venerdì 6 ottobre 2017
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI
La seduta comincia alle 9,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
RICCARDO FRACCARO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 4 ottobre 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alli, Amendola, Baretta, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bosco, Matteo Bragantini, Bratti, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli, Casero, Catania, Censore, Coppola, Damiano, De Menech, Dellai, Epifani, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Frusone, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Laforgia, Locatelli, Losacco, Lotti, Manciulli, Marcon, Martella, Migliore, Morassut, Orlando, Pes, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rosato, Rughetti, Sanga, Sani, Tabacci, Valeria Valente e Velo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Modifica nella composizione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
PRESIDENTE. Comunico che, in data 4 ottobre 2017, il Presidente del Senato ha chiamato a far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, il senatore Enrico Cappelletti, in sostituzione del senatore Marco Scibona, dimissionario.
Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,36). (ore 9,36)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
(Intendimenti in merito alla promozione della questione di legittimità costituzionale in relazione a disposizioni in materia di pianificazione paesaggistica ed edilizia di cui alla legge n. 16 del 2017 della Regione siciliana – n. 2-01965)
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Mannino e Pisicchio n. 2-01965 (Vedi l'allegato A).
CLAUDIA MANNINO. Grazie Presidente. Molto brevemente perché credo che il testo sia abbastanza chiaro. Sostanzialmente si tratta di due articoli che vengono approvati nel collegato alla legge di stabilità della regione siciliana che, secondo noi scriventi, rappresentano dei motivi di incostituzionalità dei provvedimenti stessi. Il primo si riferisce all'articolo 48 del collegato alla legge di stabilità della regione siciliana, in cui sostanzialmente si dice che tutte le opere di pubblico interesse, senza specificare quali, magari entro quali budget, entro che ambiti di territorio, senza specificare nulla, di fatto, possono essere adottati e possono essere realizzati, nel rispetto dei tempi previsti, con una precisa modalità. Anche qui la modalità è molto discutibile, dal nostro punto di vista, poiché sostanzialmente questa modalità prevede una deroga nel momento in cui il territorio di riferimento non avesse ancora adottato un piano paesaggistico. Ma non solo, questa deroga si innesca con una semplice richiesta da parte del richiedente che può essere un ente pubblico, ma anche un ente privato, e a prescindere da qualsiasi tipologia di attività, comprese le attività estrattive, fatta eccezione forse solo per gli impianti di trattamento dei rifiuti e delle discariche. Sostanzialmente si avvia con una semplice richiesta da parte del richiedente che viene fatta non magari ad una conferenza di servizi, non magari dalla sovrintendenza, visto che parliamo di piani paesaggistici, bensì viene fatta in riferimento all'assessore dei beni culturali e dell'identità siciliana. Quindi, di fronte ad una varietà di tipologie di opere, il richiedente si riferisce esclusivamente all'assessore regionale dei beni culturali e dell'identità. Ma non solo, questa richiesta non deve adeguarsi a quelli che sono gli eventuali piani paesaggistici adottati, o, anche in assenza di un piano paesaggistico, visto che la regione siciliana non ne ha, basta che questo progetto abbia ricevuto un qualsiasi nulla osta, una qualsiasi autorizzazione, un qualsiasi avallo, da qualsiasi ente regionale, comunale o comunque che abbia a che fare con il paesaggio. Questo credo che sia altamente rischioso per una regione che sicuramente ha uno statuto speciale, però dal punto di vista di quelle che sono le garanzie di salvaguardia e tutela del paesaggio, costituzionalmente garantite dall'articolo 9, penso che gli articoli costituzionali che prevedono l'autonomia della regione siciliana vengano decisamente dopo.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sesa Amici, ha facoltà di rispondere.
