XV LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 234 di martedì 30 ottobre 2007

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[elenco e sigle dei gruppi parlamentari]
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[allegato A]
[allegato B]

[riferimenti normativi]
Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI

La seduta comincia alle 14.

GIUSEPPE MARIA REINA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bimbi, Bonelli, Brugger, Bruno, Buontempo, Colucci, Cordoni, Del Mese, De Zulueta, Galati, Giovanardi, La Malfa, Leoni, Mazzocchi, Meta, Migliore, Oliva, Pagliarini, Palumbo, Piscitello, Ranieri, Rigoni, Scajola, Tabacci, Villetti e Violante sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente ottantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente (ore 14,02).

PRESIDENTE. Il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza, con lettera in data 29 ottobre 2007, il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla V Commissione (Bilancio):
S. 1819 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale» (Approvato dal Senato) (3194) - Parere delle Commissioni I, II, III, IV, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dall'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Comunicazioni del Presidente ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 1, del Regolamento, e assegnazione di un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica (ore 14,04).

PRESIDENTE. Comunico, ai sensi del comma 1 dell'articolo 123-bis del Regolamento, la decisione in merito al seguente disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica: «Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale» (3178).
Alla luce del parere espresso in data odierna dalla V Commissione (Bilancio) ed esaminato il predetto disegno di legge, laPag. 2Presidenza comunica che lo stesso non reca disposizioni estranee al suo oggetto, come definito dall'articolo 123-bis, comma 1, del Regolamento.
A norma degli articoli 72, comma 1, e 123-bis, comma 1, del Regolamento, il disegno di legge è assegnato, in sede referente, alla XI Commissione (Lavoro), con il parere delle Commissioni I, II, IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, IX, X, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali

GUIDO CROSETTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, intervengo sull'assegnazione del suddetto disegno di legge. Trattandosi di un collegato alla manovra di finanza pubblica ed avendo esso una indubbia valenza economica, ai sensi dell'articolo 72 del Regolamento vorremmo - e le chiedo, al riguardo come fare, signor Presidente - contestare l'assegnazione alla Commissione lavoro, chiedendo invece che esso sia assegnato congiuntamente alla Commissione bilancio, avendo i contenuti del provvedimento in questione un ampio impatto sul bilancio di quest'anno e sui bilanci futuri, come è scritto nella stessa relazione tecnica del Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alberto Giorgetti, immagino sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.

ALBERTO GIORGETTI. Sì, signor Presidente, intervengo anche io rapidamente per sottolineare le considerazioni dell'onorevole Crosetto, ribadendo che questo provvedimento ha tutte le caratteristiche per impattare complessivamente sulla finanza pubblica, tant'è vero che anche il titolo stesso del provvedimento richiama, più in generale, argomenti che riguardano lo sviluppo economico.
Vorrei sottolineare come questo provvedimento - che è già stato dichiarato come collegato alla manovra di finanza pubblica - sia parte integrante degli aggregati di finanza pubblica e la Commissione che di per sé dovrebbe esprimere la valutazione più attinente a tale tipo di aggregati è, ovviamente, la Commissione bilancio.
Anche i precedenti, che, peraltro, sono già stati segnalati da parte del presidente della Commissione bilancio e sui quali abbiamo già avuto in Commissione un confronto preventivo sull'argomento, fanno riferimento comunque a provvedimenti che avevano caratteristiche di settorialità molto puntuali.
Il provvedimento in questione, invece, ha tutte le caratteristiche per essere trattato, in priorità assoluta, in Commissione bilancio. Desidero sottolineare, quindi, alla Presidenza una richiesta di rivalutazione di tale percorso di assegnazione.

PRESIDENTE. Sono state formulate dai colleghi Crosetto e Alberto Giorgetti obiezioni circa l'assegnazione alla sola Commissione lavoro del disegno di legge recante norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività (A.C. 3178).
In particolare, si è sostenuto che il disegno di legge avrebbe dovuto essere assegnato alle Commissioni riunite bilancio e lavoro, trattandosi di un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica di carattere economico e, comunque, plurisettoriale, presentato nel corso della sessione di bilancio.
Ricordo in proposito che, ai sensi della circolare sugli ambiti di competenza delle Commissioni permanenti del 16 ottobre 1996 (punto 3.10), i provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica debbono essere assegnati alle sole Commissioni competenti per materia non solo qualora rechino soltanto riforme strutturali di carattere ordinamentale, ma altresì ove riguardino esclusivamente specifici settori. Al riguardo, la circolare menziona espressamente quanto già si è verificato in passato con la contestuale presentazione di più provvedimenti collegati incidentiPag. 3ciascuno su una materia diversa, ovvero in occasione della riforma delle pensioni.
Ciò posto, si deve in primo luogo rilevare che - diversamente da quanto è stato sostenuto - il disegno di legge non ha carattere intersettoriale, considerato che esso consta di 32 articoli, dei quali due recano norme procedurali, e che dei restanti 30 ben 28 rientrano nella competenza primaria della Commissione lavoro, in quanto riferiti alle materie della previdenza, degli ammortizzatori sociali e del mercato del lavoro.
L'assegnazione a tale Commissione risulta pertanto in linea con le ricordate disposizioni della circolare sulle competenze delle Commissioni e con la consolidata prassi applicativa. Ricordo, a questo proposito, che nella XIII legislatura sono stati assegnati alle singole Commissioni competenti per materia i disegni di legge collegati, presentati durante la sessione di bilancio e concernenti rispettivamente l'istruzione, la ricerca, l'innovazione tecnologica e la formazione (Commissione cultura), l'organizzazione e la razionalizzazione di uffici, strutture e organismi pubblici (Commissioni riunite affari costituzionali e lavoro) e lo stato giuridico dei professori universitari (Commissione cultura).
Nella XIV legislatura si possono ricordare, tra gli altri, i disegni di legge collegati recanti, rispettivamente, «Misure per favorire l'iniziativa privata e la concorrenza», assegnato alla Commissione attività produttive, e «Delega al Governo in materia previdenziale» assegnato alla Commissione lavoro.
Infine, nelle legislatura in corso, è stato assegnato alla Commissione finanze il disegno di legge collegato recante «Delega al Governo per il riordino della normativa sulla tassazione dei redditi di capitale».

Seguito della discussione dei disegni di legge: S. 1678 - Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006 (Approvato dal Senato) (A.C. 3169); S. 1679 - Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007 (Approvato dal Senato) (A.C. 3170) (ore 14,12).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione dei disegni di legge, già approvati dal Senato: Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006; Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007.
Ricordo che nella seduta del 29 ottobre si è conclusa la discussione congiunta sulle linee generali e hanno avuto luogo le repliche del relatore, che vi ha rinunziato, e del Governo.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,15).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 14,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI

Si riprende la discussione.

(Esame degli articoli - A.C. 3169)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006.Pag. 4
Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 1), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raiti. Ne ha facoltà.

SALVATORE RAITI. Signor Presidente, signor sottosegretario, colleghi, ci troviamo oggi ad esprimere la nostra valutazione e ad esporre il nostro ragionamento su due disegni di legge relativi al rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato e all'assestamento del bilancio dello Stato.
L'articolo 1 del disegno di legge recante il rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato ci pone nelle condizioni di valutare effettivamente quale sia lo stato dell'arte relativo al bilancio dello Stato, nonché all'andamento della finanza pubblica.
Sappiamo bene che sia il rendiconto, sia il disegno di legge di assestamento...

PRESIDENTE. Chiedo ai colleghi di prendere posto in modo silenzioso e rispettoso dell'oratore che sta parlando.

SALVATORE RAITI. Stavo ricordando che sappiamo bene che i disegni di legge di assestamento e di rendiconto non fanno altro che fotografare lo stato della finanza pubblica e del bilancio dello Stato in maniera più precisa rispetto al bilancio di previsione.
Oggi ci troviamo nella condizione di poter valutare, quindi, in modo concreto e cogente quali siano gli effetti che l'azione del Governo dell'Unione e, in particolare, quella incisiva del gruppo dell'Ulivo, hanno prodotto con la legge finanziaria e l'approvazione del bilancio dello scorso anno.
Vediamo, con grande soddisfazione, che le previsioni e gli obiettivi di una crescita stabile, di sviluppo e, nello stesso tempo, di equità sociale, affiancata ad un'azione di risanamento dei conti pubblici, sono stati pressoché raggiunti.
La soddisfazione che esprimo a nome del gruppo dell'Ulivo, comunque, dà adito a ragionamenti che potranno essere svolti nel corso dell'esame del disegno di legge in esame e nell'espressione del voto finale.
Avevamo ragionato, quando sono stati approvati il disegno di legge finanziaria dello scorso anno nonché il bilancio dello Stato, sulla necessità di percorrere un cammino virtuoso che potesse vedere la nostra Italia riagganciare l'economia europea, i parametri di Maastricht, e, sostanzialmente, la locomotiva dell'Unione europea per consentirci di rilanciare un'azione che vedesse l'Italia tra i protagonisti della stessa.
I risultati che oggi riscontriamo, attraverso il disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato e con il disegno di legge sul rendiconto che stiamo esaminando, ci danno perfettamente ragione. Cito soltanto alcuni esempi che mostrano come, effettivamente, gli obiettivi fissati siano stati pressoché raggiunti: l'economia italiana, come quella europea, finalmente inizia a crescere e lo fa in maniera stabile, nonostante che, negli ultimi tempi, siano emersi alcuni problemi nell'economia mondiale derivanti dalle preoccupazioni sui mutui sub prime degli Stati Uniti d'America.
Oggi possiamo registrare che la ripresa dell'Unione europea si attesta, nel corso del 2006, al 2,7 per cento, anziché all'1,4 per cento, come era avvenuto nel corso del 2005. Un risultato assolutamente positivo è anche quello che riguarda la crescita del nostro Paese, che passa dallo 0,1 per cento del 2005 all'1,9 per cento del 2006.
Se a ciò aggiungiamo anche l'incremento delle esportazioni all'estero (che ammonta allo 0,3 per cento sulla domanda estera netta) sostanzialmente risulta un quadro della nostra economia che incomincia ad essere positivo, riferibile ad un'economia che cresce, che è stata risanata e che può darci ancora la prospettiva di un futuro di sviluppo.
Il nostro percorso guarda ad uno sviluppo sostenibile, che coniughi equità e risanamento e che riteniamo sia alla nostra portata.

PRESIDENTE. Onorevole Raiti, la invito a concludere.

Pag. 5

SALVATORE RAITI. Concludo, signor Presidente. Uno degli elementi che mi preme sottolineare è che il risultato di una lotta all'evasione fiscale abbastanza cogente è positivo e ci porta registrare un aumento delle entrate nel bilancio dello Stato di quasi 51.509 milioni di euro. Si è così raggiunto uno degli obiettivi fondamentali che ci eravamo prefissi: pagare tutti per pagare meno. Su tale crinale si muovono le scelte di politica economica del Governo dell'Unione e noi del gruppo dell'Ulivo siamo particolarmente soddisfatti.

PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 384
Votanti 378
Astenuti 6
Maggioranza 190
Hanno votato
232
Hanno votato
no 146).

Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 2), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 389
Votanti 386
Astenuti 3
Maggioranza 194
Hanno votato
234
Hanno votato
no 152).

Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 3), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 401
Votanti 396
Astenuti 5
Maggioranza 199
Hanno votato
239
Hanno votato
no 157).

Prendo atto che la deputata Formisano ha segnalato che non è riuscita a votare.
Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 4), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 405
Votanti 402
Astenuti 3
Maggioranza 202
Hanno votato
240
Hanno votato
no 162).

Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 5), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.Pag. 6
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 403
Votanti 400
Astenuti 3
Maggioranza 201
Hanno votato
234
Hanno votato
no 166).

Passiamo all'esame dell'articolo 6 con il relativo allegato n. 1 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 6), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 405
Votanti 402
Astenuti 3
Maggioranza 202
Hanno votato
234
Hanno votato
no 168).

Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 7), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 409
Votanti 405
Astenuti 4
Maggioranza 203
Hanno votato
234
Hanno votato
no 171).

Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 8), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 406
Votanti 402
Astenuti 4
Maggioranza 202
Hanno votato
232
Hanno votato
no 170).

Passiamo all'esame dell'articolo 9 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 9), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 409
Votanti 406
Astenuti 3
Maggioranza 204
Hanno votato
235
Hanno votato
no 171).

Passiamo all'esame dell'articolo 10 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 10), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.Pag. 7
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 413
Votanti 409
Astenuti 4
Maggioranza 205
Hanno votato
236
Hanno votato
no 173).

Passiamo all'esame dell'articolo 11 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 11), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 404
Votanti 400
Astenuti 4
Maggioranza 201
Hanno votato
226
Hanno votato
no 174).

Passiamo all'esame dell'articolo 12 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 12), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 415
Votanti 411
Astenuti 4
Maggioranza 206
Hanno votato
235
Hanno votato
no 176).

Passiamo all'esame dell'articolo 13 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 13), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 413
Votanti 409
Astenuti 4
Maggioranza 205
Hanno votato
234
Hanno votato
no 175).

Prendo atto che la deputata Samperi ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo all'esame dell'articolo 14 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 14), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 417
Votanti 413
Astenuti 4
Maggioranza 207
Hanno votato
234
Hanno votato
no 179).

Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.Pag. 8
Passiamo all'esame dell'articolo 15 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 15), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 418
Votanti 416
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato
237
Hanno votato
no 179).

Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 16), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 419
Votanti 417
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato
239
Hanno votato
no 178).

Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'esame dell'articolo 17 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 17), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 421
Votanti 419
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato
240
Hanno votato
no 179).

Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'esame dell'articolo 18 (Vedi l'allegato A - A.C. 3169 sezione 18), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 419
Votanti 417
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato
236
Hanno votato
no 181).

Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3169)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Elpidio. Ne ha facoltà.

Pag. 9

DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole D'Elpidio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Gioia. Ne ha facoltà.

LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, mi riservo eventualmente di consegnare il testo scritto della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Napoletano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO NAPOLETANO. Signor Presidente, anche io chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Napoletano, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Aurisicchio. Ne ha facoltà.

RAFFAELE AURISICCHIO. Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole del gruppo Sinistra Democratica Per il Socialismo europeo, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Aurisicchio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.

FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, accolgo il pressante invito che viene dall'Assemblea; tuttavia, non avendo preparato un intervento scritto, sono costretto a richiamarmi all'intervento svolto ieri dal collega Borghesi, con il quale aveva anticipato il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.

GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, stavo discutendo con il mio gruppo sui termini della consegna del mio intervento. Intendo intervenire per due minuti (Commenti). Onorevoli colleghi, non sono cattivo, mi disegnano così, in questa fase.
Intervengo soltanto per dire che il provvedimento che ci accingiamo a votare oggi potrebbe sembrare un adempimento burocratico, ma è qualcosa di più. Oggi approviamo la certificazione scritta degli effetti di un anno di Governo Prodi sui conti pubblici del nostro Paese, ma soprattutto certifichiamo e consegniamo al Paese l'analisi, fatta dallo stesso Governo, di quello che sarà il nostro futuro prossimo.
Inviterei gli onorevoli colleghi a leggere, nei prossimi giorni di vacanza, cosa dicono realmente queste cifre e quali prospettive indicano per il 2008. In questo modo giustifico - e il mio intervento è stato brevissimo - il voto contrario del mio gruppo che non è soltanto un voto tecnico: è un voto politico su un provvedimento tecnico.
Voi quest'anno avete creato i presupposti perché il 2008 sia l'anno peggiore tra gli ultimi dieci, dal punto di vista economico. Avete inserito - e concluderete il lavoro con la legge finanziaria - un virus nel nostro sistema economico i cui effetti dureranno, purtroppo per il Paese, per anni.
Non possiamo non segnalare ciò anche quando approviamo documenti tecnici come il rendiconto o l'assestamento del bilancio dello Stato. Non vogliamo condividere neppure per un secondo con voi tale responsabilità, neanche con il silenzio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!

