rendiconto.

b)      le UPB che comprendono capitoli (indicati in dettaglio nell’allegato M) per i quali non è stato possibile esprimere il giudizio di parificazione per mancato visto e registrazione dei decreti di accertamento dei residui da parte della Corte, a causa della mancata conclusione del procedimento di controllo ovvero perché i decreti medesimi non sono pervenuti.

 

La Corte dei conti ha dichiarato altresì la regolarità del conto del patrimonio per l’esercizio 2006 e dei conti delle amministrazioni ed aziende autonome ad esso allegati, ad eccezione delle poste e degli allegati riportati nell’allegato P.

 

La Corte rileva, inoltre, la mancata corrispondenza tra alcuni conti consuntivi e gli stati di previsione della spesa approvati con la legge di bilancio 2006[13], per effetto della normativa sul riordino delle competenze delle Amministrazioni centrali dello Stato che, a sua volta, non ha trovato compiuta rispondenza nelle intervenute variazioni di bilancio. Pur non incidendo sulla regolarità del Rendiconto, tali incongruenze attenuano, secondo la Corte, la leggibilità e la chiarezza delle scritture contabili nonché il nesso tra bilancio e organizzazione amministrativa, voluto dalla legge di riforma del 1997[14]. Rileva, inoltre, il disallineamento tra il conto generale del patrimonio e la nuova organizzazione delle amministrazioni centrali dello Stato,[15] sottolineando l’esigenza che siano adottate le misure necessarie, organizzative e contabili, onde prevenire analoghe negative ricadute sul conto del bilancio, nonché sul conto generale del patrimonio per il 2007.

Quanto al conto del bilancio, si sottolinea la necessità che l’allegato recante l’esposizione delle regolazioni contabili e debitorie, che viene presentato alla Corte, sia redatto in modo da consentire un collegamento diretto con i pertinenti capitoli di entrata e di spesa e da evidenziare le cause di formazione delle regolazioni stesse.

Da ultimo, la Corte ha rilevato la non corrispondenza fra l’importo dei residui finali riportati nel Rendiconto ed il corrispondente importo ottenuto sottraendo dai residui iniziali i versamenti in conto residui dell’anno ed aggiungendo i residui di competenza, segnalando l’urgente necessità che si provveda a correggere e, in ogni caso, ad analiticamente e compiutamente spiegare le incongruenze di cui agli allegati D1, D2, E1 ed E2.

 

Da ultimo, si ricorda, in linea generale, che nella relazione al giudizio di parificazione del Rendiconto[16], il relatore Presidente di Sezione ha osservato come la contabilizzazione nel 2006 di poste straordinarie (i rimborsi dell’Iva sulle autovetture aziendali a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea e la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della TAV) imponga una lettura attenta dei risultati di finanza pubblica dell’Italia. Al lordo di tali contabilizzazioni, infatti, il disavanzo del 2006 risulterebbe il più elevato dell’area europea (4,4 per cento del Pil), mentre escludendo i due fattori straordinari – come appare più corretto sia per il confronto internazionale sia per l’analisi delle tendenze strutturali – il rapporto indebitamento/Pil discende al 2,4 per cento, quindi molto al di sotto della soglia critica. Al netto delle poste straordinarie relative ai conti dell’Italia anche il disavanzo dell’area dell’euro si riduce all’1,3 per cento del Pil. Anche l’avanzo primario, pressoché azzerato nel 2005, è tornato su valori positivi prossimi a quelli di cinque anni prima, superando il 2 per cento del prodotto. Ad avviso del suddetto relatore, si tratta quindi di un risultato particolarmente significativo nella strategia di riduzione del debito pubblico, impegno prioritario dei prossimi anni ma che ha mostrato segni di cedimento già dal 2004. Il rapporto debito/Pil è, infatti, ancora aumentato dal 106,2 al 106,8 per cento, mantenendosi, peraltro, quasi un punto al disotto della stima del DPEF del luglio 2005. I favorevoli risultati conseguiti sul fronte dei saldi di finanza pubblica non consentono, tuttavia, alla Corte di esprimere un giudizio positivo sulle modalità attraverso le quali gli stessi sono stati conseguiti. La contrazione delle spese in conto capitale, ed in particolare degli investimenti pubblici, ha accentuato il divario negativo dell’Italia in tema di infrastrutture, “con conseguenze non lievi sullo sviluppo economico e sulla competitività del nostro apparato produttivo”. Le indicazioni della Corte riguardano un’attenta riconsiderazione delle cause degli insuccessi in tema di controllo della spesa, un richiamo alla trasparenza e veridicità dei conti pubblici nazionali, le criticità manifestate nelle politiche di gestione del personale pubblico, le difficoltà di contenimento della spesa corrente per la finanza locale, la necessità di stabilizzare la spesa sanitaria, “snodo fondamentale per il governo della finanza decentrata”, la delicata materia della spesa previdenziale e la necessità di procedere ad una revisione periodica dei coefficienti a salvaguardia di un sistema di welfare più adeguato. In materia di entrate, infine, la Corte attende di verificare “il grado di permanenza del maggior gettito derivante dalla lotta all’evasione” e segnala con preoccupazione le resistenze incontrate dai nuovi studi di settore.

Nel proprio intervento il Procuratore generale ha invece segnalato, tra l’altro, il permanere di un alto tasso di illegalità “che si concreta in sperperi, sprechi e illecite appropriazioni ai danni dell’Erario”, sottolineando come allarmi il diffuso stato d’emergenza che percorre settori quali l’ambiente, i rifiuti, le riserve idriche, lo stato del territorio, l’ordine pubblico, l’istruzione, la giustizia e la ricerca scientifica.

 


4.       I risultati di finanza pubblica nel 2006

 

 

Nel corso del 2006 si è registrata una ripresa dell’economia europea che ha fatto segnare un incremento del PIL più alto (2,7%) rispetto a quello raggiunto l’anno precedente (1,4%), riducendo in tal modo lo scostamento negativo rispetto alla media degli altri paesi industrializzati.

 

Dopo un quinquennio di crescita sostanzialmente piatta (0,7 per cento la media 2001-2005), nel 2006 l’economia italiana ha mostrato una forte ripresa. Infatti, la crescita del PIL è risultata pari all’1,9 per cento[17].

Tale crescita è stata trainata principalmente dalla domanda interna, con un contributo di 0,5 punti percentuali dato dagli investimenti e di 0,9 punti percentuali dai consumi delle famiglie. Inoltre, grazie al forte incremento delle esportazioni in volume, anche la domanda estera netta è tornata a fornire un contributo positivo (0,3 punti percentuali).

 

Per quanto concerne la finanza pubblica, il valore dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è stato per il 2006 di 64.743 milioni di euro[18], superiore di 6.029 milioni all’indebitamento netto del 2005: in termini di rapporto percentuale al PIL esso si colloca al 4,4 per cento contro il 4,1 per cento del 2005.

 

A questo peggioramento hanno contribuito alcune uscite per oneri straordinari pari a 29.666 milioni. Si tratta, in gran parte, del riflesso sull’indebitamento del 2006 di oneri legati a situazioni determinatesi nel corso dei precedenti esercizi riguardo:

§      i rimborsi di IVA sulle auto aziendali, dovuti dallo Stato in base alla Sentenza della Corte di giustizia europea del 14 settembre 2006;

§      la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della società TAV, per il finanziamento dell’Alta Velocità, in conseguenza dell’accollo diretto per 12.950 milioni del debito di Infrastrutture SpA (ISPA) disposto dalla Legge Finanziaria del 2007.

 

Connesso, invece, ad un intervento normativo intervenuto nel 2006, è l’onere, anch’esso di natura una tantum, originato dalla retrocessione alla società di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli, la cui riscossione era stata temporaneamente sospesa per legge.

 

Al netto di tali oneri, l’indebitamento netto sarebbe stato pari al 2,4% del PIL (-35.838 milioni di euro).

 

Nel 2006 si è inoltre registrata una riduzione dell’avanzo primario dello 0,2% del PIL[19] (dai 4,7 miliardi di euro nel 2005 ai 2 miliardi di euro nel 2006).

Anche in tal caso tuttavia l’avanzo primario, al netto dei suddetti oneri straordinari, sarebbe risultato pari al 2,1 % del PIL(31.714 milioni di euro).

 

Per quanto concerne gli interessi passivi, nel 2006 hanno contribuito le minori operazioni di swap, il cui importo è risultato pari a 563 milioni nel 2006, contro un ammontare di 2.387 milioni del 2005. Tali variazioni hanno comportato la riduzione dal 40 al 39,9 dell’incidenza sul Pil delle spese correnti al netto degli interessi e l’aumento dal 4,5 al 4,6 per cento dell’incidenza degli interessi passivi al Pil.

 

Il risparmio delle Amministrazioni pubbliche, dato dal saldo delle partite correnti è tornato, dopo un triennio, ad essere positivo e pari a 19.005 milioni, grazie all’aumento delle imposte correnti, sia dirette (+12,4 per cento) che indirette (+7,8 per cento).

 

Le uscite di parte corrente hanno registrato un tasso di crescita del 3,7 per cento; il loro rapporto sul Pil, stabile rispetto al 2005, è risultato pari al 44,5 per cento. Tale risultato deriva da aumenti del 3,6 per cento delle uscite correnti al netto degli interessi cresciuti del 5,2 per cento dopo un triennio di trend decrescente.

 

Riguardo ai diversi aggregati di spesa corrente si segnala che: i redditi da lavoro dei dipendenti pubblici sono cresciuti del 4,1 per cento riflettendo, tra l’altro, alcuni rinnovi contrattuali e correlata corresponsione di arretrati, tra cui quelli delle regioni e degli enti locali, della sanità, degli enti di ricerca e dell’università; i consumi intermedi hanno registrato una diminuzione dello 0,8 per cento, contro una crescita del 5 per cento dell’anno precedente. Nel complesso, le spese per consumi finali delle Amministrazioni pubbliche sono aumentate del 3,1 per cento, rispetto alla crescita del 5,2 per centoregistrata nel 2005. Le prestazioni sociali in natura (che includono prevalentementespese per assistenza sanitaria in convenzione) sono cresciute del 3,4 per cento, rispetto ad una crescita del 5,6 per cento dell’anno precedente.

 

Le spese in conto capitale sono aumentate per effetto della registrazione degli oneri straordinari sopra indicati (+54,2 per cento). Al netto di tali oneri la crescita sarebbe stata del 2,3 per cento, contro una crescita del 5,3 per cento dell’anno precedente. La sola spesa per investimenti è aumentata dell’1,7 per cento, contro lo 0,4 per cento registrato nel 2005. Sul tasso di crescita degli investimenti diretti incide peraltro la riduzione dell’11 per cento per quelli realizzati dallo Stato.

 

Per quanto concerne le entrate, su un valore complessivo di accertamenti di entrata pari a 662.170 milioni di euro, gli accertamenti relativi a entrate tributarie sono risultati pari a 429.363 milioni di euro, evidenziando un aumento di 51.509 milioni di euro rispetto al 2005. In rapporto al Pil l’incidenza è risultata pari al 42,7 per cento.

 

Per quanto concerne i saldi relativi ai conti di cassa, il fabbisogno del settore statale, al lordo delle regolazioni debitorie, al termine dell’esercizio 2006 è risultato pari a 34.608 milioni di euro (2,3% del PIL). Il dato risulta inferiore di circa 25.400 milioni di euro rispetto a quello dell’esercizio precedente (60.036 milioni).

Il fabbisogno del settore pubblico, al lordo delle regolazioni debitorie, nel 2006 si è attestato intorno ai 54.908 milioni di euro, con una diminuzione di 19.690 milioni di euro rispetto al 2005 (74.598 milioni).

 

Il valore del rapporto debito/PIL a fine 2006 si è attestato al 106,8 per cento, con un aumento di circa 0,6 punti percentuali rispetto al 2005, quando tale rapporto raggiunse il 106,2% del PIL.

In valori assoluti il debito pubblico è aumentato da 1.511.210 a 1.575.447 milioni di euro.


5.       I saldi del conto del bilancio

Nelle tavole seguenti sono esposti i saldi del bilancio dello Stato registrati a consuntivo nel 2006, sia in termini di competenza che di cassa, posti a confronto con le previsioni iniziali di bilancio e con quelle definitive, nonché con i saldi relativi all’esercizio precedente.

5.1.I saldi di competenza

(dati in milioni di euro)

 

2005

2006

Differenza 2006/2005

 

Consuntivo

Previsioni iniziali

Previsioni definitive

Consuntivo

Saldo netto da finanziare

-35.209

-43.741

-45.004

12.949

+48.158

Risparmio pubblico (saldo corrente)

1.509

-11.353

-8.512

49.983

+48.474

Saldo primario

35.461

27.659

30.689

83.750

+48.289

Ricorso al mercato

-203.523

-232.666

-234.129

-150.671

+52.852

N.B.:              Dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2006, per quanto riguarda la gestione di competenza, risulta pari (al lordo delle regolazioni debitorie e contabili) a 12.949 milioni di euro, con un miglioramento di 48.158 milioni di euro rispetto al saldo registratosi nel 2005. Il risultato mostra, altresì, un miglioramento rispetto alle previsioni iniziali (-43.741 milioni) e rispetto a quelle definitive (-45.004 milioni).

 

Al netto delle regolazioni contabili e debitorie, pari a 7.843 milioni di euro, il saldo netto da finanziare nel 2006 assume un valore pari a 20.792 milioni di euro, migliore di 51.010 milioni di euro rispetto a quello registrato nel 2005 (pari a -30.218 milioni di euro).

Il valore del saldo netto da finanziare, come determinato dai risultati di gestione, rientra pertanto nel limite massimo di 41.000 milioni di euro, fissato, al netto delle regolazioni debitorie (pari a 7.077 milioni di euro), dalla legge finanziaria per il 2005 (legge n. 366/2005).

 

Il saldo corrente (risparmio pubblico) nel 2006 si è mantenuto positivo, risultando pari a 49.983 milioni di euro, superiore rispetto all’anno passato, in cui il saldo era risultato pari a 1.509 milioni di euro.

Il risparmio pubblico registra un miglioramento rispetto sia alle previsioni iniziali che a quelle definitive (-8.512 milioni di euro) che ne indicavano un valore negativo.

L’avanzo primario di bilancio, pari a 83.750 milioni di euro, è aumentato di 48.289 milioni di euro rispetto a quello registrato nel 2005 (35.461 milioni di euro).

 

Il ricorso al mercato si è attestato a 150.671 milioni di euro, evidenziando un miglioramento di 52.852 milioni di euro rispetto al 2005. Il risultato è migliore anche rispetto alle previsioni iniziali e definitive (-234.129 milioni di euro).

Anche il valore del ricorso al mercato nei risultati di gestione risulta pertanto inferiore al limite massimo, pari a 244.000 milioni di euro, fissato dalla legge finanziaria per il 2006 (legge n. 366/2005).

 

In linea generale, i saldi del bilancio dello Stato hanno registrato un miglioramento sia rispetto ai risultati dell’anno precedente, sia rispetto alle previsioni iniziali e definitive.

5.2.I saldi di cassa

(in milioni di euro)

 

2005

2006

Differenza 2006/2005

 

Consuntivo

Previsioni iniziali

Previsioni definitive

Consuntivo

Saldo netto da finanziare

-48.836

-72.614

-76.074

-31.513

17.323

Risparmio pubblico (saldo corrente)

-16.414

-36.592

-37.647

4.552

20.966

Saldo primario

21.416

-1.274

-327

38.838

17.422

Ricorso al mercato

-222.853

-261.539

-266.645

-189.662

33.191

N.B.:              Dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Come già osservato con riferimento alla gestione di competenza,anche in termini di cassa, i saldi nel 2006 risultano migliori rispetto ai risultati dell’esercizio 2005.

 

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è risultato pari a 31.513 milioni di euro, con un miglioramento di 17.323 milioni di euro rispetto al risultato raggiunto l’anno precedente (48.836 milioni di euro).

 

Al netto delle regolazioni debitorie e contabili, pari a 6.029 milioni di euro, il saldo netto da finanziare è risultato pari a 25.484 milioni. Rispetto all’anno precedente, in cui si evidenziava un saldo netto da finanziare in termini di cassa pari a 47.259 milioni di euro, si registra pertanto un miglioramento di 21.775 milioni di euro.

 

Il risparmio pubblico evidenzia un valore positivo di 4.552 milioni di euro, segnando un miglioramento pari a 20.966 milioni di euro rispetto al corrispondente valore del 2005.

 

Anche l’avanzo primario, che si attesta, al lordo delle regolazioni debitorie, a 38.838 milioni di euro, risulta maggiore di 17.422 milioni di euro rispetto al risultato raggiunto nell’esercizio finanziario precedente.

 

Il ricorso al mercato ammonta a 189.662 miliardi di euro, evidenziando un miglioramento di oltre 33.191 milioni di euro rispetto al dato del 2005.

