venerdì 24 marzo 2017
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI
La seduta comincia alle 9,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bueno, Dambruoso, De Micheli, Dellai, Gregorio Fontana, Garofani, Locatelli, Losacco, Lupi, Manciulli, Marcon, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Sottanelli, Tabacci, Valeria Valente e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,35). (ore 9,35)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
(Iniziative di competenza in merito all'introduzione di una disciplina omogenea in materia di Zone a traffico limitato e del relativo sistema sanzionatorio - n. 2-01709)
PRESIDENTE. Iniziamo con la prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Baldelli ed altri n. 2-01709 (Vedi l'allegato A).
SIMONE BALDELLI. La ringrazio Presidente Sereni, la illustro brevemente. Parliamo delle zone a traffico limitato, che in teoria dovrebbero essere installate per far conseguire un beneficio ambientale alle zone interessate, mentre invece, spesso e volentieri, nascondono, dietro alla loro installazione, degli interessi di natura meramente economica. Intanto abbiamo due tipi di meccanismi che si nascondono dietro questa struttura: l'investimento potenziale che le società di gestione delle ZTL fanno, che è dai 200 mila ai 500 mila euro, ovviamente non è un investimento gratuito, quindi abbiamo queste società, che poi hanno in cambio da parte delle amministrazioni la gestione delle multe, dei ricorsi, delle spedizioni delle multe e addirittura dei ricorsi, parliamo di 17 euro per multa e 35 euro per ogni ricorso, oppure addirittura queste società vengono pagate per ogni fotogramma scattato.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. In premessa ricordo che, ai sensi dell'articolo 7, comma 9, del codice della strada, i comuni possono con deliberazione di giunta delimitare le zone a traffico limitato all'interno del proprio centro abitato, tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza e la circolazione, sulla salute, sull'ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio.
PRESIDENTE. Il deputato Baldelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
SIMONE BALDELLI. La ringrazio, Presidente Sereni, e ringrazio il sottosegretario Faraone, che ha dato una risposta di competenza di un dicastero non suo, quindi ha svolto un doppio servizio, del quale lo ringrazio.
(Iniziative di competenza, nell'ambito del rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia, in merito ad efficaci collegamenti mediante tratta Intercity tra Roma e Bolzano - n. 2-01694)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Plangger e Pisicchio n. 2-01694 (Vedi l'allegato A).
ALBRECHT PLANGGER. Grazie, signora Presidente. Da più di quarant'anni circola il treno-notte Roma-Bolzano, sempre dal binario 1, con partenza da Roma alle 23, arrivo a Trento alle 7,20 e a Bolzano alle 8; con partenza da Bolzano, sempre alle 21,30 e arrivo a Roma alle 7.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 9,45)
ALBRECHT PLANGGER. Le tratte sulla lunga distanza su Trieste e una tratta da Torino - ci sono due viaggi - sono rimaste inalterate. Così si pregiudica la libertà di circolazione dei lavoratori dell'Alto Adige, del Trentino e della provincia di Verona, creando una disparità di trattamento.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Il nuovo contratto di servizio a media-lunga percorrenza MIT-MEF-Trenitalia entrato in vigore il 1° gennaio scorso ha durata decennale (2017-2026) ed è finalizzato a garantire, mediante la previsione di obblighi di servizio pubblico, servizi di trasporto essenziali per il Paese in aree e relazioni non adeguatamente servite dai servizi a mercato.
PRESIDENTE. L'onorevole Plangger ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
ALBRECHT PLANGGER. Sono soddisfatto, grazie.
(Iniziative di competenza tese ad evitare la trasformazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) in enti sussidiari - n. 2-01683)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Grillo ed altri n. 2-01683 (Vedi l'allegato A).
GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente. Oggi ci troviamo in Aula su una storia molto particolare, che è la storia della Fondazione degli ordini dei medici siciliani. Questa è una storia molto particolare perché si caratterizza per tutta una serie di stranezze, che andrò ad illustrare - spero di arrivarci, altrimenti, eventualmente, utilizzerò la parte rimanente della risposta -, che sono sia in ordine ai metodi che sono stati utilizzati sia in ordine al merito, ovviamente, di questa Fondazione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Con l'interpellanza in esame gli onorevoli interroganti pongono talune questioni relative alla fondazione dell'ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri e delle professioni sanitarie della Sicilia. Al riguardo, prima di dare puntualmente conto delle iniziative assunte dal Ministero della salute, è opportuno precisare il quadro giuridico all'interno del quale tali iniziative debbono essere concettualmente inserite. Inizio con rammentare che gli ordini professionali sono enti di diritto pubblico dotati di una propria autonomia finanziaria e regolamentare. Essi pertanto si sostengono esclusivamente sui contributi imposti agli iscritti senza alcun onere a carico dello Stato. Il loro funzionamento quindi non ha ricadute sulla finanza pubblica, in quanto il rispettivo bilancio viene alimentato esclusivamente dalle quote di iscrizione versate dai professionisti sanitari. Le attività istituzionali degli ordini inoltre sono poste sotto il coordinamento del comitato centrale della federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
PRESIDENTE. L'onorevole Grillo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
GIULIA GRILLO. Per onestà mi dichiaro parzialmente soddisfatta perché ho capito che c'è stato un impegno da parte del Ministero della Salute e mi auguro, sottosegretario, e comunque lo ribadirò con altri atti di sindacato ispettivo, che questo impegno continui.
(Chiarimenti e iniziative in merito alla possibile revisione del criterio di riparto tra le Regioni delle risorse dedicate all'implementazione del piano sanitario nazionale e dei piani di settore – n. 2-01638)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Valiante ed altri n. 2-01638 (Vedi l'allegato A).
SIMONE VALIANTE. Grazie, Presidente. Grazie, sottosegretario. Sarò breve, Presidente, per venire incontro anche al suo appello.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie; come è noto il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, a cui concorre ordinariamente lo Stato, è ripartito, fin dal 2013, sulla base di quanto previsto all'articolo 27, del decreto legislativo del 6 maggio 2011, n. 68 che detta disposizioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard regionali, prevedendo criteri di pesatura tra le regioni basati unicamente sulla classe di età. Con successivo intervento normativo è stata indicata la possibilità che i pesi regionali siano definiti con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti con le regioni, comunque tenendo conto, nella ripartizione del costo e del fabbisogno sanitario standard regionale, dei livelli di miglioramento per il raggiungimento di standard di qualità. Con tale dispositivo è stato, quindi, inaugurato un percorso finalizzato alla rideterminazione dei criteri adottati per l'individuazione dei costi e dei fabbisogni standard. La necessaria attività di revisione di tali criteri è stata, tuttavia, interrotta in seguito all'intesa sancita in Conferenza Stato-regioni, ove si è convenuto che sia per l'anno 2015 che per il 2016 le risorse disponibili per il Servizio sanitario nazionale devono continuare a essere ripartite in base ai criteri previsti dal citato decreto legislativo n. 68 del 2011.
PRESIDENTE. L'onorevole Simone Valiante ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
SIMONE VALIANTE. Grazie, Presidente. Io mi ritengo parzialmente soddisfatto dalla risposta del sottosegretario, che coglie alcuni aspetti significativi. Ritengo che questi temi vadano, però, affrontati con maggiore coraggio. I dati del Censis, se li equipariamo, tra l'altro, a quelli dell'Istat, sono piuttosto impietosi e ci dicono che 11 milioni di italiani, ormai, rinunciano alle cure nel nostro Paese e che il 41 per cento delle famiglie italiane rinuncia alle cure per liste d'attesa ed altri anche per motivi economici. Quindi, i dati, da questo punto di vista, vedono crescere la mobilità passiva in alcune regioni del sud ed evidentemente anche i provvedimenti assunti in questi anni non hanno avuto quell'impatto che dovevano avere.
(Iniziative di competenza volte al ripristino del punto nascita dell'isola de La Maddalena - n. 2-01718)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Piras e Laforgia n. 2-01718 (Vedi l'allegato A).
