XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 190 di giovedì 18 giugno 2009

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 9,30.

GIUSEPPE FALLICA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Bocci, Brancher, Brunetta, Casero, Colucci, Gregorio Fontana, Alberto Giorgetti, Antonio Martino, Meloni, Menia, Migliavacca, Milanato, Pecorella, Roccella, Soro e Vito sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di una interpellanza urgente.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza urgente.

(Intendimenti in merito alla permanenza del dipartimento per la giustizia minorile - n. 2-00391)

PRESIDENTE. L'onorevole Palomba ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00391, concernente intendimenti in merito alla permanenza del dipartimento per la giustizia minorile (Vedi l'allegato A - Interpellanza urgente).

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, la ringrazio, e sono lieto che sia lei a presiedere l'odierna seduta, conoscendo anche la sua nota sensibilità per i problemi delle persone più deboli e, in modo particolare, per i problemi dei minori. Ringrazio anche il sottosegretario Alberti Casellati, che ha voluto rispondere con celerità a questa interpellanza urgente, che da parte nostra, che abbiamo operato ed operiamo nel settore minorile, esprime una preoccupazione molto forte.
La giustizia minorile, com'è noto, consta di due aspetti. Il primo è rappresentato dalla giurisdizione minorile, una giurisdizione specializzata ed esclusiva, in cui i magistrati che vi operano (togati ed ordinari) sono dedicati esclusivamente a tale funzione e che è presente in tutte le sedi di corte d'appello o di sezione distaccata della corte d'appello.
La giustizia minorile consta anche di un altro settore, ai sensi dell'articolo 110 della Costituzione, che prevede che il Ministro della giustizia organizzi i servizi relativi alla giustizia, ed è quello concernente l'esercizio di tutti i servizi relativi alla giurisdizione minorile. Tali funzioni non sono solo serventi della giurisdizione, perché, in realtà, sono anche funzioni autonome. Ad esempio, nel nuovo processo penale minorile, l'affidamento di un Pag. 2minore - per il quale vi è stata la sospensione del processo con messa alla prova - ai servizi minorili della giustizia, che prendono in carico il minore, rappresenta un'attività propria dei servizi minorili, che deve essere svolta con la massima professionalità.
Entrambi questi settori sono tutelati dalla Costituzione. La Corte costituzionale si è più volte espressa nel senso di riconoscere la specificità della giustizia minorile in tutte le accezioni che ho richiamato. Questo è valso sia per riaffermare l'esistenza della giurisdizione minorile specifica ed autonoma, sia con riferimento agli altri istituti di carattere organizzativo che l'attuale organizzazione del settore minorile prevede. La speciale tutela costituzionale deriva dall'articolo 31 della Costituzione, che prevede che la Repubblica tutela la gioventù, promuovendo gli istituti necessari a questo fine.
Vi è stata una lunga marcia di questo settore, che prima non era autonomo e che, poi, lo è diventato. Ne parlo con particolare passione ed affetto, perché ho dedicato diciotto anni della mia vita da giudice a svolgere il ruolo di giudice minorile e perché, per quattro anni, ho diretto l'ufficio centrale per la giustizia minorile, la struttura che, poi, si è evoluta nel dipartimento per la giustizia minorile.
Ne parlo, quindi, con particolare sensibilità, facendomi anche interprete delle preoccupazioni, delle vivissime preoccupazioni, di tutti gli operatori del settore, che vedono con timore una normalizzazione del settore stesso, qualora dovesse arrivare a compimento una riorganizzazione che ne annacqui o ne dilapidi il patrimonio importante di professionalità che si è venuto conquistando in questo periodo.
Vi è stata una lunga marcia che è approdata alla specificità del settore, con un personale altissimamente specializzato e qualificato - ricordiamo che il settore minorile ha tre scuole di formazione di altissimo livello anche internazionale - che oggi non può essere classificato né all'interno del DAP, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, né all'interno del DOG, il dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi.
Esso è veramente un tertium genus, esso è veramente un'altra cosa rispetto alle funzioni che svolge il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, dal quale l'amministrazione penitenziaria minorile è stata scorporata. Esso svolge funzioni assolutamente diverse anche da quelle che oggi possono essere svolte dal dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, perché quest'ultimo organizza i segretari, i cancellieri, il personale amministrativo dei tribunali ordinari, della giurisdizione ordinaria, e non ha competenza, non ha capacità, e dunque non ha qualità e forse non ha neanche gli strumenti per gestire un personale di così alta specializzazione. Il timore è quello che un settore che viene apprezzato in tutto il mondo civile per la sua capacità rieducativa, al quale altri Paesi in via di formazione guardano con particolare attenzione, venga annacquato e diluito nella sua specificità, per un'esigenza mal posta di riorganizzazione, in modo che non esista più.
