Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento ambiente
Altri Autori: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Emergenza rifiuti in Campania - A.C. 2826 - D.L. 61/2007 - (Iter parlamentare)
Riferimenti:
DL n. 61 del 11-MAG-07   AC n. 2826/XV
Serie: Progetti di legge    Numero: 203    Progressivo: 1
Data: 25/06/2007
Descrittori:
CAMPANIA   RIFIUTI E MATERIALE DI SCARTO
SCARICHI E DISCARICHE   SMALTIMENTO DI RIFIUTI
Organi della Camera: VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici


Camera dei deputati

XV LEGISLATURA

SERVIZIO STUDI

Progetti di legge

Emergenza rifiuti in Campania

A.C. 2826 - D.L. 61/2007

 

 

(Iter parlamentare)

 

 

 

 

 

n. 203/1

 

 

25 giugno 2007

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I dossier del Servizio studi sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

 

File: Am0087a.doc


INDICE

Iter parlamentare

§      A.S. N. 1566, Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti3

§      Esame in sede referente  25

-       Commissione  Territorio, ambiente, beni ambientali (13ª)

Seduta del 29 maggio 2007  25

Seduta del 30 maggio 2007  29

Seduta del 30 maggio 2007 pomeridiana  33

Seduta del 6 giugno 2007  37

Seduta del 7 giugno 2007  41

Seduta del 7 giugno 2007 pomeridiana  45

Seduta del 12 giugno 2007 pomeridiana  67

Seduta del 12 giugno 2007 notturna  81

Seduta del 13 giugno 2007  89

Seduta del 13 giugno 2007 1ª pomeridiana  93

Seduta del 13 giugno 2007 2ª pomeridiana  99

§      Esame in sede consultiva  135

-       Commissione  Affari costituzionali (1ª)

Seduta del 17 maggio 2007  135

Seduta del 29 maggio 2007  137

Seduta del 29 maggio 2007 pomeridiana  139

Seduta del 5 giugno 2007  141

Seduta del 12 giugno 2007  145

Seduta del 19 giugno 2007  147

-       Commissione  Giustizia (2ª)

Seduta del 30 maggio 2007  149

-       Commissione  Bilancio (5ª)

Seduta del 29 maggio 2007  151

Seduta del 5 giugno 2007  153

Seduta del 6 giugno 2007 e allegato  155

Seduta del 12 giugno 2007  161

Seduta del 13 giugno 2007  165

Seduta del 19 giugno 2007  167

Seduta del 20 giugno 2007  169

-       Finanze e tesoro (6ª)

Seduta del 6 giugno 2007  171

-       Industria, commercio e turismo (10ª)

Seduta del 29 maggio 2007  173

-       Igiene e sanità (12ª)

Seduta del 6 giugno 2007  177

Seduta del 13 giugno 2007 Sottocommissione  179

Seduta del 13 giugno 2007  181

-       Questioni regionali

Seduta del 31 maggio 2007  185

§      Esame in Assemblea  189

Seduta del 14 giugno 2007  189

Seduta del 19 giugno 2007  243

Seduta del 20 giugno 2007  335

Seduta del 20 giugno 2007 pomeridiana  429

 

 

 


Iter parlamentare

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

                               XV LEGISLATURA                            

N. 1566

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri

(PRODI)

di concerto col Ministro dell’economia e delle finanze

(PADOA-SCHIOPPA)

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L’11 MAGGIO 2007

 

Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

 

 


Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

———–

Onorevoli Senatori. – Il presente decreto-legge è finalizzato a fronteggiare il contesto emergenziale in atto nella regione Campania, relativo allo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare danni alla salute della popolazione e situazioni di pericolo per l’ordine pubblico, al tempo stesso individuando soluzioni coerenti a garantire il passaggio alla gestione ordinaria.

    Il settore dei rifiuti nella regione Campania versa in una situazione di grave crisi, che risulta essere da ultimo aggravata a causa, in particolare, delle oggettive difficoltà di individuare discariche ove poter conferire i rifiuti solidi urbani e della mancanza di valide alternative per lo smaltimento dei rifiuti fuori regione.

    Con questo provvedimento d’urgenza vengono in particolare previste misure in grado di superare le principali criticità legate all’attuale gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti, individuando per via normativa i siti, suddivisi su base provinciale, ove saranno realizzate le prossime discariche e prevedendo contestualmente, oltre che appropriate misure compensative sul piano ambientale, il divieto di utilizzare, nella scelta di eventuali ulteriori siti di discarica, alcune zone già interessate in passato dallo smaltimento dei rifiuti al punto da considerarsi del tutto sature.

    Sono poi previste ulteriori misure nei confronti dei consorzi di bacino della regione Campania, finalizzate ad implementare i livelli di raccolta differenziata, e sono infine individuate misure volte a favorire un maggiore coinvolgimento nel ciclo di gestione e smalti mento della regione da parte sia dei presidenti delle province sia dei prefetti.

*  *  *

    Articolo 1 – Con il comma 1 vengono individuati i siti da destinare a discarica per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi anche provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani, fino alla cessazione dello stato di emergenza. Nella elencazione manca la provincia di Caserta, in quanto già dotata di una discarica di livello provinciale in località Lo Uttaro.

    Con il comma 2 si dispone un limite temporale all’utilizzo del sito di Serre in provincia di Salerno, in attesa che si provveda alla realizzazione di un nuovo sito di smaltimento rifiuti che sarà individuato dal presidente della stessa provincia.

    Il comma 3 stabilisce che l’utilizzo di una cava ubicata nel comune di Terzigno in provincia di Napoli è consentito fino al funzionamento a regime del termovalorizzatore di Acerra. Al fine di assicurare adeguate misure di mitigazione ambientale, è altresì previsto che il Commissario delegato provveda alla ricomposizione morfologica della predetta cava e adotti, mediante la predisposizione di un apposito piano d’intesa con il presidente della regione Campania, sentito il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, le necessarie misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel medesimo territorio.

    Il comma 4 consente l’uso degli impianti di trattamento e dei siti adibiti a discarica, anche in deroga alla normativa vigente in materia ambientale, paesaggistico – territoriale e igienico-sanitaria, che, per il suo carattere generale può determinare rigidità nell’azione di emergenza, fermo restando l’obbligo al Commissario di adottare misure in concreto idonee a preservare comunque la salute umana e l’ambiente.

    Con il comma 5 si rinvia a specifiche ordinanze di protezione civile l’individuazione di apposite ed ulteriori misure compensative in favore dei comuni previsti al comma 1.

    Articolo 2 – Con il comma 1 si dispone la sostituzione del comma 2 dell’articolo 3 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, introducendo, tra l’altro, la possibilità in capo al Commissario delegato di utilizzare gli impianti, le cave dismesse o abbandonate e le discariche che presentano volumetrie disponibili, anche laddove risultino sottoposti a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. In questo caso il Commissario delegato assume la gestione fino alla scadenza del contesto emergenziale, adottando le indispensabili misure finalizzate a garantire la protezione della salute umana e dell’ambiente. Per consentire, nel rispetto della normativa ambientale e igienico-sanitaria, l’utilizzo ininterrotto e comunque non oltre la cessazione dello stato d’emergenza dei siti individuati, si dispone infine la non sottoponibilità a sequestro degli stessi fino alla cessazione dello stato di emergenza. Alle attività previste dal comma si provvede nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili nella contabilità speciale del Commissario delegato.

    Il comma 2, adottato al fine di consentire un maggiore monitoraggio della situazione legata all’emergenza rifiuti in Campania ed in particolare per incrementare le attività di presidio dei siti da destinare a discarica, prevede l’aumento a non più di trenta unità dei componenti del nucleo istituito ai sensi dell’articolo 1, comma 8, del decreto-legge 30 novembre 2005, n. 245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21. Le attività previste nel comma 2 non comportano ulteriori oneri a carico della finanza pubblica in quanto il personale ivi richiamato è già appartenente alla pubblica amministrazione.

    Articolo 3 – L’articolo stabilisce che non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti nel territorio circostante a quello della discarica «Masseria Riconta», a partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica del territorio dell’area «Flegrea», ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli.

    Articolo 4 – L’articolo, rifacendosi a quanto già previsto dall’articolo 5 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3564 del 9 febbraio 2007, disciplina alcuni aspetti legati all’attività dei consorzi di bacino.

    In particolare, con il comma 1 è previsto l’obbligo in capo ai comuni della regione Campania di avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti nei bacini identificati con la legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10. È altresì previsto che i predetti comuni utilizzino i soli lavoratori assegnati in base all’ordinanza del Ministro dell’interno delegato al coordinamento della protezione civile n. 2948 del 25 febbraio 1999.

    Il comma 2 salvaguarda l’efficacia e la validità dei contratti per l’affidamento della raccolta del rifiuto sia differenziato sia indifferenziato, comunque non prorogabili, già stipulati, alla data di entrata in vigore del presente decreto, tra i comuni e gli altri soggetti, anche privati.

    Il comma 3 attribuisce al Commissario delegato il potere di sciogliere od accorpare i consorzi di bacino, qualora questi non abbiano assunto iniziative utili – entro novanta giorni dall’adozione dell’apposita ordinanza commissariale e conformemente alle indicazioni ivi contenute – all’incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata.

    Articolo 5 – L’articolo autorizza i prefetti della regione Campania, per quanto di competenza, anche ai sensi del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, ad assumere ogni necessaria determinazione per assicurare piena effettività agli interventi ed alle iniziative poste in essere dal Commissario delegato, al fine di garantire il superamento dell’emergenza in atto nella medesima regione.

    Articolo 6 – In un’ottica di provincializzazione del ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, con il comma 1 è prevista, al fine di consentire il rientro nelle competenze ordinarie in materia di smaltimento dei rifiuti, la nomina dei Presidenti delle province della medesima regione quali sub-commissari per l’emergenza rifiuti, al fine di attuare le iniziative necessarie ad assicurare la realizzazione del ciclo di gestione e smalti mento dei rifiuti in ambito provinciale. Non essendo a riguardo previsto alcun compenso a favore dei predetti Presidenti di provincia nel ruolo di sub-commissari. il presente comma non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

    Il comma 2 prevede l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 1 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, relativo all’avvalimento da parte del Commissario delegato di tre sub-commissari e di una apposita Commissione. Con il presente comma si realizza, pertanto, un’economia di spesa a carico della contabilità speciale del Commissario delegato, anche al fine di supportare le iniziative di cui al presente decreto.

    Allo scopo di favorire concretamente il passaggio alla gestione ordinaria del settore dello smaltimento dei rifiuti, responsabilizzando gli enti territoriali, il comma 3 prevede che, con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, adottati ai sensi dell’articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, su proposta del Commissario delegato, si provvede alla revoca della dichiarazione dello stato di emergenza anche in ambito provinciale.

    Articolo 7 – L’articolo prevede che i comuni della regione Campania per un periodo di cinque anni decorrente dal 1º gennaio 2008, ai fini della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. individuano misure tariffarie che assicurano complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. A tale fine, per i comuni inadempienti si applica la procedura per lo scioglimento dei consigli comunali sulla base dell’esplicito richiamo all’articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267.

    Articolo 8 – Il comma 1 dispone che dall’attuazione del decreto non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

    Il comma 2 prevede, altresì, che il Commissario delegato, per le attività di pertinenza dello stesso, provvede nell’ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale.

    Articolo 9 – Attesa la difficoltà di attuare nell’immediato il Piano di cui all’articolo 3, comma 1-ter, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, con l’articolo 9 si rimette al Commissario delegato, sentita la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania ed il Commissario delegato per la bonifica, il compito di adottare un Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti che prevede alcune iniziative prioritarie.

    Articolo 10 – L’articolo stabilisce l’entrata in vigore del decreto-legge dal giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

    Infine, si precisa che il presente decreto non è corredato della relativa relazione tecnica atteso che l’adozione dello stesso determina invarianza di spesa.



Allegato

(Previsto dall’articolo 17, comma 30,

della legge 15 maggio 1997, n. 127)

TESTO INTEGRALE DELLE NORME ESPRESSAMENTE

MODIFICATE O ABROGATE DAL DECRETO-LEGGE

Decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263

Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania. Misure per la raccolta differenziata.

        Art. 1. - (Individuazione e poteri del Commissario delegato). – 1. Al Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono assegnate le funzioni di Commissario delegato per l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania per il periodo necessario al superamento di tale emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2007.

        1-bis. Con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento giuridico e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, sono precisati gli ulteriori poteri del Commissario delegato, necessari per il superamento dell’emergenza, non previsti dalle presenti norme e necessari alla loro rapida ed efficace attuazione, coordinando, e modificando se necessario, gli effetti delle precedenti ordinanze emanate per l’emergenza nel settore dei rifiuti in Campania.

        2. Il Commissario delegato, per il perseguimento degli obiettivi di cui al presente decreto, oltre ad esercitare i poteri conferiti dalle ordinanze di protezione civile emanate per fronteggiare il medesimo contesto emergenziale, adotta, nell’osservanza dei principi generali dell’ordinamento, gli indispensabili provvedimenti per assicurare ogni forma di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate e il concorso immediato delle Amministrazioni e degli Enti pubblici, nonchè di ogni altra istituzione, organizzazione e soggetto privato, il cui apporto possa comunque risultare utile, utilizzando le strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

        3. Il Commissario delegato, anche per l’esercizio delle funzioni previste dal presente decreto, si avvale di tre sub-commissari, dei quali uno con funzioni vicarie, uno dotato di comprovata e specifica esperienza nel settore della raccolta differenziata, individuato d’intesa con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ed uno a cui delegare ulteriori e specifici compiti nell’ambito di determinati settori di intervento. Per il perseguimento degli obiettivi previsti dal presente decreto è costituita dal Commissario delegato una Commissione composta da cinque soggetti di qualificata e comprovata esperienza nella soluzione delle emergenze ambientali.

        4. Al fine dell’invarianza della spesa, per l’attuazione del comma 3 e per facilitare il rientro nella gestione ordinaria una volta cessato lo stato di emergenza, con ordinanze di protezione civile adottate ai sensi dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, è ridotto l’attuale organico della struttura commissariale, contestualmente alla nomina dei tre sub-commissari e all’istituzione della Commissione di cui al predetto comma 3, in modo da assicurare comunque la soppressione di un numero di posizioni effettivamente occupate ed equivalenti sul piano finanziario, tenuto anche conto di quanto previsto dall’articolo 29, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248.

... Omissis ...

        Art. 3. - (Affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti sulla base delle migliori tecnologie disponibili). – 1. In relazione al sopravvenuto aggravamento del contesto emergenziale nel territorio della regione Campania, per l’attuazione degli obiettivi di cui al presente decreto relativi allo smaltimento dei rifiuti sulla base delle migliori tecnologie immediatamente disponibili, il Commissario delegato ridefinisce con l’esclusiva assistenza dell’Avvocatura generale dello Stato le condizioni per l’affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. Conseguentemente è annullata la procedura di gara indetta dal Commissario di Governo per l’emergenza rifiuti nella regione Campania con propria ordinanza n. 281 del 2 agosto 2006.

        1-bis. All’articolo 1, comma 7, del decreto-legge 30 novembre 2005, n. 245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21, il primo periodo è sostituito dal seguente: «In funzione del necessario passaggio di consegne ai nuovi affidatari del servizio, ivi comprese quelle relative al personale ed agli eventuali beni mobili ed immobili che appare utile rilevare, tenuto conto dell’effettiva funzionalità, della vetustà e dello stato di manutenzione, fino al momento dell’aggiudicazione dell’appalto di cui al comma 2, e comunque entro il 31 dicembre 2007, le attuali affidatarie del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania sono tenute ad assicurarne la prosecuzione e provvedono alla gestione delle imprese ed all’utilizzo dei beni nella loro disponibilità, nel puntuale rispetto dell’azione di coordinamento svolta dal Commissario delegato».

        1-ter. Il Commissario delegato, d’intesa con la regione Campania e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le province ed i comuni interessati dall’emergenza, aggiorna il Piano regionale di gestione dei rifiuti, integrandolo con le misure e gli interventi previsti dalle norme del presente decreto. Per le attività di cui al presente comma il Commissario delegato si avvale delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile nonché del concorso delle amministrazioni e degli enti pubblici.

        2. Fino all’individuazione dell’affidatario per lo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie, individua in termini di somma urgenza, fatta salva la normativa antimafia, anche mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali società affidatarie del servizio, garantendo in ogni caso l’affidabilità di tali soggetti in ordine alla regolare ed efficace gestione del servizio, le soluzioni ottimali per lo smaltimento dei rifiuti e per l’eventuale smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione dei rifiuti della regione nelle cave dismesse, abbandonate o già poste sotto sequestro con provvedimento dell’autorità giudiziaria, previa revoca del provvedimento di sequestro da parte della medesima autorità, anche al fine della loro ricomposizione morfologica.

 


 


DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

    1. È convertito in legge il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

    2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


 

Decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 108 dell’11 maggio 2007

Interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

        Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

        Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di attuare un quadro di adeguate iniziative volte al definitivo superamento dell’emergenza nel settore dei rifiuti in atto nel territorio della regione Campania;

        Considerata la gravità del contesto socio-economico-ambientale derivante dalla situazione di emergenza in atto, suscettibile di compromettere gravemente i diritti fondamentali della popolazione della regione Campania, attualmente esposta al pericolo di epidemie e altri pregiudizi alla salute;

        Considerate le possibili ripercussioni sull’ordine pubblico;

        Tenuto conto della necessità e dell’assoluta urgenza di individuare discariche utilizzabili per conferire i rifiuti solidi urbani prodotti nella regione Campania;

        Considerato il rischio di incendi dei rifiuti attualmente stoccati presso gli impianti di selezione e trattamento, ovvero abbandonati sull’intero territorio campano, e della conseguente emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera;

        Tenuto conto dell’imminente paralisi della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania;

        Ravvisata l’esigenza di disporre per legge l’individuazione e la realizzazione delle discariche necessarie per lo smaltimento dei rifiuti a fronte dell’impossibilità di provvedervi in via amministrativa;

        Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

        Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell’11 maggio 2007;

emana

il seguente decreto-legge:

Articolo 1.

(Apertura discariche e messa in sicurezza)

        1. Entro il termine dello stato di emergenza, fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi anche provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania, sono attivati i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant’Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento.

        2. L’utilizzo del sito di Serre in provincia di Salerno è consentito fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal Presidente della provincia di Salerno.

        3. L’uso del sito ubicato nel comune di Terzigno di cui al comma 1 è consentito fino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l’adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel medesimo territorio, mediante la predisposizione di un apposito piano da adottarsi d’intesa con il Presidente della regione Campania, sentito il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

        4. L’utilizzo dei siti di cui al presente articolo è disposto nel rispetto dei princìpi fondamentali dell’ordinamento, anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, fatto salvo l’obbligo del Commissario delegato di assicurare le occorrenti misure volte alla tutela della salute e dell’ambiente.

        5. Con apposite ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottate ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, possono essere definite ulteriori misure compensative in favore dei comuni di cui al comma 1.

Articolo 2.

(Affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti)

        1. All’articolo 3 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie, individua in via di somma urgenza, fatta salva la normativa antimafia, anche mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali società affidatarie del servizio e, ove occorra, in deroga all’articolo 113, comma 6, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e all’articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, le soluzioni ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti e per l’eventuale smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione. Il Commissario delegato può altresì utilizzare, previa requisizione, gli impianti, le cave dismesse o abbandonate, le discariche che presentano volumetrie disponibili, con le modalità di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria; l’efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell’adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato d’emergenza; in tali casi il Commissario delegato assume la gestione fino alla cessazione dello stato di emergenza e adotta le necessarie misure di protezione volte ad assicurare la tutela della salute e dell’ambiente, nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo eventualmente esistenti. I siti così individuati sono sottratti all’adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d’emergenza».

        2. Tenuto conto della grave situazione in atto nel territorio della regione Campania in materia di rifiuti, al fine di consentire anche l’espletamento delle attività di presidio dei siti da destinare a discarica, il personale di cui all’articolo 1, comma 8, del decreto-legge 30 novembre 2005, n. 245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21, è elevato a non più di trenta unità.

Articolo 3.

(Divieto di localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti

in alcuni comuni della provincia di Napoli)

        1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica del territorio dell’area «Flegrea» – ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli, per il territorio con termine a quello della discarica «Masseria Riconta» – non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti.

Articolo 4.

(Consorzi di bacino)

        1. I comuni della regione Campania sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell’articolo 6 della legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10, che utilizzano i lavoratori assegnati in base all’ordinanza del Ministro dell’interno delegato al coordinamento della protezione civile n. 2948 del 25 febbraio 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 1999.

        2. Sono fatti salvi, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto, tra i comuni e i soggetti, anche privati, per l’affidamento della raccolta sia del rifiuto differenziato che indifferenziato.

        3. Qualora i consorzi non adottino le misure prescritte da una specifica ordinanza commissariale, nel termine di novanta giorni dalla sua adozione, per l’incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi, il Commissario delegato può disporre l’accorpamento dei consorzi, ovvero il loro scioglimento.

Articolo 5.

(Attuazione di misure emergenziali)

        1. AI fine di assicurare il conseguimento dell’obiettivo del superamento dell’emergenza in atto nel territorio della regione Campania, i prefetti della regione Campania, per quanto di competenza, anche ai sensi del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, assumono ogni necessaria determinazione per assicurare piena effettività agli interventi ed alle iniziative poste in essere dal Commissario delegato.

Articolo 6.

(Nomina a sub-commissari dei Presidenti delle province)

        1. AI fine di accelerare le iniziative dirette alla tempestiva restituzione dei poteri agli enti ordinariamente competenti, in un quadro di autosufficienza degli ambiti provinciali, i Presidenti delle province della regione Campania sono nominati sub-commissari ed attuano d’intesa con il Commissario delegato le iniziative necessarie ad assicurare la piena realizzazione del ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in ambito provinciale.

        2. Il comma 3 dell’articolo 1 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, è abrogato.

        3. Con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottati ai sensi dell’articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, su proposta del Commissario delegato, si provvede alla revoca della dichiarazione dello stato d’emergenza anche limitatamente a singoli ambiti provinciali che presentano sufficiente dotazione impiantistica per assicurare in via ordinaria il ciclo dei rifiuti.

Articolo 7.

(Tariffe)

        1. In deroga all’articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1º gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, siano applicate misure tariffarie per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Ai comuni che non provvedono nei termini previsti si applicano le disposizioni di cui all’articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Articolo 8.

(Clausola di invarianza della spesa)

        1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

        2. Il Commissario delegato provvede alle attività di sua pertinenza previste dal presente decreto nell’ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale.

Articolo 9.

(Piano per il ciclo integrato dei rifiuti)

        1. All’articolo 3 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, il comma 1-ter è sostituito dal seguente: «1-ter. In sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il Commissario delegato adotta, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, sentita la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania, nonché il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti per la regione Campania. Il Piano prevede, in armonia con la legislazione comunitaria, le priorità delle azioni di prevenzione nella produzione, riutilizzo, riciclaggio del materiale, recupero di energia e smaltimento e contiene l’indicazione del numero e della rispettiva capacità produttiva degli impianti che dovranno operare per ciascuna provincia, ovvero per ciascuno degli ambiti territoriali interprovinciali che potranno essere individuati d’intesa fra le province interessate.».

Articolo 10.

(Entrata in vigore)

        1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

        Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

        Dato a Roma, addì 11 maggio 2007.

NAPOLITANO

Prodi – Padoa-Schioppa

Visto, il Guardasigilli: Mastella

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Martedì 29 maggio 2007

77ª Seduta

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Esame e rinvio)

 

      Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) , fa presente che il decreto-legge n. 61 del 2007 è espressione dello sforzo che il Governo sta compiendo, attraverso il Commissario delegato, per far fronte a quella situazione di gravissimo ed intollerabile degrado che va impropriamente sotto il nome di emergenza rifiuti in Campania.

L'articolo 1 del decreto in conversione stabilisce, al comma 1, che entro il termine dello stato di emergenza rifiuti - fissato al momento al 31 dicembre 2007 - sono attivati i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant’Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento.  Il comma 2 consente l’utilizzo del sito di Serre fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal Presidente della provincia di Salerno. Il comma 3 consente l’uso del sito di Terzigno fino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra. Sempre ai sensi del comma 3, il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito e l’adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel medesimo territorio, mediante la predisposizione di un apposito piano da adottarsi d’intesa con il Presidente della regione Campania, sentito il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il comma 4 precisa che l’utilizzo dei quattro siti è disposto nel rispetto dei princìpi fondamentali dell’ordinamento, anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, fatto salvo l’obbligo del Commissario delegato di assicurare le occorrenti misure volte alla tutela della salute e dell’ambiente. Il comma 5 stabilisce che con apposite ordinanze di protezione civile possono essere definite ulteriori misure compensative in favore dei comuni sede dei quattro siti.

L'articolo 2 disciplina l'affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti  e il comma 1 va a sostituire il comma 2 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 263 del 2006 al fine di prevedere che il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie, individua in via di somma urgenza, fatta salva la normativa antimafia, anche mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali società affidatarie del servizio, le soluzioni ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti e per l’eventuale smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione. Si prevede che il Commissario delegato possa derogare sia alla normativa dettata dal decreto legislativo n. 152 del 2006 sulla necessità dell'affidamento mediante gara, sia alle disposizioni del testo unico degli enti locali che non ammettono alla gara le società  di capitali a partecipazione integralmente pubblica e le società che gestiscono servizi pubblici locali per affidamento diretto o senza procedura ad  evidenza pubblica. Il Commissario delegato può altresì utilizzare, previa requisizione, gli impianti, le cave dismesse o abbandonate, le discariche che presentano volumetrie disponibili, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. L’efficacia dei provvedimenti di sequestro è sospesa dal momento dell’adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato d’emergenza. In tali casi il Commissario delegato assume la gestione fino alla cessazione dello stato di emergenza e adotta le necessarie misure di protezione volte ad assicurare la tutela della salute e dell’ambiente, nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo eventualmente esistenti. I siti così individuati sono sottratti all’adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d’emergenza. Il comma 2 eleva a non più di trenta unità il personale di forze di polizia (originariamente 15 unità) da assegnare al Dipartimento della protezione civile anche per attività di presidio delle discariche da realizzare.

L'articolo 3 vieta la localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica del territorio dell’area «Flegrea», ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli, per il territorio circostante alla discarica «Masseria Riconta». L'articolo 4, al comma 1, obbliga i comuni della regione Campania ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell’articolo 6 della legge della regione Campania n. 10 del 1993 e che utilizzano i lavoratori assegnati in base all’ordinanza di protezione civile n. 2948 del 1999. Il comma 2 fa salvi i contratti, già stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto, tra i comuni e i soggetti, anche privati, per l’affidamento della raccolta sia differenziata che indifferenziata. Ai sensi del comma 3, il Commissario delegato può disporre l’accorpamento ovvero lo scioglimento dei consorzi che non adottino le misure, che saranno prescritte da una specifica ordinanza commissariale, per l’incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi.

L'articolo 5 stabilisce che i prefetti della regione Campania, per quanto di competenza, anche ai sensi del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, assumono ogni necessaria determinazione per assicurare piena effettività agli interventi ed alle iniziative poste in essere dal Commissario delegato. L'articolo 6 reca al comma 1  la nomina dei Presidenti delle province della regione Campania a sub-commissari e prevede che essi attuano, d’intesa con il Commissario delegato, le iniziative necessarie ad assicurare la piena realizzazione del ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in ambito provinciale. Conseguentemente il comma 2 sopprime i 3 subcommissari e la commissione di esperti per le emergenze ambientali di cui al decreto-legge n. 263 del 2006. Il comma 3 stabilisce che, con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Commissario delegato, si provvede alla revoca della dichiarazione dello stato d’emergenza anche limitatamente a singoli ambiti provinciali che presentano sufficiente dotazione impiantistica per assicurare in via ordinaria il ciclo dei rifiuti.

L'articolo 7 prevede che i comuni campani devono assicurare che, a decorrere dal 1º gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani garantisca complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. I consigli dei comuni che non provvedono nei termini previsti possono essere sciolti per grave violazione di legge. L'articolo 8 dispone che dall’attuazione del decreto-legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e che il Commissario delegato provvede alle attività di sua pertinenza nell’ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale. L'articolo 9 stabilisce che, in sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il Commissario delegato entro novanta giorni adotta, sentita la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania e il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti per la regione Campania.

Fa presente, infine, che non possono essere sottaciute le perplessità che destano rispettivamente il comma 1 dell'articolo 1, che prevede l'utilizzo come discarica di un sito all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, il comma 4 dell'articolo 1, che autorizza il Commissario delegato ad utilizzare i siti anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo e igienico-sanitaria, e l'articolo 9, che appare in grado di realizzare una intromissione dello Stato nella sfera di competenze costituzionalmente spettante alla regione.

 

Il presidente SODANO propone di fissare il termine di presentazione degli emendamenti per le ore 19 di martedì 5 giugno 2007.

 

La Commissione conviene.

 

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Mercoledì 30 maggio 2007

78ª Seduta

 

Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea.     

 

La seduta inizia alle ore 8,50.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli  enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Riprende l’esame del provvedimento in titolo sospeso nella seduta di ieri.

 

            Si apre la discussione generale.

 

      La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) rileva che all’origine dell’ennesimo decreto-legge sui rifiuti in Campania stanno  una serie di errori strategici commessi anche nell’ultima fase dell’emergenza  e la perdurante assenza di un piano integrato capace di organizzare con efficacia, in tutte le sue fasi ed articolazioni, il ciclo dei rifiuti.

            La considerazione dell’ampiezza e dell’intensità dei poteri attribuiti al Commissario delegato con il decreto-legge n. 263 del 2006 induce a ritenere che la pur rilevante gravità della situazione determinatasi nelle scorse settimane in Campania non rendeva necessario ricorrere ad un nuovo provvedimento normativo d’urgenza e che all’origine dell’adozione del decreto-legge in conversione sta essenzialmente l’intento di sottrarre l’azione del Commissario ai limiti derivanti da provvedimenti già adottati dall’autorità giudiziaria. Peraltro, di assai dubbia costituzionalità appare proprio la scelta, recata dal comma 1 dell’articolo 2 del decreto in conversione, di sospendere l’efficacia dei provvedimenti di sequestro adottati dall’autorità giudiziaria e di sottrarre all’adozione di misure cautelari reali i siti individuati dal Commissario. Occorre riflettere attentamente sul fatto che in conseguenza della normativa dettata dal comma 1 dell’articolo 2 l’autorità giudiziaria si trova nella condizione di non poter disporre il sequestro di siti all’interno dei quali sono commessi reati.

            Discutibili risultano poi le scelte di individuare i siti da destinare a discarica facendo riferimento alla dimensione comunale, anziché a quella provinciale, e  di consentire al Commissario delegato di utilizzare i siti adibiti a discarica anche in  deroga alle disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, igienico-sanitaria e di pianificazione per la difesa del suolo. A quest’ultimo riguardo, appare comunque necessario che il Governo fornisca quanto prima una puntuale valutazione dell’impatto ambientale ed igienico-sanitario derivante dall’apertura dei quattro siti individuati dall’articolo 1 del decreto in conversione.

            Un altro profilo del provvedimento in esame che suscita particolare preoccupazione è quello rappresentato dalla collocazione di una discarica all’interno del Parco nazionale del Vesuvio; scelta questa che provocherà sicuramente l’apertura di un procedimento di infrazione comunitaria e che contrasta apertamente con l’impegno profuso negli anni scorsi per liberare il territorio di quel parco dalla presenza di discariche abusive.

            L’articolo 1 del decreto in conversione consente l’uso del sito ubicato nel comune di Terzigno sino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra; questa previsione appare alquanto aleatoria, giacché si ha ragione di ritenere che la messa in funzione di quel termovalorizzatore, nonostante le ingenti somme sinora spese per esso, non risolverà assolutamente il problema dello smaltimento dei rifiuti prodotti nella città di Napoli.

            Preoccupazione desta anche l’articolo 9 del decreto, là dove prevede, senza fare alcun riferimento alla promozione ed all’incremento della raccolta differenziata, l’adozione da parte del Commissario delegato di un piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti.

Il Commissario deve finalmente predisporre un piano integrato di gestione dei rifiuti, che non si limiti a fare riferimento ad impianti di incenerimento dall’incerta data di completamento e dall’altrettanto incerta capacità di contribuire allo smaltimento dei rifiuti prodotti in Campania, ma che affronti in tutta la sua globalità e complessità il ciclo dei rifiuti prevedendo un numero adeguato di impianti di compostaggio, un efficace sistema di raccolta differenziata ed un’impiantistica ben calibrata ed efficiente.

            Del tutto irrealistica risulta poi la clausola di invarianza della spesa recata dall’articolo 8 del decreto in conversione, tanto più che una recente ordinanza di protezione civile prevede per il solo sito di Macchia Soprana una spesa pari a tre milioni di euro.

 

            Il senatore FERRANTE (Ulivo) ricorda che nel corso dell’esame del precedente decreto-legge sull’emergenza rifiuti in Campania i Gruppi parlamentari di maggioranza convennero sulla valutazione di considerare quel provvedimento come l’ultimo della lunga serie degli interventi normativi di urgenza in materia e fa presente che oggi non si può non esprimere una certa sofferenza di fronte ad un nuovo decreto-legge che interviene sempre sull’emergenza rifiuti in Campania.

            Peraltro, all’origine di questo nuovo provvedimento d’urgenza stanno sia le ulteriori conseguenze della negativa eredità proveniente dalle gestioni commissariali del passato, sia gli effetti di forme di irresponsabilità purtroppo presenti a livello di amministrazioni locali.

            Oggi non è certo possibile ignorare le responsabilità dei commissari nominati negli ultimi tredici anni, da Rastrelli a Bassolino, la cui azione non ha mai intaccato quel circolo vizioso dei rifiuti, incentrato sulla mancata realizzazione degli impianti previsti, che ha oggettivamente favorito in Campania le attività delle organizzazioni criminali. Né è possibile dimenticare che i sette impianti di produzione di CDR realizzati in questi anni producono solo balle di rifiuti tal quali  e  che i precedenti commissari hanno chi stipulato, chi tenuto fermo quel contratto capestro con la Fibe  che l’attuale Commissario si è meritoriamente impegnato a risolvere.

            E’ comprensibile che, memori della negativa esperienza del passato, i cittadini e gli amministratori locali della Campania nutrano una forte diffidenza rispetto all’apertura di nuove discariche, ma si deve anche rilevare che troppo spesso a cavalcare la protesta popolare sono sindaci che non si impegnano a promuovere e a sostenere la raccolta differenziata. Certo è, però, che il Commissario delegato deve perseguire l’individuazione dei siti per gli impianti di compostaggio con la stessa tenace determinazione con la quale si è impegnato a reperire i siti per le discariche.

            Appare opportuno modificare le disposizioni relative al sito di Terzigno, al fine di esplicitare che si tratta di un’area rientrante nel territorio di un parco nazionale e pertanto meritevole di particolare tutela, e quelle relative all’individuazione dei siti da destinare a discarica, non apparendo sufficiente il mero riferimento al territorio di questo o quel comune.

            Sottolinea, infine, la necessità di modificare ogni disposizione invasiva delle attribuzioni della magistratura e di invitare il Governo ad allegare al provvedimento in esame una relazione tecnica contenente la specifica e particolareggiata indicazione della collocazione territoriale dei siti da destinare a discarica.

 

           

            Il presidente SODANO fa presente che un attento confronto tra le normative rispettivamente dettate dal decreto-legge n. 263 del 2006 e da quello in conversione consentirebbe di comprendere con maggiore precisione le ragioni che, a distanza di pochi mesi, hanno determinato l’adozione di un nuovo provvedimento normativo d’urgenza sull’emergenza rifiuti in Campania.

 

            Il seguito dell’esame è rinviato ad altra seduta.

 

            La seduta termina alle ore 9,25.

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Mercoledì 30 maggio 2007

79ª Seduta pomeridiana

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

            Intervengono il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Dettori.

 

            Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Gianfranco Mascazzini, direttore del Servizio della qualità della vita del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, accompagnato dall'architetto Anna Maria Maggiore e dall'ingegner Lucia Mostacchini.       

 

            La seduta inizia alle ore 14,40.

IN SEDE REFERENTE  

 

 (1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Prosegue l'esame del disegno di legge in titolo, sospeso nella seduta antimeridiana, durante la quale è stata aperta la discussione generale.

 

      Il senatore MUGNAI (AN) rileva che il decreto-legge n. 61 del 2007 - che pur dovrebbe avviare a soluzione l'emergenza rifiuti in Campania, che dura da circa 14 anni - presenta gravi criticità, anche se talune disposizioni partono da presupposti corretti. E' quindi condivisibile la responsabilizzazione dei presidenti delle province, come pure l'avvio del nuovo piano del ciclo integrato dei rifiuti, sebbene quest'ultimo riproduca in modo incompleto alcune disposizioni del decreto legislativo n. 152 del 2006 poste a garanzia della tutela ambientale. Ciò, peraltro, può nascondere la possibilità di procedere ad affidamenti non supportati dalle necessarie garanzie di trasparenza.

            Suscitano poi perplessità le norme che, senza coinvolgimento degli enti locali, individuano i siti per le discariche provinciali, scegliendo in alcuni casi parchi o aree naturalistiche. Inoltre, appare criticabile l'articolo 2, comma 1, che prevede l'utilizzazione di cave abbandonate anche sottoposte a sequestro giudiziario. Sono altresì da considerarsi in modo negativo le disposizioni che consentono di aumentare l'importo della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in quanto ciò vanifica il passaggio al cosiddetto sistema tariffario e comporta un danno nei confronti dei cittadini che si troveranno a pagare di più per un servizio non efficiente.

            Dopo aver rilevato le difficoltà che si stanno determinando per aver individuato i siti delle discariche in aree poste all'interno di aree protette, evidenzia che in questi anni in Campania non si è proceduto a quel piano impiantistico che avrebbe contribuito allo smaltimento dei rifiuti che si sono accumulati. In tal senso, si è manifestata una paralisi nella realizzazione dei termovalorizzatori, impianti che chiudono correttamente il ciclo di smaltimento dei rifiuti. Appare pertanto paradossale che tali impianti che bruciano rifiuti in sicurezza siano contestati quando poi per le strade campane continuano i roghi di rifiuti che diffondono diossina.

 

            Ad avviso del senatore LIBE' (UDC)  l'ennesimo decreto-legge varato per affrontare l'emergenza nel settore dei rifiuti in Campania dimostra l'incapacità non solo degli enti che in via ordinaria dovrebbero provvedere alla corretta gestione dei rifiuti, ma anche dell'attuale gestione commissariale su cui si erano concentrate grandi aspettative. A tale riguardo, esprime la propria personale delusione nei confronti delle attività intraprese negli ultimi mesi, che non sono state in grado di risolvere una situazione che, nella sua estrema drammaticità, lede la dignità dei cittadini campani. Pur non mettendo in discussione le qualità professionali dell'attuale Commissario delegato per l'emergenza rifiuti, si deve tuttavia evidenziare che egli non è riuscito a conseguire i risultati attesi, nonostante i poteri straordinari che lo stesso Parlamento gli aveva in qualche modo riconosciuto in occasione del precedente decreto-legge. Infatti, si ha la fondata impressione che il Commissario delegato sia stato più sensibile nei confronti del Governo che delle comunità locali e dello stesso Parlamento. L'assenza del piano regionale per i rifiuti è poi la prova dell'inefficienza dell'attuale amministrazione regionale.

            Nel merito del decreto-legge in esame, profonde riserve suscita la previsione di poter utilizzare cave dismesse ed abbandonate anche sottoposte a sequestro giudiziario, come anche l'articolo 7 che configura un aumento della tariffa che scarica le conseguenze dello stato emergenziale sui cittadini onesti. Ugualmente criticabile è l'articolo 8, che prevede la clausola di inviarianza delle spese, poiché appare poco credibile che non siano necessarie ulteriori risorse finanziarie. Inoltre, risulta indispensabile individuare con maggiore precisione i siti delle discariche; a tale riguardo, peraltro, non sembrano essere state prese in considerazione dalla gestione commissariale altre ipotesi, mentre permane un'incertezza sulla realizzazione dei termovalorizzatori.

            Alla luce di tali motivazioni, preannuncia l'orientamento negativo della propria parte politica sulla conversione del disegno di legge in titolo.

 

            Il senatore SCOTTI (FI) rileva che, pur nella consapevolezza della estrema gravità della situazione campana, non appare opportuno intralciare la conversione in legge del decreto-legge n. 61 del 2007, al di là delle diverse considerazioni di merito che si possono avere sulle sue singole disposizioni. Infatti, allo stato attuale, occorre consentire al Commissario delegato la possibilità di tentare di risolvere un'emergenza resa ancora più acuta dagli oltre 7 milioni di ecoballe e dalla presenza di enormi quantitativi di rifiuti nelle strade.

            Rispetto a tali considerazioni iniziali, resta indubbia la grave responsabilità che ricade sull'amministrazione regionale che, in particolare, non ha compreso che il superamento dell'emergenza richiede una combinazione di varie misure: l'utilizzo delle discariche, il compostaggio ed il riciclaggio dei rifiuti, la realizzazione di un combustibile da rifiuti di qualità, nonché l'impiego degli impianti di termovalorizzazione.

            Emerge altresì il fallimento dell'ideologia ambientalista così tanto cara al Ministro dell'ambiente che, da una parte, non manca di esprimere la propria contrarietà alla realizzazione dei termovalorizzatori e, dall'altra, accetta la previsione del comma 4 dell'articolo 1, che stabilisce l'utilizzazione dei siti anche in deroga alle norme in materia ambientale ed igienico-sanitaria. Ritiene infine non giustificabile la clausola di invarianza della spesa di cui all'articolo 8, tenuto conto delle enormi risorse finanziarie fin qui spese per tale emergenza.

 

            Il presidente SODANO rinvia quindi il seguito dell'esame.


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Mercoledì 6 giugno 2007

82ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 14,40.

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Prosegue l’esame del provvedimento in titolo sospeso nella seduta del 30 maggio scorso.

 

      Il senatore BELLINI (SDSE), condividendo quanto rilevato dal senatore Ferrante in ordine alle implicazioni di natura politica derivanti dalla perdurante fase emergenziale in Campania, ravvisa che, al di là delle responsabilità imputabili agli enti locali, si impone su tale vicenda una specifica attenzione da parte dell’intera comunità nazionale e, quindi, dello Stato su tale vicenda. L’ennesimo decreto-legge varato per dare risposta a tale situazione dovrebbe quantomeno prevedere un termine di scadenza oltre il quale si ripristinerebbe la gestione ordinaria in quanto dopo quattordici anni di gestione commissariale nulla può essere considerato davvero straordinario.

            In tal senso, il commissario delegato dovrebbe adoperarsi per realizzare le condizioni per un pronto rientro nella gestione ordinaria, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali a cui competono le scelte in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti. In tale direzione, si muove l’articolo 6 del decreto-legge in esame, sebbene sarebbe auspicabile un ulteriore coinvolgimento da parte delle province. Inoltre, appare indispensabile che la struttura commissariale, oltre a collaborare con le amministrazioni locali, eserciti il potere di scioglimento nei confronti dei consorzi di bacino inadempienti.

            Infine, ritiene necessario superare quanto stabilito dal comma 4 dell’articolo 1, anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia ambientale, nonché igienico-sanitaria.

 

            Ad avviso del senatore MOLINARI (Aut) ci si dovrebbe porre la domanda di fondo se competa ad una legge l’individuazione dei siti per le discariche, necessari per superare la fase emergenziale. Infatti, la struttura commissariale, le Regioni, le Province e i Comuni, nonché i consorzi di bacino, non sono stati in grado di agire efficacemente, tanto che ora spetta addirittura al Parlamento pronunciarsi sulla localizzazione dei siti che, peraltro, così tante resistenze incontra in ambito locale.

            Pur condividendo la prospettiva di un maggiore raccordo tra la struttura commissariale e le amministrazioni locali, ritiene irrealistico un superamento della fase emergenziale entro la fine di quest’anno; inoltre, quanto previsto dall’articolo 6, comma 3 – circa la revoca della dichiarazione dello stato di emergenza anche limitatamente a singoli ambiti provinciali – potrebbe creare ulteriori difformità nei territori campani.

            Per quanto attiene l’adozione del piano per il ciclo integrato dei rifiuti si segnala l’esigenza di un coinvolgimento da parte della Regione senza la quale tale strumento non potrà risultare davvero efficace, mentre, suscita perplessità la clausola di invarianza della spesa poiché il trasferimento del personale e le varie iniziative previste dal decreto-legge non sono realizzabili in mancanza di un’adeguata copertura finanziaria.

 

            Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) osserva che per il Parlamento costituisce ormai un appuntamento costante l’esame dell’ennesimo decreto-legge che tenta di affrontare l’emergenza del settore rifiuti in Campania: in oltre quattordici anni di fase emergenziale si è registrato un considerevole aumento del costo di smaltimento dei rifiuti, con conseguenti plusvalenze e vantaggi che naturalmente verrebbero meno se lo stato emergenziale  terminasse. E’ d’altro canto significativo che la stessa Corte dei conti, analizzando in via generale il funzionamento delle gestioni commissariali, abbia constatato l’esistenza delle stesse patologie: contabilità approssimativa, affidamenti diretti e consulenze onerose, tanto da far sorgere il dubbio che lo stesso commissariato agisca più per il proprio mantenimento che per superare la situazione emergenziale. E’ chiaro quindi che, di fronte a tale impietosa analisi, lo strumento del commissariamento appare di per sé inidoneo a risolvere l’emergenza nel settore dei rifiuti.

            Con riferimento specifico alla regione Campania la struttura commissariale non si è mostrata impermeabile nei confronti delle infiltrazioni della malavita organizzata, mentre la stratificazione delle varie ordinanze e normative ha complicato il quadro delle competenze. In relazione alla localizzazione dei siti, il Parlamento chiama a pronunciarsi sulle disposizioni dettate dal decreto-legge in esame, dovrebbe essere messo quantomeno nelle condizioni di poter conoscere le relazioni tecniche sui diversi siti individuati. Rileva inoltre che costituisce un errore concentrare l’attenzione sempre sugli stessi siti relativi alle discariche, come è accaduto per la discarica di Parapoti che qualche anno fa ci si impegnò a chiudere in maniera definitiva. In tal senso, non possono sorprendere le resistenze da parte delle comunità locali degli stessi territori che sono chiamati a sopportare tali sacrifici.

            Infine, manifesta seri dubbi su quanto previsto dall’articolo 2 che consente al commissario delegato di utilizzare impianti e cave, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, provvedimenti la cui efficacia è sospesa  dal momento dell’adozione della requisizione da parte del commissario delegato e fino al termine dello stato di emergenza; analoghi dubbi sono da avanzare anche su chi sarà chiamato a gestire il termovalorizzatore di Acerra.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) chiede se sono già pervenute le relazioni tecniche richieste al Dipartimento per la protezione civile.

 

            Il presidente  SODANO ricorda che, nel corso dell'audizione svoltasi il 31 maggio scorso, la dottoressa Di Gennaro e l'avvocato Aiello hanno preannunciato la trasmissione da parte del Dipartimento della Protezione civile di una relazione tecnica sui siti individuati come sede di discariche, di un cronoprogramma relativo all'attuale fase di emergenza e di una relazione tecnica sulla copertura finanziaria degli interventi che saranno effettuati di qui al 31 dicembre 2007; tali documenti non sono ancora pervenuti alla Commissione.

            Per quanto concerne i contenuti del decreto in conversione, occorre innanzitutto esaminare con particolare attenzione le disposizioni recate dal comma 1 dell'articolo 2, anche al fine di rispettare rigorosamente l'ambito di competenza costituzionalmente riservato all'Autorità giudiziaria. Parimenti una specifica attenzione va riservata all'articolo 1 nella parte in cui prevede l'apertura di una discarica all'interno del parco nazionale del Vesuvio; al riguardo, dal dibattito in Commissione è emerso l'orientamento di stabilire che in tale sito di smaltimento possa essere recapitata soltanto frazione organica realmente stabilizzata, così da contribuire alla gestione del ciclo dei rifiuti campano intaccando, però, il meno possibile le caratteristiche peculiari di un'area protetta così importante.

            Occorre approfittare dell'occasione rappresentata dalla conversione del decreto-legge n. 61 per creare effettivamente le condizioni per il passaggio alla gestione ordinaria; passaggio che deve avvenire sulla base di un piano integrato di gestione, di una puntuale definizione delle rispettive competenze di tutti i soggetti istituzionali in campo e di una responsabile ed equilibrata individuazione delle discariche e dei siti di stoccaggio. A quest'ultimo proposito va ricordato che le proteste delle popolazioni locali sono state spesso originate dal fatto che le discariche in questi anni sono state aperte per lo più sempre nelle stesse aree e che con troppa leggerezza siti temporanei sono stati mantenuti in attività per vari anni.

            E' opportuno, inoltre, modificare l'articolo 7 del decreto al fine di precisare che gli introiti della tassa o tariffa devono coprire interamente i costi della sola gestione ordinaria del ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

 

            Il senatore SCOTTI (FI) sottolinea la necessità di esaminare con attenzione la portata normativa dell'articolo 4 del decreto e ricorda che la realizzazione di un efficace sistema di raccolta differenziata richiede anche un'azione di sensibilizzazione culturale.

           

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

            La seduta termina alle ore 15,35.

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Giovedì 7 giugno 2007

83ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 14,40.

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Riprende l’esame del provvedimento in titolo sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

      Il senatore PONTONE (AN) evidenzia che l’intera responsabilità della situazione determinata dall’emergenza nel settore dei rifiuti non è da attribuirsi alla popolazione campana, bensì agli amministratori locali, in particolare il presidente della regione ed il sindaco di Napoli che si è incredibilmente risentita nel momento in cui i sindaci di Torino e Venezia hanno dichiarato che si sarebbero dimessi qualora si fossero trovati di fronte ad analoghe situazioni.

            Quello che viene riportato quotidianamente dagli organi di stampa è un vero e proprio bollettino di guerra che coinvolge tutto il territorio campano; eppure, di fronte a tale scenario, sorprende che il Ministro della salute abbia negato qualsiasi allarmismo per quanto concerne le ricadute di carattere sanitario.

            Nel complesso, il decreto-legge in esame lascia molto a desiderare, in quanto il previsto coinvolgimento degli ambiti provinciali non dovrebbe andare disgiunto da elementari principi di solidarietà regionale, bastando citare come unico dato che la provincia di Napoli, pur coprendo soltanto l’8 per cento del territorio, presenta il 60 per cento di tutti gli abitanti della regione. Appare inoltre ingiustificabile la previsione di conferire i rifiuti in aeree protette, come quella del Vesuvio, e risulta intollerabile un aumento delle stesse tariffe quando i cittadini già pagano per un servizio di smaltimento che non è all’altezza.

            Dopo aver ricordato che sarebbe opportuno introdurre delle penalità a carico dei comuni che non provvedono alla raccolta differenziata, fa presente che la situazione scaturita dall’ennesima fase emergenziale potrà essere veramente rimossa solo allontanando dal governo locale gli amministratori che ne sono responsabili.

 

            Il presidente SODANO dichiara chiusa la discussione generale.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) , traendo una sintesi dalla discussione generale e da una prima sommaria disamina degli emendamenti sui quali si riserva di esprimersi in modo più articolato in sede di espressione dei pareri, sottolinea che è stata colta la rilevanza del decreto-legge in titolo, sebbene se ne auspichi una serie di correzioni che non dovrebbero comunque stravolgerne il significato e le finalità. Difatti, l’obiettivo è quello di restituire al commissario delegato i poteri necessari per agire di fronte ad una condizione tanto complessa quanto intollerabile, anche per evitare che ulteriori emergenze si aggiungano a quella determinata dal mancato smaltimento dei rifiuti. Questo ulteriore intervento emergenziale non evita comunque una riflessione sulle responsabilità pregresse poiché, ad di là dei commissari che si sono avvicendati, si è pensato soltanto a fronteggiare l’emergenza senza delineare una strategia utile per ripristinare la gestione ordinaria.

            Nel merito, le disposizioni che hanno suscitato maggiore attenzione sono quelle contenute all’articolo 1, commi 1 e 4, relativi, rispettivamente, al conferimento dei rifiuti ed alle deroghe poste alla legislazione vigente in materia ambientale ed igienico-sanitaria, ed all’articolo 2, in ordine al quale bisogna trovare un equilibrio tra l’esigenza di utilizzare da subito alcuni siti ed il rispetto delle decisioni dell’autorità giudiziaria. Ci si è poi soffermati sia sull’articolo 4, per quanto riguarda il ruolo dei consorzi, sia sull’articolo 7 poiché risulta ingiustificabile che i cittadini campani, che già pagano per lo smaltimento ordinario dei rifiuti, si facciano carico anche dei costi della emergenza. Inoltre, l’articolo 9 prospetta il superamento della fase emergenziale mediante un piano per il ciclo integrato dei rifiuti che, secondo molti, dovrebbe corrispondere ai piani già realizzati altrove, facendo sì che davvero tale decreto-legge sia l’ultimo provvedimento necessario per affrontare l’ennesima emergenza.

            In conclusione, esprime l’auspicio che la Commissione possa sostenere con grande convinzione tale decreto-legge, anche opportunamente modificato, in modo che le disposizioni in esso contenute possano trovare un maggiore sostegno negli ambiti territoriali interessati.

 

            Il sottosegretario D’ANDREA, nel condividere le valutazioni del relatore circa l’opportunità di migliorare il testo del decreto-legge senza stravolgimenti, evidenzia che uno degli aspetti maggiormente criticati è l’utilizzazione degli impianti e delle cave che risultano essere sottoposte a provvedimenti di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, provvedimenti per lo più adottati per contrastare l’invadenza della malavita organizzata. Questa è la ragione per cui la requisizione di una cava dismessa che altrove non solleverebbe tanto disagio, in Campania risulta invece così problematica. In tal senso, anche in considerazione del dibattito che su tale punto si è sviluppato presso la Commissione affari costituzionali, auspica il raggiungimento di una soluzione equilibrata.

            Rileva altresì che l’esigenza di superare la stagione dell’emergenza in vista di un ritorno alla gestione ordinaria potrebbe essere soddisfatta attraverso un richiamo alle disposizioni contenute nel precedente decreto-legge, in modo che si delinei una strategia di uscita dall’emergenza senza intralciare l’attività del commissario delegato.

            Dopo aver sottolineato che molte critiche sono state concentrate sul comma 4 dell’articolo 1, per l’ampiezza delle deroghe rispetto alla legislazione vigente, dichiara che il Governo, nel riservarsi di presentare alcune proposte correttive, è disponibile a collaborare con la Commissione per un miglioramento del testo dell’articolato, nella convinzione che vada comunque mantenuto uno stretto raccordo con la struttura commissariale, tenuta a realizzare concretamente gli obiettivi del decreto-legge in titolo.

 

            Il presidente SODANO sottolinea la necessità di attuare un monitoraggio costante da parte del Parlamento sull’andamento degli interventi, al fine di evitare che lo stato di emergenza si protragga oltre il termine al momento stabilito.

 

            Si passa quindi all'esame degli ordini del giorno e degli emendamenti, a partire da quelli presentati all'articolo 1, pubblicati in allegato al resoconto della seduta.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) illustra gli emendamenti 1.1, 1.2, 1.8, 1.9, 1.11, 1.12, 1.23, 1.24, 1.26, 1.33, 1.40 e 1.0.1, evidenziando innanzitutto l'opportunità di apportare le modifiche indispensabili per evitare l'insorgere di un rilevante problema di copertura finanziaria.

            La stessa relazione tecnica presentata dal Dipartimento della protezione civile appare insufficiente, giacché essa fa riferimento soltanto alle somme disponibili presso lo stesso Dipartimento e non al complesso delle risorse indispensabili per l'attuazione degli interventi previsti dal decreto.

            Esiste, inoltre, il grave ed inaccettabile rischio che gli ingenti oneri straordinari connessi all'emergenza, e determinati dall'inefficienza delle pubbliche amministrazioni, finiscano con il gravare sui cittadini campani. Altri rischi da scongiurare, e che il decreto in conversione appare invece in grado di determinare, sono quelli di un'ulteriore deresponsabilizzazione delle istituzioni locali e di una pericolosa invasione della sfera di competenza costituzionalmente riservata alla magistratura.

           

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Giovedì 7 giugno 2007

84ª Seduta pomeridiana

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 14,40.

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

Il presidente SODANO avverte che, non essendovi senatori iscritti a parlare, tutti gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati al decreto-legge – pubblicati in allegato al resoconto delle sedute odierne - si intendono illustrati.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

            La seduta termina alle 14,45.


EMENDAMENTI E ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE (AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE)  

 

N° 1566

 

G/1566/1/13

 

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Il Senato,

        premesso che:

            il presente decreto-legge è finalizzato a fronteggiare il contesto emergenziale in atto nella regione Campania, relativo allo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare danni alla salute della popolazione e situazioni di pericolo e al tempo stesso individuando soluzioni coerenti a garantire il passaggio alla gestione ordinaria,

        impegna il Governo:

            a presentare alle Commissioni Parlamentari competenti entro 30 giorni dall'approvazione del presente decreto, le relazioni tecniche relative ai quattro siti individuati, evidenziando l'indispensabile rispetto delle norme di salvaguardia ambientale e sanitarie.

Art. 1

1.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

1.2

D'ALI', DI BARTOLOMEO, SCOTTI

Sopprimere l'articolo

1.3

LIBE'

Sopprimere l'articolo

 1.4

LIBE'

Il comma 1 è soppresso

1.5

SODANO

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: «o speciali non pericolosi anche».

1.6

DE PETRIS

Al comma 1, dopo le parole: «destinare a discarica» inserire le seguenti: «, assicurando, in conformità con la normativa comunitaria, la valutazione dell'impatto ambientale nonchè la valutazione di incidenza, ove richiesta,».

1.7

DE PETRIS

Al comma 1, sostituire le parole da: «presso i seguenti comuni» fino alla fine del comma, con le seguenti: «presso le province di Salerno, Avellino, Napoli e Benevento».

        Conseguentemente, al medesimo articolo 1:

            a) sopprimere il comma 2

            b) al comma 3, sopprimere il primo periodo.

1.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.10

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino».

1.11

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «,Terzigno in provincia di Napoli».

1.12

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.13

DE PETRIS

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «1-bis. Nell'individuazione delle aree da destinare a siti di stoccaggio o discariche, il Commissario delegato dovrà tenere conto del carico e degli impatti ambientali gravanti sulle aree su cui già insistono discariche, siti di stoccaggio o altri impianti, previa verifica di assoggettabilità dei siti individuati a valutazione di impatto ambientale. La messa in sicurezza delle aree è comunque attuata in conformità alla normativa vigente, assicurando l'informazione, il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità e degli enti locali territoriali.».

1.14

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i presidenti delle regioni confinanti».

1.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento sentiti i presidenti delle regioni confinanti».

1.16

LIBE'

Il comma 2 è soppresso.

1.17

SODANO

Al comma 2, dopo le parole: «L'utilizzo del sito» inserire le seguenti: «di Macchia Soprana presso il comune di Serre».

1.18

LIBE'

Il comma 3 è soppresso.

1.19

SODANO, BELLINI

Il comma 3 è sostituito dal seguente:

        «3. L'uso del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata di qualità accertata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi di intesa con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.20

DE PETRIS

Al comma 3, dopo le parole: «è consentito» inserire le seguenti: «esclusivamente per la frazione organica stabilizzata (F.O.S.) utilizzabili per il ripristino ambientale e».

1.21

DE PETRIS

Al comma 3, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «nel pieno rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di aree protette e con autorizzazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che può fissare limiti, condizioni e prescrizioni ulteriori».

1.22

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 3, dopo le parole: «a regime del termovalorizzatore di Acerra» aggiungere le seguenti: «in considerazione del fatto che il sito è ubicato in area protetta, Parco nazionale del Vesuvio».

1.23

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, una volta assunte anche le competenze per l'emergenza idrica e per le bonifiche, dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.24

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.25

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 3, dopo le parole: «Il Commissario delegato assicura» aggiungere le seguenti: «il conferimento esclusivamente di F.O.S. al fine della».

1.26

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole da: «, ivi compresa la bonifica» fino alla fine del comma.

1.27

DE PETRIS

Al comma 3, sostituire la parola: «sentito» con le seguenti: «d'intesa con».

1.28

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Nel medesimo Piano sono previste opere di bonifica e interventi di riqualificazione nelle aree dei comuni di cui al successivo articolo 3».

1.29

LEONI, STEFANI

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

        «3-bis. Il Commissario delegato promuove a livello regionale, oltre alle iniziative di informazione di cui all'articolo 2 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, una ulteriore campagna informativa volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi e sui costi legati allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e sui costi di smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, nonché sui comportamenti individuali che contribuiscono a diffondere una corretta gestione del sistema dei rifiuti».

1.30

SODANO, BELLINI

Sopprimere il comma 4.

1.31

LIBE'

Il comma 4 è soppresso.

1.32

STEFANI, LEONI

Sopprimere il comma 4.

1.33

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 4, sopprimere le parole da: «anche in deroga» fino alla fine del comma.

1.34

DE PETRIS

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.35

STEFANI, LEONI

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.36

LIBE'

Al comma 4 sono soppresse le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.37

DE PETRIS

Al comma 4, sopprimere le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo,»

1.38

LEONI, STEFANI

Al comma 4, dopo le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico sanitaria» inserire le seguenti: «da decidere caso per caso con apposito provvedimento del Commissario delegato».

1.39

LEONI, STEFANI

Sopprimere il comma 5.

1.40

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 5 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e dei comuni confinanti con l'area interessata dall'impianto di discarica».

1.41

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Alla fine del comma 5 aggiungere le seguenti parole: «e di tutti quei comuni, anche se appartenenti ad altre regioni, i cui centri abitati sono limitrofi alle discariche».

1.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

        Dopo l'articolo, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. I poteri e le competenze del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche sono trasferiti al Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Conseguentemente è disposta la decadenza del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche».

1.0.2

MONGIELLO, DE PETRIS

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

1.0.3

SODANO, BELLINI

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

Art. 2

2.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

2.2

LIBE'

Sopprimere l'articolo.

2.3

LIBE'

Il comma 1 è soppresso.

2.4

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole da: «Il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie,» fino a: «trattamento dei rifiuti della regione».

2.5

LEONI, STEFANI

Al comma 1, sopprimere le parole: «in deroga all'articolo 113, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e».

2.6

STEFANI, LEONI

Al comma 1, sopprimere le parole: «e all'articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.  152».

2.7

SODANO, BELLINI

Al comma 1, capoverso 2, al primo periodo sostituire le parole: «trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione» con le seguenti: «prodotte a decorrere dalla data del 15 dicembre 2005 trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione in conformità al Piano di cui all'articolo 9».

2.8

STEFANI, LEONI

Al comma 1, dopo le parole: «smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione» inserire le seguenti: «nell'ambito del territorio regionale».

2.9

DE PETRIS

Al comma 1, nel capoverso comma «2» alla fine del primo periodo aggiungere le seguenti parole: «, in modo da garantire in ogni caso l'affidabilità di tali soggetti in ordine alla regolare ed efficace gestione del servizio».

2.10

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO, MALVANO

Al comma 1, capoverso 2, prima delle parole: «Il Commissario delegato», anteporre le seguenti: «A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato è altresì nominato Commissario straordinario per le bonifiche e la tutela delle acque per la Regione Campania in sostituzione dell'attuale Commissario».

2.11

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al capoverso 2, al secondo periodo sostituire la parola: «previa» con le seguenti: «anche tramite».

2.12

CORONELLA, VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1, dopo le parole: «dismesse o abbandonate» aggiungere le seguenti: «ad esclusione dei territori oggetto di attività di riqualificazione e bonifica ambientale ai sensi della legge 426 del 1998».

2.13

BARBATO

Al comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61 dopo le parole: «volumetrie disponibili,» aggiungere le seguenti: «ad eccezione di quelle presenti nel territorio del Comune di Acerra,».

2.14

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro», fino alla fine del comma.

2.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Al comma 1, capoverso 2, secondo periodo, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti,» fino alla fine del comma.

2.16

D'ALI', SCOTTI

Al comma 1, capoverso 2, secondo periodo, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte» sino alla fine del comma.

2.17

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1 sopprimere le seguenti parole: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria; l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato di emergenza;».

2.18

DE PETRIS

Al comma 1 sostituire le parole: «, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria; l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato d'emergenza» con le seguenti: «richiedendo a tal fine la revoca degli eventuali provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.19

DE PETRIS

Al comma 1, dopo le parole: «provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria» aggiungere le seguenti: «non motivati da concreti ed imminenti gravi pericoli di ordine ambientale o sanitario e qualora l'utilizzo non pregiudichi le indagini».

2.20

STEFANI, LEONI

Al comma 1, dopo le parole: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria» inserire le seguenti: «ad eccezione delle cave o delle discariche nelle quali si sospetta il deposito illecito di rifiuti pericolosi».

2.21

DE PETRIS

Al comma 1, sostituire le parole: «, l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione» con le seguenti: «l'Autorità giudiziaria provvede alla revoca dei provvedimenti di sequestro eventualmente emessi previa istanza motivata da parte del Commissario delegato, e comunque non oltre la cessazione».

2.22

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 1, dopo le parole: «, nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo eventualmente esistenti» sono soppresse le seguenti parole: «I siti così individuati sono sottratti all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.23

DE PETRIS

Al comma 1, sopprimere le parole: «I siti così individuati sono sottratti all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.24

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al capoverso 2, sopprimere l'ultimo periodo.

2.25

DE PETRIS

Al comma 1, ultimo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «a meno che questi non siano motivati da concreti ed imminenti gravi pericoli di ordine ambientale o sanitario e qualora l'utilizzo non pregiudichi le indagini».

2.26

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario straordinario, preliminarmente alla requisizione, assicura la ricognizione delle cave dismesse della regione, selezionando su tale base quelle che non presentano profili di rischio dal punto di vista ambientale e sanitario. L'individuazione delle aree e dei siti di cui è svolta d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ove necessario, d'intesa con il Commissario delegato per la bonifica e la tutela delle acque nella regione Campania».

2.27

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Per l'utilizzazione delle discariche situate in Campania e allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il Commissario delegato adotta ogni provvedimento sentiti i Presidenti delle regioni confinanti».

2.28

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Per l'utilizzazione delle discariche situate in Campania e allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il Commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i Presidenti delle regioni confinanti».

2.29

LIBE'

Il comma 2 è soppresso.

2.30

STEFANI, LEONI

Sopprimere il comma 2.

2.31

LEONI, STEFANI

Al comma 2 sostituire le parole da: «il personale di cui all'articolo 1» fino alla fine del comma, con le seguenti: «il Commissario delegato può utilizzare, attraverso procedure di mobilità, il personale in servizio presso i comuni campani».

2.32

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI

Al comma 2, sostituire le parole: «è elevato a non più di», con le seguenti: «non può superare le».

2.33

LEONI, STEFANI

Al comma 2 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «attraverso procedure di mobilità del personale in servizio presso i comuni campani».

Art. 3

3.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

3.2

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere l'articolo

3.3

SODANO, BELLINI

Sostituire l'articolo con il seguente:

«Art. 3

1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al completamento degli interventi di riqualificazione o delle opere di bonifica non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti nelle aree della regione Campania su cui già insistono discariche, siti di stoccaggio o altri impianti in stato di saturazione, salve eventuali localizzazioni definite d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

3.4

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo le parole: «Masseria Riconta», inserire le seguenti: «, nel territorio dell'Area ''Nolana'' ricompresa nei Comuni di Casamarciano, Tufino, Comisano, Palma Campania in provincia di Napoli – e nei Comuni della Regione nei cui territori negli ultimi 10 anni sono stati realizzati impianti di discarica di rifiuti, o di C.D.R., o di deposito di ecoballe».

3.5

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1, dopo le parole: «Masseria Riconta» aggiungere le seguenti: «Parapoti e Ariano Irpino».

3.6

PALUMBO

Al comma 1, sopprimere la parola: «finale».

        Conseguentemente alla rubrica dell'articolo 3 sopprimere la parola: «finale».

3.7

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Non possono in ogni caso essere localizzati nuovi siti di smaltimento di rifiuti all'interno di aree protette o siti di bonifica di interesse nazionale»

3.8

PALUMBO

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «1-bis. Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministro dell'Ambiente promuove una intesa istituzionale tra lo Stato, la regione Campania, la provincia di Napoli e i comuni interessati con l'obiettivo di precisare tempi, modalità e risorse finanziarie necessarie alla riqualificazione e alla bonifica del territorio di cui al comma precedente».

3.9

PALUMBO

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente Decreto-Legge, il Ministro dell'Ambiente presenta il piano di riqualificazione e bonifica del territorio di cui al comma precedente precisando tempi, modalità e risorse finanziarie necessarie all'attuazione del predetto piano».

3.10

BARBATO

All'articolo 3 del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61 aggiungere, in fine, il seguente comma:

        «2. Il divieto di cui al comma 1, in assenza di interventi di riqualificazione dell'area quale ''area di mitigazione ambientale'' si applica anche al territorio del Comune di Acerra».

Art. 4.

Art. 4

4.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

4.2

LIBE'

L'articolo 4 è soppresso.

4.3

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sostituire le parole: «sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva,», con le seguenti: «possono avvalersi, previa certificazione di efficienza ed affidabilità rilasciata dal Commissario straordinario».

4.4

D'ALI', SCOTTI

Al comma 1, sostituire le parole: «sono obbligati ad» con la parola: «possono» e conseguentemente eliminare le parole: «in via esclusiva».

4.5

BELLINI, SODANO

Al comma 1, dopo le parole: «raccolta differenziata» inserire le seguenti: «e indifferenziata».

4.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sostituire le parole: «che utilizzano» con le seguenti: «con alle dipendenze».

4.7

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Sostituire i commi 2 e 3 con i seguenti:

        «2. Qualora i consorzi non siano in grado nell'immediato di prendere in capo la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti ed adottare le misure necessarie per l'incremento significativo dei livelli di raccolta degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferro si e non ferrosi, viene meno l'obbligatorietà da parte dei comuni ad avvalersi dei consorzi per la raccolta differenziata. I comuni provvederanno, visto il carattere di urgenza e la necessità di non interruzione del servizio, e fino alla costituzione degli ATO, ai sensi dell'articolo 198, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

        3. Il soggetto affidatario del servizio integrato di raccolta differenziata protempore è individuato ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

        4. I comuni provvedono alla stabilizzazione del personale impiegato presso i consorzi ai sensi dell'articolo 3 comma 4 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3529 del 30 giugno 2006.

        5. Il Commissario delegato può disporre l'accorpamento dei consorzi inattivi, ovvero il loro scoglimento».

4.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli in corso di esecuzione anche con eventuali proroghe concordate tra le parti,».

4.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli comunque in corso di esecuzione,».

4.10

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere il comma 3.

4.11

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire la parola: «significativo» con la seguente: «almeno del 10 per cento».

4.12

DE PETRIS

Al comma 3, aggiungere, in fine, i seguenti periodi:

        «In particolare dovranno essere assunte misure tali, anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio, da consentire di raggiungere l'obiettivo minimo di raccolta differenziata di cui ai commi 1108 e 1109 della legge 27 dicembre 2006 n. 296. Entro il termine della gestione commissariale, il Commissario delegato, attraverso i presidenti delle province sub-commissari delegati, verifica le misure adottate per il conseguimento degli obiettivi incentivando la raccolta differenziata attraverso adeguate ed efficaci campagne di informazione e mobilitazione dei cittadini, promosse anche su proposta di enti, istituzioni ed associazioni di cittadini interessati».

4.13

SODANO, BELLINI

Dopo il comma 3 aggiungere il seguente:

        «3-bis. I consorzi predispongono, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, appositi piani economico-finanziari, che sono approvati dal Commissario delegato e che contengono tutti gli elementi indispensabili ai fini della valutazione della congruità e della sostenibilità dei costi, dei ricavi e degli investimenti anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze domestiche».

Art. 5

5.1

DE PETRIS

Sopprimere l'articolo.

5.2

DE PETRIS

Sostituire l'articolo con il seguente:

«Art. 5.

1. Il Commissario delegato individua le modalità operative che assicurino il pieno coinvolgimento degli enti locali interessati dall'emergenza, garantendo il raccordo istituzionale anche per la formulazione delle proposte relative alla soluzione delle problematiche locali relative al trattamento dei rifiuti. Ai fini dell'utilizzazione dei siti di cui al presente decreto, si provvede ai necessari rilievi topografici, indagini geologiche, geognostiche e geofisiche. La progettazione della messa in sicurezza e della bonifica è comunque sottoposta ad approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, assicurando il coordinamento con il Commissario delegato per la bonifica e la tutela delle acque nella regione Campania».

5.3

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sostituire le parole: «poste in essere» con le seguenti: «previsti dal presente decreto e che sono attuati».

5.4

STEFANI, LEONI

Dopo il comma 1 inserire il seguente:

        «1-bis. I giovani che prestano il servizio civile ai sensi della legge 6 marzo 2001, n. 64, ed i militari di truppa che abbiano contratto ferma prefissata nelle Forze Armate e siano residenti nei comuni della regione Campania, vengono, a domanda, impiegati fino al 31 dicembre 2007, dal Commissario delegato per l'emergenza rifiuti della Campania presso i comuni di residenza».

Art. 6

6.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, dopo le parole: «della regione Campania», aggiungere le seguenti: «e il sindaco di Napoli, limitatamente al proprio territorio comunale,».

6.2

D'ALI', SCOTTI

Al comma 1, dopo le parole: «sono nominati sub-commissari» aggiungere le parole: «a titolo gratuito».

6.3

BELLINI

Al comma 1, sostituire la parola: «attuano» con le seguenti: «esercitano la programmazione degli interventi».

6.4

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «con particolare riferimento all'impiantistica e alla raccolta differenziata».

6.5

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sopprimere la parola: «piena» e aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, con particolare riferimento alla esigenza di incrementare la raccolta differenziata».

6.6

LEONI, STEFANI

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario delegato definisce in accordo con i presidenti delle province, i tempi, i criteri e le modalità per procedere all'attuazione della normativa vigente sulla raccolta differenziata dei rifiuti e alla riorganizzazione delle competenze in materia di gestione dei rifiuti nella regione Campania, anche al termine dello stato di emergenza».

6.7

STEFANI, LEONI

Al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «Alla scadenza del periodo di emergenza, il 1º gennaio 2008, decadono le gestioni commissariali nominate ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e ai sensi del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, e del presente decreto e la responsabilità dello svolgimento del servizio dello smaltimento dei rifiuti viene ripristinata in capo agli enti territoriali competenti».

6.8

PALUMBO

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «6-bis. I sub-commissari di cui al comma precedente, possono assumere le iniziative volte a conseguire le finalità di cui al presente decreto-legge, nell'ambito delle direttive impartite dal Commissario delegato»

Art. 7

7.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI

Sopprimere l'articolo.

7.2

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere l'articolo.

7.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Sopprimere l'articolo.

7.4

DE PETRIS

Sostituire l'articolo 7, con il seguente:

«Art. 7.

1. In raccordo con la regione e gli enti territoriali interessati, il Commissario straordinario, attraverso i sub-commissari presidenti delle province, assicura l'attivazione di misure atte a consentire il conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legislazione vigente, anche attraverso idonee misure tariffarie di incentivazione».

7.5

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al primo periodo, dopo le parole: «rifiuti solidi urbani» inserire le seguenti: «o della relativa tariffa» e aggiungere alla fine del periodo le seguenti parole: «indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani economico-finanziari predisposti dai consorzi di cui all'articolo 4 e approvati dal Commissario delegato, ad eccezione dei costi relativi agli interventi di emergenza o comunque eccedenti l'ordinaria gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.».

7.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: «integrale» con la seguente: «almeno del 50 per cento».

7.7

D'ALI', SCOTTI

Dopo le parole: «costi di gestione del servizio» inserire la parola: «ordinario».

7.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Dopo il primo periodo, inserire il seguente: «La differenza che si determinerà tra il costo integrale di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti e l'incasso della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani incassata da ciascun Comune è posta a carico del commissariato, nell'ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale, sino alla esistenza dello stesso e successivamente è posta a carico della regione Campania per un periodo di cinque anni, a decorrere dal 1º gennaio 2008».

        Conseguentemente, ai maggiori oneri si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.

7.9

BELLINI

Al comma 1, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: «Nel caso in cui i comuni non provvedano nei termini previsti o non raggiungano gli obiettivi prefissati di raccolta differenziata si procede alla nomina di commissari ad acta.».

7.10

SODANO

Al comma 1, al secondo periodo, dopo le parole: «nei termini previsti», inserire le seguenti: «o che non raggiungano gli obiettivi prefissati di raccolta differenziata».

7.0.1

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che alla data del 31 dicembre 2008 non incrementano di almeno il 10 per cento della raccolta differenziata realizzata alla data del 31 dicembre 2007, sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

7.0.2

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Rimborsi)

        1. Nei periodi di irregolare effettuazione del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani, la tariffa viene commisurata per i medesimi periodi al 40 per cento di quella determinata per l'anno di riferimento. L'adozione di ordinanze commissariali o sindacali costituisce prova di irregolare effettuazione del servizio.».

7.0.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che entro il 31 dicembre 2007 non hanno avviato la raccolta differenziata sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

Art. 8

8.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

8.2

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sostituire il comma 1 con il seguente:

        «1. Agli oneri derivanti dal presente decreto, pari a 100 milioni di euro, si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.».

Art. 9

9.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

9.2

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sostituire il primo periodo del capoverso 1-ter con il seguente: «Il Commissario delegato adotta, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania, sentito il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti per la regione Campania.».

9.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1, sopprimere le parole: «,nonchè il Commissario per la bonifica».

9.4

BELLINI

Al comma 1, al capoverso sostituire le parole: «per ciascuna provincia, ovvero per ciascuno degli ambiti territoriali interprovinciali che potranno essere individuati d'intesa fra le province interessate» con le seguenti: «in regione Campania».

9.5

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Per le attività di cui al presente comma il Commissario delegato si avvale delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile nonché del concorso delle amministrazioni e degli enti pubblici.».

9.6

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Piano, oltre al conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata, assicura anche la piena tracciabilità del ciclo dei rifiuti, l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, metodi di trattamento biologico ed un elevato livello di tutela ambientale e sanitaria».

9.7

DE PETRIS

Al comma 1, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «d'intesa con la regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le province ed i comuni interessati dall'emergenza».

9.8

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Le province provvedono entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto alla individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, così come previsto dall'articolo 197, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006 numero 152. Alle province che non provvedono nei termini previsti si applicano le disposizioni di cui all'articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267».

9.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Dopo l'articolo, aggiungere il seguente:

«Art. 9-bis.

        Al fine di contrastare il fenomeno del traffico illecito di rifiuti è istituita una task force operativa presieduta dal Prefetto di Napoli e composta da tutte le forze dell'ordine che promuove un'operazione territoriale dedicata al pattugliamento delle aree a rischio 24 ore al giorno».

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Giovedì 12 giugno 2007

85ª Seduta pomeridiana

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 14,30.

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l’esame del provvedimento in titolo, sospeso nella seduta pomeridiana del 7 giugno scorso.

 

      Il presidente SODANO (RC-SE) avverte che è pervenuto il parere espresso dalla Commissione bilancio sugli emendamenti trasmessi e che la Commissione affari costituzionali ha espresso parere non ostativo salve le considerazioni già formulate in ordine al testo del decreto-legge in esame.

           

            Si procede all'esame dell'ordine del giorno n. 1, in ordine al quale il senatore  PIGLIONICA (Ulivo) fa presente che esso potrebbe essere ritirato nel momento in cui saranno rese disponibili le relazioni tecniche sui siti individuati dall'articolo 1.

 

            Il senatore  IZZO (FI) evidenzia che l'ordine del giorno n. 1 mette giustamente in risalto l'esigenza di acquisire le relazioni tecniche sui siti.

 

            Il senatore  MORRA (FI) ritiene che i contenuti dell'ordine del giorno in esame dovrebbero essere estesi anche alle discariche sottoposte a sequestro giudiziario in modo che ne sia valutata l'agibilità sotto il profilo tecnico ambientale.

 

            Il senatore  Antonio BATTAGLIA (AN) concorda con le osservazioni espresse dal senatore Morra.

 

            Il presidente SODANO(RC-SE), dopo avere ricordato che sono già pervenute le relazioni tecniche riguardanti i siti di Terzigno e Sant'Arcangelo Trimonte, propone che l'ordine del giorno n. 1 sia accantonato in attesa che siano trasmesse alla Commissione le relazioni tecniche sugli ulteriori siti individuati dall'articolo 1 del decreto-legge in esame.

           

            La Commissione conviene quindi sull'accantonamento dell'ordine del giorno n. 1.

           

            Il relatore, senatore  CONFALONIERI (RC-SE) presenta ed illustra gli emendamenti 1.100 - che propone una sostituzione integrale del comma 1 dell'articolo 1 - 1.200 e 4.100 e, limitatamente agli emendamenti presentati all'articolo 1, esprime parere favorevole sugli emendamenti 1.19, 1.30, 1.31, 1.32. ed esprime altresì parere favorevole sugli emendamenti 1.0.2 e 1.0.3 invitando però i presentatori a riformularli sostituendo le parole "d'intesa con"  con le altre "sentiti".

            Invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.11, 1.12, 1.13, 1.14, 1.15, 1.16, 1.17, 1.18, 1.20, 1.21, 1.22, 1.23, 1.24, 1.25, 1.26, 1.27, 1.28, 1.29, 1.33, 1.34, 1.35, 1.36, 1.37, 1.38, 1.39, 1.40, 1.41 e 1.0.1, vari dei quali sono comunque assorbiti dall'emendamento 1.100; altrimenti il parere sarebbe contrario.

 

            Il sottosegretario  D'ANDREA esprime parere conforme a quello del relatore.

 

            Previa verifica del prescritto numero legale, la Commissione respinge l'emendamento 1.1, identico agli emendamenti 1.2 e 1.3, nonché l'emendamento 1.4.

           

            Si passa quindi alla votazione dell'emendamento 1.100, presentato dal relatore.

 

            Il senatore IZZO(FI), nell'esprimere il proprio dissenso sull'emendamento 1.100, rileva che nello stesso non viene preso in considerazione anche lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi.

 

            Il senatore  MUGNAI (AN) si associa alle valutazioni espresse dal senatore Izzo.

 

            Il senatore Antonio BATTAGLIA(AN), nell'aderire alle osservazioni espresse dal senatore Izzo, coglie occasione per sottolineare che i fatti stanno dimostrando l'ennesimo fallimento nella gestione dell'emergenza nel settore rifiuti in Campania.

 

            Il relatore senatore CONFALONIERI (RC-SE) riformula l'emendamento 1.100 nell'emendamento 1.100 (testo 2), nel senso di inserire dopo le parole "per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani" le seguenti: "e speciali non pericolosi".

 

            Il presidente SODANO (RC-SE) ritira gli emendamenti 1.5, 1.17 ed avverte che gli emendamenti 1.8, 1.9, 1.10, 1.11 e 1.12, in quanto riferibili all'emendamento 1.100 (testo 2), sono stati trasformati rispettivamente nei seguenti subemendamenti: 1.100 (testo 2)/1, 1.100 (testo 2)/2, 1.100 (testo 2)/3,  1.100 (testo 2)/4 e  1.100 (testo 2)/5.

 

            La senatrice  DE PETRIS (IU-Verdi-Com) ritira gli emendamenti 1.6, 1.7, 1.13 ed 1.27.

 

            Il senatore MORRA (FI) ritira l'emendamento 1.14.

 

            Il senatore  IZZO (FI) fa proprio l'emendamento 1.13 e manifesta la propria contrarietà in merito all'emendamento 1.100 (testo 2).

 

            La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti 1.100 (testo 2)/1 e  1.100 (testo 2)/2,  identico al subemendamento 1.100 (testo 2)/3, 1.100 (testo 2)/4 e 1.100 (testo 2)/5, ed approva l'emendamento 1.100 (testo 2).

 

           Il presidente SODANO (RC-SE) avverte che è stata trasmessa dal Ministero dell'ambiente una relazione sui siti individuati nell'articolo 1 del decreto-legge, relazione che sarà sottoposta ai competenti organi dell'Unione europea.

 

            La Commissione respinge quindi l'emendamento 1.13.

 

            Il senatore MORRA (FI) riformula l'emendamento 1.15 nell'emendamento 1.15 (testo 2), avente contenuto analogo all'emendamento 1.0.2 e fa presente che su tale nuovo testo potrebbero convergere anche i presentatori dell'emendamento 1.0.2.

 

            Il presidente SODANO (RC-SE) ritiene che tale emendamento non risulti convincente alla luce dell'approvazione dell'emendamento 1.100 (testo 2), con particolare riferimento alla sua collocazione testuale, che potrebbe avere riflessi in sede attuativa.

 

            Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) ed il relatore, senatore CONFALONIERI(RC-SE), fanno presente che l'emendamento 1.15 (testo 2) potrebbe essere più utilmente collocato alla fine del comma 1 dell'articolo 2.

 

            Il sentore MORRA (FI) fa presente ai senatori Piglionica e Confalonieri che nella collocazione da loro richiamata è già presente l'emendamento 2.27 il quale, a differenza dell'emendamento 1.15 (testo 2), si riferisce soltanto alle discariche già utilizzate.

 

            Il senatore MUGNAI (AN) rileva che dovrebbe essere ricercata una diversa formulazione dell'emendamento in modo tale che possa essere mantenuto all'articolo 1.

 

            Il sottosegretario D'ANDREA esprime parere contrario sull'emendamento 1.15 (testo 2).

 

            Il presidente SODANO (RC-SE) osserva che la normativa proposta con l'emendamento 1.15 (testo 2) dovrebbe essere collocata all'interno dell'articolo 2.

 

            La senatrice MONGIELLO (Ulivo) sottolinea la necessità di prevedere che per le discariche allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni il commissario delegato proceda sentiti i presidenti delle regioni confinanti.

 

            Il senatore IZZO (FI) fa presente che le esigenze in vista delle quali è stato presentato l'emendamento 1.15 (testo 2) potranno essere soddisfatte attraverso l'approvazione dell'emendamento 2.27, opportunamente riformulato.

 

            Il senatore  MORRA (FI) ritira l'emendamento 1.15 (testo 2) sottolineando la necessità di approvare l'emendamento 2.27 in una nuova formulazione che consenta di soddisfare anche le esigenze che avevano condotto alla presentazione dell'emendamento 1.15 (testo 2).

 

            Dopo che sono stati sottoscritti dal senatore IZZO(FI), gli emendamenti 1.16 ed 1.18, con separate votazioni, sono respinti dalla Commissione.

 

            La Commissione approva quindi l'emendamento 1.19, restando conseguentemente assorbiti o preclusi gli emendamenti 1.20, 1.21, 1.22 e 1.25.

 

            Il presidente SODANO(RC-SE), stante l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame del disegno di legge.

 

CONVOCAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA DI DOMANI E POSTICIPAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA DI DOMANI

 

            Il presidente SODANO(RC-SE), avverte che domani, mercolèdì 13 giugno, avrà luogo alle ore 14, 30 una riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi per la programmazione dei lavori.

            Pertanto, la seduta pomeridiana di domani, già convocata per le ore 14,30, avrà inizio invece alle ore 14,45.

 

            La seduta termina alle ore 16,55.

 


 

 EMENDAMENTI E ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE  

N° 1566

G/1566/1/13

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Il Senato,

        premesso che:

            il presente decreto-legge è finalizzato a fronteggiare il contesto emergenziale in atto nella regione Campania, relativo allo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare danni alla salute della popolazione e situazioni di pericolo e al tempo stesso individuando soluzioni coerenti a garantire il passaggio alla gestione ordinaria,

        impegna il Governo:

            a presentare alle Commissioni Parlamentari competenti entro 30 giorni dall'approvazione del presente decreto, le relazioni tecniche relative ai quattro siti individuati, evidenziando l'indispensabile rispetto delle norme di salvaguardia ambientale e sanitarie.

1.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

1.2

D'ALI', DI BARTOLOMEO, SCOTTI

Sopprimere l'articolo

1.3

LIBE'

Sopprimere l'articolo

1.4

LIBE'

Il comma 1 è soppresso

1.100 (già emendamento 1.8</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.100 (già emendamento 1.9</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.100 (già emendamento 1.10</SPAN< NOTANUMEM>)

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino».

1.100 (già emendamento 1.11</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «,Terzigno in provincia di Napoli».

1.100 (già emendamento 1.12</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.100

Il Relatore

Sostituire il comma 1 con il seguente:

    «1. Entro il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta di rifiuti solidi urbani nella regione Campania, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali, sono attivati, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente, i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.100 (testo 2)

Il Relatore

Sostituire il comma 1 con il seguente:

    «1. Entro il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta di rifiuti solidi urbani nella regione Campania, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali, sono attivati, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente, i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.5

SODANO

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: «o speciali non pericolosi anche».

1.6

DE PETRIS

Al comma 1, dopo le parole: «destinare a discarica» inserire le seguenti: «, assicurando, in conformità con la normativa comunitaria, la valutazione dell'impatto ambientale nonchè la valutazione di incidenza, ove richiesta,».

1.7

DE PETRIS

Al comma 1, sostituire le parole da: «presso i seguenti comuni» fino alla fine del comma, con le seguenti: «presso le province di Salerno, Avellino, Napoli e Benevento».

        Conseguentemente, al medesimo articolo 1:

            a) sopprimere il comma 2

            b) al comma 3, sopprimere il primo periodo.

1.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.10

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino».

1.11

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «,Terzigno in provincia di Napoli».

