lunedì 27 marzo 2017
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO
La seduta comincia alle 14.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 22 marzo 2017.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Aiello, Gioacchino Alfano, Amendola, Amici, Baldelli, Bellanova, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Caso, Castiglione, Catania, Causin, Antimo Cesaro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Faraone, Fava, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garavini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Laforgia, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Migliore, Nicoletti, Orlando, Picchi, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Sarti, Scalfarotto, Valeria Valente, Velo e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il deputato Michele Mognato, già iscritto al gruppo parlamentare Partito Democratico, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista.
Discussione della proposta di legge: S. 119-1004-1034-1931-2012 - D'iniziativa dei senatori: D'Alì; De Petris; Caleo; Panizza ed altri; Simeoni ed altri: Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 4144-A); e delle abbinate proposte di legge: Terzoni ed altri; Mannino ed altri; Terzoni ed altri; Borghi ed altri (A.C. 1987-2023-2058-3480) (ore 14,05). (ore 14,05)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dal Senato, n. 4144-A: Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette; e delle abbinate proposte di legge nn. 1987-2023-2058-3480.
(Discussione sulle linee generali – A.C. 4144-A)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
ENRICO BORGHI, Relatore. La ringrazio, signor Presidente. Onorevoli colleghi, ci accingiamo, come Camera dei deputati, ad affrontare l'esame di un provvedimento da tempo atteso nel sistema della protezione della natura e della valorizzazione del patrimonio naturale, culturale, paesaggistico, ecologico del nostro Paese, in considerazione di una esigenza di fondo, che oggi la Camera è chiamata a dovere adottare nel recepire, migliorare ed integrare il lavoro già condotto in maniera positiva dai colleghi del Senato, cioè la possibilità di attribuire agli enti di gestione dell'11 per cento del territorio nazionale un meccanismo di governance che sia più efficiente, che sia più moderno, che sia più in linea, da un lato, con le esigenze di una capacità di tutela effettivamente in grado di esplicare in maniera coerente, in maniera efficace le previsioni che ad essa sono riferite, e, dall'altro, anche di fare in modo che la politica dei parchi, nel nostro Paese, si inserisca all'interno del contesto storico che stiamo attraversando e che fa dell'ambiente uno degli asset fondamentali per la qualità della vita, per lo sviluppo sostenibile e, in definitiva, anche per il futuro del Paese.
PRESIDENTE. La rappresentante del Governo si riserva in altra fase.
ERMETE REALACCI. Presidente, il relatore Borghi ha ben illustrato la filosofia con cui abbiamo cercato di lavorare: un lavoro intenso, ampio, aperto all'esterno in questa legge. Questo dibattito è importante perché punta a ridare centralità ai parchi. Diciamo la verità: la politica dei parchi è sembrata un po' stancarsi nell'ultimo periodo, invece è una politica essenziale per il Paese.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la collega Serena Pellegrino. Ne ha facoltà.
SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Ringrazio chi mi ha preceduto che ha illustrato molto bene la propria posizione, anche perché dà contezza di come noi stiamo affrontando la riforma della legge n 394 sui parchi. Vorrei veramente che non ci fosse demagogia da parte di nessuno e che non ci fosse, soprattutto, proselitismo e ricerca di proselitismo. Sono passati quasi cento anni dall'istituzione dei primi parchi nazionali in Italia, erano il Parco nazionale d'Abruzzo e il Parco Nazionale del Gran Paradiso, ma il cammino della presenza diffusa di aree di protezione ambientale e della formazione di una seria coscienza ecologica nel nostro Paese è stato ed è ancora difficile e irto di ostacoli. Per la sua posizione e per la sua storia bio-geologica l'Italia può contare su una varietà di habitat che non ha eguali in Europa, da quelli alpini d'alta quota, a quelli costieri e sommersi. Un primato dovuto alla sua straordinaria posizione geografica; l'Italia presenta una sovrapposizione tra natura boreale e subtropicale, a cui si aggiungono altri processi, anche assai diversi, di natura ecologica, geografica, storica e culturale. L'Italia è il Paese europeo con la maggior biodiversità per numero di specie e di sistemi ecologici. Sono presenti oltre un terzo delle specie animali distribuite in Europa e quasi il 50 per cento della flora europea su una superficie di circa un trentesimo di quella del continente, direi un patrimonio unico ed eccezionale. Ma non possiamo sottovalutare che negli ultimi anni questo incommensurabile patrimonio ha subito numerose perdite. Le specie di piante a rischio, su un totale di circa 7.000, sono 1.011 a livello nazionale e 3179 a livello regionale, mentre tra i vertebrati, Presidente, ben 338 su 494 sono in pericolo di estinzione. Ogni giorno dedichiamo ricerche su come assorbire la CO2 prodotta dal consumo di energie non rinnovabili, inventandoci tecniche a volte costose o anche fantasmagoriche. Invece, sarebbe sufficiente proteggere la più grande risorsa naturale che possediamo, le risorse preziose, ovvero, le foreste. Vi ricordo che parchi tutelano il 28 per cento della superficie forestale nazionale e grazie a questo polmone verde si riescono ad assorbire, annualmente, 145 milioni di tonnellate di CO2, rendendo l'aria che tutti noi respiriamo più pulita. Le foreste più significative dei parchi nazionali sono di faggi e querce, piante che danno un valido contributo alla lotta contro l'effetto serra. Non possiamo sottovalutare che le più importanti sorgenti italiane che alimentano i bacini acquiferi d'acqua dolce, risorsa primaria per la vita di ogni essere vivente, risiedono nei parchi. I parchi nazionali accolgono e tutelano 1.712 centri storici, quelli che tutti chiamiamo, anche coloro che sono presenti nella nostra Aula, e che vogliamo tutelare con delle leggi speciali: i piccoli borghi, 270, tra castelli, rocche e fortificazioni, 189 aree archeologiche, 291 tra santuari, monasteri e chiese rurali, 73 ville storiche e ben 149 musei. Numeri invidiati e ammirati in tutto il mondo. I parchi italiani, Presidente, come abbiamo potuto vedere anche in questi mesi in cui due dei più importanti parchi nazionali sono stati colpiti dall'ultimo terribile terremoto, sono un vero e proprio scrigno di prodotti agricoli, tipici e tutelati, di beni artistici, architettonici e di artigianato tradizionale che alimentano la nostra economia.
PRESIDENTE. Credo stiano ascoltando.
SERENA PELLEGRINO. Sarebbe stato quello il momento dedicato per individuare i punti da aggiornare e migliorare la legge n. 394 del 1991 e avrebbe garantito alla riforma della legge il recepimento di una piattaforma largamente condivisa e basata su un'analisi fattiva e ponderata.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il collega Kronbichler. Ne ha facoltà.
FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente. Sono reduce dalla conferenza stampa organizzata e convocata dalla collega Serena Pellegrino e devo dire sono rimasto impressionato dalla prominenza, dalla notorietà, dal prestigio di chi è intervenuto. C'era il gotha dell'ambientalismo di questo Paese e il giudizio, signor Presidente, onore a chi ce l'ha. Vorrei dire alcune cose che ho sentito (vedendo i nomi che di certo non piaceranno al presidente della Commissione né al relatore e che non possono piacere a noi tutti che legiferiamo qui): Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF - mi pare - riferendosi e parlando di questa proposta di legge, la chiama un disastro; Annamaria Procacci riassume l'obiettivo di questa proposta di legge, nelle parole: “dentro i fucili. fuori le competenze” (intendendo dentro, nei parchi); Giorgio Boscagli del Gruppo dei trenta la chiama “sfascia parchi”; Grazia Francescato di Greenaccord (non conosco ancora questa associazione) parla di controriforma delle zone protette; Dante Caserta del WWF - voi conoscete molto di più di me tutte queste persone perché sono tutte persone note - dice che questa proposta di legge non deve diventare un giocattolo degli ambientalisti; Danilo Selvaggi della LIPU parla di sbilanciamento localistico; Ebe Giacometti di Italia Nostra dice che è imbarazzante, riferendosi alla governance; Carlo Alberto Pinelli di Mountain Wilderness International si sente (forse su questo potete ancora