Comprendiamo che vi possano essere delle esigenze di razionalizzazione, ma ci poniamo questo problema: perché la razionalizzazione viene invocata nei confronti di un settore che dispone di un limitato numero di unità di personale? Il personale civile ammonta a 1.910 unità, di cui solo 1.398 presenti, e dispone di un contingente di 1.000 unità di polizia penitenziaria, di cui soltanto 828 presenti. Sotto il profilo della riorganizzazione, quindi, non avrebbe senso smembrare e far perdere specificità ad un settore che ha così poco personale, non servirebbe assolutamente agli altri settori organizzativi del Ministero della giustizia.
Possiamo comprendere che il Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione possa ragionare in questo modo: esistono tre dipartimenti, riduciamoli e facciamoli diventare due. Su questo non c'è opposizione da parte di nessuno, né da parte mia e degli altri 60 firmatari di questa interpellanza - che ringrazio per la sensibilità che hanno dimostrato, sotto Pag. 3scrivendo questo atto di sindacato ispettivo -, né vi è contrarietà da parte dello stesso personale. Quello che, invece, non sarebbe assolutamente congruo e coerente, sarebbe il fatto di attribuire, di spostare la competenza sulla gestione di questo personale specializzato a due megastrutture, che hanno problemi molto grossi. Sappiamo che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha altre cose a cui pensare, con il numero di detenuti che è aumentato oltre la capienza massima, e altrettanto avviene per il dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, il quale si deve preoccupare di assicurare i cancellieri, i segretari e il personale amministrativo e di fornire tutti i mezzi necessari, i pochi mezzi che sono necessari all'amministrazione della giustizia. Il DOG non ce la fa nemmeno a gestire la propria attuale competenza.
Attribuire quindi al medesimo dipartimento dell'organizzazione giudiziaria anche la competenza sul personale del settore minorile non sarebbe assolutamente un'operazione positiva. Ecco perché vogliamo metterci nell'ottica della collaborazione alla razionalizzazione. In questo senso, si può scendere da tre a due dipartimenti, ma quello che è assolutamente necessario e imprescindibile è che la competenza e la gestione di questo personale estremamente motivato, formato e specializzato non passi ad altre strutture. Sappiamo che questa sarebbe la morte della specificità di questo settore, e forse potrebbe essere anche l'anticipazione di altre dissoluzioni e, per giunta, anche di quella della giurisdizione minorile.
Quello che richiedo al Ministro, al Ministero e, in questa sede, al sottosegretario Alberti Casellati, è che si valuti attentamente questa possibilità, che riduce i costi, dal momento che i dipartimenti sarebbero ridotti, e che tutte le funzioni attualmente svolte dal dipartimento per la giustizia minorile restino all'interno di questi rami dell'amministrazione, compresa la gestione del personale. Si facciano due dipartimenti, accorpando le competenze, ma non si smembrino o dissolvano le competenze di questo personale.
Confido anche nella sensibilità del Ministro, che a me ha risposto in termini mi pare abbastanza inequivoci, a fronte di una mia sollecitazione nel corso di un'audizione. «In una logica di pura efficienza, potrebbero infatti valere le ragioni di chi sostiene la tesi dell'incorporazione», ha detto il Ministro, «ma non in una logica di valore simbolico della giustizia minorile come segmento del tema giustizia non collegabile alle vicende strutturali delle carceri che attengono ai maggiorenni», e a maggior ragione dell'amministrazione giudiziaria.
Dunque, anche per conto di un settore al quale sono rimasto molto legato, un settore di grandissima specializzazione, rivolgo caldamente un invito al Ministro, al sottosegretario e ai vertici del Ministero, a prendere in considerazione il fatto che le strutture centrali e periferiche dell'amministrazione della giustizia, compresi anche i centri per la giustizia minorile, gli istituti penitenziari, gli assistenti sociali e gli educatori collocati nei diversi centri di giustizia minorile, continuino ad essere gestite e amministrate dal dipartimento per la giustizia minorile, che è davvero un tertium genus. Credo che agire diversamente potrebbe andare contro la volontà della Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per la giustizia, Alberti Casellati, ha facoltà di rispondere.