1.12

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.13

DE PETRIS

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «1-bis. Nell'individuazione delle aree da destinare a siti di stoccaggio o discariche, il Commissario delegato dovrà tenere conto del carico e degli impatti ambientali gravanti sulle aree su cui già insistono discariche, siti di stoccaggio o altri impianti, previa verifica di assoggettabilità dei siti individuati a valutazione di impatto ambientale. La messa in sicurezza delle aree è comunque attuata in conformità alla normativa vigente, assicurando l'informazione, il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità e degli enti locali territoriali.».

1.14

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i presidenti delle regioni confinanti».

1.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento sentiti i presidenti delle regioni confinanti».

1.15 (testo 2)

MONGIELLO, DE PETRIS

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

1.16

LIBE'

Il comma 2 è soppresso.

1.17

SODANO

Al comma 2, dopo le parole: «L'utilizzo del sito» inserire le seguenti: «di Macchia Soprana presso il comune di Serre».

1.18

LIBE'

Il comma 3 è soppresso.

1.19

SODANO, BELLINI, DE PETRIS, FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Il comma 3 è sostituito dal seguente:

        «3. L'uso del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata di qualità accertata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi di intesa con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.20

DE PETRIS

Al comma 3, dopo le parole: «è consentito» inserire le seguenti: «esclusivamente per la frazione organica stabilizzata (F.O.S.) utilizzabili per il ripristino ambientale e».

1.21

DE PETRIS

Al comma 3, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «nel pieno rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di aree protette e con autorizzazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che può fissare limiti, condizioni e prescrizioni ulteriori».

1.22

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 3, dopo le parole: «a regime del termovalorizzatore di Acerra» aggiungere le seguenti: «in considerazione del fatto che il sito è ubicato in area protetta, Parco nazionale del Vesuvio».

1.23

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, una volta assunte anche le competenze per l'emergenza idrica e per le bonifiche, dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.24

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.25

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 3, dopo le parole: «Il Commissario delegato assicura» aggiungere le seguenti: «il conferimento esclusivamente di F.O.S. al fine della».

1.26

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole da: «, ivi compresa la bonifica» fino alla fine del comma.

1.27

DE PETRIS

Al comma 3, sostituire la parola: «sentito» con le seguenti: «d'intesa con».

1.28

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Nel medesimo Piano sono previste opere di bonifica e interventi di riqualificazione nelle aree dei comuni di cui al successivo articolo 3».

1.29

LEONI, STEFANI

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

        «3-bis. Il Commissario delegato promuove a livello regionale, oltre alle iniziative di informazione di cui all'articolo 2 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, una ulteriore campagna informativa volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi e sui costi legati allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e sui costi di smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, nonché sui comportamenti individuali che contribuiscono a diffondere una corretta gestione del sistema dei rifiuti».

1.30

SODANO, BELLINI

Sopprimere il comma 4.

1.31

LIBE'

Il comma 4 è soppresso.

1.32

STEFANI, LEONI

Sopprimere il comma 4.

1.33

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 4, sopprimere le parole da: «anche in deroga» fino alla fine del comma.

1.34

DE PETRIS

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.35

STEFANI, LEONI

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.36

LIBE'

Al comma 4 sono soppresse le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.37

DE PETRIS

Al comma 4, sopprimere le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo,»

1.38

LEONI, STEFANI

Al comma 4, dopo le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico sanitaria» inserire le seguenti: «da decidere caso per caso con apposito provvedimento del Commissario delegato».

1.39

LEONI, STEFANI

Sopprimere il comma 5.

1.40

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 5 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e dei comuni confinanti con l'area interessata dall'impianto di discarica».

1.41

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Alla fine del comma 5 aggiungere le seguenti parole: «e di tutti quei comuni, anche se appartenenti ad altre regioni, i cui centri abitati sono limitrofi alle discariche».

1.200

Il Relatore

Al comma 5 aggiungere in fine le seguenti parole: «a valere sugli importi incassati con le tariffe di smaltimento».

1.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

        Dopo l'articolo, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. I poteri e le competenze del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche sono trasferiti al Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Conseguentemente è disposta la decadenza del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche».

1.0.2

MONGIELLO, DE PETRIS

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

1.0.3

SODANO, BELLINI

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Martedì 12 giugno 2007

86ª Seduta notturna

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 20.45

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

 Riprende l’esame del provvedimento in titolo, sospeso nella seduta pomeridiana di oggi.  

 

      Il senatore IZZO (FI) riformula l'emendamento 1.23 nell'emendamento 1.23 (testo 2) e l'emendamento 1.24 nell'emendamento 1.24 (testo 2), evidenziando la necessità di elaborare un apposito piano recante misure di mitigazione e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), esprime parere contrario sull'emendamento 1.23 (testo 2).

 

            Il sottosegretario D'ANDREA esprime parere conforme a quello del relatore.

 

            Il senatore PALUMBO (Ulivo) ritiene che lo spirito dell'emendamento 1.23 (testo 2) risulti ragionevole.

 

            Il senatore GIULIANO (FI) dichiara il proprio sostegno all'emendamento 1.23 (testo 2), sottolineando la necessità che il Commissario per i rifiuti in Campania assuma anche le competenze per le bonifiche.

 

            Posto ai voti, l'emendamento 1.23 (testo 2) è respinto.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) invita i senatori firmatari a ritirare l'emendamento 1.24 (testo 2) sul quale altrimenti il parere sarebbe contrario, in quanto, pur comprendendo le finalità dell'emendamento, ritiene che la struttura commissariale non possa essere caricata di ulteriori responsabilità oltre quelle già previste dal decreto-legge in titolo.

 

            Il senatore IZZO (FI) insiste perché sia posto ai voti l'emendamento 1.24 (testo 2).

 

            Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) manifesta la propria contrarietà nei confronti di tale emendamento, in quanto gli interventi di bonifica sono già previsti dalla normativa vigente.

 

            Il senatore CORONELLA (AN), nel ricordare che la situazione emergenziale in Campania è sull'orlo della catastrofe, anche per gli insuccessi riscontrati nella realizzazione delle bonifiche, ritiene condivisibile l'emendamento 1.24 (testo 2) che ha lo scopo di ricondurre ad un unico soggetto le competenze anche per quanto riguarda le bonifiche.

 

            Il senatore GIULIANO (FI), nel dichiarare il proprio assenso all'emendamento 1.24 (testo 2), fa presente al senatore Piglionica che se fosse stata rispettata davvero la legge non ci si troverebbe in Campania di fronte all'ennesima emergenza.

 

            Il senatore PALUMBO (Ulivo) dichiara il proprio voto di astensione sull'emendamento 1.24 (testo 2).

 

            Posto ai voti l'emendamento 1.24 (testo 2) è quindi respinto.

 

            Il presidente SODANO, dopo aver ricordato che gli emendamenti 1.26 e 1.27 sono preclusi o assorbiti per effetto della approvazione dell'emendamento 1.19, avverte che si passerà alla votazione dell'emendamento 1.28.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), invita i presentatori a ritirare l'emendamento 1.28 affinché esso sia trasformato in un ordine del giorno da presentarsi in Assemblea; in caso contrario, permarrebbe il giudizio negativo su tale proposta.

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.28, ricordando che le misure di bonifica e di riqualificazione dovrebbero essere estese anche ad altre aree e non solo a Terzigno, così come stabilito in virtù dell'emendamento 1.19, in precedenza approvato.

 

            Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) sottolinea che l'emendamento 1.28 non può essere posto in relazione con l'emendamento 1.19, che si riferisce ad un parco nazionale tanto da prevedere il coinvolgimento del Ministero dell'ambiente. Semmai, i contenuti dell'emendamento 1.28 potrebbero essere presi in considerazione quando si affronterà l'articolo 3.

 

            Il presidente SODANO, ritenendo valide le ragioni addotte dal senatore Piglionica, propone che l'emendamento 1.28 sia accantonato affinché lo stesso possa essere esaminato insieme agli emendamenti riferiti all'articolo 3 del decreto-legge in esame.

 

            La Commissione dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento 1.28.

 

            Posto ai voti, è successivamente respinto l'emendamento 1.29, fatto proprio dal senatore IZZO(FI).

 

            Previo voto di astensione del senatore IZZO (FI), la Commissione approva l'emendamento 1.30, identico agli emendamenti 1.31 e 1.32, risultando conseguentemente preclusi gli emendamenti 1.33, 1.34, 1.35, 1.36, 1.37 e 1.38.

 

            Posto ai voti, è quindi respinto l'emendamento 1.39, al quale il senatore IZZO (FI) ha apposto la propria firma.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), ed il sottosegretario D'ANDREA ribadiscono il proprio parere contrario sugli emendamenti 1.40 e 1.41, anche in considerazione dell'emendamento 1.200, formulato per recepire un rilievo espresso dalla Commissione bilancio sul testo del decreto-legge.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) ritiene che sarebbe preferibile la soppressione del comma 5 dell'articolo 1, giacché non è accettabile che ulteriori misure compensative possano essere poste in qualche modo a carico dei cittadini.

 

            Il presidente SODANO ritiene in linea di principio convincenti le valutazioni espresse dal senatore D'Alì.

 

            La senatrice MONGIELLO (Ulivo) ritiene che gli emendamenti 1.40 e 1.41 dovrebbero essere trasformati in appositi ordini del giorno.

 

            Il senatore IZZO (FI) invita la Commissione ad approvare l'emendamento 1.40, che cerca di trovare una soluzione per i comuni confinanti con le aree interessate da discariche.

 

            Il senatore MORRA (FI) esprime alcune valutazioni critiche sulla formulazione del comma 5 dell'articolo 1, nel quale si dovrebbe fare riferimento alle sole misure compensative già previste ex lege.

 

            Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) ritiene che ulteriori misure compensative dovrebbero essere poste a carico della regione.

 

            Con separate votazioni, la Commissione respinge quindi gli emendamenti 1.40 e 1.41.

 

            Dopo che il senatore MOLINARI (Aut) ha espresso le proprie perplessità sull'emendamento 1.200, formulato dal relatore per recepire i rilievi espressi dalla Commissione bilancio sul comma 5 dell'articolo 1 del decreto-legge, su proposta del PRESIDENTE , la Commissione dispone l'accantonamento dell'emendamento 1.200.

 

            Previa dichiarazione di voto favorevole del senatore IZZO (FI), la Commissione respinge l'emendamento 1.0.1.

 

            Dopo che la senatrice MONGIELLO (Ulivo) ed il PRESIDENTE , recependo un suggerimento dato dal relatore nella precedente seduta, hanno riformulato rispettivamente gli emendamenti 1.0.2 ed 1.0.3 negli emendamenti 1.0.2 (testo 2) e 1.0.3 (testo 2), la Commissione ne dispone l'accantonamento, in modo che tali proposte siano esaminate insieme all'emendamento 2.27.

 

            Si procede quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2 del decreto-legge in esame.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), esprime parere favorevole sugli emendamenti 2.7, 2.9, 2.11, 2.22, 2.23, 2.24, 2.32, nonché sull'emendamento 2.26, invitando però i presentatori a riformulare tale ultima proposta nel senso di sopprimere il secondo periodo, da "L'individuazione delle aree" a "Campania".

            Invita il presentatore a trasformare l'emendamento 2.13 in un ordine del giorno e invita altresì i presentatori a ritirare gli emendamenti 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.8, 2.10, 2.12, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17, 2.18, 2.19, 2.20, 2.21, 2.25, 2.27, 2.28, 2.29, 2.30, 2.31, 2.33; altrimenti il parere sarebbe contrario.

 

            Il sottosegretario D'ANDREA esprime parere conforme a quello del relatore.

 

            Su richiesta del senatore D'ALI' (FI), il PRESIDENTE dà lettura del parere espresso dalla Commissione giustizia che ha svolto valutazioni specifiche in merito all'articolo 2, comma 1.

 

            Con separate votazioni, la Commissione respinge l'emendamento 2.1, di identico contenuto dell'emendamento 2.2 e, dopo che il senatore IZZO (FI) vi ha apposto la propria firma, l'emendamento 2.3.

 

            Posti ai voti, con separate votazioni, sono quindi respinti anche gli emendamenti 2.4 e, previa apposizione della firma del senatore IZZO (FI), 2.5 e 2.6.

 

            Previa dichiarazione favorevole del presidente SODANO e l'astensione del senatore IZZO (FI), la Commissione approva poi l'emendamento 2.7.

 

            Dopo che il senatore IZZO (FI) vi ha apposto la propria firma, l'emendamento 2.8, posto ai voti, è respinto.

 

            In esito a distinte votazioni, la Commissione approva poi l'emendamento 2.9 e respinge l'emendamento 2.10.

 

            Posti separatamente ai voti, è quindi approvato l'emendamento 2.11, mentre è respinto l'emendamento 2.12.

 

            Previa apposizione della propria firma da parte del senatore IZZO (FI), posto ai voti, è respinto l'emendamento 2.13.

 

            Si passa quindi alla votazione dell'emendamento 2.14, identico agli emendamenti 2.15 e 2.16.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) ritiene che si debba in qualche modo tener conto del parere espresso dalla Commissione giustizia per evitare che nella utilizzazione di impianti o cave sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria si possano creare contenziosi con la stessa.

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) fa presente che una delle ragioni della elaborazione del comma 1 dell'articolo 2 nasce dall'esperienza del sito di Difesa Grande, la cui utilizzazione fu bloccata a causa di un intervento dell'autorità giudiziaria.

 

            Il presidente SODANO, pur comprendendo le argomentazioni sostenute dai senatori D'Alì e Viespoli, sottolinea che per venire incontro alle esigenze prospettate dalla Commissione giustizia sono state presentate alcune proposte volte a sopprimere l'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo 2.

 

            Con distinte votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 2.14, identico agli emendamenti 2.15 e 2.16, 2.17, 2.18 e 2.19.

 

            Dopo che il senatore MORRA (FI) lo ha sottoscritto, l'emendamento 2.20, posto ai voti, è respinto.

 

            Posto ai voti, è quindi respinto l'emendamento 2.21.

 

            Successivamente, la Commissione approva l'emendamento 2.22, identico agli emendamenti 2.23 e 2.24, risultando conseguentemente precluso l'emendamento 2.25.

 

            La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) riformula l'emendamento 2.26 nell'emendamento 2.26 (testo 2), recependo il suggerimento del relatore.

 

            Posto ai voti, è quindi approvato l'emendamento 2.26 (testo 2).

 

            Il senatore MORRA (FI) riformula l'emendamento 2.27 nell'emendamento 2.27 (testo 2) in modo analogo al contenuto degli emendamenti 1.0.2 (testo 2) e 1.0.3 (testo 2).

 

            Il presidente SODANO avverte che gli emendamenti 1.0.2 (testo 2) e 1.0.3 (testo 2), precedentemente accantonati, sono stati ritirati e che i rispettivi presentatori hanno aggiunto la firma all'emendamento 2.27 (testo 2).

           

            Previo parere favorevole del relatore e del rappresentante del Governo, la Commissione approva quindi l'emendamento 2.27 (testo 2), risultando conseguentemente precluso l'emendamento 2.28.

 

            In esito a distinte votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 2.29, identico all'emendamento 2.30, e 2.31.

 

            Con separate votazioni, risulta quindi approvato l'emendamento 2.32, mentre è respinto l'emendamento 2.33.

 

            Il presidente SODANO rinvia quindi il seguito dell'esame del disegno di legge in titolo.

 

            La seduta termina alle ore 22.

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª)

Mercoledì 13 giugno 2007

87ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 8,40.

 

IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

 

            Riprende l’esame del provvedimento in titolo, sospeso nella seduta notturna di ieri.

 

Si passa all’esame degli emendamenti presentati all’articolo 3 del decreto-legge.

 

      Il presidente  SODANO ritiene utile che, prima che il relatore ed il rappresentante del Governo esprimano il proprio parere, sia svolta un’ulteriore riflessione dalla Commissione sui contenuti dell’articolo 3, che prevede il divieto di localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti in alcuni comuni della provincia di Napoli. Infatti, da una parte vi è l’esigenza, tradottasi in alcuni emendamenti, di estendere tale divieto anche ad altre aree che negli ultimi anni sono state particolarmente sacrificate, dall’altra vi è la necessità di non precludere l’organizzazione di determinati siti.

 

            Il senatore PALUMBO(Ulivo), dopo aver ricordato le finalità dell’emendamento 3.6 da lui presentato, invita a riflettere sull’approvazione di eventuali proposte che potrebbero affievolire la portata prescrittiva dell’articolo 3. A tal fine, riformula gli emendamenti 3.8 e 3.9 negli emendamenti 3.8 (testo 2) e 3.9 (testo 2).

 

            Il senatore D'ALI'(FI), nel dichiarare che i senatori di Forza Italia ritengono preferibile che l’articolo 3 venga soppresso, coglie l’occasione per auspicare una precisazione lessicale circa la parola "con termine" contenuta nel medesimo articolo.

 

            Il senatore  VIESPOLI (AN) fa presente che l’emendamento 3.5 da lui presentato ha lo scopo di estendere il divieto di localizzazione ad altre aree oltre a quelle individuate nell’articolo 3.

 

            Il senatore  PIGLIONICA (Ulivo) sottolinea l’esigenza di evitare ulteriori inserimenti di aree nell’articolo 3, sebbene la sua soppressione potrebbe costituire motivo di apprensione per alcune comunità territoriali.

 

            Ad avviso del senatore MUGNAI (AN) dovrebbero essere accolte quelle proposte che, modificando l’articolo 3, affermano un generale principio che vieta la localizzazione di nuovi siti in aree già particolarmente utilizzate nel passato.

 

            Il senatore  LIBE' (UDC) ritiene che le aree utilizzate per i siti di smaltimento dei rifiuti siano sempre le medesime.

 

            Il senatore  MORRA (FI) sottolinea come il Commissario delegato non abbia alcun vero potere decisionale; pertanto, non sarebbe ragionevole affidargli la scelta di individuare le aree oggetto del divieto di localizzazione.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI(RC-SE), tenendo conto delle valutazioni fin qui espresse, fa presente che l’emendamento 3.7, opportunamente riformulato, potrebbe costituire una valida soluzione.

 

            La senatrice  DE PETRIS (IU-Verdi-Com) riformula quindi l’emendamento 3.7 nell’emendamento 3.7 (testo 2), cogliendo l’occasione per affermare la valenza del principio che stabilisce che presso aree protette non devono essere utilizzati siti di smaltimento dei rifiuti.

 

            Dopo che sono state espresse alcune perplessità da parte del sottosegretario D’ANDREA su tale emendamento, il senatore   FERRANTE (Ulivo) precisa che con questa proposta non si pongono dei problemi nei confronti dei siti già utilizzati, ma si afferma un divieto di localizzare i siti in aree protette.

 

            Il senatore  VIESPOLI (AN) non comprende come la maggioranza, così sensibile nell’estendere giustamente il divieto di localizzazione ad aree protette, non avverta tale necessità anche nei riguardi di quelle aree che sono state particolarmente sovraccaricate negli ultimi anni a causa dell’attivazione dei siti di smaltimento.

 

Il relatore, senatore  CONFALONIERI(RC-SE), invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 1.28, accantonato nella seduta notturna di ieri,  3.1, 3.2, 3.4, 3.5, 3.6,  3.8 (testo 2), 3.9 (testo 2), 3.10; altrimenti il parere sarebbe contrario.

Invita altresì il proponente a modificare l’emendamento 3.3, nel senso di prevedere anche un riferimento al territorio contermine a quello della discarica di Masseria Riconta.

 

Il presidente SODANO riformula l’emendamento 3.3 nell’emendamento 3.3. (testo 2), recependo il suggerimento del relatore.

 

Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) , esprime quindi parere favorevole sull’emendamento 3.7 (testo 2) che di fatto recepisce anche il contenuto dell’emendamento 3.3 (testo 2).

 

Il presidente SODANO ritira quindi l’emendamento 3.3 (testo 2).

 

Il sottosegretario D’ANDREA esprime parere conforme a quello del relatore sugli emendamenti riferiti all’articolo 3.

 

La Commissione respinge l'emendamento 3.1, di identico contenuto dell'emendamento 3.2.

 

Previa dichiarazione di voto favorevole da parte del senatore  IZZO(FI), posto ai voti, è respinto l’emendamento 3.4.

 

Dopo che i senatori  IZZO (FI) e  MORRA (FI) vi hanno apposto la propria firma, risulta altresì respinto anche l’emendamento 3.5.

 

Il senatore  PALUMBO (Ulivo) ritira gli emendamenti 3.6, 3.8 (testo 2) e 3.9 (testo 2) riservandosi di trasformarli in appositi ordini del giorno durante l’esame in Assemblea.

 

In esito a distinte votazioni, la Commissione approva l’emendamento 3.7 (testo 2) e respinge l’emendamento 1.28 che era stato in precedenza accantonato.

 

Il presidente SODANO fa proprio l’emendamento 3.10 e lo ritira in vista della presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

 

Stante l’imminente inizio dei lavori dell’Assemblea, il seguito dell’esame del disegno di legge in titolo è rinviato.

 

SCONVOCAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI ED ANTICIPAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA 

 

Il presidente  SODANO avverte che la riunione dell’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, già convocata per le ore 14,30 non avrà più luogo. Pertanto, la seduta pomeridiana di oggi, prevista per le ore 14,45, avrà inizio invece alle ore 14,30.

 

La seduta termina alle ore 9,30.


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI    (13ª) 

 

MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2007

88ª Seduta (1ª pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea. 

 

            La seduta inizia alle ore 14,40.

 

 

 IN SEDE REFERENTE 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Riprende l'esame del disegno di legge in titolo, sospeso nella seduta antimeridiana.

 

            Si procede all'esame degli emendamenti presentati all'articolo 4.

 

      Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE)   esprime parere favorevole sull'emendamento 4.13, nonché sull'emendamento 4.12, invitando però la presentatrice a riformularne il primo periodo nel seguente modo: "In particolare dovranno essere assunte misure che tengano conto, anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio, dell'obiettivo minimo di raccolta differenziata di cui ai commi 1108 e 1109 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296".

Esprime altresì parere favorevole sugli emendamenti 4.5 e 4.6, mentre invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.6, 4.7, 4.8, 4.9, 4.10, 4.11; altrimenti il parere sarebbe contrario.

 

Il sottosegretario D'ANDREA esprime parere conforme con quello del relatore, sebbene per quanto concerne l'emendamento 4.5 dovrebbe essere individuata una formulazione più attenuata.

 

            Il presidente SODANO  riformula l'emendamento 4.5 nell'emendamento 4.5 (testo 2), accogliendo i suggerimenti del relatore e del rappresentante del Governo.

 

            Si procede quindi alla votazione dell'emendamento 4.1, identico all'emendamento 4.2.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) raccomanda la soppressione dell'articolo 4 in quanto esso risulta lesivo delle competenze degli enti locali, configurando in capo agli stessi l'obbligo di avvalersi, in via esclusiva, dei consorzi per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata.

 

            Il senatore LIBE' (UDC) si associa alle considerazioni espresse dal senatore D'Alì anche perchè non si comprendono le ragioni per far gravare ancora una volta sui comuni e sulle popolazioni locali i costi derivanti dall'inadempimento dei consorzi.

 

            Il senatore IZZO (FI) si associa alle valutazioni formulate dai senatori D'Alì e Libè.

 

            Il senatore MUGNAI (AN) , nel dichiararsi favorevole alla soppressione dell'articolo 4, rileva che il meccanismo obbligatorio da esso configurato non ha funzionato; eppure, il comma 3 del medesimo articolo non prospetta alcun intervento efficace nel caso in cui i consorzi si siano rivelati inadempienti.

 

            Il presidente SODANO ricorda incidentalmente che uno degli obiettivi dell'articolo 4 è anche quello di porre termini stringenti a carico dei consorzi.

 

            Con distinte votazioni, la Commissione respinge l'emendamento 4.1, identico all'emendamento 4.2.

 

            Il senatore IZZO (FI) dichiara il proprio voto favorevole sull'emendamento 4.3 che attenua il meccanismo obbligatorio posto a carico dei comuni nella utilizzazione dei consorzi.

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) dichiara il proprio sostegno all'emendamento 4.3 in quanto occorre responsabilizzare maggiormente i comuni nel servizio della raccolta differenziata.

 

            Posto ai voti, l'emendamento 4.3 è respinto.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 4.4 che si prefigge lo scopo di evitare futuri contenziosi  a seguito della lesione delle prerogative costituzionalmente riconosciute agli enti locali.

 

            Il senatore LIBE' (UDC) , dopo avervi apposto la propria firma, dichiara di condividere le finalità dell'emendamento 4.4, ribadendo le preoccupazioni sull'aumento dei costi a causa del cattivo funzionamento dei consorzi.

 

            Il senatore MUGNAI (AN) esprime il proprio voto favorevole sull'emendamento 4.4, ricordando che la Commissione affari costituzionali, nel suo parere, ha raccomandato di individuare soluzioni alternative anche in modo da salvaguardare il ruolo degli enti locali. Tuttavia, tale ruolo rischia di essere gravemente ridimensionato a causa del meccanismo obbligatorio introdotto dall'articolo 4.

 

            Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) , nell'annunciare il proprio voto contrario sull'emendamento 4.4, ricorda che i comuni non hanno più la privativa sullo smaltimento dei rifiuti in seguito al decreto legislativo n. 152 del 2006.

 

            Dopo che il senatore IZZO (FI) vi ha aggiunto la propria firma, posto ai voti, l'emendamento 4.4 viene respinto.

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) , nell'esprimere il proprio voto contrario sull'emendamento 4.5 (testo 2) fa presente che la normativa nazionale deve essere integrata con quella regionale.

           

            Il senatore SCOTTI (FI) osserva che bisognerebbe rendere possibile la raccolta differenziata attraverso un maggiore coinvolgimento della popolazione.

 

            Il senatore FERRANTE (Ulivo) rileva incidentalmente che, stante l'inserimento dell'esame del decreto-legge nel calendario dei lavori dell'Assemblea, a partire dalla seduta pomeridiana di oggi, occorrerebbe fare in modo che l'iter in Commissione possa concludersi, votando il mandato al relatore, senza per questo naturalmente comprimere gli spazi di discussione.

 

            Il senatore LEONI (LNP) , non condividendo le valutazioni del senatore Ferrante, ritiene che non si possa imporre per legge una serie di obiettivi per il raggiungimento della raccolta differenziata in quanto essa dovrebbe essere prima adeguatamente preparata affinché la popolazione sia pronta ad accogliere quella che in primo luogo rappresenta una svolta culturale.

 

            Il presidente SODANO ritira l'emendamento 4.5 (testo 2).

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) , pur comprendendo le difficoltà in cui si dibatte la maggioranza - la quale non può certo pretendere che l'opposizione abdichi al proprio ruolo - ribadisce la necessità che il decreto-legge in esame sia corretto. Tuttavia, di fronte a tale obiettivo il Commissario delegato non sembra disponibile poichè ha reagito negativamente all'approvazione di un emendamento che consente l'utilizzazione di un sito posto presso il parco del Vesuvio per il solo recapito della frazione organica stabilizzata. In merito alle dichiarazioni rese dal Commissario delegato, sarebbe auspicabile un chiarimento da parte del rappresentante del Governo.

 

            Il presidente SODANO ricorda di aver stigmatizzato le dichiarazioni rese dal Commissario delegato che non agevolano i lavori della Commissione.

 

            Il sottosegretario D'ANDREA tiene a precisare che il Commissario delegato, come gli ha riferito in un colloquio, non era nemmeno a conoscenza dell'approvazione dell'emendamento 1.19. Più in generale, il Commissario ha posto un problema circa l'eventuale difficoltà di non poter disporre di ulteriori discariche per il superamento della fase acuta dell'emergenza.

           

            Il presidente SODANO esprime le sue perplessità sull'emendamento 4.6 che potrebbe creare problemi nella utilizzazione dei lavoratori da parte dei consorzi.

 

            Il senatore IZZO (FI) fa presente che lo spirito dell'emendamento è quello di favorire l'impiego dei lavoratori socialmente utili senza per questo configurare un obbligo di loro assunzione.

 

            Ad avviso del senatore MUGNAI (AN) sarebbe opportuno comprendere quanti sono i lavoratori socialmente utili e in quali rapporti essi si trovino con i consorzi.

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) si dichiara a favore dell'emendamento 4.6.

           

            Il senatore BRUNO (Ulivo) non condivide l'emendamento in esame in quanto potrebbe impedire l'utilizzazione dei lavoratori da parte di alcuni consorzi.

 

            Dopo che il RELATORE ed il RAPPRESENTANTE del Governo hanno ribadito il proprio parere contrario, l'emendamento 4.6, posto ai voti, è respinto.

 

            Il senatore IZZO (FI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 4.7.

 

            Posto ai voti, l'emendamento 4.7 è quindi respinto.

 

            Il senatore IZZO (FI) riformula l'emendamento 4.8 nell'emendamento 4.8 (testo 2), invitando la Commissione ad approvarlo in quanto esso mira a salvaguardare i contratti già stipulati da parte dei consorzi.

 

            Il senatore MUGNAI (AN) dichiara il proprio sostegno all'emendamento 4.8 (testo 2).

 

            Con il parere favorevole del RELATORE e del RAPPRESENTANTE del Governo, l'emendamento 4.8 (testo 2) è approvato, restando conseguentemente assorbito l'emendamento 4.9.

 

            L'emendamento 4.10, posto ai voti, è respinto dalla Commissione.

 

            Il senatore D'ALI' (FI) in merito all'emendamento 4.11, prospetta una sua riformulazione volta alla soppressione della parola "significativo".

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) ritiene che debbano essere indicati incrementi specifici nelle percentuali di raccolta differenziata, non essendo sufficiente un generico richiamo agli obiettivi indicati dalla normativa vigente.

 

            La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) fa presente al senatore Viespoli che sarebbe opportuno, in linea con quanto proposto dall'emendamento 4.12, avviare il ciclo integrato dei rifiuti in modo da favorire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata posti dalla normative vigente.

 

            Il presidente SODANO, stante l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame del disegno di legge.

 

            La seduta termina alle ore 16,30.


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI    (13ª) 

 

MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2007

89ª Seduta ( 2a pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

SODANO 

indi del Vice Presidente

RONCHI 

indi del Presidente

SODANO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea.   

 

            La seduta inizia alle ore 17,45.

 

IN SEDE REFERENTE 

 

 (1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Seguito e conclusione dell'esame)

 

            Riprende l’esame del disegno di legge in titolo sospeso nella seduta pomeridiana.

 

      Il presidente SODANO (RC-SE) avverte di aver rappresentato al Presidente del Senato la necessità di un proseguimento dell’esame del disegno di legge in titolo al fine di consentire la conclusione del suo iter in conclusione.

 

            Il Presidente del Senato ha quindi consentito alla Commissione di continuare i propri lavori, proseguendo nell’esame degli emendamenti che saranno pubblicati in allegato al resoconto della seduta.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) ritira l’emendamento 1.200 e riformula l’emendamento 4.100 nell’emendamento 4.100 (testo 2).

 

            Il presidente SODANO (RC-SE) , dopo aver ricordato che si sta esaminando l’emendamento 4.11 ritiene che lo stesso debba essere riformulato in modo tale che l’incremento dei livelli di raccolta differenziata non si traduca paradossalmente in un danno nei confronti di quelle aree che già registrano buoni risultati in tale raccolta.

 

            Il senatore IZZO (FI) riformula l’emendamento 4.11 nell’emendamento 4.11 (testo 2).

 

            La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) riformula l’emendamento 4.12 nell’emendamento 4.12 (testo 2).

 

            Il senatore GIULIANO (FI) esprime le proprie perplessità in merito all’emendamento 4.12 (testo 2).

 

            Previo parere favorevole del RELATORE e del RAPPRESENTANTE del Governo, con separate votazioni, la Commissione approva l’emendamento 4.100 (testo 2) e gli emendamenti 4.11 (testo 2) e 4.12 (testo 2).

 

            Su proposta del presidente SODANO, la Commissione dispone l’accantonamento dell’emendamento 4.13, che verrà esaminato prima di passare all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 7.

 

            Si passa all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 5.

 

            La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) ritira gli emendamenti 5.1 e 5.2.

 

            Previo parere favorevole del RELATORE e del RAPPRESENTANTE del Governo, la Commissione, con distinte votazioni, approva l’emendamento 5.3 e respinge l’emendamento 5.4, dopo che allo stesso ha aggiunto firma il senatore IZZO (FI).

 

            Si procede quindi all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 6.

 

            Il senatore IZZO (FI) raccomanda l’approvazione dell’emendamento 6.1, che mira a responsabilizzare, nel ruolo di subcommissario, il sindaco della città di Napoli, limitatamente al proprio territorio.

 

            Previo parere contrario del RELATORE e del RAPPRESENTANTE del Governo, posto ai voti, l’emendamento 6.1 è quindi respinto.

 

            La Commissione approva quindi l’emendamento 6.2.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), esprime parere favorevole sull’emendamento 6.3, invitando il presentatore a riformularlo nel senso di prevedere la sostituzione della parola "attuano" con le parole "programmano e attuano".

 

            Il senatore BELLINI (SDSE) riformula l’emendamento 6.3 nell’emendamento 6.3 (testo 2), avente lo scopo di coinvolgere i presidenti delle province della regione Campania, in qualità di subcommissari, nella programmazione ed attuazione degli interventi.

 

            Il senatore VIESPOLI (AN) manifesta la propria contrarietà su tale emendamento rilevando che dovrebbe essere svolta una riflessione preliminare sul ruolo dei presidenti delle province anche alla luce della normativa regionale.

 

            Il senatore LIBE' (UDC) rileva che i presidenti delle province sono tenuti ad attuare le misure necessarie per realizzare un corretto ciclo di smaltimento dei rifiuti.

 

            Il senatore IZZO (FI) sottolinea che ciascun ambito provinciale dovrebbe agire d’intesa con il Commissario delegato.

 

            Il senatore BRUNO (Ulivo) coglie l’occasione per esprimere alcune riserve sull’emendamento, in quanto se i presidenti delle province sono chiamati ad attuare gli interventi non si comprende la ragione per cui deve essere coinvolto il Commissario delegato.

 

            Previo parere favorevole del RELATORE e del RAPPRESENTANTE del Governo, posto ai voti, la Commissione approva l’emendamento 6.3 (testo 2).

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), esprime parere favorevole sull’emendamento 6.4, invitando la presentatrice a riformularlo, nel senso di prevedere, alla fine del comma 1, l’aggiunta delle seguenti parole "con particolare riferimento all’impiantistica e all’esigenza di incrementare la raccolta differenziata".

 

La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) riformula l’emendamento 6.4 nell’emendamento 6.4 (testo 2).

 

Col parere favorevole del RAPPRESENTANTE del Governo, la Commissione approva l’emendamento 6.4 (testo 2), risultando conseguentemente assorbito l’emendamento 6.5.

 

Gli emendamenti 6.6 e 6.7 sono dichiarati decaduti, in assenza dei rispettivi proponenti.

 

Il senatore PALUMBO (Ulivo) ritira l’emendamento 6.8.

 

Il presidente SODANO avverte che, prima di passare all’esame degli emendamenti presentati all’articolo 7, si procederà all’esame dell’emendamento 4.13, in precedenza accantonato.

 

Il senatore BRUNO (Ulivo) evidenzia l’opportunità di riformulare l’emendamento 4.13 nel senso di prevedere un termine di novanta giorni anziché di trenta.

 

Il presidente SODANO (RC-SE) riformula l’emendamento 4.13 nell’emendamento 4.13 (testo 2).

 

Il senatore VIESPOLI (AN) esprime le proprie perplessità su tale proposta in quanto bisognerebbe prendere in considerazione il raccordo tra il comma 3 dell’articolo 4 e l’articolo 7, relativo alle tariffe per garantire la copertura dei costi dello smaltimento dei rifiuti.

 

Il senatore GIULIANO (FI) , pur ritenendo meritevole tale proposta, ritiene che la stessa possa comportare alcune conseguenze negative.

 

Previo parere favorevole del RELATORE e del RAPPRESENTANTE del Governo, posto ai voti, l’emendamento 4.13 (testo 2) è approvato.

 

Si passa quindi all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 7, nonché di quelli volti ad aggiungere un articolo aggiuntivo dopo lo stesso.

 

Il senatore BELLINI (SDSE) riformula l’emendamento 7.9 nell’emendamento 7.9 (testo 2).

 

Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE), esprime parere favorevole sull'emendamento 7.5 invitando i presentatori a riformularlo nel senso di eliminare le parole da "ad eccezione dei costi" a "rifiuti solidi urbani".

Sugli emendamenti 7.9 (testo 2) e 7.10 invita il rappresentante del Governo a fornire un chiarimento in merito alla previsione dello scioglimento dei comuni che non provvedono nei termini previsti. Inoltre, sembrerebbe opportuno stabilire la sanzione - non necessariamente lo scioglimento, ma piuttosto la nomina di commissari ad acta – sia per l'ipotesi della mancata copertura integrale dei costi di gestione che per quella del mancato conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

Invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.6, 7.7, 7.8, 7.0.1, 7.0.2, 7.0.3, altrimenti il parere sarebbe contrario.

 

Il RAPPRESENTANTE del GOVERNO esprime parere conforme a quello del relatore, riservandosi di fornire i chiarimenti richiesti sugli emendamenti 7.9 (testo 2) e 7.10 quando gli stessi saranno posti in votazione.

 

In esito a distinte votazioni, la Commissione respinge l’emendamento 7.1, identico agli emendamenti 7.2 e 7.3.

 

La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) ritira l’emendamento 7.4.

 

Il senatore MOLINARI (Aut) fa presente che appare preferibile mantenere nella formulazione dell’articolo 7, comma 1, la parola "immediatamente".

 

Il presidente SODANO riformula l’emendamento 7.5 nell’emendamento 7.5 (testo 2).

 

La Commissione, con separate votazioni, approva l’emendamento 7.5 (testo 2) e respinge l’emendamento 7.6.

 

Il senatore D'ALI' (FI) raccomanda l’approvazione dell’emendamento 7.7, in quanto, così come del resto proposto dall’emendamento 8.2, non si può lasciare indeterminata la copertura delle spese derivanti dalla fase emergenziale.

 

Il senatore IZZO (FI) aggiunge la propria firma all’emendamento 7.7, cogliendo l’occasione per osservare che il costo di smaltimento nella fase emergenziale non può ricadere sui cittadini.

 

Il senatore PIGLIONICA (Ulivo) dichiara il proprio dissenso sull’emendamento 7.7, in quanto a suo avviso è arbitrario distinguere i costi dello smaltimento ordinario da quelli dello smaltimento straordinario.

 

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 7.7 e 7.8 sono respinti.

 

Il sottosegretario D'ANDREA osserva che gli emendamenti 7.9 (testo 2) e 7.10, così come formulati, risulterebbero inapplicabili.

 

Il senatore FERRANTE (Ulivo) coglie l’occasione per ricordare che il secondo periodo della comma 1 dell’articolo 7 prevede meccanismi sanzionatori a carico di quei comuni che non provvedono nei termini alla applicazione di misure tariffarie idonee a garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione. In ogni caso, una sanzione consistente nella nomina di commissari ad acta nei confronti dei comuni inadempienti risulterebbe più efficace rispetto alla sanzione dello scioglimento del consiglio comunale.

 

Il senatore VIESPOLI (AN) non comprende come da parte della maggioranza – che ha sempre manifestato un particolare rigore nei confronti degli obiettivi della raccolta differenziata - si possa poi rinunciare a sostenere la sanzione dello scioglimento nei confronti dei comuni inadempienti.

 

Anche ad avviso del senatore MUGNAI (AN) tale proposta costituirebbe un passo indietro rispetto alle previsioni contenute nell’ultima legge finanziaria.

 

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 7.9 (testo 2) e 7.10 sono respinti.

 

Dopo che il senatore VIESPOLI (AN) dichiara il proprio voto favorevole, posti ai voti, gli emendamenti 7.0.1 e 7.0.2 sono respinti.

 

Risulta altresì respinto l’emendamento 7.0.3.

 

Si passa quindi all’esame degli emendamenti presentati all’articolo 8.

 

Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) , invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 8.1 e 8.2, altrimenti il parere sarebbe contrario.

 

Il RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO esprime parere conforme a quello del relatore.

 

Con separate votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 8.1 e 8.2.

 

            Si procede quindi all’esame degli emendamenti presentati all’articolo 9, nonché di quelli volti ad aggiungere un articolo aggiuntivo dopo lo stesso.

 

            Il relatore, senatore CONFALONIERI (RC-SE) esprime parere favorevole sugli emendamenti  9.2 e 9.6.

            Esprime parere favorevole sull'emendamento 9.4  invitando il presentatore a riformularlo nel senso di sopprimere, anziché sostituire, l’ultima parte del capoverso 1-ter del comma 1.

Esprime parere favorevole sull'emendamento 9.5 invitando la presentatrice a riformularlo nel senso di sostituire le parole "Per le attività" con le seguenti: "Per la redazione del Piano".

Invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 9.1, 9.3, 9.7, 9.8, 9.0.1, altrimenti il parere sarebbe contrario.

 

            Il RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO esprime parere conforme a quello del relatore.

 

            Il presidente SODANO (RC-SE) riformula l’emendamento 9.2 nell’emendamento 9.2 (testo 2).

 

            Il senatore BELLINI (SDSE) riformula l’emendamento 9.4 nell’emendamento 9.4 (testo 2).

 

            La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) riformula l’emendamento 9.5 nell’emendamento 9.5 (testo 2).

 

Posto ai voti, è respinto l’emendamento 9.1.

 

Il RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO fa presente che desta qualche perplessità la configurazione procedurale prevista dall’emendamento 9.2 (testo 2).

 

Il senatore RONCHI (Ulivo) , con riferimento all’emendamento 9.2 (testo 2), osserva che non appare assolutamente impropria la previsione nel caso di specie di una intesa tra Commissario delegato e Ministro dell’ambiente.

 

La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) ritira l’emendamento 9.7 e ricorda che tutte le ordinanze commissariali relative agli stati di emergenza nelle diverse regioni prevedono che i piani per i rifiuti siano adottati d’intesa con il Ministro dell’ambiente.

 

Il senatore FERRANTE (Ulivo) sottolinea la rilevanza e la delicatezza delle questioni sottese all’emendamento 9.2 (testo 2).

 

Il senatore MOLINARI (Aut) rileva che in vista dell’avvento della gestione ordinaria si potrebbe anche ipotizzare di prevedere che il piano per i rifiuti sia adottato dalla regione.

 

Il RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO si riserva di approfondire le questioni sottese all’emendamento 9.2 (testo 2).

 

Posto ai voti, è approvato l’emendamento 9.2 (testo 2), mentre l’emendamento 9.3 risulta conseguentemente precluso.

 

Con distinte votazioni sono quindi approvati gli emendamenti 9.4 (testo 2), 9.5 (testo 2) e 9.6.

 

Con distinte votazioni sono quindi respinti gli emendamenti 9.8 e 9.0.1.

 

Il senatore FERRANTE (Ulivo) ritira l’ordine del giorno n. 1, precedentemente accantonato.

 

La Commissione conferisce quindi mandato al relatore a riferire in senso favorevole all’Assemblea sul testo del decreto-legge in esame, con gli emendamenti approvati, autorizzandolo altresì a richiedere di poter svolgere la relazione orale e ad apportare eventuali modifiche necessarie in sede di coordinamento formale.

 

La seduta termina alle ore 20,30.

EMENDAMENTI E ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE (AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE) 

N° 1566

G/1566/1/13

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Il Senato,

        premesso che:

            il presente decreto-legge è finalizzato a fronteggiare il contesto emergenziale in atto nella regione Campania, relativo allo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare danni alla salute della popolazione e situazioni di pericolo e al tempo stesso individuando soluzioni coerenti a garantire il passaggio alla gestione ordinaria,

        impegna il Governo:

            a presentare alle Commissioni Parlamentari competenti entro 30 giorni dall'approvazione del presente decreto, le relazioni tecniche relative ai quattro siti individuati, evidenziando l'indispensabile rispetto delle norme di salvaguardia ambientale e sanitarie.

Art. 1

1.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

1.2

D'ALI', DI BARTOLOMEO, SCOTTI

Sopprimere l'articolo

1.3

LIBE'

Sopprimere l'articolo

1.4

LIBE'

Il comma 1 è soppresso

1.100 (già emendamento 1.8</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.100 (già emendamento 1.9</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.100 (già emendamento 1.10</SPAN< NOTANUMEM>)

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino».

1.100 (già emendamento 1.11</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

All'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «,Terzigno in provincia di Napoli».

1.100 (già emendamento 1.12</SPAN< NOTANUMEM>)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al'emendamento 1.100 (testo 2), sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.100

Il Relatore

Sostituire il comma 1 con il seguente:

    «1. Entro il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta di rifiuti solidi urbani nella regione Campania, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali, sono attivati, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente, i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.100 (testo 2)

Il Relatore

Sostituire il comma 1 con il seguente:

    «1. Entro il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta di rifiuti solidi urbani nella regione Campania, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali, sono attivati, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente, i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.5

SODANO

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: «o speciali non pericolosi anche».

1.6

DE PETRIS

Al comma 1, dopo le parole: «destinare a discarica» inserire le seguenti: «, assicurando, in conformità con la normativa comunitaria, la valutazione dell'impatto ambientale nonchè la valutazione di incidenza, ove richiesta,».

1.7

DE PETRIS

Al comma 1, sostituire le parole da: «presso i seguenti comuni» fino alla fine del comma, con le seguenti: «presso le province di Salerno, Avellino, Napoli e Benevento».

        Conseguentemente, al medesimo articolo 1:

            a) sopprimere il comma 2

            b) al comma 3, sopprimere il primo periodo.

1.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.10

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino».

1.11

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «,Terzigno in provincia di Napoli».

1.12

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.13

DE PETRIS

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «1-bis. Nell'individuazione delle aree da destinare a siti di stoccaggio o discariche, il Commissario delegato dovrà tenere conto del carico e degli impatti ambientali gravanti sulle aree su cui già insistono discariche, siti di stoccaggio o altri impianti, previa verifica di assoggettabilità dei siti individuati a valutazione di impatto ambientale. La messa in sicurezza delle aree è comunque attuata in conformità alla normativa vigente, assicurando l'informazione, il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità e degli enti locali territoriali.».

1.14

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i presidenti delle regioni confinanti».

1.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento sentiti i presidenti delle regioni confinanti».

1.15 (testo 2)

MONGIELLO, DE PETRIS

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

1.16

LIBE'

Il comma 2 è soppresso.

1.17

SODANO

Al comma 2, dopo le parole: «L'utilizzo del sito» inserire le seguenti: «di Macchia Soprana presso il comune di Serre».

1.18

LIBE'

Il comma 3 è soppresso.

1.19

SODANO, BELLINI, DE PETRIS, FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Il comma 3 è sostituito dal seguente:

        «3. L'uso del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata di qualità accertata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi di intesa con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.20

DE PETRIS

Al comma 3, dopo le parole: «è consentito» inserire le seguenti: «esclusivamente per la frazione organica stabilizzata (F.O.S.) utilizzabili per il ripristino ambientale e».

1.21

DE PETRIS

Al comma 3, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «nel pieno rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di aree protette e con autorizzazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che può fissare limiti, condizioni e prescrizioni ulteriori».

1.22

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 3, dopo le parole: «a regime del termovalorizzatore di Acerra» aggiungere le seguenti: «in considerazione del fatto che il sito è ubicato in area protetta, Parco nazionale del Vesuvio».

1.23

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, una volta assunte anche le competenze per l'emergenza idrica e per le bonifiche, dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.23 (testo 2)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo il comma 3, inserire il seguente: «3-bis. Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, una volta assunte anche le competenze per l'emergenza idrica e per le bonifiche, dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.24

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire il secondo periodo con il seguente: «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.24 (testo 2)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo il comma 3, inserire il seguente: «3-bis. Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.25

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 3, dopo le parole: «Il Commissario delegato assicura» aggiungere le seguenti: «il conferimento esclusivamente di F.O.S. al fine della».

1.26

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole da: «, ivi compresa la bonifica» fino alla fine del comma.

1.27

DE PETRIS

Al comma 3, sostituire la parola: «sentito» con le seguenti: «d'intesa con».

1.28

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Nel medesimo Piano sono previste opere di bonifica e interventi di riqualificazione nelle aree dei comuni di cui al successivo articolo 3».

1.29

LEONI, STEFANI

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

        «3-bis. Il Commissario delegato promuove a livello regionale, oltre alle iniziative di informazione di cui all'articolo 2 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, una ulteriore campagna informativa volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi e sui costi legati allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e sui costi di smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, nonché sui comportamenti individuali che contribuiscono a diffondere una corretta gestione del sistema dei rifiuti».

1.30

SODANO, BELLINI

Sopprimere il comma 4.

1.31

LIBE'

Il comma 4 è soppresso.

1.32

STEFANI, LEONI

Sopprimere il comma 4.

1.33

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 4, sopprimere le parole da: «anche in deroga» fino alla fine del comma.

1.34

DE PETRIS

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.35

STEFANI, LEONI

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.36

LIBE'

Al comma 4 sono soppresse le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.37

DE PETRIS

Al comma 4, sopprimere le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo,»

1.38

LEONI, STEFANI

Al comma 4, dopo le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico sanitaria» inserire le seguenti: «da decidere caso per caso con apposito provvedimento del Commissario delegato».

1.39

LEONI, STEFANI

Sopprimere il comma 5.

1.40

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 5 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e dei comuni confinanti con l'area interessata dall'impianto di discarica».

1.41

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Alla fine del comma 5 aggiungere le seguenti parole: «e di tutti quei comuni, anche se appartenenti ad altre regioni, i cui centri abitati sono limitrofi alle discariche».

1.200

Il Relatore

Al comma 5 aggiungere in fine le seguenti parole: «a valere sugli importi incassati con le tariffe di smaltimento».

1.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

        Dopo l'articolo, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. I poteri e le competenze del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche sono trasferiti al Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Conseguentemente è disposta la decadenza del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche».

1.0.2

MONGIELLO, DE PETRIS

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

1.0.2 (testo 2)

MONGIELLO, DE PETRIS

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento sentiti i presidenti delle regioni confinanti.»

1.0.3

SODANO, BELLINI

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento d'intesa con i presidenti delle regioni confinanti.»

1.0.3 (testo 2)

SODANO, BELLINI

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento sentiti i presidenti delle regioni confinanti.»

 

Art. 2

2.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

2.2

LIBE'

Sopprimere l'articolo.

2.3

LIBE'

Il comma 1 è soppresso.

2.4

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole da: «Il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie,» fino a: «trattamento dei rifiuti della regione».

2.5

LEONI, STEFANI

Al comma 1, sopprimere le parole: «in deroga all'articolo 113, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e».

2.6

STEFANI, LEONI

Al comma 1, sopprimere le parole: «e all'articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.  152».

2.7

SODANO, BELLINI

Al comma 1, capoverso 2, al primo periodo sostituire le parole: «trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione» con le seguenti: «,prodotte a decorrere dalla data del 15 dicembre 2005, trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione in conformità al Piano di cui all'articolo 3, comma 1-ter».

2.8

STEFANI, LEONI

Al comma 1, dopo le parole: «smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione» inserire le seguenti: «nell'ambito del territorio regionale».

2.9

DE PETRIS

Al comma 1, nel capoverso comma «2» alla fine del primo periodo aggiungere le seguenti parole: «, in modo da garantire in ogni caso l'affidabilità di tali soggetti in ordine alla regolare ed efficace gestione del servizio».

2.10

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO, MALVANO

Al comma 1, capoverso 2, prima delle parole: «Il Commissario delegato», anteporre le seguenti: «A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato è altresì nominato Commissario straordinario per le bonifiche e la tutela delle acque per la Regione Campania in sostituzione dell'attuale Commissario».

2.11

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al capoverso 2, al secondo periodo sostituire la parola: «previa» con le seguenti: «anche tramite».

2.12

CORONELLA, VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1, dopo le parole: «dismesse o abbandonate» aggiungere le seguenti: «ad esclusione dei territori oggetto di attività di riqualificazione e bonifica ambientale ai sensi della legge 426 del 1998».

2.13

BARBATO

Al comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61 dopo le parole: «volumetrie disponibili,» aggiungere le seguenti: «ad eccezione di quelle presenti nel territorio del Comune di Acerra,».

2.14

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro», fino alla fine del comma.

2.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Al comma 1, capoverso 2, secondo periodo, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti,» fino alla fine del comma.

2.16

D'ALI', SCOTTI

Al comma 1, capoverso 2, secondo periodo, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte» sino alla fine del comma.

2.17

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1 sopprimere le seguenti parole: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria; l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato di emergenza;».

2.18

DE PETRIS

Al comma 1 sostituire le parole: «, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria; l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato d'emergenza» con le seguenti: «richiedendo a tal fine la revoca degli eventuali provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.19

DE PETRIS

Al comma 1, dopo le parole: «provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria» aggiungere le seguenti: «non motivati da concreti ed imminenti gravi pericoli di ordine ambientale o sanitario e qualora l'utilizzo non pregiudichi le indagini».

2.20

STEFANI, LEONI, MORRA

Al comma 1, dopo le parole: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria» inserire le seguenti: «ad eccezione delle cave o delle discariche nelle quali si sospetta il deposito illecito di rifiuti pericolosi».

2.21

DE PETRIS

Al comma 1, sostituire le parole: «, l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione» con le seguenti: «l'Autorità giudiziaria provvede alla revoca dei provvedimenti di sequestro eventualmente emessi previa istanza motivata da parte del Commissario delegato, e comunque non oltre la cessazione».

2.22

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Al comma 1, dopo le parole: «, nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo eventualmente esistenti» sono soppresse le seguenti parole: «I siti così individuati sono sottratti all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.23

DE PETRIS

Al comma 1, sopprimere le parole: «I siti così individuati sono sottratti all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.24

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al capoverso 2, sopprimere l'ultimo periodo.

2.25

DE PETRIS

Al comma 1, ultimo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «a meno che questi non siano motivati da concreti ed imminenti gravi pericoli di ordine ambientale o sanitario e qualora l'utilizzo non pregiudichi le indagini».

2.26

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario straordinario, preliminarmente alla requisizione, assicura la ricognizione delle cave dismesse della regione, selezionando su tale base quelle che non presentano profili di rischio dal punto di vista ambientale e sanitario. L'individuazione delle aree e dei siti di cui è svolta d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ove necessario, d'intesa con il Commissario delegato per la bonifica e la tutela delle acque nella regione Campania».

2.26 (testo 2)

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario delegato, preliminarmente alla requisizione, assicura la ricognizione delle cave dismesse della regione, selezionando su tale base quelle che non presentano profili di rischio dal punto di vista ambientale e sanitario.».

2.27

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Per l'utilizzazione delle discariche situate in Campania e allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il Commissario delegato adotta ogni provvedimento sentiti i Presidenti delle regioni confinanti».

2.27 (testo 2)

MORRA, SODANO, MONGIELLO, SCOTTI, IZZO, MALVANO, DE PETRIS, BELLINI

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento sentiti i Presidenti delle regioni confinanti».

2.28

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Per l'utilizzazione delle discariche situate in Campania e allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il Commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i Presidenti delle regioni confinanti».

2.29

LIBE'

Il comma 2 è soppresso.

2.30

STEFANI, LEONI

Sopprimere il comma 2.

2.31

LEONI, STEFANI

Al comma 2 sostituire le parole da: «il personale di cui all'articolo 1» fino alla fine del comma, con le seguenti: «il Commissario delegato può utilizzare, attraverso procedure di mobilità, il personale in servizio presso i comuni campani».

2.32

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI

Al comma 2, sostituire le parole: «è elevato a non più di», con le seguenti: «non può superare le».

2.33

LEONI, STEFANI

Al comma 2 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «attraverso procedure di mobilità del personale in servizio presso i comuni campani».

Art. 3

3.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

3.2

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere l'articolo

3.3

SODANO, BELLINI

Sostituire l'articolo con il seguente:

«Art. 3

1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al completamento degli interventi di riqualificazione o delle opere di bonifica non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti nelle aree della regione Campania su cui già insistono discariche, siti di stoccaggio o altri impianti in stato di saturazione, salve eventuali localizzazioni definite d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

3.3 (testo 2)

SODANO, BELLINI

Sostituire l'articolo con il seguente:

«Art. 3

1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al completamento degli interventi di riqualificazione o delle opere di bonifica non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti nel territorio contermine a quello della discarica di Masseria Riconta e nelle aree della regione Campania su cui già insistono discariche, siti di stoccaggio o altri impianti in stato di saturazione, salve eventuali localizzazioni definite d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

3.4

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo le parole: «Masseria Riconta», inserire le seguenti: «, nel territorio dell'Area ''Nolana'' ricompresa nei Comuni di Casamarciano, Tufino, Comisano, Palma Campania in provincia di Napoli – e nei Comuni della Regione nei cui territori negli ultimi 10 anni sono stati realizzati impianti di discarica di rifiuti, o di C.D.R., o di deposito di ecoballe».

3.5

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1, dopo le parole: «Masseria Riconta» aggiungere le seguenti: «Parapoti e Ariano Irpino».

3.6

PALUMBO

Al comma 1, sopprimere la parola: «finale».

        Conseguentemente alla rubrica dell'articolo 3 sopprimere la parola: «finale».

3.7

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Non possono in ogni caso essere localizzati nuovi siti di smaltimento di rifiuti all'interno di aree protette o siti di bonifica di interesse nazionale»

3.7 (testo 2)

DE PETRIS

Al comma 1, sostituire le parole: «del territorio» con le seguenti: «nel territorio» e sostituire le parole da «con termine» sino alla fine con le seguenti: «contermine a quello della discarica "Masseria Riconta" - e nelle aree protette e nei siti di bonifica di interesse nazionale, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1, non possono essere localizzati ulteriori siti di smaltimento finale di rifiuti»

3.8

PALUMBO

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «1-bis. Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministro dell'Ambiente promuove una intesa istituzionale tra lo Stato, la regione Campania, la provincia di Napoli e i comuni interessati con l'obiettivo di precisare tempi, modalità e risorse finanziarie necessarie alla riqualificazione e alla bonifica del territorio di cui al comma precedente».

3.8 (testo 2)

PALUMBO

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «1-bis. Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministro dell'Ambiente promuove una intesa istituzionale tra lo Stato, la regione Campania, la provincia di Napoli e i comuni interessati con l'obiettivo di precisare tempi e modalità necessari alla riqualificazione e alla bonifica del territorio di cui al comma precedente».

3.9

PALUMBO

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministro dell'ambiente presenta il piano di riqualificazione e bonifica del territorio di cui al comma precedente precisando tempi, modalità e risorse finanziarie necessarie all'attuazione del predetto piano».

3.9 (testo 2)

PALUMBO

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

        «Entro 3 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, il Commissario delegato d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare presenta un piano di riqualificazione e bonifica dei siti di smaltimento ubicati nel territorio di cui al comma precedente ».

3.10

BARBATO

All'articolo 3 del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61 aggiungere, in fine, il seguente comma:

        «2. Il divieto di cui al comma 1, in assenza di interventi di riqualificazione dell'area quale ''area di mitigazione ambientale'' si applica anche al territorio del Comune di Acerra».

Art. 4.

Art. 4

4.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

4.2

LIBE'

L'articolo 4 è soppresso.

4.3

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sostituire le parole: «sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva,», con le seguenti: «possono avvalersi, previa certificazione di efficienza ed affidabilità rilasciata dal Commissario straordinario».

4.4

D'ALI', SCOTTI

Al comma 1, sostituire le parole: «sono obbligati ad» con la parola: «possono» e conseguentemente eliminare le parole: «in via esclusiva».

4.5

BELLINI, SODANO

Al comma 1, dopo le parole: «raccolta differenziata» inserire le seguenti: «e indifferenziata».

4.5 (testo 2)

BELLINI, SODANO

Al comma 1, dopo le parole: «raccolta differenziata» inserire le seguenti: «e eventualmente indifferenziata».

4.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, sostituire le parole: «che utilizzano» con le seguenti: «con alle dipendenze».

4.7

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Sostituire i commi 2 e 3 con i seguenti:

        «2. Qualora i consorzi non siano in grado nell'immediato di prendere in capo la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti ed adottare le misure necessarie per l'incremento significativo dei livelli di raccolta degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferro si e non ferrosi, viene meno l'obbligatorietà da parte dei comuni ad avvalersi dei consorzi per la raccolta differenziata. I comuni provvederanno, visto il carattere di urgenza e la necessità di non interruzione del servizio, e fino alla costituzione degli ATO, ai sensi dell'articolo 198, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

        3. Il soggetto affidatario del servizio integrato di raccolta differenziata protempore è individuato ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

        4. I comuni provvedono alla stabilizzazione del personale impiegato presso i consorzi ai sensi dell'articolo 3 comma 4 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3529 del 30 giugno 2006.

        5. Il Commissario delegato può disporre l'accorpamento dei consorzi inattivi, ovvero il loro scoglimento».

4.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO, LIBE'

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli in corso di esecuzione anche con eventuali proroghe concordate tra le parti,».

4.8 (testo 2)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO, LIBE'

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati alla», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli in corso di esecuzione anche con eventuali proroghe già concordate tra le parti prima della».

4.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli comunque in corso di esecuzione,».

4.10

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere il comma 3.

4.11

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sostituire la parola: «significativo» con la seguente: «almeno del 10 per cento».

4.11 (testo 2)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, sopprimere la parola: «significativo».

4.100

Il Relatore

Al comma 3, dopo la parola: «può» inserire le seguenti: «proporre alla Regione di ».

4.100 (testo 2)

Il Relatore

Al comma 3, sostituire le parole: «Qualora i consorzi» con le seguenti: «Il Commissario delegato propone alla Regione di disporre l'accorpamento dei consorzi ovvero il loro scioglimento, qualora i consorzi. ».

Conseguentemente sopprimere al comma 3 le seguenti parole:«, il Commissario delegato può disporre l'accorpamento dei consorzi, ovvero il loro scioglimento».

4.12

DE PETRIS

Al comma 3, aggiungere, in fine, i seguenti periodi:

        «In particolare dovranno essere assunte misure tali, anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio, da consentire di raggiungere l'obiettivo minimo di raccolta differenziata di cui ai commi 1108 e 1109 della legge 27 dicembre 2006 n. 296. Entro il termine della gestione commissariale, il Commissario delegato, attraverso i presidenti delle province sub-commissari delegati, verifica le misure adottate per il conseguimento degli obiettivi incentivando la raccolta differenziata attraverso adeguate ed efficaci campagne di informazione e mobilitazione dei cittadini, promosse anche su proposta di enti, istituzioni ed associazioni di cittadini interessati».

4.12 (testo 2)

DE PETRIS, IZZO, MONGIELLO

Al comma 3, aggiungere, in fine, il  seguente periodo:

        «In particolare dovranno essere assunte misure tali, anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio, da raggiungere l'obiettivo minimo di raccolta differenziata di cui ai commi 1108 e 1109 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006 n. 296.».

4.13

SODANO, BELLINI

Dopo il comma 3 aggiungere il seguente:

        «3-bis. I consorzi predispongono, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, appositi piani economico-finanziari, che sono approvati dal Commissario delegato e che contengono tutti gli elementi indispensabili ai fini della valutazione della congruità e della sostenibilità dei costi, dei ricavi e degli investimenti anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze domestiche».

4.13 (testo 2)

SODANO, BELLINI

Dopo il comma 3 aggiungere il seguente:

        «3-bis. I consorzi predispongono, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, appositi piani economico-finanziari, che sono approvati dal Commissario delegato e che contengono tutti gli elementi indispensabili ai fini della valutazione della congruità e della sostenibilità dei costi, dei ricavi e degli investimenti anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze domestiche».

Art. 5

5.1

DE PETRIS

Sopprimere l'articolo.

5.2

DE PETRIS

Sostituire l'articolo con il seguente:

«Art. 5.

1. Il Commissario delegato individua le modalità operative che assicurino il pieno coinvolgimento degli enti locali interessati dall'emergenza, garantendo il raccordo istituzionale anche per la formulazione delle proposte relative alla soluzione delle problematiche locali relative al trattamento dei rifiuti. Ai fini dell'utilizzazione dei siti di cui al presente decreto, si provvede ai necessari rilievi topografici, indagini geologiche, geognostiche e geofisiche. La progettazione della messa in sicurezza e della bonifica è comunque sottoposta ad approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, assicurando il coordinamento con il Commissario delegato per la bonifica e la tutela delle acque nella regione Campania».

5.3

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sostituire le parole: «poste in essere» con le seguenti: «previsti dal presente decreto e che sono attuati».

5.4

STEFANI, LEONI, IZZO

Dopo il comma 1 inserire il seguente:

        «1-bis. I giovani che prestano il servizio civile ai sensi della legge 6 marzo 2001, n. 64, ed i militari di truppa che abbiano contratto ferma prefissata nelle Forze Armate e siano residenti nei comuni della regione Campania, vengono, a domanda, impiegati fino al 31 dicembre 2007, dal Commissario delegato per l'emergenza rifiuti della Campania presso i comuni di residenza».

Art. 6

6.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, dopo le parole: «della regione Campania», aggiungere le seguenti: «e il sindaco di Napoli, limitatamente al proprio territorio comunale,».

6.2

D'ALI', SCOTTI, IZZO, LIBE', DE PETRIS, GIULIANO, MORRA

Al comma 1, dopo le parole: «sono nominati sub-commissari» aggiungere le parole: «a titolo gratuito».

6.3

BELLINI

Al comma 1, sostituire la parola: «attuano» con le seguenti: «esercitano la programmazione degli interventi».

6.3 (testo 2)

BELLINI

Al comma 1, sostituire le parole: «ed attuano» con le seguenti: «: essi concorrono alla programmazione ed attuano nei rispettivi ambiti provinciali».

6.4

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «con particolare riferimento all'impiantistica e alla raccolta differenziata».

6.4 (testo 2)

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «con particolare riferimento all'impiantistica e alla esigenza di incrementare la raccolta differenziata».

6.5

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sopprimere la parola: «piena» e aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, con particolare riferimento alla esigenza di incrementare la raccolta differenziata».

6.6

LEONI, STEFANI

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario delegato definisce in accordo con i presidenti delle province, i tempi, i criteri e le modalità per procedere all'attuazione della normativa vigente sulla raccolta differenziata dei rifiuti e alla riorganizzazione delle competenze in materia di gestione dei rifiuti nella regione Campania, anche al termine dello stato di emergenza».

6.7

STEFANI, LEONI

Al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «Alla scadenza del periodo di emergenza, il 1º gennaio 2008, decadono le gestioni commissariali nominate ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e ai sensi del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, e del presente decreto e la responsabilità dello svolgimento del servizio dello smaltimento dei rifiuti viene ripristinata in capo agli enti territoriali competenti».

6.8

PALUMBO

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «6-bis. I sub-commissari di cui al comma precedente, possono assumere le iniziative volte a conseguire le finalità di cui al presente decreto-legge, nell'ambito delle direttive impartite dal Commissario delegato»

Art. 7

7.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, LIBE'

Sopprimere l'articolo.

7.2

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere l'articolo.

7.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Sopprimere l'articolo.

7.4

DE PETRIS

Sostituire l'articolo 7, con il seguente:

«Art. 7.

1. In raccordo con la regione e gli enti territoriali interessati, il Commissario straordinario, attraverso i sub-commissari presidenti delle province, assicura l'attivazione di misure atte a consentire il conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legislazione vigente, anche attraverso idonee misure tariffarie di incentivazione».

7.5

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al primo periodo, dopo le parole: «rifiuti solidi urbani» inserire le seguenti: «o della relativa tariffa» e aggiungere alla fine del periodo le seguenti parole: «indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani economico-finanziari predisposti dai consorzi di cui all'articolo 4 e approvati dal Commissario delegato, ad eccezione dei costi relativi agli interventi di emergenza o comunque eccedenti l'ordinaria gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.».

7.5 (testo 2)

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sostituire il primo periodo con il seguente: «In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1° gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della determinazione della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e della TIA siano applicate misure tariffarie per garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani di cui all'articolo 4.».

7.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: «integrale» con la seguente: «almeno del 50 per cento».

7.7

D'ALI', SCOTTI, IZZO

Dopo le parole: «costi di gestione del servizio» inserire la parola: «ordinario».

7.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Dopo il primo periodo, inserire il seguente: «La differenza che si determinerà tra il costo integrale di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti e l'incasso della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani incassata da ciascun Comune è posta a carico del commissariato, nell'ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale, sino alla esistenza dello stesso e successivamente è posta a carico della regione Campania per un periodo di cinque anni, a decorrere dal 1º gennaio 2008».

        Conseguentemente, ai maggiori oneri si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.

7.9

BELLINI

Al comma 1, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: «Nel caso in cui i comuni non provvedano nei termini previsti o non raggiungano gli obiettivi prefissati di raccolta differenziata si procede alla nomina di commissari ad acta.».

7.9 (testo 2)

BELLINI

Al comma 1, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: «Nel caso in cui i comuni non provvedano nei termini previsti si procede alla nomina di commissari ad acta.».

7.10

SODANO

Al comma 1, al secondo periodo, dopo le parole: «nei termini previsti», inserire le seguenti: «o che non raggiungano gli obiettivi prefissati di raccolta differenziata».

7.0.1

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che alla data del 31 dicembre 2008 non incrementano di almeno il 10 per cento della raccolta differenziata realizzata alla data del 31 dicembre 2007, sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

7.0.2

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO, LIBE'

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Rimborsi)

        1. Nei periodi di irregolare effettuazione del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani, la tariffa viene commisurata per i medesimi periodi al 40 per cento di quella determinata per l'anno di riferimento. L'adozione di ordinanze commissariali o sindacali costituisce prova di irregolare effettuazione del servizio.».

7.0.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che entro il 31 dicembre 2007 non hanno avviato la raccolta differenziata sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

Art. 8

8.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

8.2

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sostituire il comma 1 con il seguente:

        «1. Agli oneri derivanti dal presente decreto, pari a 100 milioni di euro, si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.».

Art. 9

9.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Sopprimere l'articolo.

9.2

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sostituire il primo periodo del capoverso 1-ter con il seguente: «Il Commissario delegato adotta, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania, sentito il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti per la regione Campania.».

9.2 (testo 2)

SODANO, BELLINI

Al comma 1, sostituire il primo periodo del capoverso 1-ter con il seguente: «Il Commissario delegato adotta, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania e il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti per la regione Campania.».

9.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 1, sopprimere le parole: «,nonchè il Commissario per la bonifica».

9.4

BELLINI

Al comma 1, al capoverso sostituire le parole: «per ciascuna provincia, ovvero per ciascuno degli ambiti territoriali interprovinciali che potranno essere individuati d'intesa fra le province interessate» con le seguenti: «in regione Campania».

9.4 (testo 2)

BELLINI

Al comma 1, al capoverso 1-ter, al secondo periodo, sopprimere le parole: « che dovranno operare per ciascuna provincia, ovvero per ciascuno degli ambiti territoriali interprovinciali che potranno essere individuati d'intesa fra le province interessate.».

9.5

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Per le attività di cui al presente comma il Commissario delegato si avvale delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile nonché del concorso delle amministrazioni e degli enti pubblici.».

9.5 (testo 2)

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Per la redazione del Piano di cui al presente comma il Commissario delegato si avvale delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile nonché del concorso delle amministrazioni e degli enti pubblici.».

9.6

DE PETRIS

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Piano, oltre al conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata, assicura anche la piena tracciabilità del ciclo dei rifiuti, l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, metodi di trattamento biologico ed un elevato livello di tutela ambientale e sanitaria».

9.7

DE PETRIS

Al comma 1, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «d'intesa con la regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le province ed i comuni interessati dall'emergenza».

9.8

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Le province provvedono entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto alla individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, così come previsto dall'articolo 197, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006 numero 152. Alle province che non provvedono nei termini previsti si applicano le disposizioni di cui all'articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267».

9.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Dopo l'articolo, aggiungere il seguente:

«Art. 9-bis.

        Al fine di contrastare il fenomeno del traffico illecito di rifiuti è istituita una task force operativa presieduta dal Prefetto di Napoli e composta da tutte le forze dell'ordine che promuove un'operazione territoriale dedicata al pattugliamento delle aree a rischio 24 ore al giorno».

 

 


AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2007

115ª Seduta (antimeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

Intervengono il ministro per gli affari regionali e le autonomie locali Linda Lanzillotta e i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri  Colonnella e per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea.

Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, accompagnato da Roberto Napoli, Commissario dell’Autorità, Franco Angrisani, Nicola Gaviano, Guido Stazi e Roberto Viola.          

 

La seduta inizia alle ore 10,50.

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13ª Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Esame e rinvio)

 

      Il relatore VILLONE (SDSE) illustra i motivi di necessità e urgenza del decreto-legge, recante interventi per risolvere l’emergenza dei rifiuti nella regione Campania, suscettibile di compromettere gravemente i diritti della popolazione, esposta al pericolo di pregiudizi per la salute, in particolare individuando i siti per le discariche utilizzabili ai fini del conferimento di rifiuti solidi urbani, considerato anche il rischio di incendi dei rifiuti stoccati presso gli impianti o abbandonati sul territorio e del conseguente inquinamento.

            Si riserva di svolgere alcune valutazioni circa la costituzionalità sostanziale delle disposizioni in esame, alcune delle quali sembrano incidere indebitamente sull’autonomia dei Governi regionali e locali e intanto propone di esprimere un parere favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 13.40.


 

AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2007

40ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente  

VILLONE 

 

 

            La seduta inizia alle ore 14,20.

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13ª Commissione. Rimessione alla sede plenaria)

 

      Il relatore presidente VILLONE (SDSE) ritiene opportuno che l’esame del disegno di legge in titolo sia rimesso alla Commissione in sede plenaria; avverte quindi che l’esame sarà svolto in quella sede.


AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2007

118ª Seduta (pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

            Intervengono il ministro per gli affari regionali e le autonomie locali Linda Lanzillotta e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea.    

 

La seduta inizia alle ore 14,35.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole) 

 

            Prosegue l'esame, sospeso nella seduta antimeridiana del 17 maggio.

 

      Il relatore VILLONE (SDSE) ribadisce la proposta di esprimere un parere favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

 

            Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva il parere favorevole proposto dal relatore.

 


AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MARTEDÌ 5 GIUGNO 2007

121ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea e Naccarato. Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Micheli.    

 

La seduta inizia alle ore 15.

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione. Esame. Parere favorevole con osservazioni)

 

      Il relatore VILLONE (SDSE) osserva che il decreto-legge si comporta un intervento sostitutivo delle competenze degli enti locali e della regione Campania, anche in deroga a discipline normative vigenti, che suscita perplessità sotto il profilo costituzionale. Analoghe riserve manifesta per alcune norme di dettaglio, che si riferiscono a territori specifici presso i quali dislocare le discariche, e per le ingerenze potenzialmente non lievi che si determinerebbero sull’attività dell’autorità giudiziaria nel caso di utilizzo, ai sensi dell’articolo 2, di impianti sottoposti a provvedimenti di sequestro.

            Rileva che secondo quanto stabilito nell’articolo 7 il costo delle iniziative urgenti ricade esclusivamente sui cittadini dei comuni campani: tale prescrizione, a suo avviso, non è irrilevante ai fini del giudizio di costituzionalità, infatti, la garanzia dei diritti fondamentali su tutto il territorio nazionale non può essere sostenuta dai residenti di una sola regione.

            Infine, esprime perplessità sulla previsione di cui all’articolo 9, in base al quale il commissario delegato adotta un piano per la realizzazione di un ciclo industriale dei rifiuti in sostituzione del piano regionale.

            Conclude, proponendo di esprimere un parere favorevole con le osservazioni appena illustrate.

 

            Il presidente BIANCO condivide la proposta di parere favorevole, con osservazioni, avanzata dal relatore.

 

            Il senatore PASTORE (FI) rileva che l’intervento sostitutivo da parte dello Stato previsto dal decreto-legge è esorbitante rispetto all’articolo 120, secondo comma, della Costituzione, che in base alla legge attuativa è soggetto a una procedura che deve garantire il rispetto dei princìpi di sussidiarietà e di leale collaborazione.

 

            Il senatore GRASSI (RC-SE) condivide la proposta di parere favorevole, con osservazioni, avanzata dal relatore. Sottolinea l’esigenza di verificare l’impatto ambientale che si determinerebbe in applicazione dell’attivazione di una discarica nel territorio del comune di Terzigno, compreso nel parco regionale del Vesuvio, e di valutare la costituzionalità della deroga alle disposizioni legislative in materia di tutela dell’ambiente e igienico-sanitaria. Inoltre, ritiene che l’utilizzo di siti sottoposti a sequestro giudiziario costituisca una deroga di cui sarebbe opportuno verificare l’utilità.

 

            Il senatore SINISI (Ulivo) ricorda la gravità della situazione che si è determinata in alcuni comuni della regione Campania, di fronte alla quale, a suo avviso, è comprensibile la scelta di sacrificare alcuni beni particolari per proteggere interessi comuni prevalenti, compresa la tutela di vite umane. In proposito, ricorda la previsione costituzionale di un potere sostitutivo dello Stato di fronte agli inadempimenti degli enti locali.

            Giudica opportuna la disposizione di cui all’articolo 7, che fa gravare sui cittadini della regione Campania il costo dell’inefficienza degli enti locali, creando così un presupposto per far valere la responsabilità politica degli amministratori.

            Al fine di non indebolire l’efficacia degli interventi di emergenza previsti nel decreto-legge, ritiene che l’autorità giudiziaria potrebbe concedere un nulla osta per l’utilizzo di siti sottoposti a sequestro giudiziario, quando ciò non pregiudichi  le indagini.

            Ritiene, in conclusione, che si debba esprimere un parere favorevole sulla costituzionalità del provvedimento, per l’incisività degli strumenti previsti, anche in funzione di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dello smaltimento dei rifiuti.

 

            Il senatore SAPORITO (AN) prende atto delle notazioni critiche rivolte anche da senatori dei Gruppi di maggioranza al provvedimento d’urgenza in esame. A suo avviso, si dovrebbe esprimere un giudizio severo sulle responsabilità politiche della vicenda campana.

Manifesta il dubbio che le misure recate dal decreto-legge riescano a conseguire un risultato apprezzabile.

 

Il relatore VILLONE (SDSE), quindi, risolve di adeguare la sua proposta di parere ad alcuni dei rilievi formulati nel dibattito, con particolare riguardo a quelli del senatore Sinisi.

 

Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA) preannuncia il voto contrario del suo Gruppo sulla proposta di parere avanzata dal relatore, che non si esprime sulla responsabilità politica degli amministratori. A suo avviso, le misure emergenziali rappresentano un errore, anche perché favoriscono una precarietà persistente, funzionale alle infiltrazioni delle organizzazioni camorristiche.

 

Il senatore PASTORE (FI) preannuncia un voto contrario, osservando che il provvedimento d’urgenza finisce per protrarre senza termine la situazione di emergenza nella gestione dello smaltimento dei rifiuti in Campania, che suscita indignazione in tutti gli italiani. Ribadisce le perplessità in merito alla compatibilità costituzionale dei poteri sostitutivi previsti dal decreto-legge, a suo avviso non conformi alle norme attuative dell’articolo 120, secondo comma, della Costituzione.

 

Accertata la presenza del prescritto numero dei senatori, la Commissione approva il parere favorevole, con osservazioni, avanzato dal relatore, pubblicato in allegato al resoconto.


PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1566

 

 

 

            La Commissione, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere favorevole, essendo possibile rinvenirne un fondamento normativo non solo nell’articolo 117 della Costituzione, ma anche nell’articolo 120, in vista della necessaria tutela di diritti fondamentali, della tutela della salute pubblica e del contrasto alle infiltrazioni e pressioni della criminalità organizzata. Segnala, tuttavia, alla Commissione di merito la necessità di valutare con particolare attenzione, tendendo laddove possibile a soluzioni alternative:

- le situazioni concernenti siti collocati in aree di particolare valore paesaggistico o ambientale o specificamente a tal fine protette;

- le situazioni dei siti assoggettati a provvedimenti della magistratura per indagini penali in corso, o comunque a provvedimenti che ne abbiano inibito in tutto o in parte l’utilizzazione a fini di discarica;

- le scelte di commissariamento globale delle istituzioni regionali e locali, verificando la possibilità di recuperarne un ruolo, anche al fine di ripristinare un efficace circuito di rappresentanza delle popolazioni locali, fin qui mancato.

 

Si invita inoltre a prefigurare nei limiti del possibile fin d’ora un compiuto progetto strategico destinato ad operare anche dopo l’emergenza.

 


 

AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MARTEDÌ 12 GIUGNO 2007

124ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea.   

 

            La seduta inizia alle ore 14,30

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l’esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione su emendamenti. Esame. Parere non ostativo con osservazioni) 

           

Il relatore VILLONE (SDSE) illustra un parere non ostativo sul complesso degli emendamenti, riferendo ad essi, in quanto compatibili, le osservazioni formulate in merito al testo del decreto-legge n. 61 del 2007, nel parere espresso il 5 giugno.

 

            Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva il parere non ostativo con osservazioni proposto dal relatore, pubblicato in allegato al resoconto.

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere all'Assemblea su emendamenti. Esame. Parere non ostativo con osservazioni)

 

Il relatore VILLONE (SDSE) illustra un parere non ostativo sul complesso degli emendamenti, riferendo ad essi, in quanto compatibili, le osservazioni formulate in merito al testo del decreto-legge n. 61 del 2007, nel parere espresso il 5 giugno.

 

            Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva il parere non ostativo con osservazioni proposto dal relatore, pubblicato in allegato al resoconto.


 

AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª)

Sottocommissione per i pareri

 

MARTEDÌ 19 GIUGNO 2007

44ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

VILLONE

 

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali Colonnella.

 

La seduta inizia alle ore 14,05.

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere all'Assemblea su ulteriori emendamenti. Esame. Parere non ostativo con osservazioni)

 

      Il relatore presidente VILLONE (SDSE) illustra gli ulteriori emendamenti riferiti al disegno di legge in titolo e propone di esprimere un parere non ostativo sul loro complesso, riferendo ad essi, in quanto compatibili, le osservazioni formulate in merito al testo del decreto legge n. 61 del 2007 il 5 giugno scorso.

 

            Conviene la Sottocommissione.

 


 

GIUSTIZIA    (2ª)

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 30 MAGGIO 2007

9ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

CASSON 

 

 

alla 13a Commissione:

 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti : parere favorevole con condizioni.


 

BILANCIO    (5ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2007

69ª Seduta (antimeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

MORANDO 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Casula e per il lavoro e per la previdenza sociale Montagnino.

 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione. Esame e rinvio)

 

Il senatore LUSI (Ulivo) illustra il provvedimento in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che l’esigenza di acquisire chiarimenti in merito alla natura delle misure compensative in favore dei comuni, di cui al comma 5 dell’articolo 1, al fine di valutarne i profili sulla finanza pubblica. Ritiene altresì necessario acquisire chiarimenti sul differimento di un anno (da 4 a 5 anni) del periodo previsto per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti (articolo 7, comma 1). In particolare, sarebbe opportuno acquisire chiarimenti sulle modalità di copertura dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti nel periodo transitorio nonché sulle modalità di finanziamento di eventuali costi non coperti da tariffe.

 

Il sottosegretario CASULA, in merito alla natura delle misure compensative in favore dei comuni di cui al comma 5, dell’articolo 1, al fine di valutare i profili sulla finanza pubblica, fa presente che l’articolo 5, comma 2-bis del decreto-legge n. 263 del 2006, convertito, con modificazioni dalla legge n. 290 del 2006, concernente "Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania" stabilisce che con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri è determinato l’importo da riconoscere ai comuni sede di discariche a valere sugli importi incassati con la tariffa di smaltimento, comprensiva delle quote di ristoro, dei contributi e delle maggiorazioni di cui agli articoli 1 e 3 della Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3479 del 2005. In attuazione di quanto sopra, l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3552 del 2006 all’articolo 2, comma 7, nel modificare l’articolo 2, comma 6, dell’Ordinanza n. 3529 del 2006, ha stabilito che il Commissario Delegato è autorizzato a riconoscere quote di ristoro anche per i comuni confinanti con quelli che ospitano discariche o impianti di stoccaggio autorizzati dal Commissario Delegato a seguito del decreto-legge n. 245 del 2005, convertito in legge n. 21 del 2006 e che la copertura di tali oneri è posta altresì a carico della tariffa dovuta dai soggetti conferenti.

Conclusivamente, tali quote di ristoro a favore dei comuni sede di impianti e nei comuni confinanti risultano essere espresse in un contributo in euro per chilogrammo, variabile sulla base di ciascuna tipologia di impianto, come specificate nell’articolo 3, comma 3, della citata Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3479 del 2005.

Relativamente, poi, agli elementi di conoscenza in ordine agli oneri aggiuntivi che potrebbero determinarsi a seguito del differimento di un anno del periodo previsto per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti, e precisamente, per il periodo che intercorre tra la data di entrata in vigore della norma ed il termine della dichiarazione dello stato di emergenza, ritiene che gli essi graveranno eventualmente sulle risorse comunque destinate al Commissario Delegato. Per quanto concerne invece le modalità di finanziamento di eventuali costi non coperti da tariffe, evidenzia che la norma in questione determina la totale copertura dei costi citati mediante l’adozione delle misure tariffarie imposte sul servizio di smaltimento dei rifiuti, facendo inoltre obbligo ai comuni di emettere le relative cartelle esattoriali sulla base del costo effettivo del servizio stesso.

 

Il presidente MORANDO, al fine di valutare gli elementi di chiarimento offerti dal Governo, propone di rinviare il seguito dell’esame ad altra seduta.

 

La Sottocommissione conviene con la proposta del Presidente ed il seguito dell’esame viene quindi rinviato.


BILANCIO    (5ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MARTEDÌ 5 GIUGNO 2007

74ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

MORANDO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Casula.

 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio. Richiesta di relazione tecnica)

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta antimeridiana del 29 maggio scorso.

 

Il sottosegretario CASULA, ad integrazione dei chiarimenti offerti nel corso della scorsa seduta dedicata al provvedimento in titolo, precisa che alla gestione commissariale per l’emergenza rifiuti nella Regione Campania sono stati assegnati 20 milioni di euro per l’anno 2006 (articolo 5, comma 6, della legge n. 290 del 2006), nonché l’importo stanziato dalla delibera CIPE n. 236 del 2006. Mentre le risorse previste dalla legge n. 290 del 2006 sono state trasferite sulla contabilità speciale n. 2969, intestata al Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania, le risorse relative alla citata delibera CIPE non risultano ancora trasferite alla contabilità speciale. Tuttavia, il Dipartimento della Protezione civile ha precisato che sta predisponendo un’apposita ordinanza di protezione civile, con la quale autorizza l’assegnazione per l’importo di euro 12.300.000.

 

Il senatore RIPAMONTI (IU-Verdi-Com) esprime alcune perplessità sulla clausola d’invarianza di oneri contenuta nel provvedimento. Infatti, vengono individuati quattro nuovi siti nonché misure compensative per la bonifica e la messa in sicurezza di alcuni di essi. Tali interventi determinano ingenti oneri finanziari che appaiono in contraddizione con la clausola d’invarianza degli oneri. Cita, poi, un’ordinanza del 23 maggio 2007, che prevede, per il solo sito di Serre, interventi di bonifica e messa in sicurezza per un importo di 3 milioni di euro, a carico del Ministero dell’ambiente. In assenza di una relazione tecnica, ritiene inverosimile l’invarianza di oneri.

 

Il senatore TECCE (RC-SE) rileva come la copertura integrale dei costi di smaltimento dei rifiuti, a partire dal 1° gennaio 2008 coperta attraverso le tariffe, determinerà un inasprimento del prelievo che rischia di essere socialmente insostenibile.

 

Il relatore LUSI (Ulivo) rileva che, sebbene il Sottosegretario abbia fornito informazioni sulle risorse stanziate, debba essere acquisito il dato relativo alle risorse effettivamente disponibili. Ciò soprattutto alla luce del fatto che gli oneri relativi al periodo compreso tra l’entrata in vigore del decreto ed il 1° gennaio 2008, secondo quanto previsto dall’articolo 8, saranno posti a carico della gestione commissariale. Condivide, inoltre, l’opportunità di acquisire una relazione tecnica che dia conto delle risorse disponibili sulla gestione commissariale e degli oneri che si presume dover sostenere nel periodo suddetto.

 

Il presidente MORANDO rileva che nella relazione illustrativa del provvedimento in esame viene specificato che non è predisposta la relazione tecnica in quanto il provvedimento ha una clausola d’invarianza degli oneri. Ritiene che tale argomentazione, comune a numerosi provvedimenti legislativi, non sia corretta, posto che la relazione tecnica, secondo quanto stabilito dall’articolo 76-bis del Regolamento del Senato, rappresenta il documento attraverso il quale si giustifica la presenza di una clausola d’invarianza degli oneri una volta dimostrato che il provvedimento non produce effetti finanziari per il bilancio dello Stato. In altri termini, prima viene la relazione tecnica che motiva l’assenza di oneri e, solo in un momento successivo, si giustifica l’introduzione di una clausola d’invarianza. Ritiene che questa prassi dovrebbe essere correttamente seguita in futuro. Per quanto concerne il caso specifico, raccomanda il Governo a trasmettere in tempi brevi la relazione tecnica sul provvedimento in titolo.

 

La Sottocommissione conviene con la richiesta di predisposizione della relazione tecnica ed il seguito dell’esame viene quindi rinviato.


 

BILANCIO    (5ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 6 GIUGNO 2007

76ª Seduta (pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

MORANDO 

indi del Vice Presidente

LEGNINI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Casula.

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere condizionato ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione)

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.

 

Il presidente MORANDO ricorda che nella scorsa seduta è stata richiesta la relazione tecnica sul provvedimento in titolo al fine di chiarire le modalità di copertura degli oneri sorti tra l'entrata in vigore del provvedimento in titolo e il termine dell'esercizio 2007. A tal fine si era ritenuto opportuno chiedere una quantificazione delle risorse disponibili sulla gestione commissariale.