rimediare) confinato dalle associazioni che hanno voce in capitolo perché dice che, non rappresentando dieci regioni, non è ammesso al tavolo delle associazioni che possono parlare. Forse ci vuole anche qui una deroga per le regioni montane. E avanti così: meglio la legge n. 394 vera che la legge n. 394 fasulla, che sarebbe quella in esame (non so chi abbia detto ancora questo). Signor Presidente, tutti qui hanno richiamato l'importanza dell'approvazione ventisei anni fa della legge sulle aree protette, la cosiddetta n. 394 del 1991. Spesso si dice che è un segno di vecchiaia quando si glorifica troppo il proprio passato e la propria giovinezza, però sicuramente deve far pensare se questa gente, insomma il gotha del protezionismo e delle associazioni, danno questi giudizi. La legge sulle aree protette ha rappresentato per il nostro Paese in tutti questi anni un insieme di azioni e, alla fine, di risultati assolutamente fondamentali.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il collega Busto. Ne ha facoltà.
MIRKO BUSTO. Grazie, Presidente. È interessante sentire il dibattito in quest'Aula, oggi, perché ho apprezzato anche io l'intervento dell'onorevole Realacci e gli interventi successivi dei colleghi Pellegrino e Kronbichler.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la collega Gabriella Giammanco. Ne ha facoltà.
GABRIELLA GIAMMANCO. Grazie, Presidente. Il provvedimento in discussione rappresenta un intervento normativo di sistema delle aree marine protette e delle riserve marine, integrando e modificando quello sancito dalla legge quadro 6 dicembre 1991, n. 394, che, in alcune sue parti, appare oggi superata.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
(Repliche - A.C. 4144-A)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore Borghi, che ha sette secondi.
ENRICO BORGHI, Relatore. Presidente, per ringraziare i colleghi ed assicurare che faremo tesoro dei loro contributi.
PRESIDENTE. Le avanzano ancora quattro secondi, poi, magari, potrà capitalizzarli in altre occasioni!
Discussione della mozione Rosato ed altri n. 1-01508 in materia di robotica ed intelligenza artificiale (ore 15,50). (ore 15,50).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione Rosato ed altri n. 1-01508 in materia di robotica ed intelligenza artificiale (Vedi l'allegato A).
(Discussione sulle linee generali)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
PAOLO COPPOLA. (Il deputato Coppola avvicina al proprio microfono uno smartphone, da cui si ascolta la seguente frase: Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, tra qualche anno questo intervento potrebbe essere letto anche da un robot e, forse, a non tutti dispiacerebbe).
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la collega Paola Binetti, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-01558. Ne ha facoltà.
PAOLA BINETTI. Presidente, membri del Governo, colleghi, il mio interesse personale a questo campo, così denso di sviluppi tecnico-scientifici oltre che economici, è dettato prevalentemente dalle enormi opportunità che la robotica e l'intelligenza artificiale, applicati alla teleriabilitazione, hanno permesso di raggiungere, offrendo a persone con disabilità di diverso grado e tipo, di recuperare ampi spazi di autonomia personale. È nato così un nuovo settore scientifico, la neurorobotica, che ha permesso di creare piattaforme robotiche indispensabili per la ricerca di base in neuroscienze, la possibilità di creare poi sistemi meccatronici per la diagnosi precoce dei disturbi del neurosviluppo e di sistemi robotici indossabili ispirati al concetto innovativo di structured intelligence. L'applicazione di queste nuove conoscenze anche alla domotica ha consentito di ribaltare completamente alcune forti condizionamenti di disagio - vere e proprie forme di handicap ad eziologia molto diversa - trasformandole in concrete opportunità di ricerca applicate ai bisogni dell'uomo. Una scienza, quindi, a servizio dell'uomo, che richiede però un approccio interdisciplinare complesso e investimenti iniziali coraggiosi e lungimiranti. Ed è questo uno degli obiettivi principali della mozione: da un lato, evidenziare l'altissimo profilo di competenze necessarie per immaginare soluzioni laddove altri vedono solo problemi; dall'altro, investire prima di tutto nella formazione dei giovani ricercatori che vi si dedicano, ma poi sostenerli anche nella fase applicativa delle loro ricerche.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLA BINETTI. …un secondo soltanto …una sorta di ideologia emergente che considera le macchine superiori agli uomini: un transumanesimo ad alto rischio che potrebbe creare centri decisionali molto distanti dai bisogni reali delle persone. È quindi necessario, oltre a sostenere lo sviluppo di questa parte così importante dell'industria 4.0, attivare anche criteri che, sul campo della legislazione e sul campo della bioetica, riescono davvero a mantenere tali questioni in un contesto che gli è proprio e non permettono gli stravolgimenti che potrebbero trasformare risultati positivi e veramente al servizio dell'uomo in qualcosa che si possa rivolgere anche contro l'uomo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Claudio Cominardi, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-01559. Ne ha facoltà.