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, in risposta all'interpellanza dell'onorevole Palomba, la cui competenza nel settore minorile è nota, faccio presente che, in attuazione delle disposizioni previste dall'articolo 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dall'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, nonché dal decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 240, recante disposizioni volte ad attuare il decentramento del Ministero della giustizia, è stato predisposto uno schema di decreto del Presidente della Repubblica Pag. 4volto a riorganizzare le strutture centrali e periferiche dell'amministrazione della giustizia. Il predetto schema di decreto è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la diramazione a tutti i Ministeri interessati in data 1o dicembre 2008 e si è ancora in attesa dell'inserimento all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, e in quella sede sarà valutato.
Quanto in particolare alla giustizia minorile, lo schema di decreto in questione non prevede, e non potrebbe essere diversamente, alcuna alterazione delle competenze o delle funzionalità delle strutture giudiziarie attualmente deputate alla trattazione dei procedimenti penali e civili nei quali siano interessati soggetti minorenni, né prevede la soppressione della struttura organizzativa dipartimentale, paventata nell'interpellanza.
La proposta, viceversa, intende rendere maggiormente efficiente l'amministrazione dell'intero settore giustizia con il trasferimento ai centri di servizio unificati istituiti presso il DAP e presso il DOG, rispettivamente per la gestione del personale e delle risorse del settore sicurezza e del settore amministrativo e giudiziario, delle funzioni già svolte dal dipartimento per la giustizia minorile. Il dipartimento, secondo il citato decreto, pertanto, non necessiterebbe più delle due strutture di livello dirigenziale generale deputate alla gestione del personale e delle risorse, potendosi così conseguire gli obiettivi di razionalizzazione imposti dalla normativa di riferimento.
La riorganizzazione consentirebbe, però, di istituire, oltre alla già esistente direzione generale per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari - incaricata di dare esecuzione ai provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria minorile - la direzione generale per la formazione e le attività internazionali, incaricata di attendere alla formazione e specializzazione del personale addetto ai servizi minorili e ai compiti di autorità centrale per le convenzioni internazionali in materia di protezione dei minori, in merito alla quale l'ordinamento individua delle peculiari funzioni anche di rilievo internazionale. In alternativa, però, alla direzione generale per la formazione e le attività internazionali sarà valutata anche la possibilità di mantenere in essere la direzione generale che si occupa della gestione del personale.