 

Il sottosegretario CASULA deposita agli atti della Commissione una relazione tecnica verificata positivamente dal Ragioniere generale dello Stato, dalla quale risultano le somme disponibili della gestione commissariale.

 

            Il senatore RIPAMONTI (IU-Verdi-Com) rileva che, sebbene la relazione tecnica fornisca dei chiarimenti sulle risorse disponibili relative alla gestione commissariale, tuttavia, non viene fornito alcun chiarimento sugli eventuali oneri che il Commissario dovrà sostenere tra l'entrata in vigore del provvedimento in titolo e la fine dell'esercizio 2007. Senza una quantificazione dell'onere anche l'informazione relativa alla disponibilità delle somme non è sufficiente a risolvere le questioni finanziarie connesse al provvedimento.

 

            Il senatore TECCE (RC-SE) rileva che la relazione tecnica chiarisce alcuni quesiti emersi durante il dibattito. Inoltre, dal dibattito emerge che il differimento al 1° gennaio 2008 dell'entrata in vigore delle tariffe per la copertura integrale del costo per lo smaltimento dei rifiuti non costituisce una copertura finanziaria.

 

            Dopo che il senatore FERRARA (FI) ha chiesto alcuni chiarimenti in merito alle disposizioni contenute nel comma 2 dell'articolo 8, il relatore LUSI (Ulivo) si dichiara soddisfatto dei chiarimenti offerti dal Governo e illustra una proposta di parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo presupposto che, come documentato dalla relazione tecnica, agli oneri aggiuntivi eventualmente sorti tra la data di entrata in vigore della norma relativa al differimento di un anno del periodo previsto per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti (articolo 7, comma 1) ed il termine della dichiarazione dello stato di emergenza, si farà fronte con le risorse disponibili della gestione commissariale. Il parere è altresì reso a condizione che, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, al comma 5 dell’articolo 1 vengano aggiunte infine le seguenti parole: "a valere sugli importi incassati con le tariffe di smaltimento".".

 

Il senatore POLLEDRI (LNP) preannuncia il proprio voto contrario in quanto, pur con le condizioni contenute nella proposta testé formulata, il provvedimento non introduce meccanismi efficaci per escludere le somme dovute dai Comuni interessati dall'emergenza dei rifiuti  e prevede un rinvio generico e inefficace alla copertura integrale dei costi di smaltimento attraverso il ricorso alle tariffe.

 

Il senatore RIPAMONTI (IU-Verdi-Com) preannuncia la propria astensione al voto.

 

La Sottocommissione approva infine la proposta di parere del relatore.


Allegato

 

 


 

BILANCIO    (5ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MARTEDÌ 12 GIUGNO 2007

78ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

MORANDO 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Casula.

 

La seduta inizia alle ore 14,15.

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione su emendamenti. Esame e rinvio. Parere in parte non ostativo; in parte condizionato, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione; in parte contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale. Rinvio dell'esame dell'emendamento 1.100)

 

Il relatore LUSI (Ulivo) illustra gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, le proposte 3.8, 3.9, 4.7, 7.1, 7.2, 7.3, 7.5, 7.6, 7.7, 7.0.2 e 8.1, in quanto suscettibili di determinare maggiori oneri privi della corrispondente copertura finanziaria. Rileva, poi, che occorre valutare gli effetti finanziari delle proposte 2.31 e 2.33, nonché acquisire una quantificazione degli oneri connessi alla proposta 7.8. In merito alla proposta 8.2 fa presente che non è indicata la cadenza temporale degli oneri, mentre occorre valutare se le norme contenute nella proposta 9.0.1 possano essere svolte nell’ambito dell’ordinaria attività delle amministrazioni pubbliche ivi indicate. Segnala, infine, che non vi sono osservazioni sui restanti emendamenti.

 

Il sottosegretario CASULA esprime avviso conforme al relatore sulle proposte suscettibili di determinare maggiori oneri, ad eccezione dell'emendamento 7.5. Esprime poi avviso contrario sulle proposte 2.31 e 2.33 in considerazione dei possibili oneri di personale attualmente occupato nei comuni che dovrebbe essere trasferito a carico della gestione commissariale. Esprime poi avviso contrario sulle proposte 7.8 e 8.2 in quanto dispongono norme in violazione dell'articolo 27 della legge 468 del 1978. Anche l'istituzione di una nuova task force prevista dall'emendamento 9.0.1 determina maggiori oneri per la finanza pubblica.

 

Il presidente MORANDO condivide l'avviso del relatore sulla proposta 7.5 in quanto, facendo venir meno il requisito della copertura integrale dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, determina oneri privi di una specifica copertura. In relazione alla proposta 9.0.1 non condivide l'avviso del Governo in quanto ritiene che le disposizioni ivi contenute possano essere attuate nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili qualora si escluda la corresponsione di indennità aggiuntive.

 

Il senatore TECCE (RC-SE) non condivide l'avviso del Presidente sulla onerosità dell'emendamento 7.5 in quanto comunque la proposta tiene in considerazione la copertura dei costi ordinari di smaltimento dei rifiuti. Ritiene quindi che a differenza di altri emendamenti volti a escludere completamente la copertura dei costi di smaltimento suddetti a valere sulle tariffe, la proposta 7.5 non presenti profili critici dal punto di vista finanziario. Preannuncia un voto contrario ad un parere che non sia non ostativo sull'emendamento. Per quanto concerne poi la proposta 9.0.1 condivide le considerazioni svolte dal Presidente Morando.

 

Il RELATORE si dichiara sorpreso dal parere favorevole del Governo sulla proposta 7.5 dato che essa esclude l'integrale copertura di smaltimento dei rifiuti a valere sulle tariffe. Nè vengono indicate le risorse con le quali si fa fronte ai costi eccedenti l'ordinaria gestione di smaltimento dei rifiuti. Propone pertanto di esprimere avviso contrario sulla proposta 7.5. Ove dovesse pervenire una riformulazione in grado di rispettare il vincolo dell'integrale copertura degli oneri per lo smaltimento dei rifiuti a valere sulle tariffe, potranno essere rivalutati i profili critici dell'emendamento. Condivide altresì le osservazioni del Presidente sulla proposta 9.0.1.

 

La Sottocommissione conferisce infine mandato al relatore a redigere un parere del seguente tenore: " La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo sull’emendamento 9.0.1 a condizione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, che vengano in fine aggiunte le seguenti parole: "nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili. Per la partecipazione alle attività su indicate non vengono corrisposti compensi o emolumenti aggiuntivi.". Esprime altresì parere non ostativo sulle restanti proposte, ad eccezione degli emendamenti 3.8, 3.9, 4.7, 7.1, 7.2, 7.3, 7.5, 7.6, 7.7, 7.0.2, 8.1, 2.31, 2.33, 7.8 e 8.2, sui quali il parere è contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale.".

 

Il presidente MORANDO avverte che sono pervenuti tre emendamenti dalla Commissione di merito. Si tratta delle proposte 7.5. (testo 2), 1.100 e 4.100.

 

Il relatore LUSI (Ulivo) illustra le proposte citate rilevando che la proposta 7.5 (testo 2) appare suscettibile di superare i rilievi critici dinanzi sollevati. Mentre non rileva osservazioni sulla proposta 4.100, osserva che l'emendamento 1.100, prevedendo disposizioni in deroga ad alcune normative nazionali, potrebbe determinare maggiori oneri per la finanza pubblica. Infatti, le risorse stanziate sono commisurate a quanto previsto dalla norma del testo. Qualora in realtà si preveda una deroga alle attività da svolgere se ne aggiungerebbero altre senza però aumentare le risorse stanziate.

 

Il senatore RIPAMONTI (IU-Verdi-Com) rileva che, al di là delle considerazioni di merito sulla proposta, la previsione di una deroga alle normative ambientali può essere addirittura virtuosa dal punto di vista finanziario in quanto riduce i costi complessivi degli investimenti.

 

Il senatore LEGNINI (Ulivo) condivide l'assenso di profili finanziari negativi associati all'emendamento 1.100.

 

Dopo che il sottosegretario CASULA  ha chiesto un rinvio per poter approfondire i profili finanziari dell'emendamento, il PRESIDENTE propone di rinviare il seguito dell'esame della proposta 1.100 al fine di acquisire i suddetti chiarimenti, nonché di esprimere avviso favorevole sulle proposte 7.5 (testo 2) e 4.100.

 

La Sottocommissione approva la proposta del Presidente ed il seguito dell'esame dell'emendamento 1.100 viene quindi rinviato.

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere all'Assemblea su emendamenti. Esame. Parere in parte non ostativo; in parte condizionato, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione; in parte contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale )

 

Il relatore LUSI (Ulivo) illustra gli emendamenti trasmessi dall’Assemblea relativi al disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, le proposte 3.8, 3.9, 4.7, 7.1, 7.2, 7.3, 7.100, 7.5, 7.6, 7.7, 7.0.2, 8.100 e 8.1, in quanto suscettibili di determinare maggiori oneri privi della corrispondente copertura finanziaria, nonché la proposta 1.102 in quanto appare in contrasto con la condizione resa dalla Commissione sul testo. Ritiene altresì necessario valutare gli effetti finanziari delle proposte 2.31 e 2.33, nonché acquisire una quantificazione degli oneri connessi alla proposta 7.8. In merito alla proposta 8.2 fa presente che non è indicata la cadenza temporale degli oneri, mentre occorre valutare si le norme contenute nella proposta 9.0.1 possano essere svolte nell’ambito dell’ordinaria attività delle amministrazioni pubbliche ivi indicate. Rileva, infine, che non vi sono osservazioni sui restanti emendamenti.

 

Il sottosegretario CASULA conferma l'avviso già reso per l'esame degli emendamenti trasmessi dalla Commissione di merito. Esprime avviso contrario sulle ulteriori proposte 7.100 e 8.100 in quanto recanti maggiori oneri privi di copertura finanziaria ed in contrasto con quanto previsto dall'articolo 27 della legge n. 468 del 1978. Esprime altresì avviso contrario sull'emendamento 1.102.

 

La Sottocommissione conferisce infine mandato al relatore a redigere un parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo sull’emendamento 9.0.1 a condizione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, che vengano in fine aggiunte le seguenti parole: "nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili. Per la partecipazione alle attività su indicate non vengono corrisposti compensi o emolumenti aggiuntivi.". Esprime altresì parere non ostativo sulle restanti proposte, ad eccezione degli emendamenti 3.8, 3.9, 4.7, 7.1, 7.2, 7.3, 7.5, 7.6, 7.7, 7.0.2, 8.1, 2.31, 2.33, 7.8, 8.2, 7.100, 8.100 e 1.102 sui quali il parere è contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale.".


 

BILANCIO    (5ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2007

80ª Seduta (pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

MORANDO 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Casula e per i trasporti Gentile.

 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione su emendamenti. Seguito e conclusione dell’esame. Parere non ostativo ) 

 

 Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.

 

Il presidente MORANDO ricorda che nella precedente seduta era stato rinviato l’esame della proposta 1.100. Durante il dibattito erano emerse due posizioni: da un lato, il  relatore Lusi riteneva che la previsione della deroga alle normative ambientali e alle altre materie indicate comportasse un incremento di oneri privo di copertura, mentre altri Commissari ritenevano che, a ragione della deroga, gli oneri per gli interventi ivi previsti potessero essere addirittura inferiori a quelli associati al comma 1, dell’articolo 1 del provvedimento in titolo. La Sottocommissione aveva pertanto rinviato l’esame al fine di acquisire ulteriori chiarimenti.

 

Il sottosegretario CASULA, in merito all’emendamento 1.100, fa presente che la proposta emendativa determina minori interventi tecnici rispetto a quelli necessari per la messa in sicurezza e per il rispetto degli attuali limiti previsti a legislazione vigente. In tal senso, la proposta non determina effetti negativi per la finanza pubblica.

 

Su proposta del PRESIDENTE, in sostituzione del relatore, la Sottocommissione esprime infine parere non ostativo sull’emendamento 1.100.


 

BILANCIO    (5ª)

Sottocommissione per i pareri

 

MARTEDÌ 19 GIUGNO 2007

82ª Seduta

 

Presidenza del Presidente

MORANDO

 

Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Casula e per il lavoro e per la previdenza sociale Montagnino.

 

La seduta inizia alle ore 15,10.

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere all’Assemblea su ulteriori emendamenti. Esame. Parere in parte non ostativo, in parte condizionato, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, in parte contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale)  

 

Il relatore LUSI (Ulivo)illustra gli ulteriori emendamenti relativi al disegno di legge in  titolo, rilevando, per quanto di competenza, le proposte 7.50/2, 7.50/3 e 7.50/4, in quanto appaiono suscettibili di determinare maggiori oneri privi di una adeguata copertura. Fa presente poi che la proposta 2.32/1 risulta analoga ad altre sulle quali la Commissione bilancio ha reso parere contrario, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione. In relazione alla proposta 7.50/1, ritiene necessario valutare se l’esclusione della tariffa d’igiene ambientale sia idonea a garantire la neutralità finanziaria del provvedimento, tenuto anche conto che essa determina una disciplina analoga a quella prevista dal testo del disegno di legge. Per quanto concerne la proposta 3.500, posto che dall’entrata in vigore del decreto-legge fino al termine del 2007 agli oneri recati dal provvedimento si provvede nell’ambito delle risorse disponibili sulla gestione commissariale, rileva che occorre valutare gli effetti finanziari della proposta.

            Fa presente, infine, che non vi sono osservazioni sulle restanti proposte emendative.

 

            Il sottosegretario CASULA conviene con le osservazioni del relatore sulle proposte 7.50/2, 7.50/3 e 7.50/4. Esprime avviso contrario sulla proposta 2.31/2,  mentre rileva che la proposta 7.50/1 non presenta profili finanziari critici in quanto è garantita in ogni caso l’invarianza finanziaria degli oneri. Sottolinea quindi di non aver avuto il tempo di esaminare l’emendamento 3.500.

 

            Il presidente MORANDO, stante l’esigenza di esprimere il parere all’Assemblea, rileva che soltanto l’ultimo periodo dell’emendamento 3.500 presenta profili finanziari problematici.

 

            Il senatore LEGNINI (Ulivo)rileva che se gli interventi di bonifica ivi indicati fossero ricompresi tra quelli già previsti dal provvedimento, allora la proposta 3.500 non presenterebbe profili finanziari critici.

 

            Dopo l’intervento del senatore TECCE (RC-SE), volto a condividere le osservazioni svolte dal senatore Legnini, prende la parola il senatore FERRARA (FI)per segnalare che, se i suddetti interventi di bonifica fossero ricompresi tra quelli già previsti nel testo originario, non vi sarebbe necessità di introdurre questa ulteriore specificazione.

 

            Il presidente MORANDO rileva che la soppressione dell’ultimo periodo della proposta 3.500 risolverebbe, da un lato, i profili finanziari, ove sussistessero, mentre sarebbe assolutamente invariante qualora gli interventi di bonifica fossero già ricompresi tra quelli indicati nel testo originario.

 

            La Sottocommissione conferisce infine mandato al relatore a redigere un parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli ulteriori emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere contrario, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 7.50/2, 7.50/3, 7.50/4 e 2.32/1, mentre sull’emendamento 3.500 il parere è contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale, alla soppressione delle parole: "Successivamente alla chiusura del sito saranno avviati gli interventi di bonifica."

Esprime, infine, parere di nulla osta su tutte le restanti proposte emendative.".

 


 

BILANCIO    (5ª)

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2007

85ª Seduta (2ª pomeridiana)

 

Presidenza del Presidente

MORANDO

 

Intervengono i sottosegretari di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali D'Andrea e per l'economia e le finanze Casula.

 

La seduta inizia alle ore 17,25.

 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere all'Assemblea su ulteriori emendamenti. Esame. Parere in parte non ostativo, in parte condizionato ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione)

 

Il presidente MORANDO avverte che la Sottocommissione è stata autorizzata a riunirsi per esprimere il parere sulle proposte 9.6 (testo 3) e 7.800, riferite al disegno di legge in titolo, testé trasmesse dall'Assemblea.

 

Il relatore LUSI (Ulivo), per quanto concerne la proposta 7.800, rileva che non vi sono osservazioni da formulare, mentre in relazione all'emendamento 9.6 (testo 3) rileva l'esigenza di acquisire conferma da parte del Governo che la messa a norma ivi prevista di almeno uno degli impianti esistenti di produzione di combustibile da rifiuti rientri tra gli interventi del Commissario straordinario finanziati a legislazione vigente.

 

Il sottosegretario D'ANDREA rileva che la disposizione contenuta nell'emendamento 9.6 (testo 3) è compatibile con le scelte operate in passato per risolvere l'emergenza dei rifiuti in Campania.

 

Dopo gli interventi dei senatori RIPAMONTI (IU-Verdi-Com)  e MORGANDO (Ulivo) volti a rilevare che l'emendamento 9.6 (testo 3) non risulta presentare profili finanziari critici e che la previsione di messa a norma di almeno un impianto di produzione di combustibile da rifiuti potrebbe addirittura determinare risparmi di spesa, prendono la parola i senatori AZZOLLINI (FI)  e FERRARA (FI) per segnalare che, in assenza di un'asseverazione puntuale delle norme che a legislazione vigente prevedano la messa a norma degli impianti esistenti da parte del Governo, non sarebbe prudente procedere con un avviso favorevole.

 

Interviene il senatore CICCANTI (UDC) per preannunciare il proprio voto contrario ad una proposta di parere non ostativo sull'emendamento 7.800, in quanto, a suo giudizio, esso risulta suscettibile di attenuare le sanzioni inizialmente previste dal decreto-legge per la copertura integrale dei costi di smaltimento dei rifiuti. In tale prospettiva le sanzioni appaiono svolgere il ruolo di garantire l'equilibrio finanziario del provvedimento.

 

Dopo un intervento del sottosegretario CASULA volto a dichiarare che, a seguito degli approfondimenti svolti dalla Ragioneria generale dello Stato, la messa a norma di almeno uno degli impianti esistenti contenuta nell'emendamento 9.6 (testo 3) rientra nella risorse previste dalle ordinanze della protezione civile, prende la parola il sottosegretario D'ANDREA per precisare che, a seguito di approfondimenti svolti dagli Uffici, l'intervento di messa a norma in questione è stato già previsto dall'articolo 2 del decreto-legge n. 14 del 2005 e dall'articolo 6, comma 2, del decreto-legge n. 245 del 2006.

 

Il senatore FERRARA (FI) rileva che i chiarimenti del Governo non consentono di escludere che l'emendamento 9.6 (testo 3) determini un'accelerazione di spese con effetti negativi sui saldi.

 

Il presidente MORANDO fa presente che, trattandosi di interventi di messa a norma di natura discrezionale, a tutela dei profili finanziari connessi all'emendamento 9.6 (testo 3) si potrebbe introdurre una condizione volta a garantire il rispetto del limite massimo delle risorse disponibili sulla gestione commissariale. In tal modo risulterebbe superata anche al preoccupazione segnalata da ultimo dal senatore Ferrara.

 

Il senatore AUGELLO (AN) esprime forti perplessità sulla proposta del presidente Morando in quanto, con le modifiche proposte, verrebbe meno il contenuto innovativo della disposizione in esame.

 

La Sottocommissione conferisce infine mandato al relatore a redigere un parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli ulteriori emendamenti 9.6 (testo 3) e 7.800 trasmessi dall’Assemblea e relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, sull’emendamento 9.6 (testo 3), parere di nulla osta a condizione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, che dopo la parola: "assicura" siano inserite le seguenti: ", nel limite massimo delle risorse disponibili per la gestione commissariale,". Esprime quindi parere di nulla osta sull’emendamento 7.800.".

 

La seduta termina alle ore 18,05.

 

 


FINANZE E TESORO    (6ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 6 GIUGNO 2007

14ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

BONADONNA 

 

La Sottocommissione ha adottato la seguente deliberazione per il provvedimento deferito:

 

 

alla 13a Commissione:

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti : parere favorevole.


INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO    (10ª) 

 

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2007

59ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

SCARABOSIO 

    

 

            La seduta inizia alle ore 16.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13^ Commissione. Esame. Parere favorevole con osservazione)

 

Il senatore PARAVIA (AN) , introducendo l'esame del provvedimento in titolo, fa presente che il decreto-legge n. 61 del 2007 reca alcune misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. Si tratta di un'emergenza che risale al 1994, quando fu nominato il prefetto di Napoli come commissario delegato del Governo per la risoluzione del problema. Tralasciando i passaggi intermedi e arrivando ai nostri giorni, va ricordato che lo scorso ottobre è stato adottato il decreto-legge n. 263 del 2006, convertito dalla legge n. 290, il quale ha assegnato al Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio le funzioni di Commissario delegato per l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Campania.

Il presente decreto individua i siti ove saranno realizzate le prossime discariche, prevedendo contestualmente misure ambientali compensative e vietando l'utilizzo di alcune zone già interessate in passato dallo smaltimento dei rifiuti e ormai sature. Sono disciplinati alcuni aspetti legati all'attività dei Consorzi di bacino, sono previste misure dirette ad incrementare la raccolta differenziata ed il conferimento di alcuni poteri a presidenti delle province e prefetti.

La norma che investe la competenza della Commissione industria è l'articolo 9, che conferisce al Commissario delegato il compito di adottare, entro novanta giorni, il Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti per la regione. Il Piano deve prevedere le priorità delle azioni di prevenzione nella produzione, riutilizzo, riciclaggio del materiale, recupero di energia e smaltimento e contiene l'indicazione del numero e della capacità produttiva degli impianti che dovranno operare in ciascuna provincia.

Il Relatore ricorda che già il decreto-legge di ottobre faceva riferimento al Piano regionale di gestione dei rifiuti, adottato dal precedente Commissario del Governo nel marzo 2006 del quale il nuovo Commissario doveva curare l'aggiornamento. Il provvedimento ora in esame prende atto delle difficoltà di attuare il Piano predetto e, con una modifica al decreto precedente, conferisce il compito di redigere un nuovo Piano che contenga le azioni prioritarie.

Quanto ai termini utilizzati dall'articolo 9, è opportuno menzionare che essi trovano una definizione normativa nell’articolo 218 del decreto legislativo n. 152 del 2006, recante norme in materia ambientale.

In particolare, per prevenzione si intende la riduzione della quantità e della nocività per l'ambiente degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio e delle materie e sostanze in essi utilizzate.

Per riutilizzo si intende qualsiasi operazione nella quale l'imballaggio è reimpiegato per un uso identico.

            Per recupero di energia si intende l'utilizzazione di rifiuti di imballaggio combustibili quale mezzo per produrre energia mediante termovalorizzazione con recupero di calore.

            A conclusione della propria esposizione, il Relatore illustra quindi una proposta di parere favorevole con una osservazione (pubblicata in allegato) concernente il fatto che i Consorzi di bacino non hanno dato alcuna positiva prova di efficienza per lo smaltimento dei rifiuti e pertanto l'obbligatorietà del ricorso ad essi, previsto nell'articolato, non appare opportuno.

 

            Si apre quindi il dibattito.

 

            Il senatore ALLOCCA (RC-SE) richiama l'attenzione sulla questione centrale della eccessiva produzione di rifiuti non tanto da parte dei cittadini, quanto a causa dei processi di produzione industriale. Esprime pertanto l'auspicio che possa essere avviata ed attuata soprattutto una nuova linea di condotta basata non soltanto sulla progressiva diminuzione del volume dei rifiuti, ma, cosa ancor più importante, che faccia leva sulla raccolta differenziata, ai fini del riciclo e del riutilizzo dei rifiuti. Esprime infine la propria netta contrarietà all'ipotesi di favorire i processi industriali per la produzione di energia dai rifiuti, e cioè i cosiddetti termovalorizzatori.

 

            Il senatore PECORARO SCANIO (IU-Verdi-Com) esprime apprezzamento per il tenore del parere proposto dal Relatore in ordine alla necessità di provvedere seriamente alla grave problematica dello smaltimento dei rifiuti. Condivide altresì il rilievo concernente l'articolo 4, esprimendo a sua volta perplessità in ordine all'affidamento obbligatorio ai Consorzi di bacino per lo smaltimento dei rifiuti. Propone quindi al Relatore di modificare la proposta di parere espungendo il giudizio di apprezzamento riferito all'articolo 9, in modo da poter addivenire ad un'ampia condivisione della proposta in esame.

 

            Non essendovi altri interventi, il PRESIDENTE chiude la discussione generale ed invita il Relatore ad esprimersi sul suggerimento testé avanzato.

 

            Il relatore PARAVIA (AN) dichiara di accogliere la proposta di modifica del senatore Pecoraro Scanio e quindi, previa verifica del numero legale, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole con osservazione come modificata (pubblicata in allegato).


SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE SUL

DISEGNO DI LEGGE N. 1566

 

 

La Commissione, esaminato per quanto di competenza il disegno di legge in titolo,

 

attesa la necessità di provvedere tempestivamente con norme risolutive per il grave problema dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania;

 

apprezzata positivamente la disposizione di cui all'articolo 9, specie con riguardo alla previsione di un Piano per il ciclo industriale integrato dei rifiuti che preveda anche la possibilità di favorire i processi di recupero dell’energia,

 

esprime parere favorevole.

 

Rileva tuttavia la necessità che nel prosieguo dell’esame di merito siano opportunamente modificate le disposizioni di cui all'articolo 4, che prevede l'obbligo per i comuni della Campania di avvalersi dei Consorzi di bacino. L’esperienza ha finora dimostrato che tali Consorzi sono privi dei requisiti di natura tecnico-economica, professionale e qualitativa richiesti dal Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 163 del 2006) e pertanto, il mantenimento della normativa nei termini proposti, rischia di incrementare il contenzioso amministrativo, allo stato attuale già notevolmente consistente.

 

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL

DISEGNO DI LEGGE N. 1566

 

 

La Commissione, esaminato per quanto di competenza il disegno di legge in titolo,

 

attesa la necessità di provvedere tempestivamente con norme risolutive per il grave problema dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania,

 

esprime parere favorevole.

 

Rileva tuttavia la necessità che nel prosieguo dell’esame di merito siano opportunamente modificate le disposizioni di cui all'articolo 4, che prevede l'obbligo per i comuni della Campania di avvalersi dei Consorzi di bacino. L’esperienza ha finora dimostrato che tali Consorzi sono privi dei requisiti di natura tecnico-economica, professionale e qualitativa richiesti dal Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 163 del 2006) e pertanto, il mantenimento della normativa nei termini proposti, rischia di incrementare il contenzioso amministrativo, allo stato attuale già notevolmente consistente.

 


 

 

IGIENE E SANITA'    (12ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 6 GIUGNO 2007

8ª Seduta 

 

Presidenza della Presidente  

BASSOLI 

 

 

La Sottocommissione ha adottato la seguente deliberazione per il provvedimento deferito:

 

            alla 13a Commissione

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti : esame e rinvio.


 

IGIENE E SANITA'    (12ª) 

Sottocommissione per i pareri

 

MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2007

9ª Seduta 

 

Presidenza della Presidente

BASSOLI 

 

 

La Sottocommissione ha adottato la seguente deliberazione per il provvedimento deferito:

 

            alla 13a Commissione:

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti : rimessione alla sede plenaria.

 


 

IGIENE E SANITA'    (12ª) 

 

MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2007

84ª Seduta 

 

Presidenza del Vice Presidente

SILVESTRI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Zucchelli. 

 

 

IN SEDE CONSULTIVA 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

(Parere alla 13a Commissione. Esame e rinvio)

 

      La relatrice BASSOLI (Ulivo) introduce il disegno di legge in titolo, ricordando che lo stesso è già stato posto all'esame della Sottocommissione per i pareri, che ha deciso la rimessione alla sede plenaria.

            Fa quindi presente che il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, è finalizzato a fronteggiare la situazione di emergenza relativa allo smaltimento dei rifiuti in Campania. A questo fine, l’articolo 1 del provvedimento individua quattro siti per la realizzazione di discariche, posti nei comuni di Serre, Savignano Irpino, Terzigno e Sant’Arcangelo Trimonte. Tali discariche sono destinate allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi. La loro attività è indicata come coincidente con lo stato di emergenza nella Regione.

            Quanto ai profili di competenza della Commissione, rileva che, ai sensi del comma 4, l’utilizzo dei siti individuati, fatto salvo il rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento, può avvenire anche in deroga alla normativa in materia igienico-sanitaria. Tuttavia, il Commissario incaricato ha l’obbligo di assicurare ogni misura necessaria alla tutela della salute. Il comma 1 dell’articolo 2, prosegue la relatrice, è volto alla sostituzione del comma 2 dell’articolo 3 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito dalla legge n. 290 del 2006. La disposizione in esame riguarda la facoltà del Commissario di affidare in via d’urgenza parti del processo di smaltimento a soggetti individuati dal Commissario stesso. A tale proposito la novella proposta, così come il testo vigente, vincola il Commissario ad agire nel rispetto delle necessarie garanzie sanitarie. La senatrice Bassoli precisa che la novella medesima conferisce inoltre al Commissario la facoltà di requisire e utilizzare impianti e cave: la gestione di tali siti è pertanto affidata al Commissario, il quale è tenuto ad adottare misure per la protezione della salute umana e per l’eliminazione di situazioni di pericolo.

            La relatrice procede infine all'illustrazione della propria proposta di parere con osservazioni (pubblicata in allegato al presente resoconto).

 

            Si apre la discussione generale.

 

            Il senatore POLLEDRI (LNP) ritiene che lo schema di parere appena illustrato debba essere integrato, nelle premesse, con un preciso riferimento alla necessità di dotare i territori interessati di idonei impianti di termovalorizzazione dei rifiuti. Anziché costituire un elemento al di fuori della competenza della Commissione, il riferimento auspicato è idoneo a mettere in evidenza l'importanza di una soluzione strutturale ad un problema la cui sussistenza ha di per sé rilevanza dal punto di vista igienico-sanitario, tenuto conto che l'assenza di strutture adeguate non può che determinare la ripetizione di emergenze del tipo di quella attualmente in essere.

 

            Il senatore IOVENE (SDSE), pur condividendo le ragioni di fondo espresse dal senatore Polledri, richiama l'opportunità di pervenire nel corso della seduta odierna all'espressione di un parere, che necessariamente non può contemplare riferimenti alla necessità di costruzione di termovalorizzatori, in virtù del rispetto dell'ambito di competenza della Commissione. Dichiara inoltre il proprio orientamento favorevole rispetto alla proposta di parere presentata, pur invitando ad una riflessione sull'opportunità di una riformulazione dell'osservazione di cui al punto 1), al fine di mettere maggiormente in evidenza il carattere eccezionale delle misure eventualmente disposte in deroga alla normativa igienico-sanitaria vigente, insieme ad un imprescindibile obbligo di concordare tali provvedimenti con il Ministero della salute.

 

            Nell'esprimere, a nome del proprio Gruppo, una valutazione positiva sulla proposta illustrata dalla relatrice, la senatrice BAIO (Ulivo) rileva come opportunamente il Ministro della salute, nel corso della recente audizione relativa agli aspetti sanitari della gestione dei rifiuti in Campania, abbia fatto presente il proposito di riservare alla questione un adeguato livello di attenzione, pur non risultando allo stato attuale rischi immediati per la salute delle persone.

 

            Il senatore TOMASSINI (FI) giudica favorevolmente il fatto che, grazie alla rimessione in sede plenaria, la Commissione possa esaminare il provvedimento in titolo con la necessaria ampiezza, tenuto conto della particolare rilevanza della materia. Riepiloga a tale proposito alcuni dati, elaborati dal commissariato straordinario per la gestione dei rifiuti in Campania, che indicano livelli preoccupanti di mortalità e morbilità nelle aree interessate dall'emergenza. Ricorda quindi che la questione dei rifiuti in Campania rappresenta un rischio sanitario di interesse nazionale, anche in considerazione dell'ormai imminente chiusura di una delle discariche attualmente in uso. Ritiene pertanto che le osservazioni debbano essere riformulate in maniera da porre indicazioni più precise rispetto a quelle contenute nello schema di parere proposto. In particolare, considera non sufficientemente definito l'ambito della deroga richiamata al punto 1); ritiene inoltre opportuno riformulare l'osservazione di cui al punto 2) nel senso di richiamare in maniera più stringente le istituzioni responsabili alla necessità di una soluzione strutturale del problema dibattuto.

 

            La senatrice VALPIANA (RC-SE) dopo aver sottolineato la rilevanza della questione oggetto del decreto-legge in esame per la Commissione, esprime il proprio apprezzamento nei confronti dell'operato della relatrice e rileva come la situazione di emergenza alla base del provvedimento in titolo non possa legittimare alcuna deroga rispetto ai principi posti dall'ordinamento a tutela della salute umana. Osserva quindi che proprio in tale ottica debbano essere lette le osservazioni contemplate nello schema di parere proposto. Fa inoltre presente l'improponibilità di un intervento della Commissione volto ad indicare gli strumenti tecnici atti a risolvere l'attuale situazione di emergenza nella gestione dei rifiuti, rientrando tale aspetto nella competenza della Commissione di merito.

 

            Esprime un giudizio positivo sulla proposta di parere presentata dalla relatrice il senatore BOSONE (Aut), il quale rileva inoltre la sussistenza di un oggettivo bisogno di affrontare la situazione attuale della Campania in un contesto di emergenza, restando ferma la necessità di predisporre al più presto le strutture idonee ad una soluzione definitiva. Suggerisce infine di valutare l'eventualità di inserire nello schema di parere un riferimento all'istituzione di unità di monitoraggio sui rischi sanitari.

 

            Il presidente SILVESTRI suggerisce l'integrazione dello schema di parere con un'osservazione tesa a sollecitare la predisposizione di una mappatura relativa ai rischi sanitari connessi alla gestione dei rifiuti.

 

            Dopo aver rilevato la contraddizione tra il quadro descritto dal Ministro della salute in Commissione e i dati preoccupanti resi noti dal commissariato straordinario operante in Campania, la senatrice MONACELLI (UDC) giudica congrua l'eventuale menzione dei termovalorizzatori nel parere della Commissione, in ragione degli effetti che tali impianti comportano sul piano dell'igiene pubblica, nonché dell'esigenza di fornire indicazioni aventi rilevanza nel lungo periodo. Richiama infine l'attenzione sulla necessità di indicazioni più stringenti circa la gestione degli aspetti sanitari connessi con il decreto-legge in esame.

 

            Il senatore GRAMAZIO (AN) osserva come il Ministro della salute, nel corso dell'audizione svolta in Commissione sul problema dei rifiuti in Campania, non abbia tenuto conto dei dati rilevati dal Commissario straordinario, i quali tra l'altro devono indurre ad una riflessione in merito alle responsabilità delle amministrazioni responsabili del trattamento dei rifiuti in Campania. Invita inoltre a non prescindere da un approfondito esame dei profili connessi ai rapporti tra Commissariato straordinario, Ministero della salute, Assessorato regionale alla sanità ed aziende sanitarie operanti nel territorio.

 

            Il senatore CURSI (AN) invita a sua volta a tenere conto dell'importanza, per chi ha la responsabilità di tutelare la salute pubblica, delle acquisizioni epidemiologiche rese note dal Commissario straordinario.

 

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

            La seduta termina alle ore 16,25.


PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1566

 

 

            La 12a Commissione permanente Igiene e Sanità, esaminato per le parti di competenza il disegno di legge in titolo,

            premesso che l'emergenza rifiuti deve essere affrontata tenendo conto dei profili di carattere sanitario,

            alla luce delle dichiarazioni rese dal ministro Turco nell'audizione svoltasi il 5 ed il 7 giugno scorsi e delle risultanze dello studio commissionato dal Dipartimento della Protezione civile in ordine alla correlazione fra rischio ambientale da rifiuti, mortalità e malformazioni genetiche,

            tenuto conto dell'allarme reale della popolazione,

             esprime parere favorevole, con le seguenti osservazioni:

1)                  si invita la Commissione di merito a rilevare l'opportunità di valutare con attenzione l'introduzione, in via eccezionale, di norme - da concordare con il Ministero della salute - in deroga alla normativa igienico-sanitaria;

2)                  si invita la Commissione di merito a sollecitare il Governo a predisporre un piano di interventi strutturali per assicurare - nel contesto della gestione dei rifiuti in Campania - la tutela della salute.

 


Commissione parlamentare per le questioni regionali

 

SOMMARIO

 

GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2007

 

SEDE CONSULTIVA

(omissis)

Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

S. 1566 Governo.

(Parere alla 13a Commissione del Senato).

(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Il deputato Emanuele SANNA (Ulivo), relatore, riferisce che il testo del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 61/2007 è volto ad attivare misure straordinarie per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri compiti agli enti ordinariamente competenti. Evidenzia che il provvedimento d'urgenza contiene disposizioni relative ad un settore, quello della gestione e dello smaltimento di rifiuti, che rientra nell'ambito della materia ambientale, assegnata dall'articolo 117, comma 1, lettera s), della Costituzione alla competenza esclusiva dello Stato. Valuta favorevolmente le previsioni di cui all'articolo 6, che, per consentire un graduale rientro nelle competenze ordinarie, statuiscono la nomina dei Presidenti delle province quali sub-commissari per l'emergenza rifiuti, al fine di assicurare la realizzazione del ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in ambito provinciale. Esprime tuttavia perplessità sui contenuti dell'articolo 9, su cui si sofferma diffusamente, sottolineando che potrebbe apparire lesiva delle competenze della regione l'attribuzione al Commissario delegato del compito di adottare un Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti in sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti; rileva che tale previsione potrebbe trovare giustificazione solo nel quadro di una effettiva conclusione dello stato di emergenza entro il termine del 31 dicembre 2007 fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2007. Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

Leoluca ORLANDO, presidente, nel condividere le considerazioni espresse dal relatore, rileva che l'articolo 9 presenta una formulazione non chiara rispetto alle modalità attraverso cui il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti adotta, in sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti. Sostiene quindi che tale previsione rischia di configurare una lesione dell'assetto delle competenze definite ai sensi del titolo V della Costituzione.

Il deputato Domenico ZINZI (UDC) richiama l'esigenza ormai indifferibile di procedere ad un tempestivo superamento dello stato emergenziale nella regione Campania, affinché gli enti territorialmente competenti possano riappropriarsi delle proprie funzioni istituzionali in un settore particolarmente delicato quale quello ambientale e della gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Il deputato Emanuele SANNA (Ulivo), relatore, ribadisce che in Campania si profila un'emergenza di carattere igienico-sanitaria ormai incontrollabile. Ritiene corretta l'impostazione cui si ispira il provvedimento d'urgenza, tendente ad affermare un graduale trasferimento delle attività di gestione dei rifiuti in ambito provinciale. Ritiene al riguardo opportuno attribuire un più incisivo ruolo, con corrispondente assunzione di responsabilità istituzionale e politica, ai presidenti delle province, nominati sub-commissari per l'emergenza rifiuti ai sensi dell'articolo 6 del testo in esame.

Leoluca ORLANDO, presidente, osserva che la situazione nella regione Campania ha ormai superato il limite di guardia, al punto che si è resa addirittura necessaria una presa di posizione del Presidente della Repubblica sull'urgenza di apprestare le più idonee misure volte al tempestivo superamento della crisi ambientale.

Il senatore Claudio MOLINARI (AUT), nel ricordare che lo stato di emergenza in Campania è stato prorogato da precedenti interventi normativi del Governo fino al 31 dicembre 2007, manifesta l'auspicio che entro tale data sia possibile riprendere effettivamente l'ordinaria gestione del ciclo dei rifiuti. Rileva quindi la mancanza di una chiara ripartizione di competenze in materia ambientale tra i diversi enti preposti alla tutela del territorio, tra cui in particolare i consorzi di bacino e le province. Stigmatizza poi la circostanza che sia necessario un provvedimento d'urgenza del Governo per individuare, presso i comuni, i siti da destinare a discarica per lo smaltimento dei rifiuti. Esprime perplessità anche in riferimento alla previsione di cui all'articolo 2, che attribuisce al Commissario delegato il potere di utilizzare gli impianti, le cave e le discariche anche se sottoposti a provvedimento di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria.

Il deputato Domenico ZINZI (UDC) evidenzia che in Campania sussiste una grave situazione di emergenza non soltanto in relazione alla vicenda dei rifiuti ma anche sul versante della sanità. Ritiene che di tali criticità sia responsabile il Governo, che non ha saputo, sin dall'inizio, individuare adeguate soluzioni e che limita la propria azione ad una ripetuta quanto inutile erogazione di risorse che non paiono certamente sufficienti a superare le predette condizioni di criticità ambientale e sanitaria.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.


ALLEGATO 2

DL 61/07 - Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

S. 1566 Governo.

 

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

 

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminato il testo del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 61/2007, in corso di esame presso la 13a Commissione del Senato, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti;

considerato che il testo contiene disposizioni in materia di gestione e smaltimento di rifiuti, settore che rientra nell'ambito della materia ambientale, assegnata dall'articolo 117, comma 1, lettera s), della Costituzione alla competenza esclusiva dello Stato;

considerato che il novero dei poteri di deroga consentiti per motivi di protezione civile deve essere inserito in un sistema di collaborazione e ripartizione delle competenze tra Stato ed enti locali, riconoscendo al primo le funzioni di promozione e coordinamento degli interventi ed ai secondi la gestione degli interventi sul territorio;

valutata favorevolmente l'impostazione del testo in esame in cui vengono previsti significativi interventi degli enti locali e della regione nella direzione di una decisione il più possibile partecipata e condivisa sulle misure volte a contrastare l'emergenza, con un maggiore coinvolgimento nel ciclo di gestione e smaltimento rifiuti della regione e dei presidenti delle province;

rilevato l'articolo 6, che prevede, per consentire un graduale rientro nelle competenze ordinarie, la nomina dei Presidenti delle province quali sub-commissari per l'emergenza rifiuti, al fine di attuare le iniziative necessarie ad assicurare la realizzazione del ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in ambito provinciale;

considerato che potrebbe apparire non conforme al rispetto delle competenze della regione la previsione di cui all'articolo 9, che sembra trovare giustificazione solo nel quadro di una effettiva conclusione dello stato di emergenza entro il termine del 31 dicembre 2007 fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2007;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:

a) occorre evidenziare, anche in considerazione della durata ultradecennale dello stato di emergenza, che si pone un'esigenza di carattere generale che i perduranti interventi commissariali in deroga alla normativa vigente non incidano sull'assetto organizzativo e sulle competenze regionali e degli enti locali costituzionalmente definite;

b) occorre altresì evidenziare l'esigenza che lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania possa effettivamente concludersi entro il previsto termine del 31 dicembre 2007, al fine di assicurare l'esercizio dei propri compiti agli enti ordinariamente competenti.

 

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

------ XV LEGISLATURA ------

168a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

 

GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2007

(Antimeridiana)

_________________

 

Presidenza del vice presidente CAPRILI,

indi del vice presidente CALDEROLI

 

_________________

 

N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Democrazia Cristiana per le autonomie-Partito Repubblicano Italiano-Movimento per l'Autonomia: DCA-PRI-MPA; Forza Italia: FI; Insieme con l'Unione Verdi-Comunisti Italiani: IU-Verdi-Com; Lega Nord Padania: LNP; L'Ulivo: Ulivo; Per le Autonomie: Aut; Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: RC-SE; Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo: SDSE; Unione dei Democraticicristiani e di Centro (UDC): UDC; Misto: Misto; Misto-Consumatori: Misto-Consum; Misto-Italia dei Valori: Misto-IdV; Misto-Italiani nel mondo: Misto-Inm; Misto-Partito Democratico Meridionale (PDM): Misto-PDM;Misto-Popolari-Udeur: Misto-Pop-Udeur; Misto-Sinistra Critica: Misto-SC.

 

 

Discussione del disegno di legge:

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (Relazione orale) (ore 10,17)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1566.

Il relatore, senatore Confalonieri, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.

Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, onorevoli senatrici, onorevoli senatori, signori del Governo, il decreto n. 61 che ci accingiamo a convertire in legge, recante interventi straordinari per superare l'emergenza rifiuti in Campania, riconferma lo sforzo che il Governo sta compiendo, attraverso il commissario delegato, per porre fine a un'intollerabile situazione di degrado ambientale e sociale che impropriamente va sotto il nome di emergenza rifiuti e che da troppo tempo si protrae, con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini della Regione.

Sulla conversione in legge del decreto n. 61 si è svolto in Commissione un approfondito dibattito, al quale hanno dato il loro importante contributo tutti i commissari di maggioranza e di opposizione, e di ciò voglio qui ringraziarli in maniera assolutamente non rituale.

La Commissione ha anche avuto modo di svolgere una serie di audizioni (in particolare di rappresentanti della struttura commissariale, dei presidenti delle Province campane, dei sindaci dei Comuni individuati all'articolo 1 del decreto, del presidente della Federparchi, del direttore generale competente del Ministero dell'ambiente), che hanno ad essa consentito sia di mettere a fuoco alcuni specifici aspetti della realtà effettuale e istituzionale, sulla quale la normativa del decreto va ad incidere, sia di disporre di una visione di insieme dell'attuale situazione emergenziale, nonché delle sue prospettive di evoluzione, con particolare riferimento al percorso che dovrà da qui alla fine dell'anno portare al passaggio all'ordinarietà nella gestione del ciclo dei rifiuti.

In effetti, quello che il Presidente della Repubblica ha definito il penoso protrarsi dell'emergenza rifiuti in Campania ha ormai, a distanza di 14 anni dalla nomina del primo dei sei commissari straordinari, tutte le caratteristiche di una condizione cronica inaccettabile, priva di qualsiasi giustificazione e segnata in più punti da responsabilità specifiche e diffuse, da responsabilità locali e da sottovalutazioni istituzionali anche nazionali. Errori strategici e gravi inadempienze hanno condizionato le scelte di questi 14 anni, con il risultato che sovente il ricorso a interventi per l'emergenza ha prodotto nuova emergenza. A tutt'oggi, si deve ancora chiudere il ciclo dei rifiuti, non solo nel senso di superare definitivamente l'emergenza ma soprattutto nel pervenire alla realizzazione di un ciclo integrato nel quale ogni componente faccia la sua parte.

A tutt'oggi è forte la consapevolezza che il successo di questa intrapresa è anche legato alla capacità di resistere a quelle penetrazioni e a quei condizionamenti della criminalità organizzata che purtroppo in tutti questi anni hanno segnato e influenzato l'emergenza rifiuti in Campania.

Dunque, la gravità della situazione esige ancora oggi interventi di tipo straordinario, anche per rimuovere con assoluta celerità condizioni ambientali suscettibili di produrre nuovi effetti negativi sulla salute delle persone, ma esige altresì che la condizione di un piano di gestione integrata del ciclo dei rifiuti si ponga come condizione necessaria per chiudere l'emergenza e per superare in modo realmente definitivo l'attuale situazione di degrado.

Giustamente, pertanto, il decreto-legge in conversione salda il riconoscimento di ampi poteri al commissario delegato - nella linea già tracciata dal decreto n. 263 del 2006 - con la previsione, all'articolo 9, di un piano per il ritorno all'ordinarietà e con la nomina, all'articolo 6, dei Presidenti delle Province a subcommissari al fine di accelerare la restituzione dei poteri agli enti competenti. Quest'ultima previsione va collegata a quella, sempre all'articolo 6, secondo la quale il Presidente del Consiglio, su proposta del commissario, revoca lo stato di emergenza anche limitatamente a singoli ambiti provinciali in possesso di sufficiente dotazione impiantistica.

Siamo qui di fronte a uno dei profili cruciali del decreto: l'urgenza di taluni straordinari interventi e il relativo accentramento di competenze sono correlati e preordinati all'instaurazione dell'ordinarietà. Peraltro, sull'ordinarietà non vi è nulla da inventare in Campania; esiste un quadro legislativo sia nel nostro Paese che a livello europeo, che, laddove è stato attuato, ha prodotto - e questo vale anche per buona parte delle Regioni italiane - risultati importanti in termini di condivisione e di efficienza del ciclo integrato dei rifiuti, capace non solo di allontanare l'emergenza, ma di rendere possibili, oggi, frontiere ancora più impegnative sul terreno della riduzione dei rifiuti, della raccolta differenziata e del riuso del materiale riciclato.

Il dibattito svoltosi in Commissione ha evidenziato queste tematiche e soprattutto è valso a mettere in rilievo come questo piano, se vuole davvero segnare la chiusura dell'epoca non gloriosa dell'emergenza, deve essere un piano condiviso, un piano che nasca dalla comunicazione e dal dialogo responsabile con le istituzioni locali e con i cittadini, secondo quella logica di partecipazione e di informazione che ha caratterizzato il decreto-legge n. 263 del 2006 e che mantiene tuttora piena validità, anzi, oggi è ancora più valida di ieri.

Il combinato disposto, previsto da questo decreto, tra affidamenti impegnativi al commissario delegato per l'oggi e un piano chiaro, credibile, possibile da avviarsi contestualmente alla fine dello stato di emergenza, è anche l'unica possibilità per recuperare credibilità e fiducia tra le istituzioni, ma soprattutto tra la popolazione della Campania, in particolare tra i cittadini di quelle località dove sono previste le realizzazioni indicate in questo decreto.

Il decreto consta di 10 articoli.

L'articolo 1 stabilisce, al comma 1, che entro il termine dello stato di emergenza rifiuti - fissato al 31 dicembre 2007 - sono attivati i siti da destinare a discarica presso i seguenti Comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento. Il comma 2 consente l'utilizzo del sito di Serre fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal Presidente della Provincia di Salerno. Il comma 3 consente l'uso del sito di Terzigno fino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio del termovalorizzatore di Acerra. Sempre ai sensi del comma 3, il commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato esistenti nel medesimo territorio.

L'articolo 2 disciplina l'affidamento del servizio di smaltimento e prevede che il commissario delegato individui, anche con affidamenti diretti, le soluzioni ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti. Prevede altresì che il commissario delegato possa utilizzare, previa requisizione, gli impianti, le cave dismesse o abbandonate, le discariche che presentano volumetrie disponibili, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria.

L'articolo 3 vieta la localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica del territorio dell'area «Flegrea».

L'articolo 4, al comma 1, obbliga i Comuni della Regione Campania ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell'articolo 6 della legge della Regione Campania n. 10 del 1993. Ai sensi del successivo comma 3, il commissario delegato può disporre l'accorpamento, ovvero lo scioglimento, dei consorzi medesimi che non adottino le misure che saranno prescritte da una specifica ordinanza commissariale, per l'incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata.

L'articolo 5 stabilisce che i prefetti della Regione Campania, per quanto di competenza, assumano ogni necessaria determinazione per assicurare la piena effettività agli interventi e alle iniziative poste in essere dal commissario delegato.

L'articolo 6, come precedentemente ricordato, prevede la nomina dei Presidenti delle Province della Regione Campania come subcommissari e al comma 3 stabilisce che, con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del commissario delegato, si possa provvedere alla revoca delle dichiarazioni dello stato di emergenza, anche limitatamente ai singoli ambiti provinciali che presentino sufficiente dotazione impiantistica.

L'articolo 7 prevede che i Comuni campani debbano assicurare che, a decorrere dal 1° gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, la tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani garantisca complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio. I Consigli comunali che non provvedono nei termini previsti possono essere sciolti per grave violazione di legge.

L'articolo 8 dispone che dall'attuazione del decreto-legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

L'articolo 9 stabilisce che, in sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il commissario delegato, entro 90 giorni adotta, sentita la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella Regione Campania e il commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione del ciclo industriale integrato dei rifiuti.

Infine, signor Presidente, onorevoli senatrici e senatori, nel chiedere all'Aula l'approvazione della conversione in legge del decreto-legge n. 61, segnalo che la 13a Commissione ha approvato nel suo lavoro istruttorio, tenendo conto anche dei pareri delle altre Commissioni, alcuni emendamenti al testo originario che, senza intaccare in nulla le finalità del decreto, ne rafforzano, questo è l'intendimento, la praticabilità e l'incisività. (Applausi dai Gruppi RC-SE e Ulivo).

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per illustrare una questione pregiudiziale, compito che questa mattina, debbo dire, è assai facile e facilitato dai numerosi pareri espressi dalle Commissioni non di merito sul decreto-legge in esame.

La prima e più evidente constatazione è che tale provvedimento, anche se non formalmente, configura sostanzialmente una reitera, prassi costituzionale ormai assolutamente censurata nell'attività dei Governi e quindi anche nella recettività da parte del Parlamento e dello stesso Presidente della Repubblica.

Anche se dal punto di vista formale, ripeto, il decreto reca certamente una normativa diversa o presentata in modo diverso rispetto a provvedimenti precedenti, esso sostanzialmente configura una reitera che, ahimè, come ha affermato il relatore, dura da anni e che nel decreto dell'ottobre scorso, già sottoposto all'esame di quest'Assemblea, era stata posta come condizione che non si sarebbe assolutamente mai più verificata. Al contrario, ci ritroviamo invece puntualmente ad esaminare un decreto sulla cosiddetta emergenza rifiuti in Campania. Ma vi è di più.

In questo decreto vi sono contenuti che aggravano ulteriormente le caratteristiche di incostituzionalità dello stesso. Mi riferisco, innanzitutto, all'individuazione di specifici siti che deriva dall'incapacità degli organi locali a trovare un momento di sintesi e di condivisione tre le varie amministrazioni e i vari livelli di governo locale, costringendo quindi il Governo e il Parlamento, con una prassi a mio giudizio assolutamente non costituzionale ed anticostituzionale, ad intervenire sull'individuazione di singoli siti.

Naturalmente, lo si fa anche con riferimento a pressioni di carattere politico e locale; addirittura, si fa intervenire il Capo dello Stato nel corso di una visita in Campania per tamponare una protesta locale, ma poi non se ne dà neanche conto nell'ambito del decreto: ovviamente, ne parleremo anche nel corso della discussione sugli emendamenti.

Ribadisco, però, che il compito di illustrare una questione pregiudiziale su questo decreto oggi è assai facile: basta scorrere i pareri delle Commissioni che hanno fornito il loro supporto a quella di merito.

La 1ª Commissione permanente - anche se è comprensibile che, per motivi politici, dovesse esprimere parere favorevole - punta l'attenzione su alcuni passaggi estremamente delicati. Uno di essi è la collocazione dei siti destinati all'accoglimento e allo smaltimento dei rifiuti in aree di particolare valore paesaggistico e ambientale e già specificatamente protette a tal fine: si viola di sicuro, quindi, un principio costituzionalmente riconosciuto, quale quello della tutela dell'ambiente.

Inoltre, vi è la situazione dei siti assoggettati a provvedimenti della magistratura per indagini penali, che possono essere addirittura riutilizzati, violando l'autonomia di questa nell'averli sequestrati. Ecco uno dei punti d'incostituzionalità sicuramente più evidenti, ripreso anche dalla Commissione giustizia, la quale fa non solo una raccomandazione, ma una condizione della sua modifica. Il parere della Commissione, infatti, è condizionato al fatto che alla previsione del possibile utilizzo di siti già sottoposti a sequestro vi sia un preventivo nulla osta da parte dell'autorità giudiziaria procedente.

Questo, naturalmente, finisce per rendere vana la norma, entrando in perfetta contraddizione con la volontà del Governo, ma riallineerebbe dal punto di vista costituzionale la previsione. Ribadisco, infatti, che si tratta di una previsione che, tra l'altro, infrange il principio, costituzionalmente riconosciuto, dell'autonomia e della separatezza dei poteri, ma - guarda caso - in una localizzazione ben camuffata. È chiaro, infatti, che un provvedimento di questo tipo può essere assunto solamente con il retropensiero di dover interessare certamente un sito già individuato e sequestrato dalla magistratura.

Anche la Commissione industria, poi, è intervenuta sull'incostituzionalità del decreto (che però non ha citato - lo ripeto - perché chiaramente vi è la disposizione politica di procedere comunque sia), censurando in maniera molto forte il contenuto dell'articolo 4, che prevede l'intervento sui cosiddetti consorzi di bacino, là dove i Comuni vengono obbligati a servirsi di alcuni consorzi già esistenti. Ciò entra pesantemente nell'autonomia dell'ente locale, costituendo, quindi, una palese violazione costituzionale, ai sensi del Titolo V della Costituzione. Il decreto, quindi, obbliga i Comuni ad utilizzare consorzi già esistenti, pur dovendo essere quella scelta legittimamente autonoma e libera; dopodiché, consente anche al commissario delegato di entrare nel merito delle prerogative regionali, con la possibilità dello scioglimento e dell'accorpamento dei consorzi.

Quindi, la 1ª Commissione riesce ad arrampicarsi sugli specchi e addirittura - per giustificare le forzature costituzionali di questo decreto - deve riferirsi all'articolo 120 della Costituzione, sulla tutela della salute pubblica (riferimento che potrebbe essere applicabile a qualsiasi intervento stravolgente l'assetto costituzionale e l'ordinamento dei nostri enti locali e delle componenti della Repubblica). Certamente, quindi, da questo appello disperato della 1ª Commissione si evince in maniera assolutamente chiara come il decreto sia palesemente incostituzionale.

Ripeto, l'incostituzionalità ancora più evidente è proprio, come si direbbe in termini sportivi, nell'entrata a piedi uniti sulle prerogative, sull'autonomia decisionale ed anche sulla responsabilità degli enti locali. Abbiamo più volte richiamato la responsabilità soprattutto della Regione Campania e degli enti locali campani di non aver saputo affrontare adeguatamente questa vicenda. Oggi ancor di più con questo decreto li esentiamo da responsabilità di condivisione di quella gestione e, anche se ci sono dei pallidi tentativi di associarli non alle decisioni ma alle attuazioni delle future decisioni del commissario delegato, certamente questo continua a configurare una palese intromissione indebita e incostituzionale sugli assetti del governo locale e dei governi delle istituzioni in genere nella nostra Repubblica.

Ma credo che, alla fine, la parte più rilevante del problema riguardi l'articolo 81 della Costituzione, come ormai spesso accade nei provvedimenti di questo Governo. Questo decreto, infatti, è palesemente scoperto: non solo, ma anche per quanto riguarda la materia finanziaria, interviene palesemente sull'autonomia degli enti locali nella gestione della tassa per lo smaltimento rifiuti e ne impone una evidentissima lievitazione, anche se la 5a Commissione permanente ha cercato, anche in questo caso arrampicandosi sugli specchi, di giustificare un parere favorevole.

Ciò accade perché, contrariamente al regolare approccio nella copertura dei provvedimenti del Governo e del Parlamento, qui si ha una sorta di inversione dell'onere della prova, nel senso che la relazione tecnica fornita dal Governo, pur prevedendo interventi specifici su territori, su discariche e su modalità gestionali, non ci dice quanto costano quegli interventi in modo da poterne ricavare l'eventuale regolarità della copertura finanziaria, ma cita solamente la disponibilità sui capitoli di bilancio del Dipartimento della protezione civile e poi, con una norma di invarianza, naturalmente blocca la spesa. In questo modo non ci è possibile capire se quei capitoli sono sufficienti a coprire le esigenze dichiarate dal provvedimento. Ciò significa che questo provvedimento è palesemente mancante...

 

PRESIDENTE. Senatore D'Alì, bisogna che concluda, perché il tempo a sua disposizione è esaurito.

 

D'ALI' (FI). Purtroppo le argomentazioni da esporre sono molte e rilevo che avremmo potuto presentare anche più di una questione pregiudiziale.

 

PRESIDENTE. Capisco che gli argomenti sono tanti, ma proprio tenendo conto della complessità le sto concedendo un po' di tempo in più.

 

D'ALI' (FI). La ringrazio, ma, ripeto, avremmo anche potuto presentare più di una questione pregiudiziale per ottenere più tempo a disposizione. Quindi, non me ne vogliano la Presidenza e i colleghi se prenderò alla discussione qualche minuto in più.

 

PRESIDENTE. D'accordo.

 

D'ALI' (FI). Come dicevo, il provvedimento è palesemente mancante di copertura, anche in termini di evidenziazione delle sue effettive necessità. Perché il Dipartimento della protezione civile e il Governo non ci hanno detto quanto occorre effettivamente per assolvere ai compiti indicati da questo decreto-legge? Perché evidentemente quella cifra è decisamente superiore alle disponibilità sui capitoli di bilancio. La 5a Commissione ha dovuto esaminare una relazione tecnica fornita non già dal Dicastero dell'economia, ma dal Dipartimento della protezione civile, che individuava la disponibilità sui conti, senza precisare a quanto ammontassero le necessità. Quindi, mi rivolgo ai colleghi della 5a Commissione, dei quali comprendo l'imbarazzo nell'aver dovuto esaminare una relazione non proveniente dal Tesoro, perché evitino, approvando la questione pregiudiziale, che si perpetri una palese violazione dell'articolo 81 della Costituzione.

Dico questo senza ulteriormente approfondire - lo faremo certamente nel corso del dibattito - la palese violazione in ordine all'autonomia tributaria degli enti locali, che è pure materia sulla quale la 5a Commissione dovrebbe intervenire e per la verità è intervenuta con una piccola osservazione che vanifica assolutamente la previsione delle norme compensative a favore dei Comuni interessati e previsti dal decreto come oggetto dell'attività a loro carico che interessa l'intero territorio regionale. Quando le compensazioni a favore dei Comuni, per intervento della 5a Commissione, devono essere ricavate dalla tassa di smaltimento dei rifiuti imposta a tutti i cittadini, è evidente che il Governo si è voluto assolutamente tirare fuori dall'obbligo di dover intervenire in questa situazione di emergenza anche dal punto di vista economico e ha assolutamente vanificato la sua stessa norma, rendendola irridente. Così come ho suggerito - ne parleremo in discussione di merito - sarebbe molto più onesto da parte del Parlamento cassare completamente quella previsione che è palesemente inattuabile.

Per tutti questi motivi, signor Presidente, onorevoli colleghi, il decreto in esame appare assolutamente viziato di incostituzionalità, quindi proponiamo di accogliere la questione pregiudiziale. (Applausi dal Gruppo FI).

SINISI (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SINISI (Ulivo). Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho ascoltato con grande attenzione le osservazioni svolte dal collega D'Alì per giustificare la mancanza dei presupposti di costituzionalità di questo decreto-legge.

In proposito devo dire, avvantaggiato dall'aver partecipato alla discussione sulla questione in Commissione affari costituzionali, che molti degli argomenti che il collega ha trattato sono stati oggetto di un approfondito esame nella Commissione competente, che ha consentito di fugare qualsiasi dubbio e riportare gli elementi che sono stati tradotti poi in osservazioni in quel parere di cui pure ha dato alcun riferimento. Deve rassicurare il collega D'Alì e l'Assemblea che quel parere assolutamente positivo non è stato espresso soltanto per un dovere politico, né per una solidarietà di parte, ma perché tutte le questioni sollevate sono state attentamente esaminate e valutate nei profili qui riportati.

Vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio: la questione che ha posto in prima battuta il collega D'Alì, che è stata oggetto di una sentenza della Corte costituzionale del 1996 a proposito della non reiterabilità dei decreti-legge, faceva riferimento ad un'antica stagione di questo Paese totalmente superata, che riguardava il fatto che i decreti si susseguissero senza mai avere una conversione in legge. Come si vede, già questo sgombrerebbe il campo da ogni equivoco: non è questa la circostanza, non siamo dinanzi ad un decreto‑legge che non è stato convertito e che viene reiterato attraverso un nuovo decreto‑legge, ma una situazione che è stata regolamentata da una legislazione definita è stata poi successivamente superata da questo provvedimento, che affronta una contingenza, una nuova emergenza, e per di più la disciplina anche diversamente. Se fosse come sostiene il collega D'Alì, cari colleghi, sarebbe sempre vietata la proroga dei termini: tutte le leggi che prorogano i termini sarebbero incostituzionali. Mi rendo conto che addurre un inconveniente non è un argomento, ma la questione principale positiva rimane quella che ho detto: l'invocazione dell'incostituzionalità di una reiterazione per questo decreto-legge è del tutto inconferente.

Così come è inconferente la seconda questione che il collega ha richiamato. Ricordo al senatore D'Alì che la tutela dell'ambiente purtroppo è una delle grandi lacune dell'ordinamento costituzionale che il Parlamento farebbe bene a colmare. Però, non voglio sottrarmi attraverso una mera argomentazione di carattere formale. Non esiste nessuna norma costituzionale che si assumerebbe violata per il fatto che si individuino dei siti predeterminati attraverso un provvedimento legislativo di fonte primaria da partedel Parlamento.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'invocazione dell'articolo 120 della Costituzione quanto ai poteri sussidiari dello Stato è tutt'altro che infondata. Ricordo che esiste da un lato l'articolo 32 della Costituzione che impone allo Stato di tutelare la salute come bene primario dei cittadini, dall'altro l'articolo 117, secondo comma, lettera m), che prevede che debbano essere garantiti su tutto il territorio nazionale quelle condizioni di benessere e quegli standard di qualità concernenti appunto i diritti civili e sociali. La nostra Nazione non può accettare che una Regione bella e importante come la Campania versi in una condizione di disastro, non soltanto ambientale ma anche igienico-sanitario, tale da alterare in maniera gravissima le condizioni e la qualità di vita dei cittadini di quella Regione. A questo punto si giustifica pienamente l'articolo 120, che a quella norma dell'articolo 117 fa richiamo, per sostenere che, in caso di inadempimento da parte delle Regioni o degli enti locali, lo Stato non può, ma deve intervenire con i poteri sostitutivi. E così ha fatto, e bene, in questo caso.

Aggiungo che anche la censura ricordata, quella di una sorta di violazione dei poteri dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura, è invocata non a proposito. La possibilità data al commissario di requisire e utilizzare anche quelle discariche che sono state sequestrate dall'autorità giudiziaria, signor Presidente, ha assolutamente precedenti nel nostro ordinamento indiscutibili. Non ha nulla a che vedere con l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, anzi, se mi è consentito esprimere una mia personale opinione, dovremmo tutti cercare di compiere uno sforzo affinché i beni oggetto di sequestro non vengano a deperire durante tutto il periodo del processo, fino a quando non interviene la confisca che li mette definitivamente nelle mani dello Stato.

I precedenti al riguardo sono numerosi e tutti sono stati assunti per superare questa situazione. Se ne discute anche in materia di confisca dei beni mafiosi. Ricordo però che esistono già molte norme che consentono persino la facoltà d'uso, senza nessuna requisizione. Cito solo le norme in materia di contrabbando, che consentono, dopo il sequestro e prima della confisca, che un bene dello Stato venga messo a disposizione dello Stato medesimo affinché ne faccia uso. Penso si tratti di una norma utile, importante e opportuna e che bene abbia fatto il legislatore a prevederla dal momento che non solo non inficia i poteri di autonomia e di indipendenza della magistratura (che farà il suo corso e compierà le sue scelte con il sequestro e la confisca), ma anzi ne agevola il compito. Certamente potranno essere ulteriormente addotte motivazioni di merito per chiarire come definire tale rapporto, ma il fatto che si utilizzi un bene sequestrato non può essere un argomento e, vivaddio, invocare addirittura l'autonomia e l'indipendenza della magistratura mi sembra in questo caso eccessivo.

Le censure fatte dalla 10a Commissione, signor Presidente, sono argomentazioni di puro merito relativamente ai consorzi di bacino.

Perquanto riguarda la questione finanziaria, vi sono alcune regole vigenti all'interno dell'Aula per cui la Commissione bilancio ha poteri assai pregnanti e maggiori rispetto a quelli delle altre Commissioni quando si parla di presupposti riguardanti la copertura finanziaria, tanto che i pareri espressi hanno la capacità di distinguere puntualmente se si tratta di pareri resi ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che rendono impraticabile il percorsolegislativo se non con determinati requisiti, mentre gli altri, invece, possono essere superati in via ordinaria. La Commissione bilancio non ha fatto censure di questo genere e invocare addirittura la violazione dell'autonomia fiscale degli enti locali per una norma che chiede semplicemente l'adozione di tariffe che soddisfino in qualche modo la spesa mi sembra davvero l'invocazione di un precetto costituzionale che ha inteso tutelare ben altro, cioè la possibilità per gli enti locali di dotarsi di strumenti finanziari appropriati.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, capisco tutte le osservazioni fatte dal collega D'Alì, che sono state oggetto di approfondita discussione nel corso del dibattito nella competente Commissione affari costituzionali, ma reputo che le sue osservazioni sulla reiterazione dei decreti-legge che qui non v'è, sulla violazione della sfera di autonomia della magistratura, sul fatto che si intervenga all'interno dei poteri degli enti locali, siano talmente destituite di fondamento che non meritano l'accoglimento di quest'Aula. Pertanto, invoco che l'Aula, interamente e coralmente, respinga la questione pregiudiziale così come è stata posta. (Applausi dai Gruppi Ulivo e RC-SE).

GALLI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GALLI (LNP). Signor Presidente, anch'io intervengo a nome del mio Gruppo sulla questione pregiudiziale presentata. Per non ripetermi non intendo richiamare le motivazioni puramente formalistiche, per quanto importanti, poste dal collega D'Alì, sembrandomi importante entrare nel merito della questione ed illustrare la pregiudiziale da un punto di vista sostanziale e non formale.

Nella Regione Campania, come avviene del resto in quasi tutte le Regioni italiane o in Paesi occidentali equivalenti al nostro per stile di vita, per ovvie ragioni si produce ogni giorno un chilo di rifiuti circa a testa. Nella maggior parte delle Regioni italiane i suddetti rifiuti subiscono una serie di trattamenti e ormai da moltissimi anni gran parte di essi sono o dovrebbero essere selezionati in base alla loro riciclabilità.Nelle Regioni più avanzate, come nel caso di quelle padane, almeno il 50 per cento viene separato e quindi prende strade diverse dalla discarica o dall'inceneritore. In alcuni Comuni, come quello da cui provengo, si raggiungono punte di eccellenza - e non è un caso che da quattro legislature sia al Governo la Lega - tanto è vero che si ricicla più del 60 per cento della frazione di rifiuto urbano. Una cosa analoga accade in molti altri Comuni della Padania e in particolare in quelli che sono amministrati da anni da Giunte a guida leghista.

Tornando ai problemi della Campania, quindi, il 60 per cento dovrebbe essere riciclato e il restante 40 per cento diventare la cosiddetta frazione non recuperabile. Anche in questo caso per legge - è comunque una questione di buonsenso - i rifiuti dovrebbero seguire ormai da un certo numero di anni strade consolidate: o essere conferiti in discariche autorizzate (ma rilevo che, per un'abitudine tipicamente italiana, in base ad un provvedimento presentato una decina di anni fa da un collega presente in Aula anche in questa legislatura, in Italia in realtà le discariche avrebbero dovuto essere chiuse già molti anni addietro, anche se forse ci si arriverà con qualche anno di ritardo), oppure, come avviene da molti anni, essere conferiti in quelle strane macchine che una volta si chiamavano forni, poi inceneritori e adesso termovalorizzatori, per essere semplicemente bruciati in maniera controllata. I fumi vengono poi depurati e nei sistemi più avanzati e moderni con il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti si produce anche energia, che può essere finalizzata alla produzione di acqua calda, di corrente elettrica e quant'altro. Questa è la normalità tecnica, ormai consolidata e non da qualche anno, ma da qualche decennio nel nostro Paese ha e probabilmente ormai da un secolo in altri Paesi che da questo punto di vista sono più avanti del nostro.

Questo è quello che fanno quasi tutte le Regioni italiane, chi meglio, chi peggio, comunque la normalità è questa. Su questo non c'è da intervenire né da un punto di vista legislativo, perché è già previsto da tempo immemorabile proprio dal punto di vista delle leggi, né da un punto di vista tecnico perché da inventare non c'è più niente; si può solo eventualmente migliorare ulteriormente i processi in atto, ma anche questo fa parte della normalità dello sviluppo tecnologico: ogni volta che si fa un inceneritore o un termovalorizzatore nuovo, raccoglie evidentemente le esperienze degli altri e viene, quindi, fatto un po' meglio del precedente. Questo è nella normalità assoluta anche sotto il profilo tecnico. Non c'è niente da inventare neanche dal punto di vista amministrativo perché cosa si deve fare, come si deve fare, quali sono le competenze, le autorità competenti, le autorizzazioni da avere è chiarissimo. Non c'è niente da inventare e da spiegare a nessuno.

Dopo le cose che ho detto in un minuto e mezzo, la domanda che ogni cittadino italiano si pone è la seguente: come mai c'è il problema rifiuti in Campania e perché non c'è a Milano, a Tradate, a Vicenza o a Roma? Evidentemente c'è qualcosa che non quadra in questo panorama elementare che ho illustrato. Allora andiamo a vedere cosa non quadra. Prima di tutto si tratta di un problema quantitativo. Se più o meno è sempre un chilo al giorno la quantità di rifiuti che i cittadini campani producono, qualcuno deve spiegare perché mentre i tradatesi differenziano sei etti ogni giorno, che vengono, quindi, mandati in altre strade che non sono la discarica o il termovalorizzatore, in Campania, invece, non si recupera praticamente niente. I dati ufficiali indicano un recupero di circa il 5 per cento, che è virtuale perché, forse, da qualche parte c'è un cassonetto dove mettono il vetro invece che la spazzatura normale; poi arriva il camion che passa a raccogliere il vetro o le lattine, poi alla prima fermata del camion quello che hanno raccolto in maniera differenziata lo ributtano insieme con la normale, per cui questo 5 o 6 per cento è, in realtà, pari a zero.

Ma supponiamo che ci fosse veramente il 6 per cento di differenziata, la domanda è: il restante 55 per cento, che gli altri cittadini italiani raggiungono, perché in Campania non viene fatto? Tralascio per un momento questo argomento per tornarci dopo. In ogni caso, se anche raccogliessero il 60 per cento, ci sarebbe sempre il problema del 40 per cento che resta. Questo problema è comune a tutti i cittadini italiani. Allora, come prevede la legge, ogni Provincia e, nel suo insieme, ogni Regione provvedono a mettere a disposizione o discariche autorizzate o termovalorizzatori.

Questa cosa evidentemente in Campania per un po' c'è stata, poi le discariche sono andate a esaurimento perché anche per i non addetti ai lavori non è difficile capire che la discarica è un buco che si riempie: se il buco è profondo ci vuole un po' a riempirlo; una volta si riempiva a raso, dopo le discariche sono diventate prima montagnole, poi collinette e colline, però quando si supera l'attrito di primo rotolamento la discarica si deve fermare. Arriva un momento in cui un buco si riempie fino alla saturazione e ad un certo punto, essendo pieno, non si può più riempire. Allora, o si fanno discariche nuove o non c'è più il buco dove mettere la spazzatura. In Campania è successo questo: le discariche prima erano dei buchi, poi sono state riempite, poi sono diventate dei pianori, poi delle collinette, delle colline e delle montagne ed a un certo punto sono finite. Termovalorizzatori non se ne fanno.

Ho solo pochi minuti, per cui apro una breve parentesi per dire che gli stessi Verdi che al mattino protestano perché c'è l'emergenza rifiuti al pomeriggio protestano per non fare i termovalorizzatori. Quindi, in Campania i temovalorizzatori non si fanno.

Il tempo a mia disposizione sta terminando e perciò arrivo alla conclusione. Le questioni sono semplici: innanzitutto, abbiamo la certezza che i campani producono la stessa quantità di rifiuti del resto degli italiani; in secondo luogo, è certo che non fanno raccolta differenziata e quindi peggiorano il problema perché metà del problema potrebbe essere risolto se la raccolta differenziata fosse fatta; infine, in ogni caso il 40 o il 100 per cento deve essere messo da qualche parte: se in Campania non ci sono le discariche e non le fanno, se non ci sono i termovalorizzatori e non li fanno, è ovvio che da qualche parte devono mettere i rifiuti e, quindi, o li portano nelle altre Regioni o li lasciano per strada.

La quarta ed ultima domanda è la seguente. Perché oggi siamo qui, nel Senato della Repubblica, rappresentanti di 59 milioni di cittadini, a discutere di un problema locale? Non si deve fare una legge nazionale per risolvere un problema locale. Non si deve mettere un commissario che in quindici anni è costato 2.000 miliardi e che ha assunto 3.000 spazzini, che si sono aggiunti a quelli già presenti per cui questi ultimi non hanno più lavorato, mentre quelli appena arrivati hanno provato a lavorare ma la camorra gli ha sparato per strada; quindi il commissario straordinario ha incaricato i poliziotti di controllare gli spazzini che si sono aggiunti agli altri, ma non hanno risolto ugualmente la questione.

La domanda finale che faccio è quindi la seguente: perché ci troviamo in questa sede a discutere di tale questione? Non bisogna mettere il commissario, che occorre finanziare o fare un provvedimento speciale. C'è da prendere il Sindaco di Napoli, il Presidente della Provincia di Napoli, il Presidente della Regione campana - tutti casualmente della sinistra - e commissariarli, perché sono incapaci di fare il mestiere per cui i cittadini li hanno eletti. (Applausi dai Gruppi LNP, FI e AN).

LIBÈ (UDC). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBÈ (UDC). Signor Presidente, vorrei far notare che stiamo convertendo un decreto dopo averne convertito un altro sei mesi fa. Questa è la dimostrazione palese dell'incapacità non solo del commissariamento ma anche della politica di risolvere il problema. La reputo una questione pregiudiziale e per questo mi associo a quanto ha sostenuto il senatore D'Alì.

Desidero ricordare che il commissario, l'anno scorso, all'atto dell'insediamento, promise che in dieci giorni avrebbe risolto il problema rifiuti nelle strade della Campania. Pochi giorni fa - non so se erano 10 - ha annunciato ancora che in 20 giorni avrebbe risolto l'emergenza rifiuti in Campania.

Prima di parlare delle questioni pregiudiziali voglio dire una cosa. Dopo sei o dieci mesi non abbiamo ancora un piano rifiuti. Si tratta di una questione pregiudiziale. Quando la settimana scorsa Bertolaso e la dottoressa Di Gennaro ci hanno detto che, se non si riapre la discarica di Ariano Irpino che è un completamento, il piano regionale non sta in piedi, vuol dire che sulla Campania non si è fatto niente per sei-otto mesi. (Applausi dal Gruppo UDC).

Allora sono assolutamente contrario a ridare maggiori poteri a chi in sei-otto mesi non ha risolto il problema. E dato che non siamo qui per fare demagogia, vorrei ricordare a certi professori che il problema della Campania - qualcuno ha riso otto mesi quando l'ho detto - è nazionale, perché i rifiuti presenti in Campania arrivano da tutto il Paese, specialmente dal Nord (e io sono del Nord), da quel Nord che cerca di criminalizzare i cittadini campani e si ricorda solo alla fine che ci sono anche degli amministratori campani, perché forse qualche volta c'è stato insieme.

Venendo alle questioni più tecniche, sono convinto che il provvedimento in esame sia pieno di questioni incostituzionali, a partire dall'articolo 1 dove si parla di «deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria». Dunque, il cittadino non ha più diritto alla tutela dell'ambiente e della salute, tutele sacrosante.

Lo stesso discorso vale per l'articolo 2, che è uno dei passaggi più gravi. Vorrei capire a cosa serve: se serve solo in qualche specifico caso o in uno solo. Si dice che qui della magistratura non si tiene più conto. Mi piacerebbe sapere cosa pensano di tale questione i magistrati eletti nel centro-sinistra i quali, quando c'è da inquisire qualcuno, ripetono giustamente che la magistratura deve essere rispettata. Credo che vada rispettata anche quando difende la tutela dei cittadini. Vorrei sentire la vostra parola su questo.

Lo stesso vale - l'ha già detto il senatore D'Alì - per l'articolo 4 sull'obbligatorietà dell'utilizzo dei consorzi. In Commissione ho apprezzato il tentativo di miglioramento che è stato compiuto. Tuttavia l'obbligatorietà dell'utilizzo dei consorzi, al di là delle questioni costituzionali, pone un'altra questione, quella dei costi, che va a legarsi anche all'articolo 7: chi paga i costi di queste operazioni? Li paga chi ha amministrato male una Regione, sperperando soldi e soldi, e non solo una Regione, ma anche il commissariato? Infatti, le indagini della magistratura e della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, di cui sono membro, sono lì, ma sembra che tutti ne parlino e nessuno ne tragga le debite conseguenze. Dunque, chi pagherà alla fine questi costi? Essi ricadranno sui cittadini onesti, presenti in grande misura, i quali già pagano la tariffa o la tassa. Credo che un Parlamento onesto e serio debba assolutamente farsi carico di questo e non possa permettere che accada quel che viene lasciato succedere, anche in buona fede, da parte di tanti parlamentari che giustamente - dico io - sostengono l'opportunità di delegare al commissario, dimenticando quel che si è verificato e si sta verificando.

Non da ultimo vi è la questione dell'articolo 8. Giustamente il senatore D'Alì ha affermato che non c'è la copertura finanziaria: ci raccontiamo frottole se diciamo che quest'operazione è a costo zero e l'unica vera questione sollevata dal decreto è quella per cui l'operazione la pagheranno i cittadini di cui dicevo prima, ossia quelli che pagano le tasse già da tempo.

In conclusione, approvo la posizione del senatore D'Alì e ritengo che tanti amici nel centro-sinistra, che hanno lavorato onestamente e giustamente per difendere la magistratura da certi attacchi anche faziosi, che hanno lavorato con serietà per difendere i cittadini dalle vessazioni verificatesi in alcune situazioni del Paese, dovrebbero oggi alzarsi e a gran voce dire «no» a questo decreto, perché è palesemente incostituzionale. (Applausi dai Gruppi UDC e FI).

GIULIANO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GIULIANO (FI). Signor Presidente, il senatore D'Alì ha illustrato la sua eccezione pregiudiziale di incostituzionalità sostenendo che era assai agevole motivarla per i palesi e continui momenti di incostituzionalità che offre il provvedimento, e in effetti lo ha dimostrato illustrando in maniera rigorosa e assolutamente convincente tutti i punti in cui il provvedimento confligge con la Costituzione.

A fronte di questa facilità nell'illustrare l'incostituzionalità, devo rilevare l'imbarazzo del centro-sinistra nel sostenere la costituzionalità del provvedimento, dalle stesse dichiarazioni del senatore Sinisi, che possono essere paragonate ad una escursione sugli specchi, all'assenza del senatore Villone, che solitamente è colui il quale illustra questi provvedimenti con grande precisione e rigore: evidentemente, lo scrupolo di fine studioso e costituzionalista è prevalso sulle necessità politiche e partitiche contingenti del sostenere la costituzionalità.

Al di là di queste affermazioni di principio, signor Presidente, direi che lo stesso parere emesso dalla 1a Commissione evidenzia tra le righe, in filigrana, gli importanti motivi che giustificano la questione pregiudiziale di incostituzionalità, ad iniziare, n particolare, dalla reiterazione, cui ha fatto riferimento anche il senatore D'Alì, che vìola in maniera palese il principio secondo il quale i decreti-legge non possono essere reiterati anche se assumono una veste o un contenuto diverso, visto che nella sostanza questo provvedimento pone gli stessi momenti di difficoltà, la stessa normativa, gli stessi poteri e, nel contesto, può essere definito una sorta di fotocopia di precedenti provvedimenti.

Oltre a questo, non va dimenticato che la individuazione delle aree di particolare valore paesaggistico ambientale e protette vìola di per sé stesso questo principio; il fatto che debbano essere individuate per essere adibite a discariche o comunque a risolvere i problemi dell'emergenza evidentemente indica un altro momento di criticità. Un momento di criticità che a volte è stato risolto in maniera abborracciata, anche se a volte in maniera autorevole, come con l'ultimo - direi, con tutto il rispetto - improvvido intervento del presidente Napolitano, costretto ad intervenire per far sì che fosse liberata la strada di accesso ad una delle discariche.

Ma il motivo più rilevante, forte e scandaloso di preoccupazione è quello relativo alla utilizzabilità e possibilità da parte del commissario di disporre dei siti sequestrati o sottoposti a provvedimenti cautelari da parte dell'autorità giudiziaria. È una palese, scandalosa violazione del principio della divisione dei poteri che fa rivoltare nella tomba lo stesso Montesquieu o Locke, che fu probabilmente il primo ad individuare il momento essenziale di una vera democrazia, quello della divisione dei poteri.

Consentire la possibilità da parte del commissario di avvalersi, di disinteressarsi, di non tenere in nessun cale la misura reale adottata dal magistrato, evidentemente evidenzia questa invasione forte, preoccupante del potere legislativo nei confronti del potere giudiziario, a parte il fatto che questa possibilità concessa al commissario straordinario consente in molti casi di cancellare le tracce del reato; quindi, un procedimento penale instaurato, iniziato su determinati reati, a seguito di questa possibilità scompare nel nulla, si cancella un reato. E questo è un caso nuovo, di scuola, direi, per la sua perversione, per la sua contrarietà a princìpi elementari e fondamentali.

Ma vi è di più, Presidente, posto che l'articolo 2, al comma 1 (ultima parte), dà la possibilità al commissario di sottrarre all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato di emergenza un determinato sito. Questo significa che, se in quel momento, da parte del gestore di quel sito, sia esso commissario o autorità delegata, venga commesso un determinato reato contro la salute pubblica o l'ambiente o si crei un pericolo forte, il magistrato non può intervenire per interrompere quest'azione criminosa. Penso sia la prima volta che si assiste alla emanazione di una norma così stravolgente, confliggente ma in maniera evidente. E questi sono anche i motivi per cui giustifico l'assenza di qualche persona che doveva forse appropriatamente illustrare e sottoporre all'attenzione dell'Assemblea questo momento così pericoloso.

Ma, signor Presidente, tutto il provvedimento, così come evidenziato, confligge con la sostanza dell'articolo 120 della Costituzione. Il senatore Sinisi contesta proprio questo, ma allora non c'è a questo punto che dare un risvolto politico alla situazione, posto che l'articolo 120 concede la possibilità al Governo di sostituirsi nell'esercizio di alcuni poteri regionali nel momento in cui si creino situazioni di grave emergenza, situazioni atte a provocare un pericolo grave per la incolumità, la sicurezza oppure quando lo richiedano altre impellenti ragioni derivate dall'incapacità da parte dell'ente territoriale di gestire una situazione.

È questa norma sostanzialmente un atto di accusa contro la gestione emergenziale da parte della Regione Campania e contro una persona in particolare, che è stato commissario per tanti anni, il presidente Bassolino, che ha condotto una gestione così fallimentare, scandalosa e così costosa, costata allo Stato ben 2 miliardi di euro, senza ottenere alcun risultato, ma facendo sì che questi denari fossero dissolti in consulenze, in favoritismi, in clientelismi.

Ecco, questo è uno dei motivi per cui vi è una sorta di ribellione, di pudore da dover provocare in tutti un rigurgito morale e moralistico, se volete, a far sì che ci si opponga in maniera ferma al fatto che gli stessi organi, le stesse strutture continuino in quella che è stata una dispersione enorme di danaro, ma soprattutto contro quello che ha incrinato un principio morale, proprio della politica nobile, e che ha posto a Napoli, in modo particolare, ma in tutta la Regione Campania, la questione morale da parte di coloro i quali hanno avvertito questa sensibilità e possibilità. Quindi è una norma che, se fosse costituzionale, comunque costituirebbe un atto di accusa chiaro, evidente, forte nei confronti di questa gestione.

Non dobbiamo, inoltre, dimenticare che tale situazione ci ha posto all'attenzione mondiale in senso negativo. Se prima era stato il «Times» e altri giornali europei ad evidenziare questa situazione, è stata questa scandalosa emergenza ad essere evidenziata dai giornali americani e ieri addirittura dai giornali russi, i quali non riescono a spiegarsi come possa essere accaduto questo. In effetti, è più facile far capire ad un non campano il mistero della Trinità, che non la gestione dei rifiuti in Campania. È una gestione che coloro i quali la vivono sulla propria pelle, nell'offesa della propria dignità di uomini, di cittadini e, soprattutto, di politici possono capire e avvertirne tutto il peso.

Per tutti questi motivi, signor Presidente, riteniamo che la questione pregiudiziale di costituzionalità debba essere approvata; in caso contrario si creerebbe un precedente che violerebbe i princìpi elementari del diritto, della nostra democrazia e del nostro vivere insieme. (Applausi dal Gruppo FI. Congratulazioni).

MUGNAI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MUGNAI (AN). Signor Presidente, il Gruppo di Alleanza Nazionale si riconosce pienamente nel senso e nella portata della questione pregiudiziale che è stata sollevata.

Per evidenti ragioni di economia, non ripeterò pedissequamente le argomentazioni portate dai colleghi a sostegno della fondatezza di tutte le eccezioni proposte; mi sembra però che due sottolineature si impongano. La prima, è quella relativa alla sconcertante sovrapposizione e confusione di poteri che si viene a determinare violando l'impalcatura costituzionale. Bene hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto a richiamare l'attenzione dei colleghi parlamentari che sono stati e sono magistrati e che oggi fanno parte dell'attuale maggioranza, in relazione a un provvedimento in forza del quale viene addirittura sospesa l'efficacia di provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria, determinando evidentemente una situazione di confusione tra i poteri dello Stato assolutamente inammissibile e tale da violare uno dei princìpi cardine del nostro ordinamento costituzionale.

La prima sottolineatura era stata oggetto - e bene ha fatto il collega Nania a ricordarlo - di un opportuno richiamo della 2a Commissione permanente, che non si è limitata, così, «a volo di uccello», a rammentarla, ma ne ha fatto motivo di precisa osservazione alla Commissione di merito, richiamando l'attenzione sulla circostanza che era assolutamente inammissibile, perché costituzionalmente viziato, quel passaggio in forza del quale si potevano porre nel nulla provvedimenti di tipo cautelare legittimamente adottati dall'autorità giudiziaria.