CLAUDIO COMINARDI. Grazie, Presidente. Devo ammettere di aver apprezzato l'intervento del collega del Partito Democratico Coppola perché ha posto al centro due temi importantissimi: uno è relativo alla redistribuzione della ricchezza e l'altro è relativo ovviamente all'occupazione. Oltre tre anni fa ho presentato in Commissione lavoro una risoluzione proprio sulla disoccupazione tecnologica. Purtroppo devo dire che in Commissione lavoro non ho trovato la stessa sensibilità e la stessa attenzione a questi temi da parte del Partito Democratico tant'è vero che, abbinata alla mia risoluzione, abbiamo esaminato la risoluzione Tinagli nella quale tuttavia le preoccupazioni per l'impatto delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro e quindi sull'occupazione sembrano molto timide, per non dire nulle. Pertanto spero che i ragionamenti che arrivano da un'altra forza politica possano arrivare direttamente in Commissione lavoro, tenuto conto che noi ci occupiamo direttamente dei temi che riguardano il lavoro fatto dalle persone e quindi i temi occupazionali e il welfare. Ho scritto ovviamente personalmente un intervento che ci tengo a leggere in modo tale che sia preciso e mi accingo ora a darne lettura. Ci troviamo all'alba di un'era rivoluzionaria senza precedenti, quella che Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee, docenti del MIT di Boston, hanno definito la seconda era delle macchine. A differenza della rivoluzione tecnologica del passato ora le macchine sono davvero intelligenti in quanto sempre più autonome dall'uomo e in grado di sviluppare la cosiddetta intelligenza cognitiva di cui l'uomo fino a poco tempo fa era l'unico detentore. Ebbene sì, stiamo parlando dell'intelligenza artificiale che già oggi è in grado di rendere gli automi capace di interagire, apprendere, reagire agli stimoli, replicare gesti, riconoscere suoni o immagini, manipolare oggetti ed elaborare informazioni estremamente complesse. Non sto parlando di fantascienza ma di una realtà con la quale ogni giorno abbiamo a che fare e che nei prossimi anni sarà sempre più pervasiva nelle nostre vite.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il collega Roberto Occhiuto. Ne ha facoltà.
ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, Presidente. La mozione che oggi discutiamo affronta un tema sicuramente affascinante, un tema di importanza strategica, non solo per il nostro sistema produttivo, ma per il nostro modo di vivere, per il futuro che c'è davanti. Ne va dato atto, quindi, a chi ha voluto proporre questa mozione e stimolare questo dibattito in Aula.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il collega Rocco Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Signor Presidente, non c'è dubbio che la mozione presentata e di cui si sta discutendo e le altre che sono in corso di predisposizione e presentazione da parte dei vari gruppi siano di grande interesse in riferimento alla robotica e all'intelligenza artificiale.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
La seduta, sospesa alle 16,45, è ripresa alle 16,55.