Pag. 10

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Ricci. Ne ha facoltà.

ANDREA RICCI. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Andrea Ricci, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, interveniamo ora e non interverremo poi sul disegno di legge di assestamento del bilancio perché gli argomenti in discussione sono i medesimi.
Come ha giustamente sottolineato il collega Crosetto, il rendiconto con l'annesso documento relativo all'assestamento del bilancio sottoposto al nostro esame contiene in sé una grossa falla e una grossa balla: quella delle entrate fiscali aumentate di 23 miliardi di euro grazie al recupero dell'evasione fiscale. Queste è la più grande «fregatura» che il Governo Prodi ha propinato al Paese, costringendo molte famiglie e aziende a fare fatica ad arrivare alla fine del mese e alla fine dell'esercizio! È stato certificato, infatti, dal Ministro Padoa Schioppa che, di questi 23 miliardi di euro, all'incirca il 25 per cento (quindi 4 miliardi e mezzo) è il frutto del recupero dell'evasione, il resto sono tasse in più. Questo ha affermato il vostro Ministro dell'economia. In realtà, la Banca d'Italia ha reso noto che all'incirca il 15 per cento di tale somma è dato dal recupero dell'evasione fiscale, quindi circa 2 miliardi e mezzo.
Tutti abbiamo sott'occhio cosa è accaduto: avete alzato in una maniera impossibile le tasse e tutto il sistema Paese ne sta risentendo fortemente, tant'è che il Governo ha un tasso di credibilità pari allo zero; eppure, nelle carte, continuate a ripetere tali bugie! Per questo motivo la Lega Nord voterà contro il provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.

ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo anch'io per rendere una dichiarazione di voto sia sul rendiconto sia sull'assestamento del bilancio.
La funzione che adempiamo in quest'Aula sarebbe burocratica se i conti fossero veritieri; invece, la realtà è che i conti al nostro esame, sia quelli contenuti nel rendiconto sia quelli relativi all'assestamento, sono in buona parte fasulli e non si ha piena consapevolezza degli aggregati che sono stati determinati dall'extragettito. Si tratta di risorse che in parte vengono coperte e che in buona parte vengono spese per iniziative normative di carattere permanente che, di fatto, hanno aperto il ciclo elettorale.
Quella del Paese è una situazione molto pesante; abbiamo già dimostrato che, al di là dell'iniziativa di propaganda fatta all'inizio della legislatura dal Governo, che ha dichiarato più volte che la situazione dei conti pubblici era in gravi condizioni, la realtà è che nel 2006 abbiamo avuto uno sforamento del rapporto deficit-PIL del 2,4 per cento, come testimoniato dai dati forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il dato fornisce, quindi, la dimostrazione del fatto che le iniziative intraprese dal Governo di centrodestra hanno determinato un percorso di crescita dell'economia ed entrate aggiuntive per il bilancio dello Stato.
Tuttavia, l'effetto complessivo è quello di una riduzione della crescita ed è dovuto alla legge finanziaria per il 2007, alla pressione fiscale che è cresciuta nel Paese, a una burocrazia che è sempre più forte e pesante e ad un percorso di spesa corrente che sta crescendo in misura significativa. Lo dimostrano la Nota di aggiornamento al DPEF, gli interventi - che sono stati adottati nei successivi decreti - di utilizzo in modo permanente di unPag. 11extragettito che era congiunturale, e il fatto che parte di queste spese non sono state ancora pienamente articolate all'interno del disegno di legge finanziaria.
Signor Presidente, ci rifacciamo alle considerazioni che abbiamo svolto all'inizio della seduta perché riteniamo che queste non siano certo le migliori condizioni per iniziare a discutere serenamente sul disegno di legge finanziaria. I numeri non sono a posto, e devono essere dimostrati concretamente nella loro attualità; al contempo, senza numeri chiari, non si può discutere della destinazione delle risorse e del controllo della spesa pubblica che, purtroppo, in questi ultimi mesi si è persa in misura significativa.
Quindi, la nostra è una preoccupazione forte, in quanto l'assestamento e il rendiconto non testimoniano la verità dei conti; non proseguono il percorso di risanamento della spesa pubblica ma, anzi, purtroppo la riprendono in modo significativo; non abbassano la pressione fiscale. Dunque, complessivamente, sono provvedimenti che danneggiano ulteriormente il Paese e che saranno presto rafforzati da una legge finanziaria che, purtroppo, deprimerà ulteriormente questo percorso di crescita.
Per tali motivi annuncio il voto contrario del gruppo di Alleanza Nazionale sul rendiconto e preannuncio quello sull'assestamento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, sull'assestamento successivamente interverrà il collega Trepiccione, mentre io annuncio soltanto il voto favorevole del gruppo dei Verdi sul rendiconto.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3169)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3169, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
S. 1678 - «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2006» (Approvato dal Senato) (3169):
Presenti 428
Votanti 426
Astenuti 2
Maggioranza 214
Hanno votato 242
Hanno votato no 184
(La Camera approva - Vedi votazioni).

(Esame degli articoli - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007.
Avverto che la I Commissione (Affari costituzionali) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A - A.C. 3170 sezione 1).
Avverto, inoltre, che sono stati ritirati dal presentatore gli emendamenti Garavaglia Tab. 3.1, Tab. 3.2 e Tab. 19.1.
Ricordo che, a norma dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, il regime di presentazione degli emendamenti relativi al disegno di legge di assestamento è identico a quello previsto per il disegno di legge di bilancio.
Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimoPag. 12periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
A tal fine il gruppo Lega Nord Padania è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1, con le annesse tabelle, e delle proposte emendative presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3170 sezione 2).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

MAINO MARCHI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, in quanto, in generale, inciderebbero sull'operatività dell'amministrazione e graverebbero sugli impegni di spesa già assunti.

PRESIDENTE. Il Governo?

ANTONANGELO CASULA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 2.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 428
Astenuti 2
Maggioranza 215
Hanno votato
182
Hanno votato
no 246).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 9.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 436
Votanti 435
Astenuti 1
Maggioranza 218
Hanno votato
193
Hanno votato
no 242).

Onorevole Barbieri, la prego di non disturbare la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 11.2 , non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 432
Astenuti 2
Maggioranza 217
Hanno votato
192
Hanno votato
no 240).

Prendo atto che il deputato Amendola ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 11.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 435
Votanti 434
Astenuti 1
Maggioranza 218
Hanno votato
193
Hanno votato
no 241).Pag. 13

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 14.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 437
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato
194
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 14.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 440
Astenuti 2
Maggioranza 221
Hanno votato
197
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 15.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 436
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato
193
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia Tab. 16.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato
197
Hanno votato
no 245).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, con le annesse tabelle.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 438
Astenuti 6
Maggioranza 220
Hanno votato
248
Hanno votato
no 190).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A - A.C. 3170 sezione 3), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 14
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 439
Astenuti 2
Maggioranza 220
Hanno votato
242
Hanno votato
no 197).

Prendo atto che il deputato Grassi ha segnalato che avrebbe voluto eprimere voto favorevole.

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A - A.C. 3170 sezione 4), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato
244
Hanno votato
no 198).

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A - A.C. 3170 sezione 5), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, con i relativi allegati.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato
244
Hanno votato
no 198).

(Esame di un ordine del giorno - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A - A.C. 3170 sezione 6).
Qual è il parere del Governo?

ANTONANGELO CASULA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, nel corso della seduta di ieri, in sede di replica, a nome del Governo abbiamo riconosciuto che il tema della collocazione temporale del provvedimento necessiterebbe sicuramente di una rivisitazione. Il tema contenuto nel dispositivo dell'ordine del giorno Gioacchino Alfano n. 9/3170/1 è un tema di attualità: il Governo, pertanto, potrebbe accogliere come raccomandazione il dispositivo dell'ordine del giorno in esame, del quale, però, non condivide la premessa. Qualora fosse possibile per il presentatore distinguere tra la premessa e il dispositivo, il Governo non accetterebbe la premessa e accoglierebbe come raccomandazione il dispositivo. Ove ciò non fosse possibile, il Governo non accetterebbe l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Gioacchino Alfano, il Governo ha proposto di riformulare l'ordine del giorno eliminando la premessa e mantenendo soltanto il dispositivo, che verrebbe accolto come raccomandazione: accetta, pertanto, la riformulazione proposta dal Governo?

GIOACCHINO ALFANO. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione e non insisto per la votazione.

Pag. 15

PRESIDENTE. Sta bene.
È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.

ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, mi rifaccio alle considerazioni svolte in precedenza annunciando il voto contrario.
Chiedo altresì che la Presidenza autorizza la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. La Presidenza lo consente sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Gioia. Ne ha facoltà.

LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, intervengo brevemente per annunciare il voto favorevole del mio gruppo sul disegno di legge per l'assestamento del bilancio dello Stato.
Svolgo, altresì, una semplice e breve considerazione: il Ministro della pubblica istruzione sistematicamente aumenta i fondi per le scuole private. Vorremmo che per il futuro sia stanziata una maggiore quantità di risorse per le scuole pubbliche.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Napoletano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO NAPOLETANO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Napoletano, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, mi riservo eventualmente di consegnare un testo scritto della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Garavaglia, la Presidenza consente sin d'ora, sulla base dei criteri costantemente seguiti l'eventuale pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della sua dichiarazione di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.

GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, mi riservo eventualmente di consegnare il testo scritto della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Ricci. Ne ha facoltà.

ANDREA RICCI. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Andrea Ricci, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Trepiccione. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE TREPICCIONE. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

Pag. 16

PRESIDENTE. Onorevole Trepiccione, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raiti. Ne ha facoltà.

SALVATORE RAITI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, riallacciandomi a quanto già sostenuto nel corso del dibattito sull'articolo 1 del disegno di legge, preannunzio il voto favorevole del gruppo de l'Ulivo. Per il resto, mi rimetto alla relazione del relatore svolta in sede di discussione sulle linee generali del provvedimento.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3170)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3170, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
S. 1679 - «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2007» (Approvato dal Senato) (3170):

Presenti e votanti 440
Maggioranza 221
Hanno votato 243
Hanno votato no 197
(La Camera approva - Vedi votazioni).

Sull'ordine dei lavori (ore 15,05).

PRESIDENTE. Dovremmo ora passare alla deliberazione, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, in ordine al termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 3178, collegato alla manovra di finanza pubblica. Poiché è in corso la riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo che sta esaminando proprio tale questione, se non vi sono obiezioni, si procederà all'esame delle mozioni all'ordine del giorno, per esaminare successivamente la deliberazione per la fissazione del termine.

Seguito della discussione delle mozioni Rigoni ed altri n. 1-00225 e Turco ed altri n. 1-00237 sulla promozione dei diritti umani e della democrazia nel quadro della Convenzione europea per i diritti dell'uomo e delle iniziative del Consiglio d'Europa (ore 15,07).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Rigoni ed altri n. 1-00225 e Turco ed altri n. 1-00237 sulla promozione dei diritti umani e della democrazia nel quadro della Convenzione europea per i diritti dell'uomo e delle iniziative del Consiglio d'Europa (Vedi l'allegato A - Mozioni sezione 1).
Ricordo che nella seduta del 22 ottobre 2007 si è conclusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.

VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Il Governo accetta le mozioni Rigoni ed altri n. 1-00225 e Turco ed altri n. 1-00237.

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Elia. Ne ha facoltà.

Pag. 17

SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, mi riservo eventualmente di consegnare un testo scritto della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Elpidio. Ne ha facoltà.

DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole D'Elpidio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rigoni. Ne ha facoltà.

ANDREA RIGONI. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Rigoni, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rigoni ed altri n. 1-00225, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 434
Votanti 417
Astenuti 17
Maggioranza 209
Hanno votato 325
Hanno votato no 92
(La Camera approva - Vedi votazioni).

Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Turco ed altri n. 1-00237, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 441
Votanti 355
Astenuti 86
Maggioranza 178
Hanno votato 260
Hanno votato no 95
(La Camera approva - Vedi votazioni).

Sull'ordine dei lavori (ore 15,10).

PRESIDENTE. Poiché è ancora in corso la Conferenza dei presidenti di gruppo, se non vi sono obiezioni, si procederà all'esame del punto 5 all'ordine del giorno.

Seguito della discussione delle mozioni Volontè e D'Agrò n. 1-00174, Rampelli ed altri n. 1-00173, Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00235, Maroni ed altri n. 1-00236 e Sereni ed altri n. 1-00238 sulle iniziative in materia di divieto di importazione di prodotti cinesi in relazione alle condizioni della manodopera impiegata (ore 15,11).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Volontè e D'Agrò n. 1-00174, Rampelli ed altri n. 1-00173, Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00235, Maroni ed altri n. 1-00236 e Sereni ed altri n. 1-00238 sullePag. 18iniziative in materia di divieto di importazione di prodotti cinesi in relazione alle condizioni della manodopera impiegata (Vedi l'allegato A - Mozioni sezione 1).
Ricordo che nella seduta del 22 ottobre 2007 si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.

VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, il Governo accetta la mozione Sereni ed altri n. 1-00238, mentre non appare accettabile la mozione Maroni ed altri n. 1-00236.

PRESIDENTE. Onorevole Craxi, dunque il parere del Governo è contrario?

VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Sì, il parere del Governo è contrario. Sulla mozione Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00235 il parere del Governo è favorevole sul primo capoverso del dispositivo, mentre il parere è contrario sul secondo.
Sulla mozione Volontè e D'Agrò n. 1-00174 il parere del Governo è favorevole, se il dispositivo viene riformulato nel modo seguente: «ad adottare, di concerto con gli altri partner comunitari, decise ed incisive iniziative volte a indurre le autorità cinesi a risolvere definitivamente la questione dei laogai; in particolare, analogamente a quanto avvenuto in Germania, promuovendo nelle competenti istituzioni dell'Unione, il divieto di importazione di prodotti cinesi di dubbia provenienza e prevedere, anche in Italia, un bollino che certifichi l'inesistenza di impiego di manodopera di detenuti».

PRESIDENTE. Onorevole Craxi, il Governo deve esprimere il parere sulla mozione Rampelli ed altri n. 1-00173.

VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Il parere del Governo sulla mozione Rampelli ed altri n. 1-00173 è favorevole, se il primo capoverso del dispositivo viene così riformulato: «a sostenere nelle competenti istituzioni dell'Unione europea, urgenti iniziative sul piano normativo che prevedano l'adozione delle seguenti misure». Inoltre, la lettera c), dovrebbe essere riformulata nel senso di mantenere solo il seguente periodo: «l'introduzione, per le imprese che importano dalla Cina, di un sistema di etichettatura che permetta anche l'identificazione dei luoghi di produzione». Anche la lettera e) dovrebbe essere riformulata nel senso di mantenere solo il seguente periodo: «il rispetto da parte del Governo cinese delle cosiddette "clausole sociali" e delle "clausole ambientali"».

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori della mozione Volontè ed altri n. 1-00174 se accettino la riformulazione proposta dal Governo.

LUIGI D'AGRÒ. Sì, signor Presidente, accettiamo la riformulazione, perché include entrambi i paragrafi che vengono messi in sintonia tra di loro.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Rampelli accetta la riformulazione della mozione Rampelli ed altri n. 1-00173 di cui è primo firmatario.
Chiedo ai presentatori della mozione Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00235 se accettino la riformulazione proposta dal Governo.

PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, la riformulazione è assolutamente inaccettabile, perché sopprime proprio il paragrafo fondante della mozione stessa.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Paoletti Tangheroni non accetta la riformulazione e che dunque il parere del Governo deve intendersi contrario.

Pag. 19

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.

BRUNO MELLANO. Signor Presidente, rinuncio all'intervento.

PRESIDENTE. Sta bene. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Siniscalchi. Ne ha facoltà.

SABINA SINISCALCHI. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Siniscalchi, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Elpidio. Ne ha facoltà.

DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole D'Elpidio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.

PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, poiché accetto consapevolmente che sulla mia mozione verrà espresso un voto negativo, vorrei far sapere all'Assemblea che la suddetta voleva garantire lo statuto dei lavoratori cinesi attraverso alcune pressioni. Il Governo italiano ha rifiutato di compiere questa iniziativa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Brasi. Ne ha facoltà.

RAFFAELLO DE BRASI. Signor Presidente, mi riservo eventualmente di consegnare il testo scritto della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Sta bene.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Volontè e D'Agrò n. 1-00174, nel testo riformulato, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 430
Votanti 419
Astenuti 11
Maggioranza 210
Hanno votato
413
Hanno votato
no 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rampelli ed altri n. 1-00173, nel testo riformulato, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 431
Votanti 418
Astenuti 13
Maggioranza 210
Hanno votato
416
Hanno votato
no 2).

Pag. 20

PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, chiedo la votazione per parti separate della mia mozione.

PRESIDENTE. Sta bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte della mozione Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00235, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 440
Votanti 431
Astenuti 9
Maggioranza 216
Hanno votato
428
Hanno votato
no 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, limitatamente al secondo capoverso del dispositivo della mozione Paoletti Tangheroni ed altri n. 1-00235, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 439
Votanti 437
Astenuti 2
Maggioranza 219
Hanno votato
202
Hanno votato
no 235).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Maroni ed altri n. 1-00236, non accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 434
Votanti 432
Astenuti 2
Maggioranza 217
Hanno votato
194
Hanno votato
no 238).

Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Sereni ed altri n. 1-00238, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 440
Votanti 426
Astenuti 14
Maggioranza 214
Hanno votato
419
Hanno votato
no 7).

Prendo atto che la deputata Bandoli ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole.

Seguito della discussione delle mozioni Lulli ed altri n. 1-00030, D'Agrò ed altri n. 1-00034 e Pedrizzi ed altri n. 1-00230 sulle iniziative per favorire la «tracciabilità» di prodotti importati (ore 15,20).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Lulli ed altri n. 1-00030, D'Agrò ed altri n. 1-00034 e Pedrizzi ed altri n. 1-00230Pag. 21sulle iniziative per favorire la «tracciabilità» di prodotti importati (Vedi l'allegato A - Mozioni sezione 1).
Ricordo che nella seduta del 22 ottobre 2007 si è conclusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Invito il sottosegretario di Stato per il commercio internazionale, Milos Budin, ad esprimere il parere del Governo sulle mozioni presentate.

MILOS BUDIN, Sottosegretario di Stato per il commercio internazionale. Signor Presidente, senza riprendere le considerazioni espresse dal Ministro Bonino in relazione alle mozioni esaminate, il Governo esprime parere favorevole sulle mozioni Lulli ed altri n. 1-00030 e D'Agrò ed altri n. 1-00034, con riferimento a tutti i punti trattati nei relativi dispositivi.
Il Governo, invece, ritiene che la formulazione del dispositivo della mozione Pedrizzi ed altri n. 1-00230 sia tale da lasciar intendere una politica diversa rispetto a quella adottata oggi dall'Unione europea, dal nostro Paese e dal Governo in relazione a tali questioni.

PRESIDENTE. Dunque, qual è il parere? Per le ragioni che ha esposto deve esprimere il parere sulla mozione Pedrizzi ed altri n. 1-00230.

MILOS BUDIN, Sottosegretario di Stato per il commercio internazionale. Signor Presidente, sulla mozione Pedrizzi ed altri n. 1-00230 mi rimetto all'Assemblea.

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.

BRUNO MELLANO. Signor Presidente, mi riservo eventualmente di consegnare il testo scritto della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferdinando Benito Pignataro. Ne ha facoltà.

FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Ferdinando Benito Pignataro, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pedrizzi. Ne ha facoltà.

RICCARDO PEDRIZZI. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Pedrizzi, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lulli. Ne ha facoltà.

ANDREA LULLI. Signor Presidente, intervengo solo per alcuni minuti, perché non vorrei che un atto importante venisse sottovalutato dall'Assemblea. In questi giorni, al Parlamento europeo, la maggioranza dei parlamentari europei ha sottoscritto un documento che impegna l'Unione Europea ed i Governi europei a varare definitivamente il regolamento, perché, finalmente, anche in Europa, vi sia la certificazione di origine obbligatoria sui prodotti provenienti dalla Comunità europea.
Si tratta di un avvenimento importante. So che il Governo italiano - ringrazio per questo il Ministro Bonino - si impegna molto in tale direzione. Tuttavia, ritengoPag. 22che tutti dobbiamo sforzarci di fare di più, perché si tratta di uno dei temi centrali che assillano gran parte delle nostre piccole imprese del mondo artigiano, le quali rappresentano l'ossatura - non dimentichiamolo - di gran parte dell'economia italiana.
Inoltre, vorrei sottolineare un altro punto. Nell'ambito della mozione presentata da tutti i gruppi dell'Unione si fa riferimento anche al tema specifico dei problemi della sicurezza sanitaria dei prodotti importati.
Vorrei ricordare che si tratta di un tema di grande attualità, sul quale occorre un sforzo importante, anche dal punto di vista legislativo, da parte del Parlamento italiano. In merito sono state presentate proposte di legge il cui iter ritengo debba essere portato avanti.
Dobbiamo fornire un segnale di attenzione e testimoniare che siamo accanto alle imprese, alle lavoratrici e ai lavoratori che, in un certo qual modo, fanno onore al nostro Paese. Credo che le mozioni in discussione rivestano una grande importanza. Inoltre, spero che, al livello dell'Unione europea, tale iniziativa sia sempre più forte.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mura. Ne ha facoltà.

SILVANA MURA. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Mura, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Lulli ed altri n. 1-00030, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).


(Presenti 426
Votanti 416
Astenuti 10
Maggioranza 209
Hanno votato
411
Hanno votato
no 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione D'Agrò ed altri n. 1-00034, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 431
Votanti 428
Astenuti 3
Maggioranza 215
Hanno votato
428).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Pedrizzi ed altri n. 1-00230, sulla quale il Governo si è rimesso all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 429
Votanti 410
Astenuti 19
Maggioranza 206
Hanno votato
396
Hanno votato
no 14).

Dovremmo ora passare alla: «Deliberazione, ai sensi dell'articolo 123-bis,Pag. 23comma 3, del Regolamento in ordine al termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 3178, collegato alla manovra di finanza pubblica» di cui si sta discutendo nella Conferenza dei presidenti di gruppo. Dal momento che tale riunione è ancora in corso, sospendo la seduta per 30 minuti e comunque sino al termine della Conferenza dei presidenti di gruppo.
Pertanto, la seduta riprenderà alle ore 16 o comunque al termine della Conferenza dei presidenti di gruppo.

La seduta, sospesa alle 15,30, è ripresa alle 16,30.

Deliberazione, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, in ordine al termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 3178, collegato alla manovra di finanza pubblica.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la deliberazione, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, in ordine al termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 3178, collegato alla manovra di finanza pubblica.
Ricordo che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 123-bis, il Governo ha chiesto che la Camera deliberi su tale disegno di legge entro un determinato termine. A seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, la Presidenza, ai sensi del comma 3 del citato articolo 123-bis, propone che la discussione in Assemblea del disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica in materia di lavoro e previdenza sociale si concluda entro il 29 novembre 2007.
Su tale proposta darò la parola, a norma dell'articolo 41 del Regolamento, ad un oratore a favore e ad uno contro per cinque minuti.

LUIGI FABBRI. Chiedo di parlare contro.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI FABBRI. Signor Presidente, il gruppo di Forza Italia non concorda sulla fissazione di tale data e chiede un tempo più lungo per esaminare il provvedimento. Il protocollo sul welfare merita infatti un maggiore approfondimento, soprattutto in sede di Commissione, ove devono essere auditi un gran numero di enti, aziende ed istituti, a partire da coloro che non lo hanno firmato: penso in particolare ai rappresentanti di Confcommercio e di Confesercenti (e dunque alla stragrande maggioranza dei commercianti), di CNA, Casartigiani e Confartigianato. Si tratta quindi di una grandissima parte di associazioni datoriali.
Questo provvedimento presenta numerose innovazioni, dovremo, quindi, audire i vertici dell'INPS, per sapere come l'istituto giudica la revisione dei coefficienti di trasformazione per il calcolo del trattamento pensionistico, ma anche dell'INAIL con riferimento a talune altre parti del provvedimento. Ad esempio, il testo contiene la definizione di un nuovo termine per la presentazione delle domande per avere i benefici legati all'esposizione all'amianto e ciò comporterà l'apertura di una nuova voragine nei conti, dato che riaprire tali termini significa disattendere una scelta che data al 1991, quando in Italia è stato proibito l'utilizzo dell'amianto. Oggi, si cerca di attribuire tale beneficio (che peraltro è costituito non più dal prepensionamento ma da una quota aggiuntiva di pensione) ad un grande numero di lavoratori.
Ma il testo contiene anche provvedimenti in materia di danno biologico, così come in materia di riforma degli ammortizzatori sociali (una riforma che è stata avviata dal Governo di centrodestra). Quanto poi alla questione degli invalidi, occorrerà audire le associazioni, a partire dall'ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro). Si tratta dunque di ascoltare tutti i protagonisti della vicenda e soprattutto - lo ripeto - quelli che non hanno firmato questo protocollo.Pag. 24
Va, inoltre, detto che ci lascia perplessi il fatto che il provvedimento preveda anche l'abolizione dello «scalone» introdotto della cosiddetta legge Maroni: ci domandiamo infatti come il Governo possa pensare di approvarlo per tempo e sospettiamo, dunque, che si intenda stralciarne questa ed altre parti per inserirle nel disegno di legge finanziaria (magari quando esso arriverà all'esame della Camera nel mese di dicembre).
Il testo contiene anche la revisione della normativa sul contratto a termine, e in particolare la previsione che esso si possa reiterare una sola volta dopo 36 mesi (per di più, con l'assistenza dei sindacati): è una scelta cui noi siamo contrari, poiché essa irrigidirà il mercato del lavoro nel suo complesso. Quanti datori di lavoro vorranno infatti assumere personale a tempo indeterminato in questo modo così forzato? Ancora, il testo si occupa della normativa in materia di infortuni e sul tema occorrerà ascoltare non solo l'INAIL, ma anche le regioni, poiché è alle ASL che compete lo svolgimento delle indagini in materia di sicurezza sul lavoro.
Chiediamo dunque più tempo: più tempo per sentire i protagonisti, soprattutto quelli che non hanno firmato il protocollo, e più tempo per approfondire un testo che è di fatto un provvedimento omnibus, che contiene una serie di interventi che non sono né uniformi né univoci. In conclusione, dunque, il gruppo di Forza Italia è contrario alla proposta e chiede più tempo per esaminare in Commissione il provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Sereni. Ne ha facoltà.

MARINA SERENI. Signor Presidente, il tema oggetto del provvedimento del quale ci viene proposto di prevedere i lavori fino al 29 novembre è naturalmente molto importante. Vorrei rovesciare l'argomento usato sin ora dal collega di Forza Italia: è alla nostra attenzione un disegno di legge del Governo che recepisce un protocollo sottoscritto da una grande quantità di associazioni datoriali e di organizzazioni sindacali. Desidero, inoltre, ricordare che si tratta di un provvedimento che è stato oggetto di uno straordinario momento di democrazia, un referendum tra i lavoratori e le lavoratrici che ha portato a votare tra i quattro e i cinque milioni di lavoratori e pensionati, i quali hanno espresso un voto largamente favorevole in merito al provvedimento.
Ciò non toglie che l'attività di questo ramo del Parlamento debba essere di esame e di approfondimento del provvedimento, né toglie che la Commissione cui il provvedimento sarà assegnato dovrà ascoltare le opinioni delle parti sociali e valutare anche possibilità di miglioramento dei contenuti del provvedimento medesimo (l'Assemblea è, come sempre, sovrana). Tuttavia, ritengo che il tempo che ci è stato proposto per l'esame in Commissione ed in Assemblea del provvedimento sia totalmente congruo e corrispondente alla necessità di mantenere una cornice di riferimento unitario che tenga insieme il decreto fiscale, il disegno di legge finanziaria e tale disegno di legge collegato sul welfare. Si tratta di un grande progetto di riforma e di innovazione del sistema di protezione sociale nel nostro Paese: quello di cui stiamo discutendo è infatti un provvedimento che tiene insieme le ragioni dei padri - di chi è vicino alla pensione - ma anche quelle dei figli, dei lavoratori giovani, dei lavoratori flessibili e di chi rischia, ogni giorno, la precarietà. Credo che questa Camera debba esaminare con serietà e determinazione - ma anche nei tempi giusti e necessari - il provvedimento, e licenziarlo nei tempi che consentano di farne una parte integrante ed essenziale della manovra finanziaria sottoposta dal Governo al Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).

ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Gibelli, ormai le opposte ragioni sono state espresse. Tuttavia, lei ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

Pag. 25

ANDREA GIBELLI. Signor Presidente la ringrazio, ma data la delicatezza del tema vorrei che rimanesse agli atti della Camera che l'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento prevede l'unanimità in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo nel caso venga accolta la proposta del Presidente. Vorrei che rimanesse agli atti la mia richiesta di far intervenire un deputato per gruppo, considerato che proprio il gruppo della Lega aveva espresso la propria contrarietà alla proposta del Presidente. Poiché il collega Fabbri è intervenuto tempestivamente anche a nome nostro, le chiedo di lasciare comunque la libertà al nostro gruppo di esprimere una posizione assolutamente coerente, manifestata già in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo (anche in considerazione del fatto che siamo stati l'unico gruppo ad esercitare, per così dire, un diritto di veto rispetto alla proposta in discussione).
Le chiederei quindi gentilmente, data l'eccezionalità dell'iter previsto dall'articolo 123-bis, comma 3, di consentire solo su questo argomento un allargamento della possibilità di intervento, concedendo la facoltà ad almeno un componente per gruppo di poter esprimere una posizione che in questo caso non può essere compresa nelle dichiarazioni dell'esponente di Forza Italia.

PRESIDENTE. Onorevole Gibelli, mi rendo conto della sua richiesta, peraltro avevo già annunciato che avrei consentito gli interventi di due parlamentari, uno a favore ed uno contro la proposta in discussione. Ciò è avvenuto: le ragioni di chi sostiene la proposta e di chi, invece, è contrario ad essa sono state, dunque, espresse.
Peraltro lei ha avuto la possibilità, anche nell'intervento che ha testé svolto, di indicare le ragioni per le quali avrebbe potuto svolgere un intervento di merito. Pertanto, la prego di aiutarmi a rispettare l'impegno, già annunciato all'Assemblea, di consentire solo due interventi.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di fissare al 29 novembre 2007 il termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge atto Camera n. 3178 in materia di lavoro e previdenza sociale, collegato alla manovra di finanza pubblica.
(È approvata).

La Camera approva per 90 voti di differenza.

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di novembre 2007 e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è stato predisposto, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di novembre 2007:

Lunedì 5 novembre (ore 17,30):
Svolgimento di atti del sindacato ispettivo.