A questa sottolineatura deve necessariamente seguirne un'altra, che ritengo doveroso e indispensabile fare. Le stesse Commissioni affari costituzionali e industria hanno evidenziato nelle proprie osservazioni, condizionanti la 13a Commissione nel momento in cui era chiamata ad esaminare questo provvedimento, che l'obbligatorietà per i Comuni della Regione Campania di avvalersi in via esclusiva dei consorzi per svolgere il servizio di raccolta differenziata, introduce un obbligo che vìola i princìpi del nostro ordinamento costituzionale. Su questo, tra l'altro, in Commissione è stato fatto un approfondito tentativo di riflessione, invitando la maggioranza e il Governo, che apparentemente si è come blindato all'interno di questo testo, a comprendere che, in effetti, quella osservazione, che non era una semplice raccomandazione della Commissione affari costituzionali ma una precisa segnalazione, doveva essere integralmente recepita, altrimenti si sarebbe arrivati, di fatto, a una sorta di commissariamento improprio, determinando quindi un'altra sovrapposizione inammissibile di poteri. Purtroppo, tutto ciò è rimasto lettera morta, una sorta di dialogo fra sordi.

L'ultima fra le sottolineature che portano a non poter che suffragare la fondatezza di questa eccezione pregiudiziale in punto di costituzionalità è legata a un'altro aspetto, forse meno apparente, ma che forse sarà più di tutti quello che andrà a colpire gli incolpevoli ed onesti cittadini campani: mi riferisco al disposto dell'articolo 7. In tale articolo, Presidente, si istituisce un principio in forza del quale viene meno anche il principio della proporzionalità dell'imposizione fiscale e dell'imputabilità, perché a carico degli incolpevoli cittadini campani andrà globalmente anche il costo del risanamento dell'emergenza, violando qualunque norma di carattere fiscale in materia, per come la nostra Costituzione, tra l'altro, le delinea. Questa è l'impalcatura dell'articolo 7 e questo è ciò che i colleghi devono sapere: non pagherà chi ha la responsabilità, ma pagherà il potenziale risanamento dello stato emergenziale - e vedremo se accadrà, perché con il presente decreto sicuramente non accadrà - anche il cittadino campano e soprattutto il cittadino campano onesto; saranno così violati anche i princìpi che la Costituzione garantisce in materia di equità fiscale. Leggetelo l'articolo 7; i campani lo leggeranno e si renderanno conto di che cosa questo Parlamento si accinge a votare.

Per tali ragioni il Gruppo di Alleanza Nazionale voterà convintamente a favore della questione pregiudiziale avanzata dal senatore D'Alì. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della questione pregiudiziale.

  

Verifica del numero legale

 

GALLI (LNP). Chiediamo la verifica del numero legale.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(Proteste dai banchi dell'opposizione).

 

Scusate, colleghi, il tempo per la verifica del sostegno è scandito dal dispositivo elettronico: è inutile che urliate.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale). (Proteste dai banchi dell'opposizione da cui si segnala la presenza di schede disattese tra i banchi della maggioranza).

Un attimo, per cortesia, stiamo verificando. Non urlate. I senatori segretari stanno accertando la regolarità della votazione. Accanto alla senatrice Gaggio Giuliani vi è una luce accesa cui non corrisponde la presenza di un senatore. Vi prego di rimuovere la scheda. (Alcuni senatori della maggioranza fanno ingresso in Aula. Proteste dai banchi dell'opposizione). Per cortesia, colleghi, non dovete reclamare, perché stiamo verificando. Ci sono i senatori segretari e il senatore Malan che è molto attento. Nella seconda fila sotto l'orologio vi sono due luci accese ma un solo senatore. Togliete la scheda in più.

Il Senato è in numero legale.

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti la questione pregiudiziale, avanzata dal senatore D'Alì.

Non è approvata. (Applausidai banchi della maggioranza. Applausi ironici dai banchi dell'opposizione).

 

Dal momento che questo è il Senato della Repubblica, cerchiamo di agire secondo le regole.

Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il senatore Morando. Ne ha facoltà.

Senatore Morando, la prego di attendere qualche istante perché, come lei sa bene essendo esperto di Assemblee, tra l'altro più di me, ora ci sarà, per così dire, una fase di deflusso dall'Aula.

MORANDO (Ulivo). Signor Presidente, non accadrà niente di insopportabile, comunque la ringrazio.

Ho chiesto di intervenire subito nella discussione perché, nel corso dell'illustrazione della pregiudiziale di costituzionalità, è stata sollevata, in numerosi interventi di colleghi dell'opposizione, la questione relativa alla corretta copertura del provvedimento. Si è sostenuto, in sostanza, che una delle ragioni per le quali il provvedimento dovrebbe essere considerato contrario alla nostra Costituzione è il fatto che esso vìola, in alcune sue norme importanti, l'articolo 81, quarto comma, della Costituzione.

Signor Presidente, non ho ritenuto opportuno prendere la parola nella fase di illustrazione della pregiudiziale perché in quel momento avrei dovuto parlare come presidente della Commissione bilancio, mentre non ce n'era alcun bisogno, dato che la Commissione bilancio si è già espressa sul merito, per i profili di propria competenza, attraverso il suo parere, che è a conoscenza dei colleghi senatori e della Presidenza.

Adesso, però, in sede di discussione generale, vorrei fare alcune puntualizzazioni che derivano dalle opinioni e dalle posizioni del senatore Morando e non già del presidente della Commissione bilancio.

Vorrei far notare ai colleghi e a lei, signor Presidente, che, per quanto riguarda i profili di copertura del provvedimento, è necessario partire da una netta distinzione tra due fasi d'intervento tra di loro molto diverse, relative all'emergenza rifiuti in Campania.

Vi è una prima fase, quella dell'emergenza (e certamente non sto ad illustrare perché si possa fondatamente ritenere che esista un'emergenza rifiuti in Campania, dato che mi sembra sufficientemente provato dalle immagini che ognuno di noi ha potuto vedere in televisione nel corso degli ultimi mesi), che pone il tema di un intervento di tipo emergenziale e il provvedimento, con grande precisione, assegna tale compito al commissario.

Naturalmente questa prima fase d'intervento deve essere finanziata, e a mio giudizio lo è correttamente, a valere su risorse destinate nel bilancio agli interventi di emergenza. Infatti, nel corso dell'attenta analisi che abbiamo compiuto in Commissione bilancio, è emerso - e non è emerso immediatamente, ma solo dopo un attento approfondimento - che il volume delle risorse necessarie per l'intervento di emergenza in Campania nei prossimi giorni, sotto la gestione diretta del commissario, è disponibile e sufficiente per realizzare le operazioni di emergenza assegnate all'intervento del commissario stesso.

Risolta l'emergenza - e il provvedimento chiaramente indica, anche se indirettamente, la data di scadenza della gestione emergenziale al 1° gennaio 2008, convenendo che la soluzione dell'emergenza avvenga entro quel termine - comincia una seconda fase, quella dell'ordinaria gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti in Campania.

Il provvedimento, all'articolo 7, oggetto di considerazioni che mi sembrano tecnicamente del tutto infondate, chiaramente stabilisce che, risolta l'emergenza, dal 1° gennaio 2008, all'ordinaria gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti si provveda in Campania come in tutta Italia, a carico delle tariffe relative a tale servizio e, certamente, si deve provvedere al 100 per cento.

Ho sentito dire da alcuni senatori che nel provvedimento, in particolare all'articolo 7, sarebbe implicito che si porrebbero a carico delle tariffe anche attività ancora legate all'emergenza. La lettera dell'articolo 7, in verità, è molto chiara ed esclude tale ipotesi.

Naturalmente, la Commissione bilancio non si occupa del merito; abbiamo quindi semplicemente preso atto che coloro che sono competenti per il merito - la Commissione ed il Governo - hanno assicurato che tutti gli interventi di emergenza sono finanziabili nel quadro del tetto delle risorse fissate per quel che riguarda le disponibilità messe in capo al commissario, derivanti da delibere CIPE e relative ordinanze.

Per quanto concerne, quindi, la gestione dell'emergenza, escludo che si possa sostenere quanto ultimamente è stato ancora sostenuto nell'illustrazione delle pregiudiziali, e cioè che vi siano interventi di emergenza da mettere finanziariamente a carico delle tariffe. È assolutamente vero, invece, che l'articolo 7, dal 1º gennaio 2008, mette la gestione ordinaria del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico delle tariffe.

Ora, signor Presidente e colleghi, mi rendo conto che vi è un problema di valutazione del realismo di questa ipotesi. Di questo, però (e me ne daranno atto anche i colleghi dell'opposizione), non credo si possa occupare la Commissione bilancio. Abbiamo un provvedimento che con grande nettezza prevede che dal 1º gennaio 2008 le tariffe debbano assicurare il pagamento integrale del servizio di raccolta e di gestione dei rifiuti: ne prendiamo atto, ma - come Commissione bilancio - se intervenissimo sul punto, mettendo in discussione tale volontà - politica e nettamente definita - che dal 1º gennaio 2008 realizza per la Campania esattamente la stessa situazione che si realizza per tutti i Comuni e le Regioni d'Italia, compiremmo un intervento di merito assolutamente ultroneo rispetto alle nostre competenze.

Quindi - e conclusivamente, signor Presidente, sul punto - credo di poter dire la mia opinione (che, naturalmente non pretendo sia condivisa, ma che ritengo fondata sui fatti): la Commissione bilancio ha condotto un esame approfondito degli aspetti di copertura relativi al provvedimento e ha concluso che sia la gestione dell'emergenza, sia, dal 1º gennaio 2008, quella dell'ordinario servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono finanziariamente coperte in modo corretto.

Aggiungo che, a mio avviso, un problema molto serio di profili costituzionali per gli aspetti di copertura si sarebbe posto, paradossalmente, se avessimo fatto il contrario di quanto abbiamo fatto. Mi spiego subito: gli emendamenti presentati in questo senso hanno ricevuto un parere contrario dalla Commissione bilancio, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Essi proponevano, in buona sostanza, che quote di attività legate all'emergenza, nella fase successiva al 1º gennaio 2008 (evidentemente ritenendo che anche in seguito a tale data si porranno problemi di emergenza), dovessero essere messe a carico delle tariffe o, viceversa, sottratte alla copertura legata alle tariffe. In entrambi i casi, quindi, tali emendamenti proponevano di uscire dal modello molto lineare presente per gli aspetti di copertura nel provvedimento.

È per questa ragione che le une e le altre ipotesi sono state considerate dalla Commissione bilancio lesive dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Se ne deduce, paradossalmente, che avremmo determinato - o determineremmo, in questo caso non come Commissione bilancio, ma come Senato - la violazione di un principio costituzionale essenziale anche sotto il profilo fiscale, se sostenessimo, colleghi, che nella Regione Campania il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti debba essere indefinitamente messo in capo, per qualche quota, alla finanza dello Stato centrale.

Ciò non accade in alcuna parte d'Italia e a regime è sacrosanto non debba accadere nemmeno in Campania, datosi che, se questo accadesse (cioè se i cittadini della Campania, per una qualche ragione, a regime, dovessero avere il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti per una qualche quota coperto dalla finanza dello Stato centrale), si determinerebbe una grave disparità di trattamento per i cittadini italiani, giacché ci sarebbero cittadini che non debbono farsi carico di oneri che invece sono affrontati da altri cittadini in ogni altra parte d'Italia. Considero che qui si sarebbe determinato un vero vulnus costituzionale, ma è vero esattamente l'opposto, se leggiamo il provvedimento. Esso, infatti, punta a gestire l'emergenza, a chiuderla e ad aprire una fase di perfetta omologazione tra i cittadini campani e quelli del resto d'Italia per quel che riguarda gli oneri relativi alla raccolta e alla gestione dei rifiuti solidi urbani. (Applausi dal Gruppo Ulivo).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Novi. Ne ha facoltà.

NOVI (FI). Signor Presidente, ritengo che il senatore Morando avrebbe fatto bene a impegnarsi per una causa più comprensibile ed anche migliore. Guardate che il provvedimento, in realtà, non è altro che la presa d'atto e la conseguenza normativa di quattro disastri: un disastro ambientale, un disastro finanziario, il disastro della legalità e un disastro politico.

Iniziamo dal disastro ambientale. L'emergenza rifiuti in Campania trae origine da una scelta e da una responsabilità che storicamente è soltanto della sinistra, che all'inizio degli anni Novanta mette in moto un meccanismo perverso, vale a dire la chiusura di tutte le discariche in Campania. Mette in moto quel meccanismo perché sostiene che sulle discariche vi è una sorta di accumulazione primitiva di profitti criminali e quindi, per battere il crimine organizzato, bisogna chiuderle. Quanti sostenevano che la chiusura delle discariche, in assenza di strutture alternative come i termovalorizzatori (che allora venivano definiti inceneritori), era una follia venivano accusati di collateralismo con la camorra. Questa è la responsabilità storica.

Poi c'è un'altra grande menzogna, quella che tenta di far risalire alla presidenza Rastrelli parte della responsabilità di questo disastro. La presidenza Rastrelli, in realtà, vara un piano regionale dei rifiuti che faceva perno su due termovalorizzatori (in un primo momento, sulla provincializzazione dei termovalorizzatori), ma anche qui si scontrò con la proterva opposizione degli ambientalisti della sinistra che accusavano la giunta Rastrelli del fatto che il progetto napoletano di termovalorizzatori avrebbe provocato un inserimento - anche qui - del crimine organizzato, mentre grandi investimenti per due termovalorizzatori avrebbero impedito questo tipo di infiltrazioni. Ed ecco allora che si avvia quel processo incompiuto, perché poi la sinistra si oppone anche alla realizzazione dei termovalorizzatori: non solo la sinistra ambientalista, ma anche il PDS. Una parte della responsabilità, in questa vicenda, l'hanno anche alcuni vescovi e certi rappresentanti del ceto politico e intellettuale. Questa è la verità storica.

Questo cortocircuito della razionalità politica, amministrativa e gestionale provoca un disastro ambientale. Sette milioni di tonnellate di rifiuti stoccati su siti che non presentano alcuna garanzia di impermeabilità: questi sette milioni di tonnellate di rifiuti sono infatti stoccati in discariche abusive autorizzate, i cosiddetti siti di stoccaggio. Per trasportare questi sette milioni di tonnellate di rifiuti pressati occorrerebbero 350.000 Tir: immaginate che disastro ambientale. Non solo, ma due termovalorizzatori dovrebbero essere impegnati a tempo pieno per cinque anni: ripeto, anche se costruiamo due termovalorizzatori, lo smaltimento della quantità di rifiuti stoccata li vedrebbe impegnati per cinque anni, quindi, è una emergenza da cui non si esce.

Questa tipologia di disastro ambientale ha provocato anche un disastro sanitario, perché nelle zone della Campania in cui insistono i siti di stoccaggio si è registrato un incremento del 40 per cento delle patologie oncologiche e del 26 per cento delle malformazioni. Questo è il disastro provocato dall'emergenza rifiuti in Campania. C'è di più, perché con il comma 4 dell'articolo 1 del decreto autorizzate l'apertura e l'uso - in deroga alla normativa vigente in materia ambientale, paesaggistica, territoriale ed igienico-sanitaria - di impianti e siti di stoccaggio: un'altra mostruosità. Non si era mai assistito nel Paese ed in Parlamento a qualcosa del genere: l'autorizzazione - ripeto - all'apertura di impianti in deroga alle normative sanitarie ed ambientali.

C'è poi da considerare il disastro finanziario: un miliardo di euro - cioè circa 2.000 miliardi di vecchie lire - dilapidati in dodici anni, provocando il disastro della legalità e attivando un meccanismo, quello sì, di accumulazione primitiva di profitti criminali, perché le aree di stoccaggio erano gestite dal crimine organizzato; inoltre, questa enorme quantità di denaro ha corrotto anche le coscienze che dovevano porsi a garanzia anche giudiziaria. Infatti, ci siamo trovati di fronte ad un sostituto procuratore iperambientalista che in realtà si accompagnava con imprenditori - i fratelli Orsi - camorristi legati al clan dei Casalesi, una famiglia mafiosa tra le più agguerrite della Campania.

Inoltre, c'è il disastro della legalità, che ha visto tutto il settore infiltrato e inquinato dal sistema criminale.

Infine, questo tipo di gestione dell'emergenza rifiuti, se ha permesso il consolidamento del gruppo di potere bassoliniano nella Regione, ha provocato un disastro politico non in Campania, dove grazie a questi meccanismi di potere e di corruttela diffusa bene o male il consenso arriva ancora, ma un disastro di credibilità della sinistra complessivamente nel Paese, tant'è vero che Fassino ha affermato che la sconfitta elettorale nel Nord e in altre aree dell'Italia è stata provocata anche dall'emergenza rifiuti in Campania. Quindi, questa tipologia di gestione alla fine si sta rivelando fallimentare per la stessa sinistra, che, mentre in Campania ha rafforzato il suo potere sull'emergenza rifiuti, rischia ora di essere sommersa dall'emergenza dell'immondizia. (Applausi dal Gruppo FI. Congratulazioni).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Piglionica. Ne ha facoltà.

PIGLIONICA (Ulivo). Signor Presidente, colleghi, devo sottolineare che sono proprio gli approcci come quelli del senatore Novi a creare ulteriori problemi in Campania. Ciò che appare chiaro, infatti, è che il senatore Novi prova a spargere un po' di terrore in maniera del tutto infondata. Caro senatore Novi, glielo dico adesso, da medico: se un fattore ambientale è in grado...

 

NOVI (FI). Lo ha detto Bertolaso, non io.

 

PIGLIONICA (Ulivo). Mi perdoni, senatore Novi, mi lasci continuare.

 

NOVI (FI). Lo dice l'Organizzazione mondiale della sanità. Abbiamo la documentazione.

 

PRESIDENTE. Vada avanti, senatore Piglionica.

 

PIGLIONICA (Ulivo). Mi faccia prima parlare e poi dica se ho detto cose prive di senso o meno.

 

PRESIDENTE. Senatore Piglionica, si rivolga alla Presidenza.

 

PIGLIONICA (Ulivo). Mi perdoni, signor Presidente.

Stavo dicendo che se un fattore ambientale è in grado di indurre un incremento di patologie tumorali, questo non si manifesta prima di un certo numero di anni, che è compatibile tra gli otto e i dieci. Dopo Hiroshima, dove c'era l'emergenza nucleare, le prime leucemie e le prime manifestazioni tumorali in maniera diffusa cominciarono a distanza di alcuni anni. Le ecoballe sui piazzali hanno iniziato ad accumularsi sei anni fa. Lei, senatore Novi, dimentica di dire che quelli erano i territori dove la camorra sversava in maniera abusiva e illegale, inquinando i famosi laghetti del Casertano o le aree Acerrane. Se i criminali della camorra rubavano i cavi dell'elettricità per ricavarne il rame e nell'area di Calabricito bruciavano i cavi spargendo diossina sul terreno fino ad avere una incidenza di diossina 100.000 volte superiore ai livelli tollerati e le pecore brucavano l'erba di quel territorio e la diossina ricompariva nel latte delle pecore o delle bufale o delle mucche campane, cosa diavolo c'entrano le ecoballe stoccate nei siti di stoccaggio provvisorio?

 

NOVI (FI). È l'emergenza rifiuti. E voi l'avete aggravata autorizzando lo stoccaggio.

 

PIGLIONICA (Ulivo). L'emergenza rifiuti in Campania era quella della camorra che utilizzava la propria organizzazione al servizio delle attività imprenditoriali del Nord. Questa è, mi perdoni, la realtà. (Commenti del senatore Novi). Dopodiché, lei ha dimenticato di dire che il piano Rastrelli, che aveva certamente una sua logica, aveva un paio di dettagli: innanzitutto fu vinto da un'impresa che non aveva il know-how adeguato, come ha rivelato nel tempo, e nonostante il progetto dalla commissione che la Regione aveva insediato fosse stato giudicato tecnicamente inappropriato; dopodiché il progetto prevedeva che fosse il soggetto privato...

 

Presidenza del vice presidente CALDEROLI (ore 11,50)

 

NOVI (FI). Stai mentendo. Fu il centro-sinistra, non Rastrelli. È una menzogna. Rastrelli non c'era più ai tempi dell'appalto Impregilo.

 

PRESIDENTE. Senatore Novi, la prego di non interrompere. Continui, senatore Piglionica. Senatore Novi, non intendo richiamare nessuno, ma la richiamo per la prima volta. (Commenti del senatore Novi). Potrà intervenire successivamente, in dichiarazione di voto, o in altra sede, per rispondere.

 

PIGLIONICA (Ulivo). Dopodiché, signor Presidente, il piano prevedeva una cosa del tutto anomala, e cioè che fosse il soggetto privato ad individuare la localizzazione degli impianti da fare. Questo è il grande vulnus introdotto da quel piano, e che è stato uno degli argomenti, insieme ad alcune delle affermazioni fatte dal senatore Novi, che non sono del tutto al di fuori dalla realtà. Ma il dato storico è questo.

Mi spiace aver utilizzato parte del tempo a me concesso per provare a ripristinare un po' di realtà, perché quella dei tumori legata all'emergenza dei rifiuti solidi urbani è cosa abbastanza lontana dalla verità. L'emergenza rifiuti che ha provocato il problema in Campania è quella dei rifiuti tossici industriali smaltiti illegalmente in quel territorio.

Tornando a quanto stavo dicendo, ormai, con la ritmicità tipica di molti fenomeni, come l'alternarsi delle stagioni, le ferie estive, la denuncia dei redditi, la situazione dello smaltimento rifiuti in Campania, che già in condizioni di base appare caratterizzata da gravissime difficoltà, presenta una fase di acuzie che viene definita con il termine di «emergenza nell'emergenza». Nel documento stralcio della Commissione bicamerale d'inchiesta nel ciclo dei rifiuti, licenziato ieri a larghissima maggioranza, si è parlato di un ossimoro dell'emergenza rifiuti, in quanto definire emergenza una questione in piedi ormai da tredici anni è una contraddizione in termini.

Ora, in ognuna delle fasi di riacutizzazione dell'emergenza rifiuti, di questa emergenza nell'emergenza, ci si è sostanzialmente illusi di risolvere la questione attraverso un progressivo ampliamento ed incremento dei poteri straordinari affidati ai commissari di turno. Ricordo al riguardo che si sono alternati prefetti, presidenti di Regione, prima il commissario Catenacci e adesso il commissario Bertolaso, in quanto capo della Protezione civile.

La realtà si è incaricata di dimostrare l'inefficacia di questo approccio. Nel tempo il Commissariato ha rischiato di diventare una parte del problema più che la soluzione. Quando il costo dello smaltimento esplode nella progressività che si è notata in Campania, è facilmente comprensibile quel che accade. In una recente audizione ci è stato comunicato dal commissario Bertolaso che lo smaltimento di un certo quantitativo di rifiuti aveva richiesto una spesa di 10 milioni di euro a fronte del fatto che ne sarebbero stati sufficienti quattro per attrezzare un impianto di discarica che avrebbe potuto smaltire un quantitativo di rifiuti dieci volte superiore. Quando, in sostanza, il costo dello smaltimento si moltiplica per dieci o per quindici, è evidente che si realizzano degli extraguadagni che vanno ad alimentare soggetti che hanno tutto l'interesse a che l'emergenza rifiuti non abbia fine.

L'inefficienza della catena istituzionale campana è chiaramente all'origine di quest'emergenza e non mi sembra che ciò possa essere negato da alcuno, pur nella valutazione, però, della peculiarità della situazione regionale, piagata dal fenomeno dello smaltimento abusivo di rifiuti tossici prevalentemente provenienti da impianti produttivi del Nord del Paese e con la drammatica presenza di una criminalità organizzata fortemente pervasiva che aveva ed ha individuato nello smaltimento dei rifiuti un importante campo di attività e di elevata redditività.

In questo senso, anche una legislazione in cui il reato ambientale ha la caratteristica di contravvenzione costituisce un apparato di contrasto legislativo del tutto inadeguato a contrastare un fenomeno che ha quell'elevata redditività di cui si è parlato. Ma anche in presenza di queste specificità, non si può non riconoscere, come già detto, l'inefficienza della filiera istituzionale. A ciò si è aggiunto il manifestarsi, anche in questo caso in forma del tutto parossistica, della sindrome NIMBY, dall'acronimo anglosassone che definisce questa situazione come «Not In My Back Yard», vale a dire «non nel mio giardino».

Ci si è opposti sostanzialmente a tutto, non solo ai termovalorizzatori, ma anche a discariche, ad impianti di trattamento, di selezione, di trasferenza e perfino di compostaggio. Va riconosciuto però che negli ultimi anni alcuni fenomeni di proteste locali hanno anche il loro fondamento nel fatto che i siti verso i quali ci si approccia in casi di emergenza continuano ad essere sistematicamente gli stessi e quindi tornano i nomi di Ariano Irpino o di Parapoti, che hanno già pagato un prezzo eccessivamente alto rispetto a questa emergenza. A questo contribuisce la particolarità di un territorio in cui in un'area che rappresenta l'8 per cento del suo totale si produce il 60 per cento dei rifiuti perché la densità abitativa di Napoli è estremamente alta rispetto al resto della Regione.

Pur dette queste cose, noi riteniamo che nel decreto ci sia una possibilità di avviare una fase reale di uscita dall'emergenza grazie anche al coinvolgimento dei Presidenti di Provincia, che mostrano una nuova sensibilità: infatti, a Salerno, a Benevento, ad Avellino fioccano le proposte per ospitare impianti ed individuare siti perché tutti ci si rende conto dell'ulteriore non sostenibilità del fenomeno che sta provocando danni gravissimi all'immagine della Campania, ma anche alla sua economia. Immagino che un turista che vede quelle immagini sui giornali di tutto il mondo non voglia trascorrere le proprie vacanze in Campania o che un imprenditore non voglia fare investimenti in un territorio con quelle criticità.

Questo decreto, con tutte le sue difficoltà e criticità, prova ad avviare una fase di uscita da questa emergenza.

 

Sull'ordine dei lavori

BOCCIA Antonio (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

BOCCIA Antonio (Ulivo). Presidente, ho chiesto di avere l'elenco degli iscritti a parlare, che di norma dovrebbe essere già stato definito nella serata di ieri. Le chiedo la cortesia di farmi avere questo elenco, in maniera che si possa avere certezza sulla prosecuzione dei nostri lavori di oggi e di martedì prossimo.

PRESIDENTE. Sarà subito accontentato, senatore.

 

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566 (ore 11,56)

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Negri. Ne ha facoltà.

NEGRI (Aut). Sarò rapidissima perché ho poco tempo a disposizione. Questo decreto ha due ispirazioni; cammina su due gambe ed ha secondo il Gruppo Per le Autonomie un problema fondamentale. Il decreto ha in sé i tratti tipici della perdurante emergenza. È giusto che sia così, è drammaticamente giusto che sia così perché è un provvedimento normativo che individua i siti da destinare a discarica ed è il commissario delegato ad avere il potere di individuare - cito testualmente dall'articolo 2 - «le soluzioni ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti e per l'eventuale smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione». Il commissario straordinario può agire in deroga ai provvedimenti dell'autorità giudiziaria; inoltre, alcuni poteri attribuiti ai prefetti della Campania sono particolari perché sono molto discrezionali per assicurare la piena effettività degli interventi su input del commissario. Questa è la prima ispirazione.

La seconda ispirazione è di sfida, è il tentativo di uscire dalla fase della necessità, è il tentativo di dare alle istituzioni campane un credito, una fiducia per aprire la fase della possibilità: i Presidenti delle Province vengono nominati subcommissari ed è previsto un ruolo del Presidente del Consiglio dei ministri perché su sua proposta il commissario delegato può revocare la dichiarazione di stato di emergenza anche a singoli ambiti provinciali che presentano sufficiente dotazione impiantistica.

Il vero problema e la vera sfida, però, stanno nell'articolo 9. (Il microfono non funziona correttamente). Cos'è questo rumore? Non lo so. Non sto scoppiando. Le minacce sono state mandate con le pallottole soltanto ieri a Bassolino e alla Iervolino! È finito il rumore, per fortuna.

L'articolo 9 stabilisce che entro 90 giorni sia ritirato il vecchio Piano regionale di gestione dei rifiuti e sia adottato il Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti per la Regione Campania. Qui entrano in carico molti problemi perché l'articolo 9 assegna alle Province compiti specifici di individuazione degli smaltimenti, degli impianti, delle discariche, delle cave, degli impianti di CDR e anche delle possibilità di completare l'utilizzazione dei termovalorizzatori.

È del tutto evidente che l'ordinarietà prevista dalla prima parte del decreto si sposa e determina la possibilità prevista nell'articolo 9. Se non c'è un credibile piano entro tre mesi, la stessa ordinarietà crolla. Se non funzionano i termovalorizzatori, se non sono messe in sicurezza le cave, se non ci sono gli strumenti per il compostaggio, se non si sa che cosa fare del CDR vero e di quello meno vero; se tutte queste cose non si integrano, l'ordinarietà salta.

Il problema che vogliamo sottolineare - abbiamo ascoltato l'intervento del senatore Morando e la sua consueta precisione - è che tutto questo sta però a carico delle tariffe e ciò vuol dire che una grande affluenza di risorse sarà dovuta - come, ad esempio, si valutava nella Commissione bicamerale sui rifiuti - ai fondi di sviluppo regionale europeo, al fondo aree sottoutilizzate, a risorse nazionali di cofinanziamento. Se non è così, il tutto non si tiene. Se non è così, non si sa dove mettere i rifiuti ordinari, non si sa come trattare il CDR, non si riesce a costruire e a mettere in funzionamento i termovalorizzatori. Se non è così, riprende la spirale impazzita degli ultimi anni.

Allora - come diceva giustamente il collega Morando - è la questione della totale sostenibilità a carico della comunità campana e dell'insieme dell'operazione, della possibilità di attivare fondi europei e fondi nazionali ma in tempo utile, coerente e sincrono che dà credibilità o meno a tutta l'operazione. È la questione che dà anche sostenibilità nazionale a tutta l'operazione.

Per questo motivo - a parere nostro - occorre un migliore approfondimento della sostenibilità finanziaria prevista non solo all'articolo 7 ma anche nel collegato all'articolo 9. Se non funziona l'articolo 9, infatti, crollano tutti i precedenti articoli. (Applausi dal Gruppo Aut).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Girfatti. Ne ha facoltà.

GIRFATTI (DCA-PRI-MPA). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi senatori, con questo decreto‑legge il Governo ha posto il sigillo ufficiale a quella che è stata nell'ultimo decennio l'assoluta inefficienza e la pessima gestione, da parte di Bassolino e delle Giunte di centro-sinistra, dello smaltimento dei rifiuti solidi della Regione Campania, cioè del disastro ecologico più imponente degli ultimi decenni.

Ancora una volta ci troviamo in presenza di un provvedimento che, con interventi straordinari, dovrebbe far superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Campania e dovrebbe garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

Ma come è possibile, signor Presidente, che si possa superare l'emergenza proponendo e approvando norme che, senza il coinvolgimento degli enti locali, possano essere corroborate per il perfezionamento del piano dei rifiuti? Come è possibile, signor Presidente, che si possono individuare i siti per le discariche provinciali scegliendo in alcuni casi parchi o aree naturalistiche oppure cave abbandonate, anche sottoposte a sequestro giudiziario?

Ma come è possibile che i Verdi, gli ambientalisti e il ministro Pecoraro Scanio abbiano potuto avallare questo ulteriore disastro ecologico? Certamente con il loro silenzio sottoscrivono ancora una volta il loro attaccamento alle poltrone e al potere a tutti i costi.

Ma come è possibile, signor Presidente, pensare che un piano per un'emergenza così importante possa essere portato a compimento senza aggravio di spesa? Ma il Governo lo sa che il superamento dell'emergenza richiede una combinazione di varie misure come l'utilizzo delle discariche, il compostaggio e il riciclaggio di rifiuti, la realizzazione di un combustibile da rifiuti di qualità nonché l'impiego degli impianti di termovalorizzazione? In parole povere, signor Presidente, come si può realizzare e portare a compimento il piano di smaltimento dei rifiuti solidi senza un vero e proprio piano rifiuti?

Signor Presidente, per chi abita a Napoli, per i campani, devo evidenziare in questa sede, perché gli italiani lo sappiano, anche qual è la presa in giro che viene effettuata dall'amministrazione regionale di Bassolino e dall'amministrazione comunale di Napoli della Iervolino nei confronti di tutti i cittadini della Campania.

Tre domeniche or sono a Napoli è stata celebrata la «Giornata ecologica», con il blocco delle auto dalle ore 9 del mattino alle ore 13. Se lei in quel momento si fosse trovato a Napoli avrebbe passeggiato tra migliaia di cumuli di spazzatura, sentendo un odore acre della spazzatura che, tra l'altro, veniva bruciata. Così a Napoli viene celebrata, signor Presidente, la «Giornata ecologica»!

Non so come e con quanta amarezza, Totò, Eduardo De Filippo e Massimo Troisi oggi avrebbero descritto, vivendole, le ore di quella domenica a Napoli. Credo che questa immagine sia la rappresentazione fotografica di come si amministra la cosa pubblica a Napoli, di come si tiene conto della vita, effettiva e sostanziale, dei napoletani e dei campani, in dispregio a qualunque norma morale e, soprattutto, di vivibilità, signor Presidente.

A parte queste argomentazioni, che comunque sono una cruda verità, noi che viviamo questi esempi di quotidianità ogni giorno dobbiamo assolutamente esprimere la nostra contrarietà al decreto-legge in esame, che non possiamo condividere non solo perché rappresenta semplicemente un tampone all'emergenza rifiuti in Campania, ma anche perché significa un ulteriore disastro ecologico annunziato in Campania, dato che non è con questi provvedimenti che si risolve l'emergenza in Campania. È questa la denunzia che noi campani rivolgiamo non solo in quest'Aula ai colleghi senatori, ma a tutta l'Italia, affinché si predisponga veramente, con serietà, un piano di intervento e si smetta di imbrogliare i campani e i napoletani. (Applausi dal Gruppo FI).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Leoni. Ne ha facoltà.

LEONI (LNP). Signor Presidente, il decreto-legge in esame è stato discusso nella Commissione di competenza, di cui sono membro, ed ho cercato di portare un contributo sulla base del pensiero federalista che mi contraddistingue nel mondo della politica.

È da tempo che fuori dal Palazzo si parla con ferocia contro il mondo della politica e i comportamenti dei politici. Per di più, 15 giorni fa, per lavoro, sono dovuto andare a Napoli e posso dire di essere rimasto fortemente impressionato per quel che ho colto lungo le strade di quella città.

Penso che il decreto in esame poteva essere redatto diversamente, poteva essere riscritto o poteva anche non arrivare qui, dato che continuo a non capire, sempre per il mio spirito federalista, perché Roma debba intervenire in una vicenda prettamente locale, regionale. Mi sono chiesto cosa c'entri, ad esempio, il corpo non elettorale di Napoli con il grande disastro di quella città; e qui il mio pensiero va ai ragazzi di Napoli, che vivono anche in mezzo alle strade e che devono sopportare una situazione di indecenza nel rapporto con la politica della propria città.

Quando ho visto quel disastro - non entro nel merito dei tempi necessari per risolverlo poiché penso, comunque, che il mondo della politica ha risolto ben altri problemi e, quindi, la buona volontà permetterà di risolvere anche queste situazioni - è scattato in me il concetto federalista della gestione di un'emergenza e mi sono chiesto perché nei Presidenti o nei Governatori regionali non è scattato un concetto federalista nello stabilire che la regola del federalismo è uno per tutti e tutti per uno. Penso che spettasse proprio ai Governatori delle varie Regioni attivarsi da subito per prendere in carico, ad esempio, 100 tonnellate; mi riferisco alla Sicilia, ma lo stesso discorso vale per la Puglia, per le Marche, per la Lombardia, per il Piemonte, per il Veneto in un concetto di federalismo vero e di aiuto a questa emergenza, che poi andrebbe ovviamente controllata, bypassando Roma, intesa nel concetto tradizionale di centralismo, che non ha nulla a che fare con una vera politica federalista.

Se vogliamo davvero arrivare alla riforma di uno Stato centralista, con un pensiero fortemente federalista, proprio dalla base devono partire questi segnali. E ve lo dice un senatore della Repubblica che non dimentica che nello stadio di Napoli era stato affisso uno striscione con la scritta «Bossi crepa». Non lo dimenticherò mai, ma la mia coscienza cristiana e cattolica mi dice di andare incontro ad emergenze che vergognosamente sono a discapito di tutta la nostra classe politica che i giornali continuano ad accusare di incapacità di governare il mondo.

Stamattina poi sulla rassegna stampa del TG1, di cui ho preso nota, ho ascoltato il giornalista Mario Adinolfi - oggi la classe politica è diventata il bersaglio di tutti - che a piene voci criticava il nostro mondo, dicendo che la politica è nel caos e non riesce a risolvere i problemi del Paese. Non riesco a capire perché i giornalisti non guardino nel loro interno: le informazioni che comunicano al mondo ed al nostro Paese sicuramente non vanno bene per certe emergenze che, invece, noi stiamo vivendo.

Dopo il mio intervento di ieri in Commissione altri colleghi mi hanno seguito poiché la coscienza ci invita ad avere un comportamento diverso nella gestione della politica. Anzi, vorrei dare un segnale di primavera di una politica, dove ci sono dei problemi che riguardano non la salvaguardia del Governo che - sono il primo a dirlo - deve andare a casa, ma quei bisogni per migliorare la qualità della vita. Nell'intervento per la città di Napoli, città in cui - lo ripeto - mi sono vergognato di essere un politico, un rappresentante di un Paese che non riesce a risolvere i problemi, ho suggerito a tutti voi la necessità di una iniziativa federalista che auspico ancora, visto che da adesso in poi seguiremo concetti federalisti nella gestione del territorio.

Così, collaborando in Commissione, sono stati ritirati degli emendamenti, migliorando il migliorabile in un decreto ed in una situazione in cui si hanno i numeri, laddove ci sono, da risolvere. Ma penso che vi è tanto da fare. Ad esempio, ci sono tanti programmi di televisione-spazzatura, ma penso sia venuto anche il momento giusto, tramite l'informazione, per far crescere una cultura ecologica.

Nel decreto parliamo anche di raccolta differenziata. Sono pienamente convinto che la raccolta differenziata non la si possa fare per decreto. La raccolta differenziata deve entrare nell'animo delle persone, è un fatto di civiltà. Questa situazione l'abbiamo vissuta al Nord. La mia Provincia si vanta di aver conseguito un livello di raccolta differenziata pari al 70 per cento del totale, però tutto questo non è cominciato con un decreto; da anni i consorzi istituiti per la raccolta differenziata avevano iniziato a programmare e a cercare di inculcare il concetto nella nostra gente. Ad esempio, mia moglie deve gestire in casa quattro-cinque sacchi di immondizia: quello verde per il vetro, quello giallo per la carta, quello rosso per la plastica, il bidone per l'umido eccetera. Non sono cose che si possono inventare per decreto. La popolazione va educata. Non possiamo nemmeno pensare che a Napoli dal 1° settembre si effettui la raccolta differenziata, perché è impossibile conseguire tali obiettivi nel giro di pochi mesi. Penso che occorrano degli sforzi da parte di tutti.

Mi auguro che da Roma riusciremo a fare delle verifiche su come saranno impiegati i fondi che ancora una volta dovremo dare a questa città, che ci auguriamo saranno ben spesi. Lasciatemelo dire ancora una volta, mi sono sentito impotente davanti alla situazione disastrosa di una città che all'estero è una delle più invidiate, sia per l'architettura, che per il calore dei suoi abitanti che per le bellezze naturali che il Padreterno le ha donato. Dunque, come vi ho detto, c'è un impegno anche da parte della Lega a risolvere un problema e ciò verrà evidenziato anche dai colleghi in sede di dichiarazione di voto.

La questione pregiudiziale del collega Galli è condivisibile: egli ha voluto portare in superficie numeri e vergogne di gestione di questo momento di emergenza della città, che non possiamo dimenticare. Come politici, non possiamo fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia, perché così non andremmo poi tanto lontano e sicuramente al di fuori del palazzo continuerebbero a dire che la politica è impotente anche nelle questioni che riguardano le persone. Occorre in particolar modo guardare anche a quella parte dell'elettorato che non può esprimere ancora il suo giudizio con un voto e che deve subire un disastro amministrativo che va condannato.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Zanone. Ne ha facoltà.

ZANONE (Ulivo). Non è normale, signor Presidente e signori senatori, che si ricorra a una legge dello Stato per stabilire, Comune per Comune, i siti delle discariche di immondizia e i siti di quei Comuni dove le discariche sono precluse. Se vogliamo dirla tutta, non è nemmeno normale, signor rappresentante del Governo, che ad occuparsi in prima persona di tale questione debba essere il Presidente del Consiglio e che un decreto‑legge in materia ambientale non porti la firma del Ministro dell'ambiente. La sola giustificazione plausibile è che nell'emergenza sulla quale interviene questo ennesimo decreto di normale non c'è più nulla.

Il decreto sfiora appena la gravità di un'emergenza a tempo indefinito che a volte viene richiamata anche nel testo con allusioni rassegnate. Come all'articolo 2, dove si incarica il commissario delegato di individuare le soluzioni - si fa per dire - ottimali per «l'eventuale» (qui la cautela è d'obbligo) «smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione», che ammontano ormai a milioni di tonnellate di cui non si sa cosa fare, salvo continuare a buttare soldi nel costo degli stoccaggi.

Intervengo, signor Presidente, soltanto per toccare una questione, una sola, che è oggetto costante di interdizione politica e che riguarda l'incenerimento dei rifiuti che residuano dalla raccolta differenziata, nei casi in cui si procede a differenziarla e anche nei casi in cui esiste quantomeno una forma di raccolta. Degli inceneritori capaci di recupero energetico, gli innominabili termovalorizzatori, è interdetto anche il nome: ad esempio, la Regione Campania ha approvato, in data recentissima, un ponderoso corpus legislativo che disciplina in ogni particolare il futuro desiderabile di una Campania a rifiuti zero. Ma io non ho trovato - forse sarà stata una mia distrazione nel leggere il testo, datane la complessità - che in quel corpus legislativo della Regione si dica qualcosa di preciso sull'impiantistica terminale.

Posso capire - come è facile per chiunque - che un termovalorizzatore sul proprio territorio non sia una decisione popolare per la comunità locale. Ma i signori senatori mi permettano di mettere a confronto la condizione ambientale della Campania - quale tragicamente conosciamo - con quella dell'Emilia quale ci è stata descritta, pochi giorni fa, nel corso di un'audizione della Commissione d'inchiesta bicamerale sul ciclo dei rifiuti: i dirigenti dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale dell'Emilia ci hanno informato che l'Emilia produce circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani l'anno, ne ricicla circa il 40 per cento con la raccolta differenziata e brucia il restante 60 per cento in otto inceneritori (uno per Provincia, credo che manchi soltanto quello di Parma). Questi inceneritori non sono ubicati in contrade irraggiungibili e remote; quello di Bologna è a una decina di chilometri dal centro della città, mentre quello di Forlì è a quattro chilometri.

Cosa ne risulta circa la qualità dell'ambiente e dell'atmosfera? La situazione emiliana per l'opera di questi otto termovalorizzatori - o inceneritori che dir si voglia - è forse peggiore di quella campana? Gli standard di presenze turistiche delle coste emiliane e romagnole sono forse danneggiate rispetto a quelle della Campania dove - a quanto si dice - quest'anno c'è una vera e propria caduta delle prenotazioni turistiche per effetto degli spettacoli mediatici derivanti dai rifiuti lasciati in mezzo alla strada?

La produzione alimentare dell'Emilia con punti di eccellenza che circolano per il mondo è forse inferiore a quella di una Campania dove non si può più produrre la mozzarella e non si possono più mangiare le fragole a rischio di inquinamento di diossina, una diossina presente quando i termovalorizzatori non ci sono ancora?

Bisognerebbe operare dei raffronti, ma credo che non sarebbe giusto per non mancare di rispetto soprattutto alla popolazione dell'area metropolitana di Napoli (perché è di quella che parliamo, non di tutta la Campania), una cittadinanza che viene offesa ogni giorno nei suoi diritti più elementari. Vorrei sommessamente invitare i colleghi ambientalisti (ne vedo qualcuno in circolazione nell'emiciclo) a considerare quello che a me appare un pregiudizio - sbaglierò nella mia valutazione - non giustificato dal criterio empirico che si deve usare in questi giudizi.

Come si valutano questi problemi? Essenzialmente per comparazione. A tal fine possiamo far riferimento al bollettino della Commissione europea del marzo 2007, tratto da «Spazio Europa», che ho qui con me. In un articolo dal titolo «Un'Europa dei rifiuti», sono riportati, Paese per Paese, i dati, espressi in chilogrammi, relativi ai rifiuti solidi urbani prodotti ogni anno pro capite nei 27 Paesi dell'Unione, con l'indicazione di quanti di essi sono smaltiti nelle discariche e quanti negli inceneritori. Si tratta di dati ufficiali, richiamando i quali desidero fare un breve raffronto, confrontando soltanto quelli relativi ad Italia, Svezia e Romania.

L'Italia produce 538 chilogrammi di rifiuti urbani annui pro capite e ne elimina negli inceneritori - quasi tutti concentrati nel Centro-Nord - 61 chilogrammi; la Svezia ne produce 464 e ne brucia 217, mentre la Romania ne produce 378 e non ne brucia nessuno. Personalmente spero che la condizione ambientale della Campania riesca, una buon volta, ad avvicinarsi alla Svezia, anziché restare uguale a quella della Romania.

Signori senatori, con la fine dell'anno la gestione commissariale avrà termine. Se dovessi esprimere una previsione personale, avrei qualche dubbio sul fatto che tra 90 giorni, cioè alla vigilia della scadenza del suo mandato, il commissario - sentiti tutti coloro che devono essere sentiti - riesca ad adottare il piano per il ciclo industriale dei rifiuti in Campania, comprensivo di tutta l'impiantistica necessaria che oggi, come abbiamo appena finito di dire, manca del tutto.

Comunque, con il nuovo anno, la gestione del ciclo dei rifiuti in Campania non sarà più commissariale e ritornerà alla normalità istituzionale con un accordo di programma - e concludo, signor Presidente - che richiami tutte le istituzioni ad assumersi le responsabilità di rispettiva competenza e, come si è soliti dire nel linguaggio corrente, c'è da incrociare le dita, visti i precedenti. Alla fine dell'anno, però, mancano oltre sei mesi, nel corso dei quali il compito di far fronte al disastro resta affidato al commissario, titolare di un'impresa improba, che trova più resistenze critiche ed ostacoli che sostegno proporzionato alla difficoltà dell'impresa. A lui credo vada rinnovata, anche in questa sede, la fiducia già manifestata comunque nei suoi confronti dal Governo che ne ha respinto per due volte le dimissioni.

Occorre un'azione risoluta che non ceda alla disinformazione, alla demagogia, alle resistenze cieche e agli illegalismi palesi. La mia, signor Presidente, non è un'opinione, è una citazione: sono le parole con cui il 22 maggio il presidente Napolitano ha esortato, dovrei dire ammonito, il Governo ad attuare il precedente decreto, gli amministratori locali a non capeggiare contestazioni, i cittadini a non ostacolare le misure indispensabili per evitare il disastro che insieme è economico, ambientale e sanitario, nonché lo Stato a far sentire la propria autorità a tutela dell'immagine del Paese. C'è nelle parole del nostro Presidente un accento che sembrerebbe severo, se non fosse probabilmente accorato.

Credo che il Senato debba fare proprie le parole del Capo dello Stato e tradurle nelle decisioni necessarie. (Applausi dal Gruppo Ulivo e della senatrice Negri).

 

Sull'ordine dei lavori

BOCCIA Antonio (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

BOCCIA Antonio (Ulivo). Signor Presidente, ho ricevuto l'elenco degli iscritti a parlare con l'indicazione dei minuti assegnati a ciascuno. In base alla decisione assunta della Presidenza, dunque, la seduta terminerebbe prima delle ore 14.

Dal momento che vi è una fase di rapporto tra la maggioranza e l'opposizione in cui quest'ultima, da un paio di giorni, sta cercando di non far votare alcunché all'Assemblea, facendo praticamente ostruzionismo legittimo, è evidente che la questione della distribuzione dei tempi diventa funzionale per evitare che si continui con questo andamento. Ora, quando vi è un'attività ostruzionistica, il rispetto degli orari del Regolamento deve essere assolutamente rigoroso, al fine di dare certezza all'andamento dei lavori e ai ruoli di maggioranza ed opposizione.

Pertanto, cosa accadrà? Martedì pomeriggio l'attività ostruzionistica impedirà il voto del provvedimento, sicché quasi certamente questo slitterà a mercoledì mattina e poi, se il Presidente vorrà concedere ulteriore tempo, magari anche a giovedì, e via discorrendo.

Signor Presidente, si tratta di un decreto-legge, che - come sa - avrebbe dovuto essere discusso e approvato dal Senato già nella giornata di ieri, secondo le nostre previsioni regolamentari e l'annuncio della convocazione dell'Assemblea. Ci troviamo, quindi, in una circostanza particolare, nel senso che siamo consapevoli di avere già un giorno di ritardo: posso comprendere, allora, che l'opposizione abbia interesse a prolungare i tempi, ma certamente non ce l'abbiamo noi della maggioranza.

Capisco anche che in tal modo potrebbe sembrare che, di fatto, stia contribuendo ad allungare i tempi, ma desidero farlo, signor Presidente, per una questione strategica (dovrebbe essere un comportamento ordinario, da qui alla fine della sessione di luglio). È bene chiarire subito come stanno le cose, perché altrimenti corriamo il rischio di avere una gestione dei lavori d'Assemblea che favorisce una delle due strategie che si pongono in essere. Compito della Presidenza è sicuramente tutelare anzitutto le opposizioni, ma anche la maggioranza: vorrei pertanto pregarla, signor Presidente, di fare in modo che tutti e due i ruoli - di maggioranza e di opposizione - siano tutelati nel rispetto degli orari previsti per la seduta, che prevedono appunto la chiusura alle ore 14.

PRESIDENTE. Senatore Boccia, potremmo restare noi due a svolgere un bel dibattito sul Regolamento e tirare comunque avanti fino alle ore 14 per raggiungere il risultato.

La decisione non è stata assunta dalla Presidenza, ma dal Presidente, dopo aver contattato tutti i Gruppi: è quindi pensabile che il capogruppo del suo Gruppo, senatore Boccia, non glielo abbia comunicato.

Credo che il ritardo del decreto-legge sia conseguente non all'ostruzionismo, ma ad un lavoro svolto in Commissione e che quel giorno in più - che ha consentito al provvedimento di arrivare in Aula con un relatore - sia stato ben speso.

 

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566 (ore 12,33)

PRESIDENTE. Proseguiamo con gli interventi. È iscritto a parlare il senatore Molinari. Ne ha facoltà.

MOLINARI (Aut). Signor Presidente, esprimo apprezzamento per lo sforzo riassuntivo compiuto dal relatore e riconosco l'impegno profuso da tutta la Commissione per integrare il testo nei suoi numerosi punti di imprecisione.

Il Gruppo Per le Autonomie assumerà, prima del voto, una decisione definitiva; tuttavia, a titolo personale, non posso ritenermi convinto o soddisfatto: sono troppe le contraddizioni di questo decreto e ancora di più le domande che restano inevase alla conclusione del suo iter in Commissione.

In premessa, non condivido affatto l'idea che debba essere addirittura il Parlamento nazionale ad indicare puntualmente la localizzazione di discariche, aree di stoccaggio e rispettive esenzioni o alternative. Ancora una volta, abbiamo trasformato la Commissione in una sorta di Consiglio comunale o regionale alternativo a quelli legittimati e obbligati, a mio avviso, in merito. Il Parlamento si trova caricato di una responsabilità per la quale è impossibile invocare la sussidiarietà.

Mi sembrano ovvie alcune considerazioni, intorno alle quali, però, si fatica a trovare un riscontro di sistema nel testo. È certo, per esempio, che chi produce rifiuti li deve anche smaltire. È certo che i costi di una gestione ordinaria devono essere totalmente coperti dalla tariffa (nel testo, peraltro, si parla ancora di TARSU, per di più come fosse una novità a venire dopo il primo gennaio prossimo venturo). È certo che qualunque ulteriore intervento straordinario, dopo il fatidico primo gennaio 2008, a mio avviso dovrebbe avere costi a carico del bilancio della Regione Campania. È certo che, nella attuale emergenza, i poteri del commissario o ci sono, e sono tutelati dallo Stato nel loro esercizio, o non ci sono, e allora vanno integrati in quanto tali e non sostituendo il Parlamento al commissario (che, dopo un decreto come questo, dovrebbe essere esautorato dal suo compito, nonostante egli stesso possa averlo indotto, per coprire ulteriormente il proprio agire).

Vorrei, poi, capire - tra l'altro - come l'articolo 4 possa "coerenziarsi" con il disegno di legge n. 772 sui servizi pubblici locali. Delle due l'una: o si elimina l'articolo 4 o si emenda il disegno di legge n. 772 per tutto il resto d'Italia, secondo quanto proposto per la Campania in materia di raccolta differenziata e indifferenziata.

Grande preoccupazione desta la previsione dell'articolo 2, con riferimento ai rapporti della gestione commissariale con i provvedimenti dell'autorità giudiziaria.

Per tutte queste considerazioni sembra infine assurdo che si possa passare da una gestione straordinaria ad una ordinaria, come il testo del decreto prevede, in brevissima prospettiva. Dobbiamo ragionevolmente e istituzionalmente prendere atto della circostanza, palesata nelle numerose audizioni in Commissione, della incomunicabilità fra commissario, Regione, Province, Comuni: nessuno di questi livelli sembra in grado di impostare atteggiamenti utili per passare da un "oggi" di emergenza a un "domani" di normalità. E non si parla mai di camorra, che è il convitato di pietra a questo tavolo.

Per tutelare la dignità dello Stato, credo sarebbe molto più opportuno che il Governo operasse con decisione tramite il commissario, che ha già poteri (e deve avere anche la forza per esercitarli) in base alle norme vigenti. Se lo Stato vuole o deve intervenire, lo faccia sino in fondo, ciascun livello istituzionale esercitando i propri poteri: individuare i singoli siti, in questo senso, non mi pare compito né del Parlamento nazionale, né (spero di poterlo dire) del Presidente della Repubblica. Il commissario ha un ruolo e poteri: se del caso, li possiamo integrare, ma non possiamo sostituirci a lui. Questi poteri il commissario li deve esercitare; meglio, li deve poter esercitare e in questa precisazione sta il grave compito dello Stato, oggi - forse - carente. Li eserciti, dunque, o rinunci all'incarico.

Comprendo perfettamente l'emergenza, ma non credo sia possibile che in quest'Aula si scarichino le mille contraddizioni di quelle istituzioni locali (nonché talune incomunicabilità interne al Governo nazionale), coinvolgendo il Parlamento - a mio avviso - oltre il necessario.

Ribadisco la mia personale difficoltà a sostenere la conversione in legge di questo decreto-legge. (Applausi dal Gruppo Aut e dei senatori Palumbo e Confalonieri).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Scotti. Ne ha facoltà.

SCOTTI (FI). Signor Presidente, colleghi, signor Sottosegretario, dopo oltre 13 anni di inarrestabile emergenza rifiuti in Campania e lo sperpero di quasi 2.000 miliardi di vecchie lire, come ha ricordato il senatore Novi, con finanziamenti dello Stato a fondo perduto, ci ritroviamo drammaticamente ingigantito lo stesso problema. Benché sia tristemente nota l'endemica complessità sociale e territoriale in questo settore è doveroso rimarcare e stigmatizzare le responsabilità politiche, regionali e locali, e ben si sa chi ha governato e governi in questi luoghi.

I contenuti del disegno di legge, stranamente non firmato da un Ministro dell'ambiente impareggiabile campione del non fare, infischiandosi del danno economico che procura all'Italia (come nel caso di termovalorizzatori, TAV, Ponte sullo Stretto, centrali elettriche di ogni tipo, perfino idroelettriche), ma bene attento a non disturbare i delfini e il passo di cicogne e quaglie, dimostrano del fallimento di alcuni capisaldi della visione velleitariamente ecoambientalista del Governo e soprattutto del Ministro che lo condiziona laddove, articolo uno comma quattro e articolo due comma uno, nel disegno di legge si impongono interventi in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico‑territoriali, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico‑sanitarie e si sospendono provvedimenti di sequestro di siti da parte dell'autorità giudiziaria.

Mi sorge spontanea l'ironia, a fronte delle dichiarazioni del Ministro e dei suoi ambientalisti per esempio nel rispetto del cosiddetto principio di precauzione sbandierato in convegni e simposi per casi ove il temuto danno ambientale, di salute, e quant'altro non è neppure dichiarato dal mondo scientifico, come per esempio l'inquinamento elettromagnetico, per poi tranquillamente approvare le deroghe sopra ricordate, tra l'altro con i chiari profili di incostituzionalità sollevati nelle pregiudiziali che abbiamo presentato.

Ciononostante, fors'anche non totalmente in linea con alcuni colleghi della mia parte politica, sono favorevole in varie parti al disegno di legge, specie per quanto attiene ai riferimento ai poteri e alle deleghe del commissario nominato, al quale anche in Commissione ho espresso solidarietà e fiducia per avere accettato l'arduo compito. Mi preoccupa che, anche questa volta, i politici regionali e comunali possano nascondere le loro responsabilità dietro l'operato del commissario, ma contemporaneamente non siano favorevoli a taluni poteri a lui stesso attribuiti.

Alcuni vincoli disposti dal disegno di legge non mi trovano totalmente d'accordo: per esempio, l'obbligo di utilizzare i consorzi (articolo 4), pure con il potere di accorpamento o scioglimento (comma 3); velleitario l'articolo 8, che prevede che non devono derivare nuovi oneri a carico dello Stato.

Vorrei però rimarcare che il disegno di legge sembra non tener conto dei numeri, che sono l'essenza vera dell'emergenza in Campania. Il Governo indica quattro siti da utilizzare come discarica: a parte i problemi di incompatibilità territoriale (confinanza con aree protette), ben note sia per la stampa, sia per manifestazioni incomprensibili (anche per la partecipazione di esponenti politici aventi il dovere di risolvere e non creare problemi), ricordo che c'è stato l'impegno per l'ordine pubblico di oltre 800 operatori di polizia per vari mesi nel caso della costruzione dell'inceneritore di Acerra.

L'emergenza rifiuti in Campania va però considerata sotto due aspetti. Il primo, considerato nel disegno di legge, è l'emergenza relativa ai rifiuti nuovi e recenti, quelli sparsi per le strade o mal depositati senza trattamento in luoghi assolutamente inadeguati e non ambientalmente protetti, che quando termineranno i lavori indispensabili per la bonifica, impermeabilizzazione e protezione, sia pure con le deroghe sopra ricordate, ammonteranno a circa 600.000 tonnellate, come dichiarato dalla relazione del Ministero; il secondo, ben più impegnativo, è relativo ai famosi 7 milioni di tonnellate di ecoballe: i quattro siti potranno contenere al massimo 2,4 milioni di tonnellate di rifiuti, il che significa che a fine 2007 la capacità residua sarà di 1,5 milioni di tonnellate che potrà servire forse fino al 2008 per la quantità dei rifiuti solidi urbani normali quotidiani. Dove andranno i 7 milioni di tonnellate?

È quindi irrinunciabile una forte sinergia tra tutti i sistemi di smaltimento, partendo dalla raccolta differenziata, che il cittadino deve predisporre a monte e della quale deve responsabile il Comune e non i consorzi, per passare al riciclo, ai termovalorizzatori, al compostaggio ed anche alla produzione di CDRQ, come già evidenziato nel mio ordine del giorno approvato all'epoca della nomina del commissario.

Signor Presidente, vedo amaramente che il problema potrà essere risolto quando, oltre al trasporto quotidiano già esistente, altri 350.000 camion, ciascuno con 20 tonnellate di rifiuti, avranno ingloriosamente percorso le strade, purtroppo non solo campane, alla ricerca di improbabili luoghi di smaltimento. (Applausi dal Gruppo FI).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Paravia. Ne ha facoltà.

PARAVIA (AN). Signor Presidente, io le porto molta simpatia, per cui conto sulla sua benevolenza per richiamare l'attenzione del presidente Marini sul fatto che numerose interrogazioni parlamentari presentate, alcune delle quali proprio su questa materia, non hanno trovato ancora risposta. È un problema che mai come in questa legislatura sta diventando sempre più ingombrante.

Intendo dire qualcosa a proposito del Governo Prodi e mi rivolgo ai pochi presenti: siamo qui in Aula una ventina di senatori e a me piace rimarcare il numero dei presenti visto che né la televisione SKY né Radio radicale quando trasmettono le sedute del Parlamento consentono a chi ci ascolta di prendere nota di questo non poco rilevante aspetto che caratterizza i lavori parlamentari. Ebbene, il Governo Prodi, che ha battuto ogni record della storia per numero di Ministri, vice Ministri e Sottosegretari, si presenta nel rapporto con il Parlamento in modo arrogante, saccente e presuntuoso, come abbiamo avuto modo di verificare anche dallo sguardo, tra l'ironico e l'offensivo, del ministro Padoa-Schioppa nella recente esperienza sulla "telenovela" Visco, trattata in quest'Aula. E dunque, vedere che un tale numero di Ministri, vice Ministri e Sottosegretari non si prende cura di rispettare una delle prime prerogative dei parlamentari, quella che fa riferimento alle azioni di sindacato ispettivo, qualifica come non mai questo Governo. E non aggiungo altro, per carità di Patria.

Venendo ora all'esame del provvedimento in questione, vorrei innanzitutto sottolineare che in Campania non si parla più di emergenza rifiuti. Siamo oramai da anni alla catastrofe dei rifiuti e tutto ciò è stato determinato da un malgoverno - mi sia consentito il termine - malavitoso della Regione Campania che è sotto gli occhi di tutti. Ne conosciamo gli sperperi, sappiamo quanto è costato e sappiamo che molti esponenti, tra l'altro di questa maggioranza, che oggi di fronte a questo decreto-legge da convertire avrebbero dovuto porre l'attenzione sulle eccezioni di incostituzionalità sollevate (vista la presenza di ottimi magistrati ed avvocati tra le sue fila), in realtà hanno votato per partito preso, per posizione preconcetta, con uno scarso rispetto di questo ramo del Parlamento. In altri termini, noi stessi senatori rispettiamo poco le regole, perché ogni qual volta vengano presentati aspetti di incostituzionalità sarebbe opportuno che venissero trattati e votati in piena coscienza, non per ordine e per interessi di scuderia o di partito.

Questo provvedimento è contraddittorio come la maggioranza che lo ha votato in Consiglio dei ministri. È un provvedimento che, dal mio punto di vista, presenta rilievi di incostituzionalità che comunque quest'Aula poche ore fa non ha voluto riconoscere. Contiene, tra l'altro, alcuni aspetti assurdi. Mi riferisco in particolare a quanto previsto all'articolo 4. In Commissione industria abbiamo discusso di questo decreto-legge e abbiamo ascoltato un autorevole esponente della maggioranza, il senatore Pecoraro Scanio, il quale ha affermato che l'articolo 4, che obbliga i Comuni alla raccolta attraverso i consorzi di bacino, è assolutamente da rivedere. Si tratta di dichiarazioni rese a verbale ed incluse anche nel parere che, come Commissione, abbiamo licenziato. Ebbene, in Commissione ambiente altri esponenti dello stesso raggruppamento Verdi-Comunisti Italiani non hanno voluto sentire ragioni e quindi alcuni emendamenti presentati sono stati respinti.

Con questo provvedimento stiamo penalizzando in Campania i comuni virtuosi che hanno messo in atto la raccolta differenziata, che si trovano oggi di fronte alla spada di Damocle, se questo decreto-legge sarà convertito in legge, di non poter continuare a gestire i servizi di raccolta attraverso le attuali società, affatto malavitose ma che anzi stanno ben lavorando, ma saranno obbligati a rivolgersi a quei consorzi di bacino che, secondo quanto emerso dai servizi mandati in onda dalla trasmissione "Report" domenica sera su RAI 3 - canale televisivo di Stato abbastanza "rosso" -impiegano centinaia di persone, forse anche più di mille, che percepiscono uno stipendio anche senza lavorare.

Evoi, colleghi della maggioranza, pensate veramente che la situazione si risolva schioccando le dita e approvando questo provvedimento, che oltre ad essere - lo ribadisco - contraddittorio ed inconcludente, come al solito non mostra alcuna apertura all'opposizione e all'accoglimento di eventuali suggerimenti? In realtà, alla fine decidete sempre e soltanto come vi pare per tutelare i vostri uomini. Mi riferisco in particolare ad Antonio Bassolino, governatore della Campania, e a donne inutili come la sindaco di Napoli Iervolino.

In questa situazione è francamente difficile prendere la parola e dire qualcosa di significativo. La situazione è così tragica in Campania (non so se i pochi colleghi presenti sanno o hanno prestato attenzione alla notizia diffusa da alcuni organi di informazione) che gli stessi Vigili del fuoco, uno dei Corpi in divisa sui quali persino i no global non penso abbiano recriminazioni da fare - chi di noi da bambino non ha sognato di fare il pompiere da adulto? - perché interviene a rischio della vita per salvare le vite altrui, quando a Napoli e provincia intervengono per spegnere i cumuli di rifiuti che arrivano ormai al secondo piano degli edifici, vengono presi a sassate. È una vicenda inqualificabile, ma che dimostra che non si può parlare di emergenza rifiuti. Bisogna piuttosto parlare di catastrofe rifiuti in Campania.

Questa mattina - consentitemi di fare un'altra annotazione un po' spiritosa - si parlava dell'incontro promosso oggi alle ore 18,30 dal governatore Bassolino - viene impropriamente utilizzato il termine «governatore» quando si dovrebbe parlare piuttosto dello «sgovernatore» Bassolino, a Palazzo Santa Lucia, sede del governo regionale campano. Mai santo fu più improvvido, considerato che Santa Lucia è la santa protettrice dei ciechi. Sfortunatamente i ciechi politici sono esclusi dalla protezione visti i risultati. Come dicevo, questa mattina il presidente della Commissione ambiente Sodano ha annunciato che non parteciperà. Lui, infatti, ha in più di un caso partecipato alle rivolte popolari che si sono svolte in Campania. A questa riunione, forse molto tardiva, egli era stato invitato come il sottoscritto ed altri parlamentari della Campania. Per rispetto delle istituzioni, personalmente, insieme ad altri colleghi del centro-destra, parteciperò per ascoltare cosa ha da dirci lo «sgovernatore», ma certamente è una situazione che dimostra le profonde contraddizioni che esistono all'interno di una maggioranza che non riesce ad essere concludente.

Detto ciò, per quanto possibile il centro-destra si opporrà e voterà contro il provvedimento in esame, ma mi permetta, signor Presidente, un'ultima battuta. Negli ultimi giorni ho sentito alla buvette e nei corridoi del Senato un'espressione che a Napoli è ben conosciuta perché utilizzata calcisticamente dai tempi di Sivori e fino agli anni in cui giocava Maradona: «facci sognare». Questa espressione negli ultimi giorni è stata utilizzata per altre ragioni, penalmente non rilevanti, tra i colleghi della maggioranza nel commentare uno dei loro leader: D'Alema. Penso che in questo momento, se in Campania c'è un sogno, non è tanto calcistico, ma è quello di pensare «Facci sognare» che possano d'un colpo scomparire il governatore e il Sindaco di Napoli che sono fra i principali artefici di questo disastro ambientale.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Morra. Ne ha facoltà.

*MORRA (FI). Signor Presidente, l'11 febbraio 1994 era la data della prima ordinanza commissariale con la quale si delegava il prefetto di Napoli quale commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania; il 31 dicembre 2007 è il termine entro il quale è prevista la cessazione dello stato di emergenza, almeno così prevede il disegno di legge all'esame dell'Aula: 14 anni di gestione commissariale che coincidono con 14 anni di fallimenti. 14 anni di fallimenti che meritavano da questo decreto e da questo disegno di legge ben altra risposta e ben altro coraggio da parte del Governo e della maggioranza nel prefigurare una via chiara di uscita dall'emergenza. 14 anni di sprechi, inefficienza, poca trasparenza; 14 anni che hanno visto bruciare 2 miliardi di euro e che hanno visto dall'altro lato un aggravamento dello stato emergenziale.

Parlo di aggravamento dello stato emergenziale perché nulla è cambiato in materia di politica dello smaltimento: lo sversamento in discarica è la politica con la quale si affrontò la prima emergenza del 1994, lo stesso sversamento in discarica è la soluzione proposta oggi con il disegno di legge all'esame dell'Aula per affrontare l'ultima emergenza in ordine di tempo. Si registra, però, un forte aggravamento e una variante inusuale nel metodo di individuazione dei siti da adibire a discarica.

Vi è stato un forte aggravamento perché 14 anni di politica dello sversamento hanno comportato di fatto l'esaurimento in Campania delle volumetrie disponibili. Parlo di esaurimento delle volumetrie disponibili in Campania perché sin dal primo commissariamento, quello del 1994, tutto i commissari che si sono succeduti nel tempo hanno praticamente fatto ricorso sempre e comunque alle stesse discariche: Tufino, Villaricca, Difesa Grande, eccetera. Ricorrendo sempre ai soliti siti si sono esaurite le volumetrie disponibili per questa strategia di smaltimento.

Quando qualche volta si è pensato o si pensa ancora di ricorrere a qualche nuova e originale individuazione, queste hanno finito o finiscono comunque con l'interessare aree limitrofe alle discariche già esistenti e utilizzate sin dal 1994. Un esempio per tutti è la recente individuazione di Savignano Irpino, compreso nel decreto-legge all'articolo 1, che dista solo qualche chilometro in linea d'aria dalla discarica di Difesa Grande. Se questi siti verranno tutti e due utilizzati, alla fine avremo un intero territorio trasformato in una vera e propria pattumiera.

Aggravamento perché si è ricorso e si ricorre sempre agli stessi siti, determinando così di fatto l'esaurimento della capacità di recepimento di rifiuti. Tutto come prima, con una sola variante.

La variante consiste - come dicevamo - nella modalità di individuazione dei siti, modalità di individuazione che passa dalla titolarità del commissario delegato al Parlamento. Con questo disegno di legge, se approvato, di fatto non si capisce quale ruolo debba svolgere il commissario appunto commissariato da questo Parlamento.

L'intervento del Parlamento nell'individuazione dei siti deriva dal fatto che, non avendo più il commissario delegato la forza di imporre i soliti siti, l'onere di individuare i siti di discarica passa al Parlamento stesso il quale, dal momento che alcuni dei siti da sempre utilizzati sono sotto sequestro giudiziario (uno per tutti Difesa Grande), votando questo disegno di legge autorizza addirittura il commissario delegato ad utilizzare le solite discariche, anche se nel frattempo sono state sottoposte a provvedimenti giudiziari.

Signor Presidente, colleghi, è fallita l'attuazione del ciclo integrato in Campania e ci dobbiamo interrogare sul perché è fallito entrando nel merito, perché dobbiamo dire le cose fino in fondo: termovalorizzatori non realizzati, 7 CDR che - ormai è dimostrato - non producono combustibile per i termovalorizzatori; li possiamo chiamare rifiuti aggiungendoci qualche aggettivo (rifiuto nobile), li mettiamo in ecoballe, casomai li sistemiamo diversamente dai rifiuti solidi, ma sono qualcosa di diverso dal combustibile che può essere bruciato nei termovalorizzatori, i quali ultimi comunque non ci sono.

Il ciclo integrato è fallito anche - anzi, togliamo l'anche - soprattutto per l'infiltrazione mafiosa e camorristica, infiltrazione favorita da un regime commissariale che si è protratto per così lungo tempo. Un regime commissariale di così lunga durata porta inevitabilmente, oltre alla istituzionalizzazione del commissariamento che non pensa più forse a svolgere i propri compiti ma semplicemente ad autosostenersi nel tempo, alla deresponsabilizzazione del territorio. Attraverso questa deresponsabilizzazione del territorio, attraverso la deresponsabilizzazione delle istituzioni, dei Sindaci, dei Presidenti di Provincia e di Regione, della classe politica dirigente, attraverso il controllo che è venuto a mancare da parte del territorio, la criminalità ha avuto vita facile ad inserirsi nelle varie fasi del ciclo integrato, determinando di fatto il collasso del ciclo integrato stesso.

Allora - mi spiace non sia ora presente il collega Piglionica - bisogna tornare, e da subito, a responsabilizzare il territorio. Lo dovevamo fare attraverso questo decreto-legge, il quale doveva avere il coraggio di prefigurare una via d'uscita chiara coinvolgendo il territorio e le sue istituzioni in maniera definita e puntuale. Il collega Piglionica ha detto che questo decreto-legge lo fa. In verità, non me ne sono accorto, e penso neanche la Commissione, perché non basta allo scopo la nomina a vice commissario dei Presidenti di Provincia. Non basta questo provvedimento all'interno di un decreto-legge dove manca una strategia complessiva per poter uscire dalla fase di emergenza.

Nel decreto-legge in esame si dice tutto e il contrario di tutto. Ho partecipato, pur non facendone parte, saltuariamente ai lavori della Commissione e ho visto lo sforzo che hanno compiuto i commissari per cercare di raccordare fra di loro i vari articoli del decreto-legge, perché molto spesso fra di loro in contrasto.

Non si può uscire, né si può prefigurare una via di uscita all'interno di un decreto-legge quando le norme dello stesso sono in buona parte o quasi totalmente in contrasto con un piano regionale, quello della Campania, che non è stato preso in alcuna considerazione dal Governo.

Per questo motivo voteremo contro il provvedimento. Non ci saremmo aspettati, da questo decreto, la solita proroga al 31 dicembre, perché al 31 dicembre 2007 farà seguito il 31 dicembre 2008; ci aspettavamo previsioni per pochi mesi, con il coinvolgimento del territorio, ed un disegno che ci avrebbe portati alla gestione ordinaria. Questo non è, non c'è stato il coraggio, non c'è stata la determinazione, continueremo con le fasi emergenziali e per questa ragione il nostro voto sul provvedimento in esame sarà contrario.

 

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rubinato. Ne ha facoltà.

*RUBINATO (Aut). Signor Presidente, onorevoli colleghi, la disastrosa situazione ambientale venutasi a creare in una parte soprattutto della Campania, Napoli e dintorni, legata alla gestione dei rifiuti non è notizia di oggi, ma data da un tempo lungo almeno quanto l'abbandono al degrado e al sottosviluppo di Napoli e del Mezzogiorno.

Fin dal secondo dopoguerra, le discariche campane sono state oggetto di attenzioni e collusioni da parte della camorra e nessuna istituzione o amministrazione fino ad oggi è stata in grado di risolvere il problema.

Si è tenuta incancrenita una situazione in cui si sottraggono miliardi di euro allo Stato, ai cittadini, alla sanità, ai servizi sociali, alle politiche occupazionali per un servizio che non è un servizio e che produce profitti enormi solo per chi con l'emergenza ci guadagna.

È di aprile la relazione della Corte dei conti che parla di un flop per i rifiuti con la gestione dei commissari al Sud di 1,8 miliardi: 400 milioni solo per stipendi e sede.

È impietosa l'analisi sulle gestioni commissariali della Corte dei conti, ma oggettiva; descrive un sistema che ha messo l'emergenza nelle mani di imprese pubbliche o società miste pubblico-private spesso non competitive, inefficienti, polverizzate, in un intreccio difficilmente districabile tra interessi pubblici e privati.

Ancora, la Corte dei conti sostiene che la gestione commissariale, attribuendo competenze straordinarie agli organi ordinari (perché il più delle volte sono stati gli stessi Presidenti di Regione a rivestire la funzione di commissario), ha creato un circolo vizioso perfetto in cui l'inefficienza del regime commissariale ha assicurato a sé stesso la sopravvivenza.

Mentre i commissari si impegnavano a sopravvivere, in tutte le Regioni interessate la produzione dei rifiuti è aumentata, la raccolta differenziata è rimasta al palo e i limiti minimi fissati dalla legge - vorrei ricordare che la finanziaria sogna un 50 per cento a fine 2007 - sono del tutto chimerici.

Ancora, la Corte dei conti afferma che sul fronte degli impianti i commissari hanno dato il peggio di sé: invece di accelerare i tempi degli affidamenti e della costruzione di nuove strutture, l'emergenza ha paradossalmente paralizzato la gestione, sotto il peso crescente di ricorsi ed inchieste, contabili e penali, che hanno coinvolto molti vertici delle strutture. I progetti sono rimasti sulla carta, i poteri speciali sono stati usati soprattutto per affidare il servizio aggirando i vincoli di gara in contesti ambientali - cito testualmente - «difficili per la presenza di una radicata criminalità economica».

Per di più, agli operatori è stata spesso data carta bianca su tutte le decisioni fondamentali, con il risultato che, priva del cappello dell'autorità pubblica e dell'accordo con le comunità, ogni iniziativa è incappata nelle barricate delle popolazioni, spesso spalleggiate dagli amministratori locali per motivi elettorali.

Risultati che fanno a pugni con la montagna di risorse impiegate e gestite, secondo i magistrati, in un intreccio perverso fra sciatteria amministrativa, assenza di controlli e gestione allegra di stipendi e consulenze.

E tutto questo è, fra l'altro, accaduto anche perché le varie autorità centrali incaricate di vigilare non si sono dimostrate particolarmente attente.

Vorrei anche citare il rapporto sull'ecomafia di Legambiente per il 2007 in un suo passaggio, che, a mio avviso, è drammatico. Vi si afferma che non esiste soluzione di continuità tra il ciclo dei rifiuti smaltiti legalmente e la camorra, che detiene interamente il business. I rifiuti sono il nuovo oro per la camorra, che ha deciso di investire tutto su questo anziché sul traffico di droga, perché ci sono meno rischi e i guadagni sono maggiori. I rischi sono minori perché le organizzazioni criminali di stampo mafioso godono delle complicità di imprenditori e di amministratori senza scrupoli.

Ebbene, di fronte a questa analisi impietosa ed oggettiva, io credo che il problema che andiamo ad affrontare non possa e non sarà certamente risolto dalla conversione del presente decreto. Per fare un salto di qualità sul fronte della gestione dei rifiuti, non basta una soluzione tecnica e tanto meno legislativa. Non si tratta di fornire automezzi e cassonetti, né basta stabilire per legge dove collocare una discarica, ma bisogna portare avanti un'azione incisiva di controllo del territorio, di rispetto della legalità. Occorre inoltre interrompere il flusso di risorse pubbliche che va a costituire i profitti della camorra. Occorre responsabilizzare gli amministratori locali; occorre la vigilanza delle autorità centrali, occorre il coinvolgimento delle popolazioni nelle scelte più delicate.

Ho difficoltà per questo a sostenere la conversione di questo decreto-legge, anche perché ho appena visto una notizia di agenzia, di cui do lettura - e qui concludo il mio intervento ringraziando il Presidente che mi dà la possibilità di spendere qualche secondo in più - secondo cui oggi è accaduto ad Avellino che, al grido di «Buffone, vattene via», centinaia di persone hanno circondato e colpito con calci e pugni l'auto del commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, giunto ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, per proporre agli amministratori e alle associazioni ambientaliste la possibilità di riaprire la discarica di Difesa Grande. Il corteo di auto è stato bloccato dai manifestanti in Piazza Plebiscito. Ci sono stati momenti di tensione. Bertolaso, senza poter scendere dall'auto, è stato costretto ad andare via da Ariano, scortato dalle auto della Polizia e dei Carabinieri.

 

Presidenza del vice presidente CAPRILI (ore 13,12)

 

(Segue RUBINATO). Credo, purtroppo, che quest'ultima notizia di cronaca confermi i dubbi sul fatto che questo provvedimento, nonostante le buone intenzioni e le buone norme, ivi formulate, sia idoneo e adeguato a superare effettivamente l'emergenza. (Applausi dal Gruppo LNP).

 (omissis)

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566 (ore 13,17)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Bellini. Ne ha facoltà.

BELLINI (SDSE). Signor Presidente, colleghe senatrici, colleghi senatori, queste brutte notizie allarmano perché creano un ulteriore clima di preoccupazione, perfino di disagio. Penso che occorrerebbe invece ritornare a costruire tutti insieme un clima di distensione e di serenità, perché ne va della credibilità complessiva delle istituzioni. Siamo qui oggi a discutere il terzo decreto speciale in due anni per la Campania; francamente, avremmo voluto farne a meno, perché dal febbraio del 1994, l'anno della prima dichiarazione dell'emergenza, ad ora sono passati ben quattordici anni e dopo tutto questo tempo non può esserci più nulla di straordinario.

Del resto, la permanenza in carica di un commissario straordinario è la conferma di un segnale di grave sofferenza. L'emergenza ancora una volta non è stata risolta e l'obiettivo categorico di riconsegnare il potere di decisione agli organismi democratici è nuovamente posticipato nel tempo.

La prima osservazione che viene da fare è che alla scadenza del 31 dicembre 2007, prevista dal precedente decreto, data in cui scadrà la nomina del commissario straordinario, occorrerà un cronoprogramma che accompagni e preceda tutte le azioni che si decide di compiere; un cronoprogramma chiaro, fattibile, credibile (come si è anche chiesto direttamente al commissario durante la sua audizione), dove le scadenze siano frutto di concertazione con gli enti locali e di intese con la popolazione, che è sempre più allarmata ed esasperata, come abbiamo visto dai brutti avvenimenti accaduti questa mattina, e che per certi aspetti si trova a volte anche indifesa innanzi agli effetti negativi dell'emergenza e anche alle scelte improvvisate che, a volte, sono state compiute.

Per dare credibilità al processo per uscire da questa interminabile fase di crisi è necessario che chi governa la Regione Campania si dia da fare, torni ad essere un protagonista, per sollecitare una data finale certa e improrogabile di approvazione di un nuovo piano regionale dei rifiuti. Questo è importante perché non è pensabile immaginare che, fissata una scadenza, scatti un'ora «x» che faccia immediatamente e automaticamente transitare da una fase di emergenza ad una di normalità. Ma è importante che chi ha la titolarità costituzionale acquisisca nuovamente un ruolo di riferimento istituzionale e politico che dia fiducia a chi effettivamente in questo periodo ha molto sofferto.

D'altronde, alcuni segnali vanno nella giusta direzione. La recente approvazione della legge regionale sui rifiuti della Regione Campania, che ha indicato la costituzione degli ATO per quando si tornerà a regime, è un buon auspicio per lavorare in tale direzione. Anche il suggerimento formulato dalla Commissione speciale e interparlamentare sui rifiuti di arrivare a una forma di transizione ordinata attraverso un accordo di programma fra Comune, Regione, Provincia e Ministero dell'ambiente, dovrebbe essere utilmente perseguito e messo in pratica dagli enti locali della Campania.

Dopo il fallimento del piano Rastrelli, che è stato ricordato semplicemente come una misura utile per la soluzione dei problemi della Campania (ma così non è stato), sappiamo tutto sulla produzione e sui costi dei rifiuti e sulle tecnologie che dovrebbero essere adottate. Sappiamo molto sulle ecomafie e sul pericolo che c'è nell'intreccio fra queste ultime e la gestione dello smaltimento dei rifiuti. Sappiamo di una delicata situazione in cui vari interessi si scontrano anche fuori dalla legalità. Basta ricordare un dato che è stato ampiamente citato: quando il costo per lo smaltimento dei rifiuti passa in pochi anni da 14-15 euro a tonnellata a 140‑160 euro a tonnellata, ci sono tutte le premesse e le condizioni affinché il malaffare si possa approfittare di questi facili guadagni.

A questo punto occorre tornare a decidere democraticamente, a rimettere nelle mani dei Comuni, delle Province e delle Regioni ciò che un commissario non può fare, ma può solo aiutare a fare: questo deve essere il suo ruolo. Certo, non possiamo ignorare le responsabilità politiche di chi, in questi 13 anni di commissariamento, non ha saputo evitare l'incancrenirsi della situazione, dovuta essenzialmente al grave errore iniziale, del 1996, datato al piano Rastrelli, quello di avere consegnato alla FIBE del gruppo Impregilo l'appalto unico nella costruzione di sette impianti di CDR e di un impianto di termovalorizzazione per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Era un piano che ignorava l'impegno per la raccolta differenziata e per una gestione integrata dei rifiuti e che, nonostante le opposizioni e i richiami (anche da parte del Ministero dell'ambiente di allora), non è stato mai fermato.

Ci sono responsabilità politiche anche in questo, di chi ha intrapreso quel piano e di chi ne ha perseguito la disastrosa gestione. C'è voluto il disastro attuale che è sotto gli occhi di tutti per giungere finalmente, nel 2005, alla rescissione del contratto con la FIBE, ma affrontiamo adesso una pesante eredità: più di 5 milioni di metri cubi di ex CDR - le cosiddette ecoballe - stoccati in Campania e gli impianti, che dovevano essere il fulcro del sistema di smaltimento dei rifiuti, declassati da produttori di CDR, cioè da combustibile per termovalorizzatori, a frazione secca, e la FOS (frazione organica stabilizzata) declassata a semplice frazione umida da porre in discarica.

Da qui nascono inquietanti interrogativi su come sarà alimentato allora anche il prossimo impianto, il termovalorizzatore di Acerra, la cui messa in opera è prevista per il prossimo ottobre, anche se permangono pesanti giudizi tecnici sull'affidabilità ambientale dell'impianto. Peggio ancora, nascono interrogativi sull'utilizzazione del delicato sito di Terzigno, collocato nel Parco nazionale del Vesuvio, in mancanza di un prodotto compatibile con quell'ambiente che possa essere impiegato limitandosi a una ricomposizione morfologica di quel sito. L'assenza del suddetto prodotto metterebbe nuovamente in crisi un accordo raggiunto alcuni mesi fa tra il presidente del Parco e lo stesso commissario al fine di intervenire nell'ambito dello stesso Parco attraverso una ricomposizione riqualificata ambientale delle cave e delle discariche, utilizzando esclusivamente del FOS.

Per tutto questo siamo preoccupati, ma siamo anche responsabilmente impegnati a trovare le migliori soluzioni per uscire dall'emergenza in atto che, autorevolmente, il Presidente della Repubblica ha definito tragica, ponendola così all'attenzione di tutta l'opinione pubblica nazionale, delle forze politiche e del Parlamento.

Il Parlamento è oggi chiamato, in definitiva, a decidere ciò che non è stato possibile decidere localmente. Non si tratta di nominare un nuovo commissario, che già c'è e si dà da fare, anche se magari poi sarebbe giusto che assumesse atteggiamenti sempre più sobri, tali da non lasciare adito ad interpretazioni che possano provocare tensioni, anche istituzionali, come a volte capita quando si rilasciano dichiarazioni. In verità siamo qui chiamati, con una certa sofferenza - del resto la decisione sin dal primo momento non appariva scontata - a scegliere siti provvisori da destinare a discariche per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi della Campania. Il Parlamento assume, dunque, una decisione importante, sostituendosi a compiti propri del commissario, nonché degli enti locali e della Regione Campania.

Credo che l'individuazione di quattro siti non sia un compito semplice per un'Aula parlamentare: ne abbiamo discusso molto a lungo all'interno della Commissione, trattandosi di una decisione sofferta e non scontata. Ci ha convinto il fatto che tale scelta è accompagnata da un buon lavoro preparatorio della struttura del Commissariato, nonché dalla presentazione poi, da parte del Ministero dell'ambiente, di relazioni tecniche con l'obiettivo, per quanto possibile, di tranquillizzare le tante preoccupazioni che venga assicurato il rispetto della procedura prevista dalla normativa europea e nazionale in tema di rifiuti e in tema ambientale e, in particolare, della procedura di valutazione di incidenza per i siti appartenenti alla rete ecologica europea di «Natura 2000», oltre naturalmente alla sicurezza degli impianti, alla salute dei cittadini, all'inquinamento del territorio e delle falde acquifere che saranno salvaguardate.

Le correzioni apportate in Commissione, che sono state sostenute dai Gruppi parlamentari dell'Unione e che, per certi aspetti, hanno trovato anche un conforto da parte dei colleghi della minoranza, hanno delineato un risposta ai tanti interrogativi iniziali che riguardavano, innanzitutto, il rafforzamento del ruolo delle Province attraverso l'istituzione dei subcommissari, affidando cioè al Presidente della Provincia compiti che, per la prima volta, vengono individuati. Si tratta di un riconoscimento al ruolo degli enti locali e ancora, in modo più stringente, ai poteri, anche di scioglimento, riconosciuti al commissario per mettere i famigerati consorzi obbligatori per la raccolta differenziata dei Comuni nella condizione di operare con efficacia su questo piano, nonché nell'istituzione di una contabilità che sappia distinguere i costi sostenuti, in modo tale che gli abitanti della Campania, al pari degli abitanti di tutto il resto del Paese, possano pagare la TARSU o la TIA solo per il servizio effettivamente ricevuto.

Quindi, per tali ragioni, salutiamo con favore un intervento che vuole essere davvero di ripristino della legalità, una legalità che tutti insieme ci impegniamo a portare a compimento con l'approvazione di questo decreto. (Applausi dal Gruppo RC-SE e del senatore Ferrante).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Pionati. Ne ha facoltà.

PIONATI (UDC). Signor Presidente, colleghi, signor Sottosegretario, il decreto oggi all'esame del Senato vede la ferma opposizione dell'UDC.

È un provvedimento non solo inutile, ma controproducente che amplia e non restringe la crisi dei rifiuti in Campania e rivela, purtroppo, una sintonia di fondo tra le pessime scelte della Giunta Bassolino e quelle del Governo Prodi.

In Campania l'emergenza c'è ed è gravissima, ma questo decreto la esaspera ed è destinato - questa purtroppo è la mia previsione - a trasformare l'emergenza rifiuti in un'emergenza di ordine pubblico e le notizie che arrivano da Ariano Irpino confermano tale preoccupazione. Quello di Ariano, un Comune importante della mia Provincia e dell'Irpinia, è un caso che va studiato con attenzione e di cui parlerò fra poco.