SESA AMICI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie Presidente. Con riferimento all'interpellanza in oggetto, che concerne la verifica dei presupposti di costituzionalità della legge 11 agosto 2017, n. 16, della regione siciliana, avente ad oggetto le disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2017, si rappresenta, per quanto di competenza e sulla base degli elementi forniti dal dipartimento per gli affari regionali e autonomie locali quanto segue. Gli interpellanti, infatti, chiedono al Governo se non ritenga di promuovere la questione di legittimità costituzionale per ciò che riguarda le modifiche inerenti alla pianificazione paesaggistica che la regione siciliana ha introdotto con gli articoli 48 e 49 della suddetta legge regionale. In particolare, si lamenta che, a causa dell'articolo 48 della sopracitata legge, si violi la salvaguardia e la tutela del paesaggio, mentre con il successivo articolo 49 si tende ad indebolire i poteri delle regioni in tema di vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia. Al riguardo si deve far presente che la legge regionale in questione è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della regione siciliana n. 35, il 25 agosto 2017 e che, pertanto, i termini previsti dall'articolo 127 della Costituzione, ai fini di un'eventuale impugnazione delle norme innanzi alla Corte Costituzionale scadranno il prossimo 24 ottobre 2017. Si rappresenta, altresì, che sulla legge in argomento il dipartimento per gli affari regionali e le autonomie locali ha in corso un'articolata istruttoria che prevede la partecipazione di numerosi amministrazioni centrali oltre al dipartimento per gli affari europei e della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e all'Autorità nazionale anticorruzione.
PRESIDENTE. La deputata Mannino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
CLAUDIA MANNINO. Sinceramente, mi aspettavo una risposta “sì” o “no”; il Governo sta rispondendo che faranno una sorta di conferenza dei servizi tra Ministeri e regione per valutare “se”. Credo che questa risposta però non sia soddisfacente, a mio avviso, proprio perché, soprattutto per quel che riguarda l'abusivismo edilizio e per quel che riguarda la varietà degli ambiti di applicazione dell'articolo 48 del collegato alla legge di stabilità, credo che veramente non possiamo permetterci questa attesa. Probabilmente mi sarei aspettata un intervento mirato, una sospensione di tutti quelli che potrebbero essere, di qui al 25 ottobre, i procedimenti o i nulla osta definitivi che la regione o l'assessore ai beni culturali…Se ne ha la competenza, perché, non essendoci ambito di applicazione, qualsiasi cosa rientra nel piano paesaggistico, qualsiasi argomento, fatta eccezione per gli impianti di gestione rifiuti. Quindi, mi sarei aspettata una risposta che prevedesse quanto meno una sospensione, oppure un coordinamento con il Ministero o con la Presidenza del Consiglio, in attesa di tale valutazione.
(Iniziative di competenza volte a favorire l'accesso al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, con particolare riferimento alle garanzie richieste da istituti bancari – n. 2-01947)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Catalano ed altri n. 2-01947 (Vedi l'allegato A).
IVAN CATALANO. Presidente, sottosegretaria, in questi mesi mi è capitato spesso di incontrare imprenditori che fanno innovazione nella mia regione. Qualche tempo fa ho incontrato Mario, che ha quasi 80 anni, e negli ultimi 30 ha guidato una grande azienda lombarda, un'azienda simbolo della produttività del mio territorio. Nonostante l'età, ha deciso di continuare a dare il suo contributo per l'economia della zona e ha scelto di continuare ad innovare: ha aperto una start up nel campo del tessile, che per anni ha rappresentato un settore chiave dell'economia del territorio. L'azienda di Mario ha scommesso sull'innovazione tecnologica e ha ottenuto un brevetto.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sesa Amici, ha facoltà di rispondere.
SESA AMICI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Fondo istituito con la legge n. 662 del 1996, all'articolo 2, comma 100, lettera a), è uno strumento nella titolarità del Ministero dello sviluppo economico, gestito dalla Banca del Mezzogiorno - MedioCredito Centrale quale capofila di una rete di banche che fruisce di una controgaranzia dello Stato di ultima istanza, volta tra l'altro a ridurre gli assorbimenti degli istituti finanziatori in termini di capitali di vigilanza. Esso sostiene, in sintesi, le esigenze di liquidità e di nuovi investimenti, contrastando il fenomeno di contrazione del credito.