PRESIDENTE. L'onorevole Palomba ha facoltà di replicare.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, la puntuale risposta del sottosegretario Alberti Casellati per quanto riguarda il pregresso conferma le preoccupazioni, ma dall'altra parte apre una strada per quello che riguarda il futuro.
Le preoccupazioni sono le seguenti. In questo schema di riorganizzazione, in realtà, la gestione di un personale ad altissima specializzazione, ad altissima capacità di rieducazione dei minori devianti, ad altissima capacità di interagire con gli enti locali, le regioni e i comuni per i servizi e le prestazioni di assistenza di base, verrebbe assolutamente dissolta. Tutto questo patrimonio, cioè, andrebbe gestito da dipartimenti, da rami organizzativi del Ministero che non si sono mai occupati di questo problema, in modo che è facile pensare che non se ne occuperanno neanche dopo e che gestiranno il problema in maniera esclusivamente burocratica e, immaginiamo, anche con qualche fastidio (diranno che se la sarebbero potuta anche tenere la gestione delle carceri, dei centri, del personale specializzato e degli psicologi).
Se fosse veramente questo il disegno di riorganizzazione e se rimanesse questo, le nostre preoccupazioni e anche la nostra contrarietà sarebbero massime. Tuttavia mi è parso di percepire, non solo nelle parole del Ministro che ho prima citato, ma anche nella precisa risposta del sottosegretario, un'importante apertura. Mi riferisco al fatto che tutte le funzioni attualmente svolte dal dipartimento per l'amministrazione penitenziaria continuino a rimanere all'interno del dipartimento stesso, sia quelle centrali sia quelle periferiche.
Eventualmente suggerirei una soluzione di questo genere: se due debbono essere le Pag. 5direzioni generali, che la direzione della formazione e degli affari internazionali diventi anche direzione della formazione del personale (personale mantenuto in gestione dal dipartimento della giustizia minorile), in modo che si accorpino beni, servizi e personale (oltre alla direzione generale per l'attuazione delle disposizioni della magistratura).
In questo modo si risparmia e si fa un'opera di razionalizzazione, nel senso che le direzioni generali si riducono, ma non si disperde un patrimonio importante di formazione e di specificità del personale che domani, se gestito dal DOG, il dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, ad esempio, potrebbe anche essere messo a fare il cancelliere. Chissà, un domani, in una riorganizzazione complessiva, una mobilità orizzontale da una funzione all'altra potrebbe anche portare a questo.
Noi non vogliamo tutto questo, signor sottosegretario, e speriamo vivamente che non lo voglia il Ministro, avendo intuito che lei non lo vuole e che il direttore generale del dipartimento della giustizia minorile non lo vuole. Facciamo appello alla sensibilità del Ministro - che sarà mia premura di nuovo contattare - perché l'ho visto molto sensibile a questi aspetti, ma che lei prima di me e meglio di me potrà contattare riferendogli l'esito di questo discorso.
Credo che voi, assolvendo a questo compito all'interno della giustizia minorile, avrete l'apprezzamento delle sedi internazionali, che guardano questo settore con grandissimo interesse. Basti dire una cosa: il codice di procedura penale minorile è uno dei più avanzati al mondo. Siamo riusciti ad abbattere la recidiva nei confronti dei minori e mi sento onorato di aver partecipato alla stesura anche di questo provvedimento.
Basti pensare alla sospensione del processo, con la messa alla prova, che riguarda un numero molto elevato di minorenni: tre quarti dei soggetti minorenni giudicati e messi alla prova hanno risposto positivamente e nei confronti di essi lo Stato è riuscito a realizzare un rinforzo della personalità. Questi soggetti non recidivano, a differenza di prima e quindi anche la funzione complessivamente penale è una funzione educativa nei confronti dei minori.
Allora, dobbiamo fare in modo che tutto questo non venga disperso. L'Italia ne avrebbe una ricaduta negativa sotto il profilo internazionale ed anche sotto il profilo interno. Perciò, signor sottosegretario, faccio un appello davvero accorato: confidiamo vivamente che lei riuscirà nell'impresa, parlando con il Ministro, di rappresentargli che la riorganizzazione può benissimo avvenire non a scapito della formazione e della specificità.
Richiamo, in conclusione, numerose sentenze della Corte costituzionale che, sia pure prevalentemente in riferimento alla giurisdizione minorile, hanno però motivato l'esigenza della specificità sotto il profilo che la Repubblica cura che vi siano istituti idonei a questo scopo e gli istituti sono non solo la giurisdizione minorile, ma anche quelli organizzativi a livello del Ministero. Ringrazio il signor sottosegretario, anche per la sua autorevole interposizione.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza urgente all'ordine del giorno.

Annunzio di petizioni (ore 10).

PRESIDENTE. Invito l'onorevole segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

