XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 339 di mercoledì 26 novembre 2014

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 15.

  FERDINANDO ADORNATO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 20 novembre 2014.
  (È approvato).

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'interno e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

(Iniziative volte al rilancio dei negoziati israelo-palestinesi e al riconoscimento dello Stato di Palestina – n. 3-01179)

  PRESIDENTE. L'onorevole Palazzotto ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01179, concernente iniziative volte al rilancio dei negoziati israelo-palestinesi e al riconoscimento dello Stato di Palestina (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  ERASMO PALAZZOTTO. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, mi permetta, prima di tutto, visto che questo è il suo primo intervento in quest'Aula da Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di farle i miei migliori auguri di buon lavoro. La Svezia ha da poco riconosciuto lo Stato di Palestina e i Parlamenti di Inghilterra e Spagna hanno approvato mozioni che impegnano i rispettivi Governi a riconoscerlo. La Francia ne discuterà domani e, in questo momento, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, è impegnata in un dibattito al Parlamento europeo sulla necessità di riconoscere lo Stato di Palestina.
  Tale richiesta nasce dalla necessità di riconoscere, prima di tutto, che nel conflitto israelo-palestinese vi è una sproporzione di forze in campo e che il riconoscimento dello Stato di Palestina riequilibrerebbe, almeno nel tavolo del negoziato, i rapporti di forza, permettendo allo Stato di Palestina di godere di tutte le garanzie riconosciute agli Stati dal diritto internazionale.
  Noi riteniamo che il popolo israeliano e il popolo palestinese non possano essere lasciati soli davanti ad un conflitto che dura da quasi 70 anni...

  PRESIDENTE. Onorevole, concluda.

  ERASMO PALAZZOTTO. ...e che è alla base dell'instabilità permanente di tutta la regione mediorientale. La comunità internazionale ha oggi il dovere di assumersi le sue responsabilità...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Palazzotto.

  ERASMO PALAZZOTTO. ... e di costruire le condizioni perché quei popoli vivano in pace e in sicurezza. Per questo, siamo qui a chiederle quando e se il Pag. 2Governo italiano farà la sua parte, riconoscendo lo Stato di Palestina, oltre a quello di Israele, come contributo ad una soluzione negoziale del conflitto tra i due Stati.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere per tre minuti.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Palazzotto, anche per gli auguri, naturalmente. Come lei sa, onorevole, il Governo italiano storicamente ha sempre sostenuto, sia sul piano formale che sul piano sostanziale, i passi che sono stati compiuti verso la formazione di uno Stato palestinese. In questo momento, il Governo è innanzitutto impegnato con l'obiettivo difficile, obiettivamente difficile, di riattivare il negoziato bilaterale tra israeliani e palestinesi, tanto più alla luce delle tensioni che vi sono e, in particolare, di quelle che si sono realizzate a Gerusalemme, che sono quelle che ci preoccupano più da vicino.
  Quindi, siamo impegnati a favorire la ripresa di un'iniziativa negoziale. Ci auguriamo che gli Stati Uniti facciano la prima mossa: l'Europa e anche la Federazione russa sosterrebbero questa nuova mossa negoziale. In questo quadro, per il Governo il riconoscimento dello Stato palestinese è un obiettivo di importanza fondamentale e strategica. Vorrei fosse chiaro che noi non lo consideriamo un semplice atto simbolico.
  Quindi, l'obiettivo del riconoscimento è sul tavolo, ma, a nostro avviso, deve intervenire nel momento in cui sarà più utile ai fini del rilancio del negoziato e ai fini dell'obiettivo che vogliamo raggiungere: non un riconoscimento simbolico, ma due Stati, lo Stato di Israele, con il riconoscimento della sua piena sicurezza, e uno Stato palestinese, costituito sulla base della linea di demarcazione del giugno 1967. Su questo tema, comunque, siamo totalmente aperti al dibattito e al confronto che immagino avremo in Parlamento nelle prossime settimane.

  PRESIDENTE. L'onorevole Palazzotto ha facoltà di replicare per due minuti.

  ERASMO PALAZZOTTO. Signor Ministro, noi non possiamo ritenerci soddisfatti delle sue risposte, perché in questo Paese sembra che non sia mai il momento giusto per riconoscere diritti, pace, libertà. In un momento così complesso e terribile della storia dell'umanità, ci saremmo aspettati un atto di coraggio, ed è il coraggio quello che è mancato per 70 anni nella vicenda israelo-palestinese.
  Coraggio che spesso, nella storia, non è mancato ad alcuni rappresentanti dei due popoli. Quando Yitzhak Rabin e Yasser Arafat erano a un passo dal raggiungimento della pace, sappiamo bene come andò a finire, e anche in quell'occasione la comunità internazionale era latitante.
  Oggi ci troviamo davanti ad un pericolo più grande, che lei stesso richiamava: il rischio che quel conflitto si trasformi anche in un conflitto religioso. Lo dimostra la natura degli attentati di questi giorni a Gerusalemme, ma lo dimostra anche la radicalizzazione religiosa del Governo di Israele, i cui ultimi atti sono stati tutti incentrati sulla trasformazione dello Stato di Israele in uno Stato confessionale e sulla continua «provocazione» religiosa nei luoghi di culto musulmani della città di Gerusalemme.
  Abbiamo sempre condannato la violenza ed il terrorismo, da qualunque parte essi provenissero. Non siamo mai stati clementi con l'intolleranza, la violenza ed il fanatismo religioso, che affondano le radici, profondamente, nel terreno dell'ingiustizia in cui vive da anni il popolo palestinese. Ma abbiamo anche il coraggio di condannare, allo stesso modo, le azioni del Governo israeliano: la costruzione di nuove colonie, finalizzata ad accaparrare nuovo terreno, la costruzione di un muro che, nato per proteggere Israele, ha rubato il 22 per cento del territorio palestinese.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

Pag. 3

  ERASMO PALAZZOTTO. Coraggio, signor Ministro, questo è quello che chiediamo oggi. Il riconoscimento dello Stato di Palestina è un atto di coraggio, ma è anche un atto di giustizia. La pace si costruisce con la giustizia, e non può esistere pace senza giustizia, come non può esserci giustizia per un popolo, finché esso non vive in pace (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

(Chiarimenti in merito alla posizione espressa dal Governo in occasione dell'approvazione della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite contro la glorificazione del nazismo – n. 3-01180)

  PRESIDENTE. L'onorevole Gianluca Pini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01180, concernente chiarimenti in merito alla posizione espressa dal Governo in occasione dell'approvazione della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite contro la glorificazione del nazismo (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, do anche io il benvenuto al Ministro: veramente auguri di buon lavoro, perché ne ha bisogno, in un quadro così complesso. Ne ha bisogno anche quando si vedono comportamenti come quello su cui abbiamo ritenuto opportuno depositare un'interrogazione urgente, cioè la posizione dell'Italia relativamente all'oggetto dell'interrogazione ovvero quella risoluzione votata il 21 novembre 2014, quindi qualche giorno fa, alle Nazioni Unite, contro la glorificazione del nazismo, del neonazismo e così via.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  GIANLUCA PINI. Si sono registrati 115 voti a favore, ovvero contro la glorificazione di questi regimi, 55 astensioni e tre no; i tre no sono del Canada, degli Stati Uniti e dell'Ucraina. Noi ci siamo astenuti, incredibilmente ci siamo astenuti, come tutti gli altri Paesi europei. Non vi è alcun obbligo da parte di questo Stato di conformarsi a quelle che sono le decisioni degli altri Stati europei e il caso del Kosovo, nel passato, è lì a dimostrarlo. Vogliamo capire i motivi per i quali lo Stato italiano si è astenuto su questa delicatissima risoluzione.

  PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  PAOLO GENTILONI SILVERI. Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie Presidente, onorevole Pini, lei ha una notevole esperienza parlamentare e, naturalmente, sa che astenersi significa condividere alcuni aspetti e non condividere altri aspetti di un documento. Del resto, la linea di astensione su risoluzioni identiche a quella che è stata approvata il 21 novembre scorso, è una linea che l'Italia e la quasi totalità, anzi negli ultimi sette anni la totalità dei Paesi dell'Unione europea ha sempre seguito.
  È vero che non c’è un obbligo – come lei diceva – dell'Italia ad uniformarsi al comportamento degli altri Paesi europei, ma in questo caso io credo che sia stata una scelta giusta. L'astensione ha consentito, per certi versi, di migliorare alcuni aspetti del documento, ma non in maniera sufficiente.
  Che cosa non ci convince di questo documento che, ripeto, viene presentato da molti anni ? In primo luogo, che è un po’ a senso unico, nel senso che si condannano razzismo e totalitarismo nella loro versione nazista e di destra, non si fa mai menzione delle forme di totalitarismo che, per esempio, abbiamo avuto in Europa nell'ultimo dopoguerra. E, in secondo luogo, che il linguaggio di questo documento, in alcuni aspetti, rischia, a nostro avviso, di pregiudicare valori, per noi, fondamentali come la libertà di espressione e i diritti umani fondamentali. Questi concetti abbiamo espresso, a nome del resto dell'Unione europea, nella dichiarazione di voto dell'Italia. Naturalmente, non è una contrapposizione, ma su temi come questi – la lotta contro il razzismo – Pag. 4documenti che non uniscono, ma che, alla fine, dividono (perché, come lei ricordava, gli astenuti sono stati quasi 60), a nostro avviso, andrebbero corretti. Magari, dal prossimo anno, avremo un documento più condiviso e più unitario.

  PRESIDENTE. L'onorevole Gianluca Pini, ha facoltà di replicare, per due minuti.

  GIANLUCA PINI. Signor Ministro, sinceramente la ringrazio per la risposta, magari non siamo contenti della modalità e del contenuto per il seguente motivo. Un passaggio così delicato, così come lei ce lo ha raccontato, cioè in una fase di negoziazione sul votare o non votare – chiaramente non per votare contro quel documento, ma astenersi o votare a favore di quel documento – con delle valutazioni così delicate, legate anche – e questa è una novità e assolutamente apprezziamo questa parte della sua risposta – al fatto che mancava in quel documento la condanna di quei regimi totalitari che si sono registrati nel dopoguerra in Europa, richiamandosi in maniera netta a quelli che erano regimi di stampo comunista, questa cosa noi la apprezziamo, lo devo dire molto sinceramente.
  Visto che lei ha richiamato la possibilità comunque di andare il prossimo anno, fra qualche mese, speriamo, se non fra un anno, a rivedere questo tipo di atteggiamento, le facciamo una proposta. Utilizziamo questi pochi minuti che abbiamo per la risposta per farle una proposta...

  PRESIDENTE. Secondi...

  GIANLUCA PINI. Secondi... Passare prima in quest'Aula – o anche nell'Aula del Senato – e condividere un documento unitario di condanna tanto dei regimi di destra quanto dei regimi di sinistra. Sono sicuro che avrà l'unanimità qui e magari riuscirà ad avere l'unanimità anche in sede di Nazioni Unite, grazie magari proprio all'apporto dell'Italia. La aspettiamo a questa sfida.

(Chiarimenti in ordine al rinvio delle consultazioni elettorali per il rinnovo del Comitato degli italiani residenti all'estero, con particolare riferimento alla relativa copertura di spesa – n. 3-01181)

  PRESIDENTE. L'onorevole Caruso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01181, concernente chiarimenti in ordine al rinvio delle consultazioni elettorali per il rinnovo del Comitato degli italiani residenti all'estero, con particolare riferimento alla relativa copertura di spesa (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  MARIO CARUSO. Signor Presidente, anch'io doverosamente auguro al nostro Ministro degli esteri buon lavoro e sentiti auguri.
  Detto questo, signor Ministro, le chiedo sulla base di quali presupposti si sia ritenuto che il finanziamento destinato al rinnovo dei Comites non sia più a rischio rimandando le elezioni al prossimo aprile 2015, visto che all'epoca fu espresso parere contrario al mio ordine del giorno che chiedeva il rinvio delle elezioni perché, a detta del sottosegretario Mario Giro, «il finanziamento per le spese elettorali verrebbe perso se le consultazioni non si svolgessero entro la fine dell'anno e che, comunque, non si potrebbero tenere a legislazione vigente sempre per i vincoli di bilancio».
  Le nuove regole introdotte hanno creato non poche difficoltà, ma nonostante tutto sono state organizzate e presentate liste di candidati...

  PRESIDENTE. Concluda. Ha finito il tempo.

  MARIO CARUSO. ...raccogliendo le firme necessarie e informando la comunità dei connazionali dell'introduzione dell'obbligatorietà di iscrizione all'elenco elettorale. Mi pare, quindi, che la riapertura dei termini di presentazione sia poco rispettosa dell'impegno di coloro...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

Pag. 5

  MARIO CARUSO. ... che con sacrificio hanno presentato le liste nei tempi previsti dal predetto decreto-legge...

  PRESIDENTE. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere per tre minuti.

  PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie anche lei, onorevole Caruso. Perché abbiamo rinviato ? Questa poi è la domanda che lei indirizza al Governo, sapendo che io mi sono trovato questa pratica a una settimana o poco più dall'inizio del mio mandato.
  Come lei sa, ci troviamo di fronte a una novità e, cioè, che le elezioni avvengono in un modo diverso. Non vengono inviati i plichi elettorali a tutti gli italiani all'estero, ma soltanto a coloro i quali, registrandosi, in qualche modo ne fanno richiesta.
  Gli uffici del Ministero ci hanno segnalato che a 5-6 giorni dalla scadenza soltanto il 2 per cento degli aventi diritto si era registrato e ci hanno in qualche modo suggerito un rinvio per consentire una partecipazione più ampia. Penso che il rinvio, quindi, sia stato una decisione saggia. Mi auguro naturalmente che favorisca una partecipazione più ampia e le prime informazioni che abbiamo vanno, almeno in parte, in questa direzione.
  Il decreto-legge che abbiamo adottato ha recepito la decisione del Consiglio dei ministri e ha previsto, inoltre, che per l'attuazione delle norme di rinvio si provveda con gli stanziamenti già destinati dalla previgente legislazione e che le somme non impegnate entro il 31 dicembre 2014, cioè entro quest'anno, possano essere utilizzate nell'esercizio finanziario 2015, così rispondendo anche a quel dubbio a cui lei faceva riferimento riguardante le risorse.

  PRESIDENTE. L'onorevole Mario Caruso ha facoltà di replicare per due minuti.

  MARIO CARUSO. Signor Ministro, la sua risposta mi soddisfa in parte, perché dà conferma di quanto io avevo scritto già all'epoca al sottosegretario Giro, chiedendo sì di rinnovare i Comites, perché era da cinque anni che si aspettava questo passaggio, ma cercando, appunto in questo passaggio, di lasciare tutto per come era, avvalendosi dei dati dei registri Aire, perché si rischiava – ed è stato confermato – che le iscrizioni fossero totalmente inadeguate rispetto a quelle che sono le presenze dei nostri connazionali all'estero, con la conseguenza che questi soldi andavano spesi per cose che effettivamente non portavano a quello che effettivamente si voleva raggiungere.
  Io di questo la ringrazio, perché ho conferma che le elezioni si faranno in ogni caso, che tutto rimane per come è, con soltanto questo passaggio di allungare l'iscrizione degli elettori.
  Le chiedo con molta simpatia e con molto garbo di cercare, nel futuro, come Ministro degli esteri, di avere più attenzione e un po’ più di sensibilità verso la nostra comunità che vive all'estero.

(Iniziative finalizzate a estendere alle lavoratrici autonome la fruizione del cosiddetto voucher baby sitting – n. 3-01182)

  PRESIDENTE. L'onorevole Vignali ha facoltà per un minuto di illustrare la sua interrogazione n. 3-01182, concernente iniziative finalizzate a estendere alle lavoratrici autonome la fruizione del cosiddetto voucher baby sitting (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  RAFFAELLO VIGNALI. Signor Presidente, questa interrogazione riguarda un tema che è ben presente al Ministro: nel 2012 si è previsto, per il triennio 2013-2015, la possibilità per le lavoratrici madri dipendenti di richiedere, al termine del congedo di maternità, un voucher, in alternativa al congedo parentale.
  La misura risulta oggi scarsamente utilizzata: a fronte di potenziali 11.111 beneficiari, solo 3.762 lavoratrici, secondo dati Inps, sono state ammesse al beneficio.Pag. 6
  Il Ministro ha risposto in aula qui, proprio ad un question time, il 29 ottobre, annunciando che sui voucher baby sitting si stava preparando un decreto che raddoppiava il voucher.
  Chiudo brevemente: dal nuovo decreto però parrebbero escluse le lavoratrici autonome e questo porrebbe, io credo, delle discriminazioni e quindi la richiesta è di sapere quali iniziative si intenda mettere in atto.