PRESIDENTE. La ringrazio, sottosegretaria. Non è possibile produrre allegati alle interpellanze, ma immagino che l'interpellante avrà piacere di avere la tabella che lei ha citato.
IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. La risposta è molto corposa e sono curioso di leggere l'allegato che chiedo alla sottosegretaria. I dati che ha citato sono legati alle imprese che hanno accettato comunque di avere un credito in presenza delle richieste delle banche e la garanzia personale purtroppo viene richiesta dal sistema bancario alle aziende relativamente giovani, alle start up, perché le banche non hanno grossa fiducia verso tali aziende: le banche sembrerebbero non capire a volte che l'innovazione portata dalle start up non è soltanto l'innovazione classica digitale, come un'app o qualsiasi strumento software che noi siamo abituati a capire, ma a volte un'innovazione passa per un'innovazione di processo e sembrerebbe che le banche non comprendano tale tipo di innovazione. Quindi, di fronte ad un'azienda che porta questo tipo di prodotto, di innovazione di processo, le banche non danno fiducia e chiedono garanzie personali. Tuttavia, sottosegretario, se la garanzia personale si riducesse anche al 30 o al 40 per cento, ma il problema è che il Fondo garantisce l'80 per cento, quindi c'è un 20 per cento residuo, se la garanzia si limitasse a chiedere il 10 per cento in più, quindi il 30 o il 40 per cento, le giovani imprese non avrebbero problemi ad accettare il credito e quindi aumenterebbero le aziende che consentono al Fondo di realizzare l'attività che lei ci ha mostrato. Ma il fatto è che le banche chiedono oltre il 100 per cento e arrivano anche al 120 per cento e quando una start up deve garantire personalmente con il proprio patrimonio - tra l'altro il patrimonio dell'imprenditore, non il patrimonio della società - una fideiussione pari al 120 per cento chiaramente non ha bisogno: se ha il patrimonio in sé, per quale motivo dovrebbe chiedere un finanziamento alla banca? Lo chiede chiaramente perché il prodotto è talmente innovativo, il processo è talmente innovativo che ha bisogno di una spinta e, siccome la banca non si assume più il rischio d'impresa in Italia, come ad esempio negli altri Paesi europei ma anche extraeuropei, lo Stato, venendo incontro a tale necessità, a tale mancanza, ha sostituito la banca.
(Iniziative di competenza in ordine a problematiche relative all'emissione di titoli obbligazionari da parte di Banca popolare di Bari e Credito Valtellinese – n. 2-01966)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Pesco ed altri n. 2-01966 (Vedi l'allegato A).
DANIELE PESCO. Grazie, Presidente, grazie, sottosegretario. Questa interpellanza è riferita a delle operazioni bancarie che hanno a che fare con il decreto n. 18 del 2016, che ha dato la possibilità alle banche o, meglio, a società veicolo di finanziarsi per acquistare i crediti deteriorati delle banche e, logicamente, gestirli, recuperarli e, in qualche modo, cercare di ridurre quel macigno delle sofferenze che, attualmente, stanno affossando le nostre banche. Ricordiamo bene: 312 miliardi, l'ultima stima di giugno 2017, valore lordo; sappiamo che le banche, comunque, hanno accantonato diverse quantità di risorse per coprire questo buco, però 312 miliardi sono sempre tanti.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola alla sottosegretaria Amici, saluto la delegazione della Grande Commissione parlamentare Italia-Russia, guidata dalla Vicepresidente della Duma di Stato della Federazione Russa, Irina Yarovaya (Applausi). Ringrazio per questa visita, la delegazione è accompagnata dal Vicepresidente della Camera, Simone Baldelli, che presiede la parte italiana della Commissione. Buon lavoro e benvenuti a Montecitorio.
SESA AMICI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Con l'interpellanza in esame, come, del resto, l'ha illustrata il collega, onorevole Pesco, si chiedono notizie sulle iniziative da parte del Governo su alcune operazioni di cessione e di sofferenza effettuate dalla Banca popolare di Bari e dal gruppo Creval.