Martedì 6 (dalle 14 alle 21, con votazioni), mercoledì 7 (dalle 10,40 alle 14 e dalle 17 alle 21, con votazioni a partire dalle 11) e giovedì 8 novembre (dalle 10,40 alle 17,30, con votazioni a partire dalle 11):
Seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale n. 553 ed abbinate - Modificazioni di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Venerdì 9 novembre (antimeridiana e pomeridiana):
Svolgimento di atti del sindacato ispettivo.

Lunedì 12 novembre (antimeridiana e pomeridiana):
Discussione sulle linee generali delle mozioni Leone e Garagnani n. 1-00233 ePag. 26Germontani ed altri n. 1-00227 recanti disciplina fiscale applicabile alle società cooperative, anche in relazione agli effetti prodotti nei mercati di riferimento.

Martedì 13 (dalle 14 alle 21, con votazioni), mercoledì 14 novembre (dalle 10,40 alle 14, con votazioni a partire dalle 11):
Seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale n. 553 ed abbinate - Modificazioni di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Seguito dell'esame delle mozioni Leone e Garagnani n. 1-00233 e Germontani ed altri n. 1-00227 recanti disciplina fiscale applicabile alle società cooperative, anche in relazione agli effetti prodotti nei mercati di riferimento.

Mercoledì 14 (dalle 17 alle 21, con eventuale prosecuzione notturna, con votazioni), giovedì 15 e venerdì 16 novembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna, con votazioni):
Discussione sulle linee generali ed eventuale avvio del seguito dell'esame del disegno di legge n. 3194 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (Approvato dal Senato - scadenza 1o dicembre 2007) (collegato alla manovra di finanza pubblica).
Discussione sulle linee generali della mozione Leone ed altri n. 1-00241 sulle scuse da presentare al Commissario europeo Charles McCreevy in relazione a dichiarazioni del ministro Di Pietro e sulla puntuale osservanza della disciplina in materia di dichiarazioni dei ministri che possano impegnare la politica generale del Governo (a partire da giovedì 15 novembre).

Nel corso della settimana potrà avere luogo il seguito dell'esame di argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi.

Lunedì 19 (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna, con votazioni), martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 novembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 23 novembre, con votazioni):
Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3194 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (Approvato dal Senato - scadenza 1o dicembre 2007) (collegato alla manovra di finanza pubblica).
Seguito dell'esame della mozione Leone ed altri n. 1-00241 sulle scuse da presentare al Commissario europeo Charles McCreevy in relazione a dichiarazioni del ministro Di Pietro e sulla puntuale osservanza della disciplina in materia di dichiarazioni dei ministri che possano impegnare la politica generale del Governo.

Lunedì 26 novembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna):

Discussione sulle linee generali dei progetti di legge:
disegno di legge n. 3178 - Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale (collegato alla manovra di finanza pubblica) (l'Assemblea ha deliberato, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, di concluderne l'esame entro il termine del 29 novembre);Pag. 27
disegno di legge n. 2784 - Disposizioni penali contro il grave sfruttamento dell'attività lavorativa e interventi per contrastare lo sfruttamento di lavoratori irregolarmente presenti sul territorio nazionale (Approvato dal Senato);
proposta di legge n. 2068 - Istituzione della Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani all'estero (ove concluso dalla Commissione).

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 3062 - Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2007 (Approvato dal Senato) e del doc. LXXXVII, n. 2 - Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2006.

Martedì 27 (dalle 14 alle 21, con eventuale prosecuzione notturna, con votazioni), mercoledì 28 (dalle 10,40 alle 14, con votazioni a partire dalle 11, e dalle 17 alle 21, con eventuale prosecuzione notturna) e giovedì 29 novembre (dalle 10,40 alle 17,30, con votazioni a partire dalle 11, con eventuale prosecuzione pomeridiana e notturna):

Seguito dell'esame dei progetti di legge:
disegno di legge n. 3178 - Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale (collegato alla manovra di finanza pubblica) (l'Assemblea ha deliberato, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, di concluderne l'esame entro il termine del 29 novembre);
disegno di legge n. 2784 - Disposizioni penali contro il grave sfruttamento dell'attività lavorativa e interventi per contrastare lo sfruttamento di lavoratori irregolarmente presenti sul territorio nazionale (Approvato dal Senato);
proposta di legge n. 2068 - Istituzione della Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani all'estero (ove concluso dalla Commissione).

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3062 - Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2007 (Approvato dal Senato) e del doc. LXXXVII, n. 2 - Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2006.

Eventuale seguito dell'esame di argomenti previsti nelle settimane precedenti e non conclusi.

Eventuali questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge n. 3194 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (Approvato dal Senato - scadenza 1o dicembre 2007) (collegato alla manovra di finanza pubblica) saranno poste in votazione nella giornata di martedì 6 novembre.

Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo il mercoledì (dalle 15).
Lo svolgimento di interrogazioni, di interpellanze e di interpellanze urgenti potrà essere inserito secondo l'andamento dei lavori dell'Assemblea.
Il Presidente si riserva di inserire nel calendario l'esame di progetti di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni. Il Presidente si riserva altresì di inserire l'esame di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.
L'organizzazione dei tempi per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario dei lavori sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

Sono grato all'Assemblea, perché raramente il Presidente ha potuto leggere il calendario di un intero mese con una presenza così importante dei colleghi e ne sono soddisfatto.

Pag. 28

Modifiche nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che il deputato Fabio Baratella, con lettera in data odierna, si è dimesso dal gruppo parlamentare Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo ed ha aderito al gruppo parlamentare Misto, cui risulta pertanto iscritto.
Comunico che con lettera in data odierna il deputato Roberto Poletti, iscritto al gruppo parlamentare Verdi ha chiesto di aderire al gruppo parlamentare Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo. La presidenza di tale gruppo ha comunicato di aver accolto la richiesta.

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

BRUNO MELLANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BRUNO MELLANO. Signor Presidente, ho presentato anche un sollecito scritto, ma non volevo rinunciare a sollecitare il Governo a fornire una risposta ad una mia interrogazione a risposta scritta, la n. 4-04359, del 12 luglio scorso, su una vicenda che mi sta particolarmente a cuore - lo sanno i colleghi della Commissione agricoltura - relativa all'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Quest'ultimo ente, da anni, versa in una situazione di grave crisi amministrativa e gestionale giunta a compimento la settimana scorsa, con le dimissioni del direttore generale, dottor Silvano Toso che, nell'impossibilità di pagare gli stipendi ai dipendenti in organico, ha rinunciato all'incarico. È intervenuta una decisione del Ministro Pecoraro Scanio relativa al commissariamento dell'ente. Credo che, a questo punto, anche per le vicende che apprendo dalle notizie di cronaca, sia necessario ed urgente avere risposta alla mia interrogazione, che rispecchia un'attenzione e una sensibilità che, purtroppo, il Parlamento non ha avuto rispetto ad un istituto decisivo nella gestione della fauna selvatica in Italia e, quindi, nella gestione di quanto previsto dalle leggi nazionali e regionali sulla caccia e sul prelievo venatorio.
Credo sia indispensabile che la Presidenza solleciti la risposta, anche perché dati nuovi ed urgenti sono sopravvenuti, rispetto ad una gestione che davvero segnala che qualcosa non è andato in questi anni. Dobbiamo fare qualcosa per migliorare e governare una situazione molto delicata e un istituto molto importante e decisivo, non solo nella gestione della fauna selvatica italiana, ma anche per alcuni problemi, come il virus dell'aviaria. Di tale problema s'è occupato in questi anni solo l'Istituto nazionale di fauna selvatica e, purtroppo, lo ha fatto senza personale, senza strutture, senza risorse, nonostante gli impegni ripetuti nelle leggi finanziarie degli ultimi anni e nelle Commissioni competenti.

PRESIDENTE. Onorevole Mellano, la Presidenza si farà carico di sollecitare la risposta del Governo alla interrogazione da lei richiamata.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 5 novembre 2007, alle 17,30:

Svolgimento di una interrogazione e di una interpellanza.

La seduta termina alle 16,50.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI FRANCESCO NAPOLETANO E ANDREA RICCI SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 3169 E 3170

FRANCESCO NAPOLETANO. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo,Pag. 29onorevoli colleghi, la disamina dei disegni di legge, relativi al rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato ed all'assestamento dei bilanci dello Stato e delle amministrazioni autonome ormai da diversi anni avviene pressoché in concomitanza con la discussione sulla legge finanziaria e sui provvedimenti ad essa collegati.
Questo, unitamente alla tempestiva calendarizzazione in aula, non consente di avere a disposizione tempi congrui per un'analisi più puntuale di quella che viene definita come una «reale fotografia» della contabilità dello Stato e degli andamenti della finanza pubblica.
Credo, pertanto, che sia ormai necessaria non solo una riflessione, ma anche un possibile ripensamento sulla tempistica di strumenti, quali l'assestamento, che, per avere una funzione di aggiornamento a metà esercizio delle stime della finanza pubblica, finiscono per essere troppo a ridosso, fino ad una vera e propria sovrapposizione, della legge finanziaria.
Questo non ci impedisce di dare un giudizio comunque positivo dei due disegni di legge che ci occupano, i quali evidenziano, nei loro contenuti, una inversione di tendenza rispetto alle gestioni del passato e meritano un voto favorevole da parte del gruppo dei Comunisti italiani.
In relazione al rendiconto per l'esercizio finanziario del 2006, le risultanze parlano chiaro. Rispetto ad una crescita stagnante nel quinquennio 2001-2005, con un incremento medio del PIL dello 0,7 per cento, l'economia italiana ha mostrato i segni di una evidente ripresa, registrando nel 2006 una crescita che ha portato il PIL dallo 0,1 del 2005 all'1,9 del 2006. È un risultato ancora lontano dalla media europea del 2,7 per cento, ma vieppiù incoraggiante e da ascriversi a merito dell'attuale compagine governativa.
Per quanto concerne la finanza pubblica, il rapporto dell'indebitamento netto con il PIL si è collocato nel 2006 al 4,4 per cento, ma, al netto degli oneri straordinari, come per esempio i rimborsi dell'IVA sulle auto aziendali, esso sarebbe stato pari al 2,4 per cento.
L'avanzo primario, che pure ha registrato una riduzione dello 0,2 per cento rispetto al 2005, al netto dei predetti oneri straordinari, si sarebbe collocato al 2,1 per cento del PIL.
Il risparmio delle amministrazioni pubbliche, dato dal saldo delle partite correnti, è tornato, dopo un triennio, ad essere positivo, grazie all'incremento del 12,4 per cento delle imposte dirette e del 7,8 per cento delle imposte indirette.
Le stesse uscite di parte corrente, per quanto considerate ancora elevate dai santuari dell'economia, denotano una sostanziale stabilizzazione della spesa al 44,5 per cento rispetto alla tendenza all'incremento registrata negli ultimi anni.
Le entrate sono sensibilmente aumentate, mentre il fabbisogno del settore statale è diminuito rispetto all'esercizio precedente.
Nettamente migliorato appare il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, mentre un'attenzione particolare dovrà riservarsi al fenomeno dei residui passivi, ancora eccessivo nel suo ammontare.
La legge finanziaria per il 2008, tuttavia, sembra aver introdotto dei correttivi importanti, per la loro cognizione e perenzione.
In relazione all'assestamento, le variazioni proposte tengono conto della necessità di dirigere parte delle nuove entrate verso concrete misure di redistribuzione del reddito e di migliore funzionamento degli apparati dello Stato.
Le misure adottate, in particolare con il decreto-legge n. 81 e, successivamente, con il decreto-legge n. 159, non rispecchiano esattamente quanto noi comunisti avevamo auspicato, tuttavia, costituiscono dei segnali importanti in direzione della crescita e dell'equità, senza smarrire il quadro degli impegni assunti in sede europea.
Si poteva e doveva fare di più, specie in direzione della lotta al precariato e per un lavoro stabile per i giovani, per pensioni più giuste.
Auspichiamo che il Parlamento possa migliorare le misure in direzione dell'equità e l'impegno dei Comunisti italiani andrà in questa direzione.Pag. 30
Il successo nella lotta all'evasione fiscale e le nuove entrate aprono la porta a politiche di riduzione della pressione fiscale per i ceti meno abbienti, per i lavoratori dipendenti, per il ceto medio produttivo e per i pensionati con redditi bassi.
Siamo convinti che sia decisivo per il Governo prestare ascolto ed attenzione alle richieste che vengono dal basso, in particolare a chi ha riposto in questo Esecutivo le proprie aspettative di cambiamento.
C'è chi disserta di elezioni e di governi tecnici, noi ci appassioniamo maggiormente ai problemi del Paese.

