Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento istituzioni
Titolo: Istituzione della Giornata della memoria e dell¿impegno per le vittime delle mafie - A.C. 1970
Riferimenti:
AC n. 1970/XV     
Serie: Progetti di legge    Numero: 179
Data: 04/06/2007
Descrittori:
FESTIVITA' E SOLENNITA' CIVILI   MAFIA E CAMORRA
VITTIME DI AZIONI CRIMINOSE     
Organi della Camera: I-Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni


Camera dei deputati

XV LEGISLATURA

 

SERVIZIO STUDI

 

Progetti di legge

Istituzione della Giornata della memoria
e dell’impegno per le vittime delle mafie

A.C. 1970

 

 

 

 

 

n. 179

 

 

4 giugno 2007

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DIPARTIMENTO istituzioni

SIWEB

 

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File: ac0235.doc

 

 


INDICE

Scheda di sintesi per l’istruttoria legislativa

Dati identificativi3

Struttura e oggetto  4

§      Contenuto  4

§      Relazioni allegate  5

Elementi per l’istruttoria legislativa  6

§      Necessità dell’intervento con legge  6

§      Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite  6

§      Incidenza sull’ordinamento giuridico  6

Progetto di legge

§      A.C. 1970, (on. Licandro ed altri), Istituzione della Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie  13

Normativa di riferimento

§      L. 27 maggio 1949, n. 260. Disposizioni in materia di ricorrenze festive. (art. 3)19

§      L. 5 marzo 1977, n. 54. Disposizioni in materia di giorni festivi. (artt. 2 e 3)20

 

 


Scheda di sintesi
per l’istruttoria legislativa

 


 

Dati identificativi

Numero del progetto di legge

A.C. 1970

Titolo

Istituzione della Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie

Iniziativa

On. Licandro ed altri

Settore d’intervento

Celebrazioni, festività ed onorificenze; criminalità ed ordine pubblico

Iter al Senato

No

Numero di articoli

1

Date

 

§       presentazione

22 novembre 2006

§       annuncio

19 dicembre 2006

§       assegnazione

19 dicembre 2006

Commissione competente

I Commissione (Affari costituzionali)

Sede

Sede referente

Pareri previsti

Commissioni II (Giustizia), V (Bilancio) e VII (Cultura)

 


 

Struttura e oggetto

Contenuto

La proposta di legge A.C. 1970, composta da un solo articolo, istituisce la “Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie”, individuandola nella giornata del 21 marzo.

 

La relazione illustrativa sottolinea l’esigenza di riportare la lotta alla mafia al centro dell’attenzione del paese sia attraverso concrete iniziative del Parlamento e del Governo sia rendendola “una grande battaglia delle idee, con azioni forti, volte a sconfiggere la cultura mafiosa e a portare a una più solida consapevolezza da parte di tutta la popolazione italiana su che cosa in realtà sia e quali danni produca la criminalità organizzata”.

L’Associazione “Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie”[1] – prosegue la relazione illustrativa - nel manifesto programmatico redatto a conclusione degli “Stati generali dell’antimafia” nel 2006, invitava il mondo della politica ad adottare azioni concrete contro la criminalità organizzata. Fra queste era inserita la richiesta di rendere il 21 marzo una celebrazione nazionale “affinché continuasse a vivere la memoria delle vittime di mafia come testimonianza di un’Italia giusta, consapevole, coraggiosa e responsabile”. L’associazione da dieci anni celebra la giornata in corrispondenza del 21 marzo, primo giorno di primavera, “simbolo della rinascita e della ricerca di una giustizia capace di trasformare il dolore e il lutto in uno strumento concreto e non violento”.

 

Mentre il comma 1 dell’articolo dispone l’istituzione della Giornata fissando a tal fine la data del 21 marzo di ogni anno, il successivo comma 2 prevede che in occasione della ricorrenza le istituzioni pubbliche promuovano manifestazioni per commemorare le vittime della mafia e, in collaborazione con le associazioni antimafia presenti sul territorio, organizzino convegni, mostre e pubblicazioni nelle scuole di ogni ordine e grado.

Relazioni allegate

La proposta di legge, di iniziativa parlamentare, è accompagnata dalla sola relazione illustrativa.


 

Elementi per l’istruttoria legislativa

Necessità dell’intervento con legge

L’intervento con legge appare necessario per individuare una ricorrenza nazionale.

Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite

Pur non potendosi riscontrare un esplicito riferimento costituzionale, sembra possibile ritenere che la materia in esame, concernendo l’istituzione di una nuova solennità civile della Repubblica e richiedendo pertanto, per sua natura, una disciplina unitaria a livello nazionale, non possa formare oggetto se non di una legge dello Stato.

Con riguardo alla previsione di celebrazioni, manifestazioni e iniziative, anche nelle scuole, possono assumere rilievo le materie di competenza legislativa concorrente “promozione e organizzazione di attività culturali” e “istruzione”.

Incidenza sull’ordinamento giuridico

Coordinamento con la normativa vigente

La proposta di legge non contiene disposizioni di coordinamento con la vigente normativa in materia di solennità nazionali, inizialmente riconducibile all’art. 3 della L. 260/1949[2], ma contenuta altresì in numerosi, successivi provvedimenti[3].

Si ricordano di seguito le celebrazioni nazionali istituite con legge nell’ultimo decennio avvertendo che, ad eccezione della L. 336/2000[4], nessuna tra le leggi menzionate ha attribuito alla solennità da essa istituita carattere di giorno festivo.

 

Il giorno 7 gennaio, anniversario della nascita del primo tricolore d’Italia, è stato dichiarato dalla L. 671/1996[5]Giornata nazionale della bandiera”. La legge prevede che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, siano fissate le modalità delle celebrazioni annuali.

La L. 336/2000 ha ripristinato la celebrazione della “Festa nazionale della Repubblica” nella data del 2 giugno. La festa nazionale è stata istituita, nella prima legislatura, con la L. 260/1949, ma successivamente la L. 54/1977[6] ne aveva stabilito lo spostamento alla prima domenica di giugno.

Con la L. 211/2000[7] è stato istituito il “Giorno della Memoria” nella data del 27 gennaio – in tale giorno, nel 1945, vennero abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz – al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico nonché “le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

La L. 186/2002[8] ha istituito la “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare” a perenne ricordo del sacrificio dei marinai militari e civili deceduti e sepolti in mare. La ricorrenza si commemora annualmente il 12 novembre presso il Monumento al marinaio d’Italia nella città di Brindisi.

La L. 92/2004[9]ha fissato nella giornata del 10 febbraio il “Giorno del ricordo”, quale solennità civile in memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e delle vicende del confine orientale.

 

La legge prevede iniziative per diffondere la conoscenza e lo studio dei tragici eventi e per valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate. La legge provvede altresì a riconoscere il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma, disponendo, a tale fine, un finanziamento a favore dell’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI) e della Società di studi fiumani.

È inoltre concesso un riconoscimento a titolo onorifico ai congiunti di coloro che, dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947 in Istria, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale, sono stati infoibati o altrimenti soppressi. Il riconoscimento, che consiste in una targa metallica con relativo diploma a firma del Presidente della Repubblica, viene consegnato annualmente con cerimonia collettiva.

 

Con la L. 24/2005[10] la giornata del 4 ottobre, già solennità civile in onore dei Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, viene dichiarata anche “giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse”.

 

La legge prevede che, nell’occasione, si svolgano cerimonie e iniziative, in particolare nelle scuole, dedicate a quei valori universali di cui i Santi patroni d’Italia sono espressione. L’intervento normativo è stato realizzato mediante novella alla L. 132/1958[11], istitutiva della ricorrenza festiva del 4 ottobre.

 

La L. 61/2005[12] ha istituito la nuova celebrazione nazionale del “Giorno della libertà”, individuandola nella giornata del 9 novembre. Il 9 novembre 1989 venne, infatti, abbattuto il Muro di Berlino: tale evento storico è prescelto dal provvedimento, in virtù del suo valore simbolico, al fine di commemorare la liberazione di Paesi oppressi e quale “auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”.

 

La legge prevede che in occasione della ricorrenza si svolgano annualmente cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole “che illustrino il valore della democrazia e della libertà, evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti”.

 

La L. 159/2005[13] ha dichiarato il giorno del 2 ottobreFesta nazionale dei nonni”, per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale.

 

Nel quadro delle iniziative pubbliche da svolgersi in tale giornata, volte a riconoscere e approfondire le tematiche relative alle crescenti funzioni assunte dai nonni nella famiglia e nella società, la legge ha previsto l’istituzione del “Premio nazionale del nonno e della nonna d’Italia”, conferito dal Presidente della Repubblica in favore dei nonni che, nel corso dell’anno, si siano distinti per aver compiuto azioni particolarmente meritorie sul piano sociale.