  PRESIDENTE. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  GIULIANO POLETTI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Onorevole Vignali, in effetti ho risposto su questo tema in un precedente question time.
  Nei fatti noi siamo di fronte al dato che la legge n. 92 del 2012, la legge cosiddetta Fornero, prevede per gli anni 2013-2015 la possibilità di concedere questi voucher alla madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità e per gli 11 mesi successivi, in alternativa al congedo parentale. Il congedo parentale di 11 mesi, previsto dall'articolo 32, è riconosciuto esclusivamente ai lavoratori dipendenti. Ne consegue, secondo l'interpretazione letterale dell'articolo n. 24, lettera b), della legge n. 92 del 2012, che il voucher può essere riconosciuto esclusivamente alle lavoratrici dipendenti.
  Questo punto per dire che la scelta adottata dal decreto ministeriale citato dall'onorevole Vignali e che oggi è alla Corte dei conti per la registrazione, questa scelta di riconoscere il voucher esclusivamente alle lavoratrici subordinate private e pubbliche, escludendo quindi le lavoratrici autonome, non è dipesa dalla volontà del Governo, ma è imposta da un vincolo di legge.
  Considerato tuttavia il carattere sperimentale di questa misura di sostegno, all'esito delle verifiche dei risultati del suo impiego sarà valutata l'opportunità e la possibilità di estendere la misura ad altre categorie di lavoratrici, ovviamente nei limiti in cui ciò è compatibile con le risorse di finanza pubblica.
  Ricordo ancora, a proposito, che nel jobs act vi è un intero capitolo dedicato al tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che vede coinvolte in vari modi anche le lavoratrici non subordinate e prevede, ad esempio, l'introduzione del tax credit quale incentivo al lavoro femminile per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori o disabili non autosufficienti e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito individuale complessivo; come pure, più in generale, un'opera di ricognizione delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, ai fini di poterne valutare la revisione per garantire una maggiore flessibilità dei relativi congedi obbligatori parentali, a favore così delle opportunità di conciliazione.
  In conclusione, mi preme di fornire rassicurazioni circa il fatto che il tema dell'interrogazione è presente al Ministero che rappresento ed al Governo e vi è l'intenzione di studiare e di promuovere al riguardo adeguate iniziative.

  PRESIDENTE. L'onorevole Vignali ha facoltà di replicare per due minuti.

  RAFFAELLO VIGNALI. Signor Presidente, sono parzialmente soddisfatto della risposta. Conosco bene il Ministro Poletti e so benissimo che intende risolvere questo problema. Tuttavia, credo che, in questo Paese, sia ora di smetterla di considerare lavoratori solo i dipendenti. Occorre che iniziamo a pensare che sono lavoratori anche gli autonomi e anche gli imprenditori: credo che siano lavoratori a tutti gli effetti. Le norme ci sono, sono fatte in un certo modo ma si possono anche cambiare. E credo che su questo dobbiamo arrivare ad una parità assoluta tra lavoratrici dipendenti e lavoratrici autonome. Ed evidentemente vale anche per i maschi su altri temi perché i lavoratori autonomi non possono più essere considerati in questo Paese, come sono stati per troppo tempo, figli di un Dio minore.

Pag. 7

(Chiarimenti e iniziative in relazione all'operatività del distaccamento dei vigili del fuoco di Marghera (Venezia) – n. 3-01183)

  PRESIDENTE. L'onorevole Molea ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01183 concernente chiarimenti e iniziative in relazione all'operatività del distaccamento dei vigili del fuoco di Marghera (Venezia) (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata) per un minuto.
  Pregherei il Ministro Alfano di accomodarsi gentilmente ai banchi del Governo.

  BRUNO MOLEA. Signor Presidente, signor Ministro, il motivo dell'interrogazione riguarda il distaccamento dei vigili del fuoco del porto di Marghera che fu chiuso circa tre anni fa perché occorreva ristrutturare l'immobile in cui erano allocati. Ad oggi ancora il distaccamento non ha potuto riprendere la sua operatività in quanto non è chiaro che fine farà quell'immobile. Vi sono diverse informazioni che addirittura fanno presumere che non sarà mai più riaperto come distaccamento dei vigili del fuoco. Quindi, chiedo a lei e al Governo se hanno conoscenza diretta di quelli che sono gli orientamenti effettivi per la destinazione futura di quest'immobile e se mai esso sarà ancora destinato a distaccamento dei vigili del fuoco.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere per tre minuti.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, effettivamente a partire dal 2009, come dice il collega Molea, la sede del distaccamento è stata interessata da lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza dello stabile. Da allora, il dispositivo di soccorso nella zona è assicurato dalla sede centrale di Mestre e dal distaccamento di Mira che peraltro sono vicini, molto vicini a Marghera. Per tale ragione, la soluzione logistica provvisoriamente individuata non ha dato luogo a particolari criticità, garantendo comunque il rispetto degli standard operativi di intervento. Inoltre, le esigenze di intervento sono venute a ridursi per effetto anche del ridimensionamento dell'attività industriale di Porto Marghera che si è verificata negli ultimi anni. Nel 2013, conclusa la ristrutturazione, lo stabile è stato riconsegnato al comando provinciale di Venezia ed allora è stato utilizzato per le esigenze di supporto logistico connesse allo svolgimento dei corsi regionali e interregionali per il passaggio di qualifiche e di specialità all'interno del Corpo nazionale. Svolto questo necessario excursus, voglio assicurare che l'amministrazione dell'interno ha confermato l'operatività del distaccamento cittadino di Marghera. Questa sede rientra, infatti, tra quelle che sono previste e contemplate nel progetto di riordino delle strutture periferiche e delle strutture centrali e periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco di cui è stata recentemente ridefinita la mappatura in base ad un composito ventaglio di indicatori e di fattori di rischio. L'obiettivo della riapertura del presidio potrà essere concretamente raggiunto con la programmata immissione in servizio dei 1000 nuovi vigili del fuoco secondo quanto previsto dallo scorso provvedimento di stabilizzazione, ossia il decreto-legge n. 90 del 2014.

  PRESIDENTE. L'onorevole Molea ha facoltà di replicare per due minuti.

  BRUNO MOLEA. La ringrazio, signor Ministro, per la precisazione anche perché, pur essendo stato comunque garantito, è vero, il servizio, non possiamo dimenticare che, quando quel centro era in operatività, venivano effettuati circa 1.400 interventi all'anno in un polo cittadino ad alto rischio perché appunto, come lei ricordava, ci sono il polo industriale di Marghera e il polo chimico di Marghera che comunque rappresentavano un elemento di preoccupazione per i 30 mila abitanti della zona. Quindi, apprendo, con piacere, che comunque verrà riaperto questo distaccamento che, tutto sommato, impiega Pag. 8soltanto 28 uomini su 7 turni operativi, quindi un numero abbastanza limitato per un servizio eccezionalmente valido come quello che veniva svolto.

(Iniziative per uniformare la disciplina dei requisiti per l'arruolamento nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco a quella prevista per l'accesso ad altri Corpi di polizia, con particolare riguardo ai soggetti affetti da «favismo» – n. 3-01184)

  PRESIDENTE. L'onorevole Franco Bruno ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01184, concernente iniziative per uniformare la disciplina dei requisiti per l'arruolamento nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco a quella prevista per l'accesso ad altri Corpi di polizia, con particolare riguardo ai soggetti affetti da «favismo» (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  FRANCO BRUNO. Signor Presidente, Ministro, la carenza di un enzima particolare, quello che viene riconosciuto come «favismo», fino al 2007 è stata causa di esclusione dai concorsi per le amministrazioni delle Forze armate e di polizia. Però, nel 2007, per fortuna, accertamenti medici e scientifici hanno fatto sì che il Ministero della difesa assumesse, recepisse il fatto che il «favismo» non è una causa ostativa all'arruolamento; subito dopo, c’è stata una legge dello Stato, nel 2010, che ha, di fatto sancito, quella che è un'evidenza.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  FRANCO BRUNO. Stiamo parlando di una malattia che riguarda il 6 per cento della popolazione al sud, con dei picchi abbastanza rilevanti: parliamo del 18 per cento della popolazione della Sardegna, per esempio. Parrebbe che solo...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  FRANCO BRUNO. Va bene, Presidente, mi sembrava che fossero cinquanta secondi, mi stavo cronometrando, però ho sbagliato io sicuramente.