ANDREA RICCI. Dal punto di vista dell'andamento macroeconomico e della finanza pubblica il 2006 ha rappresentato un anno di svolta. Dopo il più lungo periodo di stagnazione dal dopoguerra, con una crescita economica sostanzialmente piatta nel quinquennio 2001-2005, l'economia italiana ha ripreso a tirare con un tasso di aumento del PIL pari all'1,9 per cento, grazie al traino fornito dalla domanda interna.
Questi risultati si sono ottenuti nonostante una politica fiscale fortemente restrittiva quale quella che ha caratterizzato i primi mesi della nuova legislatura, attraverso la manovrina del luglio del 2006 e la successiva legge finanziaria 2007.
Noi allora sostenemmo la tesi di una maggiore gradualità nella politica di risanamento, dopo l'eredità disastrosa lasciata dai cinque anni di Governo di centrodestra, perché ritenevamo eccessiva la correzione netta dei conti pubblici proposta dal Governo, anche alla luce delle prime stime disponibili sull'andamento delle entrate. La nostra tesi allora non passò e così concentrammo la nostra azione parlamentare nel tentativo di rendere socialmente equa la manovra, riuscendovi almeno in parte.
I mesi successivi hanno confermato la giustezza della nostra posizione di allora. Grazie alla forte azione normativa ed amministrativa messa in campo dal Governo e dalla maggioranza, abbiamo assistito ad una consistente riduzione del livello di evasione e di elusione fiscale, che ha consentito il recupero di ben 23 miliardi di euro di entrate in poco più di un anno. È questo forse il più importante successo dell'operato del Governo in questi 18 mesi di vita. Grazie a questo balzo delle entrate fiscali, gli obiettivi programmatici concordati con l'Unione europea sono stati conseguiti con largo anticipo e poi successivamente superati. II 2006 si è infatti chiuso con un indebitamento netto strutturale del 2,4 per cento a fronte del 4,1 per cento dell'ultimo anno di Governo Berlusconi.
Si è posto allora il problema della destinazione delle risorse aggiuntive disponibili. Se fosse passata la tesi, sostenuta dal centrodestra e caldeggiata dagli organismi economici internazionali, dell'utilizzo di queste risorse esclusivamente per accelerare la riduzione del deficit e del debito pubblico, il nostro Paese si sarebbe trovato in condizioni di gravissime difficoltà sul piano economico e sociale. Il proseguimento di una politica fiscale fortemente restrittiva avrebbe, molto probabilmente, interrotto bruscamente la ripresa economica e accentuato in maniera drammatica la già troppo elevata sofferenza sociale di larghi strati della popolazione.
Giusta è stata dunque la scelta di confermare gli obiettivi programmativi e di destinare le risorse aggiuntive a politiche redistributive e di investimento pubblico.
L'assestamento di bilancio in discussione incorpora così la copertura dei decreti-legge n. 81 del 2007, già convertito lo scorso luglio, e n. 159 del 2007, collegato alla manovra 2008, che insieme hanno determinato una manovra espansiva aggiuntiva nell'anno in corso che complessivamente sfiora i 12 miliardi di euro, pari a circa lo 0,8 per cento del prodotto interno lordo. Nonostante le misure espansive coperte con l'assestamento di bilancio, l'indebitamento netto programmatico per il 2007 è stimato al 2,4 per cento, inferiore dello 0,1 per cento rispettoPag. 31a quello previsto nel DPEF di luglio e di ben lo 0,4 per cento rispetto alla nota di aggiornamento del settembre 2006.
Sulla distribuzione di queste risorse avremo modo di tornare in maniera più approfondita quando inizieremo la discussione sul decreto-legge n. 159. In questa sede ci limitiamo a rimarcare soltanto alcune prime e importanti misure redistributive rese possibili dal recupero del gettito tributario precedentemente evaso: l'aumento delle pensioni basse per oltre tre milioni di pensionati, l'avvio di un piano straordinario per la realizzazione di nuove case popolari per 550 milioni di euro, l'erogazione di un bonus fiscale per coloro che hanno un reddito talmente basso da non pagare nessuna imposta. Oltre a ciò meritano di essere ricordati gli stanziamenti aggiuntivi per investimenti pubblici, in particolare nel campo del trasporto locale e ferroviario. Queste misure non rappresentano ancora la svolta necessaria nella politica economica per rispondere alla grave situazione di sofferenza sociale in cui versa una larga parte del Paese; tuttavia, esse vanno nella giusta direzione e meritano di essere sostenute e valorizzate.
Nel ribadire dunque la correttezza della decisione assunta sulla distribuzione dell'extragettito, chiediamo per il futuro la conferma di questo indirizzo anche attraverso una minore prudenza nella determinazione delle previsioni sugli andamenti futuri delle entrate e delle spese, in modo da incorporare preventivamente e non a posteriori gli andamenti strutturali ormai consolidati.
L'eccessiva prudenza delle previsioni ha rappresentato infatti, prima ancora che un errore tecnico, un errore politico poiché essa ha condotto ad una sovrastima della manovra correttiva necessaria nel 2007 e ciò ha minato il grado di consenso popolare sull'operato del Governo.
Ciò ci conduce a chiedere al Ministro dell'economia una maggiore riflessione sulle conseguenze politiche delle sue scelte, poiché non sempre una cosa che tecnicamente può essere giustificata, nel caso in esame la terapia shock seguita da una graduale fase ricostituente, è politicamente valida. Infatti, se come conseguenza dello shock iniziale, il Governo dovesse cadere, a rimanere sarebbe solo lo shock e la cura ricostituente svanirebbe oppure sarebbe prescritta da altri, magari con finalità opposte rispetto a quelle originariamente perseguite. Noi pertanto auspichiamo che fin da subito, nel corso dell'esame parlamentare della manovra finanziaria per il 2008, il Governo possa procedere ad una ulteriore ricognizione delle previsioni tendenziali per il prossimo anno in modo da consentire al Parlamento di adottare le scelte più opportune alla luce di tutte le informazioni ad oggi disponibili.
In conclusione, il giudizio positivo del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea sul rendiconto e sull'assestamento non nasconde le perplessità e le difficoltà incontrate nel corso di quest'anno nella conduzione della politica economica e sociale e in qualche modo anticipa le richieste di miglioramento, in particolare sul terreno redistributivo, delle misure contenute nella legge finanziaria per il 2008 perché, se è vero che sul fronte del risanamento dei conti pubblici i risultati dell'azione del Governo sono stati confortanti, non altrettanto può dirsi sul fronte dell'equità sociale e della promozione di un nuovo modello di sviluppo. Nelle prossime settimane dunque ci assumiamo il compito di portare dentro quest'aula le proposte e le speranze di tutti coloro che il 20 ottobre hanno sfilato in centinaia di migliaia per le vie e le piazze di Roma per chiedere la piena attuazione del programma dell'Unione e l'avvio di una svolta riformatrice nella politica economica e sociale del Governo.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI DANTE D'ELPIDIO E RAFFAELE AURISICCHIO SUL DISEGNO DI LEGGE N. 3169

DANTE D'ELPIDIO. Onorevoli colleghe e colleghi, signor Presidente, in queste settimane la discussione sugli altri provvedimentiPag. 32di finanza pubblica, in particolar modo la discussione svolta al Senato, ha finito per distogliere l'attenzione dall'esame dei disegni di legge di rendiconto e di assestamento che meriterebbero ben altra attenzione.
Come abbiamo avuto modo di sottolineare in Commissione bilancio, il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato ci fornisce una «fotografia» della situazione reale del bilancio dello Stato e degli andamenti della finanza pubblica.
Una fotografia, fatta di dati e cifre, che, alla luce della riclassificazione in missioni e programmi del bilancio dello Stato avviata dal Governo in via sperimentale con il disegno di legge di bilancio per il 2008, costituirà una base di analisi più trasparente e coerente per la valutazione delle decisioni macroeconomiche.
Analogamente meriterebbe maggiore attenzione il disegno di legge di assestamento, che costituisce lo strumento di aggiornamento a metà esercizio delle stime di finanza pubblica.
Dopo un quinquennio di crescita sostanzialmente piatta, che negli anni 2001-2005 ha fatto registrare una media dello 0,7 per cento, nel 2006 l'economia italiana ha mostrato una forte ripresa con una crescita del prodotto interno lordo pari all'1,9 per cento.
Tale crescita è stata trainata principalmente dalla domanda interna, con un contributo di 0,5 punti percentuali dato dagli investimenti e di 0,9 punti percentuali dai consumi delle famiglie.
Inoltre, grazie al forte incremento delle esportazioni in volume, anche la domanda estera netta è tornata a fornire un contributo positivo stimato in 0,3 punti percentuali.
Per quanto concerne la finanza pubblica, il valore dell'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è stato per il 2006 di 64.743 milioni di euro, superiore di 6.029 milioni all'indebitamento netto del 2005: in termini di rapporto percentuale rispetto al prodotto interno lordo esso si colloca al 4,4 per cento contro il 4,1 per cento del 2005.
A questo peggioramento hanno contribuito alcune uscite per oneri straordinari pari a 29.666 milioni.
Si tratta, in gran parte, del riflesso sull'indebitamento del 2006 di oneri legati a situazioni determinatesi nel corso dei precedenti esercizi riguardo sia i rimborsi dell'IVA sulle auto aziendali, dovuti dallo Stato in base alla sentenza della Corte di giustizia europea del 14 settembre 2006, sia la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della società TAV, per il finanziamento dell'alta velocità, in conseguenza dell'accollo diretto per 12.950 milioni del debito di Infrastrutture Spa disposto dalla Legge Finanziaria del 2007.
Connesso, invece, ad un intervento normativo intervenuto nel 2006, è l'onere, anch'esso di natura una tantum, originato dalla retrocessione alla società di cartolarizzazione dei crediti di contributi sociali dovuti dai lavoratori agricoli, la cui riscossione era stata temporaneamente sospesa per legge.
Al netto di tali oneri, l'indebitamento netto sarebbe stato pari al 2,4 per cento del prodotto interno lordo.
Nel 2006 si è inoltre registrata una riduzione dell'avanzo primario dello 0,2 per cento del prodotto interno lordo, ma anche in questo caso tuttavia l'avanzo primario, al netto dei suddetti oneri straordinari, sarebbe risultato pari al 2,1 per cento del prodotto interno lordo, numeri che comunque non devono essere sottovalutati soprattutto se valutati in rapporto all'azzeramento quasi totale dell'avanzo primario durante il Governo Berlusconi.
Il quadro finanziario fornito dal rendiconto e dall'assestamento costituisce un riscontro concreto dei risultati raggiunti dalle politiche del Governo sul fronte del risanamento dei conti pubblici.
Gli andamenti della finanzia pubblica si sono rilevati migliori rispetto alle previsioni, anche in ragione del favorevole andamento del gettito tributario.
È infatti la seconda volta nel corso del 2007 che registriamo un extragettito: il primo era pari a 7,4 miliardi, di cui sei miliardi e mezzo utilizzati per il decreto diPag. 33luglio che ha operato una redistribuzione del reddito, causa di un aumento del deficit dal 2,1 al 2,5 per cento; deficit comunque inferiore al 2,8 per cento previsto dalla Relazione unificata del mese di marzo e certamente inferiore al 3 per cento che è il livello previsto dal Patto di stabilità.
Da quanto si evince quindi, il nostro Paese è assolutamente in regola. I conti cominciano ad essere in ordine.
Lo sforzo che il Paese ha compiuto sul piano fiscale, soprattutto alla luce della scorsa finanziaria, necessita di provvedimenti a sostegno della crescita e per una maggiore equità, con l'avvio di politiche di riduzione della pressione fiscale per i cittadini che pagano le imposte.
Da questo punto di vista è sembrata curiosa la polemica portata avanti dall'opposizione, che chiedeva di destinare l'intero extragettito alla riduzione del debito, soprattutto se rapportata alla conclamata richiesta di riduzione della tassazione.
L'anno scorso la priorità era far quadrare i conti; quest'anno, passata l'emergenza, è necessario guardare oltre, sostenere i soggetti più deboli della società, passare dal risanamento alla crescita, ma soprattutto all'equità.

RAFFAELE AURISICCHIO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo di Sinistra Democratica esprime il proprio voto favorevole all'approvazione del rendiconto per il 2006 e dell'assestamento del bilancio per il 2007.
Più che un assenso di tipo tecnico-contabile quello che siamo chiamati ad esprimere è un voto essenzialmente politico perché i due strumenti al nostro esame richiamano una valutazione politica in merito alla credibilità ed all'efficacia dell'azione del Governo nella gestione finanziaria dello Stato ed in merito alla validità dell'insieme della politica economica che il Governo è impegnato ad attuare.
Il rendiconto del 2006 ci consegna risultati migliori sia rispetto al 2005 sia rispetto alle previsioni iniziali. Sono cresciute le entrate grazie ad un maggior gettito fiscale, si è stabilizzata la spesa che negli anni precedenti era cresciuta sensibilmente, sono migliorati i conti pubblici e soprattutto si è rimessa in moto l'economia con una crescita dell'1,9 per cento a fronte di un valore di poco superiore allo zero con cui si era chiuso l'anno precedente.
L'assestamento del bilancio per l'anno in corso registra un sensibile incremento delle entrate pari a più di 12 miliardi dovuto alla rigorosa linea di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale portata avanti dal Governo e dal ministro Visco. Su questo punto occorre decisamente insistere perché la dimensione della economia irregolare che sfugge al fisco è estesa e profonda, superiore alla media europea. Recuperare maggiori risorse su questo fronte può consentire di condurre più agevolmente in porto l'obiettivo del risanamento e soprattutto può favorire una redistribuzione delle risorse verso le fasce sociali con redditi medio-bassi e verso il mondo del lavoro.
La consultazione e il referendum che recentemente ha avuto luogo nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro ha evidenziato l'esistenza tra i lavoratori di un grande disagio sociale per la difficoltà a reggere la crescita del costo della vita dovuta al sommarsi dell'aumento dei prezzi dei generi e dei servizi di primaria necessità e dell'insufficienza delle retribuzioni e dei salari.
Dopo il risanamento, che è adeguatamente avviato, occorre adesso dare risposte in questa direzione.
Con questo spirito al Senato i gruppi della Sinistra hanno unitariamente proposto un emendamento per destinare le ulteriori maggiori entrate al lavoro, per ridurre la ingente pressione fiscale che grava su di esso. Questo emendamento è stato recepito dal relatore.
Conseguentemente il protocollo sul welfare non può essere considerato un punto d'arrivo immodificabile; deve continuare in Parlamento l'azione per il suo miglioramento e soprattutto da esso occorre partire per dare vita ad una organica azione di valorizzazione del lavoro e per estendere i diritti, a partire da quelli dei lavoratori precari. Occorre agire per rendere il lavoro a tempo indeterminato laPag. 34norma e per favorire la stabilizzazione dei precari nelle imprese e nella pubblica amministrazione. L'assestamento di bilancio per il 2007 presenta una variazione in aumento anche sul fronte della spesa.
Le maggiori entrate che si sono prodotte hanno consentito, infatti, il varo di una manovra espansiva che si è realizzata con il decreto dello scorso giugno e con quello fiscale collegato alla finanziaria che è già stato approvato dal Senato.
Questa manovra espansiva è servita a far fronte alle necessità delle amministrazioni centrali e delle autonomie locali, nonché a far ripartire l'economia, a rimettere in moto i cantieri, insomma a perseguire la crescita sostenendo la domanda interna che ne è stata il più importante motore.
Di questo vi era un oggettivo bisogno, vista la situazione di sostanziale stagnazione che è stata il lascito più significativo dei cinque anni di Governo del centrodestra.
Anche dal punto si vista tecnico-contabile sono state avviate significative e positive sperimentazioni i cui effetti saranno visibili negli esercizi a venire. Si tratta di misure che attraverso il metodo dello spending review servono a tenere più agevolmente sotto controllo la spesa e a riqualificarla e, attraverso la riclassificazione per missioni e programmi, a rendere più snella e comprensibile la struttura del bilancio.
In conclusione: risultati positivi nei contenuti e innovative azioni nelle metodologie. Per questo il gruppo di Sinistra Democratica condivide i provvedimenti, sottoposti al nostro esame, di rendiconto per il 2006 e di assestamento per il 2007 e voterà favorevolmente alla loro approvazione.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI ALBERTO GIORGETTI E GIUSEPPE TREPICCIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 3170

ALBERTO GIORGETTI. L'esame dei disegni di legge di rendiconto per l'anno 2006 e di assestamento per l'esercizio in corso non può prescindere dalla consapevolezza che sussistono ampi margini di ambiguità sulla quantificazione delle entrate e di importanti voci di spesa. Riconosco l'impegno dimostrato dal Governo attraverso la riforma della struttura del bilancio dello Stato, la predisposizione del libro verde sulla spesa pubblica e l'attivazione di procedure ispirate alla spending review ma ritengo tuttavia che, anche rispetto a queste iniziative, rivesta una valenza prioritaria la correttezza e l'affidabilità della quantificazione delle poste di bilancio. Il Governo, all'inizio della legislatura, aveva avviato la propria attività affermando che sussisteva un pesante sforamento del deficit della finanza pubblica; a distanza di tempo tale previsione si è dimostrata largamente sovrastimata. I disegni di legge all'esame della Commissione confermano tale giudizio. La ripresa dell'economia, verificatasi nel 2006, rispetto alla quale non può disconoscersi il contributo derivante dalle politiche poste in atto dal precedente Governo, ha provocato un incremento del gettito, con effetti prolungati nel tempo, che avrebbe potuto essere utilizzato per una significativa riduzione del deficit. Al contrario sembra che solo in parte l'extragettito sia stato riportato nei documenti di bilancio; la mancanza di una determinazione affidabile del complesso delle entrate si traduce in un incremento della spesa pubblica di cui non si ha una precisa quantificazione. Ritengo che la situazione sia tale da destare gravi preoccupazioni, anche alla luce del fatto che gli interventi adottati dal Governo in favore delle fasce più deboli hanno un'efficacia assai limitata. Il quadro complessivo è reso ancora più incerto dalla discrezionalità molto ampia con cui viene stabilito quanta parte del gettito aggiuntivo debba ritenersi strutturale. Da tutti gli elementi richiamati deriva una grave incertezza sullo scenario finanziario nel quale si inseriscono i disegni di legge di bilancio e finanziaria. In sostanza l'extragettito derivante dalla ripresa dell'economia viene utilizzato a coperture di spese che soltanto parzialmente vengono dichiarate.Pag. 35Ciò induce inevitabilmente a pensare che, anche in considerazione delle condizioni di grave difficoltà politica in cui versa il Governo, siano già state avviate politiche caratteristiche del ciclo elettorale. Si afferma pertanto l'esigenza di una radicale revisione dell'assestamento, con una cospicua rideterminazione dell'entità delle entrate tributarie e una veritiera quantificazione delle voci di spesa. In assenza di tale revisione annuncio il giudizio fortemente negativo del mio gruppo sui provvedimenti in esame.