I motivi di un giudizio così negativo sono molti e complessi: il principale è che questo decreto non rappresenta alcuna inversione di tendenza rispetto al passato e non cambia alcunché rispetto a quello che lo ha preceduto pochi mesi fa. In quell'occasione espressi voto contrario, differenziandomi dal Gruppo dell'UDC, che invece aveva aperto una linea di credito, astenendosi. Oggi, l'orientamento contrario di tutto il Gruppo testimonia, purtroppo, che le mie preoccupazioni erano fondate e che nemmeno l'intervento di Bertolaso - ridotto a fare la foglia di fico dell'irresponsabile gestione Bassolino - è servito a cambiare le cose.

Il dato politico più importante è che il decreto non risolve, ma cronicizza l'emergenza rifiuti: il clima in Campania è esplosivo. Ieri abbiamo letto addirittura, con grandissima preoccupazione, che i vigili del fuoco di Napoli, a fine turno, vengono sottoposti ad un processo di decontaminazione, come in un film di fantascienza. Inoltre, le evidenze epidemiologiche illustrate ieri in Commissione, qui al Senato, testimoniano dati raccapriccianti sull'aumento delle malformazioni neonatali, dei tumori e dell'inquinamento ambientale della Campania.

Il presidente Bassolino passerà alla storia come il responsabile di un arretramento pauroso della qualità della vita nella Regione, avendola portata agli ultimi posti in Europa. Infatti, non vi è solo l'emergenza rifiuti, ma anche quella sanitaria, occupazionale e criminale: la Campania, un tempo definita Regione felix, oggi fa il giro del mondo come un avamposto dell'Africa nell'Europa comunitaria, con conseguenze pesanti anche sul piano economico, se è vero - com'è vero - che più di un terzo delle prenotazioni turistiche per la stagione estiva appena cominciata sono state annullate nelle principali località della Regione, già a corto di risorse economiche.

Altro dato assolutamente negativo del decreto è l'insistenza su una politica che si è rivelata fallimentare: quella delle discariche. La conduzione dell'emergenza rifiuti può essere efficacemente raffigurata come l'atteggiamento della massaia che cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto: il problema, però, è che l'altissima densità di popolazione della Regione rende impossibile nascondere sotto il tappeto‑discarica tonnellate di polvere.

È proprio questo - cioè la sproporzione tra i rifiuti prodotti e quelli smaltiti - che ha mandato in tilt, ormai da decenni, il sistema in Campania e qui sta la responsabilità politica e morale del centro-sinistra che ha amministrato la Regione negli ultimi quindici anni: aver ignorato l'evidenza e chiuso gli occhi di fronte alla realtà, omettendo di realizzare un piano organico di uscita dalla crisi.

Regione e commissariato hanno rinunciato al proprio dovere d'indirizzo, ed è questa una colpa grave: vedere che oggi questa scriteriata linea di condotta viene avallata e sostenuta anche dal Governo nazionale rende tutto più difficile.

Quando ci si interroga sul perché delle reazioni delle comunità locali - come quella verificatasi questa mattina ad Ariano Irpino alla riapertura delle discariche - vi è più di una risposta: l'esasperazione, la legittima reazione a inganni e malgoverno e, soprattutto, la certezza di essere governati da una classe dirigente che per quindici anni non è stata in grado di affrontare e risolvere il problema alla radice.

Le popolazioni della Campania hanno sempre dimostrato, nella loro storia, solidarietà e spirito di sacrificio: se oggi non ne possono più, è perché si sentono giustamente prese in giro da un potere politico che si è preoccupato di sperperare milioni di euro per realizzare le Notti bianche a Napoli piuttosto che togliere i cumuli di rifiuti che ne ostruiscono le strade.

Oggi si pagano la miopia e l'incompetenza - e forse qualcos'altro - della classe dirigente del centro‑sinistra, che cerca di scaricare sugli altri le proprie responsabilità. L'onorevole De Mita, uno dei due diarchi della Regione, in una recente intervista a «Il Mattino», ha dichiarato che non è il momento di ricercare le responsabilità: invece, io dico che solo la ricerca e l'identificazione di queste possono costituire la premessa per uscire dalla crisi, altrimenti irreversibile.

È troppo comodo, oggi, invocare solidarietà generiche: dov'era l'onorevole De Mita quando il centro-destra - e non solo, per la verità - proponeva di affrontare in altro modo la crisi dei rifiuti in Campania? Dov'era il suo alleato Bassolino, quando l'UDC chiedeva nella Regione di recuperare il piano rifiuti della Giunta Rastrelli, attraverso la realizzazione di una serie di termovalorizzatori, per consentire ad ogni singola provincia della Campania di smaltire i propri senza gravare sul resto della Regione? È in questa palese assenza di responsabilità che si nasconde, la causa profonda della crisi in atto: una crisi di sfiducia, prima che tecnica; una crisi di valori, che sta allontanando i cittadini dalle istituzioni locali.

In Campania - lo ribadisco - la situazione è esplosiva e chi la conosce può confermarlo. Voglio ricordare, in proposito, le parole del sindaco di Montecorvino Pugliano, sottoposto a molte sollecitazioni per la riapertura della discarica: ha affermato che gli chiedono di riaprirla per venti giorni, ma sa che l'emergenza durerà vent'anni.

Questo è il clima di sfiducia in cui si muove la Campania, un clima che il decreto oggi all'esame del Senato contribuirà ad accrescere, perché - come ho ricordato poc'anzi - una politica dei rifiuti basata solo sui piani-discariche avrà due effetti: la non soluzione del problema e l'esasperazione delle comunità locali.

È questa la ragione principale della nostra ferma e motivata opposizione. I rifiuti in Campania - lo sanno anche i bambini - non possono essere accumulati, ma devono essere distrutti. Ed era, quindi, logico programmare una filiera che cominciasse con la raccolta differenziata e si concludesse con la realizzazione dei termovalorizzatori. In quindici anni tutto questo si poteva e si doveva fare; quindici anni - nell'Europa comunitaria e nel mondo civilizzato - sono un tempo sufficiente per risolvere il problema rifiuti di una intera Nazione. E invece quindici anni, nella Campania di Bassolino, Iervolino e De Mita non sono bastati, non dico per risolvere il problema, ma nemmeno per avviarlo a soluzione.

I rifiuti in Campania non li hanno portati gli alieni, il loro accumulo è il risultato di scelte politiche scellerate che hanno precise paternità, scelte che, fortunatamente, cittadini ed elettori della Campania cominciano ad attribuire ai veri responsabili. Chi ha sbagliato, finalmente, comincia a pagare; chi ha pensato di autoassolversi o addirittura di attribuire ad altri le proprie responsabilità, oggi sa che il tentativo è fallito e che il re è nudo.

Altro punto debole del decreto è lo stesso che ha impedito finora la soluzione del problema: per sintetizzare, la mancanza di una exit strategy. Quando si chiede ad una popolazione di sopportare sacrifici - il che determina la reazione violenta delle comunità locali - per essere credibili bisogna dire quanto dureranno i sacrifici, quando finiranno, e come si uscirà dall'emergenza. È questa la condizione per coinvolgere e responsabilizzare amministrazioni e comunità locali. Ed è esattamente questo, invece, che manca nella filosofia del decreto, che rende vana ogni prospettiva di soluzione del problema. Con una battuta, direi che noi cattolici siamo inclini al perdono, ma il perdono, per essere tale, deve essere accompagnato dalla coscienza del peccato commesso e da un pentimento sincero. E a noi pare che nessun segnale di pentimento sia emerso in tutti questi anni all'interno della classe dirigente che ha provocato il disastro rifiuti, così come nessun serio segnale di inversione di tendenza e nessuna presa di coscienza della gravità della situazione sono contenuti in questo decreto.

Altro punto fondamentale che non convince è l'impostazione del rapporto con le amministrazioni e le popolazioni locali. Né il governo regionale, né il commissariato né i governi provinciali - che sono tutti in mano al centro-sinistra - hanno saputo dialogare e concertare con le comunità locali per identificare i siti delle discariche: attraverso un irresponsabile scaricabarile, si è cercato al contrario di utilizzare un principio di autorità, salvo poi scappare (come è successo a Bertolaso) dinanzi alle inevitabili reazioni dell'opinione pubblica. I vertici regionali e provinciali sono stati soltanto in grado di scaricare sulle comunità locali il peso della crisi.

Il Senato deve sapere che il presidente della Provincia di Avellino, l'ex onorevole De Simone, dopo un esame lungo, complesso e costoso, all'interno di una apposita Commissione creata all'interno della Provincia, ha proposto a Bertolaso, come discarica per l'Irpinia, un'area, nel Comune di Savignano, classificata da un organismo pubblico per il controllo del territorio come franosa: vale a dire, una discarica in un'area franosa. È davvero un atto privo di qualunque logica, tragico negli effetti, ma ridicolo nella premessa: un atto che ci trasforma in una barzelletta agli occhi dell'Europa.

Con questo decreto - altra inaccettabile assurdità - si arriva (ed è qui la reazione di Ariano) ad autorizzare la riapertura anche di discariche sottoposte a sequestro da parte dell'autorità giudiziaria, come la discarica di Ariano. Vorremmo sapere cosa ne pensano gli autorevoli colleghi senatori giuristi della sinistra, se sia, cioè, possibile scavalcare e sterilizzare iniziative e decisioni dell'unico potere dello Stato - quello giudiziario - che in molte aree della Campania, si oppone con coraggio e determinazione all'illegalità diffusa e alle infiltrazioni della camorra nella gestione del ciclo dei rifiuti. A nostro giudizio è un atteggiamento irresponsabile, che non può essere in alcun modo avallato. Questo elemento costituisce un'ulteriore, gravissima ombra sulle scelte del Governo nazionale e di quello regionale e, in conseguenza, anche su quello che è contenuto nel decreto all'esame del Senato.

In Campania oggi c'è un'anomalia in più, che non può essere sottovalutata e che questo decreto non corregge affatto: il rapporto tra attività della camorra e gestione del ciclo dei rifiuti.

Voglio essere chiaro: la sinistra, con sforzi che apprezzo, si è sempre battuta contro la criminalità organizzata ed ha anche pagato per questo un tributo di sangue; però in Campania questa stessa sinistra, che definisco finto ambientalista, impedendo da quindici anni la realizzazione di termovalorizzatori e quindi la soluzione definitiva del problema, ha di fatto, anche se in modo involontario, creato le condizioni oggettive perché la camorra si infiltrasse in questo tipo di movimento economico. Quindi, c'è una contraddizione in termini sulla quale prego i colleghi di riflettere.

Se si vuole combattere la criminalità sul piano tecnico occorre impedire che la gestione del territorio, delle cave e delle discariche sia parzialmente ed indirettamente nelle mani della camorra: questo è un punto fondamentale e può avvenire soltanto attraverso la realizzazione di termovalorizzatori che portino a compimento il ciclo dei rifiuti, altrimenti la camorra avrà sempre la capacità di infiltrarsi, come dimostrano purtroppo le indagini giudiziarie che a Caserta hanno portato all'arresto del vice di Bertolaso.

I cittadini, le amministrazioni e le comunità locali della Regione Campania, a cominciare da quella di Ariano, sappiano di poter contare in questo quadro sul sostegno e la solidarietà dell'UDC nella difesa dei propri diritti e nella tutela di una dignità di vita che oggi viene loro negata. Per il nostro partito l'emergenza rifiuti in Campania è questione nazionale e come tale deve essere affrontata, trattata e divulgata. (Applausi dai Gruppi UDC e AN).

PRESIDENTE. Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

------ XV LEGISLATURA ------

170a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

 

MARTEDI’ 19 GIUGNO 2007

(Antimeridiana)

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Presidenza del presidente MARINI,

indi del vice presidente ANGIUS

 

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N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Democrazia Cristiana per le autonomie-Partito Repubblicano Italiano-Movimento per l'Autonomia: DCA-PRI-MPA; Forza Italia: FI; Insieme con l'Unione Verdi-Comunisti Italiani: IU-Verdi-Com; Lega Nord Padania: LNP; L'Ulivo: Ulivo; Per le Autonomie: Aut; Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: RC-SE; Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo: SDSE; Unione dei Democraticicristiani e di Centro (UDC): UDC; Misto: Misto; Misto-Consumatori: Misto-Consum; Misto-Italia dei Valori: Misto-IdV; Misto-Italiani nel mondo: Misto-Inm; Misto-Partito Democratico Meridionale (PDM): Misto-PDM;Misto-Popolari-Udeur: Misto-Pop-Udeur; Misto-Sinistra Critica: Misto-SC.

 

 

Seguito della discussione del disegno di legge:

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (Relazione orale) (ore 17,15)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1566.

Ricordo che nella seduta antimeridiana del 14 giugno il relatore ha svolto la relazione orale ed ha avuto inizio la discussione generale.

È iscritto a parlare il senatore Pontone. Ne ha facoltà.

PONTONE (AN). Signor Presidente, a soli sette mesi di distanza dall'approvazione di un decreto-legge sulla stessa materia, sulla stessa situazione e con la stessa, anzi gravemente peggiorata, emergenza rifiuti, ci ritroviamo di nuovo in quest'Aula ad approvare un disegno di legge di conversione che non convince nessuno. Un altro decreto-legge da convertire che non ha spostato per nulla la grave condizione in cui è costretta la Campania.

Con il precedente provvedimento il dottor Bertolaso, nella sua qualità di capo della Protezione civile, veniva nominato commissario per l'emergenza. Oggi esaminiamo questo provvedimento per ribadire che il dottor Bertolaso è commissario per l'emergenza rifiuti, solo con più ampi poteri. La verità è che, oggi come oggi, vi è una indiscussa e grave responsabilità dell'amministrazione regionale, che incassa, noncurante, l'ennesimo avviso di fallimento.

In tutti questi anni, infatti, l'amministrazione regionale non è riuscita a superare l'emergenza, non ha avviato alcuna credibile forma di gestione dei rifiuti, non ha dato il via alla realizzazione degli impianti previsti per trattare i rifiuti. Ha lasciato insomma che il caos rifiuti crescesse a tal punto che ci vorranno molti anni per smaltire i milioni di tonnellate di spazzatura accumulata, mentre i cittadini campani hanno continuato a vivere in una situazione a dir poco offensiva per la dignità umana.

Il decreto-legge ora all'esame costituisce una vera e propria denuncia dell'incapacità di gestire il problema rifiuti in Campania. L'emergenza non è un fatto temporaneo e contingente, ma ormai un fatto strutturale che, per essere risolto, ha bisogno di un vero e proprio mutamento di passo che porti alla responsabilizzazione di tutti gli attori, in primis degli enti pubblici territoriali. Tutto questo il decreto-legge n. 61 non lo fa o lo fa molto timidamente.

Entrando nello specifico del testo, dobbiamo sottolineare come esso desti numerose perplessità. In particolare, sono molto discutibili le norme che individuano, senza alcuna previa consultazione con gli enti locali, i siti delle discariche provinciali, scegliendo persino, in alcuni casi, parchi o aree naturalistiche. Il sito di Terzigno, all'interno del Parco del Vesuvio, è addirittura un sito nazionale di bonifica su cui sono stati già avviati interventi.

Inoltre, l'articolo 2, al comma 1, prevede anche che si possono utilizzare come discariche provvisorie cave dismesse ed abbandonate, anche sottoposte a sequestro giudiziario. Oltre ad un'anomala sovrapposizione di ordinanze del potere legislativo e di quello giudiziario, si ricorda che le cave sequestrate, nella maggior parte dei casi, risultano molto spesso colme di rifiuti, anche pericolosi. Sarebbe quindi molto rischioso dal punto di vista ambientale aggiungere altri rifiuti in siti già compromessi.

Non parliamo poi dell'articolo 7, che giudichiamo quantomeno improponibile per la parte che prevede la possibilità di aumentare per cinque anni l'importo della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani per garantire la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Questo il trattamento riservato ai cittadini campani, che vedranno aumentare in maniera rilevantissima il tributo da pagare per un servizio che non ricevono o ricevono in maniera a dir poco discutibile.

L'articolo 9 delinea il nuovo piano per il ciclo integrato dei rifiuti e riproduce alcuni articoli del decreto legislativo n.152 (Codice dell'ambiente), senza però assicurare tutte le garanzie di tutela dell'ambiente, di trasparenza, di tracciabilità dei rifiuti, così come si evince ed assicura il codice.

Questo decreto ci fa comprendere come la strada da percorrere per superare l'emergenza rifiuti in Campania sia ancora lunga e travagliata. Non servono, per tornare alla normalità, gli escamotages, riproposti in questi giorni, di portare la spazzatura in altre Regioni o addirittura all'estero, in particolare in Romania, un Paese che già fatica a smaltire la propria correttamente.

Dopo tredici anni di regime commissariale, in Campania la raccolta differenziata è ancora al palo, mentre si può dire che il 30 per cento di raccolta differenziata, e anche più, raggiunto in alcuni Comuni, dovrebbe far riflettere che se c'è una volontà politica ed amministrativa i risultati, effettivamente, si ottengono.

Non esiste un piano per le discariche; mancano ancora gli impianti di termovalorizzazione, impianti che chiudono il ciclo di smaltimento corretto dei rifiuti. I termovalorizzatori, che bruciano rifiuti e producono energia, presenti in quasi tutte le Regioni d'Italia, in Campania ancora non ci sono e se uno - quello di Acerra - sta per essere completato, lo si deve all'azione determinante del Governo di centro-destra. È poi paradossale che si contesti un inceneritore che brucia rifiuti in sicurezza, quando si accendono per le strade della Campania continui roghi di spazzatura, che diffondono diossine nell'aria e, cosa ancor più grave, nelle falde acquifere.

Proprio l'emergenza rifiuti ha determinato un allarme sanitario in tutta la rete della Regione. Una ricerca commissionata dal Dipartimento della protezione civile ad esperti internazionali ha, infatti, evidenziato un aumento della mortalità in Campania da mettere in relazione allo smaltimento illegale dei rifiuti e alle discariche abusive.

A Napoli e in tutta la Campania la crisi non è soltanto di natura igienico-sanitaria, ma anche e soprattutto istituzionale, perché in tali situazioni i cittadini non possono più avere fiducia nella Regione, nella Provincia e nel Comune. Allo stato, la popolazione esasperata ha preso l'iniziativa di rappresentarsi direttamente, occupando piazze, ferrovie e sedi istituzionali locali, oppure rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato per avere garanzie e certezze, come hanno fatto a Parapoti o al comune di Quarto.

Il comune di Ariano Irpino ha chiesto l'intervento del Senato per l'approvazione di un emendamento che garantisca, dando la massima certezza, che il conferimento dei rifiuti avvenga solo per venti giorni e che non possano essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale nel territorio del comune di Ariano Irpino; il sito di Difesa Grande deve essere definitivamente chiuso. Ormai siamo alle ultime battute ed il testo che ora esaminiamo non è più quel decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri, perché è stato svuotato completamente della sua essenza; lo stesso commissario Bertolaso ha detto chiaramente che ora si procederà a rate e senza alcuna programmazione.

Il consensoche potevamo dare al provvedimento era legato alla convinzione che fosse un passaggio necessario per tornare alla normalità.

Trovarsi ora in Aula con l'emergenza ancora in corso ci dà pieno diritto di chiederci di cosa stiamo parlando. Ci troviamo in una situazione gravissima e pertanto abbiamo l'impressione che il meccanismo di solidarietà e credibilità creato con il decreto rischi completamente di saltare. (Applausi dal Gruppo AN).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Coronella. Ne ha facoltà.

CORONELLA (AN). Signor Presidente, onorevoli senatori, il provvedimento al nostro esame è l'ennesimo intervento del Governo sull'emergenza rifiuti in Campania. Tutti i colleghi, anche del mio Gruppo, si chiedono come mai in Campania non si riesca a risolvere una problematica che in ben tredici anni di emergenza si è trasformata, come vediamo tutti i giorni dai servizi televisivi, in una vera e propria catastrofe. Proviamo quindi a fare chiarezza, con la speranza e l'auspicio che questo sia l'ultimo provvedimento e che si riesca a risolvere definitivamente questo annoso e spinoso problema.

Innanzi tutto, voglio assicurare i colleghi che i cittadini della Campania, anche se sui giornali e nei servizi televisivi appaiono come un popolo in ribellione, non hanno alcuna responsabilità se non quella di avere dei rappresentanti istituzionali locali sui quali pesa tutta intera la responsabilità di una mala gestio.

Queste mie affermazioni trovano sostegno nella stessa relazione del collega senatore Confalonieri, quando parla di errori istituzionali, di responsabilità degli enti locali e, in particolare, quando fa un chiaro riferimento al commissario straordinario Presidente della Regione Campania.

Anzi, queste mie affermazioni trovano pieno riscontro anche nella relazione sulla Campania della Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti della precedente legislatura. Lo scenario che descrive la Commissione nella sua relazione, soprattutto per gli anni 1999-2004, è infatti sconcertante. Il giro di soldi sperperati, signor Presidente, è spaventoso: si tratta di migliaia di milioni di euro sperperati tra spese generali, progetti, consulenze, convenzioni con professionisti, commissioni di gara, commissioni di collaudo. Sintomatico è l'esempio delle spese generali, che subiscono una lievitazione pazzesca: nel 1998 siamo a oltre 16.000 euro di spese generali; nel 1999 passiamo a 106.000 euro, che poi diventano 250.000 euro nel 2000, per arrivare a quasi 700.000 euro nel 2001 e a 1.130.000 euro nel 2002 e nel 2003. Si tratta di un esempio calzante del modo in cui si è amministrata questa problematica e del motivo per cui si è poi incancrenita.

Un riferimento va fatto anche alle tantissime società miste che si sono costituite solo per coprire poltrone, per dare incarichi, con consigli di amministrazione sempre composti di sette o otto persone, con revisori dei conti e consulenti. La Campania è già una Regione notissima per le sue commissioni, poiché ve ne sono cinque o sei permanenti e - pensate - 23 speciali, ma sui rifiuti veramente si è superato ogni limite. Emblematica è la vicenda sulla società mista PAN: in Campania era così importante, signor Presidente, costituire una società che avesse il compito di installare un call center per informare i cittadini sul disagio ambientale e su quello dei rifiuti?

Insomma, l'attività del commissariato dal 1999 al 2004 è stata concentrata solo sulla gestione dell'emergenza e non sul programmare il superamento dell'emergenza. Questo è scritto, in sintesi, nella relazione finale della competente Commissione di inchiesta e sono qui ipotizzate tutte le responsabilità.

Intanto, i rifiuti continuano a girare in Campania, facendo la felicità, signor Presidente, delle organizzazioni criminali. Voglio leggere una dichiarazione del prefetto Catenacci, ex commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, perché lo merita: «La criminalità organizzata» - dichiara il prefetto Catenacci il 15 marzo 2005 - «sorride per l'andamento odierno della situazione in Campania; infatti, sono aumentati i trasporti (...) ed il ritardo della costruzione delle discariche e dei siti di smaltimento determina l'aumento dei viaggi in direzione di altre località. Le indagini delle forze di polizia e della magistratura rilevano sospetti di collusione o di condizionamento tra imprese di trasporto e criminalità organizzata».

Basta quindi leggere i risultati della Commissione parlamentare di inchiesta; lì sono indicate tutte le responsabilità. Basta osservare le cose che ha lasciato scritta la Commissione per vedere come risolvere il problema.

Se si aggiunge che nulla è stato fatto, né si sta facendo, per incentivare la raccolta differenziata e per gli interventi di bonifica ambientale, allora si comprende veramente e seriamente il disagio e l'esasperazione dei cittadini della Regione Campania.

Va ricordato che in Campania sono stati individuati moltissimi siti di cui alla legge n. 426 del 1998, e che in quella Regione c'è un'anomalia tutta campana: c'è un commissario per l'emergenza rifiuti, il dottor Bertolaso, e un commissario per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque, il quale, benché sia noto a tutti il disagio ambientale e che gli interventi di bonifica non sono stati fatti, rimane ancora lì imperterrito e senza timore di alcuno. Non ha timore di alcuno: continua imperterrito a rivestire la carica di commissario per l'emergenza bonifiche!

Questo modo perverso di gestire ha creato, secondo noi, le tensioni tra i Sindaci e i Presidenti delle Province, da una parte, e il Presidente della Regione, dall'altra, che impartiva, in maniera solitaria, disposizioni ai vari Governi che si sono succeduti.

Veda, signor Presidente, abbiamo a cuore le sorti della nostra Regione e in tal senso ci siamo posti con spirito costruttivo. Con l'altro provvedimento indicammo una strada, quella di individuare i Presidenti delle Province, affinché si assumessero una responsabilità. Signor Presidente, mi è stato trasmesso un atto deliberativo del Comune di Ariano Irpino; ebbene, leggendo questo atto provo amarezza. Voglio dire, non si può immaginare tra i diversi Comuni un meccanismo di solidarietà? E chi può farlo se non i Presidenti delle Province? Siamo contenti che in questo provvedimento, per esempio, sia stata raccolta una nostra preoccupazione, chiediamo però all'Aula anche di dare un messaggio a fronte di un altro emendamento che abbiamo presentato e che riguarda la tariffa che i cittadini pagano. I cittadini sono vessati da un servizio che non ricevono e da una tariffa che è aumentata in maniera vertiginosa. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore D'Onofrio. Ne ha facoltà.

D'ONOFRIO (UDC). Signor Presidente, onorevoli rappresentanti del Governo, l'UDC è particolarmente impegnata su questa vicenda per un insieme di ragioni.

Il Gruppo UDC voterà contro la conversione in legge di questo decreto-legge perché sostanzialmente lo riteniamo non soltanto fortemente incostituzionale - e di questo parlerò dopo - ma radicalmente inutile rispetto a quanto avvenuto fino ad ora in Campania.

Ho ritenuto necessario, prima dell'intervento oggi al Senato, acquisire gli ultimi orientamenti del Consiglio di comunale di Napoli (pur sapendo ovviamente che la questione riguarda non soltanto la "capitale", ma anche altri Comuni). Con mia notevole sorpresa - lo dico ai colleghi di centro-sinistra - ho dovuto prendere atto che nella seduta del Consiglio comunale di Napoli di qualche giorno fa, espressamente dedicata alla questione rifiuti, non era presente un solo parlamentare del centro-sinistra. Mi chiedo quindi sulla base di quale orientamento della "capitale" della Campania e dell'Italia meridionale si possa oggi seriamente parlare.

Dico questo perché la maggioranza, molto stancamente, ha approvato un ordine del giorno molto lungo, che spiega perché noi votiamo contro questo decreto‑legge. Questa maggioranza ha avuto anche la ragionevole volontà (stavo per dire l'ardire) - lo chiedo al collega relatore nell'esprimere il senso dell'ordine del giorno di Napoli - di chiedere al Governo, nell'ultimo punto dell'ordine del giorno, di abrogare gli articoli 7 e 8 di questo decreto-legge, i quali prevedono che il gigantesco costo aggiuntivo per far finta di completare lo smaltimento dei rifiuti venga sopportato dai cittadini della Campania: non dico che Speciale sarebbe stato contrario (e si capisce perché è stato mandato via), ma è una cosa che neanche Visco avrebbe potuto immaginare.

Il Governo cioè prende atto della propria incapacità di far fronte ai problemi dell'emergenza, prende atto del fatto che non vi è stata la risposta ai problemi dell'emergenza da parte degli enti locali della Campania, e chi fa responsabile del pagamento? I cittadini della Campania. Quando poi si parla della gente che reagisce, insulta e grida e si dice che questo è contro la democrazia, ci si rende conto che questo decreto è un continuo incitamento alla reazione popolare contro questo Governo e contro le amministrazioni regionali e locali della Campania? Questo è un decreto‑legge che suona insulto alle popolazioni della Campania. Fanno bene a dire che il Governo se ne deve andare il più presto possibile.

Occorre capire che non è un problema della Campania, legato a un fatto quasi antropologico dei campani rispetto al problema dell'immondizia: è un problema del Governo della Repubblica, del Presidente della Regione Campania e dei Sindaci, in particolare di Napoli, rispetto a questo provvedimento. (Applausi dai Gruppi UDC, FI e del senatore Calderoli). La cacciata di queste persone non avrebbe risolto i problemi dello smaltimento, ma sarebbe stata almeno un gesto comprensibile di responsabilità politica e amministrativa.

Vorrei allora avanzare una richiesta al relatore, se mi fa la cortesia di ascoltare. Chiedo formalmente che il relatore, come la maggioranza nel Comune di Napoli, chieda formalmente lui l'abrogazione degli articoli 7 e 8 di questo decreto-legge; chieda cioè che i cittadini della Campania non siano chiamati essi stessi a far fronte alle spese di questo fantomatico risanamento di Napoli. Lo chiedo formalmente al relatore. Occorre che il relatore, anziché rivolgersi al Governo per ottenere la grazia, abbia la dignità di dire al Governo: questo decreto non può rimanere tale perché è contro il principio fondamentale in base al quale si paga a fronte di servizi resi, non a fronte di servizi non resi.

La TARSU è un'imposta, un tributo, una tassa (a seconda dei criteri che si vogliono usare) da corrispondere a fronte di un minimo ragionevole smaltimento dei rifiuti. Ma se questo non è avvenuto, a fronte di che cosa i cittadini dovrebbero pagare questo di più? Ci si rende conto che si chiede una cosa impossibile?

Da questo punto di vista l'UDC voterà contro questo decreto se dovesse malauguratamente mantenere la previsione secondo cui i cittadini della Campania devono pagare una TARSU che, come riportato nel provvedimento stesso, dev'essere tale da garantire le spese aggiuntive. Cioè, non sappiamo neanche di che entità è: una cosa mostruosa! I cittadini della Campania dovrebbero essere chiamati a pagare cifre pazzesche per un risanamento che non è stato realizzato.

Inoltre, questo decreto contiene un altro fatto istituzionale molto preciso (lo dico al Presidente del Senato perché se ne faccia carico, anche se capisco che il Presidente del Senato non può entrare nel merito degli atti legislativi). In questo decreto-legge vi è un articolo, il 2, che contiene una previsione di tecnica eversiva costituzionale. Infatti, in esso vi si afferma (credo per la prima volta nella storia repubblicana, non so se vi siano precedenti) che un provvedimento giurisdizionale di sequestro di una discarica può essere posto nel nulla dall'autorità amministrativa. Cioè, un decreto-legge, per la prima volta, afferma che gli atti del giudice passati in giudicato possono essere messi da parte dall'autorità amministrativa.

In Commissione giustizia abbiamo considerato questo come un fatto di stretta eversione costituzionale, quindi chiedo formalmente al Governo di presentare un proprio, volontario emendamento nel quale si impedisca di dire che l'autorità amministrativa può superare il sequestro della discarica.

Non è una questione generica; quando, qualche giorno fa qualcuno ha chiesto cosa stanno facendo ad Ariano Irpino: ebbene, stanno facendo una cosa dovuta anche a questo decreto, perché la discarica di Ariano Irpino era chiusa per provvedimento giurisdizionale esecutivo ed è stata riaperta per volontà dall'autorità amministrativa. Mi sembra che, rispetto agli atti di eversione costituzionale, l'unica tutela sia quella di impedire una violazione della Costituzione così clamorosa. Non lo dico per legittimare la protesta degli amici di Ariano, ma per far capire che li avete portati all'esasperazione politica e costituzionale.

Non è mai avvenuto in questo Paese che si sia immaginato di porre una questione del genere! Chiedo quindi formalmente che l'articolo 2 di questo decreto-legge, che espressamente prevede che il commissario delegato, in questo caso Bertolaso ma un commissario delegato in generale, possa disattendere anche l'ordine dall'autorità giudiziaria, che quindi viene messo da parte, cioè viene cancellato.

Così come prima chiedevo e chiedo, a nome all'UDC, che non siano i cittadini della Campania a pagare per questo disastro, ora chiedo che l'autorità amministrativa, fosse anche quella del Governo Prodi (che tutti sappiamo essere quasi divina, dotata di poteri straordinari), non possa disattendere provvedimenti giurisdizionali.

Lo chiedo ai colleghi magistrati che sono nel centro‑sinistra: si rendono conto che è la prima volta che un decreto-legge prevede una cosa simile? Tra l'altro non è contro Berlusconi, perché questo sarebbe considerato normale dai «girotondini», forse da "Micromega", dal collega Furio Colombo, perché contro Berlusconi ogni cosa sarebbe consentita. No: questa cosa è stata fatta contro i cittadini dalla Campania, contro i magistrati, anche quelli che hanno deciso che dev'essere chiusa una discarica perché esiste il sospetto di infiltrazioni camorristiche. Che cosa dobbiamo pensare allora? Che l'autorità amministrativa tutela le infiltrazioni camorristiche, le difende se l'autorità giudiziaria gli si è messa contro? Vogliamo capire che stiamo parlando di queste cose, e non di un decreto-legge che cerca di consentire finalmente, dopo molti anni, che in Campania da questa vicenda drammatica si possa cominciare ad avere un minimo di speranza di uscita?

Dopo questo chiedo: ma è la prima volta che si interviene? Sembra quasi che fino ad ora siamo stati inerti. Non è così. Non molto tempo fa chiedevo al collega Libè, che con estrema solerzia si sta occupando dell'insieme della vicenda ambientalista posta in essere da questo decreto: quando abbiamo approvato un altro decreto-legge che dava poteri straordinari e, sembrava, risolutivi, al commissario Bertolaso? 500 anni fa? 200 anni fa? Durante il fascismo? No: lo abbiamo fatto nel 2006, cioè addirittura poco più di un anno fa! Allora cos'è successo nel frattempo? Dobbiamo fare un nuovo decreto-legge per legittimare l'incapacità del Governo a fare ciò cui doveva provvedere prima? Noi siamo, quindi, contro la finzione della non reiterazione di un decreto, perché di questo si tratta, dal momento che i poteri erano già stati dati e non sono stati esercitati. Di fronte a questa nequizia specifica occorre capire di che cosa stiamo trattando.

Ho chiesto, quindi, due cose molto precise: che siano formalmente cancellati gli articoli che prevedono che i cittadini paghino per questa iniziativa del Governo e che non si consenta che l'autorità amministrativa venga posta in vantaggio rispetto all'autorità giurisdizionale.

Ma vi è un ultimo punto, che mi sta molto a cuore. Questo decreto-legge sembrava quasi volere in qualche misura individuare finalmente per autorità i luoghi della discarica: ebbene sì, decidiamo noi dove c'è la discarica e come la si deve fare. Il primo luogo previsto è Serre, ma ovviamente è accaduto che la discarica non si farà. Dunque, il decreto-legge è già saltato. Perché la discarica di Serre non poteva essere fatta? Mi dividono tante cose dal collega Pecoraro Scanio, ma credo di essere perfettamente d'accordo con lui sul fatto che non sia possibile istituire il Parco naturale del Vesuvio prevedendovi contemporaneamente una discarica. È possibile una cosa del genere? (Applausi dai Gruppi UDC e FI). Serre, dunque, è stata giustamente messa da parte.

Cosa rimane di questo decreto-legge? Serre è molto famosa, Terzigno molto di meno, ma anch'esso è nel Parco del Vesuvio ed è prevista come località obbligatoria. Si aggiunge che verrà utilizzata fino a quando non si farà qualche altra cosa. Ma a chi dobbiamo credere? Ad un Governo che dopo tanti anni non è riuscito a far nulla, al riguardo, e che fa credere ai cittadini una cosa del genere? Dunque: Serre non c'è, Terzigno è una presa in giro, di Ariano Irpino abbiamo detto, vi è un'autorità amministrativa che supera quella giurisdizionale. Onestamente, non conosco personalmente Sant'Arcangelo Trimonte in Provincia di Benevento. Ritengo che, da questo punto di vista, essendo l'ultima delle località della Campania, non possa essere quella che subisce il divieto generalizzato di discarica in tutto il resto della Campania. La domanda è quindi la seguente: siete stati in grado di proporre delle alternative?

Signor Presidente, noi non ci limitiamo a dire di no a questa che è un'autentica oscenità costituzionale e politica, e una dissennatezza che merita una reazione popolare selvaggia, altro che storie, soprattutto se da parte del relatore non si dice che questo decreto contiene nefandezze costituzionali, politiche e popolari. (Applausi dal Gruppo FI). Noi abbiamo fornito indicazioni alternative: le abbiamo date a Napoli con Lanzotti al Comune di Napoli; in campo nazionale ne abbiamo date con il collega Libè e ne fornirà ancora quest'ultimo nella sua dichiarazione di voto.

Mi avvio rapidamente a concludere. Riteniamo che la pretesa di decidere i luoghi della discarica senza procedere ad una idonea consultazione locale e senza realizzare il pieno coinvolgimento delle popolazioni locali sia una nefandezza che non può essere consentita.

L'UDC è contro il principio per cui il decreto-legge contenga l'indicazione dei luoghi della discarica, impedendo che questi siano decisi Provincia per Provincia, luogo per luogo, piccolo comprensorio per piccolo comprensorio. Questa sarebbe l'alternativa reale, credibile, che la gente tollererebbe. La gente di quattro o cinque Comuni provvede alla discarica che riguarda quegli stessi Comuni, non certo l'intera Regione Campania. Volete capire, una volta per tutte, che questa pretesa di autorità nazionale totale è la prima ragione che determina quella reazione popolare diffusa? Da questo punto di vista, cerchiamo di frenarle costituzionalmente, ma comprendiamo che, di fronte a questa nefandezza, la reazione popolare è l'unico strumento di reazione possibile. (Applausi dai Gruppi UDC, FI, AN e LNP).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Sodano. Ne ha facoltà.

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, innanzitutto rilevo che in Commissione si è svolto un ottimo lavoro e che il relatore, senatore Confalonieri, ha qui riportato molti dei miglioramenti che sono stati il frutto di un lavoro importante, di ascolto di moltissime audizioni, per cercare anche di comprendere un fenomeno che mi rendo conto sia difficile comprendere fuori dalla Regione Campania.

In molti degli interventi svolti, compreso l'ultimo del senatore D'Onofrio, ci si interroga del motivo per cui questo avvenga solo in Campania. Credo che dobbiamo partire da qui, dal motivo per cui il Parlamento italiano, per la quarta volta, sia costretto, nel giro di pochi mesi, di pochi anni, a tornare su questo argomento. Un commissariamento che dura dal febbraio 1994 e passato attraverso commissari prefetti, Presidenti della Regione, di nuovo prefetti, fino ad arrivare al dottor Bertolaso, in qualità di capo del Dipartimento della protezione civile, quasi a dimostrazione del fatto che siamo giunti ad una grande emergenza, ad un cataclisma: proprio in questi casi, infatti, interviene la Protezione civile, mentre in Regione Campania questa interviene per i rifiuti.

Credo che sia importante - proverò a farlo in pochi minuti - ricordare le tappe che hanno portato all'emergenza di questi giorni.

In un bando di gara del 1998 si ipotizzava che l'aggiudicatario della gara, il gestore unico, avrebbe dovuto occuparsi dell'intera filiera dello smaltimento dei rifiuti. L'impianto della normativa prevedeva che l'aggiudicatario della gara avrebbe scelto i siti dove collocare gli impianti. Questa è la prima aberrazione - da cui sono discese poi molte delle proteste - rispetto ad una materia che, comunque ci si voglia rivolgere alle tecnologie più innovative, comporta degli impatti sull'ambiente. Ripeto, prevedere che chi si aggiudica la gara sceglie i luoghi è il primo errore, che porta poi l'aggiudicatario a scegliere di costruire a distanza di 15 chilometri due inceneritori all'interno di una Regione di circa 6 milioni di abitanti. Se vi fosse stata una pianificazione pubblica, dello Stato o della Regione, non si sarebbe mai presa la decisione di costruire gli inceneritori a distanza di 15 chilometri, oltretutto in siti di bonifica di interesse nazionale: il Comune di Acerra e il Comune di Santa Maria la Fossa, lungo i Regi Lagni.

Questo è un primo elemento di comprensione e anche di incomprensione rispetto al fenomeno per chi non vive in Regione Campania, le motivazioni delle proteste da parte dei Comuni di Acerra e Santa Maria la Fossa: la scelta dei luoghi.

C'è un secondo elemento molto importante da considerare, che porta all'emergenza di questi giorni. Nel bando di gara si disponeva che l'aggiudicatario, ove mai - come poi è successo - gli inceneritori fossero stati realizzati in un tempo diverso dalla costruzione degli impianti di combustibile derivato dai rifiuti (CDR), avrebbe dovuto smaltire a proprie spese fuori da quella Regione negli impianti a ciò destinati.

Siccome l'emergenza crea emergenza e con i poteri commissariali straordinari si può derogare alle norme, come avviene anche in questo decreto, con un'ordinanza - una delle molteplici emanate in Regione Campania durante la gestione commissariale - si decide che, considerata l'emergenza dell'aprile 2001, non essendo neanche ancora avviato il cantiere dell'inceneritore, per fare chiaramente un favore a chi si è aggiudicato la gara, le famose ecoballe, che nel frattempo si è cominciato a produrre negli impianti di CDR, possono essere stoccate nel territorio della Regione Campania.

Ebbene, dal 2001 ad oggi si sono depositate 6 milioni di tonnellate di ecoballe ed ogni mese che passa continuano a mangiare territorio: vi è la necessità ogni mese di circa 40.000 metri quadrati per nuove aree dove depositare le ecoballe.

Allora, si comincia a comprendere il motivo dell'emergenza. Non voglio discutere nel merito, ognuno di noi ha la propria convinzione, non è questo il tema; se però la scelta era l'incenerimento, non si poteva autorizzare lo stoccaggio senza disporre previamente del forno in cui bruciare i rifiuti, invece in Regione Campania si è stoccato, per cui il territorio è stato consumato dalle ecoballe che non è stato possibile bruciare, e questa storia continua ogni giorno, anche mentre stiamo parlando.

A cosa servono le discariche? Nel 1998 si era deciso di chiudere le discariche perché c'era un piano industriale, che prevedeva impianti di CDR e inceneritori; nel frattempo, invece, le discariche non sono state chiuse perché servivano di supporto. A tutto ciò va aggiunto che gli impianti non funzionano a norma, tant'è che il Parlamento è dovuto intervenire nel novembre scorso stabilendo che occorreva rescindere il contratto con la FIBE del gruppo Impregilo perché non operava bene.

Quindi, si è rescisso il contratto, si è deciso di approntare un nuovo piano, ma nel frattempo gli impianti continuano a generare un prodotto derivato dai rifiuti che non è combustibile. Ciò significa - e dobbiamo saperlo nel momento in cui andiamo a votare il decreto - che ad ottobre o a novembre, quando entrerà in funzione la prima linea dell'inceneritore, in Regione Campania non ci sarà combustibile per l'inceneritore - ci sarebbe da sorridere se la situazione non fosse drammatica - perché il famoso CDR che si sta producendo non è a norma e stiamo continuando a produrre un combustibile non a norma, che continuiamo stoccare in aree che consumano ogni mese 40.000 metri quadri.

In tutto ciò, è di oggi la notizia che si apre finalmente la discarica di Ariano Irpino per la frazione organica stabilizzata, che dovrebbe essere, secondo la norma, un prodotto da utilizzare per la ricomposizione morfologica o naturalistica delle cave, del paesaggio montano, delle aree dismesse; diventa invece un pesoulteriore, diventa rifiuto perché gli impianti non funzionano bene.

Questa è la storia recente, dei decreti che si sono susseguiti.

In Commissione si è affrontato il tema dell'emergenza, ma è evidente che una regione come la Campania e la città di Napoli non possono essere oltremodo oltraggiate dalla presenza di cumuli di immondizia per strada: questo non è possibile! Ebbene, per rimuovere tali cumuli, bisogna agire in due direzioni.

Da un lato, occorre intervenire sull'emergenza e quindi siamo tutti costretti - e credo non piaccia a nessuno - a convincere le popolazioni ad aprire le discariche. Oggi credo sia stato svolto un lavoro importante dalla Commissione ambiente del Senato e da tutti i Gruppi parlamentari per convincere quella comunità, con un impegno assunto insieme al Governo affinché si possa aprire una discarica per 20 giorni. Ma 20 giorni passeranno in fretta, poi ci sarà un altro sito che avrà due mesi di autonomia.

Allora, con il decreto in esame, in Commissione abbiamo compiuto lo sforzo, che dovremo proseguire accogliendo alcuni emendamenti della Commissione e altri che si renderanno necessari, di tentare di stabilire che oggi sia l'ultima volta che interveniamo in emergenza e che nei 90 giorni di tempo che diamo al commissario Bertolaso si metta seriamente mano ad un piano strutturale che, a partire dal gennaio 2008, dia la tranquillità alla Regione Campania di poter dire «mai più in emergenza».

Su questo punto siamo intervenuti, agevolando fino al limite possibile l'azione del Governo, perché sappiamo bene che vi sono molti aspetti su cui il senatore D'Onofrio, ma non solo lui, un po' tutti i Gruppi e lo stesso relatore, sollevavano dei problemi. Abbiamo quindi posto alcuni paletti rispetto all'uso delle aree protette: a Terzigno, nel Parco del Vesuvio, si andrà solo per una ricomposizione morfologica, per chiudere alcune cave che sono state negli anni sversatori della camorra e per dire che lì possiamo compiere un'operazione importante, portandoci una frazione organica, per richiudere questi buchi e poter ricomporre il paesaggio vesuviano.

Questo potevamo fare: certo, non si può aprire una discarica all'interno del Parco nazionale del Vesuvio. Se avessimo deciso di aprire una discarica tal quale all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, ciò avrebbe creato problemi, infrazioni comunitarie e avrebbe fatto ribellare la comunità internazionale.

Interveniamo sugli aspetti che evidenziava il senatore d'Onofrio, quelli che riguardano le aree sequestrate, cercando di mitigare il danno prodotto dall'articolo così com'era stato scritto. Così come interveniamo sull'esigenza di un piano, dato che non si può scrivere in un decreto che si fa un piano industriale: dobbiamo comunque rispettare la legge, le normative nazionali ed europee, per cui diciamo che il piano deve essere effettuato, ma deve essere un piano di ciclo integrato dei rifiuti e su questo abbiamo lavorato e bisognerà - e chiederemo - che ogni mese il commissario Bertolaso riferisca al Parlamento sullo stato di attuazione, per evitare di trovarci alla scadenza, a dicembre, di nuovo in una situazione di emergenza, con i rifiuti per strada e il Parlamento ad occuparsi di questo.

Infine, voglio concludere con alcune osservazioni che riguardano la tariffa. Riteniamo che il costo dell'emergenza non possa essere pagato dai cittadini e che, così come avviene in altre Regioni d'Italia, i cittadini debbano pagare e i Comuni debbano applicare tariffe e tasse che devono coprire il costo dello smaltimento, ma pensiamo che i cittadini e i Comuni debbano pagare esclusivamente il costo ordinario, ossia quello di una gestione ordinaria. Riteniamo che non si possano caricare le irresponsabilità, o responsabilità, del passato o una situazione di emergenza sulla tariffa o sulla tassa a carico dei cittadini.

In tal senso abbiamo presentato alcune proposte emendative che saranno sottoposte alla discussione e all'attenzione dell'Aula. Questo pensiamo che sia corretto anche nei confronti di alcune sollecitazioni che venivano da colleghi della Lega Nord: non si afferma che l'emergenza campana debba andare a carico di altre Regioni o altri cittadini, però è evidente che se si ritiene che la Regione Campania sia in una situazione emergenziale tale da richiedere l'intervento del Parlamento, non si può dire che tutto deve andare a carico dei cittadini di quella Regione, che non hanno neanche usufruito di un servizio adeguato, efficiente, efficace e degno di questo nome. In tal senso abbiamo presentato alcuni elementi di correzione.

Credo questo decreto, una volta approvato con le sofferenze e le difficoltà che, vi posso assicurare per averlo constatato in Commissione, sono trasversali, darà la possibilità al commissario di intervenire per l'emergenza, ma ponendo anche vincoli certi: vorremmo, nel giro di 90 giorni, risposte di tipo strutturale.

A livello di produzione, citerò solo questo dato: in Campania, ogni giorno, si producono 7.200 tonnellate di rifiuti. Di queste, ogni giorno ne restano 3.500 come ecoballe e 2.300 come FOS.

Tutto ciò va stoccato, va in discarica. È evidente che a questo ritmo di produzione non c'è sistema che tenga. Come è stato testé evidenziato dal collega della Lega Nord, nessun Paese in Europa e nessuna Regione italiana manda in discarica o all'incenerimento più del 35-40 per cento dei rifiuti; se noi pensiamo di mandarne il 90 per cento, non c'è soluzione che tenga. Questo è il vero tema dell'emergenza presente in Campania.

Al riguardo, con alcune proposte emendative serie, di merito, tecniche, pensiamo di fornire due risposte: quella all'emergenza, senza quindi mettere piombo sulle ali del commissario Bertolaso, e nello stesso tempo quella di dare garanzie per la tutela dell'ambiente, la salute dei cittadini, la salvaguardia delle aree protette, la salvaguardia dell'autonomia e dei poteri di altri organi dello Stato e delle autonomie locali.

Noi abbiamo lavorato con questo spirito e con questo stesso spirito ci impegneremo affinché alcune proposte emendative, con l'appoggio ed il sostegno del Governo, possano migliorare il provvedimento in esame e dare finalmente la speranza che non si parli più della Regione Campania in relazione al tema dell'emergenza rifiuti. (Applausi dai Gruppi RC-SE,SDSE, IU-Verdi-Com e Ulivo).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Mugnai. Ne ha facoltà.

MUGNAI (AN). Signor Presidente, onorevoli colleghi, vi confesso che, dopo aver ascoltato l'intervento del presidente D'Onofrio, sarei tentato di chiedere di poterlo fare mio e riproporlo integralmente a quest'Assemblea. Sarebbe peraltro un peccato di pigrizia e quindi, al di là della stima nei confronti del presidente D'Onofrio e dell'assoluta condivisione di tutto ciò che ha affermato, credo che qualche telegrafica riflessione comunque si imponga, anche alla luce di alcune considerazioni svolte con grande pacatezza dal presidente della 13a Commissione Sodano.

Proprio partendo dall'aspetto dei dati, che forse sfugge esattamente all'attenzione di questa Assemblea, credo sia opportuno illuminare cosa sta accadendo ed è accaduto in Campania: vi sono circa sette milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti non smaltiti; vi è un territorio che viene divorato quotidianamente nella misura di circa 40.000 metri quadrati al giorno per il deposito delle ecoballe; vi è una produzione giornaliera di circa 7.500 tonnellate di rifiuti, di cui solo una minima parte rientra nel ciclo della raccolta differenziata, perché la restante e prevalente parte, sia pure divisa in circa 3.300 tonnellate di teorico combustibile derivato da rifiuto (CDR) e in circa 2.200 tonnellate di teorica frazione organica stabilizzata (FOS), è di fatto ugualmente non smaltibile. Infatti, quegli impianti, che dovevano essere realizzati, oggi non sono ancora pronti oppure non sono assolutamente in grado di assicurare quel ciclo che permetterebbe di trattare correttamente le circa 6.000 tonnellate giornaliere di rifiuti.

Allora, non me ne vorranno i colleghi della maggioranza, ma devo sottolineare che non possiamo esimerci al riguardo, e non soltanto per sterile gusto di polemica, ma perché necessariamente ancora una volta in quest'Aula vi è un grande assente: la Regione Campania e chi l'amministra. Purtroppo, ancora una volta il Parlamento è costretto a prendere atto del totale fallimento della politica di trattamento e smaltimento dei rifiuti da parte della Regione Campania, la quale chiede ancora una volta la più iniqua delle soluzioni.

Il presidente D'Onofrio ha usato termini durissimi per stigmatizzare la portata e i vizi genetici del provvedimento in esame; credo, però, ve ne sia uno che più di ogni altro rappresenta esattamente la natura di questo provvedimento: si tratta di un'oscenità di fondo che non soltanto si traduce in oscenità di tipo costituzionale, ma si riflette oltre tutto sulla più iniqua delle sanzioni.

Ai cittadini campani, che vivono realmente in una condizione che è al di sotto di quello che è il minimo di dignità che qualunque comunità deve assicurare ai propri figli, si vuole oggi addirittura imporre di farsi carico delle vergognose inefficienze che hanno caratterizzato la politica della regione Campania negli ultimi anni, caricando sulla tariffa il costo teorico dello smaltimento dei rifiuti; teorico perché tanto teoria rimane, perché in pratica questo provvedimento (e traspariva addirittura dalle accurate preoccupazioni del presidente Sodano) non risolverà assolutamente nulla, perché non ci sono i tempi e non ci sono gli impianti e ci troviamo a fare una copia a carta carbone di un provvedimento già preso sette mesi fa e che ha dimostrato di per sé, proprio in relazione a quella assoluta mancanza di una politica regionale di smaltimento dei rifiuti, di essere completamente fallimentare.

Nel contesto di questo ragionamento, che è sì politico da un lato, ma è parimenti operativo dall'altro, non possiamo non tornare per un attimo, signor Presidente, onorevoli colleghi, su tre punti che sono stati mirabilmente trattati - ripeto - in quell'intervento che certamente vorrei fare mio, anche perché certamente espresso con ben altre parole.

Il primo è relativo a questa sorta di peccato mortale che dal punto di vista giurisdizionale andiamo a compiere nel momento stesso in cui si prevede addirittura di sostituirsi a quello che è il legittimo potere esercitato dalla magistratura nell'adempimento delle proprie funzioni, addirittura in relazione a discariche che sono oggetto di provvedimenti giudiziari legittimamente adottati nel corso di indagini tuttora pendenti, con tutto quello che è il corollario che ne discende, in una società già profondamente degradata e inquinata dalle interrelazioni esistenti fra criminalità organizzata e ciclo di smaltimento dei rifiuti.

Il secondo è legato all'obbligo, e non alla semplice facoltà, per i Comuni della Regione Campania - e certo su un Comune in particolare e su come è stato amministrato proprio in relazione allo smaltimento dei rifiuti (mi riferisco ovviamente alla città capoluogo di Regione) molto si potrebbe dire, tenuto conto che tra l'altro è la principale produttrice di questi rifiuti non smaltiti - di avvalersi necessariamente, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell'articolo 6 della legge della regione Campania del 10 febbraio 1993, che sappiamo perfettamente non avere funzionato, e che quindi come non hanno funzionato nel passato, non funzioneranno nel presente e non funzioneranno nel futuro. E anche se tra le righe trapela che in virtù di quanto previsto dal terzo comma di questo articolo, si vuole arrivare allo scioglimento di questi consorzi, lasciatemi dire che è un percorso al tempo stesso nefasto e tortuoso, perché se si ritiene che non abbiano funzionato, sciogliamoli adesso perché di fatto, commissariandoli, obblighiamo i Comuni campani già ampiamente penalizzati a penalizzare ulteriormente sé stessi avvalendosi di chi ha dimostrato di non essere assolutamente in grado di svolgere quel servizio.

Ripeto che tali e tante sono le mende profonde che caratterizzano questo provvedimento, che bene sono state delineate in questo concetto di oscenità costituzionale e parlamentare, ma appunto la più iniqua delle previsioni è giusto che in quest'Aula risuoni ancora una volta come memento a tutti noi, e lo stesso presidente Sodano ha avuto il coraggio, glie ne do atto, di ricordarla al Governo (un Governo che in Commissione, è bene dirlo, colleghi, è stato sordo a qualunque proposta emendativa che non fosse assolutamente di dettaglio e che dobbiamo presumere che anche in Aula avrà lo stesso atteggiamento) ovverosia, ripeto, il fatto che gravissime responsabilità altrui, che hanno abbassato la soglia della qualità della vita in Campania al di sotto di un qualsivoglia livello di accettabilità, debbano nuovamente essere pagate dai cittadini campani.

Il Gruppo di Alleanza Nazionale questa oscenità non la consentirà. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Palumbo. Ne ha facoltà.

PALUMBO (Ulivo). Signor Presidente, onorevoli colleghi, illustri rappresentanti del Governo, dopo meno di un anno dall'ultimo decreto-legge sull'emergenza dei rifiuti, siamo chiamati ancora una volta ad affrontare la gravissima crisi che attanaglia la Regione Campania. La situazione attuale, com'è noto, ha assunto dimensioni ancora più allarmanti di quelle che indussero il commissario Bertolaso, in occasione del precedente decreto, ad equipararla ad una vera e propria calamità naturale.

Per la verità, nell'ottobre dell'anno scorso in molti avevamo confidato che gli strumenti e i poteri messi a disposizione del commissario potessero consentire il superamento delle criticità connesse al ciclo di smaltimento dei rifiuti e l'avvio di un percorso virtuoso, fondato su una maggiore responsabilizzazione degli enti locali, su un'opera di sensibilizzazione ed informazione dei cittadini, su un significativo aumento della raccolta differenziata, sulla realizzazione di impianti di compostaggio, sulla messa a norma degli impianti di CDR e sull'attivazione di almeno un termovalorizzatore. Addirittura da alcuni molto ottimisticamente si ritenne che quello dell'ottobre 2006 sarebbe stato l'ultimo provvedimento con il carattere dell'urgenza su tale materia. Dovremmo forse indagare, cari colleghi, le ragioni che hanno impedito a quella normativa, nella quale veniva riposta tanta fiducia, di conseguire gli obiettivi fissati.

Mi limito ad osservare che in quel decreto era prevista l'apertura di tre discariche per fronteggiare l'emergenza, mentre invece ne fu aperta una sola, quella di Villaricca, che fino alla fine del maggio scorso ha funzionato come unica discarica per i rifiuti di tutta la Regione Campania. Probabilmente, se non fosse stato modificato il piano originario del commissario, oggi non ci troveremmo di fronte all'acuirsi dell'emergenza che sembra non avere mai fine e che il Capo dello Stato non ha esitato a definire tragica.

Di fronte a questo fallimento, molti si ergono a censori e giudici, pronunciando giudizi e addebitando responsabilità. Io non intendo iscrivermi né al partito dei difensori d'ufficio né a quello degli acritici accusatori. Ritengo però che dovremmo tutti evitare strumentalizzazioni politiche e atteggiamenti di sciacallaggio, nella consapevolezza che della gestione dell'emergenza si sono occupati tre presidenti della Regione in qualità di commissari di diversa estrazione politica, Rastrelli, Losco e Bassolino, e che quest'ultimo da ormai tre anni è stato sostituito da due alti funzionari dello Stato: prima il prefetto Catenacci ed attualmente il capo della Protezione civile, dottor Guido Bertolaso.

È anche opportuno sottolineare che se indubbiamente le maggiori responsabilità vanno ascritte a livello regionale, esistono competenze e funzioni anche in capo al Governo nazionale. E qui devo dare atto al presidente Matteoli di avere affermato, in occasione della conversione del precedente decreto, che sia il Governo di centro-sinistra sia quello di centro-destra che hanno attraversato questo decennio non hanno trovato una soluzione e quindi possono avere responsabilità.

In tale quadro credo che le condotte e le scelte poste in essere in questi lunghi anni debbono essere vagliate in maniera molto più approfondita e in sedi più appropriate, quale la Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, tenendo anche conto del fatto che la magistratura ha avviato numerose inchieste dalle quali potranno - io lo spero - venire risposte chiare anche con riferimento al ruolo della criminalità organizzata.

Venendo al disegno di legge al nostro esame, non entro nel merito analitico delle norme, riportandomi alle valutazioni espresse dal relatore in ordine all'impianto complessivo del provvedimento e alle specifiche misure che sono state introdotte. Posso solo ribadire nella sua situazione in cui versa la Campania non vi sono allo stato alternative possibili; occorre dare massima fiducia al commissario e confidare nei provvedimenti che il decreto gli consente di attuare.

Consentitemi di fare qualche breve considerazione sull'articolo 3, che prevede il divieto di localizzare nuovi siti di smaltimento finale dei rifiuti nel territorio dell'area flegrea, ricompresa nei comuni di Giugliano, Villaricca, Qualiano e Quarto, divieto che in Commissione è stato esteso anche alle aree protette ed ai siti di bonifica di interesse nazionale. Lo faccio solo per perché da taluni è stato avanzata qualche perplessità su tale disposizione e da alcuni senatori di Forza Italia se ne è proposta addirittura la soppressione.

Certamente non si tratta di una scelta casuale o irrazionale, in quanto trova fondamento in fatti inoppugnabili che non hanno destato particolare clamore solo perché le proteste dei cittadini hanno assunto forme non molto eclatanti, e anche per il grande senso di responsabilità e la compostezza istituzionale degli amministratori dell'area giuglianese, i quali però non sono più disposti ad accettare altre azioni devastatrici del territorio e pericolose per la salute pubblica.

Provo a ricordarli i fatti che hanno ispirato l'articolo 3 del decreto, poiché credo che qui molti non li conoscano. Il traffico dei rifiuti speciali che, da ogni parte d'Europa, in particolare dal Nord Italia, sono stati trasferiti nel triangolo Giugliano-Villaricca-Qualiano; le due discariche abusive di proprietà di un camorrista, intestate alla Resit, nel comune di Giugliano, successivamente utilizzate dal commissariato di Governo durante l'emergenza, dove sono state smaltite due milioni di tonnellate di rifiuti; la discarica di Masseria del Pozzo nella quale, per alcuni anni, sono stati depositati tutti i rifiuti della città di Napoli, nell'ordine di 4 milioni di metri cubi invasati; la discarica Novambiente, la discarica Cava Giuliani e la discarica Schiavi, tutte ricadenti nell'area giuglianese, nell'ordine complessivo di 3 milioni di tonnellate.

I fatti sono anche l'ordinanza del commissario di Governo che, nel 2004, dispose l'apertura della discarica di Settecainati, ai confini tra Giugliano e Qualiano - sempre lì! -, nella quale è stato stoccato circa un milione di tonnellate di rifiuti, nonché l'ordinanza commissariale del 10 giugno 2006, con la quale si dispose l'utilizzo della cava Masseria Riconta, nel comune di Villaricca, che ha assorbito oltre mezzo milione di tonnellate di rifiuti per fronteggiare, non l'emergenza di quell'area, ma di tutto il territorio regionale.

I fatti sono un impianto di CDR tra Giugliano e Qualiano, con annesso piazzale ove sono stoccate 400.000 ecoballe.

I fatti sono lo spettacolo agghiacciante che si presenta a Taverna del Re, nel comune di Giugliano, dove è accatastata una quantità gigantesca di ecoballe e dove si procede ancora, a ritmi forsennati, a divorare i rigogliosi frutteti dei terreni circostanti per realizzare nuove piazzole di cemento ove stoccare il falso combustibile che esce dai CDR nell'ordine di ben 2.200 ecoballe al giorno. Lo ha ricordato il presidente Sodano, lo hanno ricordato anche altri colleghi che mi hanno preceduto. E io su questo ho presentato un ordine del giorno per fissare un limite temporale entro il quale far cessare questa attività di saccheggio ulteriore del territorio.

I fatti, infine, sono le indagini del Consiglio nazionale delle ricerche, che, nella relazione del giugno di quest'anno per la Commissione ambiente della Camera dei deputati, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle conseguenze ambientali provocate dallo smaltimento dei rifiuti, a proposito della Campania evidenzia gli aumenti significativi della mortalità per numerose forme di neoplasia, nonché delle malattie circolatorie e del diabete - guarda caso, guarda caso! - nei Comuni di Giugliano, Qualiano e Villaricca, aree in cui erano stati censiti ben 39 siti di smaltimento dei rifiuti, la maggior parte contenenti rifiuti pericolosi.

Con riferimento a tale dato epidemiologico, ha ragione il collega Piglionica quando afferma che bisogna evitare di spargere terrore attraverso allarmismi immotivati, in quanto l'incremento di tumori e di altre patologie è correlato prevalentemente allo sversamento illegale di rifiuti tossici, che ha visto saldare gli interessi di imprenditori senza scrupoli, soprattutto del Nord, con quelli criminali della camorra locale.

Se questo è vero in un contesto ambientale normale, nel quale l'inquinamento prodotto da una discarica controllata non determina effetti particolarmente dannosi alla salute, non lo è invece per un contesto completamente devastato, quale quello di cui all'articolo 3, gravato, da oltre un decennio, da decine di discariche, legali e abusive, che non è quindi più in grado di assorbire anche il benché minimo incremento di agenti inquinanti. In queste aree, e su questo so che il collega Piglionica è d'accordo, l'unica cosa da fare è bonificare, non certo aprire nuove discariche. Questo è il principale dovere che abbiamo nei confronti di una comunità che ha visto oltraggiato e deturpato il proprio paesaggio naturale, fatto di bellissime e fertili campagne, comunità alla quale il bisogna restituire fiducia nel futuro.

E qui, concludendo, tornano attuali le parole pronunciate da Carlo Levi in un memorabile discorso in quest'Aula del Senato: «il paesaggio italiano che noi vogliamo difendere» - disse Levi - «non è un bene estetico che stia fuori dalla storia. Il paesaggio italiano non è altro che la storia vivente del popolo italiano. Il paesaggio non è che l'uomo, la campagna, non è che il contadino, le infinite generazioni di contadini che l'hanno lavorata e costruita come un'opera d'arte». Un luogo quindi non è solo il suo paesaggio, ma, replicando ancora le parole di Levi: «la sua stessa esistenza storica e la sua capacità di futuro».

Non distruggiamo questa speranza di futuro, sostenendo la esclusione contenuta nell'articolo 3, unitamente alle altre parti del provvedimento finalizzate ad uscire dall'emergenza e a costruire una prospettiva nuova, anche con le eventuali integrazioni migliorative che potranno essere apportate dall'Assemblea. (Applausi dal Gruppo Ulivo e del senatore Di Lello Finuoli. Congratulazioni).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare la senatrice De Petris. Ne ha facoltà.

 

DE PETRIS (IU-Verdi-Com). Signor Presidente, soleva spesso dire Einstein che i problemi non possono essere risolti con la stessa cultura che li ha prodotti. Credo che questa citazione ben si adatti alla situazione dei rifiuti nella Regione Campania. Lo dico per chiarezza anche rispetto al dibattito di oggi e della scorsa settimana ed agli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto: è bene che i motivi dell'emergenza in Regione Campania siano di nuovo chiari a tutti.

Ancora una volta li voglio declinare, citando non solo una incapacità generale che ha prodotto errori su errori ma su cui - come ha giustamente fatto riferimento il collega Palumbo - si è inserita pienamente, lucrando - la chiamiamo ecomafia - la camorra, la criminalità organizzata, che ha fatto sì che in Campania vi siano più di 600 discariche su cui sono stati sversati illegalmente rifiuti da tutta Italia e non solo, e per cui si renderà necessaria una grande opera nazionale di bonifica.

L'altra grande questione - non nascondiamoci dietro ad un dito - è la filosofia con cui è stato affrontato il primo vecchio piano, peraltro ancora vigente, della Regione Campania; una filosofia che ha pensato soltanto all'impiantistica; magari all'idea degli inceneritori senza alla fine produrre alcunché, se non un grande appalto - una delle cause della situazione in cui oggi ci troviamo - quello alla FIBE, che ci ha lasciato impianti che non hanno prodotto CDR. In tal senso usiamo la definizione di "ecoballe", solo noi potevamo dare loro una definizione assolutamente priva di valore giuridico, ma la dice tutta e non è CDR, che significa rifiuto poco più che impacchettato.

Nulla è stato fatto a monte; nulla è stato fatto per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti sulla raccolta differenziata: nell'inceneritore di Acerra non si sa cosa bruciare ad ottobre perché non esiste ancora produzione di CDR di qualità; si è proceduto alla localizzazione, sempre affidata alla FIBE, di un altro impianto di termovalorizzazione.

Lo dico in premessa perché torno a ripetere che i problemi non possono essere risolti con la stessa cultura che li ha prodotti: se pensiamo, anche con questo decreto, di poter continuare per questa strada, stiamo sbagliando ancora una volta e ce ne dovremo assumere la responsabilità anche come Parlamento.

Per questo motivo la Commissione è intervenuta su alcuni profili molto delicati di questo decreto, per esempio nei confronti di altri poteri dello Stato - penso alla questione della magistratura - cercando di intervenire, per quanto possibile vista l'emergenza, ma soprattutto ribadendo la necessità di produrre entro 90 giorni un vero Piano regionale dei rifiuti.

Guardate! Se si pensa che ancora una volta si tratti di un altro piano industriale per qualche altra impiantistica da localizzare - non so - tra una rivolta e l'altra, credo non sia quella la strada giusta: significa che bisogna agire, come si è proceduto in altre Regioni, con serietà e serenità, ridando fiducia ai cittadini anche sulla raccolta differenziata. Su questo insisteremo fino alla fine: bene ha fatto la Commissione ad inserire questi punti.

Questo decreto, Presidente, provoca sofferenza in molti di noi ed abbiamo lavorato con la collaborazione di tutti per cercare di ridurre il danno e per dare uno strumento che possa farci uscire dall'emergenza. Ricordiamoci, però, che dall'emergenza si potrà uscire seriamente rinnovando il rapporto con i cittadini solo se alla fine disporremo di questo benedetto Piano regionale dei rifiuti, gestito con razionalità e serietà. (Applausi dai Gruppi IU-Verdi-Com, Ulivo e RC-SE).

 

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, colleghe senatrici, colleghi senatori, vorrei fare una replica molto sobria, perché ho ascoltato un dibattito dai toni a volte aspri, che però ripercorre la storia drammatica di questa situazione. Esso ha evidenziato, in termini anche trasversali, sofferenze, letture ed analisi che sono anche condivisibili.

È un dibattito che ha ripetuto in questa Aula una discussione seria che abbiamo svolto in Commissione. Penso che i dibattiti in Commissione e in questa Aula abbiano ripetuto e riproposto una discussione che da anni è in corso in quella terra e anche a livello nazionale. Il punto però, colleghe senatrici e colleghi senatori, è che in questo momento a noi tocca fare una scelta, una scelta che individui una priorità. La priorità oggi mi sembra quella di avere ben chiara la materia di cui stiamo parlando; naturalmente lo dico in punta di piedi, non voglio fare la lezione a nessuno, so che qui ci sono pensare che la conoscono molto meglio di me, ma lo dico avendo un certo tipo di sensazione.

Noi oggi, come Aula del Senato, abbiamo il dovere di convertire in legge un decreto, non perché ci piace dalla A alla Z, non perché sia il decreto migliore che potevamo trovarci tra le mani, ma perché in Campania c'è oggi una realtà drammatica che rischia di vedere ancor più accentuati i livelli di drammaticità sia in termini di emergenza, che di esasperazione sociale.

Colleghi, la domanda che allora mi sono posto come relatore e che pongo anche a voi non è se questo decreto sia perfetto ma la seguente: se oggi non convertissimo in legge questo decreto faremmo un favore alla Campania? Faremmo un favore ai cittadini della Campania? Faremmo un favore a quella terra oppure creeremmo un'aggiunta, un'addizionale, un surplus di pesantezza? Mi sembra perfino una domanda retorica. Essa però è stata la bussola che mi ha orientato in questi giorni come relatore.

È del tutto evidente, e lo stanno a dimostrare anche le forti tensioni che ci sono in questi giorni, che oggi o noi assumiamo la responsabilità di convertire in legge un decreto-legge, che non è certamente il provvedimento migliore che potrebbe esserci ma che va nella direzione indicata in molti degli interventi che ho sentito, oppure non solo non faremo un grande favore alla Campania ma creeremmo una situazione insostenibile.

Nel dire questo, lo ripeto, non ho alcun intendimento critico, anzi vorrei tenermi abbastanza distante dalle pesanti critiche emerse da più parti rispetto a quanto accaduto. So, come voi, che quanto accaduto in questi 14 anni non è figlio di una congiuntura astrale particolarmente sfavorevole ma evidenzia responsabilità precise, che in questo periodo di tempo hanno visto all'opera diverse situazioni: sei commissari.

È del tutto evidente che queste responsabilità vanno interrogate ma occorre anche una grande assunzione di responsabilità. Ognuno può legittimamente scegliere di indicare una priorità piuttosto che un'altra ma è del tutto evidente che oggi siamo in questa situazione, lo dicevo anche nella mia relazione introduttiva, per ragioni precise, legate a scelte sbagliate compiute in questi anni, che hanno prodotto una condizione tale per cui dopo 14 anni ci troviamo ancora nell'emergenza. Anzi, siamo in un'emergenza maggiore, perché quando l'emergenza produce emergenza le situazioni diventano più difficili da governare.

Il decreto non dice allora tante cose, ma ne dice due correlate, come molti qui hanno indicato. In primo luogo, che vanno riconsegnati nelle mani del commissario delegato ampi poteri ed ampie deleghe per affrontare l'oggi, nel senso di oggi, domani, dopodomani e i prossimi sei mesi.

Nei prossimi sei mesi, infatti, la spazzatura che c'è nelle strade deve essere tolta; i figli di quelle persone devono poter andare a scuola senza passare, come oggi attraverso l'immondizia; rischiamo, se non interveniamo subito, che domani o dopodomani, anche alla luce delle attuali situazioni climatiche, di trovarci di fronte ad una nuova emergenza, magari sanitaria.

E allora, riconsegnare nelle mani del commissario delegato, rinnovandoli, dei poteri che consentono di intervenire sull'oggi, in termini di individuazione di quattro discariche e in termini di individuazione di poteri in questa direzione, è un dovere che il Senato non può non prendere in considerazione. Ma ciò è correlato (lo ricordavano molte senatrici e molti senatori) ad un altro punto: se davvero vogliamo, e tutti ce lo auguriamo, che questo sia l'ultimo decreto sull'emergenza, va da sé che nell'arco di questi mesi occorre arrivare a definire un piano ordinario per un ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti in Campania.

Nel decreto in esame, agli articoli 6 e 9, ciò è ben disegnato, perché l'articolo 6 coinvolge direttamente, e fin d'ora, i Presidenti delle Province a tal fine e l'articolo 9 definisce le modalità e gli interlocutori con cui realizzare il piano. Un piano che non può diventare un altro pio desiderio, perché di pii desideri credo siano lastricate le strade della Campania e dell'Italia: una volta tanto, dobbiamo portare a casa un risultato e a me pare che sommessamente, senza grandi enfasi, in questo decreto la combinazione, l'interrelazione, il combinato disposto, tra i due elementi che ho ricordato possa determinarlo.

Un'ultima notazione, signor Presidente. Proprio perché il decreto in qualche modo ci ha messo di fronte non solo ad una realtà complessa ma a delle responsabilità in più, penso che la Commissione ambiente abbia lavorato molto bene, e per questo ho già ringraziato i commissari nella relazione. Quando parlo di Commissione mi riferisco a tutta la Commissione, ai commissari di maggioranza e a quelli di opposizione, i quali, partendo naturalmente da posizioni anche diverse, hanno lavorato bene, in particolare, nel senso di considerare necessaria la trasformazione di questo decreto-legge in legge.

Contemporaneamente, la Commissione ha lavorato per produrre emendamenti che (lungi da noi l'idea di emendamenti che modificano il senso del provvedimento) hanno la funzione di rendere il decreto più gestibile, più funzionale e quindi più praticabile. Si tratta di 26 emendamenti, signor Presidente, e di questo ringrazio ancora i commissari perché, con un decreto di questa valenza, essi sono stati costruiti anche in una relazione positiva con il Governo. L'ultimo di questi emendamenti è di stamane: una relazione virtuosa tra la Commissione ed i livelli istituzionali di Ariano Irpino ha dato vita ad un emendamento capace di sbloccare una situazione complicata.

Andremo poi a vederli meglio nel corso della discussione sugli emendamenti, ma ne voglio ricordare solo alcuni: in primo luogo, l'emendamento 1.500, che vincola le deroghe all'emergenza in maniera chiara, e l'emendamento 1.19, che parla di Terzigno. Sappiamo tutti dov'è Terzigno, sappiamo tutti che cos'è, però l'emendamento parla di Terzigno come discarica cui afferire alcuni rifiuti particolari e precisi, non tutto il possibile. Ricordo poi l'emendamento 2.22, che fa riferimento a quanto sentito anche in quest'Aula, in una combinazione che mette in equilibrio la necessità del commissario di utilizzare anche siti sotto sequestro con le prerogative della magistratura per il futuro. E così vale per l'articolo 9 e anche per l'articolo 6. Insomma, vi sono una serie di emendamenti che hanno portato a quello cui facevo riferimento prima.

L'ultimo emendamento presentato, come ho detto, è riferito all'articolo 3. È un emendamento che ho presentato come relatore, figlio di un accordo che è stato fatto nella Commissione con i commissari presenti e con il Governo, in relazione con i livelli istituzionali e le istituzioni democratiche di Irpino. Questo emendamento consente di poter gestire l'ordinanza che il Governo ha adottato non più tardi di qualche giorno fa.

Possiamo considerare il decreto in molti modi; dipende, anche in questo caso, da quali priorità noi partiamo. Come relatore, mi sono cimentato con grande difficoltà sul decreto, avendo chiaro che probabilmente non abbiamo scritto un capolavoro giuridico: probabilmente il decreto lascia ancora molte amarezze. Tuttavia, per come è stato configurato e per come è stato anche parzialmente modificato, può aiutare questa Regione ad uscire da una situazione che grida davvero vendetta al cospetto di qualsiasi divinità a cui noi possiamo far riferimento. (Applausi dal Gruppo RC-SE. Congratulazioni).

 

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.

*D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il decreto‑legge di cui proponiamo la conversione qui al Senato fotografa la situazione di grave emergenza e di perdurante difficoltà che attraversa lo smaltimento dei rifiuti in Campania.

È un decreto che si è reso necessario dopo l'analogo strumento a cui si è fatto ricorso poco meno di un anno fa, che individuava come commissario delegato per l'emergenza il capo del Dipartimento della protezione civile, proprio come risposta alla gravità della situazione che si era venuta nel frattempo a determinare. Questo nuovo decreto si è reso necessario proprio per dotare il commissario delegato di strumenti di intervento e operativi che evidentemente non era possibile apprestare con il semplice ricorso al meccanismo delle ordinanze della Protezione civile.

Questa sottolineatura di partenza, che deve rappresentare un elemento di piena consapevolezza da parte dell'Aula del Senato, giustifica pure la previsione normativa di interventi ai limiti della legislazione ordinaria. D'altra parte, se non fosse stato necessario ricorrere a strumenti eccezionali, di copertura anche giuridica per gli interventi del commissario, non sarebbe stato nemmeno necessario il ricorso al decreto‑legge in questione.

Desidero ringraziare in particolare i senatori della 13ª Commissione - il Presidente, il relatore e tutti i commissari, della maggioranza e dell'opposizione - per aver avuto comprensione per questa situazione di difficoltà dalla quale partiva l'iniziativa del Governo e per aver prodotto il massimo sforzo possibile per un miglioramento del testo del decreto, senza fargli perdere quella efficacia operativa indispensabile che, se si perdesse, ne vanificherebbe totalmente la finalità. Credo che anche gli emendamenti apportati dalla Commissione più o meno concordemente (mi pare con una larga condivisione, almeno nella maggioranza dei casi) siano andati in questa direzione.

Il dibattito in Aula ha altresì evidenziato dei punti di criticità anche di carattere generale, riferibili alla situazione dell'emergenza campana che, come è noto, si protrae da un numero ormai troppo ampio di anni, tanto da non essere riassunta a sufficienza nel termine emergenza. Di solito, infatti, si immagina che il termine emergenza si riferisca ad un arco temporale limitato.

Invece, in questo caso, noi siamo di fronte ad un'emergenza che si protrae da oltre un decennio e però proprio questa sua lunghezza temporale al tempo stesso ne spiega la gravità e ne rende difficile la soluzione e persino l'individuazione di una exit strategy che è indispensabile.

Io credo che, se il decreto può avere un merito, è proprio quello di fare una scelta coraggiosa, cioè quella di fissare un termine entro il quale il commissario delegato dovrà terminare le sue funzioni, e quella di prefigurare che cosa accadrà una volta che sia finito il periodo dell'emergenza e, in qualche modo, ripristinato un contesto ordinario, anche di poteri e di responsabilità in capo alle istituzioni alle quali la legislazione ordinaria conferisce tali poteri e responsabilità.

Da questo punto di vista desidero ricordare una cosa ai senatori che in Aula hanno risollevato il problema riguardo la stessa norma finanziaria che è stata prevista, non quella che assiste gli interventi dell'emergenza, ma quella che deve sostenere la fase successiva dell'ordinarietà, cioè quella collegata al costo della tassa di smaltimento dei rifiuti regionale e che prefigura il rapporto tra il ritorno all'ordinarietà e la relativa ricaduta degli oneri sugli abitanti, com'è giusto che sia, della Regione Campania; questo dopo averla nettamente distinta - com'è stato ricordato in un intervento molto lucido, al quale io rinvio, del senatore Morando, anche nella sua qualità di Presidente della Commissione bilancio - rispetto alle competenze che, per l'emergenza, vengono esercitate dal commissario delegato e che, evidentemente, se devono essere concluse entro il 31 dicembre 2007, non possono che essere coperte da risorse finanziarie già esistenti al 31 dicembre 2007 o comunque reperibili fino a tale data con il ricorso ai fondi disponibili della Protezione civile o degli interventi di emergenza.

Se si tratta, invece, di interventi che iniziano dal 1° gennaio 2008 è evidente che quelli, e quelli solo, dovranno essere sostenuti dai proventi della riscossione della tassa di smaltimento dei rifiuti.

Questa interpretazione che, ripeto, il senatore Morando ha svolto con grande precisione nel corso del suo intervento, è anche l'interpretazione del Governo. D'altra parte, non può che essere così, perché se non fosse quella la nostra interpretazione, dovremmo riconoscere che le misure contenute nel decreto-legge non sarebbero affrontabili con le risorse finanziarie all'uopo previste; non essendo possibile se non a a partire dal 1° gennaio 2008 ricorrere ad uno strumento finanziario del tutto diverso da quello che invece è finalizzato a sostenere le spese per l'emergenza.

Così, su un secondo importante argomento che ha impegnato il dibattito nelle Commissioni e nell'Aula, cioè quello dell'intervento ai limiti dell'eccezionalità, per esempio nel caso delle cave sottoposte a sequestro da parte della magistratura, dobbiamo riconoscere che la materia, ripresa, legittimamente, soprattutto nella pregiudiziale illustrata dal senatore D'Alì, ha trovato un esame ormai approfondito in tutte le varie sedi e istanze. L'Aula ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità così motivata.

Ma qui soprattutto mi piace richiamare l'intervento, molto preciso, del senatore Sinisi, che ha messo in evidenza la correlazione tra la utilizzabilità di beni sottoposti a sequestro e la ragione superiore che ispira questa utilizzazione, senza volere determinare alcuni elementi di conflitto con i poteri della magistratura o degli organi giurisdizionali, essendo più volte prevista nel nostro ordinamento la facoltà di utilizzare beni sequestrati, persino confiscati, anche senza un'ordinanza di requisizione.

Qui c'è un sovrappiù: si fa un'ordinanza di requisizione, che è evidente che durerà esclusivamente per il tempo dell'emergenza. Per questo è fondamentale, dal punto di vista dell'equilibrio anche dei poteri istituzionali, che duri esclusivamente per il tempo corrispondente all'esercizio dei poteri del commissario delegato e quindi che la utilizzabilità di queste aree cesserà al 31 dicembre 2007.

Mi avvio a concludere rilevando che questi argomenti servono anche per restituirci tranquillità, anche se non ce ne offrono a sufficienza circa il ritorno alla normalità in quanto, perché si determini questo risultato, è necessario il pieno successo dell'azione che il commissario sta tentando di porre in essere in questi mesi, avendo dovuto cambiare più volte la sua direzione di marcia (qui esorto ad una maggiore comprensione da parte dei senatori nei confronti del commissario), non per capriccio ma per l'evidenziarsi di difficoltà impreviste lungo il cammino che si era proposto e che oggi lo costringono in qualche modo a navigare a vista, con un cronoprogramma di interventi rispetto e con riferimento alla disponibilità delle aree di stoccaggio o di deposito che si mostrano immediatamente utilizzabili, in successione, fino a pervenire allo smaltimento dei rifiuti che giacciono nelle strade o che non possono essere diversamente stoccati, e sino a quando non entreranno in funzione gli impianti, per così dire, di più raffinato trattamento a smaltimento.

Anche al senatore Zanone, che ha evidenziato una difficoltà più strutturale (cioè quella del collegamento tra l'attività di smaltimento ordinario dei rifiuti e la loro destinazione finale), dico che lo sforzo che si sta tentando di fare con questo decreto-legge è proprio quello di tentare di ridurre questa contraddizione che è la causa non ultima - forse la principale - dell'aggravamento della situazione di emergenza in Campania. Qui non si tratta, allora, di compiere un atto di fede nei confronti del commissario; si tratta piuttosto di aiutare una persona chiamata dallo Stato a svolgere una funzione delicata a realizzare tale funzione nell'interesse di tutti.

Mi sarei immaginato e mi immagino che nel corso del nostro dibattito sugli emendamenti vengano indicazioni per agevolare questo percorso e che queste sopravanzino quelle che invece provocherebbero un rallentamento di questo percorso, perché è facile dire che cosa non deve fare il commissario o che cosa non sarebbe giusto che facesse, mentre è un po' meno facile per tutti dire che cosa possa fare il commissario per portarci fuori da questa condizione di grave difficoltà nella quale siamo finiti.

Consentirete dunque al rappresentante del Governo, che in questa sede ha la responsabilità di aver conferito una missione, una funzione tanto delicata al commissario, non solo di essergli solidale, ma di cercare - insieme a lui, istituzioni e alle popolazioni interessate - ogni via di uscita, chiedendo al contempo al Senato comprensione perché finalmente si possa porre termine a questa condizione di emergenza e tornare alla normalità.

Concludo rilevando che poi potremo ulteriormente discutere, nel corso dell'esame del decreto, su questa o quella misura, potremo migliorarla; il Governo non è chiuso, come ha dimostrato in Commissione e come il relatore ha ricordato; siamo anche disponibili ad introdurre ulteriori elementi innovativi e migliorativi, ma alla condizione che servano a rafforzare e non ad indebolire questa missione, perché nessuno di noi si vuole assumere la responsabilità oggi di fare una ulteriore azione che non ci porti a conseguire quel risultato che tutti consideriamo indispensabile. Noi tutti non ne possiamo più della condizione di emergenza che c'è in Campania e tutti, se lo consentite, non ne possiamo più della necessità di affrontate questa situazione di emergenza con poteri straordinari, eccezionali, talvolta ai limiti della Costituzione, perché uno Stato non può sopportare a lungo che questo accada per una periodo che va al di là della ragionevole durata di una qualsiasi emergenza.

Con questa motivazione, vi chiedo di aiutarci a convertire rapidamente e migliorare il decreto-legge, nell'auspicio che serva davvero a farci uscire da una condizione di gravissima difficoltà. (Applausi dal Gruppo Ulivo).

STIFFONI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STIFFONI (LNP). Signor Presidente, sentite le argomentazioni e le motivazioni soprattutto dei colleghi della maggioranza, avanzo la proposta di non passare all'esame degli articoli, sulla votazione della quale chiedo, a nome del prescritto numero di senatori, la verifica del numero legale.

  

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti, mediante procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, la proposta di non passare all'esame degli articoli, avanzata dal senatore Stiffoni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva.

 

Invito il senatore segretario a dare lettura dei pareri espressi dalla 5a e dalla 1a Commissione permanente sul disegno di legge in esame e sui relativi emendamenti.

D'AMICO, segretario. «La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo presupposto che, come documentato dalla relazione tecnica, agli oneri aggiuntivi eventualmente sorti tra la data di entrata in vigore della norma relativa al differimento di un anno del periodo previsto per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti (articolo 7, comma 1) ed il termine della dichiarazione dello stato di emergenza, si farà fronte con le risorse disponibili della gestione commissariale.

Il parere è altresì reso a condizione che, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, al comma 5 dell'articolo 1 vengano aggiunte infine le seguenti parole: "a valere sugli importi incassati con le tariffe di smaltimento"».

 

Presidenza del vice presidente ANGIUS (ore 18,55)

 

(Segue D'AMICO, segretario). «La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo sull'emendamento 9.0.1 a condizione, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che vengano in fine aggiunte le seguenti parole: "nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili. Per la partecipazione alle attività su indicate non vengono corrisposti compensi o emolumenti aggiuntivi.".

Esprime altresì parere non ostativo sulle restanti proposte, ad eccezione degli emendamenti 3.8, 3.9, 4.7, 7.1, 7.2, 7.3, 7.5, 7.6, 7.7, 7.0.2, 8.1, 2.31 2.33, 7.8, 8.2, 7.100, 8.100 e 1.102 sui quali il parere è contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale».

«La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli ulteriori emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 7.50/2, 7.50/3, 7.50/4 e 2.32/1, mentre sull'emendamento 3.500 il parere è condizionato, ai sensi della medesima norma costituzionale, alla soppressione delle parole: "Successivamente alla chiusura del sito saranno avviati gli interventi di bonifica".

Esprime infine parere di nulla osta su tutte le restanti proposte emendative.»

«La 1a Commissione permanente, esaminati gli emendamenti riferiti al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo sul loro complesso, riferendo ad essi, in quanto compatibili, le osservazioni formulate in merito al testo del decreto-legge n. 61 del 2007 il 5 giugno scorso».

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Esprimo parere favorevole sugli ordini del giorno in esame.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere del Governo è favorevole su entrambi gli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Essendo stati accolti dal Governo, gli ordini del giorno G100 e G101 non verranno messi in votazione.

Passiamo all'esame dell'articolo 1 del disegno di legge.

Avverto che gli emendamenti si intendono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Procediamo all'esame degli emendamenti e degli ordini del giorno riferiti all'articolo 1 del decreto-legge, che invito i presentatori ad illustrare.

LIBE' (UDC). Signor Presidente, mi faccio carico di presentare una serie di emendamenti tendenti a sopprimere gli articoli e i commi di questo provvedimento; il capogruppo, presidente D'Onofrio, ha già spiegato una serie di motivazioni.

Vorrei solo aggiungere una piccola chiosa, dopo aver sentito la replica del relatore. Egli ci rammenta che i bambini passano tra i rifiuti, e non da oggi; ebbene, vorrei ricordargli che sono otto mesi che il Commissario sta lavorando, secondo me senza alcun risultato, e noi, ad oggi, ci troviamo a convertire l'ennesimo decreto che estende poteri già molto ampi.