GIUSEPPE FALLICA, Segretario, legge:
LUIGI GIORGIO, da Bari, e altri cittadini chiedono interventi per sanare gli abusi edilizi residenziali nella zona dell'istmo di Lesina-Mileto-Schiapparo, in provincia di Foggia (668) - alla VIII Commissione (Ambiente);
MAURO GINOCCHIO, da Mezzanego (Genova), e numerosi altri cittadini, chiedono il ritorno alla gestione diretta del Pag. 6servizio idrico per i comuni fino a 3.000 abitanti (669) - alla VIII Commissione (Ambiente);
SALVATORE GERMINARA, da Pistoia, chiede:
iniziative per porre rimedio al cattivo funzionamento del sistema giudiziario (670) - alla II Commissione (Giustizia);
interventi per la concessione di prestiti a cittadini e imprenditori in stato di disagio economico che ne fanno richiesta per l'esercizio dei propri diritti in sede giudiziaria (671) - alla II Commissione (Giustizia);
ROBERTO DI NAPOLI, da Roma, chiede modifiche alla disciplina in materia di usura in corso d'esame presso le Camere (672) - alla II Commissione (Giustizia);
GIOVANNI PROCIDA, da Salerno, e CARMINE BONAVITA chiedono l'aggiornamento delle pensioni di annata e il loro agganciamento alla dinamica salariale (673) - alla XI Commissione (Lavoro);
ALESSANDRO ROCCHI, da Roma, chiede:
interventi a tutela dei diritti dei lavoratori nell'ambito delle procedure di contrattazione collettiva e dell'esercizio del diritto di sciopero (674) - alla XI Commissione (Lavoro);
misure per tutelare la magistratura da eventuali indebiti attacchi di esponenti politici (675) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);
di rafforzare le attività di controllo e contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa e corruzione (676) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);
che sia vietata la costruzione di parcheggi sotterranei nelle zone sismiche (677) - alla VIII Commissione (Ambiente);
la sostituzione dei volontari impiegati nella ricostruzione delle zone terremotate dell'Abruzzo con disoccupati residenti nella medesima regione (678) - alla VIII Commissione (Ambiente);
nuove disposizioni per individuare e sanzionare i responsabili di ritardi nella realizzazione di opere pubbliche (679) - alla VIII Commissione (Ambiente);
l'introduzione di sanzioni per i responsabili della gestione di beni pubblici in caso di loro mancata custodia o utilizzo (680) - alla II Commissione (Giustizia);
che le pubbliche amministrazioni indichino nei bilanci preventivi gli importi stanziati per far fronte a contratti relativi a lavori, servizi o forniture e che non possano destinare tali somme ad altre finalità (681) - alla V Commissione (Bilancio);
che, nei comuni fino a 50.000 abitanti, l'accesso ai posti pubblici vacanti che non richiedono il diploma universitario avvenga tramite sorteggio tra chi ne fa domanda (682) - alla XI Commissione (Lavoro);
la riduzione delle indennità per i parlamentari che esercitano attività economiche nel corso del mandato (683) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
che una quota pari a un terzo dei componenti del Parlamento e di ogni altra assemblea elettiva sia riservata alle donne (684) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

DONATO LOPRETE, da Roma, chiede nuove norme per la nomina del Comandante generale del Corpo della guardia di finanza (685) - alla IV Commissione (Difesa);
GABRIELLA CUCCHIARA, da Roma, chiede:
l'introduzione di requisiti formativi e professionali per la nomina a Ministro della giustizia (686) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
la soppressione della possibilità che cittadini estranei alla magistratura partecipino Pag. 7all'amministrazione della giustizia (687) - alla II Commissione (Giustizia);
la reintroduzione del delitto di plagio, in forme che tengano conto della giurisprudenza della Corte costituzionale (688) - alla II Commissione (Giustizia);
nuove norme in materia di azione risarcitoria nei confronti di chi abbia cagionato danni proponendo azioni risarcitorie pretestuose (689) - alla II Commissione (Giustizia);

LUCIO BERTÈ, da Milano, e numerosi altri cittadini chiedono interventi per la salvaguardia del cimitero paleocristiano di Sant'Ambrogio a Milano come «Giardino della memoria dei martiri per la libertà religiosa» (690) - alla VII Commissione (Cultura);
MATTEO LA CARA, da Vercelli, chiede l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui possibili risvolti rilevanti per la sicurezza dello Stato connessi del disastro aereo del volo Air France 447 (691) - alla I Commissione (Affari costituzionali).

Sul calendario dei lavori dell'Assemblea (ore 10,05).