GIUSEPPE TREPICCIONE. L'esame del Rendiconto generale 2006 e dell'Assestamento di bilancio per l'esercizio in corso, consente una valutazione non tanto tecnica, quanto soprattutto politica, di questo anno e mezzo di legislatura circa l'efficacia dell'azione di governo sul versante del risanamento della finanza pubblica.
Per quanto riguarda il Rendiconto non c'è molto da dire, se non che si tratta di un esercizio di transizione. È stata avviata la riqualificazione della spesa in favore degli investimenti, ed è stata avviata un'azione di contrasto all'evasione fiscale che già nel 2006 ha prodotto i suoi primi effetti, e li sta dando ancora di più nel 2007.
La nostra economia, invertendo finalmente l'andamento negativo degli anni scorsi, ha registrato nel 2006 un andamento favorevole con una crescita del prodotto interno lordo dell' 1,9 per cento, contro un valore praticamente nullo - ossia lo 0,1 per cento - del 2005. E il risultato complessivo che emerge chiaramente dai due disegni di legge al nostro esame evidenzia un evidente miglioramento di tutti i saldi di bilancio, sia in termini di competenza che di cassa: dal saldo netto da finanziare all'avanzo primario, che conferma una netta ripresa.
La stessa Corte dei conti ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo circa i risultati conseguiti dal Governo sotto l'aspetto del risanamento dei conti pubblici.
Insomma, il nostro Paese è assolutamente in regola, e i conti cominciano ad essere in ordine.
L'assestamento del bilancio dello Stato per il 2007 mostra un'ulteriore previsione di entrata di 900 milioni di euro, che fa salire a 5,9 miliardi le previsioni del Governo sull'extragettito fiscale complessivo nel 2007.
Il cosiddetto «tesoretto» certificato per il 2007, sale quindi a poco meno di 8 miliardi di euro (ossia 5,9 miliardi di maggiori entrate e 2 miliardi di minori spese).
Ricordiamo che l'extragettito, già nell'estate scorsa, aveva consentito al Governo, con il decreto legge n. 81 di luglio, di stanziare oltre sei miliardi di euro per interventi di sviluppo e di redistribuzione sociale a vantaggio soprattutto dei pensionati.
Certo, è necessario verificare quanto vi sia di strutturale in questo gettito e quanto sia invece legato a fattori contingenti, per capire quindi quanto esso possa contribuire ad una attenuazione della pressione fiscale senza mettere in discussione gli obiettivi di finanza pubblica fissati nel DPEF.
Certamente alla creazione di queste maggiori entrate hanno contribuito il miglior andamento dell'economia internazionale e i primi risultati delle misure di contrasto all'evasione fiscale.
La determinazione con la quale questo Governo ha posto la lotta all'evasione fiscale tra gli obiettivi prioritari della sua azione, ha cominciato infatti a produrre i suoi effetti positivi, come mostrano appunto gli andamenti sulle entrate tributarie. Vale peraltro la pena ricordare come l'Italia si collochi ai vertici delle classifiche per livello di evasione fiscale tra i Paesi dell'Unione Europea, con una perdita di gettito stimato valutabile in circa 200 miliardi di euro l'anno.
In questi mesi, ma già dall'approvazione del decreto legge sul «tesoretto» di luglio, il Governo è stato criticato da più parti per non aver voluto finalizzare tutto l'extragettito tributario a correzione dei conti di bilancio, secondo una linea diPag. 36pensiero diciamo «rigorista», per la quale l'Italia dovrebbe prevedere riduzioni dello 0,5 per cento sia per il 2007 che per il 2008.
È d'obbligo però ricordare che il nostro Paese, nel 2006, ha corretto il deficit per ben l'1,3 per cento. E non è poco.
Chiedere aggiustamenti dello 0,5 per cento sia per l'anno in corso che per il 2008, soprattutto dopo una finanziaria pesante come quella dello scorso anno, riteniamo sia difficilmente sopportabile per la nostra economia, ma soprattutto per i cittadini.
In questo senso siamo pienamente convinti che la scelta fatta fin qui dal Governo, e sostenuta dalla maggioranza, di utilizzare una quota dell'extragettito per finanziare provvedimenti di sostegno, anche fiscale, ai ceti più deboli, pur nel pieno rispetto del Patto di stabilità e degli impegni con l'Unione europea, sia una scelta giusta e di buon senso, e comunque del tutto in linea con gli impegni assunti in sede europea.
Insomma, da questo disegno di legge di assestamento emerge un quadro sostanzialmente positivo dello stato di salute della nostra finanza pubblica, in evidente controtendenza rispetto a quasi tutti gli anni passati, quando troppo spesso si è dovuto far ricorso a manovre correttive per far fronte al cattivo andamento dei conti pubblici.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI DANTE D'ELPIDIO E ANDREA RIGONI SULLE MOZIONI NN. 1-00225 E 1-00237

DANTE D'ELPIDIO. Onorevoli colleghi, vorrei iniziare questo mio intervento ricordando a tutti il dettato dell'articolo 2 della nostra Carta costituzionale, il quale recita: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo».
A sua volta, lo statuto delle Nazioni Unite impegna gli Stati membri a «riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo» e a «incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali di tutti, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione».
Per questo, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sancisce che «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».
Dal canto suo, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea afferma, nel preambolo, che «l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto», mentre la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali afferma il «profondo attaccamento» dei Paesi europei alle libertà fondamentali «che costituiscono le basi stesse della giustizia e della pace nel mondo e il cui mantenimento si fonda essenzialmente, da una parte, su un regime politico veramente democratico e, dall'altra, su una concezione comune e un comune rispetto dei diritti dell'uomo».
Ecco, onorevoli colleghi, ho voluto ricordare brevemente le principali norme costituzionali e internazionali che ci impegnano tutti, in modo forte e univoco, ad intraprendere ogni azione utile al fine di promuovere il rispetto dei diritti umani e la democrazia nel mondo, perché ritengo che trattando temi di tale importanza nessuno di noi debba mai dimenticare gli impegni solenni che sono stati presi dal nostro Paese in questa direzione.
Ciò vale, a maggior ragione, per chi, come noi, ha deciso di intraprendere un percorso politico, ponendosi al servizio dei cittadini e del Paese: un percorso politico che, se vuole essere serio, non può prescindere dai principi fondamentali che stanno alla base del nostro ordinamento, quali, appunto, il rispetto dei diritti umani e la democrazia.
Viviamo ormai in una società globalizzata, con tutti i suoi pregi e difetti, ma una cosa è certa: non possiamo accettare, non dobbiamo consentire che da questa globalizzazione vengano esclusi proprio quelli che sono i valori fondanti della nostra cultura, italiana e europea. Al contrario, dobbiamo attivarci affinché questi valoriPag. 37ottengano un riconoscimento sempre più diffuso e soprattutto concreto, non meramente virtuale o «sulla carta».
L'Europa, e l'Italia in particolare, considerata la loro radicata tradizione democratica, non possono permettersi, quindi, di assumere un atteggiamento di indifferenza rispetto ai numerosi casi di violazione dei diritti umani nel mondo, anche se questi casi non sempre acquistano il rilievo mediatico che meriterebbero. Spesso, infatti, solo le violazioni eclatanti perpetrate in alcuni Paesi, come, recentemente, la Birmania, vengono messe sotto i riflettori attenti dell'opinione pubblica, ma non dobbiamo dimenticare che anche in numerosi altri Paesi, ogni giorno donne, uomini, bambini, vedono violati, in modo forse meno eclatante ma altrettanto sistematico, persino i propri diritti più elementari.
Dobbiamo, quindi, certo in modo pacifico e democratico, fare tutto quanto in nostro potere perché queste violazioni cessino e si instauri a livello mondiale un modello democratico autentico.
D'altronde, questo è anche il senso della decisione assunta in sede di Consiglio d'Europa circa la promozione, con cadenza annuale, di un dibattito generale che verifichi lo stato dei diritti umani e della democrazia.
Ciò è tanto più utile se si considera che anche le democrazie europee manifestano da qualche tempo i segni evidenti di una crisi nel rapporto tra istituzioni e cittadini, crisi che sebbene non conduca a vere violazioni dei diritti umani, pone comunque in discussione il livello di democrazia raggiunto e determina quindi una certa necessità di rinnovamento dell'intero sistema politico democratico.
Perché né i diritti umani, né la democrazia possono essere considerati come dati acquisiti una volta per tutte. Al contrario: in quanto valori soggetti ad una continua evoluzione, essi devono essere continuamente sottoposti a vaglio critico, al fine di appurare se il livello di garanzia che ricevono nel nostro come negli altri Paesi risulta ancora adeguato alle esigenze della moderna società globalizzata.
È in questa direzione che mi pare vadano entrambe le mozioni al nostro esame, anche se con modalità e toni differenti, su cui quindi esprimeremo il nostro voto favorevole.
In particolare, apprezziamo l'impegno proposto al Governo dalla mozione Rigoni circa la necessità di porre fine all'impunità degli autori di violazioni dei diritti umani, condannando tali violazioni anche al livello più alto e garantendo indagini trasparenti, imparziali ed effettive, nonché l'impegno a fare dell'educazione ai diritti umani un elemento base dell'istruzione scolastica e dell'educazione permanente e quello a ratificare al più presto la Convenzione del Consiglio d'Europa contro la tratta degli esseri umani.
Inoltre, non possiamo che esprimere piena adesione all'impegno a lottare in modo efficace contro la violenza domestica, i matrimoni forzati e quelli di bambini, nonché contro i presunti «reati d'onore» e le mutilazioni sessuali femminili.
Ha un ambito di intervento più circoscritto, ma non per questo meno importante, anche la mozione Turco, che impegna il Governo soprattutto in relazione ad una serie di ratifiche di accordi internazionali, certamente di grande rilevanza, tra cui ad esempio quello sulla corruzione che, vorrei rassicurare gli onorevoli presentatori della mozione, è attualmente all'esame congiunto delle Commissioni Esteri e Giustizia e di cui auspichiamo presto l'approvazione.

ANDREA RIGONI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel dichiarare naturalmente il voto favorevole mio e del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo, desidero invitare tutti i colleghi ad approvare la mozione in esame, in relazione non soltanto a contenuti che richiamano principi fondamentali per uno Stato di diritto, ma anche al significato ed al valore della procedura della discussione che abbiamo svolto in questa sede.
Intendo fare riferimento all'opportunità di approvare a larga maggioranza ed auspicabilmente all'unanimità la mozionePag. 38in esame, non soltanto in quanto con essa si richiama sostanzialmente il Governo all'impegno per il superamento in sede nazionale ed internazionale dei deficit democratici (tuttora presenti purtroppo anche nelle società che normalmente consideriamo più avanzate), ma anche in quanto, con questa discussione, viene valorizzato il lavoro della delegazione parlamentare italiana al Consiglio d'Europa ed il rapporto tra quest'ultimo e la Camera per il tramite della delegazione stessa.
L'iniziativa infatti - mi preme sottolinearlo - è di carattere bipartisan e reca le firme dei componenti la delegazione di tutti i gruppi, quindi al di là degli schieramenti politici di appartenenza; inoltre, analoga iniziativa è stata nel contempo presentata anche al Senato. È peraltro la prima volta che si realizza una reale corrispondenza tra il dibattito svoltosi nell'Assemblea di Strasburgo ed un dibattito nell'aula della Camera dei deputati, per mezzo della mozione in esame.
Permettetemi quindi di esprimere - a conclusione di un dibattito che ha fatto registrare un'ampia consonanza di accenti, sensibilità e posizioni politiche su una tematica centrale per la nostra democrazia e per l'affermarsi dei principi democratici in Europa e nel mondo - una soddisfazione soprattutto di natura politica ma anche di carattere personale.
In quanto presidente della delegazione italiana all'Assemblea parlamentare al Consiglio d'Europa, considero infatti un mio preciso impegno quello di riuscire a portare all'attenzione del nostro Parlamento le questioni che formano l'oggetto del nostro costante lavoro a Strasburgo. Mi riferisco alle questioni relative alla promozione ed alla protezione dei diritti umani, della democrazia, dello Stato di diritto. È su tali materie che il Consiglio d'Europa concentra la propria attività a partire dalla sua fondazione.
Credo sia importante ricordare che il Consiglio d'Europa, fondato col Trattato di Londra il 5 maggio del 1949, è la prima organizzazione politica, la più antica Assemblea Parlamentare (Forum) nata tra gli Stati del vecchio continente ad aver inserito tra le sue finalità principali lo sviluppo di un'identità basata su valori condivisi, che trascendono le diversità culturali.
Il Consiglio d'Europa raggruppa attualmente 47 Paesi, per un totale di 630 membri, quella che io chiamo la Grande Europa da Vladivostok a Reykjavik, e l'Italia rappresenta non solo uno degli Stati fondatori, ma anche uno tra quelli che maggiormente contribuiscono al bilancio dell'organizzazione.
A questo riguardo sottolineo che appare incomprensibile e persino pericoloso il taglio (3 milioni di euro) previsto in finanziaria del contributo ordinario italiano al Consiglio d'Europa che, se approvato dall'Aula, farà perdere all'Italia il ruolo guida che gli spetta in questa organizzazione oltreché violare in modo unilaterale gli accordi internazionali liberamente assunti compromettendo immagine e credibilità nella comunità internazionale nonché influendo negativamente sul funzionamento della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il Consiglio d'Europa ha lo scopo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico nei Paesi membri nel rispetto della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, quindi con la garanzia di una serie di diritti e libertà fondamentali, dal diritto alla vita al divieto della tortura, dal divieto della schiavitù al diritto alla libertà ed alla sicurezza, dal diritto ad un processo equo al rispetto del principio di legalità, dal diritto al rispetto della vita privata e familiare alla libertà di associazione, pensiero, coscienza e religione.
Si tratta di diritti che devono essere tradotti in pratica, implementati nelle diverse realtà nazionali, giacché, come si evidenzia nell'annuale «Rapporto sullo stato dei diritti dell'uomo e della democrazia in Europa» del Consiglio d'Europa, numerose insufficienze vengono registrate.
Come garantire tale effettività? Uno degli strumenti storicamente affermatisi è stato quello della «giustiziabilità» dei diritti fondamentali: superando la vecchia concezione dell'affidamento della tutelaPag. 39dei diritti fondamentali ai soli ordinamenti statuali, è stato istituito un organo sovranazionale, la Corte europea dei diritti dell'uomo, con due distinte tipologie di atti d'iniziativa: i cosiddetti ricorsi interstatali, presentabili da parte dei singoli Stati membri e i ricorsi individuali, i quali consentono al singolo che lamenti la violazione di un proprio diritto, la possibilità di adire direttamente la Corte europea dei diritti dell'uomo, senza un'intermediazione statuale.
Per quanto riguarda il nostro paese, come è noto, i più significativi interventi della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno riguardato l'eccessiva durata dei processi, che configurano la violazione dell'articolo 6 della Convenzione dei Diritti dell'Uomo, relativo al diritto ad un processo equo: l'Italia ha infatti, purtroppo, a tale riguardo un primato negativo. Questo è quindi uno degli aspetti su cui richiamiamo l'impegno del Governo per assicurare tempi più rapidi della giustizia, come espressione di un diritto umano irrinunciabile.
Ma certamente, i rilievi contenuti nel «Rapporto sullo stato dei diritti dell'uomo e della democrazia in Europa» ci toccano da vicino anche per altri aspetti: ad esempio, dal punto di vista dell'esigenza di riattivare i processi di partecipazione democratica, per superare il crescente sentimento di malcontento e di disaffezione per la politica tra i cittadini, i quali hanno spesso l'impressione che principi fondamentali della democrazia, quali la separazione dei poteri, le libertà politiche, la trasparenza e la responsabilità, siano applicati in modo insufficiente; dell'esigenza di accrescere la partecipazione delle donne ai processi politici; di assicurare maggiori garanzie sui diritti sociali ed economici, in particolare per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, all'abitazione, ad un ambiente sano, alle cure mediche, all'occupazione, ai redditi minimi, alle prestazioni sociali e alle pensioni.
Ecco, si tratta di garantire la traduzione nei sistemi normativi e nelle prassi dei singoli paesi di diritti e principi affermati da tempo nei consessi internazionali: ho l'impressione, invece, che il nostro lavoro a Strasburgo venga troppo spesso percepito come poco concreto, che l'attenzione del nostro Parlamento, come di altri Parlamenti nazionali, per l'attività del Consiglio d'Europa sia scarsa perché considerata di limitato interesse concreto.
Mi piace ricordare un maestro del pensiero giuridico e politico, Norberto Bobbio, il quale scriveva: «Il problema di fondo relativo ai diritti dell'uomo è oggi non tanto quello di giustificarli, quanto quello di proteggerli. È un problema non filosofico ma politico».
L'affermazione concreta dei diritti fondamentali dell'uomo richiede quindi un impegno costante, non solo nelle sedi internazionali, in primo luogo in quella del Consiglio d'Europa, la più autorevole in tale ambito, ma anche da parte dei Parlamenti e dei Governi nazionali. Per questo, riteniamo di avere compiuto un nostro dovere nell'assumere l'iniziativa di presentare la mozione in esame, sulla quale ribadiamo l'invito ad esprimere un voto unanime, naturalmente favorevole.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI SABINA SINISCALCHI E DANTE D'ELPIDIO SULLE MOZIONI NN. 1-00174, 1-00173, 1-00235, 1-00236 E 1-00238