 

Anche i saldi di cassa a consuntivo risultano migliori delle previsioni, sia iniziali che definitive. In particolare, rispetto alle previsioni definitive di cassa, il saldo netto da finanziare risultante a consuntivo evidenzia un miglioramento di 44.561 milioni di euro. Analogamente, il risparmio pubblico mostra un miglioramento di 42.199 milioni e il ricorso al mercato un miglioramento di 76.983 milioni di euro.

5.3.I risultati di competenza a raffronto con il livello dei saldi fissato nella legge finanziaria: serie storica

Ai sensi dell’art. 11, comma 3, lettera a), della legge 468/1978, e successive modificazioni, nella legge finanziaria viene stabilito il livello massimo, in termini di competenza, del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario.

Nella tabella seguente sono riportati, in termini di competenza, i dati a raffronto tra i valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario fissati dalla legge finanziaria ed i risultati di consuntivo registrati in ciascuno degli anni del periodo 1994-2006 (dati in milioni di euro, competenza).

 


Saldo netto da finanziare

Ricorso al mercato finanziario

 

L. finanziaria

Consuntivo

Differenza

L. finanziaria

Consuntivo

Differenza

1994

79.196

71.059

-8.137

152.200

133.391

-18.809

1995

86.803

73.273

-13.530

192.406

170.424

-21.982

1996

82.788

64.770

-18.018

190.159

162.656

-27.504

1997

55.909

21.725

-34.183

190.418

134.258

-56.160

1998

60.222

43.547

-16.675

221.973

214.184

-7.789

1999

63.618

29.814

-33.805

199.869

206.604

+6.735

2000

58.336

16.312

-42.024

181.173

181.735

+558

2001

55.958

32.775

-23.183

235.091

219.059

-16.032

2002

47.806

43.941

-3.865

224.636

234.733

+10.097

2003

53.960

32.122

-21.838

283.000

262.916

-20.084

2004

61.996

21.156

-40.840

267.000

214.084

-52.916

2005

57.494

35.209

-22.285

245.000

203.523

-41.447

2006

48.077

12.949

-35.128

246.000

150.671

-95.329

N.B.:     I dati sono al lordo delle regolazioni debitorie; a tal fine, relativamente alle disposizioni della legge finanziaria, si considera la somma del livello massimo del saldo netto da finanziare, indicato al netto delle regolazioni debitorie, e dell’importo delle regolazioni medesime. Per quanto riguarda il ricorso al mercato, i dati sono al lordo dell'indebitamento all'estero. I dati di consuntivo sono riferiti alla gestione (differenza tra accertamenti di entrata e impegni di spesa).

 

Il raffronto fra il valore del livello massimo del saldo netto da finanziare contenuto nella legge finanziaria ed il valore corrispondente risultante dal consuntivo, evidenzia come, a partire dal 1994, i valori di consuntivo si siano costantemente mantenuti inferiori ai “tetti” stabiliti con la legge finanziaria.

 

Il ricorso al mercato, a consuntivo, è risultato inferiore al valore stabilito dalla legge finanziaria negli anni 1994-1998; una eccedenza del risultato di consuntivo rispetto al limite posto nella legge finanziaria si è invece registrata nel biennio 1999-2000. Per quanto riguarda gli ultimi quattro anni, fatta eccezione per il 2002 in cui si evidenzia un’eccedenza pari a 10.097 milioni di euro, il ricorso al mercato tende di nuovo a registrare un valore inferiore al tetto stabilito dalle leggi finanziarie.

 

Al netto delle regolazioni debitorie, il raffronto tra il valore del livello massimo del saldo netto da finanziare contenuto nella legge finanziaria ed il valore di saldo risultante dal consuntivo è riportato nella tabella seguente, con riferimento agli ultimi cinque anni (dati in milioni di euro):

 

 

Saldo netto da finanziare

 

L. finanziaria

Consuntivo

Differenza

2001

38.218

16.685

-21.533

2002

33.157

35.356

+2.199

2003

48.200

30.971

-17.229

2004

54.600

15.680

-38.920

2005

50.000

30.218

-19.428

2006

41.000

20.792

-20.208

6.       La gestione di competenza

L’analisi della gestione di competenza relativa all’esercizio finanziario 2006 fa riferimento, per la parte “Entrate”, agli accertamenti, e, per la parte “Spese”, agli impegni.

I dati sono posti a raffronto, nella tavola che segue, con le previsioni iniziali (A), come risultanti dal bilancio di previsione per il 2006, e con le previsioni definitive (B), nonché con i risultati relativi all’esercizio finanziario precedente.

 

(dati in milioni di euro)

 

2005

2006

Differenza
2006/2005

Variazioni %
2006/2005

 

Consuntivo

Previsioni iniziali
(A)

Previsioni definitive
(B)

Consuntivo

(C)

Differenza
(*)
(C-B)

Entrate tributarie

377.854

388.072

402.348

429.363

27.015

51.509

13,6

Entrate extratributarie

44.105

28.730

28.698

48.759

20.061

4.654

10,6

Totale entrate correnti

421.959

416.801

431.045

478.122

47.077

56.163

13,3

Alienaz., ammort., riscoss.

10.075

1.874

3.332

1.921

-1.411

-8.154

-80,9

Entrate finali

432.034

418.675

434.377

480.043

45.666

48.009

11,1

Accensione prestiti

195.379

232.666

235.595

182.127

-53.468

-13.252

-6,8

Entrate complessive

627.413

651.341

669.972

662.170

-7.802

34.757

5,5

Spese correnti

420.449

428.154

439.558

428.139

-11.419

7.690

1,8

Spese conto capitale

46.794

34.262

39.824

38.954

-870

-7.840

-16,8

Spese finali

467.243

462.416

479.382

467.094

-12.288

-149

0,0

Rimborso prestiti

168.313

188.925

189.124

163.620

-25.504

-4.693

-2,8

Spese complessive

635.556

651.341

668.506

630.714

-37.792

-4.842

-0,8

Risparmio pubblico (Saldo corrente)

1.509

-11.353

-8.512

49.983

58.495

48.474

-

Saldo netto da finanziare

-35.209

-43.741

-45.004

12.949

57.953

48.158

-

Saldo primario

35.461

27.659

30.689

83.750

53.061

48.289

-

Ricorso al mercato

-203.523

-232.666

-234.129

-150.671

83.458

52.852

-

(*)     Maggiori o minori entrate - economie o maggiori spese.

N.B.:  Dati al lordo delle regolazioni debitorie.

 

L’entità complessiva degli accertamenti di entrata (comprensivi delle entrate per accensione di prestiti) è risultata, nel 2006, pari a 662.170 milioni di euro, con una evoluzione positiva rispetto al 2005 (+34.757 milioni di euro).

 

L’incidenza del totale delle entrate rispetto al PIL è pari al 42,7 per cento.

Gli impegni di spesa assunti nel 2006 ammontano complessivamente (incluse le spese per rimborso prestiti) a 630.714 milioni di euro e rappresentano il 42,9% del PIL. Rispetto ai risultati dello scorso anno, la gestione presenta un complessivo decremento degli impegni di spesa di -4.842 milioni.

 

Il saldo netto da finanziare, pari a 12.949 milioni di euro, corrisponde alla differenza tra un ammontare complessivo degli accertamenti di entrata finali di 480.043 milioni di euro e un ammontare complessivo degli impegni di spesa finali di 467.094 milioni di euro.

 

Rispetto al consuntivo 2005, si evidenzia un incremento dell’entità complessiva degli accertamenti relativi alle entrate finali di complessivi 48.009 milioni di euro, riconducibile per la maggior parte all’aumento degli accertamentirelativi alle entrate tributarie (+51.509 milioni di euro).

 

Gli impegni per spese finali assunti complessivamente nel 2006 evidenziano, rispetto all’anno precedente, una leggera diminuzione di 149 milioni di euro, dovuto essenzialmente alla diminuzione degli impegni relativi a spese di partecapitale di oltre 7.800 milioni di euro, che ha compensato pressoché interamente l’aumento degli impegni di spesa di parte corrente.

 

Gli accertamenti per entrate finali rilevati nel consuntivo 2006 risultano superiori in misura considerevole sia alle previsioni iniziali che a quelle definitive, mentre il dato di consuntivo degli impegni relativi alle spese finali si dimostra inferiore alle previsioni definitive.

 

In particolare, per quanto concerne le entrate finali, i risultati evidenziano un incremento rispetto alle previsioni definitive pari a 45.666 milioni di euro.

Dal lato delle spese finali, il consuntivo 2006 ha fatto registrare una diminuzione pari a 12.288 milioni di euro rispetto alle previsioni definitive.

 

I complessivi accertamenti di entrata (662.170 milioni) e i complessivi impegni di spesa (630.714 milioni) manifestano entrambi una riduzione rispetto alle previsioni definitive (-7.802 milioni di euro per quanto concerne le entrate complessive e -37.792 milioni per quanto riguarda le spese complessive).

6.1.Entrate finali

Come già accennato, le entrate finali (tutte le entrate del bilancio dello Stato, tranne quelle derivanti dall’accensione di prestiti) hanno registrato, rispetto al 2005, un incremento di 48.009 milioni di euro.

 

Più in particolare, su un valore complessivo di accertamenti di entrata pari a 662.170 milioni di euro, gli accertamenti relativi a entrate tributarie sono risultati pari a 429.363 milioni di euro, evidenziando un aumentodi 51.509 milioni di euro rispetto al 2005.

Anche dal confronto tra i risultati e le previsioni si rileva che le entrate tributarie accertate sono risultate maggiori di 27.015 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali e di 41.291 milioni di euro rispetto alle previsioni definitive, evidenziando pertanto un buon andamento delle entrate.

 

Anche per quanto riguarda gli accertamenti relativi alle entrate extratributarie, si è registratounvalore superiore rispetto all’esercizio finanziario 2005. In particolare, le entrate extratributarie accertate sono stati pari a 48.759 milioni di euro, con un incremento, rispetto all’esercizio 2005,di 4.654 milioni di euro, pari al 10,6%. Le entrate extratributarie registrano una evoluzione positiva sia rispetto alle previsioni iniziali (+20.029 milioni di euro), sia rispetto alle previsioni definitive, (+20.061 milioni).

 

Gli accertamenti per entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti,pari a 1.921 milioni di euro sono invece risultati in diminuzione rispetto al 2005, di 8.154 milioni di euro (-80,9%).

 

Nell’ambito delle entrate tributarie, la variazione degli accertamenti rispetto al 2005 ha interessato, in particolare, le imposte sul patrimonio e sul reddito, che hanno evidenziato, rispetto al 2005, un aumentodi 32.793 milioni di euro,raggiungendo accertamenti pari a 222.658 milioni di euro (+14.010 milioni di euro rispetto alle previsioni definitive).

Anche gli accertamenti concernenti la categoria del lotto, lotterie e altre attività di gioco hanno evidenziato un leggero aumento rispetto al 2005, di 588 milioni di euro (+5,9%), attestandosi a 10.781 milioni di euro, inferiori di 136 milioni di euro rispetto alle previsioni definitive.

Le tasse e imposte sugli affari, invece, hanno fatto registrare accertamenti pari a 156.305 milioni di euro (+17.187 milioni rispetto al 2005) (cfr. la Tavola I riportate in Appendice).

 

Relativamente all’andamento delle singole imposte, nell’esercizio finanziario 2006 risultano aumentati sia gli accertamenti relativi all’IRE (ex IRPEF), da 139.283 milioni a 155.344 milioni di euro (+16.061 milioni di euro), sia quelli relativi all’IRES (ex IRPEG),aumentati da 36.305 milioni a 43.556 milioni di euro (+7.251 milioni di euro).

Anche gli accertamenti relativi all’IVA risultano incrementati di 14.587 milioni di euro rispetto al 2005, risultando pari a 129.512 milioni di euro, a fronte di 114.925 milioni di euro di accertamenti relativi all’esercizio 2005 (cfr. la Tavola II riportate in Appendice).

 

Per le entrate extratributarie si segnalano, soprattutto, sia l’aumento dei recuperi, rimborsi e contributi (+3.057 milioni di euro), che hanno fatto registrare nel 2006 accertamenti pari a 26.032 milioni di euro, sia la riduzione di 1.612 milioni che riguarda la voce degli interessi su anticipazioni e crediti che passano da 9.524 milioni nel 2005 a 7.912 milioni.

6.2.Spese finali

La gestione 2006 ha dato luogo ad impegni di spesa relativi ad operazioni finali (tutte le spese del bilancio dello Stato tranne quelle relative al rimborso di prestiti giunti in scadenza nell’esercizio di riferimento) per 467.094 milioni di euro, con un andamento in lieve diminuzione (-149 milioni di euro rispetto al 2005.

Rispetto alle previsioni definitive, gli impegni finali denotano invece una diminuzione di 12.288 milioni di euro.

 

Gli impegni relativi ad operazioni finali sono riconducibili per 428.139 milioni di euro a spese correnti, che risultano incrementate rispetto al 2005 di 7.690 milioni di euro(+1,8%), e per 38.954 milioni a spese in conto capitale (che presentano, invece, rispetto al 2005 una riduzione di 7.840 milionidi euro, (-16,8%).

 

Tra le spese correnti hanno evidenziato aumenti, rispetto all’esercizio 2005, sia i trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche, che si sono attestati a 182.512 milioni di euro (+7.227 milioni rispetto al 2005), sia le spese per redditi da lavoro dipendente (+6.470 milioni di euro, per un totale di 88.213 milioni).

Un incremento rispetto al 2005 hanno anche registrato le spese per interessi passivi (+130 milioni di euro), risultate pari, nel 2006, a 70.801 milioni di euro.

 

Hanno, invece, evidenziato una diminuzione rispetto all’esercizio precedente le spese per consumi intermedi, passate da 12.782 milioni nel 2005 a 12.163 milioni nel 2006, con una riduzione di 619 milioni (inferiori anche alle previsioni definitive di 430 milioni di euro).

 

Relativamente alle spese in conto capitale, che registrano una contrazione di 7.840 milioni di euro rispetto al 2005, diminuiscono sia gli investimenti fissi lordi, pari a 4.138 milioni (-2.032 milioni rispetto al 2005), sia i contributi agli investimenti alle amministrazioni pubbliche che si attestano a 14.769 milioni di euro, con una riduzione rispetto al 2005 di 1.999 milioni di euro.

Aumentano invece i contributi agli investimenti ad imprese, che registrano un valore di 10.107 milioni nel 2006, con un aumento di 1.874 milioni di euro rispetto al 2005 (8.233 milioni).

Gli impegni di spesa per gli altri trasferimenti in conto capitale presentano una diminuzione da 8.730 milioni nel 2005 a 8.626 milioni di euro.

6.3.Spese per rimborso prestiti ed entrate da accensione di prestiti

Per quanto concerne la spesa per rimborso prestiti, i relativi impegni, pari a 163.620 milioni di euro, hanno registrato una diminuzione rispetto al dato del 2005 di 4.693 milioni di euro (il rimborso prestiti nel 2005 era stato pari a 168.313 milioni di euro).

Gli accertamenti di entrata derivanti da accensioni di prestiti sono stati pari a182.127 milioni di euro, con una diminuzione di 13.252 milioni di euro rispetto all’esercizio 2005, nel quale tali accertamenti erano stati pari a 195.379 milioni di euro.


7.       Profili di interesse della XIV Commissione

7.1.Premessa

Per quanto riguarda i profili di interesse della XIV Commissionesi evidenzia che nell’allegato n. 3 al Conto consuntivo del Ministero dell’economia e delle finanze sono esposti i flussi finanziari tra Italia e Unione europea per il 2006.

Per quanto riguarda invece i dati relativi al Dipartimento per le politiche comunitarie questi non sono contenuti nel Rendiconto dello Stato, bensì nell’autonomo DPCM che annualmente approva il conto consuntivo ed il rendiconto della Presidenza del Consiglio, in relazione all’autonomia finanziaria riconosciuta a tale organo dal d.lgs. n. 303 del 1999 (cfr. la Parte III del presente dossier).

7.2.Il Conto consuntivo della spesa del Ministero dell’Economia e delle Finanze

7.2.1 I Flussi finanziari Italia-UE

Per quanto riguarda il Rendiconto generale dello Stato per l’anno 2006, nel conto consuntivo del Ministero dell’Economia e delle Finanze è allegata l’esposizione contabile dei flussi finanziari intercorsi nell'anno 2006 tra l'Italia e l'Unione europea (prevista dall’articolo 5, comma 2 del D.L. n. 547 del 1994[20]), nonché la situazione delle corrispondenti erogazioni effettuate dalle Amministrazioni nazionali. Ciò consente di rendere noti al Parlamento i dati consolidati sull’entità delle risorse movimentate nel settore degli interventi di politica comunitaria, nonché l’attuazione degli interventi cofinanziati dall’UE, attraverso le erogazioni del Fondo di rotazione.

