Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento ambiente | ||
Titolo: | Ripartizione del contributo per le aree protette, per la difesa del mare e per la tutela della biodiversità Schema di D.M. n. 200 (art. 26, comma 1, D.L. n. 159/2007) | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Atti del Governo Numero: 170 | ||
Data: | 17/12/2007 | ||
Organi della Camera: | VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici | ||
Altri riferimenti: |
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Camera dei deputati
XV LEGISLATURA
SERVIZIO STUDI
Atti del Governo
Ripartizione del contributo per le aree protette, per la difesa del mare e per la tutela della biodiversità
Schema di D.M. n. 200
(art. 26, comma 1, D.L. n. 159/2007)
n. 170
17 dicembre 2007
SIWEB
I dossier
del Servizio studi sono destinati alle esigenze di documentazione interna per
l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari.
File: Am0123.doc
I N D I C E
Normativa di riferimento
§ L. 6 dicembre 1991, n. 394 Legge quadro sulle aree protette (artt. 34 e 35)
§ L. 9 dicembre 1998, n. 426 Nuovi interventi in campo ambientale. (art. 2)
§ L. 23 febbraio 2001 n. 93 Disposizioni in campo ambientale. (art. 8)
§ D.P.R. 17 giugno 2003 n. 261 Regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. (art. 2)
§ D.L. 1 ottobre 2007, n. 159 Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (art. 26)
Numero dello schema di decreto |
200 |
Titolo |
Ripartizione del contributo per aree protette, difesa del mare e tutela della biodiversità |
Ministro competente |
Ambiente e tutela del territorio e del mare |
Norma di riferimento |
art. 26, comma 1, D.L. n. 159/2007 |
Settore d’intervento |
Ambiente |
Numero di articoli |
4 |
Date |
|
§ presentazione |
12 dicembre 2007 |
§ assegnazione |
14 dicembre 2007 |
§ termine per l’espressione del parere |
3 gennaio 2008 |
Commissione competente |
VIII Commissione (Ambiente) |
L’articolo 26, comma 1, del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, nel testo modificato dalla relativa legge di conversione n. 222 del 2007, prevede la concessione di un contributo straordinario di 20 milioni di euro, per l'anno 2007, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di consentire l'attuazione di programmi di intervento:
§ per le aree protette;
§ per la difesa del mare;
§ per la tutela della biodiversità nel Canale di Sicilia.
Lo stesso comma demanda ad un successivo decreto del Ministro dell'ambiente, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari:
§ l’individuazione delle aree di intervento;
§ la definizione delle modalità e dei criteri di utilizzazione delle somme stanziate.
Il medesimo articolo, al comma 4-septies, prevede l’istituzione (con d.P.R., su proposta del Ministro dell’ambiente, d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati), dei seguenti quattro nuovi parchi nazionali:
§ Parco delle Egadi e del litorale trapanese;
§ Parco delle Eolie;
§ Parco dell’Isola di Pantelleria;
§ Parco degli Iblei
L’istituzione ed il
primo avviamento dei detti parchi nazionali sono finanziati nel limite massimo di spesa di 1 milione di euro per
l’anno
La disposizione fa in particolare riferimento a “limiti massimi di spesa di 250.000 euro per ciascun parco nazionale”.
Lo schema di decreto ministeriale è composto da 4 articoli.
L’articolo 1 prevede l’allocazione delle risorse stanziate dall’art. 26, comma 1, del DL n. 159/2007, all’interno dell’U.P.B. - Protezione della natura, secondo le esigenze prospettate nei successivi articoli.
L’articolo 2 reca la ripartizione delle risorse tra gli obiettivi primari di seguito indicati, stabilendo altresì che tali risorse, assegnate alla Direzione “Protezione Natura” saranno utilizzate per tutte le attività connesse all’attuazione dei medesimi obiettivi.
