ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00563

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 463 del 13/04/2011
Abbinamenti
Atto 7/00532 abbinato in data 05/05/2011
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00120
Firmatari
Primo firmatario: FRANZOSO PIETRO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/04/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FALLICA GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 13/04/2011
ALFANO GIOACCHINO POPOLO DELLA LIBERTA' 13/04/2011


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Stato iter:
25/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/05/2011
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
ILLUSTRAZIONE 25/05/2011
FRANZOSO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/05/2011
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
FRANZOSO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA'
COMMERCIO ROBERTO MARIO SERGIO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA
FALLICA GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 25/05/2011
CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/05/2011

DISCUSSIONE IL 05/05/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/05/2011

DISCUSSIONE IL 25/05/2011

ACCOLTO IL 25/05/2011

PARERE GOVERNO IL 25/05/2011

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/05/2011

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 25/05/2011

CONCLUSO IL 25/05/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00563
presentata da
PIETRO FRANZOSO
mercoledì 13 aprile 2011, seduta n.463

La V Commissione,

premesso che:


il Governo ha ribadito la necessità di promuovere politiche atte a colmare il divario tra le diverse aree del Paese con particolare riferimento allo sviluppo del Mezzogiorno teso anche a valorizzare la responsabilità dei territori e mettere a frutto tutte le energie presenti nel Paese;


dal 2008-2010 il Governo ha inteso promuovere una politica di sviluppo, che sulla base della inadeguata efficacia degli interventi effettuati per il Mezzogiorno nell'ultimo decennio tendesse a privilegiare interventi infrastrutturali e settoriali in una logica di concentrazione settoriale delle risorse;


la ricognizione effettuata con delibera Cipe n. 79 del 31 luglio ha messo in luce che le risorse FAS 2000-2006 assegnate alle regioni meridionali ammontavano a 16,057 miliardi di cui spesi solo il 38,2 per cento. In totale le risorse riprogrammabili variano da un minimo di 6,690 a 18,455 miliardi di euro;



il 26 novembre 2010 il Governo ha approvato il piano nazionale per il sud che ha come obiettivi:


a) creare le condizioni per il conseguimento di standard nazionali ed europei nei servizi essenziali per i cittadini del Sud: scuola, giustizia, sicurezza, acqua e rifiuti, cura degli anziani e dei bambini, trasporto;


b) far progredire l'unificazione nazionale e promuovere lo sviluppo del mercato interno del Sud attraverso la realizzazione di grandi infrastrutture di trasporto, soprattutto ferroviario;


c) garantire l'accesso alla banda ultralarga ad almeno il 50 per cento della popolazione residente nel Mezzogiorno;


d) consentire l'affermazione di tre - quattro grandi centri di ricerca di livello internazionale e promuovere l'innovazione delle imprese attraverso finanziamenti condizionati ai progressi compiuti dai progetti innovativi;


e) concentrare nello strumento del credito d'imposta gli interventi rivolti ad aiutare le imprese a superare le strozzature alla loro crescita, e promuovere il ricorso alla fiscalità di vantaggio introdotta con un'anticipazione del federalismo fiscale;


f) assicurare la messa in sicurezza, la tutela e la valorizzazione di risorse naturali e culturali attraverso un rafforzamento di centri nazionali di competenza dedicati a questi obiettivi;


il piano si basa su obiettivi realizzati attraverso otto grandi priorità. Lo sforzo è concentrato sull'attuazione di 3 Priorità strategiche di sviluppo su cui misurare, in un'ottica pluriennale, progressi strutturali di miglioramento delle condizioni di sviluppo del mezzogiorno:



a) infrastrutture, ambiente e beni pubblici;


b) competenze e istruzione;


c) innovazione, ricerca, competitività;



a queste si aggiungono 5 Priorità strategiche di carattere orizzontale:



a) sicurezza e legalità;


b) certezza dei diritti delle regole;


c) pubblica amministrazione più trasparente ed efficiente;


d) un sistema finanziario per il territorio (la banca del mezzogiorno);