MICHELE PIRAS. Grazie, Presidente. Sottosegretario, buongiorno, io mi atterrò al suo richiamo precedente alla sintesi anche perché si tratta di una vicenda che è già nota al Ministero ed è nota anche all'opinione pubblica, sia perché il 15 di marzo si è svolta in Aula l'interrogazione del collega Vargiu sul tema - e poi riferirò sulla risposta che ho ascoltato e sulle ragioni per le quali noi insistiamo a chiedere al Ministero cosa intenda fare nel caso specifico -, sia perché questa vicenda è stata, in maniera creativa, singolare e interessante, manifestata dalla cosiddetta “protesta delle pance” delle mamme future dell'isola de La Maddalena, che si trova, alla fine del 2016, con la chiusura del proprio punto nascite, in ragione di una norma nazionale che noi conosciamo e rispetto alla quale comprendiamo la ratio, il principio e anche la correttezza di quanto è scritto in quella norma.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Desidero ringraziare gli onorevoli interpellanti, perché mi consentono di tornare, a pochi giorni di distanza, su un argomento sul quale il Ministro della salute si era già espresso, per quanto entro i ristretti limiti del tempo del question time.
PRESIDENTE. L'onorevole Piras ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
MICHELE PIRAS. Presidente, non mi ritengo soddisfatto, anche perché penso che la risposta sarebbe potuta essere almeno quella della valutazione di una deroga. Infatti, gli sforzi che sta compiendo la regione Sardegna sul caso de La Maddalena noi li conosciamo: non abbiamo bisogno che ci vengano elencati in quest'Aula, perché sappiamo lo sforzo e il lavoro che si sta facendo, ma sappiamo anche che la regione Sardegna ha rinunciato a chiedere formalmente una deroga sul punto nascita de La Maddalena, precisamente, per l'impraticabilità della richiesta, perché, a quanto pare il nostro Ministero, che è lo stesso che promuove un giorno sì e l'altro pure i Fertility day, si contraddice quando si tratta di partorienti, cioè quando si tratta di persone che, a prescindere dalla propaganda del Governo o dalle intenzioni del Governo, hanno deciso di loro sponte di mettere al mondo dei bambini, in questo mondo così grande, terribile e complesso.
(Iniziative di competenza, anche di carattere normativo, in merito a situazioni di sostanziale incompatibilità e di conflitto di interessi con riguardo ad organi di vertice di federazioni sportive - n. 2-01723)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Simone Valente n. 2-01723 (Vedi l'allegato A).
SIMONE VALENTE. Presidente, attualmente le federazioni sportive riconosciute dal CONI sono in tutto 45 e tutte devono essere disciplinate da un ordinamento statutario e regolamentate ispirandosi ai principi di rappresentatività e democrazia interna; tale principio di democrazia deve manifestarsi, in particolare, in occasione delle procedure di rinnovamento degli incarichi e dei vertici delle federazioni. La democrazia rappresentativa e la regolarità nelle procedure elettive che portano al rinnovo dei vertici federali rappresentano componenti imprescindibili che dovrebbero essere sempre scevre da meccanismi poco trasparenti o falsati.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Presidente, con l'interpellanza sono state poste all'attenzione del Ministro per lo sport, onorevole Luca Lotti, vari episodi di irregolarità nel funzionamento di alcune federazioni sportive. In particolare, gli interpellanti chiedono al Ministro di illustrare quali iniziative, anche di carattere normativo, egli intenda assumere per contrastare i brogli nelle procedure elettive degli organi di governo, per ostacolare i conflitti d'interesse che, stando sempre all'interpellanza, coinvolgerebbero alcune figure apicali.
PRESIDENTE. L'onorevole Simone Valente ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
SIMONE VALENTE. Presidente, devo dire innanzitutto che l'assenza del Ministro Lotti oggi in quest'Aula descrive perfettamente l'atteggiamento del Governo e del Partito Democratico di questi ultimi anni e di questa legislatura, ovvero il totale disinteresse al mondo sportivo e alle politiche sportive.
(Chiarimenti in merito alle discariche di Pianura, Villaricca e Giugliano (NA), al relativo danno ambientale e sanitario, nonché alle prospettive di bonifica – n. 2-01656)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Artini ed altri n. 2-01656 (Vedi l'allegato A).
SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Con riferimento alle questioni poste dagli onorevoli interpellanti e sulla base degli elementi acquisiti dagli enti territoriali competenti, si rappresenta che le aree oggetto di interpellanza ricadono attualmente in territori che sono stati declassificati da siti inquinati di interesse nazionale a siti inquinati di interesse regionale a seguito del decreto ministeriale n. 7 del 2013 e pertanto la titolarità delle relative procedure autorizzative è passata in capo alla regione Campania. Ciò ha comportato la necessità di adeguare le modalità operative di attuazione degli interventi al nuovo contesto normativo e procedurale. Per quanto riguarda il territorio di Giugliano in Campania si evidenzia altresì che lo stesso è interessato da interventi di caratterizzazione e bonifica con specifico riferimento alle attività sulla cosiddetta area vasta di Giugliano in Campania all'interno della quale ricadono anche le discariche Resit.
PRESIDENTE. L'onorevole Artini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
MASSIMO ARTINI. Grazie, Presidente, grazie, sottosegretario. Indubbiamente devo ammettere che la quantità di informazioni che il sottosegretario mi ha riferito sono di dettaglio e necessitano di studio. Questa interpellanza nasce con la volontà di creare un percorso di sindacato ispettivo perché l'aspetto che più colpisce, al netto della necessità di dover ripristinare delle aree, rimanendo nel merito della sua risposta rispetto alla discarica Di. Fra. Bi. colpisce che ancora non siano state definite da quando è chiusa, cioè dal 1996 ad oggi, le minime procedure per la bonifica e questo per rimanere nel merito. Ma il concetto dell'atto di sindacato ispettivo, per il quale non posso dichiararmi attualmente soddisfatto, è la costruzione di un percorso che porti a comprendere come mai persone informate dei fatti non abbiano provveduto anche da un punto di vista giudiziario negli anni in cui già alcuni pentiti, come riportato in premessa, avevano segnalato ampiamente lo scempio fatto in quei territori segnalati nell'interpellanza.
(Iniziative in ordine all'implementazione di una fiscalità riallocativa tesa a sbloccare il finanziamento contemplato dall'Accordo di Parigi COP 21 - n. 2-01712)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Pastorino ed altri n. 2-01712 (Vedi l'allegato A).
LUCA PASTORINO. Presidente, brevemente, nell'ottobre 2016 l'Italia, come sappiamo, ha ratificato l'Accordo di Parigi COP21, entrato poi ufficialmente in vigore il 4 novembre scorso; accordo che stabilisce obiettivi molto impegnativi ed invita gli Stati a indicare come intendono perseguirli. Poi c'è stata la legge n. 221 del 2015, con la quale è stato approvato il collegato ambientale che istituisce, tra le altre cose, la strategia nazionale di sviluppo sostenibile. In ultimo, il 23 febbraio 2017 è stato reso disponibile dal Ministero dell'ambiente il catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, nel quale si auspica tra l'altro una eliminazione certa e rapida dei sussidi dannosi per l'ambiente. Tra l'altro da questo catalogo, dalle tabelle allegate al catalogo, si evince che la quota di bilancio statale destinata ai sussidi ambientalmente dannosi è di oltre 16 miliardi di euro all'anno, di cui una parte rilevante a favore del settore dell'energia e per agevolazioni fiscali; sono 16 miliardi l'anno, sono un po' tantino e anche un po' in barba al principio per cui chi inquina deve pagare di più.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, onorevole Silvia Velo, ha facoltà di rispondere.
SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. In tema di fiscalità ambientale la conoscenza dei sussidi ambientalmente rilevanti, sia dannosi che favorevoli, costituisce lo sforzo necessario per un disegno di politica ambientale ed economica ambizioso ed efficiente. Politiche che devono ovviamente essere all'altezza delle sfide globali lanciate con l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e con l'Agenda 2030 dell'ONU per uno sviluppo sostenibile, con i suoi 17 obiettivi. Come è stato già ricordato dall'onorevole interrogante, il cosiddetto Collegato ambientale ha istituito presso il Ministero dell'ambiente il catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli e il catalogo si presenta come uno strumento conoscitivo. Si tratta di un rapporto annuale che verrà approfondito e aggiornato annualmente per identificare le misure che danneggiano l'ambiente e le misure che incoraggiano consumi e investimenti ambientalmente favorevoli. Esso rientra in uno sforzo generale del Paese di analisi e valutazione dell'erosione fiscale, delle spese fiscali, delle agevolazioni e degli incentivi esistenti. Si affianca ai tentativi di riforma per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, come definito nella delega fiscale 2014, ai decreti e alle attività che ne sono derivate. Come evidenziato dal Ministero dell'economia e delle finanze, le agevolazioni fiscali, anche sotto forma di credito d'imposta, e i sussidi risultanti dalle tabelle allegate al predetto catalogo si attestano a circa 10 miliardi di euro.
PRESIDENTE. L'onorevole Pastorino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
LUCA PASTORINO. Grazie, Presidente. Direi abbastanza insoddisfatto, nel senso che, se da una parte prendo atto di questa intenzione di procedere a questa riconversione ecologica, dall'altra, però, mi pare che i tempi siano un po' incerti. Il quesito era molto chiaro, una volta pubblicate le tabelle, se già da quest'anno avremmo comunque pensato di iniziare questo percorso di virtuosità. Quello era un po' l'obiettivo che questa interpellanza urgente aveva, perché i tempi sono quelli che sono. Quindi, io mi permetto di insistere, affinché il Ministero metta in campo ogni attività e iniziativa utile affinché, già da quest'anno, si cominci questo percorso di gradualità che il sottosegretario ha esposto.
(Chiarimenti e iniziative in ordine ai cantieri dell'elettrodotto Terna Udine Ovest Redipuglia, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n. 3652 del 21 aprile 2015 - n. 2-01720)
PRESIDENTE. Siamo all'interpellanza urgente degli onorevoli D'Uva e altri n. 2-01720 (Vedi l'allegato A).
FRANCESCO D'UVA. Grazie, Presidente, grazie signor sottosegretario. Dopo aver già presentato un'interpellanza a maggio scorso, a prima firma del collega Sorial, siamo di nuovo qui a portare all'attenzione del Governo la paradossale, per non dire drammatica, situazione dell'elettrodotto aereo Udine-Redipuglia: un'opera che coinvolge trenta comuni del Friuli-Venezia Giulia e che consiste in 40 chilometri di nuova linea aerea ad altissima tensione; un'opera da oltre cento milioni di euro, proposta dal Ministero dell'ambiente e progettata da Terna Spa, che l'ha inclusa nel Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale; un'opera per cui sono stati già spesi 86 milioni; un'opera che nessuno vuole, a parte ovviamente la stessa Terna, proponente del progetto, ed evidentemente anche questo Governo; un'opera priva di autorizzazioni, che deturpa il contesto ambientale circostante con piloni alti fino a 61 metri, che crea un danno irreparabile al paesaggio friulano, peraltro senza portare alcun valore aggiunto allo stesso.
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo, ha facoltà di rispondere.
SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare. Com'è noto agli stessi interpellanti, con decreto VIA del 21 luglio 2011 è stato espresso giudizio di compatibilità ambientale positivo con prescrizioni per il progetto dell'elettrodotto Terna Spa denominato Udine Ovest-Redipuglia ed opere connesse. Successivamente, il 23 luglio 2015, è stata depositata la sentenza del Consiglio di Stato n. 3652, con la quale è stato annullato il parere espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nell'ambito del procedimento di VIA e, di conseguenza, il predetto provvedimento di compatibilità ambientale. A seguito della sentenza, in data 2 ottobre 2015, Terna ha presentato al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell'ambiente istanza di rideterminazione in merito alla costruzione e all'esercizio dell'infrastruttura in questione sulla base di un progetto, non variato rispetto al precedente, ma ottimizzato in seguito all'inserimento delle modifiche localizzative e tecniche apportate in accoglimento delle prescrizioni di cui al decreto VIA del 2011.