SABINA SINISCALCHI. La mozione Sereni denuncia un fenomeno gravissimo, quello del lavoro forzato nei laogai cinesi.
Questo fenomeno odioso comprova un fatto su cui - a nostro parere - non si riflette abbastanza: la crescita economica non garantisce di per sé la tutela dei diritti umani.
La mozione in discussione riguarda il lavoro forzato in Cina, ma anche in India e in Brasile: due paesi che hanno tassi elevati di crescita economica. Esiste il lavoro in condizioni di schiavitù: contadini strangolati per debiti costretti a lavorare come schiavi assieme alle loro famiglie nelle piantagioni dei grandi proprietari terrieri.Pag. 40
È dunque giusto che questo Parlamento si occupi del fenomeno, adoperandosi per la sua piena e totale abolizione.
Il lavoro forzato è vietato secondo una Convenzione OIL, la n. 105 del 1957, ma non tutti i paesi purtroppo hanno firmato e soprattutto applicano questa convenzione, così come le altre convenzioni fondamentali dell'OIL sui diritti dei lavoratori.
Allora ritengo che - così come viene indicato dalla mozione Sereni - oggi più che mai si debba chiedere ai paesi con cui l'Italia intrattiene relazioni economiche e commerciali la ratifica e il rispetto delle core convention dell'OIL.
Firmiamo dunque questa mozione di condanna della Cina, ma traiamo importanti lezioni da questa occasione.
Innanzitutto impariamo che la competizione selvaggia, senza regole, che questa globalizzazione improntata all'ideologia liberista ha generato, porta ad un abbassamento generale delle tutele sociali.
In secondo luogo, le regole esistono e sono contenute nei trattati e nelle convenzioni fondamentali dell'ONU. Queste convenzioni hanno come obiettivo la tutela dei diritti, in particolare dei soggetti più deboli: i lavoratori (di cui parliamo oggi), le donne, i migranti, le minoranze. L'Italia le ha firmate, ma deve utilizzarle come «strumento di concorrenza leale» con gli altri paesi con cui instaura accordi di natura commerciale, economica e finanziaria. Solo così si arriverà ad instaurare un sistema di regole condiviso, un diritto internazionale che garantisca i cittadini e le popolazioni.
Infine, bisogna accertarsi che le imprese italiane e gli investitori italiani non sfruttino il vantaggio che può derivare dal peggiore trattamento dei lavoratori e dal peggior sfruttamento delle risorse naturali. Compito del Parlamento e del Governo è quello di vigilare perché le imprese italiane abbiano nel sud del mondo, dove i vincoli e i controlli sono più labili, un comportamento socialmente e ambientalmente responsabile.
Proprio perché la mozione Sereni chiede al Governo questi impegni, come PRC-SE voteremo convintamente a favore.

DANTE D'ELPIDIO. Onorevoli colleghi, la questione dei diritti umani è un tema che tocca numerosissimi aspetti, tutti estremamente delicati, e tra questi assume una veste particolarmente drammatica quello dello sfruttamento dei lavoratori.
La globalizzazione dell'economia, infatti, perché sia eticamente sostenibile, deve accompagnarsi alla globalizzazione dei diritti e, quindi, di un modello politico-istituzionale democratico che eviti la trasformazione del processo di internazionalizzazione dei mercati in un sistema retto meramente dallo sfruttamento del più debole.
A tal fine, è indiscutibile l'esigenza che tutti i Paesi si conformino a degli standard comuni, da elaborarsi nell'ambito delle organizzazioni internazionali a ciò preposte, e in particolare dell' Organizzazione mondiale del lavoro.
In tutto questo, però, è anche necessario tener presente, a mio parere, che i diritti dei lavoratori sono strettamente connessi alle condizioni di benessere generale di un Paese, per cui è del tutto ovvio che tali diritti si accrescono mano a mano che l'economia di quel Paese si evolve.
I diritti dei lavoratori, ce lo insegna la storia, migliorano con il migliorare delle condizioni economiche generali di un Paese, ed è quindi impensabile che i Paesi in via di sviluppo, che ancora non hanno pienamente raggiunto un certo benessere economico generale, possano garantire ai loro lavoratori gli stessi diritti garantiti dai Paesi più ricchi.
Ne consegue che il modo migliore con cui noi possiamo intervenire sul rispetto dei diritti umani nei cosiddetti laogai è proprio quello di una più stretta collaborazione economico-commerciale con la Cina che aiuti questo Paese ad inserirsi a pieno titolo tra i Paesi sviluppati.
Vorrei ricordare, tra l'altro, che la Cina è un Paese con il quale l'Italia ha rapporti commerciali di estrema importanza e conPag. 41cui la stessa Unione europea ha avviato una trattativa per un nuovo accordo quadro di partnership.
In questi ambiti, bilaterale e multilaterale, è certamente possibile attribuire una maggiore attenzione al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, ed è quindi necessario che il nostro Governo in primis, ma più in generale l'Unione europea nel suo complesso, si adoperino affinché il Governo di Pechino compia dei passi avanti in questa direzione, impegnandosi, ad esempio, non solo ad impedire l'esportazione di prodotti che provengono dai laogai, ma anche a migliorare le condizioni di lavoro in questi campi, in relazione ai quali è pure necessario che ci sia una maggiore trasparenza di informazioni. Senza questa trasparenza, infatti, non possono esserci diritti, o meglio, sarebbe praticamente impossibile accertarne il rispetto.
Sotto questo profilo, l'avvicinamento delle Olimpiadi cinesi del 2008 potrà certamente essere l'occasione adatta perché si accentui la pressione nei confronti di tale Paese in materia di rispetto dei diritti umani.
D'altra parte, proprio la pressione internazionale ha ultimamente indotto la Cina ad assumere un atteggiamento diverso anche in relazione alla questione della pena di morte, adottando misure migliorative, anche se non risolutive del problema.
Ciò costituisce un segnale importante di incoraggiamento a proseguire per questa strada.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI DEPUTATI FERDINANDO BENITO PIGNATARO, RICCARDO PEDRIZZI E SILVANA MURA SULLE MOZIONI NN. 1-00030, 1-00034 E 1-00230

FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori rappresentanti del Governo, noi sosteniamo la mozione Lulli n. 1-00030 della quale, tra l'altro, siamo sottoscrittori. Ne condividiamo le linee fondamentali e strategiche: prima di tutto la difesa del consumatore, i suoi diritti e la sicurezza nel mercato nazionale e in quello internazionale, sopratutto riguardo alle importazioni dei prodotti extraeuropei. Non vi è dubbio alcuno, infatti, che la tracciabilità, quindi la trasparenza, il marchio, la riconoscibilità siano, nel contempo, un certificato di qualità dei prodotti manifatturieri e garantiscano la sicurezza per il consumatore sulla provenienza e affidabilità. Occorre tutelare i consumatori, conformemente a quanto disposto dall'articolo 153 del Trattato istitutivo della Comunità europea, sia rispetto alla sicurezza e alla salute nel sistema moda, in senso largo - dal tessile agli accessori - sia riguardo alle false indicazioni, a partire dai marchi delle grandi aziende conosciute in tutto il mondo.
Il secondo punto rilevante della mozione è la richiesta e l'impegno che si chiede al Governo nella lotta alla contraffazione ed alla falsificazione delle produzioni italiane. Nel dibattito di ieri alcuni colleghi hanno evidenziato il volume d'affari della commercializzazione dei prodotti contraffatti, la localizzazione della percentuale maggiore di produzione di prodotti manifatturieri contraffatti. Un solo dato voglio evidenziare: la contraffazione rappresenta oramai quasi il 7 per cento del commercio mondiale delle merci. Ed è un dato che, com'è ovvio, è tendenzialmente in crescita. Tra l'altro, le mafie hanno nelle mani il 70 per cento del mercato interno di prodotti contraffatti e della pirateria che ingrossano il fatturato delle attività criminali, come risulta dal decimo rapporto di SOS Impresa di Confesercenti, reso noto proprio ieri!
Stati Uniti, Canada, Giappone e Repubblica popolare cinese hanno reso obbligatorio il marchio di origine; nel mentre i prodotti italiani del tessile, in particolar modo, sono sottoposti ad un attacco doppio: sia legalmente, con prodotti tessili e affini a prezzi bassi, sia illegalmente, con la commercializzazione dei falsi, in tutti e due i casi provenienti dai paesi dell'Estremo Oriente.Pag. 42
La mozione chiede al Governo di sostenere con forza al Consiglio europeo la proposta di regolamento che rende obbligatoria l'etichetta almeno sui prodotti del settore moda importati nel mercato interno, da un lato; dall'altro, la legiferazione nazionale in tema di riconoscibilità e tutela dei prodotti italiani, anche se in sede comunitaria si afferma che occorre attendere le decisioni europee e che i singoli Stati non possono legiferare in materia. Ciò contrasta con i tanti Paesi membri, vecchi e nuovi, che hanno reso obbligatorio il «made in».
L'esigenza di legislazione anche per l'Italia è evidente e improcrastinabile. La X Commissione della Camera sta discutendo un testo che può aiutare, ponendo in essere la soluzione della «volontarietà» del marchio che evita di entrare in collisione con la normativa europea. Pur apprezzando il rafforzamento delle iniziative di contrasto alla contraffazione dei prodotti e delle misure per far fronte ai rischi sulla salute dei consumatori, che sicuramente daranno risultati, riteniamo che occorrano una consapevolezza maggiore ed una più forte determinazione nelle questioni sulle quali la mozione chiede un impegno dal Governo del nostro Paese e dallo stesso Parlamento: sostegno per il regolamento europeo; promozione di iniziative per favorire la tracciabilità dei prodotti manifatturieri, per una corretta informazione dei consumatori che li metta nella condizione di scegliere liberamente e consapevolmente i prodotti che vogliono acquistare, e per tutelare la salute dei consumatori e dei lavoratori.
Il voto dei Comunisti Italiani è a sostegno delle mozioni Lulli ed altri.

RICCARDO PEDRIZZI. La globalizzazione dell'economia e la pratica di deregolamentazione del commercio mondiale, a causa della sistematica inosservanza delle norme della OMC, stanno provocando effetti indesiderati sulle industrie manifatturiere dei Paesi dell'Unione, in particolare in Italia.
In Italia l'impiego industriale rappresenta il 13 per cento dell'occupazione.
Se non si agisce con decisione a favore del settore industriale, la progressiva riduzione della partecipazione dell'industria al prodotto interno lordo dei Paesi dell'Unione, registrata a partire dagli anni Ottanta, può subire un'ulteriore accelerazione nei prossimi anni.
Recenti studi pongono l'accento su questo problema e segnalano che la progressiva scomparsa dell'occupazione industriale nell'Unione europea non si accompagna ad un aumento dell'occupazione nei servizi e nell'alta tecnologia. Tenendo conto che l'occupazione manifatturiera si è mantenuta piuttosto stabile negli ultimi trenta anni e che continua ad essere un pilastro fondamentale per l'economia e l'occupazione, è sempre più impellente ed urgente richiamare l'attenzione della Commissione europea su questa questione e, in particolare, su quanto segue: in primo luogo, richiamati gli obiettivi di Lisbona basati su un accrescimento della conoscenza, dell'innovazione, della ricerca e della formazione permanente, è necessario creare una politica industriale comune nell'Unione europea che eviti gli effetti economici e sociali negativi della delocalizzazione industriale nei paesi terzi, assicurando che il mercato europeo sia tutelato da pratiche commerciali che non rispettano quei valori e quelle esigenze che l'Unione europea stabilisce per la propria produzione industriale.
Secondo: i settori del tessile, abbigliamento, calzaturiero, ma anche farmaceutico e dei cosmetici e dei giocattoli, in particolare, sono strategici per l'industria europea e per quella italiana, non soltanto perché è un'industria con milioni di occupati (ottocentomila solo in Italia), ma anche perché è il testimone evidente della cultura, del gusto, del modo di vivere del nostro popolo. È infatti esportato ed amato in tutto il mondo, dove fa sempre moda e tendenza.
Terzo: i paesi europei e l'Italia in particolare non sono certo Paesi «protezionisti», ma oggi per non entrare in crisi - di fronte alla crescita di beni importati dalla Cina e da altri Paesi concorrenti - necessitano di un periodo di tempo perPag. 43poter rinnovare e riconvertire e rilanciare i settori manifatturieri, in genere con una strategia di investimento sul piano dell'innovazione, della ricerca, della formazione. L'attuale politica dell'Unione europea e dei Governi deve, quindi, essere volta, pur in una logica di libera competizione, a controllare le importazioni provenienti dai Paesi competitori e, contemporaneamente, ad investire nel rilancio industriale, permettendo così di tutelare in modo idoneo lo sviluppo del tessile e dell'abbigliamento europeo.
Quarto: i principi di tutela della salute e dell'ambiente, di protezione dagli incidenti sul lavoro e di tutela sociale che si richiede di rispettare alle industrie localizzate nei Paesi dell'Unione europea devono essere applicati, almeno in prospettiva e con grandi tempi definiti, anche da parte delle industrie dei paesi terzi che esportano i propri prodotti verso l'Unione europea.
Quinto: l'attuale regolamentazione del mercato del lavoro dovrebbe evolvere in un quadro di dialogo sociale e condivisione con le parti sociali in modo tale da consentire alle industrie europee di intraprendere la transizione necessaria per far fronte alla concorrenza dei paesi terzi. È necessario mettere in atto politiche di sostegno alle industrie europee nel periodo di transizione per il loro adattamento alla nuova situazione di liberalizzazione commerciale (sia nel settore del lavoro che ai fini dei miglioramento della loro tecnologia e capacità di innovazione). L'aiuto al mantenimento dell'occupazione può risultare più efficace, in termini sociali, dell'aiuto illimitato per la disoccupazione.
Sesto: se non si agirà con fermezza, le massicce esportazioni dai paesi terzi comporteranno nel medio termine una «esportazione di disoccupazione» che difficilmente potrà essere assorbita da molti paesi dell'Unione europea.
Signor ministro, sarebbe veramente auspicabile che il nostro Governo si assumesse l'impegno di richiedere alla Commissione europea di fissare fin da ora come priorità dei prossimi anni una politica industriale forte che contribuisca a mantenere l'occupazione dell'industria dei paesi membri.