Discussione della proposta di legge: Arlotti ed altri: Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione (A.C. 1202-A); e dell'abbinata proposta di legge: Gianluca Pini ed altri (A.C. 915).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge n. 1202-A: Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione; e dell'abbinata proposta di legge n. 915.
(Discussione sulle linee generali – A.C. 1202-A)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
MARILENA FABBRI, Relatrice. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, oggi, anche a nome dell'onorevole Matteo Bragantini, che è con me correlatore in questo provvedimento, ma che oggi non può essere in Aula, sono ad illustrare all'Assemblea la proposta di legge, atto Camera 1202, a prima firma del collega Arlotti, recante il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, come risultante dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente.
PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentate del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
TIZIANO ARLOTTI. Presidente, ci sono motivi geografici, storici, culturali e la realtà della vita quotidiana alla base della volontà delle popolazioni di Montecopiolo e Sassofeltrio di staccarsi dalla regione Marche per passare all'Emilia-Romagna, nel territorio della provincia di Rimini. Popolazioni che da sempre affermano di sentirsi riminesi per storia e tradizioni, i cui dialetti sono quelli della Val Conca a Sassofeltrio e dall'Alta Valmarecchia a Montecopiolo, e i cui territori di riferimento per le attività economiche e per i rapporti amministrativi, sanitario e scolastici sono quelli della provincia di Rimini. I cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio, con il referendum del 24 giugno 2007, hanno scelto a larghissima maggioranza di staccarsi dalla regione Marche e di aggregarsi alla regione Emilia-Romagna. Il consenso nel comune di Montecopiolo è stato dell'84 per cento, in quello di Sassofeltrio ancor più alto, l'87,28 per cento: un'espressione democratica della volontà popolare che ha dovuto attendere dieci anni per essere riconosciuta. L'8 settembre 2007 è scaduto infatti il termine entro cui il Ministro dell'interno avrebbe dovuto presentare al Parlamento il disegno di legge ordinaria, come chiaramente espresso dall'articolo 132, seconda comma, della Costituzione, per la modifica dei confini delle regioni coinvolte. Nessun disegno di legge ordinaria è stato da allora presentato dai Ministri dell'interno succedutesi fino ad oggi; credo che questo vada rimarcato come una mancanza di rispetto nei confronti di questo esito referendario.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare alla collega Morani. Ne ha facoltà.
ALESSIA MORANI. Grazie, Presidente. C'è un precedente sui comuni del mio territorio, un precedente che è stato già evocato dal mio collega Arlotti ed anche credo dalla relatrice Fabbri che ha riguardato sette comuni che si sono espressi con un voto referendario, oramai da oltre dieci anni, e che hanno visto un passaggio da una regione all'altra cioè dalla regione Marche alla regione Emilia-Romagna, dalla provincia di Pesaro e Urbino alla provincia di Rimini da oramai otto anni. Era l'anno 2009 ed ero assessore della provincia di Pesaro e Urbino quando iniziammo un iter complesso di trasferimento di competenze e funzioni da una regione all'altra, da una provincia all'altra. Qui stiamo discutendo di un referendum che ha riguardato due comuni, il comune di Sassofeltrio e Montecopiolo, entrambi appartenenti alla provincia di Pesaro e Urbino, che si è tenuto, come è stato ricordato, dieci anni fa, il 24 e il 25 giugno del 2007. Di questo passaggio, in questi ultimi dieci anni, non ci siamo dimenticati ma evidentemente la regione di appartenenza del comune, la regione Marche, aveva delle ragioni per cui, considerato l'esito del distacco dei sette comuni della Valmarecchia precedente, ha tentato di ostacolarlo, perché di questo si tratta. Tali motivi sono di natura procedurale e proverò ad elencarli ma soprattutto sono motivi che riguardano il merito anche proprio in virtù nell'esperienza maturata dai cittadini della Valmarecchia dopo il passaggio da una regione all'altra.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
(Repliche - A.C. 1202-A)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la relatrice, che si riserva, come anche il rappresentante del Governo che si riserva di intervenire in un'altra fase.