PRESIDENTE. L'onorevole D'Uva ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
FRANCESCO D'UVA. Signora sottosegretario, mi dichiaro insoddisfatto della risposta data. Dalle sue parole sembra, infatti, emergere la triste verità che l'elettrodotto si debba fare comunque, costi quel che costi, a prescindere dai pronunciamenti contrari del Mibact, del Consiglio di Stato e a prescindere dai comitati e dai cittadini che stanno orgogliosamente difendendo il paesaggio delle regioni Friuli Venezia Giulia.
(Iniziative volte a garantire la tempestiva erogazione del cosiddetto “bonus mamma domani” di cui all'articolo 1, comma 353 della legge di bilancio 2017 - n. 2-01719)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Gribaudo e altri n. 2-01719 (Vedi l'allegato A).
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Grazie mille, Presidente. Grazie al sottosegretario Bressa, che è qui a rispondere. Certamente, su un tema così sentito, di cui si è dibattuto molto in questi giorni tra le mamme e tra i papà, ci avrebbe fatto molto piacere che venisse il Ministro Costa, ma prendiamo atto del fatto che non è potuto essere qui a rispondere in Aula.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Quartapelle Procopio, anche per la sintesi.
GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Le onorevoli interpellanti chiedono di conoscere le iniziative per garantire la tempestiva erogazione del premio alla nascita o all'adozione previsto dalla legge di bilancio per il 2017 per tutti i nati o adottati a partire dal 1° gennaio 2017.
PRESIDENTE. L'onorevole Gribaudo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.
CHIARA GRIBAUDO. Presidente, ringrazio il sottosegretario. Devo dire che anch'io mi aspettavo, tanto più con questa risposta, che ci fosse la presenza in Aula del Ministro Costa. Apprendo un po' di chiarimenti in più rispetto a una tematica molto importante, come veniva già evidenziato dalla collega Quartapelle Procopio nella sua illustrazione, certamente noi vigileremo sui prossimi passi dell'INPS, sperando di avere davvero quei riscontri pratici e l'annuncio effettivo delle date entro le quali si potranno presentare le domande, ma soprattutto di quelle in cui si inizierà ad erogare il beneficio. Se ciò non avvenisse, naturalmente ritorneremo in quest'Aula a richiedere l'attenzione delle istituzioni competenti. Quest'interpellanza, per quanto incentrata su un singolo tema, aveva però l'obiettivo di approfondire - lo voglio dire al sottosegretario - il complesso rapporto che lega il legislatore all'amministrazione, in particolare nei casi in cui è coinvolto l'Istituto della previdenza sociale. In un tempo in cui naturalmente la velocità dell'informazione rende desiderabile e non più comprensibile tempi di attesa di mesi per convertire una legge in azione concreta, questo genere di ritardi contribuisce a scavare il solco già profondo fra i cittadini e le istituzioni. E sono tanto più gravi i ritardi quando si tratta di politiche come queste, cioè quelle che vedono l'INPS in prima fila nel rapporto con i cittadini: bonus per le famiglie, pratiche per il pensionamento, sussidi di disoccupazione, sono tutte misure che guardano alla carne viva del Paese e ai problemi concreti di italiani ed italiane, che dovrebbero come tali ricevere la massima attenzione da parte di tutti.
(Chiarimenti e iniziative in ordine all'ipotizzata realizzazione di nuovi hotspot per migranti in Sicilia e in Calabria - n. 2-01717)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente D'Uva n. 2-01717 (Vedi l'allegato A).