  PRESIDENTE. Sì, ha sbagliato lei, onorevole Franco Bruno.
  Il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, con l'interrogazione l'onorevole Bruno chiede quali iniziative si intendano assumere per far sì che i soggetti fabici non vengano esclusi dall'accesso al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ricordando che, già dal 2010, l'arruolamento nelle forze di polizia e nelle Forze armate è consentito anche ai soggetti affetti da questa patologia.
  In realtà, l'esclusione dei soggetti fabici dalla possibilità di accedere ai ruoli operativi e tecnici dei Vigili del fuoco trova fondamento nella necessità di evitare conseguenze, anche gravi, alla salute dei diretti interessati collegate alla peculiarità dei servizi di soccorso tecnico urgente. Quindi, c’è un problema di peculiarità nello svolgimento di questi servizi. Infatti, i soggetti, quelli che hanno avuto un accertato «favismo», soggetti di qualsiasi tipo e grado, potrebbero sviluppare gravi crisi di distruzione dei globuli rossi, con conseguente quadro acuto e di anemia, qualora esposti alle sostanze tossiche comunemente reperibili nei gas e fumi di incendio che si sviluppano dalla combustione di materiali bruciati.
  Questa è, in sintesi, la ragione del trattamento differenziato dei soggetti fabici, che, ovviamente, non è dettata da alcun intento discriminatorio, ma, anzi, trova giustificazione nella salvaguardia della loro salute. Ciò nonostante, se sarà necessario, ulteriori approfondimenti saranno compiuti per riverificare se il contatto con i gas e le sostanze tossiche reperibili nei fumi di incendio che si sviluppano nella combustione dei materiali bruciati sia davvero incompatibile con questo genere di malattia.

  PRESIDENTE. L'onorevole Franco Bruno ha facoltà di replicare, per due minuti. Faccia partire il cronometro, onorevole Bruno.

Pag. 9

  FRANCO BRUNO. Presidente, mi fido di lei. Ministro, sono sincero: c’è una legge. Il punto è che c’è una legge. Allora, o questa legge viene modificata o io trovo curioso che un ufficio del Ministero possa dire: no, rispetto a quello che dicono altri Ministeri, rispetto a quello che dicono alcuni accertamenti tecnici, medici e scientifici, questa legge io non la applico, perché la penso diversamente. C’è una legge dello Stato: la richiesta nell'interrogazione è se una legge dello Stato vada rispettata anche dal Corpo dei vigili del fuoco o se il Corpo dei vigili del fuoco è esente dall'applicare una legge del Parlamento.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Franco Bruno, è stato più che generoso nei confronti della Presidenza, ci restituisce un minuto a mezzo.

(Elementi circa gli scontri tra manifestanti e forze di polizia avvenuti l'11 novembre 2014 nel quartiere Tor Sapienza di Roma – n. 3-01185)

  PRESIDENTE. L'onorevole Argentin ha facoltà di illustrare l'interrogazione Morassut n. 3-01185, concernente elementi circa gli scontri tra manifestanti e forze di polizia avvenuti l'11 novembre 2014 nel quartiere Tor Sapienza di Roma (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmataria.

  ILEANA ARGENTIN. Signor Presidente, signor Ministro, quello che ci terrei a sapere è esattamente come si sono svolti i fatti l'11 novembre a Tor Sapienza, vista la gravità degli scontri che ci sono stati e vista la strumentalizzazione che è avvenuta sugli immigrati che, ormai da quattro anni, non hanno mai creato situazioni problematiche o difficoltà al quartiere.
  Credo che, dietro questo, ci sia stata la volontà da parte di gruppi estremisti di creare un disagio alla città e al quartiere, in modo particolare. Sono qui, quindi, a chiederle di sapere, se possibile, quali sono stati i fatti e le situazioni e se la polizia è stata in grado di darci informazioni su questo.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, l'onorevole Argentin unitamente ad altri colleghi chiede di conoscere il reale andamento degli incidenti verificatesi l'11 novembre a Tor Sapienza, nel comune di Roma, e, in particolare, il ruolo che vi hanno svolto elementi estranei al quartiere. Gli incidenti a Tor Sapienza hanno avuto inizio nella serata del 10 novembre, durante una manifestazione tenutasi in via Giorgio Morandi, vicino al centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, che ha visto la partecipazione di circa cento residenti del quartiere per protestare contro il degrado della zona e l'asserito tentativo di aggressione ai fini di stupro operato da tre stranieri ai danni di una donna. Nella circostanza, i manifestanti hanno incendiato quattro cassonetti e una parte di essi è entrata all'interno del centro di accoglienza. La protesta è proseguita nella prima serata del giorno successivo quando circa 400 residenti si sono radunati nuovamente in via Morandi per qualche ora.
  Dopo che i manifestanti si sono allontanati senza che fossero intercorsi incidenti, settanta persone travisate e armate di bastoni si sono radunate, intorno alle 22 circa, nei pressi del centro di accoglienza, iniziando un fitto lancio di bombe carta e oggetti contundenti all'indirizzo delle pattuglie di polizia rimaste a presidio della struttura e incendiando alcuni cassonetti della nettezza urbana. Il lancio di oggetti da parte dei facinorosi, a cui si è unito quello proveniente dai palazzi prospicienti, si è intensificato all'arrivo del personale di polizia di rinforzo, rendendo necessario ricorrere a cariche di alleggerimento con l'uso, anche, di lacrimogeni. Solo verso l'una di notte la polizia è riuscita a riportare la calma e a disperdere i facinorosi.Pag. 10
  Durante gli scontri 14 operatori di polizia e un cameraman della RAI hanno riportato lesioni con prognosi dai tre agli otto giorni. Al momento, non sono emersi elementi di riscontro circa la presenza all'interno delle frange più violente di soggetti appartenenti ai movimenti dell'estrema destra romana né, tanto meno, di aderenti alle formazioni ultras della tifoseria capitolina. Sono in corso, comunque, le indagini che sono finalizzate alla identificazione dei responsabili degli scontri.

  PRESIDENTE. L'onorevole Morassut ha facoltà di replicare, per due minuti.

  ROBERTO MORASSUT. Signor Presidente, signor Ministro, le informazioni che ci ha fornito con questa interrogazione sono molto importanti, perché in parte confermano la sensazione che si è avuta in quel quartiere, in quei giorni, di una azione che in qualche modo è andata oltre la protesta e il disagio dei residenti. È evidente dalle sue stesse parole che ci sono state iniziative di gruppi violenti, sulle quali è in corso un'indagine da parte delle autorità, ed è nostra massima attenzione, spero lo sia anche del Governo e delle autorità di pubblica sicurezza, che anche in altre situazioni che vanno evidentemente estendendosi in altri quartieri della periferia sia assicurato l'ordine pubblico e soprattutto l'attenzione ad evitare e a contrastare forme di strumentalizzazione politica che, al di là degli accertamenti che saranno fatti, sembrano emergere abbastanza chiaramente – debbo dire la verità – dalle cronache dei giornali, anche dalle iniziative che si sono diffuse in altri quartieri a Roma, in particolare all'Infernetto nei giorni scorsi.

(Elementi in merito ai recenti disordini che hanno interessato alcuni centri di accoglienza per immigrati nella città di Roma e iniziative per un'equilibrata distribuzione territoriale delle strutture destinate alla gestione dei flussi migratori – n. 3-01186)

  PRESIDENTE. Il deputato Rampelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01186 concernente elementi in merito ai recenti disordini che hanno interessato alcuni centri di accoglienza per immigrati nella città di Roma e iniziative per un'equilibrata distribuzione territoriale delle strutture destinate alla gestione dei flussi migratori (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, Ministro Alfano, nelle ultime settimane Roma...

  PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, gentilmente, tolga quel foulard dallo scranno perché è...

  FABIO RAMPELLI. È in segno di solidarietà con i lavoratori della Croce Rossa Italiana...

  PRESIDENTE. Mi rendo conto, però non è consentito in quest'Aula. La ringrazio...