 

La L. 56/2007[14] ha infine istituito il “Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”, individuandola nella giornata del 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, avvenuta nel 1978 ad opera delle Brigate Rosse. Tale tragico evento storico è prescelto dal provvedimento al fine di commemorare tutte le vittime del terrorismo, sia interno sia internazionale, e delle stragi di matrice terroristica.

 

Il provvedimento prevede che in occasione della ricorrenza possano svolgersi cerimonie commemorative e momenti di ricordo e riflessione, anche nelle scuole, “al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche”.

 

Si ricorda infine che l’art. 7-vicies della L. 43/2005[15] ha introdotto disposizioni relative alla celebrazione nazionale del sessantennale della Resistenza e della Guerra di liberazione, autorizzando le Associazioni combattentistiche e partigiane erette in enti morali, costituitesi in confederazione nel 1979, ad organizzare in raccordo con il Ministero della difesa manifestazioni storico-culturali per celebrare l’anniversario lungo tutto l’arco del triennio 2005-2007, e provvedendo alla copertura dei relativi oneri finanziari.

Collegamento con lavori legislativi in corso

Il 7 marzo scorso la 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato ha approvato in sede deliberante il disegno di legge A.S. 900 (sen. Enzo Bianco ed altri), che istituisce la “Giornata nazionale del Braille”, da celebrarsi annualmente il giorno 21 febbraio, quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti. Trasmesso alla Camera, il progetto di legge (A.C. 2345) è stato assegnato il 14 marzo in sede referente alla I Commissione (Affari costituzionali). L’inizio dell’esame è stato calendarizzato per la seduta del 5 giugno 2007.

Il 5 ottobre 2006 la 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato ha concluso l’esame in sede referente del disegno di legge A.S. 78 (sen. Malabarba ed altri), che dichiara l’8 ottobre “Giornata della sicurezza del trasporto aereo”, in memoria del tragico incidente verificatosi nel 2001 presso lo scalo aeroportuale di Linate. Nella medesima seduta è stata prospettata l’ipotesi di chiedere al Presidente del Senato l’assegnazione del disegno di legge in sede deliberante.

 

Con riguardo alla tutela delle vittime di reati, si segnala che sono in corso di esame parlamentare i seguenti progetti di legge:

§         A.S. 1213, recante Modifiche agli articoli 15 e 16 della legge 3 agosto 2004, n. 206, in materia di benefici per le vittime del terrorismo, già approvato dalla Camera (A.C. 616) e in corso d’esame presso la 1ª Commissione del Senato in sede referente;

§         A.C. 1242, recante Modifica all’articolo 111 della Costituzione in materia di garanzia dei diritti delle vittime di reato, in corso d’esame in sede referente presso la I Commissione della Camera.

§         A.C. 1705, recante Introduzione dell’articolo 187-bis del codice penale e altre disposizioni in materia di risarcimento dei danni alle vittime di reati da parte dello Stato, in corso d’esame in sede referente presso la II Commissione (Giustizia) della Camera;

§         A.S. 324 ed abb., volti a introdurre nel codice penale il reato di tortura e recanti altresì disposizioni in favore delle vittime di tale reato; i disegni di legge sono in corso d’esame in sede referente presso la 2ª Commissione (Giustizia) del Senato.

 


Progetto di legge

 


N. 1970

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CAMERA DEI DEPUTATI

______________________________

PROPOSTA DI LEGGE

 

d’iniziativa del deputato  LICANDRO, DILIBERTO, SGOBIO, BELLILLO, CANCRINI, CESINI, CRAPOLICCHIO, DE ANGELIS, GALANTE, NAPOLETANO, PAGLIARINI, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SOFFRITTI, TRANFAGLIA, VACCA, VENIER, AURISICCHIO, BANDOLI, BETTA, BOATO, BOFFA, BORDO, BURTONE, CARLUCCI, CASTAGNETTI, CIALENTE, D’ALIA, D’ANTONA, DE ZULUETA, D’IPPOLITO VITALE, EVANGELISTI, GIANNI FARINA, FEDI, FERRIGNO, CINZIA MARIA FONTANA, FORLANI, GIOVANELLI, GIRO, GIULIETTI, GRASSI, INTRIERI, KHALIL, LARATTA, LO MONTE, LOMAGLIO, LONGHI, MIGLIOLI, MISIANI, NARDI, NARDUCCI, LEOLUCA ORLANDO, PALOMBA, PEDICA, PELLEGRINO, PROVERA, RAITI, REALACCI, ROTONDO, RUGGERI, RUSCONI, SAMPERI, SANNA, SERVODIO, SINISCALCHI, SQUEGLIA, TASSONE, TOLOTTI, TREPICCIONE, ZANELLA