Si segnala che, secondo la relazione illustrativa, la finalità principale perseguita dallo schema in esame, è quella di garantire “da un lato la salvaguardia della biodiversità e dall'altro sostenere le politiche ambientali legate alla sostenibilità del territorio”.
§ 1,3 milioni di euro per l’istituzione di nuovi parchi nazionali terrestri (Val d'Agri, Costa Teatina, Delta del Po) secondo le indicazioni di legge.
Nella relazione illustrativa viene chiarito che
l’istituzione di nuove aree avverrà “nell’ambito delle zone di reperimento
debitamente previste nella legislazione vigente e di particolare valenza
naturalistica che nel contempo garantissero il raggiungimento degli obiettivi
del Countdown
Relativamente ai parchi sopra citati, si
ricorda che l’art. 2, comma 5, della legge n. 426 del
Per quanto riguarda il Delta del Po, l’art. 35, comma 4, della legge n. 394 del 1991 prevede che “entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge le regioni interessate provvedono, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, alla istituzione del parco naturale interregionale del Delta del Po” e che, nel caso di mancato perfezionamento dell’intesa nel suddetto termine (successivamente prorogato al 31 dicembre 1996[1]), si provvede alla istituzione di un parco nazionale in tale area a norma del comma 3.
In mancanza di tale intesa,
Per quanto riguarda l’assegnazione delle risorse all’istituzione di nuovi parchi, occorre chiarire se in esse confluisce la somma (non superiore nel complesso ad un milione di euro) che l’articolo 1, comma 4-septies, del d.l. n. 159 del 2007 destina ai quattro nuovi parchi siciliani sopra indicati.
§ 4,8 milioni di euro per investimenti nei parchi per attività legate alla salvaguardia della biodiversità e la loro promozione.
Nella relazione illustrativa viene sottolineata
l’importanza della tutela della biodiversità, che “rappresenta uno degli
obiettivi prioritari delle Nazioni Unite, che attraverso l'UNEP e
Si ricorda, in proposito, che in occasione della Conferenza di Malahide (2004) è stato lanciato il Countdown 2010 un’iniziativa europea della World Conservation Union (IUCN) rivolta ai Governi, alle organizzazioni non governative, e ai diversi settori economici e sociali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul raggiungimento dell’obiettivo della riduzione della perdita di biodiversità entro il 2010. Il "Countdown 2010" - di cui l'Italia è uno dei primi firmatari - dovrebbe rappresentare anche un promemoria per i Governi degli impegni assunti a suo tempo con la ratifica della Convenzione internazionale sulla diversità biologica[4].
§ 2,3 milioni di euro per investimenti nelle aree protette già attraversate da incendi boschivi, nonché per la prevenzione dei medesimi incendi, ivi compresa la rinaturalizzazione e mitigazione del territorio.
Si ricorda, in proposito, che i parchi e le riserve naturali dello Stato sono tenuti a predisporre un proprio piano anti-incendi boschivi da inserire nel "Piano regionale per la previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi" previsto dalla legge n. 353 del 2000.
Il Ministero dell'ambiente, approfondendo le indicazioni generali contenute nelle linee guida della Protezione Civile relativamente alla redazione dei Piani regionali, ha predisposto appositi schemi di piano antincendio[5].
Nella relazione illustrativa si segnala che “si è manifestata la necessità di dare, con tempestivo anticipo sulle attività stagionali estive, rilevanza ad azioni legate, anche in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, ad interventi per la prevenzione e la salvaguardia del patrimonio forestale nazionale dal deprecabile fenomeno degli incendi boschivi”.
§ 3,8 milioni di euro per la promozione delle aree marine.
Sembrerebbe opportuno precisare che tali somme sono destinate alle “aree marine protette”.
Si ricorda che l’art. 2, comma 335, del disegno di legge finanziaria per il 2008 autorizza la spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2008 per l’istituzione e il finanziamento di nuove aree marine protette.