PRESIDENTE. Avverto che, con lettera trasmessa in data 17 giugno 2009, il presidente della Commissione giustizia, rappresentando l'orientamento unanime dell'ufficio di presidenza, ha segnalato l'impossibilità di concludere in tempo utile l'esame in sede referente dei progetti di legge in materia di violenza sessuale e della proposta di legge recante la riforma della disciplina delle persone giuridiche. L'esame in Assemblea di tali provvedimenti, previsto per la prossima settimana, non potrà dunque avere luogo.
Saranno invece inseriti all'ordine del giorno della prossima settimana, secondo quanto già anticipato ai gruppi, l'esame del disegno di legge comunitaria 2008 n. 2320-bis-B, di cui il presidente della competente Commissione ha comunicato la conclusione dell'esame in sede referente, nonché, su richiesta del gruppo del Partito Democratico, la mozione Villecco Calipari ed altri n. 1-00182, concernente iniziative per l'affermazione dei diritti delle donne e per la parità di genere in vista del prossimo vertice del G8.
Le previste discussioni generali avranno luogo nella seduta antimeridiana di martedì 23 giugno, con eventuale prosecuzione al termine delle votazioni, anziché nella giornata di lunedì 22 giugno. Si tratta, in particolare, della discussione generale del disegno di legge comunitaria 2008, del disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica in materia di imprese e di energia e della mozione Villecco Calipari ed altri, concernente iniziative per l'affermazione dei diritti delle donne e per la parità di genere in vista del prossimo vertice del G8.
L'organizzazione dei tempia del disegno di legge n. 2320-bis-B e della mozione n. 1-00182 sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 23 giugno 2009, alle 10:

(ore 10, con eventuale prosecuzione al termine delle votazioni)

1. - Discussione del disegno di legge (per la discussione sulle linee generali):
S. 1078-B - Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2008 (Approvato dal Senato, modificato dalla Camera e nuovamente modificato dal Senato) (2320-bis-B).
- Relatore: Pini.

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2. - Discussione del disegno di legge (per la discussione sulle linee generali):
Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (1441-ter-C).
- Relatore: Raisi.

3. - Discussione della mozione Villecco Calipari ed altri n. 1-00182 concernente iniziative per l'affermazione dei diritti delle donne e per la parità di genere in vista del prossimo vertice del G8 (per la discussione sulle linee generali).

(ore 14)

4. - Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 1534 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile (Approvato dal Senato) (2468).
- Relatore: Tortoli.

5. - Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 1078-B - Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2008 (Approvato dal Senato, modificato dalla Camera e nuovamente modificato dal Senato) (2320-bis-B).
- Relatore: Pini.

6. - Seguito della discussione delle mozioni Mogherini Rebesani ed altri n. 1-00174, Evangelisti ed altri n. 1-00190 e Pianetta, Dozzo, Iannaccone ed altri n. 1-00191 concernenti iniziative per il disarmo e la non proliferazione nucleare in vista del prossimo vertice del G8.

7. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (1441-ter-C).
- Relatore: Raisi.

8. - Seguito della mozione Villecco Calipari ed altri n. 1-00182 concernente iniziative per l'affermazione dei diritti delle donne e per la parità di genere in vista del prossimo vertice del G8.

La seduta termina alle 10,05.

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 2320-BIS-B E DELLA MOZIONE N. 1-00182

Ddl n. 2320-bis-B - Legge Comunitaria per il 2008

Tempo complessivo: 8 ore e 30 minuti, di cui:

  Discussione generale Seguito esame
Relatore 15 minuti 15 minuti
Governo 15 minuti 15 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 10 minuti
Interventi a titolo personale 46 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 30 minuti (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 3 ore e 34 minuti 2 ore e 10 minuti
Popolo della Libertà 49 minuti 36 minuti
Partito Democratico 39 minuti 37 minuti
Lega Nord Padania 34 minuti 18 minuti
Unione di Centro 31 minuti 15 minuti
Italia dei Valori 31 minuti 14 minuti
Misto: 30 minuti 10 minuti
Movimento per l'Autonomia 15 minuti 4 minuti
Liberal Democratici - MAIE 5 minuti 2 minuti
Minoranze linguistiche 5 minuti 2 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 5 minuti 2 minuti
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Mozione n. 1-00182 - concernente iniziative per l'affermazione dei diritti delle donne e per la parità di genere in vista del prossimo vertice del G8

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore 19 minuti
Popolo della Libertà 1 ora e 18 minuti
Partito Democratico 1 ora e 7 minuti
Lega Nord Padania 36 minuti
Unione di Centro 31 minuti
Italia dei Valori 29 minuti
Misto: 18 minuti
Movimento per l'Autonomia 9 minuti
Liberal Democratici - MAIE 3 minuti
Minoranze linguistiche 3 minuti
Repubblicani, Regionalisti, Popolari 3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.