e) sostegno mirato e veloce per le imprese, il lavoro e l'agricoltura;


da attuare rapidamente per creare nel Mezzogiorno un ambiente favorevole e pre-condizioni adeguate al pieno dispiegamento delle sue potenzialità di sviluppo;


l'attuazione del Piano nazionale per il sud si inserisce e completa la riforma in senso federale dello stato in quanto mira a dare ai territori da un lato maggiore autonomia e dall'altro maggiore responsabilizzazione. In questo contesto il Piano nazionale per il sud si attua attraverso l'approvazione del decreto legislativo ex articolo 16 della legge n. 42 del 2009 in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali (articolo 119 comma quinto della Costituzione), e l'adozione del decreto interministeriale ex articolo 22 della legge n. 42 del 2009 in materia di perequazione infrastrutturale;


i programmi regionali e nazionali dei fondi strutturali (FESR) e (FSE) presentavano al 31 dicembre 2010, un modesto livello di attuazione, con riferimento ai pagamenti pari al 9,33 per cento per il fondo FESR e al 10,80 per cento per il fondo FSE. Il fondo FESR ha impegni pari al 19,29 per cento mentre il FSE presenta impegni pari al 16,94 per cento;


occorre evitare il disimpegno a fronte di un obiettivo di spesa da certificare calcolato in circa 7 miliardi di euro di risorse comunitarie destinate alle aree del Mezzogiorno;


con delibera Cipe dell'11 gennaio 2011, il Governo ha dettato nuovi obiettivi criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate al fine di selezionarle ed attuare gli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013 in particolare, il Governo ha annunciato di voler riprogrammare i programmi regionali del FAS; riformando, al contempo, la governance dell'utilizzo dei fondi e introducendo lo strumento del contratto istituzionale di sviluppo che definisce tempi, modalità e responsabilità per l'attivazione degli investimenti finanziati con i fondi europei e nazionali destinati alle politiche di sviluppo e coesione territoriale, così come delineato nei documenti della Commissione europea relativi all'approvanda riforma della politica regionale dell'Unione europea;


il Consiglio dei ministri nella riunione del 9 febbraio 2011 ha preso atto del cronoprogramma presentato dal Ministro per i rapporti con le regioni e la coesione territoriale;


risulta fondamentale accelerare la spesa dei programmi dei fondi strutturali 2007-2013, allocando le risorse su progetti pronti a partire;


appare necessario avviare immediatamente una riprogrammazione in chiave strategica - dei programmi attuativi regionali (Par) dei fondi FAS 2007-2013, in linea con le priorità del piano nazionale per il sud,

impegna il Governo:

a promuovere ogni intervento utile a scongiurare il disimpegno di circa 7 miliardi di euro di risorse comunitarie, attraverso processi di concertazione con le regioni e concentrazione delle risorse su progetti infrastrutturali che presentano un livello di progettazione e di realizzazione tali da garantire l'immediato avvio dei cantieri, in grado di assicurare lavoro alle imprese e garantire la qualità della vita nei territori;


a rispettare il cronoprogramma delle attività propedeutiche alla riprogrammazione e alla concreta attuazione del piano nazionale per il sud presentato dal Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale al Consiglio dei Ministri del 9 febbraio 2011;


a concludere in tempi brevi, non oltre il 30 aprile 2011, il confronto con tutte le amministrazioni nazionali e regionali al fine di giungere in tempi certi alla stipula del contratti istituzionali di sviluppo;


ad assumere iniziative volte a promuovere, all'interno delle regole del patto di stabilità interno, meccanismi premiali a favore delle regioni che si impegnano a ridurre la spesa corrente a favore di quella in conto capitale;



a riformare la governance della politica nazionale di coesione e di sviluppo territoriale, finanziata con le risorse dei fondi strutturali e del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), affinché sia improntata all'efficienza, alla responsabilità e al rispetto degli impegni da stabilire nei contratti istituzionali di sviluppo, così come previsto nell'ambito della riforma della politica europea regionale.

(7-00563)

«Franzoso, Fallica, Gioacchino Alfano».