  FABIO RAMPELLI. Non pensavo, è un elemento innocuo...

  PRESIDENTE. Però lo tolga, grazie.

  FABIO RAMPELLI. Lo metto al polso... Nelle ultime settimane Roma sembra, appunto, arrivare al centro dell'attenzione per l'apertura di nuove strutture legate all'accoglienza degli immigrati. Ci sono state tensioni registrate a Corcolle in seguito all'aggressione di due autisti di un bus, poi ci sono stati gli scontri a Tor Sapienza di cui abbiamo sentito parlare anche poco fa. Ovviamente la sensazione è che ci sia una situazione fuori controllo, che ci sia un grande disagio, che non ci siano cittadini razzisti, ma soprattutto che ci sia la quasi impossibilità da parte dello Stato di garantire la convivenza civile. C’è stata una rissa all'Infernetto all'interno di un centro di immigrati; i problemi sociali, i problemi della sicurezza sono all'ordine del giorno, la criminalità diffusa aumenta e i centri di accoglienza vengono realizzati in zone con deficit di servizi e con degrado Pag. 11urbano, dove già insistono campi nomadi. Ecco, vorrei sapere da lei, Ministro Alfano, come il Governo abbia agito in queste circostanze e soprattutto cosa preveda per il futuro.

  PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, ho già espresso pubblicamente il mio giudizio e cioè i cittadini di Roma non sono razzisti, ma sono stanchi, sono molto stanchi.
  Dico subito che il prefetto di Roma, per fronteggiare il considerevole afflusso dei migranti in provincia, ha provveduto ad emanare appositi bandi per la stipula di convenzioni o accordi quadro in base ai quali è stato possibile transitare da un regime emergenziale a una più stabile individuazione delle strutture di accoglienza. E nei limiti delle proprie competenze, il prefetto, per tentare di ridurre o prevenire le situazioni di attrito, ha avviato un confronto proprio con le autorità capitoline e con i sindaci di altri comuni della provincia per porre in essere dei progetti di volontariato in grado di coinvolgere i richiedenti asilo in attività che consentano interrelazioni positive con il territorio. Il prefetto di Roma ha tentato in tutti i modi anche di spiegare, di tenere conto delle specificità dei territori, evitando contesti caratterizzati da situazioni ambientali particolarmente ostili o intervenendo tempestivamente per alleggerire il peso della presenza straniera a fronte dell'insorgere di criticità, come nel caso del quartiere di Corcolle.
  In generale, il prefetto ha agito tentando in ogni modo di prevenire – ripeto, nei limiti delle competenze tra prefetto e sindaco – il tema delle eccessive concentrazioni in singoli quartieri o comuni. Una difficoltà, in questo senso, deriva oggettivamente dal mercato immobiliare, che induce i soggetti economici a proporre, in sede di bando, strutture ubicate nelle zone che consentono affitti più favorevoli e che inevitabilmente coincidono con i contesti più degradati e meno serviti. Un'intelligente strategia di distribuzione degli stranieri – questo l'ho già detto e lo ripeto – deve certamente farsi carico della sostenibilità delle scelte e del loro impatto territoriale, se non si vuole trasformare la questione immigratoria in un fattore di instabilità che possa alimentare derive di intolleranza, che non sono tipiche della nostra popolazione.

  PRESIDENTE. L'onorevole Rampelli ha facoltà di replicare, per due minuti.

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, la capitale d'Italia, la capitale della cristianità, la capitale della solidarietà non è e non sarà mai razzista. Piuttosto, Ministro Alfano, all'interno del suo Governo, evidentemente, convivono anime diverse, e ci sono coloro i quali ritengono che sia umanitario ospitare centinaia di migliaia di immigrati irregolari senza avere la possibilità di offrire loro un piatto di minestra calda, un lavoro, un sostentamento per se stessi e per le rispettive famiglie. Così, appunto, per umanitarismo, passa, a mio giudizio, la peggiore e vera forma di razzismo, che è quella di abbandonare gli immigrati, vederli dormire sotto le pensiline delle stazioni, sotto i ponti piuttosto che nei parchi pubblici, all'addiaccio o nascosti o seminascosti in mezzo ai monumenti. Noi non ci troviamo niente di umanitario in questo trattamento selvaggio e riteniamo che sia molto semplice, tutto sommato, gestire i flussi migratori. L'abbiamo fatto per tanti anni, per tanti decenni, senza che questo diventasse un problema né di ordine sociale né tanto meno di ordine pubblico, per i cittadini italiani, esattamente come hanno fatto in tante altre parti del mondo: regolarizzando, cercando di fare entrare solo coloro ai quali si può garantire comunque il sostegno, una vita decorosa, e ai quali si è nelle condizioni di chiedere con forza il rispetto delle regole. Chi sbaglia, al primo errore, deve poter essere accompagnato alle frontiere e rispedito a casa propria, cosa che questo Governo non sta facendo mentre invece, lancia segnali inquietanti, Pag. 12talvolta anche di protezione di persone che sono venute qui anche per offendere la nostra gente. Questo non è tollerabile.

(Orientamenti del Governo circa la realizzazione di un marchio unico nazionale in grado di valorizzare i prodotti agroalimentari tipici italiani – n. 3-01188)

  PRESIDENTE. L'onorevole Paolo Russo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01188 concernente orientamenti del Governo circa la realizzazione di un marchio unico nazionale in grado di valorizzare i prodotti agroalimentari tipici italiani (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  PAOLO RUSSO. Signor Presidente, signor Ministro, la vicenda del marchio unico nazionale per migliorare la penetrazione dei nostri prodotti sui mercati internazionali, con particolare riguardo al mercato statunitense, sta assumendo toni grotteschi. Siete partiti da un marchio, passando per un segno distintivo, quindi un logo, per poi giungere ad un ombrello che comprenderebbe vari prodotti, per finire, tralasciando il marchio Expo 2015, tra un convegno ed una tavola rotonda, ad un marchio unico nazionale, che pare già esisterebbe e sarebbe nelle disponibilità di talune associazioni o addirittura di talune imprese. Evito di infierire circa le espressioni sin qui utilizzate dai rappresentanti del Governo auditi sinora in Parlamento: sperimentiamo, misuriamo, proviamo a mettere in campo. Attendiamo una sua parola, signor Ministro, speriamo definitiva e chiara, su un'operazione sinora fumosa ed evocativa, sì, ma non dell'italianità, ma dei modelli predatori.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, il Governo con il decreto-legge n. 133 convertito nella legge n. 164, ha inteso dare impulso a una serie di iniziative a sostegno del made in Italy. Nello specifico l'articolo 30 del decreto prevede l'elaborazione di un piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, attraverso cui attivare un insieme di misure per ampliare il numero delle imprese, in particolare piccole e medie, che operano sul mercato globale ed espandere le quote italiane del commercio internazionale.
  In questo contesto è prevista la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari rappresentative della qualità del patrimonio enogastronomico italiano da utilizzare nelle iniziative di promozione all'estero durante l'Esposizione universale 2015, così da offrire alla comunità internazionale una identità visiva che contraddistingua l'agroalimentare italiano. Si tratta, tra l'altro, di un progetto funzionale alla realizzazione della campagna di contrasto all’italian sounding che il Ministero dello sviluppo economico insieme al Ministero delle politiche agricole realizzeranno il prossimo anno a partire dal Nord America.
  Tengo a precisare che il segno distintivo dell'agroalimentare italiano serve a rendere più incisiva e performante la comunicazione del made in Italy all'estero per razionalizzare le attività promozionali pubbliche e per rendere più visibile il prodotto. Pertanto non si tratta di un marchio collettivo unico secondo le disposizioni in materia di proprietà intellettuale vigenti bensì di un marchio con finalità promozionale come indicato proprio dall'articolo 30 del decreto. Esso, infatti, verrà utilizzato esclusivamente per promuovere il made in Italy all'estero e non sarà apposto sui prodotti italiani esportati.
  Segnalo, peraltro, che nella legge di stabilità è stato approvato nell'ambito dei lavori della Commissione un emendamento del Governo volto ad impegnare importanti risorse finanziarie a sostegno del piano di promozione. Per concludere, fermo restando che Conflavoro è una associazione privata che può svolgere le proprie attività nell'interesse esclusivamente dei suoi associati, ritengo che il marchio unico nazionale da essa contemplato rientri, come altri già in essere, Pag. 13nell'ambito delle attività privatistiche della suddetta associazione, pertanto non è incompatibile con le attività relative al segno distintivo dell'agroalimentare posto in essere dal mio Ministero.