§ 5 milioni di euro per la prevenzione dell’inquinamento marino, con particolare riguardo alle esigenze delle Capitanerie di porto per la salvaguardia delle aree protette marine.
Nella relazione illustrativa si evidenzia che si intende dotare le Capitanerie “di nuove e adeguate dotazioni strumentali per far fronte alle azioni di prevenzione dell’inquinamento marino nonché per rendere più incisiva l’azione di sorveglianza delle aree marine protette”.
Si ricorda che l’art. 2, comma 332, del disegno di legge finanziaria per il 2008, al fine di potenziare le attività di vigilanza e controllo in materia di ambiente marino e costiero, anche attraverso azioni di sicurezza operativa e di informazione, autorizza il Ministero dell’ambiente ad avvalersi di strutture specialistiche del Reparto ambientale marino del Corpo delle capitanerie di porto-Guardia costiera e autorizza la spesa di 5 milioni di euro.
§
2,8
milioni di euro per
Nella relazione illustrativa si sottolinea che
“si è ritenuto di valorizzare l'area prospiciente il Canale di Sicilia per
avviare una ipotesi di istituzione di un nuovo parco internazionale
transfrontaliero con i Paesi della fascia costiera del Nord Africa che verrebbe
a costituire la testa di ponte dell'Europa con i Paesi del Mediterraneo e
potrebbe dare nuove opportunità di lavoro alle popolazioni locali
interrompendo, ove possibile, la spirala negativa della questione immigrazione
clandestina in quella area del Mediterraneo. L'attività principale legata agli
studi di fattibilità ed alle perimetrazioni dovranno necessariamente restare in
capo all'Istituto centrale per
Relativamente alla Convenzione di Barcellona
relativa alla protezione del Mar Mediterraneo dall'inquinamento (1978),
ratificata con legge 21 Gennaio 1979 n. 30, si ricorda che dal
L’articolo 3 dispone che le risorse ripartite siano nella diretta responsabilità del direttore della direzione “Protezione Natura”, che provvederà ad utilizzarle secondo gli obiettivi prioritari indicati all’articolo precedente.
Le funzioni della Direzione generale per la protezione della natura sono specificamente indicate nell’articolo 2 del D.P.R. 17 giugno 2003, n. 261, recante il Regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
Da un punto di vista formale, occorre indicare l’esatta denominazione della “Direzione generale per la protezione della natura”, contenuta nell’art. 2 del DPR n. 261 del 2003 (Regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio).
Si segnala, inoltre, che la disposizione contenuta nel primo comma dell’articolo 3 è sostanzialmente analoga a quella contenuta nel primo comma del successivo articolo 4.
Il medesimo articolo 3, al secondo comma, provvede quindi ad elencare i criteri di ripartizione delle risorse.
L’articolo 4, con disposizione sostanzialmente analoga a quella contenuta nel primo comma dell’articolo 3, prevede la piena disponibilità delle risorse da parte della Direzione della protezione della natura.
Lo stesso articolo inoltre stabilisce che tutte le attività poste in essere:
§ saranno monitorate dalla medesima Direzione Generale;
§ dovranno essere, in via prioritaria, immediatamente cantierabili, entro 150 giorni dall'autorizzazione alla spesa;
§ dovranno concludersi entro 24 mesi dal loro inizio.
[1] Con l’articolo 6 del decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 548 (convertito dalla legge 20 dicembre 1996, n. 641).
[2] Sito internet della Convenzione: http://www.cbd.int/;
Traduzione in italiano del testo della Convenzione:
[4] Per approfondimenti http://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=1529.
[5] http://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=1884. Si ricorda che recentemente (in data 24 ottobre 2007), il Ministero dell’ambiente ha emanato 3 decreti di adozione di Piani antincendio boschivi predisposti dalle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Friuli-Venezia Giulia (G.U. n. 278 del 29 novembre 2007).