A tale proposito si ricorda che il sistema di finanziamento dell’Unione, previsto dall’articolo 269 del Trattato CE, stabilisce che il bilancio generale dell’Unione Europea sia integralmente finanziato dalle cosiddette “risorse proprie”, ossia dai mezzi finanziari conferiti da ciascuno Stato membro per garantire il funzionamento dell’amministrazione comunitaria e la realizzazione delle relative politiche.

Tali risorse, attualmente disciplinate dalla decisione del Consiglio n. 597 del 29 settembre 2000, sono costituite da:

§         risorse proprie tradizionali (R.P.T.): derivano dall’esistenza di uno spazio doganale unificato e sono riscosse dai Paesi membri e poi versate alla Comunità, al netto delle spese di riscossione; esse sono costituite dai dazi doganali riscossi dai Paesi membri negli scambi con paesi terzi, dai prelievi sulle importazioni di prodotti agricoli, derivanti da scambi con paesi terzi, nonché da contributi provenienti dall’imposizione di diritti alla produzione dello zucchero;

§         risorsa I.V.A., è costituita da un contributo a carico di ciascuno stato membro calcolato applicando un’aliquota uniforme all’imponibile nazionale dell’IVA;

§         risorsa R.N.L. (Reddito nazionale lordo), definita “risorsa complementare” in quanto finalizzata a finanziare le spese di bilancio non coperte dalle R.P.T. e dalla Risorsa IVA, che consiste in un contributo degli Stati membri commisurato alle quote parte dei RNL nazionali sul RNL comunitario.

La risorsa I.V.A. e la risorsa R.N.L. rappresentano attualmente la maggior parte delle risorse del bilancio UE.

Sono gli Stati membri ad accertare e versare quanto dovuto, mentre il  controllo è effettuato principalmente da organismi comunitari (Commissione e Corte dei Conti europea).

Nel nostro Paese alla suddetta decisione n. 2000/597/CE è stata data esecuzione con l’articolo 77 della legge finanziaria per il 2002.

Si ricorda che il sistema di risorse proprie in vigore dal 1° gennaio 2002 ècaratterizzato dai seguenti aspetti[21]:

-          mantenimento del massimale delle risorse proprie all'1,27% del PNL europeo;

-          spese di riscossione delle risorse proprie tradizionali fissate al 25%;

-          aliquota massima di prelievo IVA fissata allo 0,75% nel periodo 2002-2003 e allo 0,50% a partire dal 2004.

Dall’esposizione dei flussi finanziari con l’UE allegata al Rendiconto risulta che nelle previsioni definitive di bilancio dell’UE per il 2006 la quota di contribuzione italiana all’UE relativa alle risorse proprie è di 13.213 milioni di euro,pari al 13,08% del totale della contribuzione a livello UE[22].

Di questa, la parte maggiore è costituita dalla risorsa RNL pari a 10.574 milioni di euro (pari ad una quota del 12,90%) La risorsa IVA, pari a 3.169 milioni di euro, vede invece una quota di contribuzione italiana pari al 16,31%: tale quota appare elevata anche in ragione del fatto che su tale risorsa si versa una parte della correzione dovuta al Regno Unito.

I versamenti realmente effettuati dal Ministero dell’economia e delle finanze risultano superiori alle previsioni definitive (13.950 milioni di Euro, con un incremento del 5,58%), in ragione principalmente del gettito effettivo delle R.P.T., dei conguagli e rimborsi relativi agli anni precedenti su I.V.A., ed all’adizione di bilanci rettificativi che hanno modificato la quota di Risorsa R.N.L. da corrispondere all’UE.

Si ricorda che in base al meccanismo di “Correzione britannica” (rebate) il Governo inglese beneficia dal 1984 di un ristorno finanziario di circa 4,6 miliardi di euro annui a titolo di compensazione ex post per lo squilibrio fra versamenti alle casse di Bruxelles e ritorni diretti (agricoltura ed aiuti regionali). Come evidenziato nell’Allegato n. 3 al Conto consuntivo del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2006, “tale correzione consente al Regno Unito di ridurre il proprio saldo netto negativo di circa due terzi, il cui onere viene ripartito sui restanti Paesi membri secondo la chiave RNL”.

La contribuzione italiana è costituita ora per la maggior parte (67,8%, pari a 9.457,956 milioni di euro), dalla risorsa complementare (RNL), per il 20,85% dall’IVA (2.909,063 milioni di euro) e per il restante 11,35% (1.583,188 milioni di euro) dalle risorse proprie tradizionali.

Dal momento che in base alla decisione del Consiglio n. 597 del 2000 a partire dal 2004 è stata ridotta allo 0,50% l’aliquota massima dell’IVA, la risorsa RNL ha pertanto assunto un peso crescente.Si ricorda, infatti che nel 2005 la contribuzione italiana era costituita per il 68,98% dalla risorsa RNL e per il 21,47% dall’IVA, mentre nel 2004 la contribuzione italiana era costituita per il 66,17% dalla risorsa RNL e per il 24,31% dall’IVA.

 

I versamenti effettivi al bilancio UE del 2006 (pari a 13.950,208 milioni di euro), a raffronto con quelli del 2005, che erano stati pari a 14.130,220 milioni di euro, evidenziano un decremento dell’1,27%, pari a 180,012 milioni di euro.

In particolare si segnala una diminuzione nei versamenti relativi alla Risorsa IVA (-4,10%) ed alla Risorsa RNL (-2,96%), in conseguenza delle rettifiche al ribasso delle basi imponibili ed alle modifiche della “Correzione Britannica” relativa agli anni precedenti. Le Risorse proprie tradizionali registrano invece un incremento pari al 17,26% dovuto dall’aumento del gettito dei dazi doganali ed agricoli per il maggior transito registrato delle merci di provenienza extracomunitaria.

 

Per quanto riguarda invece la contribuzione dell’Unione europea in favore dell’Italia, essa consegue alle politiche comuni di sviluppo poste in essere dall’Unione in vari settori e si realizza concretamente con gli Strumenti finanziari costituiti dai Fondi strutturali e dal FEOGA-Garanzia. Attraverso di essi l’Unione destina ingenti risorse a favore degli Stati membri.I principali strumenti finanziari sono:

 

-          Fondo europeo di orientamento e garanzia agricolo (FEOGA), distinto nella Sezione “Orientamento” (che finanzia il miglioramento delle strutture agricole) e nella Sezione “Garanzia” (che finanzia la Politica Agricola Comune intervenendo direttamente sul prezzo dei prodotti agricoli sul reddito degli agricoltori);

-          Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) che sovvenziona la politica regionale nelle regioni in ritardo;

-          Fondo sociale europeo (FSE) che finanzia interventi di formazione professionale per la politica sociale e l’occupazione;

-          Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP), destinato al finanziamento di azioni strutturali nei settori della pesca e dell’acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione dei relativi prodotti;

-          Fondo di coesione (istituito dall’art. 161 del Trattato CE), di cui beneficiano solo Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo e che interviene nei settori dell’ambiente e delle reti transeuropee nel settore delle infrastrutture di trasporto.

 

Si tratta di strumenti a carattere polivalente che vengono attivati nell’ambito di programmi di sviluppo plurisettoriali e definiti in compartecipazione tra le autorità dell’UE e quelle nazionali, secondo il principio del “cofinanziamento”.

Tra le politiche dell’Unione, la Politica Agricola Comune (PAC) assorbe tradizionalmente le quote di finanziamento comunitario più consistenti. Essa da un lato favorisce l’uso di nuove tecnologie e dall’altra opera per il sostegno dei mercati.

Per quanto attiene alle altre politiche socio-strutturali, il periodo di programmazione 2000-2006 (in base al Regolamento n. 1260/1999), ha previsto il finanziamento di tre obiettivi prioritari di sviluppo:

 

o          obiettivo 1: per la promozione, lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo;

o          obiettivo 2: per la riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali;

o          obiettivo 3: per l’adattamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione.

 

Si rileva che l’esercizio finanziario 2006 è stato l’ultimo anno di operatività del FEOGA. Dal 1° gennaio 2007 , ai sensi del Regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio del 21 giugno 2005, il FEOGA è stato sostituito da due distinti fondi: il Fondo europeo agricolo di garanzia – FEAGA, destinato a finanziare le misure di mercato, ed il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – FEASR,per il finanziamento dei programmi di sviluppo rurale.

 

Nell’esercizio 2006 sono stati accreditati all’Italia contributi per 10.047, 584 milioni di euro[23], con un aumento del 1,50% rispetto al precedente anno 2005[24], pari a 148,224 milioni di euro.

La parte più importante (5.460,957 milioni di euro, pari al 54,35% del totale) attiene alle azioni cofinanziate dal FEOGA-Garanzia (interventi per la Politica Agricola Comune).

Rispetto allo scorso anno la contribuzione risulta peraltro essere lievemente diminuita (-0,71%), così come si registra una diminuzione pari al 15,53% delle contribuzioni al Fondo sociale europeo, per il cofinanziamento delle iniziative di formazione professionale.

Nei confronti del 2005 risulta aumentata dell’11,42% la contribuzione relativa al FESR (che è stata pari nel 2006 a 2.970,67 milioni di euro), quelle relative al FEOGA sez. Orientamento, che ammonta a 582,38 milioni di euro (+6,76%) ed allo SFOP (76,36 milioni di euro pari a +264,37%) per il settore della pesca.

 

Per quanto riguarda in particolare i fondi strutturali, i dati del rendiconto evidenziano anche la ripartizione delle somme accreditate dall’UE all’Italia, disaggregate in relazione ai singoli Obiettivi dei Fondi stessi, corrisposte sia in base alla programmazione 1994-1999 sia in base ai finanziamenti previsti nella programmazione 2000-2006.

In particolare, dai dati risulta che nel 2006 l’Unione europea ha accreditato all’Italia per interventi localizzati nelle regioni del Mezzogiorno (Obiettivo 1), complessivamente 3.379,99 milioni di euro.

Di questi, 3.350,20 milioni di euro sono relativi alla programmazione 2000-2006 e sono stati così ripartiti:

§         FESR: 2.346,948 milioni (le principali erogazioni sono state: il 28,18% in favore del Piano operativo trasporti, il 17,54% alla regione Campania, il 10,85% alla regione Calabria ed il 10,21% alla regione Sicilia);

§         FSE: 436,133 milioni (le principali erogazioni sono state: il 26,70% alla regione Campania, il 17,31% alla regione Puglia, il 17,79% al Programma operativo ricerca, sviluppo ed alta formazione ed il 14,91% al Programma operativo scuola per lo sviluppo);

§         FEOGA-Orientamento: 513,515milioni (le maggiori erogazioni sono state alla Sicilia con il 23,36% ed alla Campania, con il 22,17%);

§         SFOP: 53,599 milioni.

 

Per quanto riguarda l’Obiettivo 2, che favorisce le Regioni colpite da declino industriale, le somme complessivamente erogate dal FESR all’Italia nel 2006 sono state pari a 469,065 milioni di euro, tutti relativi alla programmazione 2000-2006 (di cui il 19,21% alla regione Lazio ed il 17,66% alla regione Piemonte).

 

Gli Obiettivi 3 e 4, relativi a finanziamenti rivolti al superamento delle problematiche di carattere sociale legate al fenomeno della disoccupazione ed alle difficoltà di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ha visto accreditate somme nel 2006 pari a 394,534 milioni di euro, di cui la massima parte (386,032 milioni) erogata dal Fondo sociale europeo per la programmazione 2000-2006.

7.2.2. L’attuazione degli interventi cofinanziati dall’Unione europea

Numerosi elementi circa l’attuazione degli interventi cofinanziati dall’Unione europea si possono ricavare sia dai dati relativi al Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, sia dai dati relativi ai trasferimenti effettuati dalle Amministrazioni statali, riportati entrambi nella Tabella dei flussi finanziari Italia- UE, allegata al Rendiconto generale dello Stato.

 

Nell’ambito del Conto consuntivo del Ministero del Tesoro per l’anno finanziario 2006, sono infatti riportate le erogazioni effettuate dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, istituito dall’articolo 5 della legge n. 183/1987. Si tratta di un Fondo che dà un quadro complessivo degli interventi cofinanziati dall’UE: ad esso infatti affluiscono disponibilità provenienti sia dal bilancio comunitario che quelle provenienti dal bilancio nazionale, è dotato di amministrazione autonoma e di gestione fuori bilancio e si avvale di due conti correnti infruttiferi presso la Tesoreria centrale dello Stato:

-            l’uno che registra i movimenti di entrata e uscita che fanno capo ai versamenti comunitari, denominato: Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti UE (conto corrente n. 23211);

-            l’altro che registra le analoghe operazioni a carico dei finanziamenti nazionali, denominato: Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali (conto corrente n. 23209).

Il Fondo di rotazione presenta annualmente il proprio rendiconto alla Corte dei Conti.

 

Nell’anno 2006 ai conti correnti suindicati sono affluite le seguenti risorse:

§         conto corrente n. 23211 (finanziamenti UE):    4.586,63 milioni di euro[25];

§         conto corrente n. 23209 (finanziamenti nazionali): 4.051,14 milioni di euro[26].

 

Le somme affluite nell’anno al Conto dei finanziamenti nazionali sono quasi interamente (3,729,13 milioni di euro pari al 92,05%) costituiti da accrediti da parte del bilancio dello Stato, ed al Conto finanziamenti UE

A fronte di queste risorse, peraltro integrate dalle giacenze risultanti all’inizio dell’esercizio, sono state effettuate nel 2006 erogazioni da parte del Fondo di rotazione per finanziare interventi, sia a valere sulla quota nazionale (per 4.855,28 milioni di euro), che su quella comunitaria (per 4.785,72 milioni di euro). Si tratta di interventi relativi alle finalità individuate in sede comunitaria (per gli Obiettivi 1, 2, 3, 5a e 5b), nonché a specifici progetti ad hoc, sempre definiti in sede comunitaria.

 

Per quanto riguarda le erogazioni effettuate dalle singole Amministrazioni statali, a carico degli stanziamenti dei propri stati di previsione, anche questi dati vengono riportati nella tabella allegata al Rendiconto.

Questi dati dovrebbero contribuire a fornire il quadro dei movimenti finanziari legati alla partecipazione all’Unione europea, anche se l’effettiva partecipazione delle Amministrazioni al cofinanziamento non risulta in realtà di facile individuazione, in quanto spesso le erogazioni effettuate delle singole Amministrazioni rappresentano semplicemente l’utilizzo di risorse in precedenza messe a loro disposizione dal Fondo di rotazione e non veri cofinanziamenti degli interventi: vi sono infatti casi in cui le risorse del Fondo, sia di provenienza nazionale che comunitaria, vengono assegnate alla singola Amministrazione quale soggetto responsabile dell’attuazione dei programmi cofinanziati, perché queste li eroghino ai destinatari finali. Non sempre si tratta quindi di casi di vero cofinanziamento. Di questo dato bisogna quindi tenere conto nell’analisi dei dati relativi alle Amministrazioni centrali.

Nella Tabella 35 allegata al Rendiconto dello Stato sono riportati gli impegni complessivi delle Amministrazioni centrali dello Stato, che sono stati nel 2006 di 14.791,114 milioni di euro. I pagamenti effettuati nello stesso periodo, in conto competenza ed in conto residui, sono stati complessivamente pari a 18.527,477 milioni di euro.