Vorrei dire altresì che l'UDC è stato il partito, che anche nella scorsa occasione si è fatto carico di una dose di responsabilità, dando fiducia al Governo per cercare di risolvere il problema.

Il relatore dice che abbiamo il dovere di convertire il decreto-legge in esame.

 

PRESIDENTE. Senatore Libè, la prego di concludere, perché il suo Gruppo ha già abbondantemente esaurito il tempo a disposizione.

 

LIBE' (UDC). Riteniamo che già con riferimento all'articolo 1, non ci si possa non domandare se si fa il bene dei cittadini della Campania, quando si deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, pianificazione della difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria.

Se questo vuol dire andare incontro ai cittadini della Campania, sono molto preoccupato.

 

PRESIDENTE. I restanti emendamenti si intendono illustrati.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti e sugli ordini del giorno in esame.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, nonché sui subemendamenti 1.500/1, 1.500/2, 1.500/3, 1.500/4, 1.500/5, 1.500/6, 1.500/7, 1.500/8, 1.500/9, 1.500/10, 1.500/11, 1.500/12, 1.500/13, 1.500/14, 1.500/15, 1.500/16, 1.500/17, 1.500/18, 1.500/19, 1.500/20, 1.500/21, 1.500/22, 1.500/23, 1.500/24, 1.500/25, 1.500/26, 1.500/27, 1.500/28, 1.500/29, 1.500/30, 1.500/31, 1.500/32, 1.500/33, 1.500/34 e 1.500/35.

Esprimo parere favorevole sull'emendamento 1.500, presentato dalla Commissione.

Esprimo parere contrario sugli emendamenti 1.8, 1.9, 1.10, 1.11, 1.12, 1.14, 1.15, 1.16, 1.18, 1.19/1, 1.19/2, 1.19/3, 1.19/4, 1.19/5, 1.19/6, 1.19/7, 1.19/8, 1.19/9, 1.19/10, 1.19/11, 1.19/12, 1.19/13, 1.19/14, 1.19/15, 1.19/16, 1.19/17, 1.19/18, 1.19/19, 1.19/20, 1.19/21, 1.19/22, 1.19/23, 1.19/24 e 1.19/25.

Esprimo parere favorevole sull'emendamento 1.19, presentato dalla Commissione, e parere contrario sugli emendamenti 1.26, 1.100, 1.28, 1.230, 1.240 e 1.29.

Esprimo parere favorevole sull'emendamento 1.30, presentato dalla Commissione, e parere contrario sugli emendamenti 1.33, 1.35, 1.101, 1.36 e 1.38.

Esprimo parere favorevole sull'emendamento 1.39. Esprimo inoltre parere contrario sugli emendamenti 1.102, 1.40 e 1.41, che però decadrebbero se venisse accolto l'emendamento 1.39.

Esprimo parere contrario sull'emendamento 1.0.1.

Esprimo, infine, parere favorevole sugli ordini del giorno G1.100, G1.101 e G1.500.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, per brevità, il Governo esprime parere conforme a quello del relatore, salvo che per l'emendamento 1.19, presentato dalla Commissione, sul quale esprime parere favorevole a condizione che esso venga parzialmente riformulato.

 

PRESIDENTE. Signor Sottosegretario, non abbiamo il testo subemendato dell'emendamento 1.19, presentato dallaCommissione.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, ho ritenuto di non presentare un subemendamento, ma di proporre una leggera riformulazione.

PRESIDENTE. Va bene. La preghiamo, però, quando arriveremo alla votazione dell'emendamento 1.19, di illustrarci la riformulazione proposta.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.1, identico agli emendamenti 1.2 e 1.3.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Paolo Franco, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, identico agli emendamenti 1.2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, e 1.3, presentato dal senatore Libé.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

285

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.4.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.4, presentato dal senatore Libé.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

282

Senatori votanti

280

Maggioranza

141

Favorevoli

132

Contrari

147

Astenuti

1

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.500/1.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.500/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «con le seguenti».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

286

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

133

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.500/1 e i successivi emendamenti fino all'1.500/9.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/10.

  

Verifica del numero legale

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la verifica del numero legale.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

 

Il Senato è in numero legale.

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.500/10, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.500/11.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.500/11, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «con le seguenti».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

289

Senatori votanti

288

Maggioranza

145

Favorevoli

138

Contrari

149

Astenuti

1

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.500/11 e i successivi emendamenti fino all'1.500/16.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/17.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/17, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

286

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/18.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/18, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

285

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

 

 

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/19.

GALLI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GALLI (LNP). Signor Presidente, dopo aver ascoltato gli ultimi interventi in discussione generale dei colleghi (mi riferisco soprattutto a quelli dei senatori della maggioranza) continuo veramente a non capire di cosa stiamo parlando, o perlomeno come stiamo affrontando il problema. L'emendamento 1.500/19, quindi, insieme a tutti gli altri che l'opposizione ha presentato, serve per chiarire la situazione, o comunque per cercare di rimediare, almeno in maniera marginale, all'assurdità che si sta compiendo. Mi spiego meglio.

Gli ultimi interventi sono stati tutti di questo tenore: in sostanza, il problema è che stiamo facendo le ecoballe, che altro non sono che rifiuti pressati con sopra una pellicola di polipropilene per non fargli prendere acqua, accumulati da qualche parte. Quando arriverà, se mai ci sarà, l'apertura del primo inceneritore o temovalorizzatore - chiamiamolo come vogliamo - difficilmente saranno utilizzabili così come sono (non CDR, ma spazzatura pressata) e di fatto il problema si ripresenterà.

Voi parlate tanto della necessità di fare la raccolta differenziata, dell'umido inertizzato che può essere usato per il rimodellamento naturalistico, di frazione secca, frazione umida, alluminio, carta, legno, ferro. Io sono un povero parlamentare della Lega, vengo da quelle sperdute lande settentrionali che, a parte il fatto di pagare un sacco di tasse, capisco che per voi hanno una rilevanza marginale. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

Ho fatto il sindaco di un piccolo paese che oggi fa «purtroppo» solo il 60 per cento di raccolta differenziata. Ho molti amici che hanno fatto e stanno facendo i presidenti di Provincia, che sono consiglieri regionali e so che queste robe che avete descritto, e sulle quali sono perfettamente e personalmente d'accordo, sono di competenza del Comune, della Provincia e della Regione. In Comune c'è una comunista, in Provincia un comunista, in Regione un altro comunista. Perché non le fate queste cose? (Applausi dai Gruppi LNP e FI). Cosa c'entra essere qui adesso ad adottare un provvedimento centralista, secondo cui lo Stato obbliga una Regione a fare la raccolta differenziata in un certo modo perché la Regione, la Provincia e il Comune autonomamente non lo fanno? Spiegatemelo.

Noi siamo padani e abbiamo subìto da decenni la colonizzazione culturale che non ha portato granché, se non una questione transitoria; però l'abbiamo avuta, per cui i nostri ragazzini magari hanno qualche deformazione mentale. Siccome da noi in casa il dialetto non lo parliamo più, ogni tanto viene qualcuno a parlare con l'accento siciliano o calabrese, visto il tentativo di deviazione culturale fin da bambini.

Ebbene, nella mia famiglia, i miei tre bambini, che vanno in una scuola privata ovviamente (dove a Natale si canta la canzoncina di Cappuccetto rosso e in mensa c'è il prosciutto cotto), la carta della brioche la mettono in un sacchetto, la bottiglia di plastica la schiacciano e la mettono in un altro sacchetto; la scatola del tonno da un'altra parte. Se mia moglie si sbaglia, si incazzano come delle bestie perché ha sbagliato sacchetto. Tutto questo è di competenza del Comune; è il sindaco che con i depliant promuove questo tipo di raccolta. Le maestre nelle scuole elementari lo fanno fare ai bambini. Allora perché a Napoli non lo fanno? Perché dobbiamo stare qui, martedì pomeriggio, alle ore 19,15, a spendere un miliardo l'ora delle vecchie lire di pubblico denaro e a parlare di un problema che non è di competenza di questo emiciclo? (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

Perché sul banco degli imputati, e non del Governo, non c'è il signor Bassolino, uno dei 45 del PD che, immagino, con questi padri fondatori a cosa darà origine? Perché non è qui a giustificarsi delle cose che ha fatto? Gli avete fatto fare anche il commissario straordinario per non so quanti anni. Avete speso in dieci anni 2 .000 miliardi di vecchie lire che anch'io e la mia famiglia abbiamo pagato, anche se a casa nostra facciamo il 60 per cento di raccolta differenziata. Avete assunto 2.000 spazzini in più, scortati dalle guardie del Comune o dall'esercito, dalla Polizia o dai Carabinieri perché altrimenti gli sparano per strada, che si sono aggiunti ai 5.000-6.000 che esistevano già e che da quando sono arrivati questi non hanno fatto più la raccolta per le strade di Napoli e della Campania.

Ma in che razza di paese siamo? Poi c'è la questione settentrionale. Voi mettevi nei panni di quelli che fanno il 60 per cento di raccolta differenziata, pagano l'85 per centro dell'IRAP, hanno il 3 per cento di evasione fiscale e poi in televisione sul satellitare vedono sedute come questa. Voi oggi nelle mie terre siete andati al 16 per cento, terzo partito, tutti insieme, rispetto ai partiti normali. Alla prossima tornata elettorale arriverete ad una certa cifra. Ma non fate poi il tour di Veltroni al Nord o la passeggiata in barcone sul Po. I rifiuti di Napoli da soli bastano a non farvi vincere in Settentrione e nella Padania per i prossimi cinquant'anni. (Applausi dai Gruppi LNP e FI. Congratulazioni).

FRANCO Paolo (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FRANCO Paolo (LNP). Credo che le considerazioni del collega Galli meritino una presa di posizione ufficiale con il voto elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/19, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

 

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

285

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

149

Astenuti

1

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.500/20, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/21.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/21, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

291

Senatori votanti

290

Maggioranza

146

Favorevoli

138

Contrari

152

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/22.

GALLI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GALLI (LNP). Signor Presidente, visto che l'emendamento 1.500/22, sempre in relazione a quanto stavo dicendo prima, riguarda soprattutto le popolazioni locali interessate e visto che stiamo spendendo soldi del contribuente, facciamo qualche riflessione collettiva, un po' di consultazione creativa, così li spendiamo bene.

Come dicevo, si sta parlando delle popolazioni interessate. Io, come credo diversi altri milioni di cittadini italiani, ho visto ieri in televisione il resoconto della giornata, compresa la manifestazione dei cittadini in Campania, con i camion che aspettavano fuori dal casello autostradale, per entrare non ho ben capito dove, scortati - ecco quel che mi ha colpito di quanto detto dal giornalista - da mille tra poliziotti e agenti vari di pubblica sicurezza. Mille!

Quando ho fatto l'amministratore, e anche adesso che faccio altre cose, ho seguito sempre le vicende del mio paese, la pubblica sicurezza rappresentava uno dei problemi fondamentali; quindi, ecco la riflessione che ho fatto. Abito in provincia di Varese, che conta circa 850.000 abitanti, cioè l'1,5 per cento della popolazione italiana, il 3,5 per cento del PIL (che corrisponde in percentuale a più del doppio della popolazione); ma questo è un dettaglio come quello di prima. Noi, del resto, siamo abituati a lavorare e a pagare le tasse, pazienza. In tutta la provincia, con 850.000 abitanti che pagano le tasse, se facciamo in italiani equivalenti, di 3 milioni di italiani, abbiamo circa 800-850 persone addette alla sicurezza tra polizia e carabinieri, escludendo l'enclave Malpensa che è a sé. Ripeto: abbiamo una popolazione di 850.000 persone.

Tutto il confine esterno è verso la Svizzera, quindi un paese extracomunitario, con problemi di traffici internazionali e di frontiera. Negli anni Settanta la Patria italica ci ha regalato un bel pacco con dentro qualche migliaio di persone in soggiorno obbligato. Queste le fantasie patriottiche di quegli anni: mandiamo i delinquenti via da casa loro, li mettiamo dove non ce ne sono, così diventano brave persone come le altre. Immagino sappiate come è andata a finire. Ma i figli non sono come i padri. Passata la prima generazione, i figli si ammorbidiscono; oggi di grandi problemi non ce ne sono più o meno di prima, ma un certo imprinting è rimasto.

Dunque, quasi un milione di persone, un bel pacco di persone regalate dallo Stato qualche decina di anni fa, una zona di frontiera, ricca (per cui gli indigeni lavorano e gli estranei approfittano della ricchezza) e tutta la Provincia non riesce a mettere insieme 850-900 uomini in divisa tra Carabinieri e polizia.

Abbiamo tanta Guardia di finanza - è vero e va riconosciuto - che da noi non manca di certo, ma fa altro! Non usciamo da questo numero. Ieri per scortare quattro camion della spazzatura è stata usata una forza equivalente, anzi maggiore di quella esistente in tutto il territorio della Provincia di Varese. Non mi sono scandalizzato, perché capisco che in certe zone è normale.(Applausi dai Gruppi LNP e FI).

Ora farò arrabbiare i miei amici, ma i varesotti sono i padani della Padania, ancora qualcosa di più; da buon padano e da buon varesotto, mi sono chiesto: quanto costa la baracca? Chi ha pagato quei mille uomini utilizzati per un giorno intero? Fate gli studi di settore, ammazzate gli artigiani, ci mandate la Guardia di finanza in casa per controllare fino all'ultima vite che si dichiara nel bilancio come rimanenze finali e poi trovate i soldi per utilizzare mille persone per fare una cosa inutile!

In quale Paese occidentale del mondo serve l'esercito per scortare i camion dai punti di raccolta della spazzatura alla discarica? Ogni sera ci fate vedere la Striscia di Gaza, l'Iraq, il Kosovo, ma forse il telegiornale della sera dovrebbe partire con notizie diverse: qualche problema territoriale, forse, esiste anche nel nostro patrio territorio nazionale. Mi riservo di utilizzare i restanti cinque minuti successivamente. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

CALDEROLI (LNP). Domando di parlare in dissenso dal mio Gruppo.

 

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

 

CALDEROLI (LNP). Comunico che la Padania della Padania è Bergamo e non Varese!

 

PRESIDENTE. Non ho avuto il piacere di sentire bene, senatore Calderoli.

 

CALDEROLI (LNP). Glielo ripeto, Presidente: diversamente da quello che pensa il collega Galli, ritengo che la Padania della Padania sia Bergamo e non, come da lui sostenuto, Varese.

PRESIDENTE. Benissimo; c'è un conflitto tra Varese e Bergamo.

Metto ai voti l'emendamento 1.500/22, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti la prima parte dell'emendamento 1.500/23, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «in materia ambientale».

Non è approvata.

Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.500/23 e l'emendamento 1.500/24.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/25.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/25, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

288

Senatori votanti

287

Maggioranza

144

Favorevoli

136

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n.1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.500/26, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/27.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/27, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

285

Senatori votanti

282

Maggioranza

142

Favorevoli

132

Contrari

148

Astenuti

2

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/28.

STEFANI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STEFANI (LNP). Mi pare sia stato sbandierato e sottolineato da tutti che in Campania vi è un'emergenza: se così non fosse, non saremo qua a discutere ed a parlare dell'emergenza rifiuti. Allora, se emergenza è, credo che l'emendamento 1.500/28, cari compagni, dovrebbe essere votato proprio per essere coerenti con quello che state dicendo. Con questo emendamento diamo l'opportunità al commissario delegato di decidere caso per caso e in emergenza meno si è decidere, meglio è.

Pertanto, chiedo veramente che riflettiate. Mi sembra strano che il relatore e il Governo abbiano espresso parere contrario su un emendamento che va proprio nel senso di quanto voi affermate: la reale emergenza che esiste in Campania. (Applausi dal Gruppo LNP).

FRANCO Paolo (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FRANCO Paolo (LNP). Signor Presidente, credo sia opportuno da parte mia chiedere la votazione elettronica a scrutinio simultaneo per questo emendamento.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/28, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

278

Senatori votanti

277

Maggioranza

139

Favorevoli

131

Contrari

146

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.500/29.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.500/29, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «in materia di tutela della salute e dell'ambiente».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

281

Senatori votanti

280

Maggioranza

141

Favorevoli

133

Contrari

147

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.500/29 e l'emendamento 1.500/30.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/31.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Paolo Franco, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/31, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

279

Senatori votanti

278

Maggioranza

140

Favorevoli

129

Contrari

149

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.500/32, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/33.

PRESIDENTE. Senatore Izzo, le chiedo scusa per non aver visto che intendeva intervenire in sede di dichiarazione di voto sull'emendamento precedente.

IZZO (FI). Per carità, Presidente, le chiedo allora di intervenire in dichiarazione di voto su questo emendamento.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, purtroppo dobbiamo parlare per flash perché il tempo disponibile è pochissimo. Su questo aspetto vorrei invitare soprattutto i senatori campani ad essere molto attenti. Abbiamo individuato i siti di Serre, Savignano Irpino, Terzigno, Sant'Arcangelo Trimonte, ma tali scelte sono state fatte senza scienza né coscienza, individuando soltanto dei siti in riferimento a quella che poteva essere un'allocazione sul territorio.

Tant'è vero che, mentre per Serre e Terzigno si prevedono delle limitazioni, per i due Comuni delle due Province più piccole della Regione Campania - Sant'Arcangelo Trimonte è il Comune più piccolo della mia Provincia - la discarica si individua senza alcuna ricerca specifica sul territorio. Ecco perché sosteniamo che questi Comuni dovrebbero essere esclusi. Quindi, insistiamo sulla soppressione di tale individuazione delle discariche. Fermo rimane che è compito del commissario scegliere le discariche per affrontare l'emergenza rifiuti, che purtroppo, ahimè, ancora sussiste in Campania.

Colgo l'occasione, signor Presidente, per chiedere la votazione elettronica.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/33, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

277

Senatori votanti

276

Maggioranza

139

Favorevoli

128

Contrari

148

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/34.

GALLI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GALLI (LNP). Signor Presidente, qui si sta parlando di un argomento importante, cioè delle localizzazioni. Ciò posto, anche in questo caso vorrei fare qualche ragionamento critico per stimolare la riflessione dei colleghi. Ci si riempie tutti la bocca di parole come federalismo, enti locali, democrazia diretta, voce dei cittadini, eccetera. Non capisco allora perché siamo qui a decidere cosa devono fare nella Regione Campania, non solo dal punto vista dei soldi, di cui parleremo dopo e che comunque sono un aspetto importante, per ovvie ragioni, ma anche per situazioni così specificamente locali come l'individuazione dei siti.

L'ho detto prima e lo ripeto: da tempo immemorabile queste terre sono governate della sinistra. Quindi, non sono perfettamente d'accordo sul fatto che i cittadini campani non abbiano nessuna responsabilità: quelli che continuano a votare Bassolino dal mio punto di vista qualche responsabilità ce l'hanno, ma questo rientra nella sfera individuale di ognuno.

Tuttavia, sulla questione dell'individuazione dei siti, come si può pensare che possa essere il Senato della Repubblica a dire dove si può e dove non si può? Da decenni, lo ripeto ancora, la Campania in tutti i suoi territori è governata da amministratori locali di sinistra, quindi per definizione vicini al popolo; e all'interno di queste amministrazioni non mancano i Verdi, quindi persone in teoria particolarmente attente alle questioni territoriali, alle scelte, e a tutto quello che di giusto si può dire su tali questioni. Allora la domanda che vorrei porre, da cittadino normale che però paga le tasse e un diritto a qualche risposta magari ce l'ha, è la seguente: perché queste cose non se le "smazza" la Regione Campania? Com'è possibile, dopo 20 o 25 anni... (Applausi dai Gruppi LNP e FI. Commenti). La magistratura? Dopo parliamo anche di quello. Visto che qui abbiamo magistrati, fra cui gli ex di "Mani pulite", che hanno detto tutto a tutti, domando a loro in particolare: perché i magistrati non intervengono?

Sulla questione della scelta: siete tutti comunisti, siete tutti compagni, governate da tanti anni quei territori e quindi non avete avuto problemi di Giunte uscenti di destra, di gente che vi ha fatto dispetti, che ha fatto piani regolatori. Vi siete gestiti tutto in famiglia; non so se a Napoli siete in famiglia come in altri territori, comunque il concetto è quello, vi siete gestiti tutto in famiglia. Ebbene, com'è possibile che oggi, dopo tanti anni, non sappiate neanche dove mettere quei rifiuti, dove possono essere o non essere poste le discariche (Applausi dai Gruppi LNP e FI), dove possono essere fatti o non fatti i termovalorizzatori? Non solo, ma una volta realizzati i termovalorizzatori credo che ai tecnici non sfugga il fatto che il termovalorizzatore un residuo comunque lo produce, come minimo le ceneri che poi da qualche parte devono essere messe. Quindi, esaurite le discariche e realizzati i termovalorizzatori, una discarica per gli inerti che arrivano dai termovalorizatori dovrete trovarla. Ebbene, tutte queste cose ovvie, che in tutte le altre regioni d'Italia si fanno, perché dove governate voi non ve le siete fatte?

Vi è poi (nei prossimi interventi, entrerò più nel dettaglio) una questione non trascurabile di natura economica. Prima ne ho parlato en passant tra una battuta e l'altra, però adesso chiedo un minuto di riflessione su questo aspetto. Lira più, lira meno, negli ultimi dieci anni sono stati spesi 2.000 miliardi di vecchie lire (più di un miliardo di euro) in più rispetto a quella che era già la spesa normale degli enti locali e dei cittadini dello Stato, visto che la Campania riceve i fondi dallo Stato centrale per gestire in condizioni normali, routinarie, la spazzatura. Da noi, se i sindaci hanno un bilancio con mille euro fuori posto, gli arriva in casa la Corte dei conti a controllare.

È possibile che la magistratura campana (che da sola ha più magistrati di tutta l'Inghilterra), la magistratura centrale, la Corte dei conti (dove doveva andare quel generale della Guardia di finanza che stava un po' sulle scatole a Padoa-Schioppa), non abbiano nulla da dire su dieci anni di sperperi? Parliamo di 2.000 miliardi di vecchie lire per risolvere la questione della spazzatura! (Applausi dai Gruppi LNP e FI). È inutile che rida, dottor D'Ambrosio: dov'è il suo pool, dov'è? Parliamo di 2.000 miliardi di vecchie lire tirati fuori dalle tasche di persone che magari prendono 450 euro al mese di pensione dopo 40 anni di attività lavorativa: glieli tirate fuori dalle tasche e li mettete in un bilancio dove (lo abbiamo visto l'anno scorso) ci sono 70.000 euro solo di telefonate su linee erotiche. Ma dov'è la magistratura? (Applausi dai Gruppi LNP e FI). Arriva il Commissario straordinario e la prima cosa che fa è: segretaria, portaborse, auto blu, scorta. Ma dove siete? Dove siete?

Apro una parentesi: quando Maroni era Ministro dell'interno, prendeva la sua "Passat" familiare e veniva da solo, guidando lui, alle riunioni della Lega. Qui arriva l'ultimo che si trova per strada, fa il commissario della spazzatura e gli diamo l'ufficio, la segretaria, l'auto blu, l'autista e la guardia del corpo! Su queste cose nessuno ha niente da dire? Questo non è sperpero di denaro pubblico? Fate qualche riflessione. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

PRESIDENTE. Senatore Galli, nel successivo intervento abbia la cortesia di rivolgersi alla Presidenza.

FRANCO Paolo (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FRANCO Paolo (LNP). Signor Presidente, rivolgendomi alla Presidenza, le chiedo la verifica del numero legale.

 

 

Verifica del numero legale

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di verifica del numero legale risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

 

Il Senato è in numero legale.

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.500/34, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

SCHIFANI (FI). Chiediamo la controprova.

 

PRESIDENTE. La Presidenza non ritiene di accogliere la richiesta: il risultato era evidente.

SCHIFANI (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SCHIFANI (FI). Signor Presidente, mi fa specie che ella non abbia concesso la controprova, che non è stata mai negata in questi ultimi anni di legislatura...

 

PRESIDENTE. No, è stata negata molte volte, presidente Schifani, lei lo sa perfettamente.

 

SCHIFANI (FI). La prego di farmi parlare; lei ha diritto di parola quando vuole presiedendo la seduta.

La prego di essere un attimo più attento alle richieste dell'opposizione. Questa opposizione ha votato a favore di questo emendamento, ed essendovi degli scarti che ella conosce, la invito a fare in modo che le votazioni elettroniche abbiano qualche secondo in più. In questo pomeriggio si sta infatti assistendo ad una compressione di qualche secondo sulla consuetudine del voto elettronico. Questo è un dato oggettivo che è sotto gli occhi di tutti perché mi risultano tanti colleghi che non riescono a votare. (Applausi dal Gruppo FI). Mi sarei astenuto dal segnalare questo fatto se ella avesse concesso la controprova.

La prego di attenersi, come ella è solito fare, al rispetto delle consuetudini del Senato, alle quali crediamo e delle quali lei è stato sempre rappresentante autorevole.

PRESIDENTE. Senatore Schifani, accolgo tutte le raccomandazioni, ma le posso assicurare che non sono il Vicepresidente più veloce del Senato; ce n'è uno che mi supera di gran lunga. (Applausi dai Gruppi SDSE, Ulivo, RC-SE e IU-Verdi-Com. Commenti dai banchi dell'opposizione).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500/35.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500/35, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

284

Senatori votanti

283

Maggioranza

142

Favorevoli

133

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.500.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.500, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

287

Senatori votanti

286

Maggioranza

144

Favorevoli

150

Contrari

136

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi gli emendamenti dall'1.8 all'1.12.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.14.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.14, presentato dal senatore Morra e da altri senatori, fino alle parole «in altre regioni».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

284

Senatori votanti

282

Maggioranza

142

Favorevoli

131

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.14 e l'emendamento 1.15.

Metto ai voti l'emendamento 1.16, presentato dal senatore Libè.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.18.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.18, presentato dal senatore Libè.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

286

Senatori votanti

285

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

   

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/1.

D'ALÌ (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALÌ (FI). Signor Presidente, per poter seguire meglio l'andamento dei lavori, dato che il Governo ha annunciato alcune proposte di variazione al testo dell'emendamento 1.19, che è un emendamento sul quale noi abbiamo presentato un buon numero di subemendamenti, gradiremmo conoscere per tempo le proposte del Governo per poterci regolare nelle votazioni.

PRESIDENTE. Posso dirglielo già adesso, perché il Governo ha fatto pervenire alla Presidenza le proposte modificative dell'emendamento 1.19, originariamente presentato dalla Commissione.

All'inizio, si propone di aggiungere la parola «finale» dopo la parola «uso», quindi l'emendamento comincerebbe con le parole: «L'uso finale». Poi, dalla frase: «di frazione organica stabilizzata di qualità accertata», si propone che vengano eliminate le parole «di qualità accertata». Questa è la riformulazione del testo della Commissione, avanzata dal Governo.

Procediamo dunque alla votazione dell'emendamento 1.19/1.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

281

Senatori votanti

280

Maggioranza

141

Favorevoli

130

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/2.

POLLEDRI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

POLLEDRI (LNP). Signor Presidente, vorrei chiedere ai proponenti di poter aggiungere la mia firma all'emendamento, sul quale mi appresto a fare la dichiarazione di voto.

Signor Presidente, questo è un voto favorevole in simpatia con il ministro Mastella, glielo dico francamente, perché, in casa del ministro Mastella si consumano, come in tutte le famiglie, dei drammi, qualche volta, e capita che le mogli abbiano pareri differenti rispetto ai mariti e che ci siano in qualche modo dei conflitti.

Ebbene, voglio dare la mia testimonianza e la mia solidarietà al ministro Mastella perché mi sembra di ricordare che sulla medesima questione la sua gentile signora sia scesa in piazza contro la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra o sulla situazione di Acerra.

Ritenendo che sicuramente c'è una difficoltà, questo emendamento, in qualche modo, viene in sostegno alla quiete familiare, cercando di unire le due istanze, quelle governative e quelle dell'opposizione, perché molte volte questo Governo governa da una parte e poi fa opposizione: costruisce le basi NATO a Vicenza e poi va in piazza, è presente in Afghanistan e poi va in piazza. Questo è un dramma più serio, perché è un dramma familiare.

Per potere mantenere la pace, chiedo allora di poter aggiungere la firma all'emendamento, chiedendo anche a tutti i mariti presenti in quest'Aula di appoggiarlo.

PRESIDENTE. La firma del senatore Polledri si intende quindi aggiunta all'emendamento.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

285

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/3.

 

D'ALÌ (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/3, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

283

Senatori votanti

282

Maggioranza

142

Favorevoli

131

Contrari

150

Astenuti

1

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/4.

D'ALÌ (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/4, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

282

Senatori votanti

281

Maggioranza

141

Favorevoli

130

Contrari

150

Astenuti

1

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/5.

D'ALÌ (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/5, presentato dal senatore D'Ali e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

282

Senatori votanti

281

Maggioranza

141

Favorevoli

133

Contrari

148

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. L'emendamento 1.19/6 è inammissibile in quanto privo di portata modificativa, mentre l'emendamento 1.19/7 è precluso dalla riformulazione dell'emendamento 1.19 della Commissione.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, mi permetto di osservare che l'emendamento 1.19/7 vige perché la modifica suggerita dal Governo non è ancora formalizzata con l'approvazione dell'emendamento 1.19 (testo 2). Essendo conforme alla modifica proposta dal Governo all'emendamento 1.19, credo che l'emendamento 1.19/7 debba essere votato.

PRESIDENTE. Davo per scontato che il relatore avesse accolto le proposte di modifica del Governo, perché non aveva sollevato alcuna obiezione. Formalmente ha ragione lei, lo mettiamo ai voti, non c'è nessun problema.

STEFANI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STEFANI (LNP). Signor Presidente, quanto accaduto è emblematico del sistema col quale si lavora in Aula. Il Governo ha espresso parere contrario sull'emendamento 1.19/7, salvo poi chiedere una modifica dell'emendamento 1.19 che va nel medesimo senso. Chiedo pertanto che l'emendamento di cui sono primo firmatario sia posto in votazione, sottolineando che non comprendo la ratio del parere negativo espresso prima dal Governo.

PRESIDENTE. Senatore Stefani, in effetti, ha una qualche ragione, ma avevo già detto che l'avrei in ogni caso posto in votazione.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi nuovamente sull'emendamento in esame.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere favorevole.

 

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Anche il Governo esprime parere favorevole, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 1.19/7.

 

GALLI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Galli, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/7, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

283

Senatori votanti

281

Maggioranza

141

Favorevoli

274

Contrari

4

Astenuti

3

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/8.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/8, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

286

Senatori votanti

285

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/9.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/9, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

289

Senatori votanti

287

Maggioranza

144

Favorevoli

136

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/10.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/10, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

285

Senatori votanti

284

Maggioranza

143

Favorevoli

134

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. L'emendamento 1.19/11 è inammissibile perché privo di portata modificativa.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/12.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/12, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

287

Senatori votanti

286

Maggioranza

144

Favorevoli

134

Contrari

151

Astenuti

1

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.19/13.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.19/13, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «e l'adozione».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

287

Senatori votanti

286

Maggioranza

144

Favorevoli

136

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.19/13 e l'emendamento 1.19/14.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.19/15.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.19/15, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «ivi compresa».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

287

Senatori votanti

286

Maggioranza

144

Favorevoli

138

Contrari

148

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.19/15 e l'emendamento 1.19/16.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/17.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/17, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

287

Senatori votanti

286

Maggioranza

144

Favorevoli

137

Contrari

149

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/18, sostanzialmente identico all'emendamento 1.19/19.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/18, sostanzialmente identico all'emendamento 1.19/19, presentati entrambi dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

286

Senatori votanti

285

Maggioranza

143

Favorevoli

136

Contrari

149

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.19/20, presentato dal senatore Leoni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.19/21.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 1.19/21, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «del mare».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

288

Senatori votanti

287

Maggioranza

144

Favorevoli

137

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.19/21 e l'emendamento 1.19/22.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/23.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/23, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

286

Senatori votanti

285

Maggioranza

143

Favorevoli

135

Contrari

150

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19/24, identico all'emendamento 1.19/25.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

STEFANI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STEFANI (LNP). Signor Presidente, come è stato già ampiamente illustrato in quest'Aula dal mio collega Galli...

PRESIDENTE. Senatore Stefani, suppongo che lei intervenga in dichiarazione di voto.

 

STEFANI (LNP). Sì, signor Presidente. Non si capisce perché su competenze comunali debba intervenire addirittura il Ministero dell'ambiente: mi riferisco a competenze che abbiamo già assegnato dove è già presente il Governo per delega, perché c'è il commissario delegato.

Qualcuno deve spiegarmi perché si deve ascoltare il Ministero dell'ambiente: forse per aumentare la confusione che c'è già e che state facendo, soprattutto per quel che riguarda la raccolta differenziata!

E sulla raccolta differenziata, signor Presidente, vorrei aprire un piccolo inciso: qualcuno della sinistra, qualcuno che è al Governo deve spiegarmi cosa sta succedendo, perché c'è qualcosa che non va, visto che tra le prime cinque o sei Province che effettuano maggiore raccolta differenziata ci sono, per prima, la Provincia di Treviso, per terza, la Provincia di Vicenza, per quarta quella di Varese e avanti così.

Forse qualcuno non se lo ricorda più che queste Province sono governante da quei rozzi leghisti? Non vorrete mica che i leghisti governino meglio di Bassolino! Non scherzeremo mica? C'è qualcosa che non va, sapete! (Applausi dal Gruppo LNP).

PRESIDENTE.Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, precedentemente avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19/24, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, identico all'emendamento 1.19/25, presentato dal senatore Leoni e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico:

Senatori presenti

289

Senatori votanti

288

Maggioranza

145

Favorevoli

137

Contrari

151

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19 (testo 2), nel testo emendato.

SODANO (RC-SE). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, sull'emendamento 1.19 (testo 2), nel testo emendato, chiederei al Governo una pausa di riflessione, perché comprendo le motivazioni che portano alla riformulazione: abbiamo due esigenze, una delle quali è quella di mettere il Commissario in condizione di poter operare nel più breve tempo possibile.

Tuttavia, l'emendamento fa riferimento ad un'area di particolare sensibilità, ossia ad un'area di un Parco nazionale ed è evidente che la modifica apportata, con il combinato disposto dell'aggiunta della parola «finale» dopo le parole «L'uso» e della soppressione delle parole «di qualità accertata», potrebbe avere un effetto non rispondente alla seconda delle nostre due esigenze, che invece ritengo, almeno nello spirito con cui abbiamo lavorato in Commissione, sia quella di rispettare l'area del Parco.

Su questo punto chiederei se è possibile un accantonamento per fare una riflessione più compiuta e più serena e per poter addivenire, eventualmente, anche un'ulteriore riproposizione.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, ritengo personalmente che le modifiche apportate con approvazione di sub-emendamenti non possano più essere rimesse in discussione, e che quindi la riflessione che chiede il presidente Sodano può essere una riflessione d'approvazione o meno del testo di questo sub-emendamento, ma non può essere di ulteriore modifica; questo mi pare che sia chiaro.

Non è che io sia contrario a questa riflessione, ma vorrei che il Governo ed il relatore si esprimessero sulla effettiva composizione di questo emendamento, poiché, rispetto al testo proposto dal relatore, delle proposte fatte dal Governo una è stata asseverata dall'Aula con l'approvazione del subemendamento, l'altra dovrebbe essere già stata accolta dal relatore (si tratta dell'inserimento della parola «finale» dopo le parole «l'uso»: se poi il relatore e il Governo volessero chiarire all'Aula la differenza sostanziale che esiste tra queste due edizioni non guasterebbe, per l'intendimento di tutti), ma vorrei che si procedesse alla votazione, signor Presidente. Abbiamo già votato un subemendamento a questo emendamento, non credo si possa ulteriormente accantonare. (Applausi del senatore Izzo).

GALLI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GALLI (LNP). Signor Presidente, oltre a tutte le considerazioni che ho fatto pocanzi, vorrei fare anche qualche considerazione un po' più tecnica. Si sta parlando della frazione organica stabilizzata, quindi della frazione cosiddetta organica. Questo emendamento, devo dire, veramente riassume tutta l'arroganza e la supponenza di quello che stiamo facendo.

Nel mio Comune, tanto per avere un riferimento, che da quattro amministrazioni è governato da un sindaco leghista, e dove abbiamo superato il 60 per cento nella raccolta differenziata, facciamo ovviamente da anni anche la frazione organica; stiamo organizzando adesso la raccolta differenziata del vetro per colore, come fanno in Svizzera (probabilmente lo faremo fra qualche mese), prima, però, di arrivare a quella organica abbiamo percorso tutti gli scalini normali di quella che è la progressione per la raccolta differenziata.

Se i dati ufficiali sono veri, in Campania si raccoglie appena il cinque o sei per cento in maniera differenziata, non so se sia vero, probabilmente è millantato anche questo. Se comunque fosse vero, vorrebbe dire che non si fa nemmeno, ad esempio, la raccolta differenziata del vetro, che è la prima in assoluto, partita più di trenta anni fa, per un motivo molto semplice: che indipendentemente dalla volontà dei Comuni e delle amministrazioni, il vetro ha un contenuto energetico tale che la raccolta della bottiglia di vetro già fatto copre tutti i costi di raccolta, trasferimento e riutilizzo delle vetrerie, per cui va per conto suo, tant'è che in tutti i paesi della Padania la raccolta differenziata del vetro si fa dagli anni '70 senza nessun problema.

Se solo si raccoglie il vetro, si fa subito il 15 o 16 per cento di raccolta differenziata; vuol dire che non viene fatta nemmeno quella più normale, che possono fare terzi, privati, che ricavano denaro dalla raccolta differenziata del vetro.

Poi si fa normalmente la raccolta differenziata della carta, che ha alti e bassi ma negli ultimi anni non ha avuto più bassi: ci vuole poco a fare la raccolta di carta e cartone e questa porta via un altro bel pezzo di peso.

PRESIDENTE. Mi scusi, senatore Galli, lei sta svolgendo il suo intervento in una condizione francamente inaccettabile. Pregherei i colleghi di prestare attenzione: siamo in un passaggio fondamentale dell'approvazione di questa legge; pregherei i colleghi di smettere di parlare tra loro con questo vociare così fastidioso per chi interviene.

GALLI (LNP). La ringrazio, Signor Presidente.

Stavo dicendo che poi si fa la raccolta dei contenitori per liquidi non in vetro; ricordo che da 15 anni c'è un consorzio che paga un tanto al chilo il Comune e quello quasi riesce a ripagarsi la raccolta differenziata. Anche in questo caso, non si guadagna tanto in peso, ma si guadagna moltissimo in volume e visto che la Campania non ha inceneritori, ma solo discariche, solo la raccolta delle bottiglie porterebbe via poco peso ma moltissimo volume e ovviamente le discariche sono dei buchi che si riempiono e si riempiono a volume e non a peso.

Neanche questo viene fatto. Poi ci sono le raccolte che si fanno nei centri comunali: il legno, l'alluminio, il ferro, tutte cose che poi si aggiungono per strada. Per ultimo, quando veramente la sensibilità della cittadinanza è maturata negli anni, si fa anche la raccolta differenziata della frazione organica o umida, che effettivamente richiede una certa organizzazione e una certa sensibilità dal momento che non è facilissima da attuare. In questo caso, invece, si parla del cinque per cento - millantato - di raccolta differenziata, il che significa che non si fa niente e in un provvedimento, secondo noi già illegittimo, si inserisce la preoccupazione per la raccolta differenziata della frazione organica da inertizzare per rimodellare la natura campana.

Sono contento che ci sia questa previsione; sono anche d'accordo e personalmente la voterò, però sottolineiamo una volta di più veramente l'assurdità di un provvedimento che tralascia le cose importanti, non si interessa dei soldi, non si interessa degli sprechi, non si interessa delle responsabilità politiche, che sono enormi, e però ci dice come dobbiamo raccogliere quel 5‑6 per cento, se andrà bene, di frazione organica.

Complimenti; siamo veramente alla fiera dell'inutile. Quello che serve non si fa da 30 anni, però ci preoccupiamo di raccogliere, forse tra 50, la frazione umida. Complimenti alla maggioranza e alla sua componente verde, soprattutto. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

TECCE (RC-SE). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Senatore Tecce, per il suo Gruppo è già intervenuto il senatore Sodano, quindi le do una parola per un solo minuto e non di più. Ne ha facoltà.

 

TECCE (RC-SE). Signor Presidente, rispetto alla riflessione, mi permetto di dire che l'aggiunta della parola «finale» dopo le parole «l'uso» contrasta con un verbale firmato in prefettura da Bertolaso e anche con il buon lavoro della Commissione cui ha fatto riferimento il relatore.

PRESIDENTE. Grazie, senatore Tecce, lei sta intervenendo nel merito dell'emendamento.

Poiché non ci sono altri colleghi che hanno chiesto di intervenire su questo importante emendamento presentato dalla Commissione, invito il rappresentante del Governo a pronunciarsi sulla richiesta, avanzata precedentemente dal senatore Sodano, ed evidentemente indirizzata al Governo, di un suo accantonamento.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Presidente, il Governo su questo punto si rimetterebbe all'Assemblea, nel senso che io non credo ci sia bisogno di un'ulteriore riflessione.

Vorrei rassicurare il senatore Sodano sul fatto che l'indicazione dell'aggiunta della parola «finale» alle parole «l'uso» corrisponde all'esigenza di pervenire gradualmente, come sarà indispensabile, alla utilizzazione della attuale materia trattata nei CDR in maniera tale che diventi frazione organica stabilizzata. Ci sarà una fase iniziale nella quale questo avverrà gradualmente, brevissima, per la quale io non riterrei nemmeno di indicare un termine che potrebbe essere troppo lungo e che eventualmente sarà necessaria - non è nemmeno certo - per determinare invece la finalità che la Commissione indica come obiettivo di questa ulteriore destinazione del sito di Terzigno che è quella della esclusiva ricomposizione morfologica del sito medesimo. Questo è l'obiettivo.

Per renderlo possibile è necessario un momento di passaggio graduale dalla situazione esistente alla situazione diciamo a regime, che non è nemmeno a regime ma di immediata applicazione. Ecco la ragione per la quale non riterrei necessario questo approfondimento; così il Governo interpreta l'emendamento che ha proposto. Se può bastare questo chiarimento, può far superare la richiesta di un accantonamento ai fini di una riflessione.

SODANO (RC-SE). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, apprezzo la puntualizzazione del sottosegretario D'Andrea, però, per tranquillità, credo sia giusto fissare un termine massimo entro il quale questa operazione può essere consentita. Questo anche nello spirito del decreto, che inizialmente fissava l'utilizzo della località nel Comune di Terzigno, che è all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, in funzione di un altro impianto. Siccome abbiamo scelto di non inserirla, perché era sbagliato tenere delle comunità in contrapposizione, potremmo mantenere i 60 giorni come limite massimo entro cui questa operazione, che veniva illustrata dal sottosegretario D'Andrea, si concluderà e poi avere, come unico destino del sito, il recapito della frazione organica stabilizzata, quella di qualità, come nella normativa, per la ricomposizione naturalistica e morfologica del Parco nazionale del Vesuvio.

CONFALONIERI, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor presidente, dovendo questo emendamento togliere ogni equivoco e dare grande garanzia per l'utilizzo del sito di Terzigno, se il Governo potesse accettare la traduzione di quello che lui medesimo ha detto in questa aggiunta temporale, il parere del relatore sarebbe favorevole. Naturalmente, il parere sarebbe favorevole nella misura in cui il Governo accetti quel che il medesimo ha detto, tradotto in aggiunta temporale.

PRESIDENTE. Dal relatore c'è stata un'ulteriore sollecitazione al Governo. Io non vorrei creare problemi né al Governo né alla Commissione. Abbiamo un testo abbastanza definito e preciso, ancorché suscettibile di ulteriori interpretazioni, che in questa sede francamente non ci interessano da un punto di vista legislativo e normativo. Pertanto, sulla base delle dichiarazioni che sono state fatte, devo mettere ai voti l'emendamento della Commissione, integrato con la proposta del Governo di aggiungere la parola "finale ", all'inizio del testo, dopo le parole "L'uso".

Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 1.19 (testo 2), nel testo emendato. (I senatori D'Alì e Izzo fanno cenno di voler intervenire).

FRANCO Paolo (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la verifica del numero legale.

 

PRESIDENTE. Procediamo dunque con questa richiesta. (Il senatore D'Alì fa ancora cenno di voler intervenire). Prego i colleghi che intendono intervenire di farlo per tempo.

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, voteremo contro questo emendamento perché è ormai chiaro il motivo per cui la Commissione aveva utilizzato la dizione contenuta nell'emendamento 1.19, ossia rendere sostanzialmente inutilizzabile il sito di Terzigno, che si trova all'interno del Parco nazionale del Vesuvio.

Le modifiche apportate, prima con l'approvazione del subemendamento, poi con la proposta del Governo, evidenziano la possibilità di un immediato uso. La parola "finale" introdotta dal Governo è chiaramente intesa nell'autorizzare nell'immediato un tipo di conferimento, mentre poi nella parte finale della sistemazione di quel sito il recapito della frazione organica stabilizzata. Essendo state per di più tolte le parole: «di qualità accertata», essendo quindi stata data l'opportunità di conferimento di una maggior quantità di rifiuti, soprattutto senza il preventivo accertamento della qualità, sarebbe assai più coerente non approvare l'emendamento della Commissione e dare la possibilità al Governo di utilizzare quel sito come previsto dal comma 3 dell'articolo 1 nella sua stesura originaria.

Questo è il motivo per cui voteremo contro l'emendamento a firma della Commissione.

BOCCIA Antonio (Ulivo). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

BOCCIA Antonio (Ulivo). Signor Presidente, vorrei svolgere una dichiarazione di voto a favore dell'emendamento 1.19 (testo 2, emendato) della Commissione e del Governo perché, essendo mirato, come dice il testo, esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito - quindi introduce l'azione positiva di ricomporre morfologicamente il sito - penso sia interesse delle popolazioni e di chi ha a cuore l'ambiente fare in modo che ciò avvenga fino in fondo. Altrimenti, se dopo 30 o 60 giorni la ricomposizione non è avvenuta, non approvando questo emendamento finiremmo per impedirlo. Inoltre, poiché è un voto, come è stato da più parti detto, abbastanza delicato, vorrei pregare di attivare i senatori segretari in maniera che ciascuno voti per sé.

PRESIDENTE. Va bene. Attiveremo i senatori segretari a fare in modo che ciascuno voti per sé, come sino a questo momento abbiamo fatto, senatore Boccia!

 

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di verifica del numero legale, precedentemente avanzata dal senatore Paolo Franco, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato non è in numero legale.

 

Pertanto, data l'ora, tolgo la seduta e rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.


Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (1566)

ORDINI DEL GIORNO

G100

SODANO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            considerato che il decreto-legge n. 61 del 2007 reca una serie di interventi straordinari diretti a fronteggiare la situazione emergenziale in atto nella Regione Campania nel settore dello smaltimento dei rifiuti e a creare le condizioni per il passaggio alla gestione ordinaria alla data del 1º gennaio 2008,

        impegna il Governo,

            a presentare al Parlamento, con cadenza mensile, una relazione dettagliata sullo stato di attuazione degli interventi di competenza del Commissario delegato per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

________________

(*) Accolto dal Governo

G101

FERRANTE, MONGIELLO, PIGLIONICA, SCARPETTI, PALUMBO, MOLINARI, RONCHI

Non posto in votazione (*)

Il Senato premesso che:

            il presente decreto-legge è finalizzato a fronteggiare il contesto emergenziale in atto nella regione Campania, relativo allo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare danni alla salute della popolazione e situazioni di pericolo e al tempo stesso individuando soluzioni coerenti a garantire il passaggio alla gestione ordinaria,

        impegna il Governo,

            a presentare alle Commissioni parlamentari competenti entro 30 giorni dall'approvazione del presente decreto, le relazioni tecniche relative ai quattro siti individuati, evidenziando l'indispensabile rispetto delle norme di salvaguardia ambientale e sanitaria.

________________

(*) Accolto dal Governo

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE

Art. 1.

    1. È convertito in legge il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

    2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 1.

(Apertura discariche e messa in sicurezza)

        1. Entro il termine dello stato di emergenza, fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi anche provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania, sono attivati i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento.

        2. L'utilizzo del sito di Serre in provincia di Salerno è consentito fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal Presidente della provincia di Salerno.

        3. L'uso del sito ubicato nel comune di Terzigno di cui al comma 1 è consentito fino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel medesimo territorio, mediante la predisposizione di un apposito piano da adottarsi d'intesa con il Presidente della regione Campania, sentito il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

        4. L'utilizzo dei siti di cui al presente articolo è disposto nel rispetto dei princìpi fondamentali dell'ordinamento, anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, fatto salvo l'obbligo del Commissario delegato di assicurare le occorrenti misure volte alla tutela della salute e dell'ambiente.

        5. Con apposite ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottate ai sensi dell'articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, possono essere definite ulteriori misure compensative in favore dei comuni di cui al comma 1.

EMENDAMENTI

1.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sopprimere l'articolo.

1.2

D'ALI', DI BARTOLOMEO, SCOTTI

Id. em. 1.1

Sopprimere l'articolo

1.3

LIBE'

Id. em. 1.1

Sopprimere l'articolo

1.4

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 1

1.500/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento» a: «seguenti» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 30 settembre 2007».

1.500/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 31 ottobre 2007».

1.500/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 30 novembre 2007».

1.500/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 31 dicembre 2007».

1.500/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 31 gennaio 2008».

1.500/6

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 29 febbraio 2008».

1.500/7

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 31 marzo 2008».

1.500/8

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 30 aprile 2008».

1.500/9

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 31 maggio 2008».

1.500/10

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «il 30 giugno 2008».

1.500/11

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento» a: «seguenti» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «dello stato di emergenza fissato dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «di 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

1.500/12

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «dello stato di emergenza fissato dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «di 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

1.500/13

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «di 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

1.500/14

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 21 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «di 120 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

1.500/15

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «di 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

1.500/16

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sostituire le parole: «dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007», con le seguenti: «di un anno dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto».

1.500/17

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007».

1.500/18

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 dopo le parole: «per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani» sostituire la parola: «e» con la seguente: «o».

1.500/19

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «non pericolosi».

1.500/20

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 dopo le parole: «non pericolosi», inserire la seguente: «anche».

1.500/21

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali,».

1.500/22

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500, dopo le parole: «sono attivati» inserire le seguenti: «, previa consultazione delle popolazioni locali interessate,».

1.500/23

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento» a: «ambientale» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria,».

1.500/24

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale,».

1.500/25

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, paesaggistico-territoriale,».

1.500/26

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, di pianificazione per la difesa del suolo,».

1.500/27

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, nonché igienico-sanitaria,».

1.500/28

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 1.500 al comma 1, dopo le parole: «nonché igienico sanitaria» inserire le seguenti: «da decidere caso per caso con apposito provvedimento del Commissario delegato».

1.500/29

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento» a: «in materia di tutela della salute e dell'ambiente» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente».

1.500/30

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e».

1.500/31

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «, e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente».

1.500/32

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.500/33

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole:«Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.500/34

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole:«,Terzigno in provincia di Napoli».

1.500/35

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.500 sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.500

LA COMMISSIONE

Approvato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

        «1. Entro il termine dello stato di emergenza fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta di rifiuti solidi urbani nella regione Campania, anche al fine di evitare l'insorgere di nuove situazioni emergenziali, sono attivati, anche in deroga a specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute e dell'ambiente e salvo l'obbligo per il Commissario delegato di assicurare le misure occorrenti alla tutela della salute e dell'ambiente, i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 1, sopprimere le parole: «Serre in provincia di Salerno,».

1.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino,».

1.10

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Precluso

Al comma 1, sopprimere le parole: «Savignano Irpino in provincia di Avellino».

1.11

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 1, sopprimere le parole: «,Terzigno in provincia di Napoli».

1.12

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 1, sopprimere le parole: «e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento».

1.14

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Le parole da: «Dopo il comma» a: «altre regioni» respinte; seconda parte preclusa

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i presidenti delle regioni confinanti».

1.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Precluso

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Prima della attivazione dei siti di cui al comma 1, o di altri da destinare a discarica situati in Campania e allocati in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il commissario delegato adotta ogni provvedimento sentiti i presidenti delle regioni confinanti».

1.16

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 2.

1.18

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 3.

1.19/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, sopprimere il primo periodo.

1.19/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, sostituire il primo periodo con il seguente: «L'uso del sito ubicato nel comune di Terzigno di cui al comma 1 è consentito fino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra».

1.19/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al primo periodo, sopprimere le seguenti parole: «all'interno del Parco nazionale del Vesuvio».

1.19/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al primo periodo, sopprimere le parole: «nel comune di Terzigno di cui al comma 1,».

1.19/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, sopprimere le parole: «di cui al comma 1,».

1.19/6

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Inammissibile

All'emendamento 1.19, al primo periodo sostituire le parole: «è consentito»con le seguenti: «è permesso».

1.19/7

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Approvato

All'emendamento 1.19, al capoverso 3, primo periodo, sopprimere le parole: «di qualità accertata».

1.19/8

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al primo periodo sopprimere le parole: «ed esclusivamente».

1.19/9

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, sopprimere il secondo periodo.

1.19/10

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire la parola: «assicura» con la seguente: «accerta».

1.19/11

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Inammissibile

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire la parola: «assicura» con la seguente: «garantisce».

1.19/12

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le seguenti parole: «la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e».

1.19/13

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento 1.19» a: «l'adozione» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le parole da: «e l'adozione» fino alla fine del comma.

1.19/14

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le seguenti parole: «e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale».

1.19/15

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento 1.19» a: «compresa» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le parole da: «ivi compresa» fino alla fine del comma.

1.19/16

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le parole da: «, ivi compresa» fino alla fine del periodo con le seguenti: «nonché le occorrenti misure volte alla tutela della salute e dell'ambiente».

1.19/17

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le parole: «la bonifica».

1.19/18

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Sost. id. em. 1.19/17

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire le parole: «nel territorio del comune di Terzigno», con le seguenti: «nel medesimo territorio,».

1.19/19

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Sost. id. em. 1.19/17

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire le parole: «nel territorio del comune di Terzigno», con le seguenti: «nello stesso territorio,».

1.19/20

LEONI, STEFANI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 1.19, al capoverso 3, sostituire le parole da: «d'intesa con il Presidente della regione Campania» fino alla fine del capoverso, con le seguenti: «a seguito di espletamento di una procedura di Valutazione ambientale strategica (VAS) da parte della regione Campania».

1.19/21

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «All'emendamento 1.19» a: «del mare» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire le parole: «di intesa» fino alla fine del periodo, con le seguenti: «di concerto con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni».

1.19/22

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire le parole: «di intesa» fino alla fine del periodo, con le seguenti: «di concerto con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita con la Conferenza unificata Stato-Regioni».

1.19/23

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sostituire le parole: «di intesa» con le seguenti: «di concerto».

1.19/24

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 1.19, al secondo periodo sopprimere le seguenti parole: «e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.19/25

LEONI, STEFANI, PIROVANO

Id. em. 1.19/24

All'emendamento 1.19, al capoverso 3, secondo periodo, sopprimere le parole: «e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.19

LA COMMISSIONE

V. testo 2

Sostituire il comma 3 con il seguente:

        «3. L'uso del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata di qualità accertata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi di intesa con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.19 (testo 2)

LA COMMISSIONE

Sostituire il comma 3 con il seguente:

        «3. L'uso finale del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata di qualità accertata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi di intesa con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.26

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole da: «, ivi compresa la bonifica» fino alla fine del comma.

1.100

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole: «d'intesa con il Presidente della regione Campania» con le seguenti: «a seguito di espletamento di una procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) da parte della Regione Campania

1.28

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Nel medesimo Piano sono previste opere di bonifica e interventi di riqualificazione nelle aree dei comuni di cui al successivo articolo 3».

1.230

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

        «4. Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, una volta assunte anche le competenze per l'emergenza idrica e per le bonifiche, dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.240

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

        «4. «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.29

LEONI, STEFANI

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

        «3-bis. Il Commissario delegato promuove a livello regionale, oltre alle iniziative di informazione di cui all'articolo 2 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, una ulteriore campagna informativa volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi e sui costi legati allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e sui costi di smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, nonché sui comportamenti individuali che contribuiscono a diffondere una corretta gestione del sistema dei rifiuti».

1.30

LA COMMISSIONE

Sopprimere il comma 4.

1.33

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Al comma 4, sopprimere le parole da: «anche in deroga» fino alla fine del comma.

1.35

STEFANI, LEONI

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.101

LIBE'

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.36

LIBE'

Al comma 4 sopprimere le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.38

LEONI, STEFANI

Al comma 4, dopo le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico sanitaria» inserire le seguenti: «da decidere caso per caso con apposito provvedimento del Commissario delegato».

1.39

LEONI, STEFANI

Sopprimere il comma 5.

1.102

D'ALI'

Al comma 5 sostituire le parole: «possono essere definite» con le seguenti: «sono definite» ed aggiungere, in fine, le parole: «nella misura del 20 per cento delle somme impegnate per l'attivazione delle discariche di cui allo stesso comma 1».

1.40

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 5 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e dei comuni confinanti con l'area interessata dall'impianto di discarica».

1.41

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Alla fine del comma 5 aggiungere le seguenti parole: «e di tutti quei comuni, anche se appartenenti ad altre regioni, i cui centri abitati sono limitrofi alle discariche».

ORDINI DEL GIORNO

G1.100

SODANO, TECCE, VANO

Il Senato,

            considerato che l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 61 del 2007 ricomprende tra i siti da destinare a discarica un sito presso il comune di Serre in provincia di Salerno e che l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3590 del 23 maggio 2007, recante «Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania» e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2007, autorizza all'articolo 1 il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti nella regione Campania ad utilizzare quale discarica il sito in località Macchia Soprana nel medesimo comune di Serre;

            considerato che il Presidente della Provincia di Salerno, subcommissario per l'emergenza rifiuti nella regione Campania, ed il comune di Serre, al fine di evitare la realizzazione di due diversi impianti di gestione dei rifiuti in due distinte parti del territorio di questo comune, hanno proposto di individuare sempre in località Macchia Soprana un sito di stoccaggio temporaneo, qualora l'utilizzo di un simile sito dovesse rendersi necessario a seguito dell'aggravarsi della situazione di emergenza,

        impegna il Governo

            a localizzare in località Macchia Soprana il sito di stoccaggio temporaneo la cui apertura dovesse rendersi necessaria nel territorio del comune di Serre a seguito dell'aggravarsi della situazione di emergenza.

G1.101

SODANO

Il Senato,

            considerato che nel territorio del comune di Acerra è localizzato l'unico impianto di termovalorizzazione in costruzione nella regione Campania e che il medesimo territorio è da tempo interessato da gravissimi e diffusi fenomeni di inquinamento e di degrado ambientale, e in particolare dalla rilevante presenza di diossina nei suoli e nelle falde, che si ripercuotono drammaticamente sulla qualità della vita e sulla salute della popolazione locale,

            impegna il Governo a non localizzare alcun sito di stoccaggio temporaneo di rifiuti nel territorio del comune di Acerra.

G1.500

BOSONE, FERRANTE, RUBINATO, BAIO

Il Senato,

        in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61,

            in merito ai profili sanitari dell'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Campania, preso atto di quanto riferito al Ministro della salute e dal capo del Dipartimento della Protezione civile, dottor Guido Bertolaso, auditi rispettivamente presso la commissione igiene e sanità e la commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale;

            considerato che il rischio sanitario emergente è correlato all'insorgenza di patologie tumurali e infettive nel medio periodo;

            rilevato che, in relazione alla necessità di rimuovere sollecitamente la situazione emergenziale, il Commissario delegato può operare anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia igienico-sanitaria,

        impegna il governo:

            a costituire presso il Ministero della salute un'unità di monitoraggio del rischio sanitario operante in sinergia con il Commissario delegato, con la funzione di fornire indicazioni cogenti per la rimozione di tutti i rischi riscontrati e di presentare trimestralmente al Parlamento una relazione sull'evoluzione delle situazioni di pericolo, a tutela della salute dei cittadini.

EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

1.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Dopo l'articolo, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. I poteri e le competenze del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche sono trasferiti al Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Conseguentemente è disposta la decadenza del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche».


SENATO DELLA REPUBBLICA

------ XV LEGISLATURA ------

171a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

 

MERCOLEDI’ 20  GIUGNO 2007

(Antimeridiana)

_________________

 

Presidenza del vice presidente CALDEROLI

 

_________________

N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Democrazia Cristiana per le autonomie-Partito Repubblicano Italiano-Movimento per l'Autonomia: DCA-PRI-MPA; Forza Italia: FI; Insieme con l'Unione Verdi-Comunisti Italiani: IU-Verdi-Com; Lega Nord Padania: LNP; L'Ulivo: Ulivo; Per le Autonomie: Aut; Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: RC-SE; Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo: SDSE; Unione dei Democraticicristiani e di Centro (UDC): UDC; Misto: Misto; Misto-Consumatori: Misto-Consum; Misto-Italia dei Valori: Misto-IdV; Misto-Italiani nel mondo: Misto-Inm; Misto-Partito Democratico Meridionale (PDM): Misto-PDM;Misto-Popolari-Udeur: Misto-Pop-Udeur; Misto-Sinistra Critica: Misto-SC.

 

_________________

 

Seguito della discussione del disegno di legge:

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (Relazione orale) (ore 9,50)

 

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1566.

Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 del disegno di legge.

Avverto che gli emendamenti si intendono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Ricordo che nella seduta di ieri ha avuto inizio la votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 1.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.19 (testo 2), nel testo emendato.

 

SODANO (RC-SE). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, ieri le parole del Governo ci hanno posto un problema in ordine alle garanzie chieste anche a seguito della mia sollecitazione. Credo sia giusto che la questione relativa all'adeguamento degli impianti per avere una frazione organica di qualità venga affrontata all'articolo 9, laddove si parla del nuovo piano e quindi della messa a norma degli impianti.

Sarei pertanto favorevole a votare l'emendamento con le modifiche proposte dal Governo, con l'impegno del medesimo che successivamente, in fase di esame dell'articolo 9, dia la garanzia che entro un termine di 60 giorni almeno uno degli impianti sia in grado di fornire una produzione a norma tale da avere una frazione organica stabilizzata da utilizzare nelle aree individuate nel decreto.

PRESIDENTE. Colleghi, siamo in fase di voto rispetto ad un emendamento su cui ieri è mancato il numero legale. Ho dato la parola al Presidente della 13a Commissione per pochi minuti per un minimo di chiarimento, ma non posso concederla a chi me la sta chiedendo ora. Prego pertanto la senatrice De Petris di non insistere nel chiedere la parola.

Preciso inoltre che sto mettendo in votazione non il testo 1 dell'emendamento 1.19, bensì il testo 2, con le modifiche proposte dal Governo. Ci siamo compresi, senatore Confalonieri?

 

CONFALONIERI, relatore. Sì, signor Presidente.

 

FRANCO Paolo (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Colleghi, in attesa che decorra il termine di venti minuti dal preavviso previsto dall'articolo 119, comma 1, del Regolamento, sospendo la seduta fino alle ore 10,03.

 

(La seduta, sospesa alle ore 9,53, è ripresa alle ore 10,05).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Colleghi, riprendiamo i nostri lavori.

Procediamo dunque alla votazione dell'emendamento 1.19 (testo 2), nel testo emendato, mediante procedimento elettronico.

 

BOCCIA Antonio (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Senatore, io non dovrei e non potrei darle la parola, ma ne approfitto per dare il tempo ai colleghi di prendere posto.

 

BOCCIA Antonio (Ulivo). Signor Presidente, intervengo ai sensi dell'articolo 110 del Regolamento, che recita: «Cominciata la votazione,» - è il nostro caso - «questa non può essere interrotta e non è più concessa la parola fino alla proclamazione del voto, salvo che per un richiamo alle disposizioni del Regolamento relative alla esecuzione della votazione». Intendo quindi fare un intervento relativo all'esecuzione della votazione.

 

PRESIDENTE. Che non si è ancora svolta, quindi non vedo la possibilità di contestarla.

 

BOCCIA Antonio (Ulivo). Vorrei pregarla, Presidente, di fare in modo che ciascuno voti per sé.

PRESIDENTE. Va bene. Ognuno voti per sé e Dio per tutti, ovviamente.

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.19 (testo 2), nel testo emendato, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 1.26 e 1.100.

Metto ai voti l'emendamento 1.28, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.230.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

 

Metto ai voti la prima parte dell'emendamento 1.230, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, fino alle parole «Il commissario».

Non è approvata.

Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.230 e gli emendamenti 1.240 e 1.29.

Metto ai voti l'emendamento 1.30, presentato dalla Commissione.

È approvato.

D'ALI' (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Troppo tardi, senatore, il Senato ha già approvato l'emendamento.

Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 1.33, 1.35, 1.101, 1.36 e 1.38.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.39.

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, il parere favorevole del Governo sull'emendamento 1.39 è proprio il chiarimento di come si volevano e si vorrebbero ingannare i Comuni in cui sono localizzate le più grandi discariche, quelle indicate nel comma 1 dell'articolo 1. Infatti, sopprimere il comma 5 significa negare quello che il Governo - senza contenuti sostanziali, naturalmente, ma solamente a fini propagandistici - aveva evidenziato, ovvero che quei Comuni avrebbero ricevuto, con apposite ordinanze, ulteriori misure compensative dovute al fatto che ospitavano oppure ospiteranno tali megadiscariche. Adesso il Governo esprime parere favorevole alla soppressione del comma 5 perché così si leva dagli impacci, come si suol dire, di dover effettivamente attivare procedure che possano portare a compensazioni sostanziali.

Noi avevamo invece proposto che tali compensazioni fossero effettivamente individuate. Questo è il contenuto di un nostro emendamento successivo tendente a stabilire la percentuale di incremento per effettuare le suddette compensazioni. Se l'emendamento soppressivo dovesse essere approvato, tale proposta di modifica non potrà però essere discussa. Adesso apprendiamo dalla maggioranza che i Comuni che dovranno ospitare le megadiscariche previste al comma 1 dell'articolo 1 non riceveranno alcuna compensazione per il sacrificio che il territorio e le popolazioni stanno subendo.

Nella relazione del commissario straordinario per la Protezione civile è stato evidenziato che nelle zone che ospitano le megadiscariche vi è un sensibile aumento di gravissime malattie tumorali, dovute soprattutto al fatto che le popolazioni di quelle aree respirano un'aria assolutamente inquinata.

Stiamo dunque prendendo atto che il Governo è favorevole alla soppressione del comma 5 dell'articolo 1; quindi, Governo e maggioranza non intendono dare una lira o un centesimo di compensazione a popolazioni alle quali impongono per legge la presenza delle megadiscariche.

Credo che sarebbe molto più serio stabilire che le compensazioni devono essere concesse e stanziare i fondi per erogarle, senza farne solamente un annuncio propagandistico, come era nel decreto originario del Governo, e quindi decidere che ciò venga fatto. Questo è un ulteriore segno dell'irresponsabilità del Governo nell'apprestamento del decreto e della maggioranza nel consolidare tale irresponsabilità.

Pertanto, il nostro voto sull'emendamento in esame è contrario, perché vogliamo che le compensazioni vengano stabilite e vengano definiti in questa sede i fondi opportuni, fuori della tassazione ordinaria sullo smaltimento dei rifiuti, ma a carico dell'emergenza, per le compensazioni a tali Comuni. (Applausi del senatore Izzo).

LIBE' (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBE' (UDC). Signor Presidente, mi associo a quanto dichiarato dal collega D'Alì. Riteniamo assolutamente indispensabile che l'emendamento 1.39 non passi perché, come giustamente è stato sottolineato, non si possono fare le nozze con i fichi secchi: bisogna che i soldi vengano investiti.

Il problema è che bisognerebbe andare a chiedere a chi ha utilizzato fino ad oggi questi soldi come li ha gestiti. Tuttavia non possono assolutamente pagare le popolazioni campane, le quali finora hanno pagato, almeno quelle serie, le tasse.

Dunque, anche l'UDC è fermamente contraria alla soppressione del comma 5.

STEFANI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STEFANI (LNP). Signor Presidente, colleghi, non mi trovo d'accordo con quanto enunciato dal collega D'Alì, il quale, ad ogni modo, ha tutta la mia stima, e non potrebbe essere diversamente.

Mi domando infatti se dovremmo premiare coloro che più urlano e alzano la voce. Noi vogliamo sopprimere le misure compensative citate e giustamente la maggioranza lo ha recepito nel nostro emendamento. Ritengo che tali compensazioni creino discriminazioni rispetto ai Comuni delle restanti Regioni (non solo del Nord, ma del territorio nazionale) che, senza proteste e senza misure eclatanti, ospitano le discariche e - ripeto quanto ho già sostenuto ieri - esercitano quella raccolta differenziata che auspichiamo venga effettuata anche in Campania.

È appena stato assorbito un emendamento che prevedeva una maggiore informazione per la raccolta differenziata e una sensibilizzazione della popolazione. Noi vogliamo proseguire in questo senso e quindi, per una questione di rispetto nei confronti di tutte le altre Regioni, voteremo senz'altro a favore della soppressione del comma 5 dell'articolo 1.

PRESIDENTE. Ricordo che la 5a Commissione permanente, nel parere di cui è stata data lettura, ha suggerito di modificare il comma 5 dell'articolo 1, aggiungendo le seguenti parole: «a valere sugli importi incassati con le tariffe di smaltimento». In assenza di tale modifica, ci sarebbero problemi di copertura ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.39.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 1.39, presentato dai senatori Leoni e Stefani.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 1.102, 1.40 e 1.41.

Essendo stati accolti dal Governo, gli ordini del giorno G1.100, G1.101 e G1.500 non verranno posti in votazione.

Metto ai voti l'emendamento 1.0.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo all'esame degli emendamenti e dell'ordine del giorno riferiti all'articolo 2 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti 2.70 (testo 2), 2.9, 2.11, 2.22, 2.260, 2.270 e 2.32, nonché sull'ordine del giorno G2.100.

Su tutti i restanti emendamenti esprimo parere contrario.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.1, identico all'emendamento 2.2.

 

D'ALI' (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

 

Metto ai voti l'emendamento 2.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, identico all'emendamento 2.2, presentato dal senatore Libé.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 2.3, presentato dal senatore Libé.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.4.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.4, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.5.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.5, presentato dai senatori Leoni e Stefani.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.6.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

Signor Presidente, le anticipo che chiederò tale modalità di voto per tutte le prossime votazioni. La prego, quindi, di consentirci di seguire con calma e tranquillità il provvedimento, altrimenti rischiamo di finire completamente fusi.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

 

Metto ai voti l'emendamento 2.6, presentato dai senatori Stefani e Leoni.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.70/1.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Chiedo che venga riletto il Resoconto. Non mi sembra che lei abbia dichiarato aperta la precedente votazione, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. L'espressione da usare è "verifica del supporto", senatore Izzo.

 

IZZO (FI). La prego di procedere un po' più lentamente.

 

PRESIDENTE. A questo punto, sono costretto a ricordarle che la richiesta di votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, deve essere avanzata prima di ogni singola votazione.

 

IZZO (FI). Chiedo che si abbia il tempo di intervenire prima di dichiarare aperta la votazione, signor Presidente. Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.70/1, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 2.70/2.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 2.70/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole: «con le seguenti».

Dichiaro aperta la votazione.

 

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano preclusi la restante parte dell'emendamento 2.70/2 e gli emendamenti dal 2.70/3 al 2.70/7.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.70/8.

  

Verifica del numero legale

 

IZZO (FI). Chiediamo la verifica del numero legale.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.70/8, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.70/9.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.70/9, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.70/10.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.70/10, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.70 (testo 2).

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

NOVI (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

NOVI (FI). Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi sul fatto che con l'articolo 2, in realtà, stiamo disponendo la riapertura selvaggia in Campania di discariche chiuse, persino ove sequestrate dalla magistratura. Questo disegno di legge di conversione, infatti, non solo dispone la riapertura di una discarica allocata nel Parco nazionale del Vesuvio (che abbiamo approvato), e ciò costituisce già una novità, ma dispone altresì la riapertura selvaggia delle discariche, anche sequestrate, allocate in tutta la Campania, consentendo al contempo la riapertura «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria». Si tratta, dunque, di un decreto-legge mostruoso.

Va inoltre rilevato che stiamo votando il provvedimento con la partecipazione in Aula e la condivisione di partiti quali i Verdi di Pecoraro Scanio (che tra l'altro è campano) e Rifondazione Comunista, che hanno affermato il contrario per un decennio. Qui oggi prendiamo atto di queste autentiche mostruosità ambientaliste ai danni di tutta la Regione Campania. Si tratta di una vera e propria aggressione nei confronti della Regione, perché - sia chiaro - nessuno potrà dire in Aula di non aver capito che si riapriva una discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, che si riaprivano discariche in deroga a specifiche disposizioni in materia sanitaria, ambientale e altro, e, ancora, che si dispone la riapertura di tutti i siti, anche di quelli sequestrati della magistratura. Questo per fare chiarezza.

PRESIDENTE.Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, in precedenza avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.70 (testo 2), presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risulta pertanto precluso l'emendamento 2.8.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.9/1.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.9/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.9.

LIBÈ (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBÈ (UDC). Signor Presidente, considero quest'emendamento una provocazione brutale.

Nel provvedimento si deroga alle norme sulla tutela della salute dei cittadini, sulla difesa del territorio e con l'emendamento in esame persino sul rispetto delle decisioni della magistratura, quando lavora per difendere i cittadini. Mi appello ancora una volta ai magistrati eletti nel centro-sinistra, affinché si comportino di conseguenza sempre.

Quanto dispone l'emendamento è grave perché si elimina ogni riferimento alle leggi di tutela e in due sole righe si prevede di garantire: «in ogni caso l'affidabilità di tali soggetti in ordine alla regolare ed efficace gestione del servizio». Bisognerebbe andare a vedere le motivazioni del sequestro e della chiusura della discarica di Ariano Irpino: disastro ambientale e mancate garanzie da parte dei gestori della discarica; e noi riapriamo la discarica, affidandola agli stessi soggetti che hanno combinato questo disastro.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.9, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.10.

VIESPOLI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, invito l'Aula ad un attimo di attenzione sul senso di quest'emendamento.

Uno degli elementi paradossali della vicenda Campania consiste nel fatto che, da una parte c'è il commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti, dall'altra c'è il commissario per le bonifiche, cioè l'attuale Presidente della Regione Campania. Mi chiedo il senso di questa diversificazione e divisione, anche perché è evidente che, conseguenzialmente alla scelta dei siti, il tema delle bonifiche è un elemento essenziale che dovrebbe accompagnare in maniera contestuale l'intervento sul territorio.

Allora, il senso dell'emendamento è che se a Bertolaso sono stati concessi ampi poteri, se addirittura con questo decreto si interviene sul rapporto delicatissimo tra poteri dello Stato (e qui poi aprirò una breve parentesi), non si capisce per quale motivo non si affidi al commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti anche il commissariamento per le bonifiche, togliendolo all'attuale Presidente della Regione, per consentire al commissario delegato di avere un'ampia gamma di possibilità di trattativa con i territori interessati ed anche per garantire l'intervento di bonifica che finora non è stato mai concretizzato nella Regione Campania.

A tal proposito, vorrei dire al senatore Novi che, in realtà, lo scenario è ancora più complicato. Infatti, mentre discutiamo della conversione in legge del decreto- legge, esso, nella parte più delicata, cioè quella relativa agli interventisulle discariche oggetto di sequestro da parte della magistratura, è già stato attuato con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri perché la vicenda di Ariano Irpino si inserisce in tale contesto. In altri termini, il Presidente del Consiglio ha già utilizzato questa parte del provvedimento che consente l'intervento sulle discariche sequestrate per intervenire sulla discarica di Ariano Irpino; questione di cui parleremo in seguito anche per sottolineare gli aspetti a cui prima accennava in particolare il senatore Libè.

Per questo motivo chiedo all'Aula di votare a favore di questo emendamento, al fine di determinare una scelta importante dal punto di vista del sistema e per affrontare correttamente l'emergenza rifiuti in Campania.

Chiedo inoltre la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Viespoli, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.10, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.11, presentato dalla Commissione.

Che entusiasmo, senatori! Senatore Boccia, li carichi un po' questi senatori!

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE Colleghi, una volta alzate le mani non posso fare altro che proclamare il risultato della votazione.

È approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.12.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.12, presentato dal senatore Coronella e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Ricordo che gli emendamenti 2.13 e 2.15 sono stati ritirati e trasformati rispettivamente negli ordini del giorno G3.100 e G2.100.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.14, identico agli emendamenti 2.16 e 2.100.

D'ALÌ (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALÌ (FI). Signor Presidente, con questo emendamento non facciamo altro che rispondere alla sollecitazione della Commissione giustizia del Senato che ha giustamente intravisto nel provvedimento del Governo una lesione delle prerogative della magistratura con la possibilità addirittura di utilizzare siti sottoposti a sequestro giudiziario.

Riteniamo che l'indicazione data dalla Commissione giustizia del Senato debba essere rispettata sopprimendo, quindi, le parole da: «anche sottoposti a provvedimento di sequestro» e via via fino alla fine del comma. Così facendo non faremmo altro che dare una risposta positiva alla stessa maggioranza che in sede di parere della Commissione giustizia si è espressa in tal senso.

Ma vi è di più: approvando il precedente emendamento 2.11 della Commissione si è ulteriormente allargata la maglia di rapporti anomali tra il commissario all'emergenza e i siti sequestrati, perché si è data la possibilità di passare per strumenti diversi da quello della requisizione, dimenticando che siamo in un regime di emergenza. In un regime di emergenza la requisizione può anche essere giustificata, ma una trattativa che possa essere tra le parti diversa da quella della requisizione giustificata dall'emergenza diventa assolutamente anomala soprattutto se poi è fatta nei confronti di siti sequestrati dalla magistratura.

Quindi, per riallineare in termini di costituzionalità questo provvedimento, così come mi ero permesso di sottolineare anche nella pregiudiziale che ho presentato, occorre sicuramente approvare questo emendamento elaborato - ripeto - sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione giustizia.

Chiedo, inoltre, la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE.Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.14, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, identico agli emendamenti 2.16, presentato dai senatori D'Alì e Scotti, e 2.100, presentato dal senatore Libè.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.17, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.20.

 

D'ALì (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.20, presentato dai senatori Stefani e Leoni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.22, presentato dalla Commissione.

Onorevoli colleghi, so che può non essere entusiasmante parlare dei rifiuti, ma se si intende esprimere il voto favorevole su un emendamento bisogna alzare le mani.

È approvato.

L'emendamento 2.260/1 è inammissibile in quanto privo di portata modificativa.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260/2.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260/3.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260/3, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260/4.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260/4, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260/5.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260/5, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260/6.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260/6, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260/7.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260/7, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.260.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.260, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.270.

D'ALÌ (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALÌ (FI). Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, su questo emendamento della Commissione, essendo stato approvato in Commissione su proposta del senatore Morra ed altri proprio del nostro Gruppo.

PRESIDENTE. Il senatore Morra sostiene questa posizione del senatore D'Alì.

Metto ai voti l'emendamento 2.270, presentato dalla Commissione.

È approvato.

 

Risulta pertanto precluso l'emendamento 2.28.

Metto ai voti l'emendamento 2.101, presentato dal senatore Pirovano e da altri

senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.29, identico all'emendamento 2.30.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.29, presentato dal senatore Libé, identico all'emendamento 2.30, presentato dai senatori Stefani e Leoni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Stante il parere contrario espresso dalla 5a Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, gli emendamenti 2.31 e 2.32/1 sono improcedibili.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.32.

D'ALÌ (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALÌ (FI). Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, essendo anche questo un nostro emendamento approvato in Commissione.

POLLEDRI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.32, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE.Passiamo all'emendamento 2.33, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

POLLEDRI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

POLLEDRI (LNP). Signor Presidente, chiedo la votazione di questo emendamento, su cui dichiaro il voto favorevole della Lega Nord, perché mi sembra che ci sono Comuni dove c'è un eccesso di personale; abbiamo visto in una recente trasmissione televisiva che 3.000 persone non sono utilizzate. Chiediamo, quantomeno, che esse possano girare per gli altri Comuni.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

(art. 102-bis Reg.)

 

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 2.33, presentato dai senatori Leoni e Stefani.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G2.100 non verrà posto in votazione.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, volevo soltanto ricordare che l'ordine del giorno G2.100 sostituisce l'emendamento 2.15, per cui chiederei di aggiungere all'ordine del giorno le firme dei presentatori dell'emendamento suddetto.

PRESIDENTE. Senatore Izzo, la ringrazio per la precisazione relativa all'emendamento 2.15, che era stato ritirato e trasformato appunto nell'ordine del giorno G2.100.

Passiamo all'esame degli emendamenti e degli ordini del giorno riferiti all'articolo 3 del decreto-legge, che invito i presentatori ad illustrare.

LIBÈ (UDC). Signor Presidente, su questo articolo so che c'è un emendamento del relatore, però vorrei dire due cose rapide che riguardano principalmente la questione della discarica di Difesa Grande.

Dal piano regionale predisposto dal commissario apprendiamo che i quattro siti dovrebbero essere predisposti per l'utilizzo non prima di due mesi e mezzo o tre mesi, stando alle più rosee previsioni (abbiamo visto però che in questi sette o otto mesi di gestione di previsione non ne è mai stata rispettata una). C'è un emendamento del relatore che prende un impegno per tenere aperta Difesa Grande per venti giorni. Quando un impegno del genere viene preso e formalizzato in una legge mi inchino e sono convinto che verrà rispettato, ma la domanda che mi faccio è: cosa succederà fra venti giorni dato che i primi siti, come dicevo prima, verranno realizzati fra due mesi e mezzo? Credo che il Governo su questo abbia il dovere assoluto di dare una risposta.

 

PRESIDENTE. I restanti emendamenti e ordini del giorno si intendono illustrati.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti e sugli ordini del giorno in esame.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 3.1 e 3.2. Per quanto riguarda il subemendamento 3.70/1, chiedo ai presentatori di ritirarlo perché abbiamo trovato l'intesa, esattamente parlando di Ariano Irpino, nell'emendamento 3.500 (testo 2).

Il parere è contrario sugli emendamenti 3.70/2, 3.70/3, 3.70/4, 3.70/5 e 3.70/6. Il parere è invece favorevole sull'emendamento 3.70 della Commissione e contrario sul 3.4.

Il parere è favorevole sull'emendamento 3.500 (testo 2), mentre chiedo ai presentatori di ritirare l'emendamento 3.5 ed esprimo parere contrario all'emendamento 3.100.

Infine, il parere è favorevole sugli ordini del giorno G3.100 e G3.103.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PALUMBO (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

PALUMBO (Ulivo). Signor Presidente, mi scusi ma non ho sentito il parere del relatore sugli ordini del giorno G3.101 e G3.102.

PRESIDENTE. Mi scuso con il relatore e con il senatore Palumbo. Avevo preso per favorevoli i pareri sugli ordini del giorno G3.101 e G3.102, che derivano dalla trasformazione degli emendamenti 3.6 e 3.9.

Chiedo al relatore se conferma il parere favorevole.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, chiedo al collega Palumbo di ritirare l'ordine del giorno G3.102 perché non è di competenza del commissario delegato la questione delle bonifiche.

Sull'ordine del giorno G3.101 esprimo parere favorevole purché il collega Palumbo accetti una riformulazione del dispositivo finale, che è la seguente: «tanto premesso: impegna il Governo ad attivare le necessarie iniziative finalizzate a far cessare l'attività di stoccaggio di ecoballe nel sito "Taverna del Re", nel Comune di Giugliano entro il 31 ottobre 2007». Se il presentatore accetta questa riformulazione, il parere del relatore è favorevole; in caso contrario, il parere è negativo.

 

PRESIDENTE. Senatore Palumbo, le chiedo se accetta l'invito del relatore.

PALUMBO (Ulivo). Signor Presidente, posso aderire all'invito del relatore di ritirare l'ordine del giorno G3.102 relativo alla bonifica, trattandosi di materia non strettamente pertinente al provvedimento in esame.

Con riferimento all'ordine del giorno G3.101, potrei accedere alla richiesta di modificare il termine entro il quale è prevista la cessazione dell'attività di stoccaggio nel sito di Giugliano, e quindi passare dal 31 agosto al 31 ottobre, ma vorrei lasciare immutata l'altra parte del dispositivo dell'ordine del giorno, per evitare che perda qualsiasi efficacia non dico vincolante ma almeno prescrittiva, più impegnativa per il Governo.

Quindi, sono favorevole alla richiesta di cambiare la data del 31 agosto 2007 con il 31 ottobre, lasciando però immutata la parte che descrive la natura dell'impegno, rispetto al quale bisogna poi procedere a determinare la cessazione dell'attività in questione.

 

PRESIDENTE. Chiedo al relatore se accetta o meno la richiesta del senatore Palumbo.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, come sempre gli ordini del giorno hanno un significato molto preciso di impegno.

Ho discusso a lungo con il presentatore, con il Governo e con chiunque abbia preso in considerazione l'ordine del giorno G3.101, che a me francamente appare molto chiaro e soprattutto individuabile nell'indicazione di un unico punto di riferimento, che è la data temporale. Mettere due riferimenti, ossia la data temporale e il collaudo del termovalorizzarore di Acerra, francamente diventa eccessivo e difficilmente inseribile come impegno in un ordine del giorno.

Da questo punto di vista, quindi, non me la sento di accoglierlo. Potrebbe accoglierlo il Governo come raccomandazione.

PRESIDENTE. L'osservazione del relatore mi sembra molto puntuale. Senatore Palumbo, accoglie la proposta del relatore?

 

PALUMBO (Ulivo). Signor Presidente, se il relatore intende dire che in ogni caso è fissato il dies ad quem, la data finale oltre la quale cessa l'attività, accetto la riformulazione proposta dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.1, identico all'emendamento 3.2.

 

D'ALÌ (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 3.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, identico all'emendamento 3.2, presentato dai senatori D'Alì e Scotti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Sull'emendamento 3.70/1 c'è un invito al ritiro da parte del relatore. Senatore Viespoli, lo accoglie?

VIESPOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, non ho alcuna difficoltà a ritirare l'emendamento in esame perché mi riconosco, per quanto riguarda la vicenda di Ariano-Irpino, nell'emendamento 3.500 (testo2) presentato dal relatore. Vorrei tuttavia evidenziare all'Assemblea la necessità di una comune riflessione. Avevamo indicato il sito di Parapoti per ovvie ragioni. Poiché, come è noto, a seguito dell'intervento del Presidente della Repubblica si era sbloccata una certa situazione, ci sembrava quasi ovvio che all'interno del provvedimento in esame si facesse riferimento a Parapoti.

Pertanto, mi rimetto all'Aula nel senso che la vicenda Parapoti in qualche modo va affrontata o inserendola all'interno del decreto in esame o, se non se lo si ritiene, presentando un ordine del giorno che accompagni la soluzione della vicenda. Mi sembra un elemento istituzionale, prima ancora che di merito, indispensabile per come si è articolata la vicenda, visto l'intervento del Capo dello Stato; un intervento sicuramente di garanzia nei confronti di quella comunità oggi e in prospettiva. Mi pare chiaro però che il Parlamento rispetto a questo non possa restare insensibile e debba pertanto dare un segnale o recependo la questione all'interno del decreto o individuando uno strumento, altrettanto vincolante, per accompagnare la vicenda, visto l'alto profilo istituzionale che ha interessato.

CONFALONIERI, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, le argomentazioni del collega Viespoli sono condivisibili. Suggerisco pertanto di trasformare l'emendamento in un ordine del giorno preciso su Parapoti, lasciando inalterato l'accordo raggiunto con l'emendamento 3.500 (testo 2) per quanto riguarda la questione di Ariano Irpino.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se intendono accogliere l'invito a trasformare l'emendamento in un ordine del giorno.

 

VIESPOLI (AN). Sì, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo a pronunziarsi sull'ordine del giorno G3.104, derivante dalla trasformazione dell'emendamento 3.70/1.

 

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accoglie l'ordine del giorno, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G3.104 non verrà posto in votazione.

 

MORRA (FI). Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'ordine del giorno G3.104.

 

PRESIDENTE. La Presidenza ne prende atto.

Metto ai voti l'emendamento 3.70/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.70/3.

 

D'ALÌ (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 3.70/3, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 3.70/4, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.70/5, sostanzialmente identico all'emendamento 3.70/6.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 3.70/5, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, sostanzialmente identico all'emendamento 3.70/6, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 3.70, presentato dalla Commissione.

È approvato.

 

Risultano pertanto preclusi gli emendamenti 3.4, 3.5 e 3.100.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.500 (testo 2).

MORRA (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MORRA (FI). Signor Presidente, il Gruppo Forza Italia voterà a favore dell'emendamento 3.500 (testo 2), presentato dal relatore, ma nell'esprimere ciò non possiamo esimerci dal sottolineare che, una volta approvato questo emendamento, sul Governo corrono obblighi ulteriori e consequenziali. Infatti, l'emendamento - vorrei ricordare all'Assemblea - si riferisce al sito di Difesa Grande (Comune di Ariano Irpino), una discarica sottoposta a sequestro giudiziario per la quale il provvedimento al nostro esame consente la riapertura, tra l'altro, già effettuata, per 20 giorni, come sottolinea l'ordinanza del vice commissario delegato (non di Bertolaso). Come ribadisce l'emendamento al nostro esame, dopo 20 giorni si prevede la chiusura totale del sito e su questo siamo d'accordo, anzi d'accordissimo.

Però, l'emendamento dice qualcos'altro e, cioè, che non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale - aggettivo che avrei evitato di usare perché significa che possono essere possibili stoccaggi provvisori - nel territorio del Comune di Ariano Irpino. Ebbene, ci dobbiamo soffermare un momento: perché non sono possibili nuovi siti?