¾

 

Istituzione della Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie

 

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Presentata il 22 novembre 2006

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Onorevoli Colleghi! - Ormai da dieci anni l’Associazione Libera celebra in Italia la «Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie». Si tratta di un evento importante nella vita del nostro Paese, che ha contribuito a rilanciare in tutta Italia la questione della lotta alla criminalità organizzata.

E mai come in questo momento è necessario continuare questa importante battaglia. Le mafie, lungi dall’essere state indebolite dall’attività che negli ultimi cinquanta anni è stata portata avanti dalla magistratura, dalle Forze di polizia, dai partiti e movimenti politici, dai sindacati e dalle associazioni, sembrano essersi addirittura rafforzate, con un profondo mutamento della loro fisionomia. Lo stereotipo del mafioso con «la coppola e la lupara», oggi appare grottesco e in qualche misura funzionale alla strategia «morbida» o di «inabissamento» praticata nell’ultimo decennio. Oggi il nuovo potere mafioso non si annida nei ceti più poveri e poco alfabetizzati, ma è presente in modo consistente tra i cosiddetti «colletti bianchi»: imprenditori, professionisti, amministratori e politici. La nuova mafia non è un fenomeno solo meridionale, ma riguarda ormai tutto il Paese, anzi, al nord agisce con minore disturbo in un ambiente in cui si tendono a sottovalutare la sua presenza e la sua azione. La nuova mafia ha un volume d’affari di 100 miliardi di euro ogni anno: un danno enorme all’economia italiana e una pesante ipoteca sulla democrazia.

Così non deve sottovalutarsi appunto l’adozione da parte della mafia di una strategia morbida, che evita il conflitto armato con le istituzioni, che rifugge dal clamore e dalle luci della ribalta e che cerca riparo, riciclandosi, nell’economia legale.

È quindi necessario rimettere la questione della lotta alla mafia al centro dell’agenda politica del Governo e dell’attività legislativa del Parlamento. E ciò necessita della cooperazione di tutti i settori dello Stato, attraverso la promozione della battaglia anche sul piano sociale, con la lotta al lavoro nero e al precariato, che generano povertà ed emarginazione e arano il terreno su cui le mafie operano il reclutamento.

La lotta alla mafia deve essere poi portata avanti anche attraverso una grande battaglia delle idee, con azioni forti, volte a sconfiggere la cultura mafiosa e a portare a una più solida consapevolezza da parte di tutta la popolazione italiana su che cosa in realtà sia e quali danni produca la criminalità organizzata.

Per queste ragioni è necessario che la politica faccia tesoro delle esperienze che si sono sviluppate nel nostro Paese grazie alla meritoria azione delle associazioni antimafia.

Negli «stati generali dell’antimafia» promossi dall’Associazione Libera a Roma nei giorni 17, 18 e 19 novembre 2006, i circa 6 mila partecipanti hanno invitato il mondo della politica ad adottare azioni concrete per rilanciare la lotta alla criminalità organizzata. Tra le richieste vi è anche l’istituzione della «Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie».

È dovere di questo Parlamento ascoltare le voci che vengono da ogni parte del Paese e che chiedono più attenzione e risorse per questa battaglia.

È dovere di questo Paese e delle istituzioni democratiche dare a coloro che hanno sacrificato la propria vita contro le mafie il giusto tributo per il loro gesto. È dovere nostro celebrare i magistrati, i sindacalisti, i sacerdoti, i politici, i giornalisti, gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine e tutti i cittadini che hanno lottato per sconfiggere la mafia sino alla fine. Occorre, in particolare, che le loro storie personali si trasformino in patrimonio di tutta la comunità.



 


proposta di legge

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Art. 1.

1. Il 21 marzo di ogni anno, primo giorno di primavera, è riconosciuto quale «Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie».