Tavole riepilogative

Rendiconto 2006

 

 

 


Tavola I - Andamento delle entrate finali per categorie economiche e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(Competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

CATEGORIE

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

I -                    Imposte sul patrimonio e sul reddito

185.455

191.970

45,0

189.302

189.865

43,9

208.648

222.658

46,4

II -                   Tasse e imposte sugli affari

133.048

137.846

32,3

141.102

139.118

32,2

144.491

 156.305

32,6

III -       Imposte sulla produzione, consumi e dogane

27.440

27.904

6,5

30.032

 29.658

6,9

29.108

 29.676

6,2

IV -      Monopoli

 9.112

8.726

2,0

 9.457

9.020

2,1

9.183

9.943

2,1

V -       Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

 9.901

13.617

3,2

11.538

 10.193

2,4

10.917

 10.781

2,2

Totale Entrate Tributarie

364.956

380.063

89,1

381.431

377.854

87,5

402.347

429.363

89,4

VI -      Proventi speciali

703

650

0,2

670

 795

0,2

608

 772

0,2

VII -     Proventi dei servizi pubblici minori

 7.135

6.098

1,4

 6.994

6.943

1,6

5.408

7.267

1,5

VIII –    Proventi dei beni dello Stato

442

443

0,1

653

 327

0,1

392

 293

0,1

IX -       Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

 2.426

3.013

0,7

 2.426

3.019

0,7

4.075

4.109

0,9

X -       Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

 2.334

5.197

1,2

 5.850

9.524

2,2

5.134

7.912

1,6

XI -       Recuperi, rimborsi e contributi

13.521

18.421

4,3

10.968

 21.478

5,0

11.071

 26.032

5,4

XII -      Partite che si compensano nella spesa

 2.004

1.893

0,4

 1.859

2.019

0,5

 2.011

2.374

0,5

Totale Entrate Extratributarie

28.565

35.715

8,4

29.420

44.105

10,2

28.699

48.759

10,2

XIII -     Vendita di beni ed affrancazione di canoni

14.116

 10.664

2,5

12.272

5.631

1,3

 1.025

 223

0,0

XIV -    Ammortamento di beni patrimoniali

795

 163

0,0

833

 163

0,0

840

 163

0,0

XV -     Rimborso di anticipazioni e crediti vari del Tesoro

201

 165

0,0

 3.281

4.281

1,0

 1.467

1.535

0,3

Totale Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali
e riscossione crediti

15.112

10.992

2,6

16.386

10.075

2,3

3.332

1.921

0,4

Totale Entrate Finali

408.633

426.770

100

427.237

432.034

100

434.378

480.043

100


Tavola II - Andamento delle principali imposte e loro incidenza percentuale sulle entrate tributarie

(Competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

 

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

 

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

entrate tributarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ire (ex irpef)

133.816

134.108

35,3

145.648

139.283

36,9

147.292

155.344

36,2

ires (ex irpeg)

28.289

30.374

8,0

28.410

36.305

9,6

40.492

43.556

10,1

ilor

143

355

0,1

531

239

0,1

165

339

0,1

imposte sostitutive

14.803

17.018

4,5

12.381

11.162

3,0

16.205

19.104

4,4

ritenute a titolo di imposta definitiva

843

852

0,2

829

1.036

0,3

1.148

1.398

0,3

iva, di cui

104.874

107.113

28,2

112.168

114.925

30,4

119.083

129.512

30,2

- scambi interni ed intracomunitari

93.209

95.324

25,1

99.239

102.432

27,1

104.671

115.063

26,8

- importazione

11.665

11.789

3,1

12.929

12.493

3,3

14.412

14.449

3,4

altri introiti diretti

1.927

1.853

0,5

1.039

1.258

0,3

1.904

2.736

0,6

condoni e sanatorie, di cui:

8.493

8.830

2,3

514

851

0,2

1.782

278

0,1

. - su tributi diretti

5.635

7.409

1,9

464

582

0,2

1.442

180

0,0

. - su tributi indiretti

2.858

1.421

0,4

50

269

0,1

340

98

0,0

lotto, lotterie e giuochi

9.900

13.617

3,6

11.538

10.193

2,7

10.917

10.781

2,5

accisa e imposta erariale di consumo su:

27.271

27.670

7,3

29.946

29.284

7,8

29.027

29.473

6,9

- olii minerali

21.241

21.467

5,6

23.327

22.028

5,8

22.390

22.219

5,2

- altri prodotti

6.030

6.203

1,6

6.619

7.256

1,9

6.637

7.254

1,7

imposte sui generi di monopolio

9.101

8.725

2,3

9.454

9.014

2,4

9.181

9.940

2,3

imposte sugli affari

1.205

1.235

0,3

1.546

1.454

0,4

1.431

2.122

0,5

altri tributi indiretti

24.291

28.313

7,4

27.428

22.850

6,0

23.720

24.780

5,8

totale entrate

364.956

380.062

100

381.432

377.854

100

402.347

429.363

100


 

Tavola III – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

Dati di competenza
(milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)


STATO DI PREVISIONE

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Economia e finanze

273.183

249.994

55,8

287.417

 271.123

58,0

274.247

 260.673

55,8

Sviluppo economico

6.775

6.736

1,5

 4.250

4.248

0,9

 3.439

3.402

0,7

Lavoro e politiche sociali

66.368

 66.312

14,8

68.956

 68.864

14,7

 72.866

 72.103

15,4

Giustizia

7.832

7.700

1,7

 7.655

7.425

1,6

 8.155

7.983

1,7

Affari esteri

2.338

2.156

0,5

 2.511

2.340

0,5

 2.283

2.129

0,5

Istruzione

51.860

 51.964

11,6

51.604

 51.835

11,1

 53.841

 57.046

12,2

Interno

26.898

 26.700

6,0

26.749

 25.581

5,5

 28.311

 27.971

6,0

Ambiente e tutela mare

1.431

1.414

0,3

 1.376

1.357

0,3

 1.199

1.187

0,3

Infrastrutture

8.780

8.080

1,8

 7.779

7.414

1,6

 8.040

7.885

1,7

Comunicazioni

361

 352

0,1

396

 384

0,1

271

 259

0,1

Difesa

21.203

 21.064

4,7

21.335

 21.276

4,6

 20.533

 20.398

4,4

Politiche agricole

1.571

1.460

0,3

 1.767

1.687

0,4

 1.715

1.645

0,4

Beni e attività culturali

2.390

2.594

0,6

 2.392

2.263

0,5

 2.210

2.152

0,5

Salute

 1.422

1.399

0,3

 1.497

1.446

0,3

 1.576

1.568

0,3

Trasporti

-

 -

-

-

 -

-

 3

 2

0,0

Università e ricerca

-

 -

-

-

 -

-

690

 688

0,1

Commercio internazionale

-

 -

-

-

 -

-

 2

 2

0,0

Totale spese finali

472.412

447.925

100

485.684

467.243

100

479.381

467.093

100

 


 

Tavola IV – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

Autorizzazioni di cassa
(milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)


STATO DI PREVISIONE

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Economia e finanze

280.328

 248.306

56,3

294.810

 259.894

57,4

284.178

 258.193

56,2

Attività produttive

 5.894

3.232

0,7

 4.678

3.503

0,8

 3.544

2.514

0,5

Lavoro e politiche sociali

69.823

 66.170

15,0

71.130

 67.390

14,9

 73.978

 71.456

15,5

Giustizia

 7.926

7.109

1,6

 7.848

7.440

1,6

 8.354

7.702

1,7

Affari esteri

 2.397

2.238

0,5

 2.478

2.270

0,5

 2.320

2.082

0,5

Istruzione

53.809

 52.570

11,9

52.726

 51.696

11,4

 55.861

 57.379

12,5

Interno

28.128

 25.587

5,8

28.772

 25.981

5,7

 28.356

 26.971

5,9

Ambiente e tutela mare

 1.996

1.308

0,3

 1.846

1.391

0,3

 1.667

1.136

0,2

Infrastrutture

10.436

7.045

1,6

 8.773

5.713

1,3

 9.810

6.134

1,3

Comunicazioni

480

 357

0,1

390

 340

0,1

286

 268

0,1

Difesa

21.813

 21.509

4,9

22.242

 21.959

4,9

 21.191

 20.957

4,6

Politiche agricole

 2.629

1.693

0,4

 2.287

1.523

0,3

 2.197

1.438

0,3

Beni e attività culturali

 3.623

2.347

0,5

 2.491

2.147

0,5

 2.435

1.901

0,4

Salute

 2.241

1.593

0,4

 2.097

1.333

0,3

 2.055

1.523

0,3

Trasporti

-

 -

-

-

 -

-

 2

 2

0,0

Università e ricerca

-

 -

-

-

 -

-

233

 145

0,0

Commercio internazionale

-

 -

-

-

 -

-

 2

 1

0,0

Totale spese finali

491.523

 441.064

100

502.568

 452.580

100

496.469

 459.802

100


 

Tavola V – Evoluzione delle spese finali per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 


FUNZIONI-OBIETTIVO

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

1 -   Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

229.823

208.143

46,5

238.537

226.306

48,4

234.367

225.326

48,2

2 –  Difesa

20.975

20.813

4,6

20.976

20.770

4,4

19.291

19.319

4,1

3 -   Ordine pubblico e sicurezza

22.182

21.884

4,9

22.526

21.971

4,7

23.717

23.437

5,0

4 -   Affari economici

55.247

53.857

12,0

52.891

51.164

11,0

50.450

48.272

10,3

5 -   Protezione dell'ambiente

2.223

2.188

0,5

2.067

2.016

0,4

1.866

1.833

0,4

6 -   Abitazioni e assetto territoriale

1.658

1.592

0,4

1.841

1.649

0,4

1.973

1.891

0,4

7 -   Sanità

9.975

9.069

2,0

14.970

14.636

3,1

11.910

11.706

2,5

8 -   Attività ricreative, culturali e di culto

14.469

14.651

3,3

14.797

12.675

2,7

12.798

9.832

2,1

9 –  Istruzione

49.128

49.203

11,0

49.242

49.441

10,6

52.651

55.848

12,0

10-  Protezione sociale

66.732

66.525

14,9

67.837

66.615

14,3

70.360

69.629

14,9

Totale spese finali

472.412

447.925

100

485.684

467.243

100

479.383

467.093

100

 

 


 

Tavola VI – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)


CATEGORIE

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Redditi da lavoro dipendente

79.686

 79.487

17,6

82.601

 81.743

17,5

 85.642

 88.213

18,9

Consumi intermedi

14.072

 13.769

3,0

13.198

 12.782

2,7

 12.593

 12.163

2,6

Imposte pagate sulla produzione

 4.374

4.339

1,0

 4.414

4.391

0,9

 4.667

4.844

1,0

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

169.319

 168.059

37,2

177.800

 175.285

37,5

183.939

 182.512

39,1

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

 4.159

4.102

0,9

 4.218

3.862

0,8

 4.920

4.668

1,0

Trasferimenti correnti a imprese

 5.467

5.248

1,2

 5.074

4.875

1,0

 4.739

4.598

1,0

Trasferimenti all'estero

 1.671

1.505

0,3

 1.704

1.615

0,3

 1.739

1.576

0,3

Risorse proprie cee

14.750

 14.138

3,1

15.700

 14.480

3,1

 15.850

 14.577

3,1

Interessi passivi e redditi da capitale

75.120

 60.964

13,5

76.413

 70.671

15,1

 75.695

 70.801

15,2

Poste correttive e compensative

50.973

 47.662

10,6

51.824

 49.294

10,5

 46.750

 43.274

9,3

Ammortamenti

794

 163

0,0

833

 18

0,0

840,0

163,0

0,0

Altre uscite correnti

 3.478

1.125

0,2

 4.094

1.433

0,3

 2.184

 751

0,2

Totale spese correnti

404.491

 391.594

86,7

437.873

 420.449

90,0

439.558

 428.140

91,7

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

 5.763

5.659

1,3

 6.199

6.170

1,3

 4.196

4.138

0,9

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

19.515

 19.139

4,2

16.931

 16.768

3,6

 14.817

 14.769

3,2

Contributi agli investimenti ad imprese

11.852

 11.705

2,6

 8.383

8.233

1,8

 10.223

 10.107

2,2

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

115

 115

0,0

122

 122

0,0

130

 130

0,0

Contributi agli investimenti a estero

263

 252

0,1

404

 396

0,1

399

 399

0,1

Altri trasferimenti in conto capitale

 4.989

4.445

1,0

 9.215

8.730

1,9

 9.190

8.626

1,8

Acquisizioni di attività finanziarie

 6.052

6.049

1,3

 6.557

6.375

1,4

868

 784

0,2

Totale spese conto capitale

61.602

 60.036

13,3

47.811

 46.794

10,0

 39.823

 38.953

 8,3

Totale spese finali

466.093

 451.630

100

485.684

 467.243

100

479.381

 467.093

100


 

Tavola VII – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. (III livello)

RENDICONTO 2004

RENDICONTO 2005

RENDICONTO 2006

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Funzionamento

82.568

 82.027

18,2

83.642

 82.498

17,7

 87.774

 90.325

19,3

Interventi

245.659

 240.088

53,2

254.709

 248.126

53,1

257.142

 250.540

53,6

Oneri comuni

18.714

 15.601

 3,5

21.396

 17.378

 3,7

 17.330

 14.856

 3,2

Trattamenti di quiescenza

 1.159

1.258

 0,3

 1.081

1.169

 0,3

 1.164

1.187

 0,3

Oneri del debito pubblico

75.763

 61.587

13,6

77.045

 71.278

15,3

 76.147

 71.232

15,3

Totale spese correnti

404.491

 391.594

86,7

437.873

 420.449

90,0

439.557

 428.140

91,7

Investimenti

45.440

 44.789

 9,9

44.904

 44.253

 9,5

 36.509

 36.098

 7,7

Altre spese in conto capitale

182

 182

 0,0

362

 243

 0,1

492

 413

 0,1

Oneri comuni

 2.927

2.393

 0,5

 2.545

2.298

 0,5

 2.823

2.444

 0,5

Totale conto capitale

61.603

 60.036

13,3

47.811

 46.794

10,0

 39.824

 38.955

8,3

Totale spese finali

466.093

 451.630

100

485.684

 467.243

100

479.381

 467.095

100

 


 

PARTE II - Assestamento 2007
(A.C. 3170)


1.       L’assestamento del bilancio dello Stato

1.1.Funzione dell’assestamento del bilancio dello Stato

L’articolo 17 della legge n. 468/1978 prevede l'istituto dell'assestamento di bilancio per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.

 

Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il disegno di legge di rendiconto relativo all’esercizio precedente: l’entità dei residui, sia attivi che passivi, sussistenti all’inizio dell’esercizio finanziario, che al momento dell’elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.

 

Più in generale, con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:

 

a)      per quanto riguarda le entrate, all’eventuale revisione delle stime del gettito;

b)      per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;

c)      per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa), alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell’esercizio precedente.

 

Per quanto riguarda le previsioni di entrata, poiché esse sono il frutto di una valutazione di carattere tecnico, eventuali modifiche possono essere determinate dall’evoluzione della base imponibile e dagli effetti derivanti dall’applicazione della normativa vigente.

 

In riferimento alle variazioni di spesa, la legge di assestamento presenta il medesimo vincolo che sussiste per il bilancio di previsione, cioè il rispetto della legislazione sostanziale vigente.

Non possono pertanto essere modificati, in sede di assestamento, gli stanziamenti di spesa direttamente determinati da norme vigenti.

 

Va infine ricordato che, ai sensi del comma 2 dell’articolo 17 della legge n. 468/1978, anche dopo l’approvazione della legge di assestamento possono essere presentate al Parlamento, comunque entro il 31 ottobre, ulteriori variazioni delle dotazioni di competenza e di cassa per l’esercizio in corso.

1.2.La struttura e il contenuto del disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato per l’esercizio 2007

L’articolo 1 del disegno di legge di assestamento dispone l’approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2007 (approvato con la legge n. 298/2006), indicate nelle annesse tabelle.

Le tabelle si riferiscono allo stato di previsione dell’entrata, agli stati di previsione della spesa dei singoli Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.

 

Il disegno di legge di assestamento, infatti, contiene, sia per lo stato di previsione dell’entrata che per ciascuno degli stati di previsione dei Ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, che vengono effettuate tramite il disegno di legge medesimo e che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento.

 

In allegato al disegno di legge è invece evidenziata, a fini conoscitivi, sia per lo stato di previsione dell’entrata che per gli stati di previsione della spesa, l’evoluzione, in termini di competenza e di cassa, delle singole poste di bilancio, per effetto sia delle variazioni apportate in forza di atti amministrativi fino al 31 maggio, sia delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento medesimo.

 

Per ciascuna U.P.B. si indicano, inoltre, le variazioni che si registrano nella consistenza dei residui, in linea con le risultanze definitive esposte nel Rendiconto dell’esercizio precedente. A partire dalla previsione iniziale, le eventuali variazioni intervenute per atto amministrativo o proposte con il disegno di assestamento determinano, per ciascuna U.P.B., la previsione assestata.

 

Le variazioni disposte in bilancio nel periodo gennaio-maggio con atto amministrativo derivano dall’applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all’approvazione del bilancio (per le quali il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni), oppure dall’applicazione di procedure previste dalla normativa contabile.

La maggior parte delle variazioni apportate con atto amministrativo non ha effetto sui saldi (variazioni compensative)perché si tratta o dello spostamento di somme tra capitoli di spesa, oppure di modifiche della stessa entità ma di segno contrario dell’entrata e della spesa.

Le variazioni compensative dipendono:

 

-       dall’utilizzo dei fondi speciali recanti gli accantonamenti di parte corrente e in conto capitale destinati alla copertura di provvedimenti legislativi da approvare nel corso dell’esercizio finanziario;

-       dai prelievi dal fondo di riserva per le spese obbligatorie e d’ordine (ivi compresi i prelievi necessari alla reiscrizione dei residui passivi perenti di conto corrente[27]);dal fondo di riserva delle spese impreviste (articoli 7 e 9 della legge n. 468/1978); dal fondo di riserva per l'integrazione delle autorizzazioni di cassa (di cui all’articolo 9-bis della legge n. 468/1978, inserito dall'articolo 8 della legge n. 94/1997), nonché dal fondo di riserva per l’integrazione delle autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura corrente inserite nella Tabella C della legge finanziaria (di cui all’articolo 9-ter della legge n. 468/1978, inserito dall’art. 2 della legge n. 208/1999);

-       dalla reiscrizione dei residui passivi perenti di conto capitale, mediante prelievo dall’apposito fondo di cui all’art. 8 della legge n. 468/1978;

-       dalla riassegnazione ai capitoli di spesa di somme affluite all'entrata nei primi cinque mesi dell’anno in corso, in base alla procedura disciplinata con D.P.R. 10 novembre 1999, n. 469[28].