Evidentemente si ritiene che quell'area è stata tipizzata per gli effetti della discarica di Difesa Grande come area a «disastro ambientale» salvo verificarne anche la situazione sanitaria: se questa è la preoccupazione del relatore, di chi ha lavorato intorno a questo emendamento e l'Assemblea lo approverà, il Governo successivamente - evidentemente non potevamo chiedere tanto in questa fase al relatore - dovrà pensare di sopprimere anche la discarica di Savignano Irpino, che dista dalla località di Difesa Grande soltanto qualche chilometro in linea d'aria.

Allora, se ha senso vietare nuovi siti nel Comune di Ariano Irpino, dovrebbe aver senso anche intervenire sull'articolo 1 e proibire l'attivazione della discarica di Savignano Irpino perché gli stessi effetti si avranno su quell'area già stressata dal punto di vista ambientale e sanitario.

Allora, se il relatore non poteva fare tanto perché significava mettere in crisi l'impianto centralista del provvedimento in esame che impone al Parlamento di individuare i siti di smaltimento, qualcosa in più lo deve fare sicuramente nei passaggi successivi il Governo perché la volontà del Parlamento, quando voterà questo emendamento, è di non stressare più quel territorio, compreso Ariano Irpino. Nuovi obblighi, quindi, in testa al Governo ed alla maggioranza! (Applausi dal Gruppo FI).

LIBè (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBè (UDC). Signor Presidente, aggiungo qualcosa a quanto detto prima su questo emendamento perché la maggioranza ha fatto i salti mortali su tutto questo provvedimento e continua a farli. Purtroppo l'opposizione, non essendo tutta presente, non è riuscita a mandare sotto il Governo che in ogni votazione, non aveva i numeri nella sua completezza. Quindi, un richiamo lo voglio fare chiaramente!

Però, torno al merito del problema: come ha detto il senatore Morra, l'UDC voterà questo emendamento per senso di responsabilità, ma esso dice pochissimo: dimostra che con questo Governo in Campania, chi urla di più, più è tutelato! Ariano Irpino ci ha anche provato.

Però, nella stessa zona, sono predisposti altri due siti in un arco più o meno di due o tre chilometri. Poiché noi pretendiamo che questi venti giorni siano tassativi, chiediamo al Governo, nella persona del Sottosegretario, di chiarirci cosa succede dopo perché sia sui siti sia sulla localizzazione, sia sulla realizzazione dei termovalorizzatori siamo ancora purtroppo in alto mare ed il problema Campania è un problema di tutti.

SODANO (RC-SE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, anche a nome del Gruppo di Rifondazione comunista dichiaro il voto favorevole a questo emendamento. Vorrei dire al Governo che questo emendamento e questa soluzione che è stata individuata dovrebbe far riflettere anche sull'approccio diverso che in quella Regione si deve assumere rispetto al rapporto con le comunità locali. Ciò vale soprattutto per il commissario straordinario. Sono bastati alcuni incontri con gli amministratori per far sì che questi, con grande senso di responsabilità, si facessero carico di un sacrificio di ulteriori venti giorni. Credo che quando si evita l'utilizzo della forza per far transitare un camion o un mezzo meccanico è sempre una vittoria della politica e penso che su tale aspetto dovremmo riflettere di più.

Per quanto riguarda le sollecitazioni del senatore Morra, vorrei ricordare che il lavoro di miglioramento del decreto che è stato fatto ha sempre guardato al rispetto delle autonomie locali. Le uniche modifiche che sono state apportate riguardano l'individuazione di alcune località che non erano stata condivisa dall'amministrazione provinciale.

Nel caso di Savignano Irpino è giusto ricordare che si tratta di una proposta che è stata avanzata - e formalizzata questa volta - dalla Provincia, con una delibera della Giunta provinciale, come abbiamo anche ascoltato in Commissione, per cui non siamo in presenza di un atto centralistico di imperio ma di una presa d'atto della volontà dell'amministrazione provinciale. Quindi, in quella sede vanno eventualmente rivolte le attenzioni o anche le sollecitazioni per comprendere i criteri che hanno portato a quella individuazione. Non potevamo certo interferire con una scelta autonoma della Provincia di Avellino. Credo pertanto che oltre il contenuto di questo emendamento proprio non si poteva andare.

Per tali ragioni, annuncio il voto favorevole, insieme all'apprezzamento per il lavoro fatto in questi giorni.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 3.500 (testo 2), presentato dal relatore.

È approvato.

Essendo stati accolti dal Governo, gli ordini del giorno G3.100, G3.101 (testo 1), G3.103 e G3.104 non verranno posti in votazione.

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 4 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere favorevole agli emendamenti 4.80, 4.500, 4.110, 4.120 e 4.130 e parere contrario a tutti i restanti emendamenti all'articolo 4.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.1, identico all'emendamento 4.2.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, identico all'emendamento 4.2, presentato dal senatore Libé.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.100.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.100, presentato dal senatore Libé.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.3.

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, questo emendamento, ancora una volta, risponde alla sollecitazione di una delle Commissioni, non di merito ma certamente importanti, che sono intervenute per esprimere un parere su questo provvedimento. La 1a Commissione, infatti, ha evidenziato come questo provvedimento contenga non pochi passaggi che costituiscono una prevaricazione del Parlamento rispetto alle prerogative degli enti locali.

Che noi stabiliamo con legge di chi debbano servirsi i Comuni della Regione per provvedere allo svolgimento del servizio di raccolta differenziata appare veramente una prevaricazione anticostituzionale. Quindi, questo nostro emendamento non fa altro che rispondere ad una sollecitazione della 1a Commissione, dove mi pare di capire, come in tutte le altre Commissioni e come in quest'Aula, vi sia una maggioranza allineata con il Governo. Se poi in Parlamento per effetto di giochi, nel senso buono del termine, e comunque di accordi tra relatore, Governo e maggioranza, si disattendono anche i pareri che la maggioranza rende in Commissione, naturalmente se ne risponderà in sede politica.

Ad ogni modo, vi è una violazione costituzionale lesiva delle facoltà dei Comuni di scegliersi coloro che debbono effettuare un servizio, riconosciuto tra i servizi fondamentali dei Comuni, come quello della raccolta dei rifiuti: imporre l'obbligo di servirsi di alcuni consorzi appare infatti intollerabile. Noi chiediamo di trasformare l'obbligo in una facoltà, affinché siano i Comuni a scegliere, sapendo che possono farlo, se avvalersi o meno dei consorzi, e sapendo peraltro che tali consorzi, anche dal punto di vista sostanziale, non solo formale o costituzionale, Presidente, hanno già dato pessima prova di se stessi. Infatti, se i consorzi sul territorio avessero funzionato, la raccolta differenziata sarebbe ai livelli previsti dalla norma e non vi sarebbe bisogno di un'ulteriore pressione di legge per sollecitarla.

Alla luce di quanto detto, credo che l'approvazione dell'emendamento 4.3, che, nel rispetto delle prerogative dell'ente locale, gli consente di potersi avvalere o meno dei consorzi, effettuando quindi un giudizio di merito sulla capacità di quegli enti di poter svolgere la raccolta, sia cosa di buon senso. Per tale ragione, ne raccomando l'approvazione anche ai colleghi della maggioranza che così peraltro si sono espressi nelle Commissioni rendendo i pareri.

Chiedo altresì il voto elettronico.

FORMISANO (Misto-IdV). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FORMISANO (Misto-IdV). Signor Presidente, intervengo per sottolineare il fatto che le argomentazioni del senatore D'Alì ci trovano in linea di massima d'accordo, nel senso che la sollecitazione della 1a Commissione mi pare colga un punto importante sull'autonomia gestionale dei Comuni, così come pure l'emendamento da lui illustrato fa riferimento ad una questione secondo noi importante, ovvero la «previa certificazione di efficienza ed affidabilità rilasciata dal commissario straordinario».

Nel caso di specie, noi non siamo ancora certi che i consorzi di bacino siano in condizione di assumere il ruolo che intendiamo assegnargli con una legge dello Stato e non vorremmo correre il rischio di finire dalla padella alla brace. In questo senso, un po' di cautela rispetto alla, in punto tecnico, certificazione di affidabilità rilasciata dal commissario straordinario, nel quale riponiamo tutta la nostra fiducia, probabilmente ci dà una mano a non correre questo rischio. Per tale ragione, noi sosterremo questo emendamento.

Invito il relatore a tenere conto delle argomentazioni addotte dal senatore D'Alì.

 

PRESIDENTE. Il relatore si è sensibilizzato rispetto a queste due segnalazioni? Queste parole l'hanno convinta, senatore Confalonieri?

CONFALONIERI, relatore. Presidente, vorrei chiedere l'accantonamento di questo emendamento 4.3 per un supplemento di riflessione.

PRESIDENTE. Dispongo pertanto l'accantonamento dell'emendamento 4.3, nonché degli emendamenti successivi, 4.4 e 4.6, tutti riferiti al comma 1.

Procederemo con la votazione dell'emendamento 4.101 che, riferendosi al comma 2, non sembra venga inficiato da alcunché.

 

CARRARA (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Carrara, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.101, presentato dal senatore Libè.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 4.7, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Presidente, vorrei sostenere questo emendamento sulla falsariga di quelle che sono state le considerazioni sviluppate del collega D'Alì per l'altro emendamento, perché sono in stretta connessione, atteso il deficit che tutti riconoscono, anche i colleghi della maggioranza, sull'efficienza ed efficacia dell'azione dei consorzi attualmente esistenti nella Regione Campania.

Alla luce di tali ragioni ne chiediamo la votazione.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

Invito altresì coloro che tecnicamente seguono i lavori dell'Aula a dare una stretta a quei microfoni che danno segno frequente di cedimento. Ciò è comprensibile, ma penso che potrebbero funzionare anche meglio.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

(art. 102-bis Reg.)

 

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.7, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.80/1.

 

CARRARA (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Carrara, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.80/1, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.80.

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, essendo anche questo un emendamento proposto dal nostro Gruppo in Commissione ed accolto dalla stessa.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 4.80, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Risulta pertanto assorbito l'emendamento 4.9.

Metto ai voti l'emendamento 4.10, presentato dai senatori D'Alì e Scotti, identico all'emendamento 4.102, presentato dal senatore Libè.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 4.500/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.500/2.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.500/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.500/3.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.500/3, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 4.500/4, presentato dal senatore Stefani e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.500.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.500, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risulta pertanto precluso l'emendamento 4.103.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.110.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.110, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Gli emendamenti 4.120/1 e 4.120/2 sono inammissibili in quanto privi di portata modificativa.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.120/3.

POLLEDRI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

NOVI (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

NOVI (FI). Signor Presidente, mi scuso se intervengo adesso, perché in realtà questa osservazione avrei dovuto svolgerla qualche minuto fa, però lei non ha notato che avevo chiesto di parlare e desidero che queste mie dichiarazioni rimangano comunque agli atti.

Dopo l'approvazione dell'emendamento 4.500, il commissario delegato non potrà più proporre l'accorpamento o lo scioglimento dei consorzi, ma potrà solo proporre «alla Regione di disporre l'accorpamento dei consorzi ovvero il loro scioglimento». Ciò significa che la decisione di sciogliere o accorpare i consorzi non spetta più al commissario, che è un organo super partes, ma verrà assunta dalla Regione, che è stata complice dei consorzi per molti anni.

In sostanza, il dottor Bertolaso, che prima avrebbe potuto sciogliere quei consorzi che sono stati strumento di corruttela, di assunzioni clientelari, di accordi incestuosi con i sistemi criminali, ora, dopo l'approvazione di questo emendamento, dovrà passare per le forche caudine della Regione, che era complice di questo sistema di corruttela diffusa. Questo è il significato della disposizione approvata poc'anzi dall'Aula.

Colgo l'occasione per chiedere al Governo se ha notizie sull'impresa Iacorossi, che ha bruciato 230 miliardi per bonificare le discariche e poi non ha bonificato nulla. Dal momento che la magistratura campana, a sua volta, è in parte complice consapevole di questo sistema, desidero denunciare qui in Aula lo scandalo di un'impresa che ha incassato 230 miliardi e non ha bonificato nulla. Questa impresa ha invece noleggiato a caldo, presso imprese camorristiche, notoriamente legate al crimine organizzato, attrezzature rimaste inutilizzate, perché i lavoratori socialmente utili, che lavoravano sottopagati per la Iacorossi (per un salario di 800 euro al mese), non erano nemmeno in grado di adoperarle.

MATTEOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MATTEOLI (AN). Signor Presidente, durante il dibattito su questo provvedimento ho ritenuto di non intervenire, sia in Commissione che in Aula, forse sbagliando, ma per una questione di buon gusto, avendo svolto un ruolo istituzionale diverso nella precedente legislatura.

Non sono intervenuto nemmeno quando si è deciso di riaprire alcune discariche, su cui invece nella precedente legislatura c'era stata una presa di posizione per la loro chiusura, dopo aver condotto una trattativa. Mi riferisco ad Ariano Irpino, ma anche ad altre realtà.

Ora però siamo di fronte ad un emendamento su cui francamente non posso esimermi dal dire qualcosa. Credo che il collega Novi abbia perfettamente ragione.

Quando si nomina un commissario nell'emergenza, lo si fa per snellire le procedure, per far sì che tutto si svolga nel modo più veloce possibile, per arrivare a raggiungere l'obiettivo. Anche precedentemente erano stati nominati dei commissari, visto che ce n'è uno da 12-13 anni. Nella prima fase si era ritenuto di nominare i prefetti, poi si era passati al coinvolgimento del presidente della Giunta regionale (che ad un certo punto ritenne di volersi dimettere, anche con una certa polemica), poi si è tornati a nominare i prefetti; ma mai era accaduto che si nominasse un commissario e addirittura gli si attribuissero i poteri che si stanno accordando a Guido Bertolaso. Affermo questo, anche se ritengo giusta la sua nomina, perché egli ha una struttura alle spalle che può certamente garantire più di altri di iniziare a risolvere il problema.

Contemporaneamente a questo si approva un emendamento con il quale, praticamente, si paralizza l'attività del commissario perché si decide che egli debba rivolgersi alla Regione per quanto riguarda i consorzi: in questo modo è evidente che si paralizza nuovamente il suo lavoro.

Vorrei quindi fare una riflessione diretta anche ai colleghi della maggioranza, che invito a non votare a favore di questo emendamento, perché oltre a tornare a paralizzare l'azione del commissario rinvia nuovamente la palla alla Regione che francamente in questi anni non si è dimostrata capace di risolvere il problema. Vorrei, piuttosto, che facessimo tutti insieme una riflessione sul fatto che c'è stata collaborazione tra maggioranza e opposizione, anche nei punti di contrasto: certamente in questo provvedimento vi è stato un contributo molto forte fornito dall'opposizione. Prego, pertanto, tutta l'Assemblea di votare contro l'emendamento in votazione.

PRESIDENTE. Credo che anche l'intervento del collega Matteoli sia riferibile all'articolo nel suo complesso, non certo all'emendamento in questo momento in votazione.

PIGLIONICA (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

PIGLIONICA (Ulivo). Signor Presidente, vorrei semplicemente spiegare i motivi per cui è stato presentato l'emendamento soprattutto con l'intento di tranquillizzare l'Aula su un aspetto. I consorzi, nei fatti, hanno la vita segnata dall'approvazione della nuova legge regionale, che avendo ridisegnato i territori campani ed essendo passati da 18 consorzi a 6 Ambiti territoriali ottimali, nei fatti ha già segnato la morte di questi consorzi che, effettivamente, sono stati luogo di pratiche del tutto inaccettabili. Molti di questi consorzi sono già commissariati e la proposta al presidente è dovuta solo al fatto che, essendo i consorzi di istituzione regionale, non vorremmo avviare un contenzioso rispetto a decisioni del commissario. Nessuno ha intenzione di tutelare strutture inefficienti, che tra l'altro sono state decretate morte dall'approvazione della legge regionale che istituisce dal 1° gennaio 2008 sei Ambiti territoriali ottimali.

PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che le questioni cui ci si riferisce sono già state votate. L'emendamento in votazione, invece, si riferisce alla raccolta differenziata a domicilio, che non c'entra nulla con l'argomento degli interventi svolti.

NOVI (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, anche se, senatore Novi, mi sembra di poter escludere che si possano svolgere due interventi sullo stesso emendamento, anche considerato che si riferisce ad altra questione.

 

NOVI (FI). Signor Presidente, siccome in Italia gli enti soppressi in genere durano in eterno, molti di questi consorzi che saranno soppressi tuttora funzionano e continueranno a farlo ponendo in essere le pratiche e le consuetudini di sempre.

PRESIDENTE. Ricordo nuovamente all'Assemblea che stiamo parlando di raccolta differenziata a domicilio e non dei consorzi.

Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.120/3, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

 

 

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. L'emendamento 4.120/4 è inammissibile in quanto privo di portata modificativa.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.120/5.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.120/5, presentato dal senatore Leoni e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.120.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.120, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 4.130/1.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 4.130/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «con le seguenti».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 4.130/1 e gli emendamenti 4.130/2, 4.130/3, 4.130/4 e 4.130/4a.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 4.130/5.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 4.130/5, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «con la seguente».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 4.130/5 e gli emendamenti 4.130/6 e 4.130/7.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.130/8.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.130/8, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.130/9.

IZZO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, dichiarando il voto favorevole, chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE.Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.130/9, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.130/10.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.130/10, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.130/11.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.130/11, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.130.

CONFALONIERI, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, in Commissione si era convenuto di espungere dal testo dell'emendamento la parola «domestiche». L'emendamento pertanto termina con le parole: «anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze».

PRESIDENTE. Chiedo al Presidente della 13a Commissione se conferma quanto detto dal relatore.

SODANO (RC-SE). Confermo, signor Presidente.

D'ONOFRIO (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ONOFRIO (UDC). Signor Presidente, la materia è molto complicata e il punto centrale è che il decreto-legge prevede che siano i cittadini della Campania a pagare l'imposta supplementare. L'emendamento 4.130, presentato dalla Commissione, non risolve in alcun modo il problema e voglio che i cittadini della Campania capiscano e sappiano che l'attuale maggioranza li espone ancora una volta ad un rischio gravissimo.

Voteremo contro l'emendamento, perché è una presa in giro rispetto al costo delle tariffe. (Applausi dal Gruppo FI).

TECCE (RC-SE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TECCE (RC-SE). Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole sull'emendamento 4.130 (testo 2).

Il richiamo alla valutazione della congruità e sostenibilità dei costi permetterà poi di chiarire con l'articolo 7 e l'emendamento della Commissione che non c'è alcun rischio che i cittadini campani, nel pagare dal prossimo 1° gennaio la tariffa integrale, debbano pagare i costi dell'emergenza.

Questo è il tema e da siffatto punto di vista il fatto che in Commissione bilancio si sia chiarito che il decreto è coperto già di per sé e che l'articolo 7 riguarda la gestione ordinaria dà la possibilità, con il combinato disposto di questo emendamento e di quello all'articolo 7, di rassicurare il senatore D'Onofrio che la congruità che qui si chiede impedirà che i cittadini debbano pagare i costi dell'emergenza: dovranno pagare il costo del servizio ordinario deciso dai Comuni che rientreranno nei poteri ordinari dal 1° gennaio 2008.

MORANDO (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MORANDO (Ulivo). Signor Presidente, credo che l'eliminazione della parola «domestiche» non provochi problemi sotto il profilo finanziario; anzi, a quel punto, si riferisce a tutte le utenze, anche a quelle non domestiche. Quindi, si presuppone che paradossalmente sotto il profilo finanziario l'abolizione della parola «domestiche» sia virtuosa.

POLLEDRI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

POLLEDRI (LNP). Signor Presidente, il senatore Tecce ha svolto una considerazione politica ed ha evidenziato il costo; quando il presidente D'Onofrio ha chiesto giustamente chi pagherà per questo il collega Tecce ha risposto che non sarà l'utente. Ora il presidente Morando ha parlato anche di virtuosità: allora delle due l'una, perché qualcuno in un qualche modo ha torto.

Anche per me la variazione potrebbe avere un effetto virtuoso dal punto di vista finanziario; tuttavia, signor Presidente, ricordo che nella passata legislatura, ad ogni piè sospinto, l'opposizione chiedeva giustamente la relazione tecnica e la convocazione della Commissione bilancio. Mi sembra che nell'ultima fase dei nostri lavori parlamentari questa prassi venga ampiamente trascurata. Il presidente della 5a Commissione Morando ha espresso la sua opinione, ma il Governo dispone di uffici tecnici e quindi può produrre una relazione. Dunque, signor Presidente, nella mia qualità di commissario, le chiedo di sospendere i lavori affinché venga convocata la Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Senatore Polledri, il mio è stato un eccesso di zelo nel richiedere il parere della Commissione bilancio, che può essere espresso direttamente in Aula in base all'articolo 100 del Regolamento.

IZZO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Preannuncio il voto contrario del Gruppo Forza Italia sull'emendamento 4.130 (testo 2). Infatti, per la verità, la maggioranza cerca di salvarsi l'anima con questa proposta emendativa.

Il vero dato è un altro, egregi colleghi, signor Presidente, signor rappresentante delGoverno: si tratta di una toppa nuova su un vestito vecchio. Alla fine, però, si scarica tutto il costo (in base all'articolo 7 del provvedimento) sui cittadini campani, i quali non sono responsabili della situazione oggi esistente. Non è possibile determinare l'obbligo che è già partito l'11 maggio scorso nei confronti dei Comuni di affidarsi ai consorzi, i quali avrebbero 90 giorni dall'approvazione del provvedimento per presentare il piano economico-finanziario del costo della raccolta. Tutto ciò è veramente assurdo! Si chiede ai Comuni di imporre ai cittadini per i prossimi cinque anni, a partire dal 1° gennaio 2008, l'intero costo del ciclo di raccolta dei rifiuti, compreso quello relativo ai rifiuti stoccati, per l'incapacità e l'inefficienza dei commissari governativi e soprattutto della Regione Campania.

Si tratta di un emendamento che non riteniamo di poter sostenere, seppure cerca di migliorare il testo del provvedimento. Quest'ultimo, infatti, andava migliorato con le nostre proposte emendative, che fissavano fin da ora delle tariffe giuste ed eque e quindi senza determinare invece delle tariffe capestro. E tanto oltre al fatto di avere esposto la Regione Campania e tutti noi campani al pubblico ludibrio non soltanto italiano, ma di tutti gli altri Paesiper la cattiva gestione del problema da parte dei commissari straordinari, a cominciare dai presidenti Losco e Bassolino.

Chiedo, inoltre, la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.130 (testo 2), presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. La Costituzione prevede che deputati e senatori possano votare secondo la propria volontà senza doverne rispondere. Non c'è da stupirsi per l'astensione di qualcuno.

Passiamo ora all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5 del decreto-legge.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, quando esaminiamo gli emendamenti accantonati?

 

PRESIDENTE. Vuole tornare sugli accantonati? Mi dica lei. Abbiamo accantonato gli emendamenti 4.3, 4.4 e 4.6, anche se il problema era sorto sul primo di essi.

 

CONFALONIERI, relatore. Al collega Formisano vorrei dire che il Commissario delegato ha già molte prerogative che gli sono state conferite con questo decreto. È fuori dalle sue prerogative la certificazione di efficienza e affidabilità dei consorzi che, come è stato riferito e ricordato anche da altri colleghi, afferisce alla Regione che dovrebbe farlo. Pertanto, confermo il parere contrario sull'emendamento 4.3.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Mi sembra che la richiesta di accantonamento non abbia portato a nessuna considerazione delle argomentazioni che avevo svolto e che erano state condivise anche da colleghi della maggioranza.

Dato che il relatore insiste nel suo parere contrario, chiedo il voto elettronico sull'emendamento 4.3, sperando che i colleghi della maggioranza, che avevano condiviso il mio ragionamento, possano esprimere anche loro un parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, alla votazione dell'emendamento 4.3.

Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 4.3, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. L'emendamento 4.3 non è stato approvato per pochissimo.

Vista la delicatezza, metto ai voti, mediante procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, l'emendamento 4.4, presentato dai senatori D'Alì e Scotti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva.

 

Metto ai voti l'emendamento 4.6, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, propongo il ritiro dell'emendamento 5.3/1, altrimenti esprimo parere contrario.

Esprimo parere favorevole all'emendamento 5.3 e parere contrario all'emendamento 5.4.

L'emendamento 5.0.100, presentato dal senatore Libé, propone una questione vera e anche condivisibile. Suggerisco e propongo al collega Libé di trasformarlo in un ordine del giorno in ragione del fatto che la medesima questione è già presente all'articolo 5, comma 5-bis, del precedente decreto-legge n. 263 del 9 ottobre 2006. Ribadirla in questo nuovo decreto sarebbe pleonastico. Credo invece che un ordine del giorno rafforzativo in tal senso possa essere molto apprezzato, condiviso oltre che utile.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Chiedo al senatore Stefani se accetta l'invito del relatore di ritirare l'emendamento.

 

STEFANI (LNP). Accetto e ritiro l'emendamento 5.3/1.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 5/3, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5.4, presentato dai senatori Stefani e Leoni.

Non è approvato.

Senatore Libè, le chiedo se accetta l'invito del relatore a trasformare l'emendamento 5.0.100 in un ordine del giorno.

 

LIBE' (UDC). Accolgo l'invito e trasformo l'emendamento nell'ordine del giorno G5.100.

 

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno non verrà posto ai voti.

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 6 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Esprimo parere contrario sugli emendamenti 6.100, 6.1, 6.101, 6.40/1, 6.40/2, 6.6 e 6.7. Il parere è invece favorevole sugli emendamenti 6.2, 6.30 e 6.40.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 6.100, presentato dal senatore Pirovano e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.1.

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). A me sembra assolutamente congrua la previsione che, oltre ai presidenti delle Province e della Regione Campania, anche il sindaco di Napoli, limitatamente alla città di Napoli, faccia parte dei subcommissari. Si tratta della realtà urbana assolutamente più rilevante di tutta quell'area ed esiste un voto unanime del Consiglio comunale di Napoli affinché il suo sindaco, che poi spesso, anche dal punto di vista dell'immagine, è il primo interlocutore non solo dei cittadini ma anche dei mass media nella vicenda, debba essere coinvolto non tanto nella responsabilizzazione, quanto nella gestione di questa delicatissima situazione.

Ricordo che il sindaco di Napoli ha espresso personalmente la sua disponibilità e il Consiglio comunale di Napoli ha deliberato all'unanimità affinché venga annoverato tra i subcommissari.

Non comprendo pertanto per quale motivo il relatore e il Governo siano contrari a questa previsione che mi sembra assolutamente di buonsenso, perché - ripeto - il sindaco di Napoli rappresenta la realtà urbana maggiormente interessata dalla vicenda, in termini di popolazione e quindi anche di quantitativi di smaltimento dei rifiuti.

FRANCO Paolo (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiedo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 6.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.2.

IZZO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Nel prendere atto che la maggioranza è contro i poteri del sindaco di Napoli, onorevole Rosa Russo Iervolino, e che quindi non la difende più nessuno, dichiaro che la difendiamo noi dell'opposizione e preannuncio il voto favorevole del nostro Gruppo sull'emendamento 6.2. Ricordo che siamo stati noi a suggerire che la nomina fosse a titolo gratuito, ma per la verità ciò è stato condiviso dall'intera Commissione.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 6.2, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Risulta pertanto precluso l'emendamento 6.101.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.30.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiedo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 6.30, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.40/1.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco Paolo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 6.40/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 6.40/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.40.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 6.40, presentato dalla Commissione..

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risulta pertanto precluso l'emendamento 6.6.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.7.

 

FRANCO Paolo (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Franco, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 6.7, presentato dai senatori Stefani e Leoni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli emendamenti e dell'ordine del giorno riferiti all'articolo 7 del decreto-legge, che invito i presentatori ad illustrare.Comunico inoltre che i Gruppi hanno esaurito i tempi a loro disposizione.

LIBE' (UDC). Signor Presidente, non so se giudicare l'articolo 7 il più scandaloso, però fa sicuramente a gara con tutti gli altri, nel senso che o ci spieghiamo chiaramente il problema dei costi in Campania oppure continuiamo a raccontarci quello che la maggioranza ci racconta ogni volta. Visto che l'articolo 7 si collega anche all'articolo 8, vorrei capire dal Governo - che non sta rispondendo a nessuna delle domande - dove si intendono prendere le risorse per coprire le spese di quanto sta succedendo in Campania. Dato che, da parlamentare del Nord, ritengo che ci dobbiamo fare carico di questo problema economico (l'ho già detto e lo ripeto), bisogna verificare come sono spesi questi soldi. L'articolo 7 ripete e ribadisce - e questo è quanto la sinistra sta facendo - che i costi del disastro ambientale in Campania vengono pagati dai cittadini con l'aumento delle tariffe. La Regione, così come il Governo, non paga niente.

 

PRESIDENTE. I restanti emendamenti e l'ordine del giorno si intendono illustrati.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.

CONFALONIERI, relatore. Esprimo parere contrario sugli emendamenti 7.1, 7.2, 7.3 e 7.100, 7.50/1, 7.50/2, 7.50/3, 7.50/4, 7.6, 7.7 e 7.8, su cui vi è il parere contrario della 5a Commissione; contrario sugli emendamenti 7.50/5 e 7.101 e favorevole sull'emendamento 7.50.

Chiedo ai presentatori di ritirare gli emendamenti 7.5 (su cui vi è anche il parere contrario della 5a Commissione) per trasformarlo in un ordine del giorno e 7.9, poiché il suo contenuto è già previsto nell'articolo 4, come modificato dall'emendamento 4.500.

Esprimo parere favorevole all'ordine del giorno G7.100.

Infine, il parere è contrario a tutti gli emendamenti tendenti ad inserire articoli aggiuntivi dopo l'articolo 7.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

PASTORE (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

PASTORE (FI). Signor Presidente, vorrei chiedere al relatore di considerare l'opportunità di accantonare l'articolo 7, non per il merito (che comunque mi sembra sconvolgente, perché in futuro i Comuni campani non applicheranno le ordinarie misure legislative ma una norma speciale, che riguarda non l'emergenza, bensì quanto avverrà in futuro), ma perché la sanzione prevista in caso di mancata adozione di tale misura, sicuramente vessatoria, è lo scioglimento dei Consigli comunali sulla base di una norma che si applica quando vi sono gravi violazioni della Costituzione, dell'ordine pubblico o di legge, quindi situazioni drammatiche che autorizzano l'autorità a sciogliere i Consigli comunali.

Non so se questo aspetto sia stato approfondito dal relatore e dal Governo. Inviterei a riflettere su tale passaggio, perché stiamo commettendo un abuso legislativo anche nei confronti dell'ordinamento degli enti locali, riconosciuto a livello costituzionale.

 

PRESIDENTE. Vorrei conoscere il parere del relatore rispetto alla proposta del collega Pastore.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, rispetto alla proposta di accantonamento dell'articolo 7 avanzata dal senatore Pastore il mio parere è contrario. Ho ascoltato il suo intervento e debbo dire che la questione è stata abbondantemente e ampiamente discussa già in Commissione, ove abbiamo raggiunto gli intendimenti che qui, in termini di pareri, ho esposto. Pertanto, mi sembra francamente una discussione già conclusa in Commissione, anche se, ovviamente, con opinioni diverse.

MATTEOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MATTEOLI (AN). Signor Presidente, credo che la seduta debba terminare qui, essendo convocato il Parlamento in seduta comune alle ore 12, tra l'altro per un voto importante. Se continuiamo a lavorare nonostante la seduta alla Camera sia convocata per le ore 12 si crea un precedente antipatico. Le Commissioni non possono lavorare in concomitanza con l'Aula, figuriamoci se può lavorare l'Aula quando è convocata alla Camera una riunione del Parlamento in seduta comune. Credo pertanto che alle 12 dovremmo sospendere i lavori, per consentire a chi lo vorrà di recarsi a votare. È vero che questa volta abbiamo avuto notizia che voteranno prima i deputati e poi i senatori, ma mi sembra sia nella logica delle cose togliere la seduta alle ore 12.

PRESIDENTE. Andiamo per ordine.

Rispetto alla proposta del senatore Pastore, poiché la stessa non è stata recepita dal relatore credo si debba procedere nell'esame dell'articolo.

Quanto alla richiesta del collega Matteoli, il calendario è stato approvato all'unanimità e nello stesso era specificamente individuata la votazione dei senatori alla Camera per le ore 13,15 e la chiusura della seduta del Senato per le ore 13.

TOFANI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TOFANI (AN). Signor Presidente, ho preso parte alla Conferenza dei Capigruppo per il Gruppo di Alleanza Nazionale e non è stato deciso questo. È stato solamente annunciato che avrebbero votato per primi i deputati, ma ciò non è stato assolutamente argomento di dibattito.

PRESIDENTE. Senatore Tofani, per la seduta antimeridiana di mercoledì 20, ossia quella in corso, l'orario indicato era 9,30‑13 e nessuno ha sollevato problemi rispetto alla sua conclusione. Colleghi, c'è una serie infinita di precedenti rispetto a questa situazione. Se qualcuno avesse sollevato il problema in sede di Conferenza dei Capigruppo sarebbe stata data una risposta; non essendovi stata alcuna segnalazione in tal senso ritengo che il calendario sia stato approvato all'unanimità.

Procediamo quindi con le votazioni.

SODANO (RC-SE). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, chiederei comunque dieci minuti di sospensione, accogliendo le sollecitazioni dei colleghi su questa parte dell'articolo 7 per le norme che vengono coinvolte. Dal momento che alcuni emendamenti presentati accedono alle richieste avanzate di non arrivare allo scioglimento dei Consigli comunali in caso di inadempienze, ma di provvedere con altre misure, se avessimo dieci minuti per poter procedere ad una riformulazione, d'accordo con il Governo, eviteremmo voti che potrebbero essere anche incomprensibili per l'Aula.

PRESIDENTE. A questo punto chiedo al relatore, rispetto a questa richiesta di sospensione, e data la contemporaneità con il voto alla Camera, se non sia il caso di togliere la seduta e rinviare ad oggi pomeriggio.

 

CONFALONIERI, relatore. D'accordo, Presidente.

 

PRESIDENTE. Pertanto, rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta


Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l' emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l' esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (1566)

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE

Art. 1.

    1. È convertito in legge il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

    2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 1.

(Apertura discariche e messa in sicurezza)

        1. Entro il termine dello stato di emergenza, fissato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 25 gennaio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2007, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi anche provenienti dalle attività di selezione, trattamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania, sono attivati i siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento.

        2. L'utilizzo del sito di Serre in provincia di Salerno è consentito fino alla realizzazione di un nuovo sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti individuato dal Presidente della provincia di Salerno.

        3. L'uso del sito ubicato nel comune di Terzigno di cui al comma 1 è consentito fino al completamento delle attività di collaudo ed alla messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel medesimo territorio, mediante la predisposizione di un apposito piano da adottarsi d'intesa con il Presidente della regione Campania, sentito il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

        4. L'utilizzo dei siti di cui al presente articolo è disposto nel rispetto dei princìpi fondamentali dell'ordinamento, anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria, fatto salvo l'obbligo del Commissario delegato di assicurare le occorrenti misure volte alla tutela della salute e dell'ambiente.

        5. Con apposite ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottate ai sensi dell'articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, possono essere definite ulteriori misure compensative in favore dei comuni di cui al comma 1.

EMENDAMENTO 1.19 (TESTO 2) E SEGUENTI

1.19 (testo 2)

LA COMMISSIONE

Approvato con un subemendamento. Cfr. seduta 170

Sostituire il comma 3 con il seguente:

        «3. L'usofinale del sito ubicato all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, nel comune di Terzigno di cui al comma 1, è consentito per il solo recapito di frazione organica stabilizzata di qualità accertata ed esclusivamente ai fini di ricomposizione morfologica del sito medesimo. Il Commissario delegato assicura la ricomposizione morfologica del sito utilizzato e l'adozione delle occorrenti misure di mitigazione ambientale, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio del comune di Terzigno, mediante la predisposizione di un piano da adottarsi di intesa con il Presidente della regione Campania e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

1.26

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole da: «, ivi compresa la bonifica» fino alla fine del comma.

1.100

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Precluso

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole: «d'intesa con il Presidente della regione Campania» con le seguenti: «a seguito di espletamento di una procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) da parte della Regione Campania

1.28

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Nel medesimo Piano sono previste opere di bonifica e interventi di riqualificazione nelle aree dei comuni di cui al successivo articolo 3».

1.230

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Le parole da: «Dopo il comma» a: «Il Commissario» respinte; seconda parte preclusa

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

        «4. Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, una volta assunte anche le competenze per l'emergenza idrica e per le bonifiche, dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.240

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

        «4. «Il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania dovrà predisporre in tempi brevi, sentito il Presidente della regione Campania ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un apposito Piano di misure di mitigazione ambientale e ricomposizione morfologica dei siti utilizzati, ivi compresa la bonifica e messa in sicurezza dei siti di smaltimento incontrollato di rifiuti esistenti nel territorio della regione Campania. A questo scopo, i sindaci comunicano al Commissario, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i siti da bonificare».

1.29

LEONI, STEFANI

Precluso

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

        «3-bis. Il Commissario delegato promuove a livello regionale, oltre alle iniziative di informazione di cui all'articolo 2 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, una ulteriore campagna informativa volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi e sui costi legati allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e sui costi di smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, nonché sui comportamenti individuali che contribuiscono a diffondere una corretta gestione del sistema dei rifiuti».

1.30

LA COMMISSIONE

Approvato

Sopprimere il comma 4.

1.33

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 4, sopprimere le parole da: «anche in deroga» fino alla fine del comma.

1.35

STEFANI, LEONI

Precluso

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga delle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.101

LIBE'

Precluso

Al comma 4, sopprimere le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.36

LIBE'

Precluso

Al comma 4 sopprimere le parole: «di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico-sanitaria».

1.38

LEONI, STEFANI

Precluso

Al comma 4, dopo le parole: «anche in deroga alle specifiche disposizioni vigenti in materia ambientale, paesaggistico-territoriale, di pianificazione per la difesa del suolo, nonché igienico sanitaria» inserire le seguenti: «da decidere caso per caso con apposito provvedimento del Commissario delegato».

1.39

LEONI, STEFANI

Approvato

Sopprimere il comma 5.

1.102

D'ALI'

Precluso

Al comma 5 sostituire le parole: «possono essere definite» con le seguenti: «sono definite» ed aggiungere, in fine, le parole: «nella misura del 20 per cento delle somme impegnate per l'attivazione delle discariche di cui allo stesso comma 1».

1.40

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Al comma 5 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e dei comuni confinanti con l'area interessata dall'impianto di discarica».

1.41

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Precluso

Alla fine del comma 5 aggiungere le seguenti parole: «e di tutti quei comuni, anche se appartenenti ad altre regioni, i cui centri abitati sono limitrofi alle discariche».

ORDINI DEL GIORNO

G1.100

SODANO, TECCE, VANO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            considerato che l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 61 del 2007 ricomprende tra i siti da destinare a discarica un sito presso il comune di Serre in provincia di Salerno e che l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3590 del 23 maggio 2007, recante «Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania» e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2007, autorizza all'articolo 1 il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti nella regione Campania ad utilizzare quale discarica il sito in località Macchia Soprana nel medesimo comune di Serre;

            considerato che il Presidente della Provincia di Salerno, subcommissario per l'emergenza rifiuti nella regione Campania, ed il comune di Serre, al fine di evitare la realizzazione di due diversi impianti di gestione dei rifiuti in due distinte parti del territorio di questo comune, hanno proposto di individuare sempre in località Macchia Soprana un sito di stoccaggio temporaneo, qualora l'utilizzo di un simile sito dovesse rendersi necessario a seguito dell'aggravarsi della situazione di emergenza,

        impegna il Governo

            a localizzare in località Macchia Soprana il sito di stoccaggio temporaneo la cui apertura dovesse rendersi necessaria nel territorio del comune di Serre a seguito dell'aggravarsi della situazione di emergenza. ________________

(*) Accolto dal Governo. Cfr seduta 170.

G1.101

SODANO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            considerato che nel territorio del comune di Acerra è localizzato l'unico impianto di termovalorizzazione in costruzione nella regione Campania e che il medesimo territorio è da tempo interessato da gravissimi e diffusi fenomeni di inquinamento e di degrado ambientale, e in particolare dalla rilevante presenza di diossina nei suoli e nelle falde, che si ripercuotono drammaticamente sulla qualità della vita e sulla salute della popolazione locale,

            impegna il Governo a non localizzare alcun sito di stoccaggio temporaneo di rifiuti nel territorio del comune di Acerra.

________________

(*) Accolto dal Governo. Cfr seduta 170.

G1.500

BOSONE, FERRANTE, RUBINATO, BAIO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

        in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61,

            in merito ai profili sanitari dell'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Campania, preso atto di quanto riferito al Ministro della salute e dal capo del Dipartimento della Protezione civile, dottor Guido Bertolaso, auditi rispettivamente presso la commissione igiene e sanità e la commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale;

            considerato che il rischio sanitario emergente è correlato all'insorgenza di patologie tumurali e infettive nel medio periodo;

            rilevato che, in relazione alla necessità di rimuovere sollecitamente la situazione emergenziale, il Commissario delegato può operare anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia igienico-sanitaria,

        impegna il Governo

            a costituire presso il Ministero della salute un'unità di monitoraggio del rischio sanitario operante in sinergia con il Commissario delegato, con la funzione di fornire indicazioni cogenti per la rimozione di tutti i rischi riscontrati e di presentare trimestralmente al Parlamento una relazione sull'evoluzione delle situazioni di pericolo, a tutela della salute dei cittadini.

________________

(*) Accolto dal Governo. Cfr seduta 170.

EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

1.0.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Dopo l'articolo, inserire il seguente:

«Art. 1-bis.

        1. I poteri e le competenze del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche sono trasferiti al Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Conseguentemente è disposta la decadenza del Commissario per l'emergenza idrica e del Commissario per le bonifiche».

ARTICOLO 2 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 2.

(Affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti)

        1. All'articolo 3 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie, individua in via di somma urgenza, fatta salva la normativa antimafia, anche mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali società affidatarie del servizio e, ove occorra, in deroga all'articolo 113, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e all'articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, le soluzioni ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti e per l'eventuale smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione. Il Commissario delegato può altresì utilizzare, previa requisizione, gli impianti, le cave dismesse o abbandonate, le discariche che presentano volumetrie disponibili, con le modalità di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria; l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato d'emergenza; in tali casi il Commissario delegato assume la gestione fino alla cessazione dello stato di emergenza e adotta le necessarie misure di protezione volte ad assicurare la tutela della salute e dell'ambiente, nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo eventualmente esistenti. I siti così individuati sono sottratti all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

        2. Tenuto conto della grave situazione in atto nel territorio della regione Campania in materia di rifiuti, al fine di consentire anche l'espletamento delle attività di presidio dei siti da destinare a discarica, il personale di cui all'articolo 1, comma 8, del decreto-legge 30 novembre 2005, n. 245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21, è elevato a non più di trenta unità.

EMENDAMENTI

2.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sopprimere l'articolo.

2.2

LIBE'

Id. em. 2.1

Sopprimere l'articolo.

2.3

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 1.

2.4

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: «Il Commissario delegato, con le necessarie garanzie ambientali e sanitarie,» fino a: «trattamento dei rifiuti della regione».

2.5

LEONI, STEFANI

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: «all'articolo 113, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e».

2.6

STEFANI, LEONI

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: «e all'articolo 202 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152».

2.70/1

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 2.70, sopprimere le parole: «prodotte a decorrere dalla data del 15 dicembre 2005».

2.70/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Le parole da: «all'emendamento» a: «le seguenti» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «15 dicembre 2005» con le seguenti: «30 dicembre 2005».

2.70/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «15 dicembre 2005» con le seguenti: «30 dicembre 2006».

2.70/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «15 dicembre 2005» con le seguenti: «30 gennaio 2006».

2.70/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «15 dicembre 2005» con le seguenti: «30 marzo 2006».

2.70/6

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «15 dicembre 2005» con le seguenti: «30 giugno 2006».

2.70/7

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Precluso

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «15 dicembre 2005» con le seguenti: «30 settembre 2006».

2.70/8

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

Sopprimere le parole: «in conformità al Piano di cui all'articolo 3 comma 1-ter».

2.70/9

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 2.70, sostituire le parole: «al Piano di cui all'articolo 3 comma 1-ter» con le seguenti: «alle previsioni del Piano di cui all'articolo 3, comma 1-ter, che verrà adottato secondo le procedure previste dallo stesso comma 1-ter».

2.70/10

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 2.70, aggiungere, in fine, le parole: «In ogni caso, tali rifiuti devono essere smaltiti nell'ambito del territorio regionale».

2.70   (Testo 2)

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, capoverso 2, al primo periodo sostituire le parole: «trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione» con le seguenti: «, prodotte a decorrere dalla data del 15 dicembre 2005, trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione in conformità al piano di cui all'articolo 3, comma 1-ter».

        Nel secondo periodo sostituire le parole: «del decreto-legge 9 ottobre 2006, n.  263, convertito con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n.  290», con le altre: «del presente decreto».

2.8

STEFANI, LEONI

Precluso

Al comma 1, dopo le parole: «smaltimento delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione» inserire le seguenti: «nell'ambito del territorio regionale».

2.9/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.9, sostituire le parole: «in ogni caso l'affidabilità di tali soggetti in ordine alla» con la seguente: «la».

2.9

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, nel capoverso comma «2» alla fine del primo periodo aggiungere le seguenti parole: «, in modo da garantire in ogni caso l'affidabilità di tali soggetti in ordine alla regolare ed efficace gestione del servizio».

2.10

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO, MALVANO

Respinto

Al comma 1, capoverso 2, prima delle parole: «Il Commissario delegato», anteporre le seguenti: «A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato è altresì nominato Commissario straordinario per le bonifiche e la tutela delle acque per la Regione Campania in sostituzione dell'attuale Commissario».

2.11

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, al capoverso 2, al secondo periodo sostituire la parola: «previa» con le seguenti: «anche tramite».

2.12

CORONELLA, VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «dismesse o abbandonate» aggiungere le seguenti: «ad esclusione dei territori oggetto di attività di riqualificazione e bonifica ambientale ai sensi della legge 426 del 1998».

2.13

BARBATO

Ritirato e trasformato nell'odg n. G3.100

Al comma 1 dopo le parole: «volumetrie disponibili,» aggiungere le seguenti: «ad eccezione di quelle presenti nel territorio del Comune di Acerra».

2.15

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Ritirato e trasformato nell'odg n. G2.100

Al comma 1, capoverso 2, secondo periodo, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti,» fino alla fine del comma.

2.14

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro», fino alla fine del comma.

2.16

D'ALI', SCOTTI

Id. em. 2.14

Al comma 1, capoverso 2, secondo periodo, sopprimere le parole da: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte» sino alla fine del comma.

2.100

LIBE'

Id. em. 2.14

Al comma 1 sopprimere le parole da: «anche sottoposti» fino alla fine del comma.

2.17

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Al comma 1 sopprimere le seguenti parole: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria; l'efficacia di detti provvedimenti è sospesa dal momento dell'adozione del provvedimento di requisizione da parte del Commissario delegato e fino alla cessazione dello stato di emergenza;».

2.20

STEFANI, LEONI

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «anche sottoposti a provvedimenti di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria» inserire le seguenti: «ad eccezione delle cave o delle discariche nelle quali si sospetta il deposito illecito di rifiuti pericolosi».

2.22

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, dopo le parole: «nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo eventualmente esistenti» sono soppresse le seguenti parole: «I siti così individuati sono sottratti all'adozione di misure cautelari reali fino alla cessazione dello stato d'emergenza».

2.260/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Inammissibile

All'emendamento 2.260, sostituire la parola: «straordinario» con la seguente: «delegato».

2.260/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.260, sopprimere le parole: «preliminarmente alla requisizione».

2.260/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.260, sostituire le parole: «preliminarmente alla» con le seguenti: «ai fini della».

2.260/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.260, sostituire le parole: «assicura la» con le seguenti: «procede alla».

2.260/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.260, dopo la parola: «dismesse» inserire le seguenti: «o abbandonate».

2.260/6

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.260, sopprimere le parole: «su tale base».

2.260/7

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 2.260, sopprimere le parole: «dal punto di vista ambientale e sanitario».

2.260

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario delegato, preliminarmente alla requisizione, assicura la ricognizione delle cave dismesse della regione, selezionando su tale base quelle che non presentano profili di rischio dal punto di vista ambientale e sanitario».

2.270

LA COMMISSIONE

Approvato

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

        «1-bis. Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento sentiti i Presidenti delle regioni confinanti».

2.28

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Precluso

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Per l'utilizzazione delle discariche situate in Campania e allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, il Commissario delegato adotta ogni provvedimento di concerto con i Presidenti delle regioni confinanti».

2.101

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Respinto

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

        «1-bis. Al fine di agevolare lo smaltimento all'interno del territorio regionale delle balle di rifiuti trattati dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti della regione Campania, l'impianto per la termovalorizzazione del Combustibile Derivato da Rifiuti (CDR) del comune di Acerra può funzionare fino al 31 dicembre 2009 utilizzando anche CDR che non corrisponde alle caratteristiche del decreto ministeriale 5 febbraio 1998, recante individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, anche in deroga ai limiti massimi delle emissioni consentiti dalla normativa vigente e dal provvedimento di valutazione d'impatto ambientale relativo all'impianto».

2.29

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 2.

2.30

STEFANI, LEONI

Id. em. 2.29

Sopprimere il comma 2.

2.31

LEONI, STEFANI

Improcedibile

Al comma 2 sostituire le parole da: «il personale di cui all'articolo 1» fino alla fine del comma, con le seguenti: «il Commissario delegato può utilizzare, attraverso procedure di mobilità, il personale in servizio presso i comuni campani».

2.32/1

LEONI, STEFANI, PIROVANO

Improcedibile

All'emendamento 2.32, alle parole: «non può superare le» premettere le seguenti: «attraverso l'utilizzo di personale in servizio presso le amministrazioni comunali della Campania».

2.32

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 2, sostituire le parole: «è elevato a non più di», con le seguenti: «non può superare le».

2.33

LEONI, STEFANI

Respinto

Al comma 2 aggiungere, in fine, le seguenti parole: «attraverso procedure di mobilità del personale in servizio presso i comuni campani».

ORDINE DEL GIORNO

G2.100 (già em. 2.15)

MORRA, SCOTTI, IZZO, MALVANO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

        in sede di esame del disegno di legge S. 1566 di conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti;

        premesso che:

            il presente provvedimento prevede, fra l'altro, l'utilizzo di discariche che presentano volumetrie disponibili, pur se sottoposte a provvedimenti di sequestro giudiziario;

            è prioritario salvaguardare il territorio da possibili disastri ambientali nonché danni alla salute legati all'attivazione di discariche sottoposte a sequestro giudiziario;

        impegna il Governo a presentare alle competenti commissioni parlamentari, prima dell'eventuale apertura delle discariche sottoposte a provvedimento di sequestro giudiziario, una relazione tecnica che accerti le volumetrie disponibili, la salvaguardia ambientale nonché della salute.

________________

(*) Accolto dal Governo

ARTICOLO 3 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 3.

(Divieto di localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti in alcuni comuni della provincia di Napoli)

        1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in assenza di interventi di riqualificazione o di opere di bonifica del territorio dell'area «Flegrea» - ricompresa nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano e Quarto in provincia di Napoli, per il territorio con termine a quello della discarica «Masseria Riconta» - non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale di rifiuti.

EMENDAMENTI

3.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sopprimere l'articolo.

3.2

D'ALI', SCOTTI

Id. em. 3.1

Sopprimere l'articolo

3.70/1

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Ritirato e trasformato nell'odg n. G3.104

All'emendamento 3.70, dopo le parole: «Masseria Riconta» aggiungere le seguenti: «Parapoti e Ariano Irpino».

3.70/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

Sopprimere le parole: «e nelle aree protette».

3.70/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

Sopprimere le parole: «e nei siti di bonifica di interesse nazionale».

3.70/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

Sopprimere le parole: «, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1».

3.70/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

Sostituire le parole: «, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1» con le seguenti: «, fatte salve inderogabili esigenze igienico-sanitarie».

3.70/6

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Sost. id. em. 3.70/5

Dopo le parole: «, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1»inserire le seguenti: «e salve inderogabili esigenze igienico-sanitarie».

3.70

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: «del territorio» con le seguenti: «nel territorio» e sostituire le parole da: «con termine» sino alla fine con le seguenti: «contermine a quello della discarica "Masseria Riconta", e nelle aree protette e nei siti di bonifica di interesse nazionale, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 1, non possono essere localizzati ulteriori siti di smaltimento finale di rifiuti».

3.4

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Dopo le parole: «Masseria Riconta», inserire le seguenti: «, nel territorio dell'Area ''Nolana'' ricompresa nei Comuni di Casamarciano, Tufino, Comisano, Palma Campania in provincia di Napoli - e nei Comuni della Regione nei cui territori negli ultimi 10 anni sono stati realizzati impianti di discarica di rifiuti, o di C.D.R., o di deposito di ecoballe».

3.5

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Precluso

Al comma 1, dopo le parole: «Masseria Riconta» aggiungere le seguenti: «Parapoti e Ariano Irpino».

3.100

LIBE'

Precluso

Al comma 1, inserire prima delle parole: «non possono essere» le parole: «e nei comuni di Ariano Irpino, Savignano Irpino e Sant'Arcangelo Trimonte».

3.6

PALUMBO

Ritirato e trasformato nell'odg n. G3.101

Al comma 1, sopprimere la parola: «finale».

        Conseguentemente alla rubrica dell'articolo 3, sopprimere la parola: «finale».

3.8

PALUMBO

Improcedibile

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministro dell'ambiente promuove una intesa istituzionale tra lo Stato, la regione Campania, la provincia di Napoli e i comuni interessati con l'obiettivo di precisare tempi, modalità e risorse finanziarie necessarie alla riqualificazione e alla bonifica del territorio di cui al comma precedente».

3.9

PALUMBO

Ritirato e trasformato nell'odg n. G3.102

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Entro 3 mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministro dell'ambiente presenta il piano di riqualificazione e bonifica del territorio di cui al comma precedente precisando tempi, modalità e risorse finanziarie necessarie all'attuazione del predetto piano».

3.10

BARBATO

Ritirato e trasformato nell'odg n. G3.100

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Il divieto di cui al comma 1, in assenza di interventi di riqualificazione dell'area quale "area di mitigazione ambientale" si applica anche al territorio del Comune di Acerra».

3.500 (testo 2)

IL RELATORE

Approvato

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Con riferimento a quanto disposto dall'articolo 1 dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 3596 del 15 giugno 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.  138 del 16 giugno 2007, decorso il termine di venti giorni dall'inizio del conferimento dei rifiuti nel sito di Difesa Grande, non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale nel territorio del comune di Ariano Irpino e il sito di Difesa Grande è definitivamente chiuso.».

        Conseguentemente nella rubrica sopprimere le parole: «in alcuni comuni della provincia di Napoli».

ORDINI DEL GIORNO

G3.100 (già emm. 2.13 e 3.10)

BARBATO

Non posto in votazione (*)

Il Senato

        considerato che

            è noto che il territorio del comune di Acerra è stato trasformato in un vero e proprio «inferno ambientale»;

            l'azione devastante delle cosiddette «ecomafie» si è aggiunta per anni all'inquinamento diffuso prodotto da vari insediamenti industriali;

            le campagne di Acerra, note quali produttrici dei migliori prodotti agricoli della Campania felix, sono contaminate da diossina e rifiuti interrati illegalmente;

            il Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, dottor Bertolaso, circa un mese fa, ha pubblicato uno studio commissionato, tra le altre, all'Organizzazione Mondiale della Sanità, dal quale risulta che, a causa dello smaltimento dei rifiuti, i cittadini di Acerra hanno da 9 a 12 volte in più la possibilità dì contrarre tumori rispetto ai residenti in altri Comuni;

            il Commissario straordinario ha inteso utilizzare per lo sversamento dei rifiuti provenienti da tutta la Campania, per arginare la nuova «emergenza rifiuti», le aree del cantiere del termovalorizzatore in corso di costruzione;

            è stata, altresì, occupata la famigerata piazzola n. 7, un'area di stoccaggio costruita illegittimamente, in quanto, come accertato con sentenza del Tar Campania, non preceduta dalla prescritta valutazione di impatto ambientale;

            il Commissario Bertolaso ha, poi, adottato numerose ordinanze di proroga di una precedente ordinanza di autorizzazione allo stoccaggio sulla piazzola n. 7, nonostante una sentenza di annullamento pronunciata dal TAR Lazio per violazione del precedente giudicato del TAR Campania;

            tutto ciò è avvenuto nonostante il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la Dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Acerra, in provincia di Napoli, per fronteggiare l'inquinamento ambientale da diossina (Gazzetta Ufficiale 27 giugno 2006, n. 147, Serie Generale)

        impegna il Governo:

            a valutare l'inopportunità dell'ulteriore utilizzo del sito provvisorio di stoccaggio localizzato nel Comune di Acerra, mostrando la dovuta attenzione per il futuro di una comunità che vive uno stato accertato di emergenza socio-economica in relazione all'inquinamento ambientale da diossina;

            a confermare l'impegno del Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania a procedere all'immediata trasformazione del sito di Acerra in un'area di mitigazione ambientale.

________________

(*) Accolto dal Governo

G3.101   (già em. 3.6) (testo 2)

PALUMBO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            considerato che l'articolo 3 del decreto-legge n.  61 del 2007 riconoscendo che i territori ricadenti nei comuni di Giugliano, Villaricca, Qualiano e Quarto sono quelli che nella regione campana hanno sopportato il maggior peso collegato all'emergenza rifiuti;

            che su tale presupposto è stato espressamente previsto il divieto di localizzare in tali comuni nuovi siti di smaltimento finale dei rifiuti;

            che le motivazioni poste a fondamento di tale disposizione risultano in contrasto con la presenza sul territorio di un sito di stoccaggio in località Taverna del Re, nel comune di Giugliano, dove risulta già accatastata una quantità gigantesca di eco-balle, nell'ordine di milioni di tonnellate;

            che in tale sito si continua a scaricare al ritmo di 2200 eco-balle di rifiuti al giorno, con l'incessante realizzazione di nuove piazzole di cemento che stanno letteralmente divorando i terreni circostanti;

            che, attesa la qualità delle eco-balle, si tratta sostanzialmente di una sterminata discarica a cielo aperto;

            che non si può affermare di voler tutelare la salute dei cittadini e contemporaneamente depositare nelle aree così gravemente compromesse milioni di tonnellate di rifiuti;

        tanto premesso:

            impegna il Governo ad attivare le necessarie iniziative finalizzate a far cessare l'attività di stoccaggio di eco-balle nel sito«Taverna del Re», nel comune di Giugliano, entro il 31 ottobre 2007.

________________

(*) Accolto dal Governo con le parole evidenziate che sostituiscono le altre: «ad impartire al Commissario delegato le opportune disposizioni finalizzate a far cessare l'attività di stoccaggio di eco-balle nel sito «Taverna del Re», nel comune di Giugliano, non oltre il completamento dell'attività di collaudo e messa in esercizio a regime del termovalorizzatore di Acerra, e comunque, entro il 31 agosto 2007»

G3.102   (già em. 3.9)

PALUMBO

Ritirato

Il Senato,

            considerato che i territori ricadenti nei comuni di Giugliano, Villaricca, Qualiano e Quarto, di cui all'articolo 3 del decreto-legge n.  61 del 2007 sono gravemente compromessi dal punto di vista ambientale e sanitario per la presenza di impianti, siti di stoccaggio e discariche sia legali che illegali;

            che come emerge alla relazione del CNR del giugno 2007, un primo studio epidemiologico sulla mortalità nei comuni di Giugliano, Qualiano e Villaricca, aree in cui risultano censiti 39 siti di smaltimento dei rifiuti, la maggior parte contenenti rifiuti pericolosi, ha mostrato aumenti significativi della mortalità per varie forme di neoplasia nonché delle malattie circolatorie e del diabete;

            che è non è più differibile un intervento di bonifica e riqualificazione dei territori predetti;

        tanto premesso:

            impegna il Governo a dare mandato al Commissario delegato affinché, entro tre mesi dalla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, presenti un piano di riqualificazione e bonifica dei siti di smaltimento ubicati nei comuni di cui alla premessa, da adottarsi di intesa con il presidente della regione Campania, sentito il Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare.

G3.103

IL RELATORE

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            in sede di esame del disegno di legge n. 1566,

            considerato che la regione Campania ha annunciato la messa a disposizione di 5 milioni di euro per la bonifica della discarica di Difesa Grande,

        impegna il Governo:

            ad assumere tutte le iniziative necessarie affinché successivamente alla chiusura definitiva della discarica di Difesa Grande sia avviata la bonifica del sito.

________________

(*) Accolto dal Governo

G3.104 (già em. 3.70/1)

VIESPOLI, PARAVIA

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            in sede di esame dell'atto Senato n. 1566,

            considerati gli autorevoli impegni istituzionali assunti di fronte alle popolazioni locali al fine di consentire per soli venti giorni l'utilizzo del sito di discarica di Parapoti, come si è puntualmente verificato, e altresì di non riaprire la suddetta discarica che anzi necessita di rapidi interventi di bonifica,

impegna il Governo al puntuale rispetto degli impegni assunti così da rendere superfluo ogni ulteriore intervento normativo.

________________

(*) Accolto dal Governo

ARTICOLO 4 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 4.

(Consorzi di bacino)

        1. I comuni della regione Campania sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell'articolo 6 della legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10, che utilizzano i lavoratori assegnati in base all'ordinanza del Ministro dell'interno delegato al coordinamento della protezione civile n. 2948 del 25 febbraio 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 1999.

        2. Sono fatti salvi, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto, tra i comuni e i soggetti, anche privati, per l'affidamento della raccolta sia del rifiuto differenziato che indifferenziato.

        3. Qualora i consorzi non adottino le misure prescritte da una specifica ordinanza commissariale, nel termine di novanta giorni dalla sua adozione, per l'incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi, il Commissario delegato può disporre l'accorpamento dei consorzi, ovvero il loro scioglimento.

EMENDAMENTI

4.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sopprimere l'articolo.

4.2

LIBE'

Id. em. 4.1

Sopprimere l'articolo.

4.100

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 1.

4.3

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva,», con le seguenti: «possono avvalersi, previa certificazione di efficienza ed affidabilità rilasciata dal Commissario straordinario».

4.4

D'ALI', SCOTTI

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «sono obbligati ad» con la parola: «possono» e conseguentemente eliminare le parole: «in via esclusiva».

4.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «che utilizzano» con le seguenti: «con alle dipendenze».

4.101

LIBE'

Respinto

Sopprimere il comma 2.

4.7

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sostituire i commi 2 e 3 con i seguenti:

        «2. Qualora i consorzi non siano in grado nell'immediato di prendere in capo la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti ed adottare le misure necessarie per l'incremento significativo dei livelli di raccolta degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi, viene meno l'obbligatorietà da parte dei comuni ad avvalersi dei consorzi per la raccolta differenziata. I comuni provvederanno, visto il carattere di urgenza e la necessità di non interruzione del servizio, e fino alla costituzione degli ATO, ai sensi dell'articolo 198, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

        3. Il soggetto affidatario del servizio integrato di raccolta differenziata pro-tempore è individuato ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

        4. I comuni provvedono alla stabilizzazione del personale impiegato presso i consorzi ai sensi dell'articolo 3 comma 4 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3529 del 30 giugno 2006.

        5. Il Commissario delegato può disporre l'accorpamento dei consorzi inattivi, ovvero il loro scioglimento».

4.80/1

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 4.80 sostituire le parole: «anche con eventuali proroghe già concordate tra le parti prima della» con la seguente: «alla».

4.80

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati alla», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli in corso di esecuzione anche con eventuali proroghe già concordate tra le parti prima della».

4.9

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Assorbito

Al comma 2, sostituire le parole: «, limitatamente alla durata ivi prevista, i contratti già stipulati», con le seguenti: «i contratti già stipulati, nonché quelli comunque in corso di esecuzione,».

4.10

D'ALI', SCOTTI

Respinto

Sopprimere il comma 3.

4.102

LIBE'

Id. em. 4.10

Sopprimere il comma 3.

4.500/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.500 dopo le parole: «Commissario delegato» inserire le seguenti: «di concerto con il Presidente della Regione».

4.500/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.500 dopo le parole: «Commissario delegato» inserire le seguenti: «sentito il Presidente della Regione».

4.500/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.500 sopprimere le parole: «l'accorpamento dei consorzi ovvero».

4.500/4

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 4.500 dopo le parole: «ovvero il loro scioglimento» sostituire le parole: «qualora i consorzi» con le seguenti: «o la risoluzione anticipata dei contratti dei soggetti, anche privati, di cui al comma 2, qualora i consorzi o i soggetti di cui al comma 2».

4.500

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 3, sostituire le parole: «Qualora i consorzi» con le seguenti: «Il Commissario delegato propone alla Regione di disporre l'accorpamento dei consorzi ovvero il loro scioglimento, qualora i consorzi.».

        Conseguentemente sopprimere al comma 3 le seguenti parole: «, il Commissario delegato può disporre l'accorpamento dei consorzi, ovvero il loro scioglimento».

4.103

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Precluso

Al comma 3, dopo le parole: «Qualora i consorzi» inserire le seguenti: «e i soggetti di cui al comma 2».

4.110

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 3, sopprimere la parola: «significativo».

4.120/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Inammissibile

All'emendamento 4.120 sostituire la parola: «assunte» con la seguente: «adottate».

4.120/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Inammissibile

All'emendamento 4.120 sostituire la parola: «assunte» con la seguente: «assicurate».

4.120/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.120 sopprimere le parole: «anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio,».

4.120/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Inammissibile

All'emendamento 4.120 sopprimere le parole: «a domicilio».

4.120/5

LEONI, STEFANI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 4.120, sostituire le parole: «l'obiettivo minimo», con le seguenti: «le percentuali minime».

4.120

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «In particolare dovranno essere assunte misure tali, anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio, da raggiungere l'obiettivo minimo di raccolta differenziata di cui ai commi 1108 e 1109 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296».

4.130/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Le parole da: «All'emendamento» a: «le seguenti» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 4.130 sostituire le parole: «novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto», con le seguenti: «il 31 agosto 2007».

4.130/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 4.130 sostituire le parole: «novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» con le seguenti: «il 30 settembre 2007».

4.130/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 4.130 sostituire le parole: «novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» con le seguenti: «il 31 ottobre 2007».

4.130/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 4.130 sostituire le parole: «novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» con le seguenti: «il 30 novembre 2007».

4.130/4a

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 4.130 sostituire le parole: «novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» con le seguenti: «il 31 dicembre 2007».

4.130/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Le parole da: «All'emendamento» a: «la seguente» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 4.130 sostituire la parola: «novanta» con la seguente: «trenta».

4.130/6

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 4.130 sostituire la parola: «novanta» con la seguente: «sessanta».

4.130/7

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 4.130 sostituire la parola: «novanta» con la seguente: «centoventi».

4.130/8

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.130 dopo le parole: «Commissario delegato», inserire le seguenti: «di concerto con il Presidente della Regione».

4.130/9

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.130 dopo le parole: «Commissario delegato», inserire le seguenti: «sentito il Presidente della Regione».

4.130/10

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.130 sopprimere le parole: «e della sostenibilità».

4.130/11

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 4.130 sopprimere le parole: «anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze domestiche».

4.130

LA COMMISSIONE

V. testo 2

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

        «3-bis. I consorzi predispongono, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, appositi piani economico-finanziari, che sono approvati dal Commissario delegato e che contengono tutti gli elementi indispensabili ai fini della valutazione della congruità e della sostenibilità dei costi, dei ricavi e degli investimenti anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze domestiche».

4.130 (testo 2)

LA COMMISSIONE

Approvato

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

        «3-bis. I consorzi predispongono, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, appositi piani economico-finanziari, che sono approvati dal Commissario delegato e che contengono tutti gli elementi indispensabili ai fini della valutazione della congruità e della sostenibilità dei costi, dei ricavi e degli investimenti anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze ».

ARTICOLO 5 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 5.

(Attuazione di misure emergenziali)

        1. Al fine di assicurare il conseguimento dell'obiettivo del superamento dell'emergenza in atto nel territorio della regione Campania, i prefetti della regione Campania, per quanto di competenza, anche ai sensi del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, assumono ogni necessaria determinazione per assicurare piena effettività agli interventi ed alle iniziative poste in essere dal Commissario delegato.

EMENDAMENTI

5.3/1

STEFANI, LEONI, PIROVANO

Ritirato

All'emendamento 5.3, dopo le parole: «previsti dal presente decreto» inserire le seguenti: «e dai precedenti decreti relativi all'emergenza rifiuti della regione Campania».

5.3

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: «poste in essere» con le seguenti: «previsti dal presente decreto e che sono attuati».

5.4

STEFANI, LEONI

Respinto

Dopo il comma 1 inserire il seguente:

        «1-bis. I giovani che prestano il servizio civile ai sensi della legge 6 marzo 2001, n. 64, ed i militari di truppa che abbiano contratto ferma prefissata nelle Forze Armate e siano residenti nei comuni della regione Campania, vengono, a domanda, impiegati fino al 31 dicembre 2007, dal Commissario delegato per l'emergenza rifiuti della Campania presso i comuni di residenza».

EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 5

5.0.100

LIBE'

Ritirato e trasformato nell'odg n. G5.100

Dopo l'articolo 5, inserire il seguente:

«Art. 5-bis.

(Rifiuti pericolosi)

        Il Commissario delegato con proprio provvedimento vieta con effetto immediato l'importazione nella regione Campania di rifiuti speciali. Al fine di garantire l'osservanza del provvedimento, il Commissario delegato si avvale della collaborazione dei prefetti della regione Campania e delle forze dell'ordine».

G5.100 (già em. 5.0.100)

LIBE'

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            in sede di esame dell'Atto Senato 1566,

          impegna il Governo ad affrontare e risolvere le problematiche poste dall'emendamento 5.0.100.

________________

(*) Accolto dal Governo

ARTICOLO 6 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 6.

(Nomina a sub-commissari dei Presidenti delle province)

        1. Al fine di accelerare le iniziative dirette alla tempestiva restituzione dei poteri agli enti ordinariamente competenti, in un quadro di autosufficienza degli ambiti provinciali, i Presidenti delle province della regione Campania sono nominati sub-commissari ed attuano d'intesa con il Commissario delegato le iniziative necessarie ad assicurare la piena realizzazione del ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in ambito provinciale.

        2. Il comma 3 dell'articolo 1 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, è abrogato.

        3. Con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottati ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, su proposta del Commissario delegato, si provvede alla revoca della dichiarazione dello stato d'emergenza anche limitatamente a singoli ambiti provinciali che presentano sufficiente dotazione impiantistica per assicurare in via ordinaria il ciclo dei rifiuti.

EMENDAMENTI

6.100

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «agli enti ordinariamente competenti» inserire le seguenti: «entro la data del 31 dicembre 2007».

6.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «della regione Campania», aggiungere le seguenti: «e il sindaco di Napoli, limitatamente al proprio territorio comunale,».

6.2

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, dopo le parole: «sono nominati sub-commissari» aggiungere le parole: «a titolo gratuito».

6.101

LIBE'

Precluso

Al comma 1 dopo le parole: «sub-commissari» inserire le parole: «e predispongono».

6.30

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: «ed attuano» con le seguenti: «:essi concorrono alla programmazione ed attuano nei rispettivi ambiti provinciali».

6.40/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 6.40 sopprimere le seguenti parole: «all'impiantistica e».

6.40/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 6.40 alla fine inserire le seguenti parole: «, anche a domicilio».

6.40

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «con particolare riferimento all'impiantistica e alla esigenza di incrementare la raccolta differenziata».

6.6

LEONI, STEFANI

Precluso

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Commissario delegato definisce in accordo con i presidenti delle province, i tempi, i criteri e le modalità per procedere all'attuazione della normativa vigente sulla raccolta differenziata dei rifiuti e alla riorganizzazione delle competenze in materia di gestione dei rifiuti nella regione Campania, anche al termine dello stato di emergenza».

6.7

STEFANI, LEONI

Respinto

Al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «Alla scadenza del periodo di emergenza, il 1º gennaio 2008, decadono le gestioni commissariali nominate ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e ai sensi del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, e del presente decreto e la responsabilità dello svolgimento del servizio dello smaltimento dei rifiuti viene ripristinata in capo agli enti territoriali competenti».

ARTICOLO 7 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 7.

(Tariffe)

        1. In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1º gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, siano applicate misure tariffarie per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Ai comuni che non provvedono nei termini previsti si applicano le disposizioni di cui all'articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

EMENDAMENTI

7.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI

Sopprimere l'articolo.

7.2

D'ALI', SCOTTI

Sopprimere l'articolo.

7.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Sopprimere l'articolo.

7.100

LIBE'

Sopprimere l'articolo.

7.50/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

All'emendamento 7.50 sopprimere le seguenti parole: «e della TIA».

7.50/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

All'emendamento 7.50 sostituire la parola: «integrale» con le seguenti: «pari almeno al 70 per cento».

7.50/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

All'emendamento 7.50 sostituire la parola: «integrale» con le seguenti: «pari almeno all'80 per cento».

7.50/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

All'emendamento 7.50 sostituire la parola: «integrale» con le seguenti: «pari almeno al 90 per cento».

7.50/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

All'emendamento 7.50 sopprimere le seguenti parole: «indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani di cui all'articolo 4».

7.50

LA COMMISSIONE

Al comma 1, sostituire il primo periodo con il seguente: «In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1º gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della determinazione della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e della TIA (Tariffa Igiene Ambientale) siano applicate misure tariffarie per garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani di cui all'articolo 4».

7.5

SODANO, BELLINI

Al comma 1, al primo periodo, dopo le parole: «rifiuti solidi urbani» inserire le seguenti: «o della relativa tariffa» e aggiungere alla fine del periodo le seguenti parole: «indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani economico-finanziari predisposti dai consorzi di cui all'articolo 4 e approvati dal Commissario delegato, ad eccezione dei costi relativi agli interventi di emergenza o comunque eccedenti l'ordinaria gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.».

7.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: «integrale» con la seguente: «almeno del 50 per cento».

7.7

D'ALI', SCOTTI

Dopo le parole: «costi di gestione del servizio» inserire la parola: «ordinario».

7.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Dopo il primo periodo, inserire il seguente: «La differenza che si determinerà tra il costo integrale di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti e l'incasso della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani incassata da ciascun Comune è posta a carico del commissariato, nell'ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale, sino alla esistenza dello stesso e successivamente è posta a carico della regione Campania per un periodo di cinque anni, a decorrere dal 10 gennaio 2008».

        Conseguentemente, ai maggiori oneri si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.

7.101

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Al comma 1, dopo il primo periodo inserire il seguente: «A tal fine i comuni promuovono meccanismi di gestione che comprendono strumenti come l'applicazione della "tariffa a peso" e la raccolta "porta a porta"».

7.9

BELLINI, SODANO

Al comma 1, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: «Nel caso in cui i comuni non provvedano nei termini previsti o non raggiungano gli obiettivi prefissati di raccolta differenziata si procede alla nomina di commissari ad acta».

ORDINE DEL GIORNO

G7.100

D'ALI'

Il Senato,

            in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61,

        impegna il Governo a riferire al Parlamento, entro 60 giorni dalla trasformazione in legge del presente decreto, sull'andamento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti nei comuni della Campania dal 1º gennaio 2006 al 30 giugno 2007, aggiornando periodicamente l'informativa ogni trenta giorni sino al termine dell'intervento straordinario.

EMENDAMENTI TENDENTI AD INSERIRE ARTICOLI AGGIUNTIVI DOPO L'ARTICOLO 7

7.0.2

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Rimborsi)

        1. Nei periodi di irregolare effettuazione del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani, la tariffa viene commisurata per i medesimi periodi al 40 per cento di quella determinata per l'anno di riferimento. L'adozione di ordinanze commissariali o sindacali costituisce prova di irregolare effettuazione del servizio.».

7.0.1

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che alla data del 31 dicembre 2008 non incrementano di almeno il 10 per cento della raccolta differenziata realizzata alla data del 31 dicembre 2007, sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

7.0.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che entro il 31 dicembre 2007 non hanno avviato la raccolta differenziata sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

 


SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XV LEGISLATURA ------

172a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO (*)

 

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2007

(Pomeridiana)

_________________

 

Presidenza del presidente MARINI,

indi del vice presidente CAPRILI

_________________

 

(*) Include l'ERRATA CORRIGE pubblicato nel Resoconto della seduta n. 173 del 21 giugno 2007
(N.B. Il testo in formato PDF non è stato modificato in quanto copia conforme all'originale)

_________________

 

_________________

 

N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Nazionale: AN; Democrazia Cristiana per le autonomie-Partito Repubblicano Italiano-Movimento per l'Autonomia: DCA-PRI-MPA; Forza Italia: FI; Insieme con l'Unione Verdi-Comunisti Italiani: IU-Verdi-Com; Lega Nord Padania: LNP; L'Ulivo: Ulivo; Per le Autonomie: Aut; Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: RC-SE; Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo: SDSE; Unione dei Democraticicristiani e di Centro (UDC): UDC; Misto: Misto; Misto-Consumatori: Misto-Consum; Misto-Italia dei Valori: Misto-IdV; Misto-Italiani nel mondo: Misto-Inm; Misto-Partito Democratico Meridionale (PDM): Misto-PDM;Misto-Popolari-Udeur: Misto-Pop-Udeur; Misto-Sinistra Critica: Misto-SC.

 

 

_________________

Seguito della discussione del disegno di legge:

 

(1566) Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (Relazione orale) (ore 17,04)

 

Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti

 

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1566.

Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 del disegno di legge.

Avverto che gli emendamenti si intendono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Ricordo che nella seduta antimeridiana il relatore ed il rappresentante del Governo hanno espresso il parere sugli emendamenti e sull'ordine del giorno riferiti all'articolo 7.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.1, identico agli emendamenti 7.2, 7.3 e 7.100.

CONFALONIERI, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, le chiedo di accantonare per un breve lasso di tempo l'articolo 7 di cui, a seguito della proficua discussione svoltasi questa mattina, il Governo sta riformulando il secondo periodo.

Quindi, se lei è d'accordo, potremmo accantonare tale articolo per il tempo necessario alla sua riformulazione e procedere all'esame degli articoli 8 e 9.

PRESIDENTE. La Presidenza accoglie la proposta del relatore.

Passiamo quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 8 del decreto-legge che si danno per illustrati.

Faccio presente ai colleghi che i tempi sono stati abbondantemente superati.

LIBE' (UDC). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBE' (UDC). Signor Presidente, chiedo come sia possibile accantonare l'articolo 7, che parla delle tariffe, e passare all'articolo 8, che parla della copertura finanziaria. Credo, per buon senso, che prima dobbiamo discutere l'articolo 7 e poi arrivare all'articolo 8.

PRESIDENTE. Ho acceduto ad una richiesta del relatore, che mi pareva facesse riferimento a contatti che sono in essere.

STIFFONI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STIFFONI (LNP). Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori perché - se non erro - le avevo posto, all'inizio dell'esame degli emendamenti, una domanda che mi sembrava avesse bisogno di una risposta. Ieri le ho chiesto, signor Presidente, che cosa s'intende per riformulazione di un emendamento. Le faccio tre esempi.

L'emendamento 1.19 è stato riformulato nel testo 2 con l'aggiunta della parola «finale» dopo le parole «L'uso». Benissimo.

All'articolo 9, su indicazione della Commissione, sono state inserite alcune parole, alla fine dell'emendamento 9.0.1 (testo 2) che danno un completamento e una maggior comprensione dell'articolo. Bene.

Vi è poi l'emendamento 8.100 (testo 2), presentato dalla senatrice Rubinato e da altri senatori. Orbene, se lei guarda il precedente fascicolo, quello datato 8 giugno 2007, noterà che l'emendamento 8.100 recitava: «Sostituire l'articolo con il seguente: Articolo 8 (Oneri finanziari): 1. «I nuovi o maggiori oneri derivanti dall'attuazione del presente decreto sono posti a carico del bilancio della regione Campania».

L'emendamento 8.100 (testo 2), invece, recita: «Sostituire l'articolo con il seguente: Articolo 8 (Clausola di invarianza della spesa)», anziché: «Oneri finanziari». Se legge tutto l'emendamento, che senz'altro lei ha sotto mano, signor Presidente, si renderà conto che è assolutamente contrario rispetto al primitivo emendamento 8.100.

La domanda che le ho fatto ieri, signor Presidente, è la seguente: è possibile, da parte di un senatore, riformulare il testo di un emendamento non solo con delle aggiunte e con delle correzioni che lo rendano più comprensibile? Avendo presentato un emendamento, lo si può riscrivere totalmente in una maniera assolutamente contraria allo spirito del testo primitivo?

 

PRESIDENTE. La ringrazio, senatore Stiffoni. La sua domanda è chiarissima.

 

STIFFONI (LNP). Signor Presidente, mi consenta, devo farle anche una richiesta, ossia che l'emendamento 8.100 (testo 2), stante che i termini per la presentazione degli emendamenti per l'Aula erano da tempo scaduti, non venga preso in considerazione e che invece venga discusso e votato l'emendamento 8.100, così formulato nel fascicolo n. 1 dell'8 giugno 2007.

PRESIDENTE. Senatore Stiffoni, ricordo bene la sua domanda di ieri e l'ho approfondita. Quindi, con riferimento ai suoi rilievi circa la formulazione dell'emendamento 8.100 (testo 2), a firma Rubinato, le preciso che, in via generale, è nella piena disponibilità di ciascun presentatore la potestà di riformulare le proposte emendative a propria firma.

In particolare, le modifiche apportate al testo della proposta emendativa in questione attengono alla copertura finanziaria e conseguono direttamente dal parere espresso dalla Commissione bilancio sull'iniziale formulazione dell'emendamento medesimo.

Per queste ragioni, alla luce di una prassi costante e mai posta in discussione, la riformulazione dell'emendamento in questione è da considerarsi pacificamente ammissibile.

Quindi, possiamo andare avanti, senatore. (Commenti del senatore Stiffoni). Io le ho motivato la prassi del Senato.

STIFFONI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STIFFONI (LNP). Signor Presidente, la ringrazio. Accetto la sua delucidazione; pertanto, lei mi conforta nel fatto che, in qualsiasi momento, il sottoscritto può, anche in Aula, cambiare il testo di un emendamento, riformulandolo, anche stravolgendolo completamente, come è stato fatto in questo caso. Se così è, naturalmente, le confermo che da parte mia e da tutto il nostro Gruppo sarà seguita questa prassi, quando lo riterremo più opportuno.

PRESIDENTE. Stravolgendolo proprio no, senatore Stiffoni, perché qui siamo sempre in tema di copertura finanziaria.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Affronterò due questioni brevi, ma utili alla prosecuzione dei nostri lavori. Il relatore ha chiesto l'accantonamento dell'articolo 7, che gli è stato accordato.

Poiché ritengo che gli articoli 7 e 8 siano strettamente connessi tra loro, riguardando entrambi la copertura finanziaria del provvedimento, non è possibile procedere serenamente all'esame dell'articolo 8 sospendendo l'esame del precedente. Sospendiamo dunque l'esame di entrambi e affrontiamolo dopo dal momento che riguardano tutti e due la copertura finanziaria del decreto.

Inoltre, poiché da questo continuo aggiornamento di proposte provenienti non solo dai senatori ma anche dal relatore e dal Governo, i tempi si allungano, le chiederei di valutare la possibilità di assegnare ai Gruppi un ulteriore lasso di tempo per discutere ed esaminare le nuove proposte.

Non abbiamo fatto, come lei ha visto, pratica ostruzionistica in questa occasione; anzi, sia in Commissione sia in Aula, abbiamo mostrato di voler costruire un testo il più compatibile possibile con il nostro ordinamento.

CONFALONIERI, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, seppure esiste un'ovvia relazione tra gli articoli 7 e 8, tuttavia la sospensione dell'esame dell'articolo 7 si riferisce ad un punto specifico, quello relativo allo scioglimento dei Consigli comunali, peraltro recependo richieste provenienti dall'opposizione. La mia opinione, pertanto, è che l'articolo 8, così com'è, possa essere immediatamente esaminato. (Commenti dei senatori Pastore e Izzo).

PRESIDENTE. Vorrei sapere se, esaminato l'articolo 8, lei intende passare subito dopo all'articolo 7 o ha bisogno di un quarto d'ora per affrontare il problema in generale: se così fosse, noi potremmo sospendere la seduta per venti minuti, durante i quali affrontare le due o tre questioni aperte, per poi tornare in Aula e votare.

CONFALONIERI, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, la sua proposta è accettabile; vorrei, però, sapere se nei venti minuti è compreso anche il tempo per il parere che la 5a Commissione deve esprimere.

 

PRESIDENTE. Certamente, è compreso tutto.

MORANDO (Ulivo). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MORANDO (Ulivo). Signor Presidente, se lei ha intenzione di sospendere la seduta, allora le vorrei chiedere di trasmettere immediatamente alla Commissione bilancio il testo di un emendamento riformulato che noi non abbiamo ancora esaminato, ma che certamente dobbiamo riesaminare. Se lei sospende per venti minuti e mi autorizza a convocare la Commissione bilancio, conferendomi l'emendamento relativo, io riunirò subito la Commissione.

Aggiungo che, facendosi questa sospensione, vorrei che lei mi conferisse anche quel secondo emendamento che riguarda le sanzioni per inadempimento relative alle tariffe. Infatti, signor Presidente, le confesso che gestire la Commissione bilancio con questo continuo stillicidio di innovazioni che hanno rilievo finanziario sta diventando veramente molto difficile. Se quindi c'è un ulteriore emendamento, ce lo diano, se non c'è, non ce lo diano e finiamola lì.

PRESIDENTE. Senatore Morando, il suo intervento mi sembra molto chiaro. Tutti e due gli emendamenti saranno trasmessi alla 5a Commissione. Prego il relatore e il Presidente della Commissione di chiarire in questi venti minuti le questioni che sono in discussione, prima in Commissione e poi in Aula, ormai da lungo tempo. Dopodiché, tra venti minuti procederemo con il voto.

La seduta è sospesa.

 

(La seduta, sospesa alle ore 17,16, è ripresa alle ore 17,41).

 

La seduta è ripresa.

Comunico all'Aula che la Commissione bilancio ha bisogno di altri venti minuti per concludere i propri lavori.

Sospendo pertanto la seduta fino alle ore 18,10.

 

(La seduta, sospesa alle ore 17,42, è ripresa alle ore 18,11).

 

Riprendiamo i nostri lavori.

Prego il senatore Morando di rendere noto il parere espresso dalla 5a Commissione permanente sui due emendamenti.

MORANDO (Ulivo). Signor Presidente, credo che il testo del parere sia appena pervenuto in Aula. Sull'emendamento 7.800 la Commissione ha espresso parere di nulla osta, poiché ha valutato che non avesse rilievo finanziario. Invece, il parere sull'emendamento 9.6 (testo 3) è di nulla osta a condizione, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che dopo la parola "assicura", siano inserite le altre... Chiedo che dalla Commissione mi portino il testo, perché quello di cui dispongo non è quello corretto; ho commesso l'errore di non portare con me in Aula il testo che avevo in Commissione.

 

PRESIDENTE. Posso aiutarla, il testo l'ho io. Dopo la parola "assicura" sono inserite le seguenti: ", nel limite massimo delle risorse disponibili per la gestione commissariale,".

 

MORANDO (Ulivo). Esatto. Si tratta, quindi, di un parere di nulla osta condizionato, ai sensi dell'articolo 81, all'inserimento dopo la parola "assicura" delle parole di cui ha appena dato lettura il Presidente; il testo dell'emendamento prosegue poi esattamente con quanto già contenuto nel testo già presentato.

Naturalmente, se non venisse accolta la nostra condizione, il parere sarebbe contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 7 del decreto-legge, precedentemente accantonati.

PASTORE (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

PASTORE (FI). Signor Presidente, vorrei un chiarimento sull'emendamento 7.800, che considero pregiudiziale rispetto al tipo di voto da esprimere anche sulle restanti proposte modificative.

L'emendamento 7.800 prevede comunque la sanzione di cui all'articolo 141, comma 1, del testo unico sugli enti locali, cioè lo scioglimento del Comune. Se però viene nominato un commissario che adotta come tale la delibera che avrebbe dovuto adottare il Consiglio comunale, non c'è più ragione di sciogliere lo stesso, perché la delibera c'è e c'è la norma che stabilisce la tariffa, come prevede la prima parte dell'articolo 7; quindi, non vedo perché venga richiamato l'articolo 141, comma 1, che è dedicato allo scioglimento del Consiglio comunale.

Leggendo la norma, sembrerebbe che si nomina il commissario, il quale adotta la delibera; quindi, viene meno la fase di inadempienza e si scioglie il Consiglio comunale. Se così fosse, sinceramente questa procedura sarebbe di anomalia tale da richiedere almeno un approfondimento e un chiarimento, perché non se ne vedono le ragioni.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, non c'è alcuna anomalia perché si replica una procedura utilizzata e diffusa in casi simili, non ultima l'evenienza che il Consiglio comunale non adotti nei termini previsti il bilancio, nel qual caso si nomina un commissario ad acta che adotta il bilancio, ma si avvia la procedura di scioglimento per grave violazione di legge.

È evidente che con la proposta del Governo intendiamo assimilare la mancata previsione della tariffa corrispondente ai costi del Comune ad una grave violazione di legge; altrimenti, se non c'è una sanzione severa, diciamo la verità, manteniamo la situazione esistente da questo punto di vista, e non voglio dire altro.

PASTORE (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. La risposta mi pare chiara, a parte il giudizio di merito. Un minuto, senatore Pastore, sono finiti i tempi.