PRESIDENTE. Il deputato Pesco ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
DANIELE PESCO. Presidente, a me viene da ridere. Veramente, con tutto il rispetto per la sottosegretaria, di cui prendo le difese, non si può far scrivere una risposta così da Banca d'Italia. È vergognoso! Il Ministro dell'economia e delle finanze avrebbe dovuto riscrivere a Bankitalia e dirgli: scrivimi una risposta che abbia senso, perché la risposta che mi hai dato non ha senso. Questo è del tutto irrispettoso verso voi al Governo, verso noi deputati e verso i cittadini. È una cosa che fa veramente arrabbiare: mi ha riletto la domanda, mi ha riletto l'interpellanza, Bankitalia ha riscritto l'interpellanza nel testo della risposta, e basta; ha aggiunto solo due note su cosa prevede la legge. Ma non ci interessa, noi abbiamo fatto altre domande!
(Chiarimenti in merito al perfezionamento dell'intesa volta al riconoscimento giuridico della Congregazione Italiana per la Coscienza di Krishna – n. 2-01932)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Quartapelle Procopio ed altri n. 2-01932 (Vedi l'allegato A).
LORENZA BONACCORSI. Grazie Presidente. Grazie sottosegretaria. La Congregazione italiana per la coscienza di Krishna ha presentato da alcuni anni l'istanza per essere riconosciuta dallo Stato italiano come ente di culto. La procedura va avanti da oltre sette anni e precisamente dal gennaio del 2010. Purtroppo questa materia è regolata ancora da un'anacronistica legge fascista del 1929 e da un regio decreto del 1930. Dopo una lunghissima istruttoria, durata oltre quattro anni, nel 2014, è arrivato il parere favorevole del Consiglio di Stato e, come previsto dalla legge, il Ministero dell'interno ha predisposto il decreto del Presidente della Repubblica, che è stato trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e che da più di tre anni è fermo presso gli uffici della Presidenza.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sesa Amici, ha facoltà di rispondere.
SESA AMICI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie Presidente. Prima di dare la risposta, volevo fare una premessa all'intervento della collega Bonaccorsi, perché è del tutto evidente che la sua illustrazione ha riguardato non solo gli aspetti della richiesta specifica, ma ha posto un tema più generale della questione riguardante la libertà religiosa, e quindi di tutto un procedimento che esula. Lo dico a cappello di questo, per evitare che si dichiari insoddisfatta rispetto al testo, perché il testo risponde a un quesito molto particolare.
PRESIDENTE. La deputata Bonaccorsi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
LORENZA BONACCORSI. La ringrazio sottosegretaria, Amici. No, purtroppo, mi pare di ripercorrere la stessa risposta della precedente interpellanza del gennaio 2017: diede un'analoga risposta.
PRESIDENTE. Noi avremmo ora l'interpellanza urgente Fassina e Marcon n. 2-01963. Non è presente l'interpellante; se la sottosegretaria Amici ritiene, possiamo sospendere cinque minuti. Se entro i cinque minuti non arriva, ovviamente consideriamo questa interpellanza decaduta; però aspettiamo cinque minuti, perché ci comunicano dal gruppo che sta arrivando.
La seduta, sospesa alle 10,35, è ripresa alle 10,40.
(Interpellanza urgente Fassina e Marcon n. 2-01963)
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Purtroppo l'interpellante non riesce ad arrivare in tempo. Ha preannunciato che trasformerà la sua interpellanza urgente n. 2-01963 in un'interrogazione a risposta scritta, alla quale ovviamente il Governo provvederà rapidamente.
Organizzazione dei tempi di esame di disegni di legge.
PRESIDENTE. Avverto che nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicato lo schema dell'organizzazione dei tempi per l'esame del disegno di legge: S. 2834 - Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2016-2017 (approvato dal Senato) (4620), e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Anno 2016) (Doc. LXXXVII, n. 5); del disegno di legge: S. 1324 – Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute (approvato dal Senato) (3868-A e abbinate).
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
La seduta termina alle 10,45.