 

Tra le variazioni delle dotazioni di bilancio apportate con atti amministrativi hanno invece natura non compensativa, e incidono quindi sui saldi di bilancio:

 

-       le riassegnazioni ai capitoli di spesa di somme affluite in entrata nell’ultimo bimestre (periodo 1° novembre-31 dicembre) dell’anno precedente, ai sensi di quanto previsto dall’art. 2, comma 2, del citato D.P.R. n. 469/1999;

-       gli slittamenti di copertura, vale a dire l’utilizzo di quote dei fondi speciali stanziate nel bilancio di previsione per l’esercizio precedente e non utilizzate entro il termine di tale esercizio, ai sensi dell’articolo 11-bis, comma 5, della legge n. 468/1978[29];

-       il trasporto all’esercizio in corso di titoli di spesa rimasti insoluti alla chiusura dell'esercizio precedente, con la conseguente integrazione delle autorizzazioni di cassa, ai sensi dell’articolo 17, ultimo comma, della legge n. 468/1978[30].

 

L’articolo 2 si riferisce allo stato di previsione del Ministero dell’interno. In particolare, viene introdotto il comma 4-bis all’articolo 8 della legge di bilancio per il 2007, con il quale si autorizza il Ministero dell’economia a riassegnare con propri decreti, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, le somme versate all’entrata del bilancio dello Stato derivanti dall’incremento di cinquanta centesimi di euro a passeggero dell’addizionale sui diritti d’imbarco sugli aeromobili, avvenuto in applicazione dell’articolo 1, comma 1328 della legge finanziaria 2007 (l. n. 296 del 2006).

 

Il comma 1328 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2007 prevede, al fine di ridurre il costo a carico dello Stato del servizio antincendi negli aeroporti, il suddetto incremento di 50 centesimi a passeggero dell’addizionale sui diritti d’imbarco e l’istituzione di un apposito fondo con dotazione di 30 milioni di euro, alimentato dalle società aeroportuali in proporzione al traffico generato. Il suddetto comma prevede altresì la ripartizione del fondo tra le u.p.b del centro di responsabilità Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile dello stato di previsione del Ministero dell’Interno, sulla base di decreti del Ministero dell’Interno, da comunicare al Ministero dell’economia, anche con evidenze informatiche, nonché alle commissioni parlamentari competenti e alla Corte dei Conti.

 

L’articolo 3 dispone l’approvazione degli allegati 1 e 2 del disegno di legge, nei quali sono contenute le modifiche all’elenco delle unità previsionale di base e all’elenco delle funzioni-obiettivo individuate nel bilancio di previsione per il 2007.


2.       I saldi del bilancio dello Stato
risultanti dal ddl di assestamento

 

La relazione al disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato per il 2007 (A.S. 1679) evidenzia, sulla base delle previsioni assestate poste a confronto con le previsioni iniziali, un miglioramento del saldo netto da finanziaree degli altri saldi del bilancio.

 

I dati che seguono si riferiscono al contenuto del disegno di legge originario presentato al Senato, non tenendo pertanto conto delle modifiche apportate nel corso dell’esame presso l’altro ramo del Parlamento, che sono invece specificamente analizzate nel paragrafo 4 del presente dossier (cfr.oltre).

 

Si ricorda, altresì, che tali dati non incorporano gli effetti del decreto-legge n. 81/2007[31] in materia finanziaria, il quale ha utilizzato a copertura degli oneri da esso recati, una parte delle maggiori entrate tributarie (+7.403 milioni di euro) rispetto alle previsioni del bilancio dello Stato 2007 iscritte nel disegno di legge di assestamento.

a) I saldi di competenza

(dati in milioni di euro)

 

Rendiconto 2006

Previsioni iniziali 2007

Variazioni per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2007

Saldo netto da finanziare

20.792

-22.972

-52

4.218

-18.806

Risparmio pubblico

55.763

15.607

104

4.389

20.100

Saldo primario

91.592

51.078

-52

5.583

56.609

Ricorso al mercato (*)

-150.671

-224.591

-52

5.333

-219.310

N.B.:  Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.

(*)         Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

In termini di competenza, le previsioni assestate per il 2007,risultanti delle variazioni apportate per atto amministrativo fino al 31 maggio scorso e da quelle proposte con il disegno di legge di assestamento presentato al Senato, determinano, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, una riduzione del saldo netto da finanziare,al netto delle regolazioni debitorie e contabili, da 22.972 milioni di euro a 18.806 milioni di euro, con un miglioramento di circa 4.166 milioni di euro.

 

Si rammenta, come sopra accennato, che tale dato non tiene conto degli effetti recati dal citato decreto legge n. 81/07, i cui oneri, per un importo pari a 4.131 milioni di euro per l’anno 2007, sono stati coperti utilizzando quota parte delle maggiori entrate tributarie registrate in corso d’anno ed iscritte nel disegno di legge in esame[32].

Occorre inoltre rilevare che, tenendo conto della variazioni apportate nel corso dell’esame presso il Senato - che hanno comportato una revisione delle previsioni in conto competenza relative sia alle entrate (+ 5.978 milioni di euro) che alle spese (- 2.032 milioni di euro) - il saldo netto da finanziare registra, rispetto alle previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, un ulteriore miglioramento di 8.010 milioni di euro. Anche in tal caso, tuttavia, tale miglioramento risulta in gran parte ridimensionato a seguito delle misure adottate dal Governo con il decreto legge n. 159/07, collegato alla manovra di finanza pubblica [33] (sul punto cfr. oltre, il par.4).

 

In particolare, le entrate finali, come determinate sulla base delle previsioni contenute nel disegno di legge, risultano pari a 439,9 miliardi di euroe registrano un aumento di7,6 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali di bilancio (432,3 miliardi di euro).

Le spese finali, sulla base delle previsioni assestate, ammontano a circa458,7 miliardi di euroa fronte di una previsione iniziale di 455,3 miliardi di euro(+3,4 miliardi di euro).

Al lordo delle regolazioni debitorie, pari a 9.310 milioni di euro, il saldo netto da finanziare si attesta a 28.116 milioni di euro (rispetto a una previsione iniziale di 32.237 milioni di euro).Esso risulta dalla differenza tra entrate finali pari a 470,4 miliardi di euro e spese finali pari a 498,5 miliardi di euro.

 

Il valore del saldo netto da finanziare che si determina sulla base delle previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento risulta quindi inferiore al limite massimo stabilito dalla legge finanziaria per il 2007[34], che lo ha fissato in 29.000 milioni di euro.

 

La tavola seguente riepiloga i valori del limite massimo del saldo netto da finanziare fissato dalla legge finanziaria, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, del saldo risultante dal bilancio di previsione e di quello derivante dalle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento, a raffronto con il dato di consuntivo. La tabella è redatta al netto delle regolazioni debitorie, fatta eccezione per i risultati relativi agli anni 1996-1997, in quanto il rendiconto di quegli anni fornisce soltanto dati al lordo di tali regolazioni.

Evoluzione del saldo netto da finanziare nel ddl di assestamento

(miliardi di lire – milioni di euro, competenza)

Anno

Legge finanziaria

Legge di bilancio

Ddl di assestamento

Consuntivo

Limite massimo

Regolazioni debitorie

miliardi di lire

1996

147.900

12.400

147.738

147.277

125.412 (*)

1997

91.500

16.754

91.457

99.576

42.066 (*)

1998

87.800

28.807

87.740

84.040

46.398

1999

60.700

33.267

60.590

57.932

30.188

2000

79.500

33.454

78.666

72.820

12.581

milioni di euro

2001

38.218

17.740

38.136

43.087

16.685

2002

33.157

14.649

32.763

36.155

35.356

2003

48.200

5.760

47.764

56.105

30.971

2004

54.600

7.396

53.873

62.223

15.680

2005

50.000

7.494

48.643

51.102

30.218

2006

41.000

7.077

36.664

38.463

36.114

2007

29.000

9.310

22.972

18.806

 

N.B.:        Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di consuntivo sono riferiti alla gestione.

(*)                           Per i consuntivi 1996 e 1997, i dati sono al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

In corrispondenza con l’evoluzione del saldo netto da finanziare, le previsioni assestate evidenzianoanche un miglioramento, rispetto alle previsioni iniziali, del saldo corrente (risparmio pubblico) e del saldo primario (differenza tra entrate finali e spese finali al netto della spesa per interessi).

In particolare, il saldo corrente passa dalla previsione iniziale di + 15.607 milioni di euro ad una previsione assestata pari a + 20.100 milioni di euro, con un miglioramento di 4.493 milioni di euro.

 

Rispetto alle previsioni iniziali, l’avanzo primario passada 51.078 milioni di euro a 56.609 milioni di euro (+ 5.531 milioni di euro).

 

Il ricorso al mercato (che risulta dalla differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti), evidenzia un miglioramento di 5.281 miliardi di euro, passando da 224.591 milioni di euro a 219.310 milioni di euro(il dato comprende anche le regolazioni debitorie).

 

Anche il valore del ricorso al mercato che si determina sulla base delle previsioni assestate risulta pertanto inferiore al limite massimo stabilito dalla legge finanziaria per il 2007 in 240.500 milioni di euro (compreso l’indebitamento all’estero per un importo non superiore a 4.000 milioni).

b)        I saldi di cassa

(dati in milioni di euro)

 

Rendiconto 2006

Previsioni iniziali 2007

Variazioni per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2007

Saldo netto da finanziare

 -25.484

-61.691

2.840

-1468

-60.319

Risparmio pubblico

10.450

-16.758

5.241

216

-11.301

Saldo primario

44.865

12.362

3.269

45

15.676

Ricorso al mercato (*)

-189.662

-263.310

-634

-2.257

-266.201

N.B.:  Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(*)         Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

In termini di cassa, il saldo netto da finanziare, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, si attesta a 60.319 milioni di euro, con una riduzionedi 1.372 milioni rispetto alle previsioni iniziali (61.691 milioni di euro).

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) in termini di cassa mostra un miglioramento, passando da un valore negativo di 16.758 milioni di euro ad unvalore negativo di 11.301 milioni di euro.

Il saldo primario, che già nelle previsioni iniziali evidenziava un valore positivo di 12.362 milioni di euro, nelle previsioni assestate evidenzia un miglioramento passando a 15.676 milioni di euro.

Il ricorso al mercato in termini di cassa, che nel bilancio di previsione era quantificato in 263.310 milioni di euro, sale, nelle previsioni assestate, a 266.200 milioni di euro (al lordo delle regolazioni debitorie), con un peggioramento di circa 2.891 milioni di euro.

 


3.       Le variazioni di competenza

Nella tavola seguente è esposto il quadro analitico, in termini di competenza, al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, delle previsioni iniziali contenute nel bilancio per l’esercizio in corso, delle variazioni intervenute mediante atti amministrativi, delle variazioni proposte dal disegno di legge e delle previsioni assestate come risultanti dal disegno di legge originario presentato al Senato. Il complesso delle previsioni assestate, comprensive delle variazioni introdotte durante l’esame presso il Senato, è invece indicato nel paragrafo 6 e nelle tabelle riepilogative allegate al presente dossier.

 

I dati che seguono sono posti altresì a raffronto con i risultati di consuntivo relativi all’anno 2006, come esposti nel disegno di legge di Rendiconto (A.C. 3169).

 

Variazioni al bilancio 2007 - Competenza

(milioni di euro)

 

Rendiconto 2006

Previsioni iniziali
2007

Variazioni
per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2007

                                   Entrate

Entrate finali:

459.681

432.304

141

7.437

439.882

- Entrate tributarie

 

404.669

0

7403

412.072

- Entrate extratributarie

 

25.497

141

33

25.671

- Alienazione, ammortamento

 

2.139

0

0

2.139

                                   Spese

Spese finali:

438.889

455.277

193

3.219

458.689

-Spese correnti netto interessi

 

340.508

37

1.683

342.228

- Interessi

 

74.050

0

1.365

75.415

- Spese conto capitale

 

40.719

155

171

41.045

Rimborso prestiti

 

189.099

3.500

-1.405

191.194

 

 

 

 

 

 

Saldo netto da finanziare

20.792

-22.973

-52

4218

-18.807

Risparmio pubblico

55.763

15.608

104

4389

20.101

Avanzo primario

91.592

51.077

-52

5.583

56.608

Ricorso al mercato (*)

-150.671

-224.591

-52

5.333

-219.310

N.B:   Dati al netto delle regolazioni debitorie, contabili e rimborsi IVA. I dati di rendiconto 2006 sono riferiti alla gestione.

(*)     Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

Negli allegati al disegno di legge di assestamento (A.C. 3170/I-II-III) sono esposte, a fini conoscitivi, le variazioni agli stanziamenti di bilancio determinate da atti amministrativi e intervenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2006.

 

In termini di competenza, le variazioni conseguenti ad atti amministrativi adottati nei primi cinque mesi dell’esercizio finanziario hanno determinato:

a)        un incremento delle entrate finali di 141 milioni di euro, totalmente risultante da un aumento delle entrate extra tributarie;

b)        una riduzione delle spese finali di 193 milioni di euro, dovuto essenzialmente alle spese correnti al netto degli interessi (+37 milioni di euro) e alle spese in conto capitale (+155 milioni di euro).

 

Come indicato, le variazioni conseguenti ad atti amministrativi adottati sulla base della legislazione vigente nei primi cinque mesi dell’esercizio finanziario sono esposte, negli allegati al disegno di legge di assestamento, a scopo meramente conoscitivo.

Sono invece oggetto di approvazione parlamentare le variazioni alle previsioni di bilancio che il Governo propone con il disegno di legge di assestamento.

 

Per quanto riguarda le entrate, il disegno di legge di assestamento registra un incrementodelle entrate tributarie di 7.403 milioni di euro così ripartito: 5.038 milioni relativo alle imposte dirette e 2.365 milioni per quelle indirette.

Per quanto concerne le altre entrate, il disegno di legge in esame apporta una variazione in aumento di 33 milioni di euro, unicamente riferite alle entrate extratributarie.

 

Come sarà indicato più analiticamente in seguito, le modifiche approvate al disegno di legge nel corso dell’esame presso il Senato hanno introdotto variazioni in aumento delle previsioni di entrata, adeguandole all’andamento particolarmente positivo del gettito tributario derivante dall'autoliquidazione delle imposte sui redditi (cfr. oltre il paragrafo 4).

 

Per quanto concerne le variazioni proposte nel disegno di legge di assestamento relativamente alle spese finali, essecomportano un incremento complessivo di 3.219 milioni di euro.

Tale variazione risulta da un aumento delle spese correnti al netto degli interessi per 1.683 milioni di euro, della spesa per interessi di 1.365 milioni di euro e della spesa in conto capitale per 171 milioni di euro.

 

L’aumento delle spese correnti interessa, in particolare, le dotazioni relative a:

 

-          trasferimenti correnti alle autonomie territoriali per 1.265 milioni di euro, di cui:

-          trasferimenti alle Regioni (+1.213 milioni di euro), determinati per la gran parte dalle maggiori occorrenze necessarie per le regolazioni contabili delle entrate erariali della Sicilia e della Sardegna (+ 856 milioni);

-          trasferimenti ai Comuni (+52 milioni di euro)

-          trasferimenti per redditi da lavoro dipendente (+335 milioni di euro), consistenti principalmente nell’incremento dei capitoli delle retribuzioni del comparto scuola (+192 milioni);

-          consumi intermedi (+485 milioni di euro);

-          trasferimenti correnti a famiglie, imprese ed estero per complessivi 208 milioni di euro, consistenti principalmente in maggiori risorse assegnate agli istituti di patronato, alle scuole private e agli enti e associazioni fruitici dei finanziamenti derivanti dal fondo del 5 per mille;

-          trasferimenti correnti a imprese (+66 milioni di euro).

 

Nell’ambito della spesa in conto capitale si registra, invece, un aumento di 171 milioni di euro, ascrivibile per la gran parte all’aumento degli investimenti fissi dei Ministeri e dei crediti di imposta alle imprese (+215 milioni di euro) e solo in piccola parte ai contributi ad investimenti all’estero (+12 milioni), mentre diminuiscono contemporaneamente i contributi agli investimenti ad amministrazioni locali (-55 milioni di euro circa).