 

PASTORE (FI). Signor Presidente, è chiaro che si tratta di una sanzione straordinaria per una delibera che comunque viene posta in essere dal commissario ad acta. Quindi, si aggiunge questa sanzione che è del tutto eccezionale. Io non sono d'accordo, ma mi fa piacere che sia chiaro in quest'Aula a quali conseguenze può portare una simile inadempienza.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Senatore D'Alì, ormai la questione è chiara. La prego, siamo in fase di votazione e i tempi sono esauriti. Sono molto attento a far esprimere qualche posizione come quella del senatore Pastore, però non potrei dare la parola. Solo un attimo, senatore D'Alì.

 

D'ALI' (FI). Mi perdoni, Presidente, l'articolo 7 non riguarda solamente la questione esposta dal senatore Pastore, ma anche una delle problematiche fondamentali ai fini della copertura finanziaria del decreto, sulla quale qualche parola dobbiamo spenderla. Del resto, anche il parere testé espresso dal presidente Morando ci rafforza nella preoccupazione che, attraverso l'articolo 7, si voglia scaricare sui cittadini della Campania tutto il costo dell'operazione emergenza.

Infatti, come diremo anche nel corso dell'esame dell'articolo 8, signor Presidente, il Governo si è ostinato a non volerci rappresentare l'entità di questo costo; ci ha solamente indicato quali erano le disponibilità nei capitoli di bilancio della Protezione civile; ci dice poi che c'è una clausola di invarianza della spesa, ma non quanto costa l'operazione e ogni volta che si aggiunge un costo ulteriore, come quello nell'ultima proposta del relatore (perdoni, Presidente, ma ci troviamo di fronte a continue proposizioni e dobbiamo pur commentare), la Commissione bilancio rinvia alla clausola di invarianza della spesa. Ciò significa che quella spesa aggiuntiva dovrà uscire dalle previsioni dell'articolo 7, cioè dalle tariffe che i Comuni dovranno adottare entro il mese di dicembre e dal 1° gennaio 2008, che serviranno inevitabilmente, nei fatti, anche se formalmente non appare, a pagare le maggiori spese.

La vera emergenza, signor Presidente e colleghi, non sono i rifiuti in Campania, ma l'atteggiamento di questa maggioranza e di questo Governo che non vogliono disporre le somme necessarie per ovviare all'emergenza. (Applausi dal Gruppo FI). Questa è la vera emergenza e la vogliono caricare sulle spalle dei cittadini campani; ve ne assumerete la responsabilità ed in più con la conseguenza... (Il microfono si disattiva automaticamente).

 

PRESIDENTE. Prego, concluda senatore.

 

D'ALI' (FI). ... di sciogliere i Consigli comunali ove stabiliscano tariffe limitate alle esigenze ordinarie e non vadano a coprire le emergenze precedenti. Non so poi sull'articolo 9 cosa accadrà. Il Governo ci deve ancora dire quanto costa l'emergenza, non quanto c'è nella disponibilità dei conti della Protezione civile; quanto costa tutto ciò e chi paga!

D'ONOFRIO (UDC). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ONOFRIO (UDC). Signor Presidente, la ringrazio della possibilità di parlare. Intervengo solo per dire che ringrazio il collega D'Andrea che ha spiegato, in modo ineccepibile e corretto, che è chiaro - e i colleghi del centro-sinistra lo devono avere chiaro - che, in mancanza della delibera di aumentare le tariffe, si scioglie il Consiglio comunale. Avevate creduto di aggirare questo problema ed esso rimane. È bene che si sappia che si sciolgono tutti i Consigli comunali della Campania che non adottano queste delibere. È una cosa mostruosa, ma è bene che lo sappiate.

Il Governo ha risposto in modo preciso; non fate finta di credere che con l'emendamento 7.800 avete superato il problema. La conseguenza è lo scioglimento, di fatto, automatico dei Consigli comunali della Campania. (Applausi dal Gruppo UDC).

TECCE (RC-SE). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TECCE (RC-SE). Signor Presidente, nel dichiararmi a favore dell'emendamento proposto, sottolineo che mi pare contraddittorio il fatto che il collega Pastore ha espresso il dubbio che con la nuova formulazione non si sciolgano i Consigli comunali e al contrario il senatore D'Onofrio è preoccupato che li si sciolga.

La verità è che le tariffe non saranno pagate dai cittadini. Per ciò che riguarda l'emergenza, questo è stato precisato all'articolo 8 del disegno di legge; è chiaro che con i fondi a disposizione del commissario si coprirà l'emergenza fino al 31 dicembre; ciò che verrà dopo, che è l'ordinario (ed è un ordinario dovuto anche alle positive modifiche introdotte dalla Commissione), sarà fatto dai Comuni, come è giusto, che lo pagheranno escludendo i costi dell'emergenza dalle loro tariffe.

Ciò, peraltro, serve finalmente a fare in modo che i Comuni facciano la raccolta differenziata, che rappresenta un grande valore economico.

VIESPOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, poiché siamo ad un passaggio cruciale del provvedimento, vorrei fosse chiaro che ci troviamo di fronte, al di là del monte di definizione dei costi, all'anticipazione per i Comuni della Campania del meccanismo tariffario previsto tra due anni sul piano nazionale. E ci troviamo di fronte, in alcuni Comuni della Campania, al passaggio dal meccanismo della TARSU al meccanismo della TIA, cioè dalla tassa alla tariffa, e cioè dalla possibilità di copertura della tassa per l'85 per cento all'obbligo di copertura della tariffa del 100 per cento.

Deve essere chiaro che c'è, di per sé, una straordinaria impennata tariffaria per i cittadini della Campania: al di là dell'emergenza o dell'ordinario, di fatto c'è un meccanismo di questo tipo.

Allora, vorrei dire al senatore Castelli, che giustamente fa determinate considerazioni (e lo capisco), che sarebbe giusto dire con chiarezza che questo provvedimento deve avere una copertura federalista; la Campania si deve assumere le responsabilità del suo fallimento (Applausi dal Gruppo AN) e deve determinare l'utilizzo finalizzato ad affrontare questa emergenza, anziché a consolidare il potere clientelare e lottizzatorio del centro-sinistra! (Applausi dai Gruppi FI e AN).

PRESIDENTE. Passiamo dunque all'emendamento 7.1, identico agli emendamenti 7.2, 7.3, 7.100, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

STIFFONI (LNP). Ne chiediamo la votazione.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione, avanzata dal senatore Stiffoni, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo
(art. 102-bis Reg.)

 

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori, identico agli emendamenti 7.2, presentato dai senatori D'Alì e Scotti, 7.3, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori, e 7.100, presentato dal senatore Libè.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.50/1.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.50/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 7.50/2.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

LIBE' (UDC). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBE' (UDC). Signor Presidente, deve essere chiaro che, con tutte le chiacchiere che si fanno, si continua a dire che i costi, al di là di quanto sostiene il senatore Tecce, li pagano i cittadini campani. Mi piacerebbe sapere dal sindaco Mastella e dal senatore Pecoraro Scanio se intendono far pagare ai cittadini campani il disastro e il dissesto esistenti. Lo andranno a spiegare loro ai propri cittadini.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, precedentemente avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento 7.50/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori, fino alle parole «con le seguenti».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 7.50/2 e gli emendamenti 7.50/3 e 7.50/4.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.50/5.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

Invito ancora una volta il Governo a precisare cosa intende per costo generale del ciclo dei rifiuti, se l'ordinario o anche lo straordinario, a far data dal 1° gennaio 2008.

PRESIDENTE.Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.50/5, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.50.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.50, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. C'é un invito del relatore e del Governo ai presentatori a trasformare l'emendamento 7.5 in un ordine del giorno. Senatore Sodano, accetta tale invito?

 

SODANO (RC-SE). Sì, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G7.101 non verrà posto ai voti.

Gli emendamenti 7.6 e 7.7 sono preclusi dall'approvazione dell'emendamento 7.50.

Passiamo all'emendamento 7.8, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

IZZO (FI). Ne chiediamo la votazione.

Chiedo anche che il Governo ci spieghi... (Il microfono si disattiva automaticamente).

 

PRESIDENTE. L'ha già chiesto, senatore Izzo.

Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo
(art. 102-bis Reg.)

 

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.8, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.101.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.101, presentato dal senatore Pirovano e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Sull'emendamento 7.9 il relatore ha formulato un invito al ritiro. Senatore Sodano lo accoglie?

 

SODANO (RC-SE). Sì, signor Presidente, e ritiro l'emendamento.

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.800.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

Inviterei per l'ennesima volta il Governo a dare un chiarimento su questo emendamento. (Commenti dai banchi del centro-sinistra).

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.800, presentato dal Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G7.100 non verrà posto ai voti.

Passiamo all'emendamento 7.0.2, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

VIESPOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, vorrei invitare l'Aula a tener conto del senso dell'emendamento 7.0.2. Nel momento in cui si definisce la dimensione finanziaria e tariffaria e si copre il cento per cento della tariffa, è possibile individuare una sorta di clausola di salvaguardia per il cittadino? Capisco la riflessione della 5a Commissione e del presidente Morando a proposito della copertura, però, il riferimento è al testo unico, a mio avviso, ancora in vigore. Ebbene l'articolo 59 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, prevede, in alcuni casi, la possibilità per il cittadino di pagare il 40 per cento della TARSU.

Ora, nei giorni in cui non viene effettuato il servizio, per quale motivo, visto che c'è un meccanismo tariffario, devo pagare per un servizio che non ricevo? Aggiungo che sta accadendo questo, signor Presidente: giudici di pace, che certo non sono la Cassazione, hanno già affrontato in via di contenzioso questo tema ed hanno riconosciuto ai cittadini non solo la possibilità di pagare il 40 per cento, ma anche il risarcimento del danno.

Vorrei allora che l'Aula attenzionasse l'emendamento solo per questo motivo, in modo da determinare le condizioni non per la sua approvazione (sono pronto a ritirarlo), ma per stabilire un principio che dica che, se non c'è il servizio, il cittadino non deve pagare.

GALLI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GALLI (LNP). Signor Presidente, sono d'accordo con l'intervento del collega Viespoli. Vorrei solo sottolineare che, se a tutti i contribuenti padani fosse restituita la tassazione per servizi non resi, l'Italia andrebbe in fallimento.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento 7.0.2 ed insisto per la sua votazione.

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo
(art. 102-bis Reg.)

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.0.2, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.0.1.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.0.1, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.0.3.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 7.0.3, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 8 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 8.1 e 8.2, mentre il mio parere è favorevole all'emendamento 8.100 (testo 2).

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il mio parere è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 8.1, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, a nome del prescritto numero di senatori, insisto per la votazione dell'emendamento 8.1.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

 

Votazione nominale con scrutinio simultaneo
(art. 102-bis Reg.)

 

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 8.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.100 (testo 2).

*RUBINATO (Aut). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

RUBINATO (Aut). Signor Presidente, vorrei semplicemente esprimere una dichiarazione di voto a favore dell'emendamento così come riformulato dal momento che da molti colleghi, anche dell'opposizione, è stato sollevato il problema della copertura degli oneri derivanti dall'approvazione del provvedimento in esame.

Questa è stata anche la mia preoccupazione nella stesura del testo originario dell'emendamento in modo da rafforzare la clausola di invarianza della spesa a carico del bilancio dello Stato. Tale testo, però, è incorso nel parere contrario della 5a Commissione in seguito al quale l'emendamento è stato da me riformulato, insieme ai colleghi Molinari e Negri, nel senso di prevedere il monitoraggio continuo degli oneri e la presentazione di una relazione bimestrale al Parlamento in merito all'utilizzo delle risorse già disponibili sulla contabilità speciale del commissario.

Il problema, onorevoli colleghi, non è stanziare ulteriori risorse ma controllare come vengono spese quelle già previste. Ricordo la relazione della Corte dei conti in ordine all'entità di 850 milioni di euro di risorse destinate alla sola Campania e all'utilizzo delle risorse assegnate alle gestioni commissariali negli ultimi dieci anni. La Corte è stata impietosa nel denunciare sprechi ed omissioni di vigilanza. Credo che un controllo continuativo sia doveroso per rendere conto ai cittadini, non solo campani ma italiani tutti, come vengono spese le risorse della fiscalità generale. (Applausi dal Gruppo Aut).

STIFFONI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STIFFONI (LNP). Signor Presidente, intervengo a titolo personale, in dissenso dal mio Gruppo che voterà senz'altro contro, mentre io mi asterrò.

Signor Presidente, le ribadisco il mio disappunto per il fatto che in quest'Aula sia stato accolto questo emendamento quando i termini di presentazione erano già scaduti. Mi meraviglio di come il collega Morando, presidente della 5a Commissione, non abbia dichiarato l'originario emendamento 8.100 improponibile, perché va assolutamente contro lo spirito di questo vostro decreto.

Un suggerimento soltanto vorrei permettermi di dare: invece di fissare una rivisitazione completamente opposta, come è stato fatto in quest'occasione, suggerirei al relatore di far ritirare, da parte dei senatori di maggioranza, l'emendamento e di presentarne uno lui, visto che ha la possibilità di farlo in qualunque momento.

IZZO (FI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Senatori, non potete intervenire tutti. Sto facendo intervenire con un minimo di giudizio.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, vorrei chiedere la votazione mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 8.100 (testo 2), presentato dalla senatrice Rubinato e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 8.2, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, abbiamo presentato questo emendamento perché permane l'assoluto silenzio del Governo in ordine alla stima delle spese relative agli interventi previsti da questo decreto.

Il Governo, con la clausola d'invarianza della spesa, ci rinvia alle disponibilità esistenti in quei capitoli e non ci dice a quanto ammonteranno quelle spese e quindi non sappiamo se quei capitoli saranno capienti o meno; riteniamo che quei capitoli non siano capienti e che quindi ad un certo punto l'attività del commissario per l'emergenza dovrà essere sospesa perché avrà esaurito fondi palesemente non capienti, tant'è che la Commissione bilancio non lesina pareri contrari ogni qual volta si propone un ulteriore adempimento a carico del commissario per l'emergenza. Allora, la cosa più onesta che il Parlamento ed il Governo possono fare è di stanziare una cifra vera per questa emergenza, commisurata alle effettive necessità.

È per questo che noi chiediamo che ciò avvenga tramite questo emendamento. Se non passa questo emendamento l'attività del commissario si blocca nel giro di poche settimane o, come abbiamo purtroppo paventato e dimostrato dianzi, il costo lo pagheranno i cittadini della Campania.

PRESIDENTE. Colleghi, debbo precisare che, essendo l'emendamento 8.100 (testo 2), testé approvato, sostitutivo di tutto l'articolo, questo - oltre al fatto che su di esso è stato espresso il parere contrario della 5a Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione - non ci consente di mettere in votazione l'emendamento 8.2. Si è trattato quindi di un errore redazionale, ma la sostituzione di tutto l'articolo non ci mette in condizione di mettere ai voti l'emendamento 8.2.

VIESPOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, le avevo chiesto la parola sull'emendamento precedente. Voglio soltanto lasciare questo messaggio telegrafico: a mio avviso, l'emendamento che abbiamo votato in precedenza rinvia alla contabilità speciale, e nel precedente decreto per le risorse al commissariato non c'è la copertura finanziaria in conto esercizio, perché sono spese in conto capitale; ciò vuol dire che non ci sono risorse per il funzionamento del commissario.

MORANDO (Ulivo). Domando di parlare

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MORANDO (Ulivo). Signor Presidente, intervengo sul Regolamento. Mi sto accorgendo che nella prassi - capisco, ma non sono d'accordo - noi stiamo travolgendo un'innovazione regolamentare che adottammo nella scorsa legislatura, a mio avviso, di grande pregio che non andrebbe abbandonata.

Il parere contrario della 5a Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione rende improcedibile un emendamento. Ciò significa, a mio avviso, che non è possibile, prima che ne sia accertata la procedibilità attraverso la verifica con strumento elettronico del sostegno di almeno 15 senatori, procedere a dichiarazioni di voto su un emendamento improcedibile.

Adesso lei, signor Presidente, ha appurato che l'emendamento appena considerato era, tra l'altro, precluso dall'approvazione dell'emendamento precedente, ma, anche se questa preclusione non vi fosse stata, noi avremmo dovuto redigere un verbale da cui risulta un intervento in dichiarazione di voto su un emendamento improcedibile, perché quelle dichiarazioni sono state fatte prima che l'emendamento venisse reso procedibile dalla decisione assunta da 15 senatori di votarlo comunque, malgrado il parere contrario della 5a Commissione.

Secondo me, noi stiamo violando il Regolamento e credo che facciamo male. (Applausi dai Gruppi Ulivo e IU-Verdi-Com).

PRESIDENTE. Penso che nel momento in cui si richiede la votazione mediante procedimento elettronico, con verifica del sostegno, si procede anche alla verifica della richiesta di votazione da parte di 15 senatori. Comunque, approfondiremo la questione da lei posta.

 

MORANDO (Ulivo). Ma lei non può far parlare prima in dichiarazione di voto!

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 9 del decreto-legge, che si danno per illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 9.1, 9.20/1, 9.20/2, 9.20/3 e 9.20/4, 9.3, 9.50/1, 9.6/1 9.6/2 e 9.8; favorevole sugli emendamenti 9.20, 9.40, 9.50, 9.6, (testo 3), (emendato, come proposto dalla 5a Commissione permanente).

Invito i presentatori a ritirare l'emendamento 9.0.1, per trasformarlo semmai in ordine del giorno perché il senso è condivisibile, ma è un obiettivo che va ovviamente istruito operativamente. Nel caso non fosse trasformato in ordine del giorno, il parere è contrario.

D'ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.1.

LIBE' (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBE' (UDC). Signor Presidente, l'articolo che sarebbe, in altro tempo, da considerare di buonsenso è un articolo fuori dal tempo, nel senso che il Piano rifiuti doveva già essere redatto da 6-7 mesi. Visto che il relatore ed il Presidente della Commissione non lo ricordano, vorrei ricordare che la stessa dottoressa De Gennaro ha ricordato in Commissione che, senza Difesa Grande, il Piano rifiuti regionale non sta in piedi, non esiste. Sulla base di quanto è stato approvato prima, Difesa Grande resterà aperta per 20 giorni, dopo i quali non si saprà cosa fare del Piano della Campania. Dunque, ritengo che questo è solo un articolo di buoni propositi, ma che di fatto stiamo votando il nulla.

Per questo l'UDC voterà per la sua soppressione.

MATTEOLI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MATTEOLI (AN). Signor Presidente, vorrei invitre i colleghi di tutti i Gruppi a riflettere su questo articolo 9, perché la sua formulazione ha qualcosa di incredibile. Credo che sotto certi aspetti sia un articolo, mi si passi il termine, ridicolo. In esso si dice infatti: «In sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il Commissario delegato adotta, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, sentita la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania, nonché il commissario per la bonifica....». Praticamente, in sostituzione del piano regionale si commissaria la Regione.

Signor Presidente, evidentemente questo articolo è sfuggito al dibattito e mi rivolgo in particolare al presidente Sodano. In sostituzione del piano regionale si commissaria la Regione, poi si scrive però che si deve sentire il commissario per la bonifica. Dunque, si commissaria Bassolino come presidente della Regione e si sente come commissario per la bonifica; ma veramente questo articolo non può essere votato da nessuno. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

Oltretutto, in questa norma che sostituisce il piano regionale ci sono una miriade di passaggi in cui si prevede il commissariamento del commissario. Voglio sapere come verrà applicato questo articolo, visto che il commissario delegato deve sentire il commissario per la bonifica e la consulta regionale dei rifiuti e deve adottare un piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti per la Regione Campania in armonia con la legislazione comunitaria.

Credo che un articolo di questo tipo debba essere soppresso e mi rivolgo a tutti affinché lo si sopprima.

IZZO (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.1, presentato dal senatore Izzo e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 9.20/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Non è approvato.

IZZO (FI). Chiediamo la controprova.

 

PRESIDENTE. Senatore Izzo, credo che il diritto a chiedere la controprova ci sia, ma il risultato della votazione era così evidente che tale richiesta è insostenibile.

Metto ai voti l'emendamento 9.20/2, presentato dal senatore Leoni e da altri senatori.

Non è approvato.

D'ALI' (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, volevo pregarla di accordare la controprova, perché poco fa la votazione è stata caratterizzata da soli sei voti di differenza. Quindi, mi sembra che in un'Aula in cui sono presenti circa 300 colleghi sei voti di differenza possono giustificare anche una richiesta di controprova.

PRESIDENTE. Senatore D'Alì, se c'è una richiesta reiterata, come la sua, non c'è alcuna ragione per evitare la controprova a chi la chiede. Non ho accolto la richiesta del senatore Izzo perché il risultato della votazione era assolutamente evidente. Ma questo non c'entra, la controprova, alla fine, è un diritto.

D'ALI' (FI). Signor Presidente, le stavo chiedendo la controprova sul risultato della votazione dell'emendamento 9.20/2.

 

PRESIDENTE. Ma il risultato era assolutamente evidente. (Proteste dal Gruppo FI).

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, ho motivato la richiesta della controprova sulla base del fatto che nell'ultima votazione la differenza tra maggioranza e opposizione era di soli sei voti.

PRESIDENTE. Ordino la chiusura delle porte. Procediamo alla controprova mediante procedimento elettronico.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.20/3.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.20/3, presentato dal senatore Leoni e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.20/4.

POLLEDRI (LNP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

POLLEDRI (LNP). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

VIESPOLI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, abbiamo presentato un emendamento per far coincidere la figura del Commissario delegato con quella del Commissario per la bonifica. Il senatore Matteoli ha testé svolto correttamente il riferimento all'impostazione dell'articolo 9: se si commissaria il Presidente della Regione e lo stesso Consiglio regionale in relazione al piano regionale, non si capisce per quale motivo debba esservi il concerto del Commissario per la bonifica.

Mi pare che nella logica dell'impostazione del provvedimento, l'emendamento 9.20/4, che elimina quel passaggio e quel concerto, dovrebbe essere votato proprio nell'impostazione consequenziale dell'articolo.

BIONDI (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

BIONDI (FI). Signor Presidente, ho ascoltato il precedente intervento del presidente Matteoli e ora il collega Viespoli. Vorrei farvi presente che solo nelle commedie dell'arte era lecito aspettarsi che si potesse commissariare addirittura una realtà istituzionale com'è la Regione, con il suo Consiglio regionale e la sua Giunta, per poi far risorgere da queste ceneri un personaggio come Bassolino, una specie di entità disincarnata rispetto alla realtà regionale, ridandogli quei poteri che vengono avulsi alla Regione. (Applausi dai Gruppi FI e AN).

Credo, signor Presidente, che sia un fatto profondamente incostituzionale, perché viola la realtà che lega la Regione ai suoi doveri, alle sue funzioni e alla sua rappresentanza, attribuendo a un commissario il potere che le viene così sottratto.

Non so, cari amici, se possiamo sopportare, nel nome di un'emergenza, l'emergenza vera, che è quella di distruggere la rappresentanza popolare per affidarla a un commissario, chiunque egli sia, Bassolino compreso. (Applausi dai Gruppi FI, AN e UDC).

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, precedentemente avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.20/4, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.20.

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, dichiaro il voto contrario del Gruppo di Forza Italia all'emendamento 9.20. Contestualmente, chiedo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.20, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Risulta pertanto precluso l'emendamento 9.3.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.40.

IZZO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, annunciando il voto contrario di Forza Italia, chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.40, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione. (Brusìo). Non urliamo, colleghi, per la dignità del Senato!

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.50/1.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.50/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.50.

IZZO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, annunciando il voto contrario di Forza Italia, chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.50, presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.6/1.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.6/1, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.6/2.

 

IZZO (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Izzo, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.6/2, presentato dal senatore D'Alì e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.6 (testo 4).

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una variante proposta all'ultimo momento dal relatore che comporta maggiori spese. La stessa Commissione bilancio, infatti, si è premurata d'intervenire esprimendo un parere favorevole sull'emendamento, ma richiedendo l'inserimento della clausola per la quale il riferimento è sempre al famoso pozzo di San Patrizio, dal quale si stanno prelevando tutte le risorse per l'emergenza, ma che in realtà un pozzo di San Patrizio non è: al contrario, è un pozzo molto limitato che presto si esaurirà. Infatti, più noi prevediamo oneri, incombenze e prescrizioni per il Commissario, più presto i soldi finiranno, più presto si ricorrerà alla tassazione straordinaria e, in maggiore misura, per i cittadini della Campania.

Questo vezzo, ripeto, deriva dal fatto che ancora nessuno ha voluto chiarire l'entità esatta dei costi dell'emergenza e delle operazioni previste da questo decreto, rifugiandosi dietro l'esistenza di un fondo della Protezione civile, che dovrebbe essere interamente utilizzato e che è quantificato in 12,3 milioni di euro, che sono palesemente insufficienti per ottemperare a tali prescrizioni.

Vorrei sapere dal Governo cosa ne pensa il Commissario delegato di questa ulteriore prescrizione che gli impone di attrezzare, entro 90 giorni, almeno un sito con le caratteristiche qui individuate, sapendo che quest'operazione è di impossibile fattura e di enorme costo.

Ancora una volta ci nascondiamo dietro il dito dell'invarianza di spesa; ancora una volta poniamo una condizione perché l'emergenza rimanga tale, perché gli interventi non possano essere assolti, perché i cittadini campani debbano pagarne lo scotto.

Annunciando quindi il voto contrario di Forza Italia, chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore D'Alì, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 9.6 (testo 4), presentato dalla Commissione.

Dichiaro aperta la votazione. (Brusìo). Cos'è questo vocìo durante il voto, colleghi? Senatore Garraffa, la prego!

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

  

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1566

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.8.

VIESPOLI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, vorrei rivolgere una domanda a quest'Aula e al relatore. Mi sembra paradossale il parere negativo rispetto all'impostazione di un emendamento che, al di là della lettera che può essere riformulata e modificata, afferma sostanzialmente che non è affatto scontato che le quattro discariche, da voi indicate all'articolo 1, saranno operative. Anzi, chi ben conosce la realtà sa che quelle discariche sono puramente indicative.

È ben noto infatti il travaglio relativo alla vicenda di Terzigno e il compromesso che la maggioranza sta cercando di raggiungere. Quanto alla vicenda di Savignano Irpino, chi conosce la realtà sa anche delle difficoltà per rendere attiva la discarica. Per quanto riguarda Sant'Arcangelo Trimonte, sono note le fantasie innovative di certi Presidenti delle Province.

L'emendamento 9.8 avverte che, nel momento in cui non dovesse provvedersi alla individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento previsti dal decreto, alle Province corre l'obbligo di individuare siti alternativi entro 30 giorni. Tali siti devono essere individuati dalle Province, altrimenti scatterà un sistema sanzionatorio della loro responsabilità.

Vogliamo davvero affrontare questi problemi? Oppure, vogliamo continuare nella schizofrenia che ha condotto la maggioranza a votare contro emendamenti volti a responsabilizzare i Comuni alla raccolta differenziata?

Questo provvedimento non responsabilizza, ma deresponsabilizza! Cerchiamo, invece, di affrontare seriamente questi problemi.

SODANO (RC-SE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, abbiamo lasciato cadere molte affermazioni fatte in quest'Aula, che avrebbero invece meritato una riflessione.

Per quanto riguarda, però, l'ultima sollecitazione del senatore Viespoli, innanzitutto esiste un'incongruenza rispetto a quanto affermato poco fa, cioè che l'emendamento prevede lo scioglimento delle amministrazioni provinciali. Se si nega il diritto degli elettori dei Comuni, non si comprende perché possano invece essere sciolte le amministrazioni provinciali.

In secondo luogo, da cittadino campano, non voglio personalmente rassegnarmi all'idea che in Campania debbano esistere solo discariche. Questo decreto, infatti, da già per scontato che le quattro discariche previste non basteranno e che bisognerà, nei prossimi mesi, provvedere a nuove discariche.

In quest'Aula invece, anche per le affermazioni ascoltate da parte di tutti i Gruppi parlamentari, dobbiamo dire un fermo no e vigilare perché, una volta ultimata questa fase di emergenza, possa riprendere la gestione ordinaria. Accettare l'idea di dover individuare altre discariche, significa perseverare in una situazione di emergenza che non fa bene né alla Campania né all'Italia. (Applausi dai Gruppi RC-SE, SDSE e del senatore Marino).

MATTEOLI (AN). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MATTEOLI (AN). Signor Presidente, l'intervento del presidente Sodano mi obbliga a presentare una proposta. In effetti, l'ultima parte dell'emendamento è molto forte. Chi lo ha presentato, lo ha usato come una sorta di deterrente nei confronti delle Province, che per cinque anni hanno ripetuto che avrebbero individuato i siti senza mai farlo.

Se il presidente Sodano è d'accordo sull'impostazione iniziale, potremmo votare l'emendamento fino a «smaltimento dei rifiuti». Praticamente, il testo reciterebbe: «Le Province provvedono entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto alla individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti».

Viene sì meno la sanzione, ma rimane il dato politico importante della responsabilizzazione delle Province all'individuazione del sito, eliminando l'ultima parte dell'emendamento.

Credo che questo possa essere accettato sia dal Governo che dalla maggioranza. Gradirei, però, che il Governo si disturbasse ad esprimere un parere in proposito, perché ritengo che sia giusto che lo faccia. (Applausi dal Gruppo AN).

FERRANTE (Ulivo). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Concedo due minuti anche a lei, senatore, malgrado il fatto che pure il suo Gruppo abbia terminato il tempo a disposizione.

 

FERRANTE (Ulivo). Signor Presidente, interverrò per meno di due minuti. Voglio solo far osservare al senatore Matteoli che il problema sta nel principio che, approvando questo emendamento, andrebbe contro tutto quello che abbiamo detto, anche voi, durante la discussione sia in Commissione che qui. Stiamo votando con qualche difficoltà, ma con la responsabilità di chi deve affrontare una questione veramente drammatica, un decreto che prevede una serie di emergenze, ma nessuno di noi pensa che la gestione dei rifiuti si possa risolvere solo collocando impianti. Serve un piano e a quel piano dobbiamo rimandare.

Questo emendamento pensa soltanto di nuovo ad affidare una situazione di emergenza alle Province, mentre noi non possiamo rassegnarci - ha ragione il presidente Sodano - all'emergenza infinita.

Quindi, non possiamo approvare questo emendamento per una questione banale e basilare di principio, che credo vada incontro anche a molte delle osservazioni che avete svolto nel corso del dibattito. (Applausi dai Gruppi Ulivo e RC-SE. Congratulazioni).

PRESIDENTE. Pur non essendo pervenute richieste di votazione elettronica, la dispongo ugualmente, senza registrazione dei nomi, per comodità di conteggio.

Metto pertanto ai voti, mediante procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, l'emendamento 9.8, presentato dal senatore Viespoli e da altri senatori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato non approva.

 

Sull'emendamento 9.0.1 (testo 2) il relatore ha formulato un invito al ritiro e conseguente trasformazione in ordine del giorno. Senatore Izzo, accoglie tale invito?

IZZO (FI). Signor Presidente, vorrei invitare il relatore e il Governo a rimeditare il fatto che questo emendamento non comporta spese, né compensi, né emolumenti vari ed è finalizzato a contrastare il fenomeno del traffico illecito.

Credo che potrebbe benissimo essere accolto in quanto determinerebbe una maggiore serenità per tutta la Regione Campania, perché tra l'altro ci rivolgiamo ai prefetti.

Se il relatore ed il Governo non ritenessero comunque di accoglierlo, dichiaro sin da ora la mia disponibilità a trasformarlo in ordine del giorno.

 

PRESIDENTE. Invito il relatore a pronunciarsi nuovamente sull'emendamento 9.0.1 (testo 2).

CONFALONIERI, relatore. Signor Presidente, confermo la richiesta di ritiro e di trasformazione dell'emendamento in ordine del giorno.

 

IZZO (FI). Accolgo la richiesta, signor Presidente.

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G9.100 non verrà posto in votazione.

Passiamo alla votazione finale.

Informo che i tempi a disposizione dei Gruppi sono esauriti, ma dato il rilievo dell'argomento che abbiamo affrontato e anche, malgrado le polemiche che vi sono state nel dibattito, una certa rapidità nelle votazioni, concedo cinque minuti a ciascun Gruppo per intervenire in dichiarazione di voto.

BARBIERI (Misto). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

BARBIERI (Misto). Signor Presidente, oltre ad esprimere un ringraziamento a tutti i colleghi che hanno partecipato a questo dibattito, comprendo anche il disagio, non solo dei colleghi di maggioranza che con me sostengono questo decreto-legge alla cui conversione annuncio voto favorevole, ma anche degli stessi colleghi dell'opposizione che, per l'ennesima volta, vedono portare in Aula un tema che riguarda l'emergenza rifiuti in Campania. Nella speranza che sia l'ultima volta che ciò accade e che con ragionevolezza ci si possa avviarci alla normalità in Campania, si impone una riflessione su cosa dobbiamo fare.

 

Presidenza del vice presidente CAPRILI (ore 19,15)

 

(Segue BARBIERI). Allora, comprendo l'intervento del presidente Sodano, che con determinazione afferma di non volersi rassegnare al fatto che in Campania l'unico modo di affrontare il tema dei rifiuti sia quelli delle discariche.

Al senatore Sodano, che si è prodotto utilmente su questo decreto, bisogna dire che, se non ci vogliamo rassegnare al fatto che i rifiuti in Campania siano gestiti esclusivamente con le discariche (e sono d'accordo), l'unico modo è di pensare ad organizzare un ciclo integrato industriale dei rifiuti, il che non è altro che seguire con determinazione e intelligenza le indicazioni della Comunità Europea. Si tratta quindi di fare esattamente il contrario di come si è proceduto fino adesso in Campania, anche con chiare responsabilità delle istituzioni che hanno governato, e che ha portato a considerare la discarica come unico strumento di gestione dei rifiuti.

Se vogliamo superare effettivamente l'emergenza, affermando con credibilità che è l'ultima volta che si utilizza un decreto, ci dobbiamo porre il tema di cosa fare in futuro. La vera innovazione sta nel considerare ormai in via di chiusura l'esperienza commissariale. Il decreto approvato ad ottobre scorso dispone che con il 31 dicembre 2007 si conclude l'esperienza commissariale; dobbiamo accompagnare le istituzioni locali ad esercitare le loro prerogative ordinarie. Siffatto accompagnamento, proprio perché le istituzioni vivono ancora un momento che definisco benevolmente di convalescenza, deve consistere in uno strumento chiaro, spiegabile ai cittadini, ordinario, già esistente nelle norme e nelle leggi italiane, che peraltro collabora ad eliminare uno dei tanti enti intermedi di intermediazione e di distorsione della gestione delle risorse che in Campania si sono moltiplicati e di cui il commissariato è la massima espressione.

La Commissione che ho l'onore di presiedere ha approvato una relazione alla cui stesura hanno collaborato le forze di maggioranza e di opposizione. Tale documento, che è stato trasmesso alle Presidenze di Camera e Senato e che mi auguro possa arrivare a definire, a conclusione dell'esame in Aula, una risoluzione, indica esattamente l'opportunità che le istituzioni Governo centrale, Regione, Comuni capoluogo e Province si mettano assieme per lavorare lungo tre direttrici: piano integrato dei rifiuti, che veda alti livelli di raccolta differenziata, impianti di trattamento e impianti finali di smaltimento a norma con le migliori tecnologie possibili; piano di bonifiche correlato al piano integrato dei rifiuti; possibilità di sfruttare i fondi europei, di cui la Regione Campania disporrà in maniera copiosa dal 2007 al 2013, per dare il senso a quelle comunità che avranno l'onere di avere insediamenti di impianti e di tecnologie di avere anche delle opportunità di sviluppo.

L'unico modo per andare avanti ed evitare proteste, a volte legittime, a volte guidate solo della piazza e non dalla conoscenza dei fatti e sulla base di una informazione corretta, è che tutta la comunità campana abbia il senso insieme di fare uno sforzo per risolvere il problema dei rifiuti. Credo che sia un obiettivo raggiungibile, ma ognuno deve fare la propria parte.

Annuncio, pertanto, il voto favorevole, scusandomi, con un certo disagio, con i colleghi di maggioranza e opposizione per avere portato per l'ennesima volta sul piano nazionale questo problema campano. (Applausi dal Gruppo Ulivo. Congratulazioni).

BARBATO (Misto-Pop-Udeur). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

BARBATO (Misto-Pop-Udeur). Signor Presidente, colleghi senatori, siamo ad un punto cruciale per far fronte alla situazione drammatica dello smaltimento dei rifiuti della Campania e, dunque, non possiamo - proprio noi - determinare uno stallo del contesto emergenziale. A noi il compito di dare una stangata all'emergenza, supportando l'azione di Bertolaso che, ancora una volta, va agevolata e spianata in ogni modo, affinché la nostra Terra Felix esca definitivamente da questa impasse.

Forse è ancora caro il prezzo da corrispondere a fronte della normalità gestionale, giacché si tratta di riaprire alcune discariche già al tracollo - Acerra -piuttosto che realizzare nuovi luoghi di sversamento - Terzigno - nel cuore del Parco nazionale del Vesuvio. Comunque, se servirà a vedere la Campania riemergere da quest'onta, che la vede da più di 14 anni succube delle ecomafie e dell'irresponsabilità, se le soluzioni alternative saranno rapide allora possiamo - ancora una volta - soprassedere sui mezzi, perché il fine è assicurato.

Ora è tempo in cui le forze devono essere convogliate a conseguire un risultato positivo. È il caso di sottolineare - per chiarezza e correttezza - che questo modo di procedere è costato tanto ai cittadini di terre già vessate. Mi è d'uopo una breve precisazione che serve a comprendere come proprio io da parlamentare incoraggi la conversione del decreto odierno, nonostante abbia visto svanire il tentativo di evitare danni maggiori alle cittadinanze interessate, sia sotto il profilo sanitario che riguardo all'ordine pubblico.

Tuttavia, allo scopo di impedire l'ennesima stoccata al territorio del Comune di Acerra già martoriato ed oppresso, ho presentato un ordine del giorno che contiene il serio impegno del Governo a valutare l'inopportunità dell'eventuale ulteriore utilizzo del sito provvisorio di stoccaggio localizzato nel territorio acerrano e a confermare l'impegno del commissario straordinario a procedere all'immediata trasformazione del suddetto sito in un'area di mitigazione ambientale. Questa assunzione di responsabilità dell'Esecutivo rappresenta un segno tangibile per il futuro dei cittadini di Acerra, nell'attesa che questi, così come tutti gli altri cittadini campani, non debbano più pagare le tragiche conseguenze delle gestioni emergenziali e che si passi una volta per tutte alla gestione ordinaria dei rifiuti nella Regione.

Dunque, se il presente decreto-legge non è finalizzato solo momentaneamente a fronteggiare una situazione difficile - che poi resta tale - e si spinge a mettere in atto nella Regione un appianamento definitivo dello smaltimento dei rifiuti, allora si può stringere i denti e proseguire il sentiero di scelte impopolari, quanto meno risolutive.

Se si tratta di apportare un intervento coerente, che garantirà il passaggio alla gestione ordinaria dell'«inferno ambientale campano», allora siamo tutti d'accordo. Se così non fosse, viceversa, mi domanderei come sia possibile che il Governo dichiari, ad esempio, lo stato di emergenza socio-economica in relazione all'inquinamento ambientale da diossina accertato nel territorio del Comune di Acerra e, contemporaneamente, il commissario straordinario Bertolaso, continui a localizzare siti di stoccaggio nel medesimo territorio che riguardano milioni di tonnellate di rifiuti non differenziati e non trattati.

Allora dovrei constatare che siamo ad un dichiarato fallimento, che non ammette via d'uscita, immersi in un mare di incapacità ed irresponsabilità. Per fortuna è ipotesi lontana dal mio - spero nostro - ottimismo. Ottimismo che nasce dalle novità del provvedimento, che intensificherà i controlli sulla raccolta differenziata, grazie all'azione dei subcommissari e delle commissioni di recente nomina e impegnerà attivamente i Presidenti di Provincia, cui sarà affidato un ruolo istituzionale concreto, con l'obiettivo di stabilire un filo diretto con il territorio per scelte di rapida soluzione, individuare siti di sversamento in collaborazione con cittadini ed associazioni interessate. In poche parole, l'ottimismo che mi porta a dichiarare il favore dell'Udeur alla conversione del decreto odierno. (Congratulazioni).

CUTRUFO (DCA-PRI-MPA). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CUTRUFO (DCA-PRI-MPA). Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci troviamo nuovamente oggi a dover procedere alla conversione di un decreto-legge che il Governo ha emanato sotto la spinta della necessità e dell'urgenza. Mi sembra quasi di vivere un déjà vu o forse posso dire che sia un ricordo lungo ben 14 anni e che ci ha riuniti anche di recente. (Brusìo).

 

PRESIDENTE. Prego i colleghi vicini al senatore Cutrufo di usare toni più pacati.

 

CUTRUFO (DCA-PRI-MPA). Li pregherei anch'io.

La situazione oramai può facilmente definirsi di cronica incapacità a far funzionare un sistema di smaltimento come accade in tutto il resto d'Italia, salvo qualche prestigiosa realtà. Una situazione di cronica inefficacia a cui si cerca di porre rimedio con provvedimenti tampone, mascherati dall'emergenza. Non potete chiederci, a questo punto, di condividere un ulteriore provvedimento con i connotati della necessità e dell'urgenza.

Alla base di questo ennesimo decreto rifiuti vi è una lunghissima serie di errori madornali e di cattive, successive, strategie messe in campo. La gravità del problema dei rifiuti si aggiunge come un macigno alle mille problematiche di una Regione già martoriata, purtroppo, a causa di un malgoverno di ormai lunga durata della Sinistra, sia a livello regionale, sia a livello comunale, nel capoluogo campano, la quale si è resa colpevole, con gesti avventati e provvedimenti successivi poco incisivi, di un vero e proprio disastro ambientale.

Tra l'altro, volevo domandare ai colleghi DS se al loro interno ogni tanto chiedono conto a questi due autorevoli loro rappresentanti (DS e Margherita), una sindaco di Napoli e l'altro Presidente della Campania, perché oggettivamente i cittadini tra breve assalteranno le due sedi della Regione e del Comune di Napoli, dal momento che è insopportabile quella situazione; tanta clientela e poche soluzioni, forse anche quelle figlie di un sistema elettorale, come quello per l'elezione del Presidente della Regione e del Sindaco, sbagliato. «Abbiamo un nuovo viceré», lo hanno titolato tutti i giornali, ma voi parlamentari sotto questo punto di vista sembrate impermeabili. Non fa eccezione la vicenda di cui stiamo parlando oggi, anzi è il fiore all'occhiello della Sinistra campana.

Accanto al problema già grave dei rifiuti, il suolo campano si trova a dover quotidianamente combattere contro altre gravissime piaghe come quelle della criminalità organizzata, che miete vittime anche tra la popolazione della città, e del deficit pubblico; problematiche concatenate tra loro in un vorticoso sistema che si autoalimenta grazie anche all'inerzia e alla compiacenza dell'establishment politico della Regione.

Anche per questa volta il Governo corre ai ripari proponendo a noi e ai cittadini italiani provvedimenti di urgenza, senza mai arrivare, tuttavia, a mettere in discussione l'operato degli amministratori locali di Sinistra, che avrebbero dovuto provvedere quotidianamente alla corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti. Siamo di fronte all'ennesima situazione a cui questo Governo, in poco più di un anno, ci ha ormai abituato: emergenza al posto di serie riforme strutturali volte alla eliminazione delle cause, cioè lotta alla camorra e un meditato piano impiantistico per lo smaltimento dei rifiuti accumulati.

Come non criticare poi la scelta di individuare siti da destinare a luogo di discarica all'interno di un Parco nazionale come quello vesuviano, che porterà giustamente e inevitabilmente la Comunità europea ad aprire un procedimento di infrazione.

Si tratta di un provvedimento che non riesce a dare ossigeno ad una Regione che muore soffocata tra i fumi dei rifiuti, come soffocata è la sua economia e la sua immagine, anche a livello internazionale.

Il resto dell'Italia è così costretto ancora oggi ad assistere a tale catastrofe non potendo disporre che solo del proprio sdegno.

Allora mi chiedo, e mi rivolgo anche ai colleghi della maggioranza: possiamo noi oggi qui rimanere ancora in silenzio, assecondando e così tacitamente avallando coloro che del silenzio e del malcostume della corruzione hanno fatto uno stile di governo del territorio?

Ecco perché ci opponiamo, ancora una volta e con sempre più forza, a questi continui, inutili e deleteri provvedimenti tampone. (Applausi del senatore Tomassini).

DE PETRIS (IU-Verdi-Com). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

DE PETRIS (IU-Verdi-Com). Signor Presidente, quando si ha una malattia molto grave, quasi terminale, alcune volte la disperazione fa sì che ci si affidi addirittura a rimedi magici, a pozioni, oppure, quando va bene, a farmaci ad effetto placebo; capita ed è capitato, credo, nell'esperienza umana di ognuno di noi.

Noi oggi siamo davanti ad un malato grave, gravissimo, quasi terminale; allora, per la forza della disperazione, ma anche perché la speranza è l'ultima a morire, ci si affida ad un ennesimo tentativo, che magari può anche essere considerato un effetto placebo o una pozione magica. Lo dico con molta chiarezza: noi, come Gruppo, abbiamo approcciato questo decreto un po' con lo stesso spirito che descrivevo prima, come se ci trovassimo di fronte ad un malato terminale a cui si tenta di dare una speranza.

Abbiamo tentato però di fare in modo che su questo decreto, su questa pozione magica, intervenisse qualche elemento di razionalità, non solo di magia; a questo proposito devo ringraziare il lavoro che la Commissione ha svolto in questi giorni, anche con il contributo dell'opposizione. La razionalità, che in qualche modo quest'Aula ha immesso nel decreto (bisogna che tutti abbiano chiaro questo punto), è l'unico strumento che noi oggi abbiamo in mano per pensare che possa accadere il miracolo. Il miracolo delle volte può accadere perché c'è un'azione umana, c'è qualche piccola cosa che può rappresentare lo strumento con cui il Signore ci concede il miracolo.

Questi elementi di razionalità li abbiamo faticosamente costruiti e li avete visti. Abbiamo migliorato; abbiamo cercato innanzitutto di attenuare, in questo decreto, la portata scardinatrice di alcuni elementi dell'ordinamento. La Commissione si è assunta la responsabilità, ad esempio all'articolo 2 (che questo Parlamento ha votato), nella parte che riguardava il delicato rapporto con la magistratura, di scrivere un testo in qualche modo compatibile con la grave situazione di emergenza, senza - lo sottolineo - andare oltre.

Abbiamo poi rafforzato un altro elemento di speranza su cui basarsi per un'idea di ritorno ad una gestione ordinaria. Mi riferisco all'elemento della provincializzazione, quindi ai subcommissari, in un'assunzione di responsabilità per ritornare ad una gestione ordinaria. Abbiamo affidato loro un compito, dicendo loro di occuparsi innanzitutto della raccolta differenziata e dell'impiantistica, pensando ad esempio alla localizzazione degli impianti di compostaggio.

Abbiamo immesso un altro elemento secondo me fondamentale: abbiamo dato al commissario un tempo preciso per fare in modo che sia finalmente approvato un piano regionale per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Senza questo piano, noi passeremo di venti giorni in venti giorni, da discarica a discarica, da rivolta a rivolta, da emergenza a emergenza, fino a che questo non sarà più possibile farlo, perché il 13 gennaio 2008 Bruxelles non ci farà più fare niente di tutto ciò e un decreto tal quale non potremo più farlo.

Questo piano regionale - che sia chiaro a tutti - dovrà quindi essere non un piano industriale che prevede solo la collocazione di un po' di impianti, senza alcuna razionalità di gestione.

Oggi ho trovato nella mia casella - e credo che sia stato recapitato anche in quelle di tutti i colleghi - il bollettino del Comieco che dedica la sua prima pagina proprio alla Campania. Nel bollettino si afferma che soltanto la mancata raccolta differenziata (solo per la parte carta e cartone - badate bene - quindi non per tutti i rifiuti) è costata alla Regione Campania in termini di danni 100 e più milioni di euro in tre anni.

Quindi, non è più possibile rinviare un'operazione basata su una gestione razionale del ciclo, anche perché alcuni Comuni della Campania, pochi, effettuano raccolta differenziata. Questo significa che anche in Campania si può fare; Mercato San Severino, ad esempio, raggiunge quasi il 60 per cento di raccolta differenziata. Un'impostazione di questo tipo è quindi possibile. Questo è l'elemento di speranza.

Che sia chiaro, però, e mi rivolgo al Governo: non ci si venga a dire che non è possibile varare il piano entro il tempo stabilito. Il piano oggi è una priorità assoluta, insieme all'emergenza. Non possiamo continuare ad avallare una simile gestione perché essa - torno a ripeterlo - nasce dal malaffare, dalla criminalità organizzata, dalla responsabilità politica che per interessi precisi non ha voluto impostare seriamente l'intero ciclo integrato dei rifiuti. E nessuno pensi che ancora una volta, per uscire dall'emergenza, possa esserci una scorciatoia, magari quella di qualche altro termovalorizzatore non connesso all'impostazione sulla raccolta differenziata.

Mi rivolgo anche al commissario. Io parlo con molta chiarezza. Il commissario ha ricevuto una grande collaborazione perché tutto il lavoro svolto sul decreto sta a significare per lui la speranza di uscire dall'emergenza, ma il commissario deve anche sapere che la sua priorità non è soltanto quella attuale di togliere i rifiuti dalla strada ma anche quella di poter finalmente varare e consegnare il piano regionale dei rifiuti, altrimenti non c'è davvero alcuna speranza e avremo perso tutti, innanzitutto i cittadini campani, che non meritano questo, e avranno vinto ancora una volta la malapolitica e la camorra. Non è una frase fatta, guardate.

Questa per noi è la priorità e il voto favorevole che esprimeremo sul decreto, un voto molto sofferto, viene concesso solo con la speranza che per una volta si riesca a capire che senza il piano non si va da nessuna parte e se questo non verrà varato il Parlamento fra due o tre mesi non potrà più approvare un altro decreto simile. (Applausi dai Gruppi IU-Verdi-Com, Ulivo e RC-SE e del senatore Galardi. Congratulazioni).

STEFANI (LNP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

STEFANI (LNP). Signor Presidente, onorevoli colleghi, in questa occasione credo sia opportuno citare una famosa frase che, in realtà, non so a chi attribuire, ma qualcuno più dotto di me lo saprà: quando la tragedia si ripete, diventa farsa.

 

VOCI DAI BANCHI DELL'ULIVO. È Marx!

 

STEFANI (LNP). Non è fra le mie letture, abbiate pazienza.

Sono stato tentato di riproporre, senza cambiare una sola virgola, l'intervento che ho pronunciato in quest'Aula non più tardi di sei mesi fa quando, con analogo atto di Governo, il capo della Protezione civile è stato nominato nuovo commissario delegato alla gestione dell'emergenza rifiuti in Campania.

In realtà, in questi sei mesi non è cambiato pressoché nulla, se non l'indirizzo della sede commissariale. A questo proposito, va dato atto a Bertolaso che almeno qualcosa ha fatto: ha ridotto gli sprechi dei mega-affitti e ha individuato una sede già dello Stato; ci sono voluti 14 anni per fare questo, però ha cominciato con qualche risparmio.

Non si direbbe che sia passato tanto tempo. È ben vero che non si poteva chiedere a Bertolaso di risolvere in nove mesi ciò che altri non hanno risolto in 12 anni, ma era lecito attendersi qualcosa da questo commissario, soprattutto dopo averlo sentito dire all'indomani della sua nomina: «Qui non si tratta di voltare pagina, ma si tratta di scrivere un nuovo libro». Noi di questo nuovo libro non abbiamo visto niente: né l'indice né l'inizio.

Abbiamo rivisto le stesse scene di cumuli di spazzatura, di cassonetti dati alle fiamme, di proteste della popolazione contro la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e lo stesso sprezzante disinteresse da parte delle istituzioni locali - presidente della Regione Bassolino in testa - che attendono che altri risolvano il loro problema. Nel frattempo, lo Stato getta via 200 milioni di euro l'anno per le soluzioni tampone che possono chiamarsi stoccaggi o viaggi all'estero delle "scoasse", come si dice in veneto.

Altro sospetto è che ci sia da parte di alcuni un disegno preciso che porta cinicamente a sfruttare l'emergenza, e la cronaca delle ultime settimane alimenta questo sospetto: in pochi giorni sono stati allontanati uno dopo l'altro i due subcommissari nominati da Bertolaso su indicazione di referenti politici locali. Il primo, dicono i giornali, è stato anche arrestato dalla Guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta su tangenti e criminalità organizzata nel settore rifiuti.

Nel frattempo - ma era inevitabile che accadesse, in un lasso di tempo così lungo - si sono formati all'interno del commissariato dei veri e propri centri di potere che fanno letteralmente il bello e il cattivo tempo: prima decidono quali sono i Comuni da privilegiare per lo scarico dei rifiuti, cioè chi merita di avere le strade pulite e chi no (e casualmente chi ha le strade pulite sono tutti Comuni di centro-sinistra), poi decidono quali fornitori pagare e quali no, assicurando comunque regolari rimesse alla FIBE e alla sua catena di subfornitori, alcuni dei quali notissimi nelle cronache criminali. Nel sito Internet della FIBE si legge: «Per la nostra Campania più bella e pulita», ciascuno può verificarlo.

Presidente, spero che sui tempi abbia la stessa elasticità che ha avuto con chi mi ha preceduto.

 

PRESIDENTE. Senatore Stefani, io non ho avuto nessuna compiacenza con nessuno: ho dato a ciascuno il tempo che aveva a disposizione. Il Gruppo Verdi aveva 16 minuti, mentre la Lega Nord Padania, purtroppo, non ha 16 minuti. Diciamo le cose per come sono successe.

 

STEFANI (LNP). Le chiedo scusa, signor Presidente.

Il Comune di Napoli, anziché preoccuparsi di fare in modo che gli altri enti locali individuino siti per gli impianti di smaltimento, cosa fa? Incarica l'azienda municipale di gestione dei rifiuti di bandire una gara esplorativa per lo smaltimento fuori Regione dei rifiuti. Guarda caso, al vertice dell'ASIA siede oggi l'ex vice commissario all'emergenza rifiuti che evidentemente ha in animo di realizzare un commissariato parallelo o - chissà ? - di preparare il terreno per quando, a fine anno, scadrà il mandato Bertolaso.

Una cosa deve essere evidente: non è tollerabile che si pensi per il 2008 ad un rinnovo dell'emergenza. I cittadini italiani sono stufi di pagare per l'inefficienza della Campania. Ha ragione Fassino quando dice che i cassonetti in fiamme hanno fatto perdere al centro-sinistra più voti a Como che non in Campania. E a questo proposito ho sentito da una parte e dall'altra paventare che se passa quell'emendamento i cittadini campani dovranno pagare l'emergenza. Io mi domando: ma a carico di chi deve essere quell'emergenza? Volete fare come con l'indecenza del decreto sanità? Credo proprio di sì! (Applausi dal Gruppo LNP e del senatore Scotti).

SALVI (SDSE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SALVI (SDSE). Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, la posizione del nostro Gruppo è stata espressa in discussione generale in modo chiaro ed articolato dal senatore Bellini, che ha ricordato come non avremmo voluto qui discutere il terzo decreto speciale, in due anni, per la Campania.

Dal febbraio 1994, anno della prima dichiarazione dell'emergenza, ad ora sono passati quasi ben 14 anni, e dopo tutto questo tempo non può più esserci nulla di straordinario: c'è una responsabilità della politica in tutto questo. Nella vicenda campana, se una cosa è mancata, è la buona politica; quella fatta di confronto, di partecipazione, di discussione ed anche di contrasto, dove occorre; la politica capace di rappresentare gli interessi della comunità e di portarli a mediazioni ed a sintesi condivise.

La politica è stata sostituita dalla legittimazione di una persona ed abbiamo visto come il potere formale, senza la legittimazione sostanziale data dal consenso faticosamente cercato e costruito tra i cittadini, è un vuoto simulacro. Vasti poteri commissariali si sono ridotti a mera apparenza ed hanno prodotto, alla fine, solo ritardi. È così che si pongono le premesse della protesta, del rifiuto da parte delle comunità locali di oneri che, altrimenti, davanti a sacrifici equilibrati e condivisi, bene si potrebbero chiedere che fossero accettati.

Alla politica dei cittadini è rimasto solo lo scontro di piazza. Le istituzioni sono rimaste isolate e si sono mostrate sorde ed autoreferenziali. Qui troviamo la responsabilità dei soggetti politici fino al punto che scelte, davvero cruciali, sono state affidate e poi lasciate, addirittura, a soggetti privati.

Dove sono in questo modo i fondamenti di un sistema democratico? Quali interessi sono rappresentati e da chi? Chi risponde a che cosa? In quale sede? La vicenda campana è l'esempio della politica che noi non vogliamo: che sia di insegnamento!

Noi speriamo che si avvii concretamente, con questo decreto, l'uscita dall'emergenza, il ritorno alla normalità, non solo con una formale definizione dei poteri ma anche e, soprattutto, nella sostanza, con il recupero, proprio e fisiologico, da parte dei soggetti politici, delle istituzioni, delle sedi proprie, della partecipazione popolare.

Noi voteremo a favore, ma da quanto ho detto è chiaro che non votiamo per la cattiva politica; non votiamo per gli errori fatti, per le mancanze evidenti, passate e presenti. Il nostro voto esprime la nostra piena solidarietà non ai governanti della Campania ma ai governati, alle donne ed agli uomini della Campania, che devono essere oggi difesi nel loro diritto alla salute e ad un ambiente dotato di salubrità. Noi votiamo a favore perché non accada più in futuro di apprendere che le statistiche sanitarie di una delle maggiori Regioni del nostro Paese sono drammaticamente volte verso il basso.

Il nostro voto favorevole è per i cittadini, per gli uomini e le donne della Campania. (Applausi dai Gruppi SDSE e RC-SE. Congratulazioni).

LIBE' (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

LIBE' (UDC). Signor Presidente, ho sentito in queste dichiarazioni di voto tanti appelli al senso di responsabilità, ma quello che mi meraviglia è anche l'ultimo intervento del presidente Salvi quando dice: «Non avremmo voluto votare un altro decreto Campania». Ma lo hanno fatto!

E, caro Salvi, approvando gli articoli 1, 2 e a seguire non si fa il bene dei cittadini della Campania: avete salvato un'altra volta i governanti della Campania. Infatti, l'articolo 1 va in deroga a tutte le norme di tutela della salute dei cittadini; l'articolo 2 lega le mani alla magistratura che vuole tutelare quei cittadini; l'articolo 4 obbliga economicamente i Comuni ad usare i consorzi, senza sapere quanto verrà a costare, pagando quelle spese create in tutti questi anni; l'articolo 7, caro Salvi, carica sui cittadini della Campania i costi di questa operazione, così come con l'articolo 8 non avete voluto dare una copertura a tutta quella nefandezza che state facendo.

Poi c'è la bufala dell'articolo 9, con un piano regionale adottato dal subcommissario che non sta in piedi. Non dimenticate l'ordine del giorno del consiglio comunale di Napoli, con il quale la vostra maggioranza ha richiesto la soppressione degli articoli 7 e 8. Cosa avete fatto in questa Aula? Nulla. Venite a dare lezioni a noi. Ma noi non ci stiamo. Non abbiamo sentito dai senatori sindaci della Campania o da tanti senatori eletti in Campania una voce a difesa dei cittadini campani. (Applausi dai Gruppi UDC e AN e del senatore Amato).

L'UDC dice di no e si fa anche interprete dei tanti, e lo hanno dichiarato anche poco fa, che nella stessa maggioranza sono delusi, che hanno votato solo perché fanno parte di una maggioranza che non sta in piedi se mancano due voti. Quegli amici sanno bene che è un tema che ci ritroveremo molto presto, purtroppo ancora prima di quel 31 dicembre 2007 che avete previsto come termine. Tanti nella maggioranza hanno buon senso ma non lo possono dire, perché quella di cui abbiamo discusso in questi due giorni è solo una questione di buon senso. Qui l'unica cosa che è mancata è proprio il buon senso.

Ho girato la Campania e continuerò a girarla insieme al presidente D'Onofrio per spiegare quanto è accaduto in quest'Aula, per spiegare che è stata difesa una classe dirigente che ha fatto solo danni, che non è riuscita in tanti mesi, in particolare negli ultimi 6-7 mesi di gestione commissariale a trovare siti idonei per risolvere i problemi. Una classe politica che - caro senatore Salvi, lei lo chiede da tempo - non si assume la responsabilità di governare. Quella classe politica che avete difeso qui e che continua a spendere i soldi, non difendendo i cittadini, ma aprendo sedi a New York, facendo gite in giro per il mondo o dando consulenze, che sono tantissime anche da parte di questa gestione commissariale. Tutto ciò mentre i cittadini campani devono pagare e tacere; ma allora non dovreste chiamarli cittadini ma sudditi.

Continuiamo così. Non ci rallegriamo di quanto è accaduto oggi. Siamo veramente molto tristi, perché ancora una volta avete e abbiamo perso un'occasione. Ha perso questa Aula, che si è adeguata a un Governo che sopravvive e ad un commissariato che a sua volta si è adeguato a questo Governo. Siamo molto più tristi, perché purtroppo, ancora una volta, al di là di quello che viene detto in giro per le piazze campane, hanno perso i cittadini campani, che ancora oggi - forse avete sentito qualche trasmissione in diretta - sono profondamente delusi.

È un'altra brutta pagina della politica, ma noi, ricordatevelo, pur considerandola brutta, non siamo rassegnati e continueremo in questa battaglia in modo ancora più energico. (Applausi dai Gruppi UDC e AN e del senatore Amato).

SODANO (RC-SE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SODANO (RC-SE). Signor Presidente, innanzi tutto è doveroso esprimere un apprezzamento per il lavoro del relatore, senatore Confalonieri, e anche per la pazienza e il lavoro di miglioramento di questo decreto al quale ha contribuito il sottosegretario D'Andrea. Siamo riusciti, al termine di queste tre settimane di lavoro, a licenziare un testo decisamente migliore di quello che era entrato in quest'Aula. Credo anche che il dibattito abbia contribuito a chiarire gli elementi che hanno portato alla situazione di nuova, ennesima emergenza nella Regione Campania.

Ho sentito molte cose anche rispetto all'incapacità di quella Regione. In merito, vorrei rivolgermi ai colleghi della Lega Nord: per decenni la Campania è stata la pattumiera dell'intero Paese e ha ricevuto i rifiuti che provenivano dal Nord. Essa ha ricevuto e riceve ancora, in queste ore, tantissimi rifiuti tossici e nocivi che sono frutto delle aziende del Nord, che preferiscono i trafficanti illeciti piuttosto che il ciclo ordinario e legale sviluppato nel nostro Paese. (Applausi dal Gruppo RC-SE).

Credo sia doveroso dirlo per la verità che è dovuta ai cittadini della Regione Campania che si trovano in quella difficoltà. Questo non rappresenta un alibi, ma solamente un elemento di chiarezza rispetto alle molte inesattezze che ho qui sentito.

I laghetti della morte del litorale domizio, che sono stati inquinati fin nelle falde profonde dai bidoni tossici rivenienti dai traffici illeciti, sono la tragica dimostrazione del tasso di inquinamento e di mortalità più alto dell'intero Paese, come ci rappresenta l'Organizzazione mondiale della sanità.

Questo non è il frutto solo dell'inefficienza, rispetto alla quale chi parla non è stato mai tenero. Il Gruppo che rappresento non è stato mai tenero neanche nei confronti della Giunta regionale di cui il mio partito faceva e fa parte. Quindi, stiamo attenti alle affermazioni. Abbiamo di fronte un disastro che dura da 13 anni e mezzo e rispetto al quale vi è l'intera classe politica: si sono succeduti Presidenti di Giunte regionali di centro-destra e di centro-sinistra, Governi nazionali di centro-destra e di centro-sinistra. Non ho avvertito nel novembre 2005 la stessa acredine che ho percepito in questi giorni in Parlamento: a difendere il primo decreto Berlusconi nel novembre 2005 era la maggioranza di allora - l'attuale opposizione - che oggi ha tratteggiato una fotografia della Regione Campania completamente diversa.

Allora, credo che sia servito e serva ancora in queste ore compiere un'operazione di verità. Oggi abbiamo davanti a noi un'esigenza, cui credo che il decreto risponda: in primo luogo, dobbiamo liberare le strade della Campania dai rifiuti e uscire dall'emergenza, ma abbiamo posto dei paletti ben chiari. Dopo l'attuale emergenza, mai più emergenza e rientro alla gestione ordinaria, perché la gestione commissariale ha alimentato le megaconsulenze, il malaffare e i rapporti illeciti.

Vorrei precisare che in questi anni, mentre Rifondazione Comunista continuava a sostenere la rescissione del contratto con la FIBE del gruppo Impregilo, il Governo Berlusconi seguitava a difenderlo. Oggi abbiamo cacciato la FIBE e bisogna andare fino in fondo. (Applausi dai Gruppi RC-SE e SDSE).Bisogna cacciare la FIBE e farle pagare la responsabilità del disastro: i 450 milioni di euro di debito del commissariamento sono soprattutto legati alle esigenze che oggi mettiamo in capo al Governo: il revamping, la ristrutturazione degli impianti non funzionanti, realizzati non da noi e dal nostro Governo, ma dalla FIBE, autorizzata a continuare a lavorare in Campania fino al decreto del Governo Prodi.

Abbiamo posto le basi affinché nei prossimi 90 giorni il commissario presenti un piano d'intesa con il Ministro dell'ambiente che preveda l'uscita definitiva dall'emergenza. Abbiamo chiesto al Governo di riferire al Parlamento ogni 30 giorni perché da qui a dicembre vorremmo avere la certezza che mai più si parli di rifiuti nella Regione Campania. (Applausi dai Gruppi RC-SE e SDSE. Congratulazioni).

VIESPOLI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

VIESPOLI (AN). Signor Presidente, prima di svolgere rapidamente la mia dichiarazione, vorrei commentare l'intervento del senatore Sodano che è un misto di verità, di pretestuosità e di mistificazione della realtà perché - lo ricordo a me stesso e al senatore Sodano - stiamo parlando della fase delicata (è l'unico riferimento che faccio al passato e che sono costretto a fare) di passaggio tra il Governo Rastrelli e il Governo ribaltonista di Losco, che determinò il rapporto con la FIBE e la possibilità che la FIBE sottoscrivesse il contratto prima dell'individuazione dei siti. (Applausi dal Gruppo FI). È il ribaltone che ha corrotto la politica e le istituzioni in Campania.

Ciò detto, per memoria del senatore Sodano che queste cose le conosce bene, anche perché oggi sta al Governo con i ribaltonisti di allora, vorrei ricordargli ed evidenziargli che questo decreto è in alcuni punti pericolosamente eversivo, in altri pericolosamente invasivo e in altri ancora pericolosamente evasivo. Si tratta, comunque, di una metafora del grande fallimento delle istituzioni, della politica e del sistema campano: dal rinascimento annunciato al fallimento dichiarato, da «La montagna di sale» di Mimmo Palladino alla montagna di rifiuti di Antonio Bassolino, dall'arte contemporanea al disastro quotidiano, dall'eccellenza all'emergenza; «Miseria e nobiltà» o, se si preferisce scendendo più a Sud, «Così è se vi pare»; Eduardo, Pirandello e Pulcinella, la maschera che si maschera per la vergogna. Si racconta perfino che il Vesuvio abbia un po' di nervosismo e di turbamento perché teme di ritrovarsi, con la montagna di rifiuti, un maleodorante dirimpettaio.

Divagazioni? Credo si tratti piuttosto di frammenti di realtà, di immagini per raccontare "a nuttata ca nun passa" e che questo decreto non contribuisce ad illuminare.

Abbiamo la lacerante consapevolezza delle difficoltà e della drammaticità della situazione e ci siamo avvicinati a questo decreto e al modo in cui esso si intreccia con la quotidianità con senso di responsabilità istituzionale, quel senso di responsabilità che ci conferisce il diritto alla chiarezza e alla durezza delle argomentazioni e delle contestazioni e alla nettezza della proposta alternativa per cambiare il senso e l'impostazione di questo provvedimento, prima che il dettaglio.

Se il Parlamento, ed il Senato in particolare, avesse letto tale provvedimento comparandolo con la legge regionale della Campania e con la relazione stralcio della Commissione d'inchiesta sui rifiuti, ne avrebbe colto la schizofrenia e la confusione istituzionali, perché tale decreto detta un'impostazione esattamente diversa rispetto a quella della legge regionale. La legge regionale della Campania, sottolineata come evento storico, ha l'impudenza, il senso e lo sprezzo del ridicolo nel dichiarare tra i propri obiettivi, al primo punto, «rifiuti zero».

Il centro‑sinistra, anziché riconoscere umilmente il proprio fallimento, adotta un atteggiamento di presunzione, di supponenza e di arroganza. (Applausi dal Gruppo AN). La stessa arroganza, Presidente, si riscontra rispetto alla finzione di quelle quattro discariche previste al primo punto: in realtà, tutto è stato costruito per approvare un decreto in relazione ai siti - si potrebbe parlare addirittura di un decreto ad situm - per aggredire Ariano Irpino che, solo attraverso il recupero di un ruolo minimo della politica nel dialogo duro e forte con i soggetti coinvolti, ha determinato un passo indietro rispetto all'arroganza del Governo, respinta dalla mobilitazione delle coscienze e delle istituzioni.

Per fortuna, c'è un'altra Campania, c'è quel Mezzogiorno che, mentre si discuteva di rifiuti, al Festival di Pentecoste a Salisburgo, portava in scena la grande storia napoletana con due uomini del Sud, un grande direttore come Riccardo Muti e un grande regista come Ruggero Cappuccio: per fortuna, c'è anche un'altra Campania ed un altro Sud. (Applausi dai Gruppi AN, FI e UDC e del senatore Divina. Molte congratulazioni).

D'ALI' (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

D'ALI' (FI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Gruppo Forza Italia voterà contro questo decreto che parte dalla constatazione, ahimè sotto gli occhi di tutti, di un'incredibile emergenza. La affronta, tuttavia, in maniera assolutamente frammentaria e schizofrenica, attraverso interventi palesemente incostituzionali ed incongrui, con palesi violazioni ai rapporti interistituzionali, alla corretta contabilità di Stato e ai rapporti civili tra cittadino e istituzioni.

Non solo il Governo si arroga il diritto di individuare i siti, ma, durante la discussione in Parlamento, riconosce di non aver neanche le risorse per poter compensare i Comuni interessati da quell'individuazione e, con la complicità della maggioranza, elimina anche la previsione, per quanto ipotetica fosse, di poter intervenire sulle compensazioni ambientali in quei Comuni dove insistono quei siti.

Ciò è assolutamente grave e significa avere preso in giro, ancora una volta, istituzioni locali e cittadini. Ma, come è emerso dalla discussione, il fatto più grave è che il Governo non riesca a quantificare, o forse maliziosamente non voglia quantificare, l'esatto importo degli interventi emergenziali ribaltandone la determinazione e, quindi, l'onere direttamente sui cittadini campani. Noi sappiamo dell'esistenza di un fondo della Protezione civile, ma non sappiamo quanto occorra a questo fondo. Abbiamo poi aggiunto, nel corso del dibattito in Aula, ulteriori oneri e aggravi alla futura azione del commissario straordinario.

Non so quale sarà, a partire da domani, il prosieguo sostanziale di questa vicenda. Al di là delle violazioni di carattere istituzionale, normativo e costituzionale da noi sottolineate durante il dibattito, sussiste una violazione assoluta della norma elementare del buon padre di famiglia, il quale non affronta un'impresa senza avere la disponibilità economica e non addossa ai suoi figli le future discrasie economiche della vicenda.

Inoltre, abbiamo imposto il perpetuarsi del costume del malaffare in molti Comuni campani, imponendo loro l'obbligo di utilizzare consorzi che hanno già dato pessima prova di se stessi e che rientrano tra le principali cause dello stato di emergenza sui rifiuti che attualmente attanaglia la Campania.

Leggiamo quotidianamente di questa situazione sui giornali, la vediamo rappresentata nelle cronache televisive o anche solo percorrendo le strade campane. A questo punto, dobbiamo soltanto dire di no a questo modo di agire. Certamente, non vorremmo essere nei panni di un commissario straordinario obbligato a muoversi senza una determinazione esatta di fondi e ad intervenire sulla libera determinazione delle istituzioni locali, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini campani per sovvenzionare attività che dovrebbero essere a carico dell'erario.

Questo quadro devastante, certamente, si perpetuerà e da domani ne vedremo gli effetti negativi sul territorio. A fronte dei dibattiti condotti in questa Aula, tutti sacrosanti, legittimi e svolti nell'ottica di migliorare la condizione dei cittadini campani, vi sarà la cruda realtà delle prossime settimane, che non potrà che dare ragione al dissenso che in questa sede confermiamo. (Applausi dal Gruppo FI e del senatore Valentino).

FERRANTE (Ulivo). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

FERRANTE (Ulivo). Signor Presidente, onorevoli colleghi, come è stato ripetuto da molti colleghi dell'opposizione e della maggioranza nel corso della discussione generale, in quella sugli emendamenti e poi in sede di dichiarazione di voto, noi ci accingiamo ad approvare un decreto che presenta molte criticità.

Come ricordato dal senatore Palumbo, pochi mesi fa abbiamo approvato un altro decreto sull'emergenza rifiuti in Campania, che già conferiva poteri straordinari ad un commissario, in virtù proprio di questa emergenza infinita.

In occasione di quel dibattito, molti di noi hanno auspicato che quello fosse l'ultimo decreto di tal genere e che, finalmente, si procedesse ad un ritorno alla normalità e ad una gestione razionale dei rifiuti in Campania, come accade in tante altre aree del nostro Paese.

Oggi, invece, eccoci di nuovo a discutere a lungo della questione, prima in Commissione, dove credo sia stato fatto un ottimo lavoro, grazie al relatore (forse anche perché lombardo), ma anche all'aiuto dei colleghi dell'opposizione (penso ai senatori Libé, Viespoli, Izzo e allo stesso senatore D'Alì), di cui abbiamo accolto molti emendamenti per migliorare questo decreto-legge: credo che siamo riusciti nell'intento; abbiamo occupato molto tempo anche in quest'Aula con discussione di questo decreto-legge.

Capisco, quindi, l'esasperazione di molti colleghi, anche della maggioranza, ma non dobbiamo fare l'errore di confondere la causa con l'effetto. Questa successione di decreti è l'effetto di una situazione che si trascina ormai da quattordici anni. Ai colleghi deve essere chiaro che le responsabilità della situazione sono diffuse, sono di un'intera classe dirigente, specialmente campana, che ne porta per intero la responsabilità, ma dovute anche a sottovalutazioni nazionali che hanno accompagnato per quattordici anni questa situazione, questo disastro squisitamente locale.

È verissimo, come ricordava il presidente Sodano, che la situazione attuale nasce da una diffusa criminalità organizzata, dalla gestione della camorra e dalle mani della camorra sulla gestione dei rifiuti, che hanno permesso il determinarsi della situazione disastrosa cui oggi assistiamo, assicurando al contempo grandi profitti alla criminalità organizzata stessa. Come ricordava il senatore Piglionica, però, è una situazione aiutata anche dal fatto che non siamo ancora riusciti ad approvare un disegno di legge sui reati ambientali, che oggi più che mai risulta urgentissimo.

I commissari straordinari che si sono succeduti in questi quattordici anni, cari colleghi, provenivano da tutti gli schieramenti politici. Il primo fu un commissario di centro-destra ed è lui che porta la responsabilità di quell'accordo con la FIBE cui va attribuita gran parte della colpa di cui oggi paghiamo le conseguenze. Ricordiamo la responsabilità della grande impresa ed anche di quei manager che sembrarono salvatori della Patria e che invece mostrano per intero la responsabilità di un fallimento grave, come quello causato dalla FIBE e da quello che ha fatto in questi anni.

Va bene l'autoflagellazione della classe politica, che in questo caso è quanto mai sacrosanta, ma ricordiamoci che le responsabilità sono di un'intera classe dirigente e quindi anche dell'impresa e dell'impresa privata che malissimo si è comportata in Campania nella gestione dei rifiuti. Non voglio però negare (come non hanno fatto molti dei miei colleghi dell'Unione) che le responsabilità siano anche del centro-sinistra, di quei commissari che provenivano dalle nostre file che si sono succeduti in questi anni, a cui è mancato il coraggio di cambiare radicalmente strada, di cambiare lo spirito e le concrete soluzioni - peraltro irrealizzabili - che quel piano stesso conteneva: bisognava cambiarlo, e non è stato fatto.

In questo si sono incistate le proteste, anche quelle dovute all'effetto Nimby, cavalcate da alcuni agitatori che non solo hanno contestato ogni possibile collocazione e localizzazione di termovalorizzatori, come ricordava il collega Zanone, ma si sono persino battuti contro la collocazione e la realizzazione degli impianti di compostaggio, assolutamente necessari per concludere il ciclo dei rifiuti e realizzare quella frazione organica stabilizzata... (Il microfono si disattiva automaticamente).

 

PRESIDENTE. Le do ancora qualche secondo per terminare la frase che stava pronunciando, senatore Ferrante.

 

FERRANTE (Ulivo). Mi avvio alla conclusione. Il Gruppo dell'Ulivo voterà convintamente a favore di questo disegno di legge (Commenti ironici dai banchi dell'opposizione) per responsabilità e nonostante in esso vi sia un vulnus come quello della collocazione di una discarica nel Parco del Vesuvio. Nonostante questo, accoglieremo l'appello del Presidente della Repubblica, perché da qui deve nascere una nuova responsabilità dei campani, dei politici campani... (Il microfono si disattiva automaticamente). (Applausi dai Gruppi Ulivo e IU-Verdi-Com).

PASTORE (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

PASTORE (FI). Chiediamo la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con scrutinio simultaneo, avanzata dal senatore Pastore, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

  

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

 

PRESIDENTE. Con l'intesa che la Presidenza si intende autorizzata ad effettuare i coordinamenti che si rendessero necessari, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, del disegno di legge, composto del solo articolo 1, nel testo emendato, con il seguente titolo: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

 

Il Senato approva. (v. Allegato B).

 


Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (1566)

(V. nuovo titolo)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (1566) (Nuovo titolo)

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE (*)

Art. 1.

    1. È convertito in legge il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.

    2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

________________

(*) Approvato, con modificazioni al testo del decreto-legge, il disegno di legge composto del solo articolo 1. Cfr. anche sedd. 170 e 171

ARTICOLO 7 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 7.

(Tariffe)

        1. In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1º gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, siano applicate misure tariffarie per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Ai comuni che non provvedono nei termini previsti si applicano le disposizioni di cui all'articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

EMENDAMENTI

7.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI

Respinto

Sopprimere l'articolo.

7.2

D'ALI', SCOTTI

Id. em. 7.1

Sopprimere l'articolo.

7.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Id. em. 7.1

Sopprimere l'articolo.

7.100

LIBE'

Id. em. 7.1

Sopprimere l'articolo.

7.50/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 7.50 sopprimere le seguenti parole: «e della TIA».

7.50/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Le parole da: «All'emendamento» a: «seguenti» respinte; seconda parte preclusa

All'emendamento 7.50 sostituire la parola: «integrale» con le seguenti: «pari almeno al 70 per cento».

7.50/3

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 7.50 sostituire la parola: «integrale» con le seguenti: «pari almeno all'80 per cento».

7.50/4

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Precluso

All'emendamento 7.50 sostituire la parola: «integrale» con le seguenti: «pari almeno al 90 per cento».

7.50/5

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 7.50 sopprimere le seguenti parole: «indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani di cui all'articolo 4».

7.50

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, sostituire il primo periodo con il seguente: «In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1º gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della determinazione della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e della TIA (Tariffa Igiene Ambientale) siano applicate misure tariffarie per garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani di cui all'articolo 4».

7.5

SODANO, BELLINI

Ritirato e trasformato nell'odg G7.101

Al comma 1, al primo periodo, dopo le parole: «rifiuti solidi urbani» inserire le seguenti: «o della relativa tariffa» e aggiungere alla fine del periodo le seguenti parole: «indicati in appositi piani economico-finanziari redatti tenendo conto anche delle indicazioni contenute nei piani economico-finanziari predisposti dai consorzi di cui all'articolo 4 e approvati dal Commissario delegato, ad eccezione dei costi relativi agli interventi di emergenza o comunque eccedenti l'ordinaria gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.».

7.6

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Precluso dall'approvazione dell'em. 7.50

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: «integrale» con la seguente: «almeno del 50 per cento».

7.7

D'ALI', SCOTTI

Precluso dall'approvazione dell'em. 7.50

Dopo le parole: «costi di gestione del servizio» inserire la parola: «ordinario».

7.8

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Dopo il primo periodo, inserire il seguente: «La differenza che si determinerà tra il costo integrale di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti e l'incasso della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani incassata da ciascun Comune è posta a carico del commissariato, nell'ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale, sino alla esistenza dello stesso e successivamente è posta a carico della regione Campania per un periodo di cinque anni, a decorrere dal 10 gennaio 2008».

        Conseguentemente, ai maggiori oneri si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.

7.101

PIROVANO, LEONI, STEFANI

Respinto

Al comma 1, dopo il primo periodo inserire il seguente: «A tal fine i comuni promuovono meccanismi di gestione che comprendono strumenti come l'applicazione della "tariffa a peso" e la raccolta "porta a porta"».

7.9

BELLINI, SODANO

Ritirato

Al comma 1, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: «Nel caso in cui i comuni non provvedano nei termini previsti o non raggiungano gli obiettivi prefissati di raccolta differenziata si procede alla nomina di commissari ad acta».

7.800

IL GOVERNO

Approvato

Al secondo periodo, sostituire le parole da «si applicano» fino alla fine del periodo, con le altre: «si applicano le sanzioni di cui all'articolo 141, comma 1, del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, previa diffida ad adempiere e successiva nomina, in caso di inottemperanza, di un apposito commissario da parte del prefetto per l'approvazione delle delibere necessarie».

ORDINI DEL GIORNO

G7.100

D'ALI'

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            in sede di esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61,

        impegna il Governo a riferire al Parlamento, entro 60 giorni dalla trasformazione in legge del presente decreto, sull'andamento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti nei comuni della Campania dal 1º gennaio 2006 al 30 giugno 2007, aggiornando periodicamente l'informativa ogni trenta giorni sino al termine dell'intervento straordinario.

________________

(*) Accolto dal Governo

G7.101 (già em. 7.5)

SODANO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            in sede di esame del disegno di legge n. 1566,

        impegna il Governo ad affrontare e risolvere le problematiche poste dall'emendamento 7.5.

________________

(*) Accolto dal Governo

EMENDAMENTI TENDENTI AD INSERIRE ARTICOLI AGGIUNTIVI DOPO L'ARTICOLO 7

7.0.2

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Rimborsi)

        1. Nei periodi di irregolare effettuazione del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani, la tariffa viene commisurata per i medesimi periodi al 40 per cento di quella determinata per l'anno di riferimento. L'adozione di ordinanze commissariali o sindacali costituisce prova di irregolare effettuazione del servizio.».

7.0.1

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che alla data del 31 dicembre 2008 non incrementano di almeno il 10 per cento della raccolta differenziata realizzata alla data del 31 dicembre 2007, sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

7.0.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Dopo l'articolo 7, aggiungere il seguente:

«Art. 7-bis.

(Misure per la raccolta differenziata)

        1. I comuni della Campania che entro il 31 dicembre 2007 non hanno avviato la raccolta differenziata sono sciolti per grave violazione di legge, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.».

ARTICOLO 8 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 8.

(Clausola di invarianza della spesa)

        1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

        2. Il Commissario delegato provvede alle attività di sua pertinenza previste dal presente decreto nell'ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale.

EMENDAMENTI

8.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sopprimere l'articolo.

8.100 (testo 2)

RUBINATO, MOLINARI, NEGRI

Approvato

Sostituire l'articolo con il seguente:

«Art. 8.

(Clausola di invarianza della spesa)

        1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

        2. Il Commissario delegato provvede alle attività di sua pertinenza previste dal presente decreto nell'ambito delle risorse disponibili sulla contabilità speciale.

        3. Ai fini del rispetto di quanto previsto nel comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze provvede al monitoraggio degli oneri di cui al presente decreto e riferisce bimestralmente al Parlamento in merito all'utilizzo delle risorse disponibili sulla contabilità speciale di cui al comma 2.».

8.2

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Precluso

Sostituire il comma 1 con il seguente:

        «1. Agli oneri derivanti dal presente decreto, pari a 100 milioni di euro, si provvede, fino a concorrenza, mediante corrispondente riduzione di tutti gli stanziamenti di spesa corrente del bilancio dello Stato, con esclusione dei soli stanziamenti determinati direttamente per legge, della spesa obbligatoria e degli interessi sui titoli del debito pubblico.».

ARTICOLO 9 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 9.

(Piano per il ciclo integrato dei rifiuti)

        1. All'articolo 3 del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, il comma 1-ter è sostituito dal seguente: «1-ter. In sostituzione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il Commissario delegato adotta, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, sentita la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania, nonché il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo industriale integrato dei rifiuti per la regione Campania. Il Piano prevede, in armonia con la legislazione comunitaria, le priorità delle azioni di prevenzione nella produzione, riutilizzo, riciclaggio del materiale, recupero di energia e smaltimento e contiene l'indicazione del numero e della rispettiva capacità produttiva degli impianti che dovranno operare per ciascuna provincia, ovvero per ciascuno degli ambiti territoriali interprovinciali che potranno essere individuati d'intesa fra le province interessate.».

EMENDAMENTI

9.1

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Respinto

Sopprimere l'articolo.

9.20/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI

Respinto

All'emendamento 9.20 sopprimere le parole: «, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma,».

9.20/2

LEONI, STEFANI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 9.20 sopprimere le parole: «d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

9.20/3

LEONI, STEFANI, PIROVANO

Respinto

All'emendamento 9.20, sostituire le parole: «d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare» con le seguenti: «previo parere del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e».

9.20/4

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

All'emendamento 9.20, sopprimere le parole: «, e il Commissario per la bonifica».

9.20

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, sostituire il primo periodo del capoverso 1-ter con il seguente: «Il Commissario delegato adotta, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti la Consulta regionale per la gestione dei rifiuti nella regione Campania e il Commissario per la bonifica, il Piano per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti per la regione Campania.».

9.3

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Precluso

Al comma 1 capoverso 1-ter,primo periodo sopprimere le parole: «, nonché il Commissario per la bonifica».

9.40

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, al capoverso 1-ter, al secondo periodo, sopprimere le parole: «che dovranno operare per ciascuna provincia, ovvero per ciascuno degli ambiti territoriali interprovinciali che potranno essere individuati d'intesa fra le province interessate».

9.50/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 9.50 sopprimere le parole: «nonché del concorso delle amministrazioni e degli enti pubblici».

9.50

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Per la redazione del Piano di cui al presente comma il Commissario delegato si avvale delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile nonché del concorso delle amministrazioni e degli enti pubblici».

9.6/1

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 9.6 sopprimere le parole: «utilizzo delle migliori tecnologie disponibili,».

9.6/2

D'ALI', IZZO, GIULIANO, MORRA, DI BARTOLOMEO, IANNUZZI, SCOTTI

Respinto

All'emendamento 9.6 sopprimere le parole: «metodo di trattamento biologico».

9.6

LA COMMISSIONE

V. testo 4

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Piano, oltre al conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata, assicura anche la piena tracciabilità del ciclo dei rifiuti, l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, metodi di trattamento biologico ed un elevato livello di tutela ambientale e sanitaria».

9.6 (testo 4)

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Il Piano, oltre al conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata, assicura anche la piena tracciabilità del ciclo dei rifiuti, l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, metodi di trattamento biologico ed un elevato livello di tutela ambientale e sanitaria. Il Commissario delegato, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, assicura, nel limite massimo delle risorse disponibili per la gestionecommissariale, l'individuazione di siti idonei per la realizzazione di impianti di compostaggio e la prevista messa a norma di almeno uno degli impianti esistenti di produzione di combustibile da rifiuti ai fini della produzione di combustibile da rifiuti di qualità e di frazione organica stabilizzata di qualità».

9.8

VIESPOLI, PONTONE, PARAVIA, CORONELLA, MUGNAI, BATTAGLIA ANTONIO

Respinto

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

        «1-bis. Le province provvedono entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto alla individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, così come previsto dall'articolo 197, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006 numero 152. Alle province che non provvedono nei termini previsti si applicano le disposizioni di cui all'articolo 141, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267».

EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 9

9.0.1 (testo 2)

IZZO, D'ALI', GIULIANO, MORRA, SCOTTI, MALVANO

Ritirato e trasformato nell'odg G9.100

Dopo l'articolo, aggiungere il seguente:

«Art. 9-bis.

        Al fine di contrastare il fenomeno del traffico illecito di rifiuti è istituita una task force operativa presieduta dal Prefetto di Napoli e composta da tutte le forze dell'ordine che promuove un'operazione territoriale dedicata al pattugliamento delle aree a rischio 24 ore al giorno, nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili. Per la partecipazione alle attività suindicate non vengono corrisposti compensi o emolumenti aggiuntivi».

G9.100 (già em. 9.0.1 testo 2)

IZZO

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

            in sede di esame del disegno di legge n. 1566,

        impegna il Governo ad affrontare e risolvere le problematiche di cui all'emendamento 9.0.1 (testo 2).

________________

(*) Accolto dal Governo

ARTICOLO 10 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 10.

(Entrata in vigore)

        1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge .


Allegato B

(omissis)

Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, trasmissione di relazioni

Il Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, con lettera in data 13 giugno 2007, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 20 ottobre 2006, n. 271, la relazione territoriale sulla Campania, approvata dalla Commissione medesima nella seduta del 13 giugno 2007 (Doc. XXIII, n. 2).

 

Detto documento sarà stampato e distribuito.