FRANCESCO D'UVA. Presidente, signor sottosegretario, secondo fonti governative - per l'esattezza, Gabrielli e Pantalone, auditi in Commissione d'inchiesta sull'immigrazione - si è parlato di nuovi hotspot rispetto a quelli che già esistono. Sappiamo che ne esistono ben quattro (tre in Sicilia e uno in Puglia) e se ne vogliono aggiungere altri cinque. In particolare, si parla di tre in Calabria (Crotone, Corigliano Calabro e Reggio Calabria) e due in Sicilia (Mineo e Messina). Qual è la logica dell'hotspot, per capirci? La logica dell'hotspot è quella che il Paese che per primo accoglie i migranti deve identificare questi migranti, rimandare a casa quelli che non hanno diritto all'accoglienza e accogliere quelli che invece giustamente ce l'hanno. Quelli che hanno diritto, in qualche modo, dovrebbero essere ridistribuiti tra i vari Paesi europei, perché l'idea dell'hotspot nasce proprio in sede europea. Ma andiamo a guardare i dati: al 21 marzo 2017, quindi tre giorni fa, abbiamo 4.435 ricollocati a fronte dei 40.000 previsti, quindi praticamente l'11 per cento di quelli che dovevano essere ricollocati è stato ricollocato realmente, gli altri no. Già questo fa capire come questo sistema in sé non funzioni.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianclaudio Bressa, ha facoltà di rispondere.
GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La ringrazio, Presidente.
PRESIDENTE. L'onorevole Brescia ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all'interpellanza D'Uva ed altri n. 2-01717, di cui è cofirmatario.
GIUSEPPE BRESCIA. Grazie, Presidente. Noi siamo molto insoddisfatti della risposta e siamo anche molto preoccupati di quello che potrà essere lo scenario per il nostro Paese da qui a pochissimo, perché l'estate si avvicina e, come si sa, durante l'estate gli sbarchi aumentano vertiginosamente.
(Iniziative volte ad assicurare il rispetto delle disposizioni dell'Accordo nazionale agenti di assicurazione 2003 da parte delle imprese assicuratrici – n. 2-01698)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Fanucci ed altri n. 2-01698 (Vedi l'allegato A).
EDOARDO FANUCCI. Grazie, Presidente, Governo, onorevoli colleghi presenti ad ascoltare, sia on line sia fisicamente, la presente interpellanza urgente.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianclaudio Bressa, ha facoltà di rispondere.
GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. L'onorevole interpellante, nell'evidenziare la rilevanza dell'Accordo nazionale agenti di assicurazione nell'ambito dei rapporti tra compagnie ed intermediari, nonché il perpetuarsi di pratiche scorrette di alcune grandi imprese, che pur utilizzando metodi e strumenti apparentemente legittimi ostacolano, di fatto, la libertà imprenditoriale degli agenti di assicurazione attraverso patti non scritti in dispregio della normativa vigente, pure a seguito del recente intervento Antitrust del 2014, sottopone all'attenzione il caso del rapporto agenziale tra la Compagnia Zurich e la famiglia Pieri di Montecatini Terme. In particolare, sul caso anzidetto è stata rappresentata una serie di circostanze che avrebbero condotto ad un deterioramento dei rapporti tra compagnia ed agente finalizzate tra l'altro ad impedire reali rapporti di plurimandato, nonché è stato evidenziato come, a seguito di dimissioni del rapporto agenziale, la compagnia non avrebbe regolato le partite finanziarie, riconoscendo gli indennizzi dovuti, contravvenendo così in diverse circostanze alle disposizioni dell'ANA. Tale circostanza ha comportato il mancato rispetto da parte della compagnia delle regole sulla gestione del conto separato recata dal codice delle assicurazioni e dal regolamento attuativo Ivass ed un conseguente nocumento, anche economico, all'agenzia.
PRESIDENTE. L'onorevole Fanucci ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
EDOARDO FANUCCI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con grande attenzione l'intervento del sottosegretario Bressa, per capire e poter anche definirmi soddisfatto o meno della replica.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
Organizzazione dei tempi di esame di progetti di legge.
PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegatoA al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicato lo schema recante la ripartizione dei tempi relativo ai seguenti argomenti: esame della proposta di legge C. 4144-A e abbinate, in materia di aree protette; esame della proposta di legge C. 1202-A e abbinate: Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi articolo 132, secondo comma, della Costituzione; discussione sulle linee generali della proposta di inchiesta parlamentare Doc. XXII, n. 12-A, recante: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'espulsione e sul rimpatrio della moglie e della figlia di un dissidente politico kazako.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
La seduta termina alle 13.