Le variazioni rispetto alle dotazioni del bilancio 2007 delle singole categorie di spesa sono evidenziate nella tabella seguente (dati di competenza):


 

CATEGORIE

Legge Bilancio
2007

Atti amministrativi

Ddl assestamento

Assestato
2007

Redditi da lavoro dipendente

84.870

566

335

85.771

Consumi intermedi

9.904

364

485

10.753

Imposte pagate sulla produzione

4.575

2

-91

4.485

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

187.635

1.130

1374

190.140

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.916

58

91

4.065

Trasferimenti correnti a imprese

5.727

-63

66

5.730

Trasferimenti all'estero

1.758

136

51

1.945

Risorse proprie cee

17.400

0

0

17.400

Interessi passivi e redditi da capitale

74.050

0

1365

75.415

Poste correttive e compensative

15.648

2

-672

14.978

Ammortamenti

841

0

0

841

Altre uscite correnti

8.234

-2157

44

6.120

Totale spese correnti

414.558

37

3048

417.643

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.746

-80

92

5.757

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

17.573

0

-55

17.518

Contributi agli investimenti ad imprese

7988

30

123

8.141

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

91

0

0

91

Contributi agli investimenti a estero

203

139

12

354

Altri trasferimenti in conto capitale

8.749

66

0

8.815

Acquisizioni di attività finanziarie

370

0

0

370

Totale spese conto capitale

40.720

155

171

41.045

Totale spese finali

455.278

192

3.219

458.688

N.B:         Dati al netto delle regolazioni debitorie, contabili e rimborsi IVA.

 


4.       Le modifiche introdotte dal Senato

In sede di esame presso il Senato sono stati approvati due emendamenti del Governo che complessivamente hanno comportato una revisione al rialzo delle previsioni in conto competenza relative alle entrate (+ 5.978 milioni di euro) e una riduzione delle previsioni relative alle spese (-2.032 milioni di euro).

A seguito di tali modifiche, il saldo netto da finanziare registra, rispetto alle previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento, un miglioramento di 8.010 milioni di euro[35].

 

Si illustrano di seguito le previsioni assestate definitive, comprensive delle variazioni approvate nel corso dell’esame al Senato rispetto alle previsioni iniziali nel disegno di legge in esame (dati in euro).

 

 

 

DDL

Modifiche parlamentari

Assestamento

emendato

 

ENTRATA

 

 

 

1.1.1.1

Ire – Entrate derivanti dall’ attività ordinaria di gestione

3.333.180.000

- 4.240.000.000

- 906.820.000

1.1.1.2

Ires- Entrate derivanti dall’ attività ordinaria di gestione

1.182.650.000

6.289.000.000

7.471.650.000

1.1.4.1

Imposte sostitutive - Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

366.300.000

2.197.000.000

2.563.300.000

1.1.5.1.

Ritenute a titolo di imposta definitiva - Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

102.000.000

- 274.000.000

- 172.000.000

1.1.7.1

Altri introiti diretti – Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

- 51.130.000

- 51.000.000

- 102.130.000

1.1.7.2

Altri introiti diretti – Entrate derivanti dall’attività di accertamento e controllo

104.000.000

- 694.000.000

- 590.000.000

1.1.8.1

Iva su scambi interni e intracomunitari – Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

2.432.730.000

3.580.000.000

6.012.730.000

1.1.11.1

Iva su importazioni – Entrate derivanti dall’ attività ordinaria di gestione

- 821.000.000

- 851.000.000

- 1.672.000.000

1.1.12.1

Accisa e imposta erariale di consumo sugli oli minerali - Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

130.100.000

- 827.000.000

- 696.900.000

1.1.13.1

Accisa e imposta erariale di consumo su altri prodotti - Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

4.770.000

- 107.000.000

- 102.230.000

1.1.14.1

Imposte sui generi di monopolio - Entrate derivanti dall’attività ordinaria di gestione

- 56.000.000

396.000.000

340.000.000

1.1.15.1

Tasse e imposte sugli affari, su atti concernenti il demanio ed il patrimonio dello Stato. Entrate derivanti dall'attività ordinaria di gestione.

211.610.000

308.000.000

519.610.000

1.1.20.1

Altri tributi indiretti. Entrate derivanti dall'attività ordinaria di gestione

755.290.000

188.000.000

943.290.000

1.1.20.2

Altri tributi indiretti. Entrate derivanti dall'attività di accertamento e controllo

0

64.000.000

64.000.000

 

 

 

 

 

 

SPESA

 

 

 

 

Tabella 2: Ministero dell’econo­mia e finanze

 

 

 

2.1.5.3

Fondi da ripartire per oneri di personale

17.457.830

+ 901.798

18.359.628

3.1.2.22

Servizio del gioco del lotto

- 702.000.000

- 750.000.000

- 1.452.000.000

4.1.2.8

Risorse proprie Unione europea

0

- 1.300.000.000

- 1.300.000.000

4.1.5.10

Fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine

0

- 15.080.098

- 15.080.098

4.2.3.1

Risanamento e ricostruzione zone terremotate

0

- 20.000.000

- 20.000.000

6.1.2.4

Devoluzione canoni sulle radioteleaudizioni

- 35.000.000

+35.000.000

0

 

Tabella 6: Ministero degli affari esteri

 

 

 

4.1.1.0

 Funzionamento

0

+25.000

25.000

6.1.1.2

Uffici all'estero

598.338

+ 5.145.000

5.743.338

6.1.5.4

Fondo di riserva consumi intermedi

6.500.000

- 4.910.000

1.590.000

6.1.5.5

Fondo per il rafforzamento delle misure di sicurezza

6.480.000

- 6.480.000

0

8.1.1.1

Uffici centrali

1.000.000

+ 2.100.000

3.100.000

8.1.1.2

Uffici all'estero

0

+ 500.000

500.000

8.2.3.1

Beni mobili

0

+ 500.000

500.000

8.2.3.2

Informatica di servizio

1.200.000

- 500.000

700.000

10.1.1.1

Uffici centrali

100.000

+ 720.000

820.000

10.1.2.1

Promozione e relazioni culturali

6.000.000

+ 400.000

6.400.000

11.1.1.0

Funzionamento

38.000

+ 2.500.000

2.538.000

 

Tabella 8: Ministero dell’interno

 

 

 

3.1.6.2

Altri trattamenti

0

+ 889.345

889.345

4.1.2.8

Fondo di solidarietà per i reati di tipo mafioso

0

+ 10.000.000

10.000.000

5.1.1.1

Spese generali di funzionamento

60.640.917

- 10.000.000

50.640.917

5.1.1.3

Mezzi operativi e strumentali

27.038.085

+ 10.000.000

37.038.085

5.1.6.3

Altri trattamenti

0

- 1.022.592

-1.022.592

 

Tabella 9: Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio

 

 

 

3.2.3.1

Piani disinquinamento

0

+ 1.293.000

1.293.000

7.2.3.3

Risanamento e valorizzazione del territorio

0

+ 2.840.300

2.840.300

 

Tabella 10: Ministero delle infrastrutture

 

 

 

3.2.3.4

Risanamento e ricostruzione zone terremotate

0

+ 20.000.000

20.000.000

 

Tabella 12: Ministero della difesa

 

 

 

1.1.1.0

Funzionamento

0

- 661.675

-661.675

2.1.1.1

Spese generali di funzionamento

1.000

+ 40.815

41.815

2.1.1.2

Spese generali di funzionamento di onoranze ai caduti in guerra

0

- 69.313

-69.313

2.1.1.3

Magistratura militare

0

+ 705.988

705.988

3.1.1.1

Spese generali di funzionamento

20.761.600

- 47.215.815

-26.454.215

3.1.1.4

Mezzi operativi e strumentali

9.190.000

- 47.191.571

-38.001.571

3.1.6.1

Indennità

0

+ 133.247

133.247

4.1.1.1

Spese generali di funzionamento

7.283.011

+ 47.550.000

54.833.011

4.1.1.4

Mezzi operativi e strumentali

11.324.175

+ 1.859.400

13.183.575

5.1.1.1

Spese generali di funzionamento

0

+ 28.041.571

28.041.571

5.1.1.2

Mezzi operativi e strumentali

1.876.000

+ 14.919.100

16.795.100

6.1.1.1

Spese generali di funzionamento

0

 - 23.050.000

-23.050.000

6.1.1.4

Mezzi operativi e strumentali

7.171.000

+ 43.221.500

50.392.500

7.1.1.1

Spese generali di funzionamento

0

- 6.300.000

-6.300.000

 

Tabella 13: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 

 

 

3.1.1.0

Funzionamento

20.000.000

+ 4.000.000

24.000.000

3.1.2.1

Enti e istituti di ricerca, informazione, sperimentazione e controllo

0

- 9.750.000

-9.750.000

3.1.2.7

Restituzione e rimborsi di imposte

5.800.000

- 5.600.000

200.000

5.1.1.1

Spese generali di funzionamento

136.140

+ 7.350.000

7.486.140

5.1.2.4

Interventi-Economia montana e forestale

0

+ 4.000.000

4.000.000

 

Tabella 18: Ministero della solidarietà sociale

 

 

 

2.1.1.0

Funzionamento

1.000.000

+ 45.000

1.045.000

 

 

Sulla base di quanto affermato dal Governo in sede di presentazione delle proposte di variazione formulate nel corso dell’esame al Senato, si osserva che le principali revisioni operate sul versante delle entrate riguardano:

 

-       le ritenute IRE.Le previsioni concernenti le ritenute da lavoro dipendente sono state emendate al ribasso rispetto a quanto previsto dal disegno di legge di assestamento, per riflettere il differente andamento del gettito effettivo rispetto alle stime, il quale, nei primi otto mesi dell’anno, è cresciuto meno di quanto si stimasse (nel quadro macro fornito dal DPEF 2008-2011) potessero crescere i redditi da lavoro dipendente.

-       Il gettito dell’autoliquidazione IRE, IRES ed IVA su scambi interni. In sede di DPEF 2008-2011, le stime relative a tali imposte erano fortemente influenzate dagli effetti stimati della sentenza “IVA auto aziendali” e dai provvedimenti associati.

Tali provvedimenti recepivano le disposizioni della sentenza e prevedevano in relazione tecnica minori entrate IVA su scambi interni pari a 5,2 miliardi di euro, compensati da minori deduzioni per le imposte dirette che portavano maggiori entrate nel versamento dei saldi di autoliquidazione per IRE, IRES e IRAP. Tali provvedimenti avevano l’effetto di deprimere il gettito IVA atteso ed aumentare il gettito da autoliquidazione a saldo rispetto ai trend storici di stima con effetti neutrali sul gettito totale.

Sulla base del gettito osservato nel periodo gennaio-agosto, è stata rivista verso l’alto la stima del gettito IVA su scambi interni (+ 3.580 milioni), e al ribasso quella del gettito da autoliquidazione IRPEF. In particolare, per l’IRE la revisione più consistente è avvenuta sul saldo, la cui stima iniziale risentiva dell’effetto stimato della sentenza “IVA auto aziendali”. Per l’IRES, e al rialzo il gettito IRES (+ 6.289 milioni di euro) la revisione è stata effettuata per riflettere pienamente gli straordinari andamenti del gettito registrati, sia in sede di saldo e di primo acconto tra giugno e luglio, sia dei versamenti effettuati in settembre.

A tal proposito, il Governo[36] ha osservato che a fronte di un previsione di crescita delle entrate IRES di circa il 27 percento annuo, già incorporata nella stima di base per tutti i contribuenti IRES, si sono verificati versamenti eccezionali di alcuni grandi contribuenti privati, alcuni dei quali hanno presentato tassi di crescita annuali dei propri versamenti superiori al 400 percento. La gran parte di tali contribuenti hanno versato il proprio saldo e acconto per la prima volta in settembre. I risultati di tali versamenti sono stati disponibili per il Governo solo alla fine del mese di settembre, di qui la presentazione del secondo emendamento del Governo, che ha comportato un ulteriore incremento della previsione dell’entrata relativa a tale tributo di 900 milioni di euro, sia in termini di cassa che di competenza.

 

Si ricorda che la somma di 5.978 milioni di euro, risultante dalle suddette maggiori previsioni di entrata introdotte nel corso dell’esame al Senato, è stata interamente utilizzata a parziale copertura delle misure recate dal decreto legge n. 159 del 1° ottobre 2007[37], collegato alla manovra di finanza pubblica.

 

Per quanto riguarda la spesa, e in particolare lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, le variazioni apportate nel corso dell’esame al Senato riguardano:

 

l’adeguamento del Fondo unico di amministrazione del personale dei dipartimenti del Ministero dell’economia e delle finanze in relazione alle quote variabili relative all’attività di assistenza fiscale svolta nel corrente anno prestata a favore dei dipendenti delle Amministrazioni statali;

la riduzione concernente il servizio del gioco del lotto, volta ad adeguare lo stanziamento al prevedibile andamento del gioco stesso, in relazione all’ammontare delle regolazioni contabili da considerare in entrata del bilancio dello Stato per garantire la lordizzazione del gettito, considerato che una parte delle vincite viene direttamente erogata alla fonte (dai tabaccai) e quindi viene a ridursi l’ammontare delle somme versate;

la riduzione di 1.300 milioni di euro della spesa relativa all’u.p.b concernente le risorse proprie dell’Unione europea, derivante dalla rideterminazione delle quote richieste dalla Commissione UE quale contributo al bilancio comunitario per il corrente anno.

A tal proposito, si segnala che anche la somma di 1.300 milioni risultante dalla previsione di una minore spesa per il contributo italiano al bilancio comunitario è stata interamente utilizzata dal citato decreto – legge n. 159 del 1° ottobre 2007 a copertura delle misure da questo introdotte.

la riduzione del fondo di riserva per le spese obbligatorie e d’ordine per importo che non compromette le prevedibili occorrenze di utilizzo (-15 milioni di euro) a fronte della quale vengono proposti incrementi negli stati di previsione del Ministero dell’economia e finanze (adeguamento del fondo unico di amministrazione, per +901.798 euro), del Ministero dell’interno (Fondo di solidarietà per i reati di tipo mafioso, per +10 milioni), del Ministero dell’ambiente (risanamento e valorizzazione del territorio, per +2,8 milioni di euro) e del Ministero della solidarietà sociale (lavoro straordinario, per +45.000 euro);

 

Per lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri le modifiche sono volte a promuovere variazioni di natura compensativa mediante riduzione del Fondo di riserva per consumi intermedi (- 4,9 milioni di euro) e del Fondo per il rafforzamento delle misure di sicurezza (-6,5 milioni di euro) iscritti nello stesso stato di previsione, e un contestuale incremento di alcuni capitoli di spesa, onde consentire un tempestivo utilizzo delle risorse da parte dei singoli centri di responsabilità.

 


Per lo stato di previsione del Ministero dell’interno, le modiche proposte hanno:

§      apportato variazioni di natura compensativa fra settori di spesa (pari a 10 milioni di euro) al fine di attenuare le criticità di ambiti, quali il funzionamento dei presidi dell’arma dei carabinieri dislocati sul territorio;

§      determinato il trasferimento di una quota parte delle risorse allocate presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento della pubblica sicurezza - a favore del Dipartimento dei Vigili del fuoco, Soccorso pubblico e difesa civile del medesimo stato di previsione, e a favore del Centro di responsabilità “Segretario generale del Ministero della difesa”, in modo tale da assicurare una pertinente gestione dei fondi per la successiva erogazione degli stessi ai familiari superstiti delle vittime del dovere;

§      destinato, a favore delle vittime dei reati di tipo mafioso, proventi derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata.

 

Per lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare le variazioni apportate dal Senato sono state giustificate dalla necessità di garantire il pagamento di impegni indifferibili già assunti in materia di risanamento e valorizzazione del territorio, relativi a somme andate in economia per mero errore materiale determinato dal malfunzionamento del sistema informativo.

 

Per lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture, la variazione viene proposta per trasferire dallo stato di previsione del Ministero dell’economia e finanze le risorse autorizzate per l’anno 2007 dalla legge finanziaria 2007 (articolo 1, comma 1010) per il completamento degli interventi per la ricostruzione delle zone terremotate del Belice.

 

Per lo stato di previsione del Ministero della difesa, le variazioni apportate dal Senato hanno comportato una variazione tendente ad attenuare le criticità di molti degli ambiti organizzativo funzionali attinenti:

§      alla manutenzione dei mezzi e dei sistemi d’arma. In particolare, a fronte di una riduzione delle risorse per il vettovagliamento, legata alla diminuzione dei militari in servizio quotidianamente, si è reso necessario un adeguamento degli stanziamento di alcuni capitoli relativi al mantenimento di mezzi e sistemi in dotazione alle forze armate;

§      al necessario riallineamento delle previsioni di spesa tra i capitoli stipendiali del personale militare e civile;

§      alla corretta allocazione delle risorse finanziarie relative alle spese per l’esercizio e la manutenzione dei velivoli adibiti al trasporto aereo civile di Stato;

§      alle spese generali per il funzionamento degli uffici.