2. In occasione della Giornata di cui al comma 1, le istituzioni pubbliche promuovono e organizzano manifestazioni e cerimonie ufficiali per commemorare le vittime delle mafie, nonché, di intesa con le associazioni antimafia che operano sul territorio, convegni, mostre e pubblicazioni nelle scuole di ogni ordine e grado.

 

 

 


Normativa di riferimento

 


L. 27 maggio 1949, n. 260.
Disposizioni in materia di ricorrenze festive.
(art. 3)

 

 

(1) (2)

 

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(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 31 maggio 1949, n. 124.

(2)  Con riferimento al presente provvedimento sono state emanate le seguenti istruzioni:

- I.N.P.S. (Istituto nazionale previdenza sociale): Circ. 11 ottobre 1996, n. 195;

- Presidenza del Consiglio dei Ministri: Lett.Circ. 31 marzo 2003, n. 1772/10/G.P.; Circ. 1 aprile 2003.

 

(omissis)

Art. 3. 

Sono considerate solennità civili, agli effetti dell’orario ridotto negli uffici pubblici e dell’imbandieramento dei pubblici edifici, i seguenti giorni:

 

l’11 febbraio: anniversario della stipulazione del Trattato e del Concordato con la Santa Sede;

 

il 28 settembre: anniversario della insurrezione popolare di Napoli (10).

 

 

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(10)  Vedi, anche, la L. 4 marzo 1958, n. 132 e la L. 30 marzo 2004, n. 92.

(omissis)

 


 

L. 5 marzo 1977, n. 54.
Disposizioni in materia di giorni festivi.
(artt. 2 e 3)

 

 

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(1) Pubblicata nella Gazz. Uff. 7 marzo 1977, n. 63.

 

(omissis)

Art. 2.

Le solennità civili previste dalla legge 27 maggio 1949, n. 260, e dalla legge 4 marzo 1958, n. 132, non determinano riduzioni dell’orario di lavoro negli uffici pubblici.

 

È fatto divieto di consentire negli uffici pubblici riduzioni dell’orario di lavoro che non siano autorizzate da norme di legge.

 

 

Art. 3. 

Le ricorrenze indicate negli articoli 1 e 2, che cadano nei giorni feriali, non costituiscono giorni di vacanza né possono comportare riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado.

 

 

(omissis)


 

 

 

 

 

 



[1]     Libera, nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia, è un coordinamento di oltre 1200 associazioni, gruppi, scuole e realtà di base; per la sua attività è stata riconosciuta Associazione di Promozione Sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale e associazione con Special Consultative Status dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

[2]     L. 27 maggio 1949, n. 260, Disposizioni in materia di ricorrenze festive

[3]     Fra gli altri ricordiamo la L. 5 marzo 1977, n. 54. Disposizioni in materia di giorni festivi.

[4]     L. 20 novembre 2000, n. 336, Ripristino della festività nazionale del 2 giugno, data di fondazione della Repubblica.

[5]     L. 31 dicembre 1996, n. 671, Celebrazione nazionale del bicentenario della prima bandiera nazionale.

[6]    L. 5 marzo 1977, n. 54, Disposizioni in materia di giorni festivi.

[7]     L. 20 luglio 2000, n. 211, Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

[8]     Legge 31 luglio 2002, n. 186, Istituzione della “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare”.

[9]     L. 30 marzo 2004, n. 92, Istituzione del “Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati.

[10]    L. 10 febbraio 2005, n. 24, Riconoscimento del 4 ottobre quale solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore dei Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena.

[11]    L. 4 marzo 1958, n. 132, Ricorrenza festiva del 4 ottobre in onore dei Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena.

[12]    L. 15 aprile 2005, n. 61, Istituzione del “Giorno della libertà” in data 9 novembre in ricordo dell’abbattimento del muro di Berlino.

[13]    L. 31 luglio 2005, Istituzione della festa nazionale dei nonni.

[14]  L. 4 maggio 2007, n. 56, Istituzione del "Giorno della memoria" dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.

[15]    L. 31 marzo 2005, n. 43, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7 recante disposizioni urgenti per l’università e la ricerca, per i beni e le attività culturali, per il completamento di grandi opere strategiche, per la mobilità dei pubblici dipendenti, nonché per semplificare gli adempimenti relativi a imposte di bollo e tasse di concessione. Sanatoria degli effetti dell’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 280.