Discussione della proposta di inchiesta parlamentare: Giancarlo Giorgetti ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'espulsione e sul rimpatrio della moglie e della figlia di un dissidente politico kazako (Doc. XXII, n. 12-A) (ore 17,23). (ore 17,23)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di inchiesta parlamentare: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'espulsione e sul rimpatrio della moglie e della figlia di un dissidente politico kazako (Doc. XXII, n. 12-A).
(Discussione sulle linee generali – Doc. XXII, n. 12-A)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
DOMENICO MENORELLO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie Presidente. Mi limiterò ad una succinta esposizione della relazione che poi consegnerei agli atti. Colleghi deputati, la proposta in esame prevede l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sull'espulsione e sul rimpatrio della moglie e della figlia del dissidente politico kazako Ablyazov avvenuti nel maggio del 2013. Il contenuto della proposta prevede per quanto disposto dall'articolo 1, comma 2, che la Commissione d'inchiesta sia chiamata ad accertare le circostanze e le procedure con cui è stato deciso l'intervento e le modalità con le quali esso è stato eseguito; secondo, gli accertamenti compiuti prima dell'adozione dell'esecuzione del provvedimento di espulsione, nonché le motivazioni della sua successiva revoca; terzo, le eventuali responsabilità esistenti ai livelli politico-amministrativo e il ruolo eventualmente svolto da soggetti stranieri nella vicenda attraverso la fornitura di informazioni e di mezzi.
PRESIDENTE. Ha facoltà intervenire il relatore per la maggioranza per la Commissione affari esteri, deputato Paolo Alli.
PAOLO ALLI, Relatore per la maggioranza per la III Commissione. Grazie Presidente. Io aggiungerò alcune considerazioni alla relazione già svolta dal collega Menorello, che in modo molto chiaro ha delineato il quadro, entro il quale si colloca questa richiesta di Commissione d'inchiesta.
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo. Prendo atto che si riserva.
ANDREA ROMANO. Grazie Presidente. La proposta in esame - ricordiamolo - è stata avanzata dalla Lega e sostenuta dal MoVimento 5 Stelle e questo sul piano politico ci dice qualcosa. Si tratta, quindi, di due partiti che anche su questioni di questo genere si trovano spesso affiancati e alleati, nonostante le molte dichiarazioni di facciata che sono orientate a dimostrare una lontananza, se non una totale contrapposizione sui contenuti e sulle proposte politiche.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il collega Del Grosso. Ne ha facoltà.
DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente. Qui, ormai, siamo arrivati al paradosso, perché è assurdo vedere l'allora Ministro dell'interno, Alfano - coinvolto in questa vicenda che vede il “rapimento” di una madre con la propria figlia, che sono poi state riportate in Kazakistan - che viene addirittura promosso a Ministro degli esteri. Questo è il paradosso di questa maggioranza; e ancor più paradossale è vedere il PD che addirittura protegge l'allora Ministro Alfano da questa vicenda, perché questa vicenda lo coinvolge in pieno, perché tutti ricordano i fatti di quella notte, addirittura il PD lo protegge, perché, ormai, abbiamo capito che c'è assolutamente uno scambio di favori di salvataggio all'interno di questo Parlamento. Questo è assurdo, è completamente assurdo.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
(Repliche - A.C. Doc. XXII, n. 12-A)
PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore per la maggioranza per la Commissione affari costituzionali, Menorello , il relatore per la maggioranza per la Commissione affari esteri, Alli, e il rappresentante del Governo si riservano di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.
La seduta termina alle 17,50.
TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: DOMENICO MENORELLO (DOC. XXII, n. 12-A)
DOMENICO MENORELLO. (Relazione – Doc. XXII, n. 12-A). Colleghi deputati! La proposta in esame (Doc. XXII, n. 12-A) prevede l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sull'espulsione e sul rimpatrio della moglie e della figlia del dissidente politico kazako Mukhtar Ablyazov, avvenuti nel maggio del 2013.