Per quanto concerne lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, sono state operati aumenti degli stanziamenti di competenza per spese di funzionamento ed interventi di economia montana e forestale e riduzione di u.p.b concernenti enti e istituti e restituzione e rimborsi di imposte.

 

Infine, per lo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale, le variazioni in aumento delle spese di funzionamento sono finalizzate al pagamento del lavoro straordinario svolto dal personale, tenuto conto delle maggiori esigenze connesse alla recente istituzione del dicastero.

 


5.       Profili di interesse della XIV Commissione

Il disegno di legge di assestamento 2007 non apporta alcuna modifica allo stanziamento complessivo a carico del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie (UPB 4.2.3.8/Economia - Cap. 7493), inizialmente previsto per il medesimo anno. Pertanto le previsioni assestate, pari a 4.254 milioni di euro[38] di spesa, risultano essere invariate rispetto alle previsioni iniziali di bilancio 2007.

Altro elemento di interesse collegato ai rapporti con l’Unione europea e contenuto nel disegno di legge di assestamento 2007 è costituito dal dato relativo all’ammontare dei finanziamenti al bilancio dell’Unione europea. Riguardo a tali profili, il disegno di legge di assestamento 2007, con specifico riferimento alla voce di spesa corrente costituita dalle risorse proprie della Comunità (UPB 4.1.2.8/Economia), non apporta alcuna variazione rispetto alle previsioni iniziali.

Le previsioni assestate di spesa recano quindi sempre una spesa di parte corrente per il finanziamento del bilancio dell’Unione pari a 17.400 milioni di euro, di cui 15.300 milioni (cap. 2751) a titolo di risorse complementari e 2.100 milioni (cap. 2752) a titolo di risorse proprie. Si tratta, come evidenziato nel Quadro riassuntivo per categoria contenuto nella tabella 2 allegata al bilancio, di una spesa classificata tra quelle vincolate in quanto giuridicamente obbligatoria.

 

 


Tavole riepilogative

Assestamento 2007


Tavola I – Andamento delle entrate finali per categorie economiche e incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(Competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

 

RENDICONTO 2006

BILANCIO 2007

ASSESTATO 2007 EMENDATO

 

Previoni Definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato
emendato

%

i - imposte sul patrimonio e sul reddito

208.648

222.658

46,4

226.109

49,2

-

0,0

ii - tasse e imposte sugli affari

144.491

156.305

32,6

154.141

33,6

-

0,0

iii - imposte sulla produzione, consumi e dogane

29.108

29.676

6,2

29.169

6,4

-

0,0

iv – monopoli

9.183

9.943

2,1

9.861

2,1

-

0,0

v - lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

10.917

10.781

2,2

12.320

2,7

-

0,0

totale entrate tributarie

402.347

429.363

89,4

431.600

94,0

 445.005

93,4

vi - proventi speciali

608

772

0,2

648

0,1

-

0,0

vii - proventi dei servizi pubblici minori

5.408

7.267

1,5

4.546

1,0

-

0,0

viii - proventi dei beni dello stato

392

293

0,1

645

0,1

-

0,0

ix -  prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

4.075

4.109

0,9

3.690

0,8

-

0,0

x -   interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

5.134

7.912

1,6

4.532

1,0

-

0,0

xi - recuperi, rimborsi e contributi

11.071

26.032

5,4

9.172

2,0

-

0,0

xii - partite che si compensano nella spesa

2.011

2.374

0,5

2.263

0,5

-

0,0

totale entrate extratributarie

28.699

48.759

10,2

25.496

5,6

25.671

5,4

xiii - vendita di beni ed affrancazione di canoni

1.025

223

0,0

1.272

0,3

-

0,0

xiv - ammortamento di beni patrimoniali

840

163

0,0

841

0,2

-

0,0

xv -rimborso di anticipazioni e crediti vari del tesoro

1.467

1.535

0,3

26

0,0

-

0,0

Totale alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione crediti

3.332

1.921

0,4

2.139

0,5

5.639

1,2

Totale entrate finali

434.378

480.043

100

459.235

100

476.315

100


Tavola II – Andamento delle principali imposte e loro incidenza percentuale sulle entrate tributarie

(Competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

 

RENDICONTO 2006

BILANCIO 2007

ASSESTATO 2007 EMENDATO

 

Previsioni Definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato
emendato

%

Entrate tributarie

 

 

 

 

 

 

 

di cui:

 

 

 

 

 

 

 

ire (ex irpef)

 147.292

 155.344

36,2

 161.332

37,4

 160.425

36,1

ires (ex irpeg)

 40.492

 43.556

10,1

 46.921

10,9

 54.393

12,2

ilor

 165

 339

0,1

 85

0,0

 85

0,0

imposte sostitutive

 16.205

 19.104

4,4

 13.625

3,2

 16.188

3,6

ritenute a titolo di imposta definitiva

 1.148

 1.398

0,3

 1.297

0,3

 1.125

0,3

iva, di cui

 

 

 

 

 

 

 

- scambi interni ed intracomunitari

 104.671

 115.063

26,8

 110.835

25,7

 116.848

26,3

- importazione

 14.412

 14.449

3,4

 15.962

3,7

 14.290

3,2

altri introiti diretti

 1.904

 2.736

0,6

 2.787

0,6

 2.095

0,5

condoni e sanatorie, di cui:

 

 

 

 

 

 

 

- su tributi diretti

 1.442

 180

0,0

 62

0,0

 63

0,0

- su tributi indiretti

 340

 98

0,0

 3

0,0

 1

0,0

lotto, lotterie e giuochi

10.917

 10.781

2,5

 12.320

2,9

 12.115

2,7

accisa e imposta erariale di consumo su:

 

 

 

 

 

 

 

- olii minerali

22.390

 22.219

5,2

 22.298

5,2

 21.601

4,9

- altri prodotti

6.637

 7.254

1,7

 6.792

1,6

 6.690

1,5

imposte sui generi di monopolio

9.181

 9.940

2,3

 9.860

2,3

 10.200

2,3

imposte sugli affari

1.431

 2.122

0,5

 2.278

0,5

 2.798

0,6

altri tributi indiretti

23.720

 24.780

5,8

 25.145

5,8

 26.088

5,9

Totale

402.347

429.363

100

 431.602

100

 445.005

100


Tavola III – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

STATO DI PREVISIONE

RENDICONTO 2006

BILANCIO 2007

ASSESTATO 2007 EMENDATO

 

Previoni Definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato
emendato

%

economia e finanze

 274.247

 260.673

55,8

 292.379

59,1

 290.308

58,5

sviluppo economico

 3.439

 3.402

0,7

 6.361

1,3

 6.451

1,3

lavoro e politiche sociali

 72.866

 72.103

15,4

 56.015

11,3

 56.855

11,5

giustizia

 8.155

 7.983

1,7

 7.774

1,6

 7.816

1,6

affari esteri

 2.283

 2.129

0,5

 2.238

0,5

 2.455

0,5

istruzione

 53.841

 57.046

12,2

 42.174

8,5

 42.396

8,5

interno

 28.311

 27.971

6,0

 24.662

5,0

 25.204

5,1

ambiente e tutela mare

 1.199

 1.187

0,3

 1.409

0,3

 1.428

0,3

infrastrutture

 8.040

 7.885

1,7

 4.079

0,8

 4.106

0,8

comunicazioni

 271

 259

0,1

 310

0,1

 328

0,1

difesa

 20.533

 20.398

4,4

 20.195

4,1

 21.487

4,3

politiche agricole

 1.715

 1.645

0,4

 1.677

0,3

 1.728

0,3

beni e attività culturali

 2.210

 2.152

0,5

 1.970

0,4

 1.985

0,4

salute

 1.576

 1.568

0,3

 1.342

0,3

 1.348

0,3

trasporti

 3

 2

0,0

 3.890

0,8

 3.948

0,8

università e ricerca

 690

 688

0,1

 11.037

2,2

 11.102

2,2

solidarietà sociale

-

-

 

 16.960

3,4

 17.282

3,5

commercio internazionale

 2

 2

0,0

 256

0,1

 262

0,1


Tavola IV – Le spese complessive per funzioni-obiettivo ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

SPESE FINALI PER FUNZIONI-OBIETTIVO

RENDICONTO 2006

BILANCIO 2007

ASSESTATO 2007 EMENDATO

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato
emendato

%

1 -Servizi generali delle pubbliche amministrazioni

234.367

225.326

48,2

441.682

64,6

445.383

64,8

2 –Difesa

19.291

19.319

4,1

18.124

2,7

19.679

2,9

3 -Ordine pubblico e sicurezza

23.717

23.437

5,0

20.681

3,0

20.977

3,1

4 -Affari economici

50.450

48.272

10,3

55.412

8,1

55.138

8,0

5 -Protezione dell'ambiente

1.866

1.833

0,4

1.615

0,2

1.557

0,2

6 -Abitazioni e assetto territoriale

1.973

1.891

0,4

1.607

0,2

1.608

0,2

7 -Sanità

11.910

11.706

2,5

13.106

1,9

13.064

1,9

8 -Attività ricreative, culturali e di culto

12.798

9.832

2,1

11.741

1,7

10.289

1,5

9 –Istruzione

52.651

55.848

12,0

50.176

7,3

50.517

7,3

10- Protezione sociale

70.360

69.629

14,9

69.617

10,2

69.472

10,1

Spese complessive

479.383

467.093

100

683.761

100

687.684

100


Tavola V – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

RENDICONTO 2006

BILANCIO 2007

ASSESTATO
EMENDATO 2007

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato
emendato

%

Redditi da lavoro dipendente

85.642

 88.213

18,9

 84.870

17,2

 85.720

17,3

Consumi intermedi

12.593

 12.163

2,6

 9.904

2,0

 10.813

2,2

Imposte pagate sulla produzione

4.667

 4.844

1,0

 4.575

0,9

 4.488

0,9

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

183.939

 182.512

39,1

 188.305

38,1

 191.079

38,5

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

 4.920

 4.668

1,0

 3.906

0,8

 4.075

0,8

Trasferimenti correnti a imprese

 4.739

 4.598

1,0

 5.727

1,2

 5.730

1,2

Trasferimenti all'estero

 1.739

 1.576

0,3

 1.758

0,4

 1.945

0,4

Risorse proprie cee

 15.850

 14.577

3,1

 17.400

3,5

 16.100

3,2

Interessi passivi e redditi da capitale

 75.695

 70.801

15,2

 74.050

15,0

 75.415

15,2

Poste correttive e compensative

 46.750

 43.274

9,3

 45.739

9,2

 44.428

8,9

Ammortamenti

840,0

163,0

0,0

 841

0,2

 841

0,2

Altre uscite correnti

 2.184

 751

0,2

 8.234

1,7

 6.105

1,2

Totale spese correnti

 439.558

 428.140

91,7

 445.309

90,0

 446.739

90,0

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

 4.196

 4.138

0,9

 5.746

1,2

 5.759

1,2

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

 14.817

 14.769

3,2

 16.452

3,3

 17.501

3,5

Contributi agli investimenti ad imprese

 10.223

 10.107

2,2

 7.938

1,6

 8.140

1,6

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

 130

 130

0,0

 91

0,0

 91

0,0

Contributi agli investimenti a estero

 399

 399

0,1

 203

0,0

 354

0,1

Altri trasferimenti in conto capitale

 9.190

 8.626

1,8

 17.499

3,5

 17.535

3,5

Acquisizioni di attività finanziarie

 868

 784

0,2

 1.490

0,3

 370

0,1

Totale spese conto capitale

39.823

38.953

8,3

49.419

10,0

49.750

10,0

Totale spese finali

479.381

467.093

100

494.728

100

496.489

100


Tavola VI – Andamento delle U.P.B. (III livello) ed incidenza percentuale sulle spese finali del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

U.P.B. (III LIVELLO)

RENDICONTO 2006

BILANCIO 2007

ASSESTATO 2007 EMENDATO

Previsioni definitive

Impegni di spesa

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato
emendato

%

Funzionamento

87.774

90.325

19,3

81.045

16,4

83.173

16,8

Interventi

257.142

250.540

53,6

257.571

52,1

259.770

52,3

Oneri comuni

17.330

14.856

3,2

30.949

6,3

26.688

5,4

Trattamenti di quiescenza

1.164

1.187

0,3

1.104

0,2

1.104

0,2

Oneri del debito pubblico

76.147

71.232

15,3

74.640

15,1

76.005

15,3

Totale spese correnti

439.557

428.140

91,7

445.309

90,0

446.740

90,0

Investimenti

36.509

36.098

7,7

36.683

7,4

37.014

7,5

Altre Spese in conto capitale

492

413

0,1

122

0,0

122

0,0

Oneri comuni

2.823

2.444

0,5

12.614

2,5

12.613

2,5

Totale conto capitale

39.824

38.955

8,3

49.419

10,0

49.749

10,0

Totale spese finali

479.381

467.095

100

494.728

100

496.489

100


Parte III:
Il Dipartimento per le politiche comunitarie


1.La struttura del bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento per le politiche comunitarie

 

In seguito all’approvazione del D. Lgs. 30 luglio 1999, n. 303[39] è stata attribuita un’ampia autonomia finanziaria ed organizzativaalla Presidenza del Consiglio. La struttura dei bilanci e la disciplina della gestione delle spese, in coerenza con i principi generali della contabilità pubblica e tenendo conto delle specifiche esigenze della Presidenza, sono demandati all’emanazione di appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.

La Presidenza del Consiglio presenta pertanto annualmente un autonomo bilancio che viene approvato con DPCM e nel quale si possono trovare i dati di spesa relativi al Dipartimento per le politiche comunitarie.

 

Con D.P.C.M. 9 dicembre 2002[40] è stata definita la disciplina dell’autonomia finanziaria e contabile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Circa la formazione del bilancio di previsione, l’art. 3 dispone che Il Segretario Generale emani entro il 30 aprile la direttiva per la formulazione dello schema di bilancio annuale e pluriennale. L’art. 6 dispone poi che l'Ufficio bilancio e ragioneria trasmetta il progetto di bilancio al Segretario generale, il quale, sentita la Conferenza dei capi dipartimento, lo sottopone entro il 30 novembre, al Presidente per l'approvazione. Il Segretario generale comunica poi il bilancio di previsione ai Presidenti delle Camere entro quindici giorni dalla sua approvazione.

Il bilancio di previsione è ripartito in unità previsionali di base, determinate per aree omogenee di attività, affidate a ciascun centro di responsabilità. I centri di responsabilità corrispondono al Segretariato generale ed alle strutture affidate a Ministri e Sottosegretari.

Per quanto riguarda invece il conto finanziario, questo viene predisposto entro il 30 aprile dall'Ufficio bilancio e ragioneria, unitamente al conto del patrimonio comprende i risultati della gestione del bilancio per l'entrata e la spesa, distintamente per competenza e per residui. Entro il 15 maggio il Segretario generale presenta il conto finanziario al Presidente per l'approvazione. Il Segretario generale trasmette poi  il conto finanziario e la relazione, entro quindici giorni dall'approvazione, ai Presidenti delle Camere nonché alla Corte dei conti ai fini del referto annuale.

Il Dipartimento per le politiche comunitarie è pertanto uno dei centri di responsabilità di spesa (C. d. R. n. 4) della Presidenza del Consiglio.

Si ricorda altresì che l’organizzazione interna del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie è stata definita inizialmente con il decreto ministeriale 19 settembre 2000 e successivamente  con il decreto del Ministro delle politiche comunitarie del 10 febbraio 2004[41], con il quale è stata ridefinita l’organizzazione interna del Dipartimento per le politiche comunitarie, visto anche il D.P.C.M. 23 luglio 2002, recante “Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, il cui art. 10 aveva provveduto ad individuare gli uffici ed i servizi del Dipartimento per le politiche comunitarie.

L'attuale organizzazione interna del Dipartimento è stabilita dal decreto del Ministro per le politiche comunitarie del 9 ottobre 2006[42], che ha completato l’organizzazione della struttura alla luce delle nuove competenze e finalità previste dalla legge 4 febbraio 2005, n. 11 ed ha ridefinito le modalità di esercizio delle competenze attribuite al Dipartimento in relazione ai più ampi contenuti della delega di funzioni assegnate al Ministro dal  D.P.C.M. 15 giugno 2006;

2.I dati di spesa del Dipartimento per le politiche comunitarie nel 2006

Con il D.P.C.M. 30 maggio 2007[43]è stato approvato il Conto finanziario della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 2006.

Le previsioni finali di spesa relative all’anno 2006 relativamente al Dipartimento per le politiche comunitarie ammontano a 4,919 milioni di euro[44], di cui 4,917 milioni riguardano le spese correnti.

I pagamenti effettuati nel 2006 sono stati pari a 2,131 milioni di euro e sono state impegnate somme, rimaste da pagare, per altri 0,8 milioni di euro, per un totale di somme impegnate per il 2006 di 2,993 milioni di euro. Risultano quindi in economia, rispetto alle previsioni di spesa, 1,925 milioni di euro.