  PRESIDENTE. L'onorevole Russo ha facoltà di replicare per due minuti.

  PAOLO RUSSO. Devo dire, Ministro, che sono ancora più preoccupato e temo che con me lo siano le migliaia di aziende agricole italiane. La difficoltà di riconoscibilità dei nostri prodotti a marchio sul mercato americano fanno il paio con il vostro investimento sul nuovo segno distintivo che sarà oggetto ovviamente di confusione e facile contraffazione. Forse aumenteranno, sì, le esportazioni dall'Italia ma di quei prodotti a basso valore aggiunto non italiani che passano per il nostro Paese proprio per garantirsi l'italianità. Penso al concentrato di pomodoro di provenienza cinese inscatolato e verginizzato in Italia, penso alla mozzarella di bufala campana con cagliata ucraina o ai vini a basso costo. Insomma, alimentate con questa operazione un modello di sviluppo della nostra agricoltura totalmente diverso e distante dalla nostra storia, dalla nostra distintività, dalla nostra prospettiva.
  Addirittura deprimete così gli investimenti sulla qualità fatti dalle aziende agricole italiane nel sistema dei prodotti a marchio. Forse guadagnerete in modo effimero qualche punto percentuale di penetrazione dei prodotti industriali italiani sui mercati internazionali. Ci perderemo però in chiave di eccellenza ed irripetibilità dei nostri prodotti, un errore strategico, politico, miopia pura.
  Noi possiamo resistere su quei mercati solo attraverso l'unicità non nella quantità industriale massificante e ripetibile ovunque. Noi pensiamo ad un'agricoltura diversa, dei luoghi, delle conoscenze, dei sapori non replicabile. Perché inventarsi dell'altro quando abbiamo un marchio già riconosciuto e imitato nel mondo ? È l'Italia, semmai difendiamola.

(Iniziative volte a favorire l'accesso al mercato assicurativo agevolato e a promuovere l'adesione ai fondi di mutualità e stabilizzazione del reddito nel settore agricolo – n. 3-01187)

  PRESIDENTE. L'onorevole Gallinella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01187, concernente iniziative volte a favorire l'accesso al mercato assicurativo agevolato e a promuovere l'adesione ai fondi di mutualità e stabilizzazione del reddito nel settore agricolo (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, Ministro, come sa il settore produttivo agricolo è messo a dura prova da tanti fattori, uno di questi sono le varie avversità, calamità, epizzozie che colpiscono gli agricoltori e gli allevatori, come la blue tongue oppure in ultimo la mosca olearia.
  Le chiediamo, quindi, come sta agendo il suo Ministero su questo fronte visto che nella PAC, la prossima programmazione, sono previsti 1,6 miliardi di euro relativamente alla gestione del rischio in agricoltura.
  A noi preme molto, infatti stiamo spingendo anche questa cosa tramite una risoluzione in Commissione, come lei ben sa, a marchio 5 Stelle, proprio perché il settore agricolo è in difficoltà per vari fattori, endogeni, esogeni, per la qualità dei prezzi. Quindi occorre correre, per questo facciamo questo question time, per questo abbiamo presentato la risoluzione in Commissione agricoltura e per questo le chiediamo come il Ministero sta agendo perché purtroppo il tema è importante e di grande attualità. Un'altra questione è che ci sono anche tante diversità tra nord e sud e quindi tocca colmarle.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

Pag. 14

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, riguardo l'applicazione degli strumenti previsti nell'ambito della nuova programmazione, faccio presente che, a partire dal 2015, la gestione dei rischi sarà implementata mediante strumenti europei e nazionali. In particolare, nell'ambito del programma nazionale del settore vitivinicolo, continuerà il ricorso alla misura assicurativa mentre gli interventi assicurativi di cui all'articolo 68 del Regolamento europeo n. 73 del 2009 transiteranno nel secondo pilastro della PAC e saranno affiancati dai fondi di mutualizzazione e dallo strumento per la stabilizzazione dei redditi. Resteranno a carico delle risorse di bilancio nazionale gli interventi sulle polizze assicurative agevolate a carico dei rischi, sulle strutture aziendali a copertura dei costi di smaltimento delle carcasse animali. Preciso inoltre che gli interventi per il ripristino del potenziale produttivo distrutto a seguito di avversità atmosferiche e le misure preventive dovranno essere attivate dalle regioni nell'ambito dei rispettivi programmi di sviluppo rurale. Gli interventi non finanziabili con queste misure potranno essere compresi tra quelli ex post del Fondo di solidarietà nazionale, la cui normativa dovrà tuttavia essere adeguata ai nuovi orientamenti europei in materia di aiuti di Stato. In ogni caso ricordo che gli strumenti ex ante, come quello assicurativo, si sono dimostrati nel corso del tempo più efficaci rispetto agli interventi compensativi e rilevo poi che, per superare le criticità evidenziate dagli interroganti, abbiamo presentato alla Commissione europea un Programma nazionale di sviluppo rurale che prevede l'attivazione di tre sottomisure previste dal Regolamento. Verranno implementate anche misure di accompagnamento europee riguardanti l'informazione e l'assistenza tecnica necessarie per diffondere tra le imprese agricole la conoscenza delle opportunità offerte dalla nuova programmazione. Peraltro, per rendere maggiormente fruibili questi strumenti, stiamo adeguando il sistema informativo pubblico per la gestione dei rischi limitando all'indispensabile gli adempimenti a carico degli agricoltori. Ultima battuta, chiedo scusa, preciso infine che la soglia minima di calo del reddito del 30 per cento per l'accesso alle compensazioni del Fondo per la stabilizzazione dei redditi deriva dall'accordo mondiale per il commercio, tuttavia, nella consapevolezza che questo limite rappresenta un ostacolo alla diffusione dello strumento, assicuro che non appena vi sarà occasione noi porremo in essere le necessarie iniziative per un'opportuna modifica della soglia.

  PRESIDENTE. L'onorevole Gallinella ha facoltà di replicare, per due minuti.

  FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, ringrazio il Ministro che, ho capito, ha a cuore la tematica della gestione del rischio, quindi il nostro question time è proprio per sollecitare quanto prima la possibilità di pubblicare questi bandi per la gestione del rischio, per le assicurazioni, i fondi di mutualità e gli IST. Mi permetto di suggerire che bisogna in qualche modo promuovere gli strumenti assicurativi perché c’è, per esempio nel nord Italia, un aumento della PLV, la produzione lorda vendibile, e le polizze sono rimaste invariate, quindi c’è una grande sensibilità verso l'assicurazione. Mentre si scende lungo la penisola questo non avviene più e purtroppo adesso conviene anche assicurare le culture cerealicole. Cosa invece da diffondere sono i fondi di mutualizzazione perché da una parte abbiamo delle cose che si possono assicurare in base al piano assicurativo del Mipaf e però altre no, quindi con il fondo di mutualizzazione, che purtroppo è uno strumento pochissimo utilizzato in Italia, tocca trovare il modo di promuoverlo, magari anche tramite le OP e le OI che si dovrebbe andare a sviluppare con il nuovo Regolamento 1308. In ultimo, sull'IST, lei l'ha già detto, l'unico strumento di stabilizzazione del reddito per le crisi di mercato, purtroppo la soglia del 30 per cento non è colpa del Ministero Pag. 15o della Commissione europea, ma quello è un gran limite che secondo noi impedirà la possibilità di utilizzare questi strumenti, proprio perché un'aziende che perde negli ultimi tre anni il 30 per cento probabilmente è chiusa un anno fa. Qui tocca lavorare, noi siamo a disposizione, in Commissione agricoltura abbiamo presentato una risoluzione, speriamo che insieme, con una collaborazione molto tecnica e fattiva, si possa arrivare quanto prima a una assicurazione, perché gli agricoltori, tra le altre cose, sono anche colpiti dal tempo che cambia più velocemente dell'organizzazione aziendale.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bonavitacola, Michele Bordo, Boschi, Bratti, Bressa, Casero, Catania, Cecconi, Cicchitto, Cominelli, Dambruoso, De Girolamo, De Micheli, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Manlio Di Stefano, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fioroni, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Leva, Losacco, Lotti, Madia, Manciulli, Marotta, Merlo, Nicoletti, Orlando, Pes, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Rigoni, Domenico Rossi, Rostan, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Speranza, Tofalo, Turco, Vignali, Vignaroli, Villecco Calipari, Vitelli e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di dicembre 2014 e conseguente aggiornamento del programma.

  PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato predisposto, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di dicembre 2014:
   Lunedì 1o, martedì 2, mercoledì 3 e giovedì 4 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 5 dicembre) (con votazioni)

  Eventuale seguito dell'esame dei disegni di legge n. 2679-bis – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) e n. 2680 – Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
   Seguito dell'esame delle mozioni:

    Paolo Nicolò Romano ed altri n. 1-00515, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00657, Caparini ed altri n. 1-00658, Bergamini e Palese n. 1-00663 e Quaranta ed altri n. 1-00664 concernenti iniziative volte alla separazione societaria della infrastruttura della rete di telecomunicazione e alla definizione del relativo modello di governance;
    Nicoletti ed altri n. 1-00603, Santerini ed altri n. 1-00604, Manlio Di Stefano ed altri n. 1-00605, Palazzotto ed altri n. 1-00616, Dorina Bianchi ed altri n. 1-00617, Matteo Bragantini ed altri n. 1-00618, Brunetta ed altri n. 1-00619 e Rampelli ed altri n. 1-00654 concernenti iniziative in materia di diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati, con particolare riferimento alla revisione del regolamento dell'Unione europea noto come «Dublino III»;Pag. 16
    Di Gioia, Morassut, Di Salvo ed altri n. 1-00602, Prataviera ed altri n. 1-00639 e Ciprini ed altri n. 1-00650 concernenti iniziative per l'impiego di parte del risparmio previdenziale per interventi a sostegno dell'economia.
   Esame della mozione De Girolamo ed altri n. 1-00653 concernente interventi a favore del Mezzogiorno.
   Seguito dell'esame della proposta di legge n. 631-B – Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap in situazione di gravità, e al decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, in materia di illeciti disciplinari e relative sanzioni (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato).
   Seguito dell'esame delle mozioni Caparini ed altri n. 1-00592, Vargiu ed altri n. 1-00668, Brunetta e Palese n. 1-00672 e Fratoianni ed altri n. 1-00674 in materia di esenzione dal pagamento e di disdetta del canone Rai.
   Seguito dell'esame della Relazione sul semestre di presidenza italiana dell'Unione europea e sulla lotta alla criminalità mafiosa su base europea ed extraeuropea (Doc. XXIII, n. 2).
   Esame dei disegni di legge di ratifica:
    n. 2276 – Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Turchia sulla lotta ai reati gravi, in particolare contro il terrorismo e la criminalità organizzata, fatto a Roma l'8 maggio 2012 (Approvato dal Senato);
    n. 2279 – Protocollo di modifica alla Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati uniti messicani per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo, dell'8 luglio 1991, fatto a Città del Messico il 23 giugno 2011 (Approvato dal Senato);
    n. 2577 – Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), con Allegati, fatto a Roma il 10 gennaio 2014, nonché disposizioni concernenti gli adempimenti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini dell'attuazione dello scambio automatico di informazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi tra l'Italia e altri Stati esteri.
   Mercoledì 3 dicembre, alle ore 15, avrà luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) con la presenza del Presidente del Consiglio dei ministri.

  Martedì 9 (ore 11,30 e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 10 e giovedì 11 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 12 dicembre) (con votazioni)
   Esame del disegno di legge n. 2727 – Conversione in legge del decreto-legge 18 novembre 2014, n. 168, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative concernenti il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero e gli adempimenti relativi alle armi per uso scenico, nonché ad altre armi ad aria compressa o gas compresso destinate all'attività amatoriale e agonistica (da inviare al Senato – scadenza: 17 gennaio 2015).
   Seguito dell'esame delle proposte di legge:
    n. 2397 – Riforma della disciplina delle tasse automobilistiche e altre disposizioni concernenti l'imposizione tributaria sui veicoli;
    n. 275 ed abbinate – Norme in materia di conflitti di interessi dei titolari Pag. 17delle cariche di Governo. Delega al Governo per l'emanazione di norme in materia di conflitti di interessi di amministratori locali, dei presidenti delle regioni e dei membri delle giunte regionali.
   Seguito dell'esame degli argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi.
   Esame delle proposte di legge:
    n. 348 ed abbinata – Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare;
    n. 2295 ed abbinate – Modifica all'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e altre disposizioni in materia di parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco (Approvata dal Senato).
  Martedì 16 dicembre (antimeridiana)
   Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 18 dicembre 2014.

  Martedì 16 (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) e mercoledì 17 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con eventuali votazioni a partire da mercoledì pomeriggio)

   Discussione sulle linee generali del disegno di legge costituzionale n. 2613 ed abbinati – Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione (Approvato, in prima deliberazione, dal Senato) ed eventuale avvio del seguito dell'esame.

  Da giovedì 18 a martedì 23 dicembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni)

   Seguito dell'esame del disegno di legge costituzionale n. 2613 ed abbinati – Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione (Approvato, in prima deliberazione, dal Senato).

  Esame di provvedimenti approvati dalla Camera e modificati dal Senato.

  Seguito dell'esame degli argomenti previsti nelle settimane precedenti e non conclusi.
  Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo il mercoledì (dalle ore 15).
  Lo svolgimento di interpellanze urgenti avrà luogo il venerdì (dalle ore 9).
  Il martedì, di norma, tra le ore 9 e le ore 11, avrà luogo lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
  Il Presidente si riserva di inserire nel calendario l'esame di ulteriori progetti di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.
  L'organizzazione dei tempi per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
  Per quanto riguarda la discussione della proposta di legge n. 348 ed abbinata e del disegno di legge costituzionale n. 2613 ed abbinati, l'organizzazione dei tempi sarà definita all'esito dell'esame in sede referente.
  Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

  Per quanto riguarda i lavori di questa settimana, domani dalle ore 17,30 avrà inizio l'esame dei disegni di legge di stabilità e bilancio, con prosecuzione nelle giornate successive, compresi sabato 29 e domenica 30 novembre.

Pag. 18

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Giovedì 27 novembre 2014, alle 17,30:

  Discussione congiunta sulle linee generali dei disegni di legge:
   Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) (C. 2679-bis);
   Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (C. 2680).

  La seduta termina alle 15,55.

Pag. 19

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Ddl n. 2680 - Bilancio di previsione dello Stato

Seguito dell'esame: 6 ore.

Relatori 25 minuti (complessivamente)
Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 15 minuti
Tempi tecnici 1 ora
Interventi a titolo personale 45 minuti (con il limite massimo di 5 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 3 ore e 10 minuti
 Partito Democratico 46 minuti
 MoVimento 5 Stelle 30 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 23 minuti
 Nuovo Centrodestra 14 minuti
 Scelta civica per l'Italia 14 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 14 minuti
 Lega Nord e Autonomie 13 minuti
 Per l'Italia 13 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 11 minuti
 Misto: 12 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 5 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 3 minuti
Pag. 20

Ddl n. 2679-bis - Legge di stabilità

Seguito dell'esame: 16 ore.

Relatori 1 ora (complessivamente)
Governo 1 ora
Richiami al Regolamento 20 minuti
Tempi tecnici 2 ore
Interventi a titolo personale 2 ore e 13 minuti (con il limite massimo di 16 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 9 ore e 27 minuti
 Partito Democratico 2 ore e 17 minuti
 MoVimento 5 Stelle 1 ora e 29 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 1 ora e 9 minuti
 Nuovo Centrodestra 42 minuti
 Scelta civica per l'Italia 42 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 42 minuti
 Lega Nord e Autonomie 39 minuti
 Per l'Italia 39 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 32 minuti
 Misto: 36 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 14 minuti
  Minoranze Linguistiche 12 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 10 minuti
Pag. 21

Nota di variazioni

Tempo complessivo: 3 ore.