SILVANA MURA. L'Italia dei Valori condivide e sostiene le mozioni presentate che impegnano il Governo ad agire presso il Consiglio Europeo affinché venga adottato un Regolamento che disciplini l'indicazione del paese d'origine di alcune categorie di prodotti provenienti da paesi extracomunitari.
D'altronde i nostri principali partners commerciali, quali Stati Uniti, Canada, Giappone e Cina hanno già reso obbligatorio il marchio d'origine sulle loro importazioni.
Questo regolamento ha come obiettivo anzitutto la tutela dei consumatori, e dei produttori delle piccole e medie imprese, che si trovano a competere, ad armi impari, sul piano della forza di mercato, ma non certo della qualità, con le grandi multinazionali, in particolare nel settore del tessile-abbigliamento e calzaturiero.
A fronte dei processi di globalizzazione in atto occorrerà offrire sempre più ai consumatori informazioni dettagliate sulla provenienza delle merci e su tutta la filiera produttiva, dalle materie prime ai prodotti finiti, al fine di tutelare il potere di scelta dei consumatori e, quindi, la qualità dell'offerta.
Come non ricordare, a questo proposito, i casi sempre più numerosi di merci ritirate dal mercato in quanto pericolose per la salute stessa dei cittadini, dai giocattoli ai dentifrici, agli stessi prodotti di abbigliamento per la tossicità dei coloranti impiegati?
Voglio sottolineare che nel settore moda la qualità e l'eccellenza a livello mondiale sono rappresentate dalle produzioni delle piccole e medie imprese che caratterizzano, in particolare, la struttura produttiva italiana ed europea, grazie all'alta specializzazione e all'alto livello di professionalità raggiunto dalle nostre maestranze.
Non si devono poi trascurare le conseguenze negative provocate dal mercato dei falsi che spiazzano le produzioni diPag. 44qualità ed alimentano un circuito illegale fatto di sfruttamento della manodopera, lavoro in nero, evasione fiscale, con frequenti infiltrazioni della criminalità organizzata.
Per tutte queste considerazioni crediamo che il Governo debba fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per far approvare dal Consiglio Europeo la proposta di Regolamento sull'indicazione di origine di alcune categorie di prodotti di importazioni extracomunitarie e promuovere iniziative per favorire la tracciabilità del prodotto del tessile-abbigliamento e delle calzature a tutela, lo ripeto, e concludo, anzitutto di una corretta informazione e libertà di scelta dei consumatori e a tutela di una corretta competizione tra i produttori, contrastando il mercato dei falsi e delle contraffazioni.

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Pdl cost. n. 553 e abb. - Modificazione di articoli della parte secondadella Costituzione

Seguito dell'esame: 40 ore.

Relatori 40 minuti
Governo 40 minuti
Richiami al regolamento 15 minuti
Tempi tecnici 2 ore e 30 minuti
Interventi a titolo personale 6 ore e 53 minuti (con il limite massimo di 36 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 29 ore e 2 minuti
L'Ulivo 5 ore e 31 minuti
Forza Italia 4 ore e 4 minuti
Alleanza Nazionale 2 ore e 38 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 2 ore
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 1 ora e 56 minuti
Lega Nord Padania 1 ora e 34 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 1 ora e 31 minuti
La Rosa nel Pugno 1 ora e 28 minuti
Comunisti Italiani 1 ora e 27 minuti
Italia dei Valori 1 ora e 27 minuti
Verdi 1 ora e 24 minuti
Popolari-Udeur 1 ora e 23 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 1 ora e 12 minuti
Misto 1 ora e 27 minuti
(Movimento per l'Autonomia: 31 minuti;
Minoranze linguistiche: 26 minuti;
Repubblicani, Liberali,Riformatori: 15 minuti;
La Destra: 15 minuti)
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Mozioni nn. 1-00233 e 1-00227 - Disciplina fiscale applicabile alle società cooperative

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore e 15 minuti (*).

Governo 25 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 35 minuti
L'Ulivo 53 minuti
Forza Italia 39 minuti
Alleanza Nazionale 25 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 19 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 18 minuti
Lega Nord Padania 15 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 14 minuti
La Rosa nel Pugno 14 minuti
Comunisti Italiani 14 minuti
Italia dei Valori 14 minuti
Verdi 13 minuti
Popolari-Udeur 13 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 11 minuti
Misto 13 minuti
(Movimento per l'Autonomia: 5 minuti;
Minoranze linguistiche: 4 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti;
La Destra: 2 minuti)

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione di ciascuna mozione.

Pag. 47

Mozione n. 1-00241 - Scuse al Commissario europeo Mc Creevy e disciplina in materia di dichiarazioni dei ministri

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore e 15 minuti (*).

Governo 25 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 35 minuti
L'Ulivo 53 minuti
Forza Italia 39 minuti
Alleanza Nazionale 25 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 19 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 18 minuti
Lega Nord Padania 15 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 14 minuti
La Rosa nel Pugno 14 minuti
Comunisti Italiani 14 minuti
Italia dei Valori 14 minuti
Verdi 13 minuti
Popolari-Udeur 13 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 11 minuti
Misto 13 minuti(
Movimento per l'Autonomia: 5 minuti;Minoranze linguistiche: 4 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti;
La Destra: 2 minuti)

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Pag. 48

Ddl n. 3178 - Previdenza, lavoro e competitività

Tempo complessivo: 32 ore, di cui:

Discussione generale Seguito esame
Relatore 20 minuti 30 minuti
Governo 20 minuti 30 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti 15 minuti
Tempi tecnici 3 ore
Interventi a titolo personale 2 ore e 6 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 3 ore e 2 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 9 ore e 4 minuti 12 ore e 43 minuti
L'Ulivo 38 minuti 2 ore e 6 minuti
Forza Italia 1 ora e 23 minuti 2 ore e 8 minuti
Alleanza Nazionale 58 minuti 1 ora e 25 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 32 minuti 45 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 45 minuti 1 ora e 3 minuti
Lega Nord Padania 39 minuti 52 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 31 minuti 34 minuti
La Rosa nel Pugno 31 minuti 32 minuti
Comunisti Italiani 31 minuti 32 minuti
Italia dei Valori 31 minuti 32 minuti
Verdi 31 minuti 31 minuti
Popolari-Udeur 31 minuti 30 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 32 minuti 41 minuti
Pag. 49
Misto 31 minuti
(Movimento per l'Autonomia: 12 minuti;
Minoranze linguistiche: 9 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 5 minuti;
La Destra: 5 minuti)
32 minuti(
Movimento per l'Autonomia: 11 minuti;Minoranze linguistiche: 9 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 6 minuti;
La Destra: 6 minuti)

Ddl n. 2784 - Sfruttamento lavoratori irregolari

Discussione generale: 11 ore e 30 minuti

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 2 ore e 2 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 8 ore e 38 minuti
L'Ulivo 31 minuti
Forza Italia 1 ora e 18 minuti
Alleanza Nazionale 55 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 30 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 44 minuti
Lega Nord Padania 38 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 30 minuti
La Rosa nel Pugno 30 minuti
Comunisti Italiani 30 minuti
Italia dei Valori 30 minuti
Verdi 30 minuti
Popolari-Udeur 30 minuti
Pag. 50
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 32 minuti
Misto 30 minuti
(Movimento per l'Autonomia: 11 minuti;
Minoranze linguistiche: 9 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 5 minuti;
La Destra: 5 minuti)

Pdl n. 2068 - Commissione bicamerale italiani all'estero

Tempo complessivo: 17 ore e 30 minuti, di cui:

Discussione generale Seguito esame
Relatore 20 minuti 20 minuti
Governo 20 minuti 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 20 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 48 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 7 minuti (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 7 ore e 52 minuti 4 ore e 43 minuti
L'Ulivo 47 minuti 55 minuti
Forza Italia 41minuti 41 minuti
Alleanza Nazionale 36 minuti 26 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 33 minuti 19 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 33 minuti 19 minuti
Lega Nord Padania 32 minuti 15 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 32 minuti 15 minuti
La Rosa nel Pugno 32 minuti 14 minuti
Pag. 51
Comunisti Italiani 31 minuti 14 minuti
Italia dei Valori 31 minuti 14 minuti
Verdi 31 minuti 13 minuti
Popolari-Udeur 31 minuti 13 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 31 minuti 11 minuti
Misto 31 minuti
(Movimento per l'Autonomia: 12 minuti;
Minoranze linguistiche: 9 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 5 minuti;
La Destra: 5 minuti)
14 minuti(
Movimento per l'Autonomia: 6 minuti;Minoranze linguistiche: 4 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti;
La Destra: 2 minuti)

Ddl n. 3062 - Legge comunitaria per il 2007 e Doc. LXXXVII, n. 2 - Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2006 discussione congiunta sulle linee generali

Tempo complessivo: 11 ore e 30 minuti.

Relatore 20 minuti (complessivamente)
Governo 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 2 ore e 2 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 8 ore e 38 minuti
L'Ulivo 31 minuti
Forza Italia 1 ora e 18 minuti
Alleanza Nazionale 55 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 30 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 44 minuti
Lega Nord Padania 38 minuti
Pag. 52
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 30 minuti
La Rosa nel Pugno 30 minuti
Comunisti Italiani 30 minuti
Italia dei Valori 30 minuti
Verdi 30 minuti
Popolari-Udeur 30 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 32 minuti
Misto 30 minuti
(Movimento per l'Autonomia: 11 minuti;
Minoranze linguistiche: 9 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 5 minuti;
La Destra: 5 minuti)

Ddl n. 3062 - Legge comunitaria per il 2007

Seguito dell'esame: 7 ore e 30 minuti.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 40 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 9 minuti (con il limite massimo di 6 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 51 minuti
L'Ulivo 47 minuti
Forza Italia 49 minuti
Alleanza Nazionale 32 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 17 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 24 minuti
Lega Nord Padania 20 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 13 minuti
La Rosa nel Pugno 13 minuti
Pag. 53
Comunisti Italiani 12 minuti
Italia dei Valori 12 minuti
Verdi 12 minuti
Popolari-Udeur 12 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 16 minuti
Misto 12 minuti
(Minoranze linguistiche: 4 minuti;
Movimento per l'Autonomia: 4 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti;
La Destra: 2 minuti)

Doc. LXXXVII, n. 2 - Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2006

Seguito dell'esame: 3 ore.

Relatore 10 minuti
Governo 10 minuti
Richiami al regolamento e tempi tecnici 10 minuti
Interventi a titolo personale 28 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 2 ore e 2 minuti
L'Ulivo 24 minuti
Forza Italia 17 minuti
Alleanza Nazionale 11 minuti
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea 8 minuti
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) 8 minuti
Lega Nord Padania 6 minuti
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo 6 minuti
La Rosa nel Pugno 6 minuti
Comunisti Italiani 6 minuti
Italia dei Valori 6 minuti
Pag. 54
Verdi 6 minuti
Popolari-Udeur 5 minuti
DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI 5 minuti
Misto 8 minuti
(Minoranze linguistiche: 2 minuti;
Movimento per l'Autonomia: 2 minuti;
Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti;
La Destra: 2 minuti)

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. ddl 3169 - articolo 1 384 378 6 190 232 146 75 Appr.
2 Nom. articolo 2 389 386 3 194 234 152 75 Appr.
3 Nom. articolo 3 401 396 5 199 239 157 75 Appr.
4 Nom. articolo 4 405 402 3 202 240 162 74 Appr.
5 Nom. articolo 5 403 400 3 201 234 166 74 Appr.
6 Nom. articolo 6 405 402 3 202 234 168 74 Appr.
7 Nom. articolo 7 409 405 4 203 234 171 74 Appr.
8 Nom. articolo 8 406 402 4 202 232 170 74 Appr.
9 Nom. articolo 9 409 406 3 204 235 171 74 Appr.
10 Nom. articolo 10 413 409 4 205 236 173 74 Appr.
11 Nom. articolo 11 404 400 4 201 226 174 74 Appr.
12 Nom. articolo 12 415 411 4 206 235 176 74 Appr.
13 Nom. articolo 13 413 409 4 205 234 175 74 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. articolo 14 417 413 4 207 234 179 74 Appr.
15 Nom. articolo 15 418 416 2 209 237 179 74 Appr.
16 Nom. articolo 16 419 417 2 209 239 178 74 Appr.
17 Nom. articolo 17 421 419 2 210 240 179 74 Appr.
18 Nom. articolo 18 419 417 2 209 236 181 74 Appr.
19 Nom. ddl 3169 - voto finale 428 426 2 214 242 184 74 Appr.
20 Nom. ddl 3170 - Tab. 2.5 430 428 2 215 182 246 72 Resp.
21 Nom. Tab. 9.1 436 435 1 218 193 242 72 Resp.
22 Nom. Tab. 11.2 434 432 2 217 192 240 72 Resp.
23 Nom. Tab. 11.3 435 434 1 218 193 241 72 Resp.
24 Nom. Tab. 14.1 438 437 1 219 194 243 72 Resp.
25 Nom. Tab. 14.2 442 440 2 221 197 243 72 Resp.
26 Nom. Tab. 15.2 437 436 1 219 193 243 72 Resp.
INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. Tab. 16.1 443 442 1 222 197 245 72 Resp.
28 Nom. articolo 1 444 438 6 220 248 190 72 Appr.
29 Nom. articolo 2 441 439 2 220 242 197 72 Appr.
30 Nom. articolo 3 443 442 1 222 244 198 72 Appr.
31 Nom. articolo 4 443 442 1 222 244 198 72 Appr.
32 Nom. ddl 3170 - voto finale 440 440 221 243 197 72 Appr.
33 Nom. Moz. 1-225 Rigoni 434 417 17 209 325 92 72 Appr.
34 Nom. Moz. 1-237 Turco 441 355 86 178 260 95 72 Appr.
35 Nom. Moz. 1-174 Volontè e D'Agr= n.f. 430 419 11 210 413 6 72 Appr.
36 Nom. Moz. 1-173 Rampelli ed altri n.f. 431 418 13 210 416 2 72 Appr.
37 Nom. Moz. 1-235 Paoletti Tangheroni I 440 431 9 216 428 3 72 Appr.
38 Nom. Moz. 1-235 Paoletti Tangheroni II 439 437 2 219 202 235 72 Resp.
39 Nom. Moz. 1-236 Maroni 434 432 2 217 194 238 72 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 43
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. Moz. 1-238 Sereni ed altri 440 426 14 214 419 7 72 Appr.
41 Nom. Moz. 1-30 Lulli ed altri 426 416 10 209 411 5 72 Appr.
42 Nom. Moz. 1-34 D'Agr= ed altri 431 428 3 215 428 72 Appr.
43 Nom. Moz. 1-230 Pedrizzi ed altri 429 410 19 206 396 14 72 Appr.