Dalla Relazione al conto finanziario 2006 risulta che i complessivi 2,993 milioni di euro relativi ad impegni assunti nel medesimo anno dal Dipartimento per le politiche comunitarie sonocomprensivi dell'importo di 268,4 milioni di euro per progetti cofinanziati dall'Unione Europea.

Nella medesima Relazione viene evidenziato come il Dipartimento abbia curato in particolare, nel corso dell’esercizio, il coordinamento con i Ministeri competenti per l’istruttoria dei provvedimenti volti al recepimento della normativa comunitaria, la predisposizione del disegno di legge comunitaria, la partecipazione ai comitati della Commissione europea ed ai gruppi di lavoro del Consiglio dell’Unione europea, l’organizzazione e la partecipazione a convegni ed incontri di studio, l’elaborazione della fase ascendente della Strategia di Lisbona, l’attività istruttoria delle riunioni del Comitato interministeriale per il coordinamento delle politiche comunitarie e del relativo Comitato tecnico permanente, nonché la riduzione – attraverso l’istituzione di un’apposita struttura di missione – delle procedure di infrazione comunitaria avviate nei confronti dell’Italia.

Una quota di risorse finanziarie - pari a 0,373 milioni di euro - è stata poi impegnata nel programma di comunicazione istituzionale sui temi europei, con particolare riguardo per la progettazione della campagna sul 50° anniversario dei Trattati di roma e sul 20° anniversario dell’istituzione del Dipartimento per le politiche comunitarie.

Ulteriori impegni contabili per circa 0,776 milioni di euro sono poi riferibili alla Struttura di missione che opera a supporto delle attività proprie delle rappresentanze italiane negli organismi istituzionali dell’UE.

 

Per quanto riguarda l’anno 2007, il bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio è stato approvato con D.P.C.M. 12 dicembre 2006[45].

La nota preliminare al bilancio di previsione 2007 evidenzia che al Centro di responsabilità del Dipartimento per le politiche comunitarie (CR 4) sono destinati fondi per 3,448 milioni di euro.

La Nota allegata al bilancio di previsione evidenzia come il Dipartimento per le politiche comunitarie sia coinvolto in numerose iniziative volte al raggiungimento di alcuni obiettivi “primari”. Tra questi di particolare rilievo sono:

a)             l’attuazione della Strategia di Lisbona, ivi compresa la preparazione, la redazione e l’attuazione del Programma nazionale di riforma;

b)             l’attività della Struttura di missione istituita con il DPCM del 28 luglio 2006;

c)             la preparazione di iniziative e manifestazioni per il rilancio del progetto europeo, anche in considerazione del 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma, ivi compresa l’istituzione di un premio per l’Europa;

d)              il perseguimento di una politica dell’informazione incentrata sui grandi temi di interesse comunitario.

 

Occorre segnalare, in relazione al punto b), che con D.P.C.M. 28 luglio 2006 è stata istituita, presso il Dipartimento per le politiche comunitarie, una Struttura di missione con i compiti di: 1) prevenzione dell’insorgenza del contenzioso comunitario e 2) rafforzamento del coordinamento delle attività volte alla risoluzione delle procedure d’infrazione.

Per quanto riguarda il primo dei due aspetti, la Struttura si propone un intervento il più possibile anticipato, eventualmente anteriore all’apertura formale delle procedure, operando per garantire il tempestivo recepimento del diritto comunitario e attivandosi presso la Commissione già in fase di reclamo.

In relazione al secondo profilo, la Struttura è chiamata a svolgere una funzione di assistenza e di coordinamento delle Amministrazioni nazionali, di quelle regionali e degli enti locali, e di cura dei rapporti con la Commissione, in modo da contribuire attivamente alla risoluzione delle procedure d’infrazione e alla complessiva riduzione dell’incidenza del contenzioso comunitario.

 



1     A differenza dei saldi del bilancio dello Stato, l’indebitamento netto si riferisce alle operazioni di entrata e di spesa effettuate dal complesso delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, amministrazioni locali, enti previdenziali ed assistenziali) e non soltanto dall’amministrazione statale.

Il conto economico delle amministrazioni pubbliche viene inoltre elaborato secondo le regole di contabilità nazionale, sulla base del criterio di competenza economica.

Le previsioni e i risultati del bilancio dello Stato, invece, sono invece determinati con riferimento ai criteri di competenza giuridica e di cassa.

[2]     Si veda, al riguardo, il dossier del Servizio Studi, Documentazioni e ricerche, “Il dibattito sulla riforma degli strumenti e delle procedure di bilancio”, n. 73.

[3]    Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, commi 474-481.

[4]    Istituita dalla Legge finanziaria per il 2007, è stata costituita con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 16 marzo 2007.

[5]    In base a tale atto di indirizzo, al fine di razionalizzare il processo di formazione del disegno di legge finanziaria, i singoli Dicasteri sono stati chiamati a formulare le proprie proposte - sulla base della nuova classificazione del Bilancio in Missioni e Programmi - distinte per programma e a indicare, in ordine di priorità, le opzioni di riallocazione di risorse all’interno dello stesso stato di previsione, specificando altresì gli obiettivi che si intendono perseguire.

[6]    Si rinvia, al riguardo, al citato dossier del Servizio Studi, Documentazioni e ricerche, “Il dibattito sulla riforma degli strumenti e delle procedure di bilancio” n. 73.

[7]    Ciascuna missione è di norma suddivisa in più Programmi, ma non mancano Missioni (Missione n. 25 – Politiche previdenziali – Missione n.31 - Turismo) che consistono in un unico programma.

[8]    Si ricorda che la tabella 4 del disegno di legge di Bilancio per il 2008 reca il prospetto che per ogni Ministero mette a confronto le unità previsionali di base, presenti nel disegno di Bilancio di previsione 2008, con le unità previsionali di base esposte nel Bilancio di previsione 2007.

[9]    Dato dal totale tra somme versate, somme rimaste da versare e somme rimaste da riscuotere.

[10]   Dato dal totale tra somme pagate e somme rimaste da pagare.

[11]    In particolare, l'istruttoria del giudizio di parificazione è volta ad accertare se i dati siano conformi, sul versante dell'entrata, ai dati contenuti nei conti periodici e nei conti riassuntivi generali trasmessi alla Corte dalle varie amministrazioni e, sul versante delle spese, alle scritture tenute dalla Corte stessa (per gli impegni di spesa assoggettati al controllo preventivo di legittimità) ovvero alle scritture che le ragionerie centrali (adesso uffici centrali del bilancio) sono tenute ad inviare alla Corte (anche attraverso il sistema informativo di collegamento diretto).

[12]    A rigore, sono da ritenersi sanabili con l'approvazione del disegno di legge di rendiconto unicamente quelle eccedenze relative ad impegni (o pagamenti) che oltrepassano i limiti dell'autorizzazione contenuta nel bilancio di previsione, ma che comunque risultano conformi alle leggi di merito che dispongono la spesa. Diverso è il caso di eccedenza in violazione non solo della legge formale di bilancio, ma anche della legge sostanziale che dispone la spesa. In tal caso, il giudizio contabile si concluderà con una decisione di parificazione parziale del rendiconto e la sanatoria in sede di approvazione del rendiconto non sembra legittima, dovendosi allo scopo far ricorso ad apposita norma di legge sostanziale.

[13]    Legge 23 dicembre 2005, n. 267.

[14]    Legge 3 aprile 1997, n. 94 e decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279.

[15]    Di cui al decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2006, n. 233.

[16]    Si veda il comunicato stampa sul sito internet della Corte: www.corteconti.it.

[17]   Per quanto concerne il PIL nominale, nel 2006 si è registrato in Italia un aumento del 3,7% e si è attestato, in valore assoluto, a 1.475,4 miliardi di euro.

[18]    I dati sono tratti dalla Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica.

Si ricorda che l’indebitamento netto è il saldo del conto economico delle amministrazioni pubbliche e rappresenta il parametro di riferimento per il rispetto dei vincoli derivanti, a livello comunitario, dal Trattato CE e dal Patto di stabilità. A differenza dei saldi del bilancio dello Stato, l’indebitamento netto si riferisce, pertanto, alle operazioni di entrata e di spesa effettuate dal complesso delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, amministrazioni locali, enti previdenziali ed assistenziali) e non soltanto dall’amministrazione statale. Il conto economico delle amministrazioni pubbliche, inoltre, viene elaborato secondo le regole di contabilità nazionale, sulla base del criterio di competenza economica. Le previsioni e i risultati del bilancio dello Stato, invece, sono determinati con riferimento ai criteri di competenza giuridica e di cassa

[19]    Il saldo primario è risultato pari allo 0,1 per cento del Pil a fronte dello 0, 3 per cento registrato nel 2005.

[20]    Decreto-legge 23 settembre 1994, n. 547, Interventi urgenti a sostegno dell'economia, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 1994, n. 644.

[21]   Ulteriori caratteristiche del nuovo sistema rispetto al precedente sono le seguenti:

-        l'imponibile massimo IVA sulla base del quale va calcolata l'aliquota di prelievo resterà fissato al 50% del PNL di ciascuno Stato membro ("livellamento della risorsa IVA");

-        la risorsa IVA è uguale all'aliquota effettiva IVA applicata alle basi imponibili IVA (compreso un eventuale livellamento);

-        il metodo di riscossione delle risorse proprie continuerà ad essere determinato da disposizioni nazionali, sulle quali la Commissione eserciterà un regolare controllo. Gli Stati membri informeranno altresì regolarmente la Commissione delle anomalie che possono avere un impatto finanziario, riscontrate in sede di riscossione;

-        non saranno create nuove risorse proprie ma la Commissione dovrà avviare prima del 1° gennaio 2006, un riesame generale del funzionamento del sistema delle risorse proprie, anche alla luce dell’allargamento;

-        vengono applicate le nozioni statistiche più recenti, definite nel sistema europeo dei conti economici integrati (SEC 95 - regolamento CE n. 2223/96): per PNL si intende il RNL dell’anno ai prezzi di mercato fornito dalla Commissione in applicazione del SEC95;

-        vengono apportati correttivi (un sistema differenziato per Stato membro) e adeguamenti tecnici (a favore del Regno Unito) al sistema della correzione britannica.

 

[22]    Nel 2005 la quota di contribuzione italiana è stata di 13.511 milioni di euro, pari al 13,73%del totale della contribuzione a livello UE; nel 2004 la contribuzione italiana era di 13.358 milioni di euro, pari al 14,1% del totale della contribuzione a livello UE.

[23]    Nel 2000 erano stati 19.199miliardi di lire; nel 2001, 15.235,5 miliardi di lire; nel 2002, 7.809 milioni di euro, nel 2003 10.194 milioni di euro, nel 2004 9.669,257 milioni di euro, e nel 2005 per 9.899,36 milioni di euro, con un aumento del 4,88% rispetto al precedente anno 2004.

[24]   Nell’anno 2000 vi era stato un aumento di 1.858,6 mld di lire (pari al 10,72%); mentre nel 2001 una forte diminuzione, del 20,64% rispetto ai finanziamenti dell’anno precedente; nel 2002 una riduzione dello 0,77%, nel 2003 un aumento del 30,55%, e nel 2004 una diminuzione del 4,88%.

[25]   Nel 2000 erano 9.466,5 mld di Lire; nel 2001: 4.979 mld di Lire, anche se occorre ricordare che tale cifra era al netto di un’entrata di 4.340,3 mld di lire compensativa di un’erronea operazione della Tesoreria dell’anno precedente; nel 2002: 2.152,65 milioni di euro; nel 2003 4.817,54 milioni di euro; nel 2004 4.697,12 milioni di euro; nel 2005 4.399,62 milioni di euro.

[26]   Nel 2000 erano 4.677,9 mld di Lire; nel 2001: 7.306,3 mld di Lire; nel 2002: 3.536,65 milioni di euro; nel 2003: 3.784,17 milioni di euro; nel 2004: 5.362,39 milioni di euro, nel 2005: 4.665,92 milioni di euro.

[27]    La perenzione dei residui, vale a dire l’eliminazione contabile dal bilancio non implica il venir meno dell’obbligazione assunta per contratto o in compenso di opere prestate o di lavori e di forniture eseguiti; nel momento in cui deve essere effettuato il relativo pagamento, le somme di volta in volta occorrenti vengono prelevate dal fondo in questione con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e reiscritte nei capitoli pertinenti (la procedura è stata disciplinata con D.P.R. 24 aprile 2001, n. 270).

[28]   Recante “Norme di semplificazione del procedimento per il versamento di somme all'entrata e la riassegnazione alle unità previsionali di base per la spesa del bilancio dello Stato, con particolare riferimento ai finanziamenti dell'Unione europea, ai sensi dell'articolo 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59”.

[29]    Ai sensi dell’articolo 11-bis, comma 5, della legge n. 468/1978, le quote dei fondi speciali di parte corrente e, se non corrispondono a progetti di legge già approvati da un ramo del Parlamento, di quelli di parte capitale non utilizzate entro l'anno cui si riferiscono costituiscono economie di bilancio. Tuttavia, nel caso di spese corrispondenti ad obblighi internazionali ovvero ad obbligazioni risultanti dai contratti del pubblico impiego o dalla disciplina del trattamento economico e normativo del personale dipendente da pubbliche amministrazioni non compreso nel regime contrattuale, la copertura finanziaria prevista per il primo anno resta valida anche dopo il termine di scadenza dell'esercizio a cui si riferisce purché il provvedimento risulti presentato alle Camere entro l'anno ed entri in vigore entro il termine di scadenza dell'anno successivo. Le economie di spesa da utilizzare a tal fine nell'esercizio successivo formano oggetto di appositi elenchi trasmessi alle Camere a cura del Ministro dell’economia e delle finanze entro il 25 gennaio; detti elenchi vengono, altresì, allegati al conto consuntivo del Ministero dell’economia e delle finanze.

[30]    Ai sensi dell’articolo 17, ultimo comma, della legge n. 468/978, il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad integrare, con propri decreti da registrarsi alla Corte dei conti, le dotazioni di cassa in correlazione al trasporto all'esercizio successivo di titoli di spesa rimasti insoluti alla chiusura dell'esercizio precedente, limitatamente a quei capitoli di spesa le cui dotazioni di cassa non presentino, nelle more dell'assestamento, sufficienti disponibilità per il pagamento dei titoli trasportati.

[31]    Recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria”.

[32]    Si ricorda che sulla base delle indicazioni della relazione tecnica al suddetto D.L. n.81/07, le maggiori entrate tributarie (pari a 7.403 milioni di euro per l'anno 2007) sono state utilizzate per 4.131 milioni a copertura degli oneri recati dal decreto-legge e per 3.219 milioni a copertura di maggiori spese iscritte nel disegno di legge di assestamento.

[33]    In particolare, il citato decreto legge n. 159 del 1° ottobre2007 ha utilizzato a parziale copertura degli oneri da esso recati 5.978 milioni di euro di maggiori entrate e 1300 milioni di euro di minori spese, iscritte nel disegno di legge assestamento a seguito delle modifiche apportate nel corso dell’esame presso il Senato (cfr. oltre, il par. 4 del presente dossier).

[34]   Cfr. articolo 1, comma 1, della legge n. 296/2006.

[35]    Tale dato non tiene conto degli effetti del decreto legge 1 ottobre 2007, n.159, collegato alla manovra di finanza pubblica, il quale ha utilizzato la somma di 5.978 milioni di euro di maggiori entrate e di 1.300 milioni di minori spese per il contributo italiano al bilancio comunitario – iscritte nel ddl di assestamento nel corso dell’esame presso il Senato - a parziale copertura delle misure da questo introdotte (cfr.oltre).

[36]    Come risulta dalla relazione e dalle dichiarazioni formulate in sede di presentazione degli emendamenti presentati dal Governo al Senato.

[37]    Recante “Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale”.

[38]    Tutti gli importi sono espressi in milioni di euro, con eventuale arrotondamento al decimale superiore o inferiore.

[39]   Poi modificato, ma non su questi punti, dal D.Lgs 5/12/2003 n. 343.

[40]   Tale decreto ha integralmente sostituito il precedente DPCM 23 dicembre 1999, recante anch’esso “Disciplina dell’autonomia finanziaria e della contabilità della Presidenza del Consiglio”.

[41]   Pubblicato in GU 28 aprile 2004 e che ha provveduto ad abrogare il precedente decreto di organizzazione del Dipartimento del 19 settembre 2000.

[42]   In G.U. 23 dicembre 2006.

[43]    Pubblicato nel S.O. n. 144 alla G.U. 25 giugno 2007.

[44]   Tutti gli importi sono espressi in milioni di euro, con eventuale arrotondamento al decimale superiore o inferiore.

[45]    In G.U. 23 gennaio 2007, S.O. n. 14.