Relatori 15 minuti (complessivamente)
Governo 15 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 20 minuti
Interventi a titolo personale 24 minuti (con il limite massimo di 3 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 41 minuti
 Partito Democratico 24 minuti
 MoVimento 5 Stelle 15 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 12 minuti
 Nuovo Centrodestra 8 minuti
 Scelta civica per l'Italia 8 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 8 minuti
 Lega Nord e Autonomie 7 minuti
 Per l'Italia 7 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 6 minuti
 Misto: 6 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 2 minuti

Mozione n. 1-00515 e abb. – Separazione societaria della infrastruttura della rete di telecomunicazione

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 19 minuti
 Partito Democratico 1 ora e 16 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 27 minuti
Nuovo Centrodestra 19 minuti
Scelta civica per l'Italia 19 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 19 minuti
 Lega Nord e Autonomie 17 minuti
Per l'Italia 17 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 15 minuti
 Misto: 16 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 7 minuti
  Minoranze Linguistiche 5 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 10 novembre 2014.

Pag. 22

Mozione n. 1-00603 e abb. - Diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 19 minuti
 Partito Democratico 1 ora e 16 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 27 minuti
Nuovo Centrodestra 19 minuti
Scelta civica per l'Italia 19 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 19 minuti
Lega Nord e Autonomie 17 minuti
Per l'Italia 17 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 15 minuti
Misto: 16 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 7 minuti
 Minoranze Linguistiche 5 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 13 ottobre 2014.

Pag. 23

Mozione n. 1-00602 e abb. – Impiego di parte del risparmio previdenziale per interventi a sostegno dell'economia

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 19 minuti
Partito Democratico 1 ora e 16 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 27 minuti
Nuovo Centrodestra 19 minuti
Scelta civica per l'Italia 19 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 19 minuti
Lega Nord e Autonomie 17 minuti
Per l'Italia 17 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 15 minuti
Misto: 16 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 7 minuti
 Minoranze Linguistiche 5 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 20 ottobre 2014.

Pag. 24

Mozione n. 1-00653 – Interventi a favore del Mezzogiorno

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 19 minuti
Partito Democratico 1 ora e 16 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 27 minuti
Nuovo Centrodestra 19 minuti
Scelta civica per l'Italia 19 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 19 minuti
Lega Nord e Autonomie 17 minuti
Per l'Italia 17 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 15 minuti
Misto: 16 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 7 minuti
 Minoranze Linguistiche 5 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Pag. 25

Pdl n. 631-B – Misure cautelari personali

Seguito dell'esame: 6 ore.

Relatori 20 minuti (complessivamente)
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 45 minuti
Interventi a titolo personale 50 minuti (con il limite massimo di 6 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 3 ore e 35 minuti
Partito Democratico 1 ora e 1 minuto
MoVimento 5 Stelle 28 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 23 minuti
Nuovo Centrodestra 16 minuti
Scelta civica per l'Italia 16 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 16 minuti
Lega Nord e Autonomie 15 minuti
Per l'Italia 14 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 13 minuti
Misto 13 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 6 minuti
 Minoranze Linguistiche 5 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti
Pag. 26

Mozione n. 1-00592 e abb. – Esenzione dal pagamento e disdetta del canone Rai

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 19 minuti
Partito Democratico 1 ora e 16 minuti
MoVimento 5 Stelle 34 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 27 minuti
Nuovo Centrodestra 19 minuti
Scelta civica per l'Italia 19 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 19 minuti
Lega Nord e Autonomie 17 minuti
Per l'Italia 17 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 15 minuti
 Misto: 16 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 7 minuti
 Minoranze Linguistiche 5 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 17 novembre 2014.

Doc. XXIII, n. 2 – Relazione Commissione Antimafia sul semestre di presidenza italiana dell'Unione europea e sulla lotta alla criminalità mafiosa su base europea ed extraeuropea

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 3 ore (*).

Relatore 15 minuti
Governo 15 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 26 minuti (con il limite massimo di 3 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 49 minuti
Partito Democratico 32 minuti
MoVimento 5 Stelle 14 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 12 minuti
Nuovo Centrodestra 8 minuti
Scelta civica per l'Italia 8 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 8 minuti
Lega Nord e Autonomie 7 minuti
Per l'Italia 7 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 6 minuti
Misto: 7 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 3 minuti
 Minoranze Linguistiche 2 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 17 novembre 2014.

Pag. 27

Ddl di ratifica nn. 2276, 2279 e 2577

Tempo complessivo: 2 ore per ciascun disegno di legge di ratifica.

Relatore 5 minuti
Governo 5 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 18 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 22 minuti
Partito Democratico 18 minuti
MoVimento 5 Stelle 13 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 10 minuti
Nuovo Centrodestra 6 minuti
Scelta civica per l'Italia 6 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 6 minuti
Lega Nord e Autonomie 6 minuti
Per l'Italia 6 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 5 minuti
Misto: 6 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 2 minuti
 Minoranze Linguistiche 2 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 2 minuti
Pag. 28

Pdl n. 2397 – Riforma della disciplina delle tasse automobilistiche

Seguito dell'esame: 6 ore.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 30 minuti
Interventi a titolo personale 53 minuti (con il limite massimo di 6 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 3 ore e 47 minuti
Partito Democratico 1 ora e 7 minuti
MoVimento 5 Stelle 30 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 24 minuti
Nuovo Centrodestra 17 minuti
Scelta civica per l'Italia 16 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 16 minuti
Lega Nord e Autonomie 15 minuti
Per l'Italia 15 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 13 minuti
Misto: 14 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 5 minuti
 Minoranze Linguistiche 5 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 4 minuti
Pag. 29

Pdl n. 275 e abb. – Conflitti di interesse

Seguito dell'esame: 14 ore.

Relatore 30 minuti
Governo 30 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 1 ora e 20 minuti
Interventi a titolo personale 2 ore e 11 minuti (con il limite massimo di 16 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 9 ore e 19 minuti
Partito Democratico 2 ore e 43 minuti
MoVimento 5 Stelle 1 ora e 14 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 59 minuti
Nuovo Centrodestra 41 minuti
Scelta civica per l'Italia 40 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 40 minuti
Lega Nord e Autonomie 38 minuti
Per l'Italia 37 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 33 minuti
Misto: 34 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 14 minuti
 Minoranze Linguistiche 11 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 9 minuti
Pag. 30

Pdl n. 145 e abb. – Parametri fisici per l'ammissione ai concorsi nelle forze armate

Tempo complessivo: 12 ore e 30 minuti, di cui:
• discussione generale: 7 ore;
• seguito dell'esame: 5 ore e 30 minuti.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatori 20 minuti (complessivamente) 20 minuti (complessivamente)
Governo 20 minuti 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 15 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 8 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 50 minuti (con il limite massimo di 6 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 2 minuti 3 ore e 35 minuti
Partito Democratico 32 minuti 1 ora e 1 minuto
MoVimento 5 Stelle 30 minuti 28 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 30 minuti 23 minuti
Nuovo Centrodestra 30 minuti 16 minuti
Scelta civica per l'Italia 30 minuti 16 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 30 minuti 16 minuti
Lega Nord e Autonomie 30 minuti 15 minuti
Per l'Italia 30 minuti 14 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 30 minuti 13 minuti
Misto: 30 minuti 13 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 12 minuti 6 minuti
 Minoranze Linguistiche 10 minuti 4 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 8 minuti 3 minuti
Pag. 31

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 18 dicembre

Tempo complessivo per la discussione e per le dichiarazioni di voto: 4 ore e 15 minuti.

Governo 40 minuti
Interventi a titolo personale 15 minuti (con il limite massimo di 3 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 40 minuti (per la discussione) 1 ora e 40 minuti (per le dichiarazioni di voto)
Partito Democratico 29 minuti 10 minuti
MoVimento 5 Stelle 13 minuti 10 minuti
Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 11 minuti 10 minuti
Nuovo Centrodestra 7 minuti 10 minuti
Scelta civica per l'Italia 7 minuti 10 minuti
Sinistra Ecologia Libertà 7 minuti 10 minuti
Lega Nord e Autonomie 7 minuti 10 minuti
Per l'Italia 7 minuti 10 minuti
Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 6 minuti 10 minuti
Misto: 6 minuti 10 minuti
 Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 2 minuti 4 minuti
 Minoranze Linguistiche 2 minuti 3 minuti
 MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 2 minuti 3 minuti

Per quanto riguarda la discussione della proposta di legge n. 348 e abbinate e del disegno di legge costituzionale n. 2613 e abbinati, l’organizzazione dei tempi sarà definita all'esito dell'esame in sede referente.