LENZI, MIOTTO, VANNUCCI, MARAN, QUARTIANI, GIACHETTI, ARGENTIN, BOSSA, BUCCHINO, BURTONE, D'INCECCO, GRASSI, MURER, PEDOTO, SARUBBI, SBROLLINI e LIVIA TURCO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
nella trasmissione Report di domenica 5 giugno 2011 il Ministro interrogato ha risposto a domande sulla carta acquisti detta social card e, in particolare, sulla sperimentazione che prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro a favore di enti caritativi nei comuni con più di 250.000 abitanti;
ai sensi del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, «la sperimentazione ha durata di dodici mesi a decorrere dalla data di concessione delle carte acquisti agli enti caritativi come selezionati. Per le risorse necessarie alla sperimentazione si provvede a valere sul Fondo di cui all'articolo 81, comma 29, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel limite massimo di 50 milioni di euro, che viene corrispondentemente ridotto»;
il Ministro interrogato ha dichiarato nell'intervista che gli utenti della sperimentazione dovranno avere un isee familiare pari a 3.000 euro annui, una cifra evidentemente non in grado di garantire la sopravvivenza. Par di comprendere che si pensa a persone in condizione di estrema povertà probabilmente anche senza fissa dimora e prive di reddito, persone che difficilmente si dotano della certificazione richiesta dall'isee;
non si comprende se nei territori dei comuni sopra i 250.000 abitanti sarà garantita comunque la carta acquisti, secondo i precedenti parametri, ai bambini sotto i tre anni e ai pensionati aventi i requisiti reddituali già previsti o, invece, se la sperimentazione sostituisce quanto fatto precedentemente;
dall'intervista rilasciata dal Ministro interrogato si evince che i comuni interessati dalla sperimentazione sarebbero già stati coinvolti nella scelta degli enti caritativi, definizione questa ancora non presente nel nostro ordinamento. Tale coinvolgimento è necessario in virtù del decreto ministeriale da emanarsi ai sensi del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e che deve fissare «le modalità di selezione degli enti caritativi destinatari delle carte acquisti e i criteri di attribuzione di quote del totale di carte disponibili per la sperimentazione, avuto riguardo alla natura no profit degli enti e alle loro finalità statutarie, alla diffusione dei servizi e delle strutture gestiti per il soddisfacimento delle esigenze alimentari delle persone in condizione di bisogno, al numero medio di persone che fanno riferimento ai servizi e alle strutture, al numero di giornate in cui il servizio è prestato»;
la ripetuta affermazione del Ministro interrogato di contrarietà alla costituzione di un diritto soggettivo sociale, a favore di un'idea di sussidiarietà che si vorrebbe contrapposta al riconoscimento di diritti, fa ritenere che l'intervento si configuri come un sostegno economico alla pregevole azione degli enti individuati e non si comprende, quindi, che scopo avrebbe la distribuzione di altre carte acquisti ai poveri utilizzatori delle mense -:
se quanto riportato in premessa corrisponda compiutamente alle intenzioni del Governo. (3-01689)