ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00335

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 121 del 27/01/2009
Firmatari
Primo firmatario: FRANCESCHINI DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
MINNITI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
D'ANTONA OLGA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
FERRARI PIERANGELO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
GIOVANELLI ORIANO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
LANZILLOTTA LINDA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
VASSALLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2009
STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO 28/01/2009


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/01/2009
Stato iter:
28/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/01/2009
Resoconto FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2009
Resoconto ROTONDI GIANFRANCO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO)
 
REPLICA 28/01/2009
Resoconto FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/01/2009

DISCUSSIONE IL 28/01/2009

SVOLTO IL 28/01/2009

CONCLUSO IL 28/01/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00335
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
martedì 27 gennaio 2009, seduta n.121

FRANCESCHINI, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, MINNITI, AMICI, BORDO, D'ANTONA, FERRARI, FONTANELLI, GIOVANELLI, LANZILLOTTA, LO MORO, NACCARATO, PICCOLO, POLLASTRINI, MAURIZIO TURCO, VASSALLO, ZACCARIA e STRIZZOLO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
nell'anno 2008 si è registrata la cifra più alta degli sbarchi sulle coste italiane. In particolare, l'isola di Lampedusa è stata raggiunta da 397 imbarcazioni che hanno trasportato, in condizioni drammatiche, 30.657 persone (18.908 in più del 2007), tra le quali 3.522 donne e 2.325 minori (1.170 in più del 2007);
la forte pressione migratoria ha messo alla prova le strutture che ospitano gli immigrati, a partire dal centro di Lampedusa, che dal febbraio 2006 è stato destinato al soccorso e alla prima accoglienza di coloro che giungono sull'isola. Questo centro, trasferito in una nuova struttura inaugurata il 1o agosto 2007, è in grado di ospitare 381 persone e, in condizioni di necessità, può contenerne, al massimo, 804. Eppure, nel corso del 2008, si sono raggiunte presenze superiori a 1.900, con un notevole disagio sia per gli immigrati che per gli operatori addetti;
il centro di Lampedusa, come gli altri centri di accoglienza, ai sensi della legge n. 563 del 1995 e del testo unico sull'immigrazione, è una struttura destinata a garantire un primo soccorso allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale. L'accoglienza nel centro è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire l'identità e la legittimità della permanenza sul territorio. In ogni caso, deve escludersi che nel centro di accoglienza possa realizzarsi il trattenimento dello straniero, che, ai sensi dell'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999, «può avvenire unicamente presso i centri di identificazione e di espulsione individuati ai sensi dell'articolo 14, comma 1, del testo unico»;
in linea con le disposizioni citate, il centro di Lampedusa, pur quando ha registrato i picchi di presenza, ha ospitato gli immigrati per un tempo assai contenuto, in genere 24/48 ore, giusto il tempo di procedere ai primi accertamenti sanitari e di identità e di organizzare il trasferimento presso altri centri di accoglienza della penisola, dove acquisire la posizione giuridica degli stranieri ed avviare le conseguenti procedure (tra le quali, la richiesta di asilo o l'espulsione). Per questa via, il centro di Lampedusa ha cominciato a rappresentare un «modello» di accoglienza umanitaria, osservato in ambito europeo ed internazionale, perché in grado di sostenere situazioni di emergenza con efficacia e con il necessario rispetto dei diritti umani;
il repentino trasferimento degli immigrati presso gli altri centri di accoglienza ha sempre evitato che si producesse o che si protraesse nel tempo il sovraffollamento del centro di Lampedusa (ipotesi insostenibile su molteplici piani), nel rispetto dei più elementari diritti di persone già ridotte in condizioni pietose. Non ha, invece, sottratto gli stessi immigrati, una volta sulla terra ferma, dalle norme rigorose stabilite verso chi arriva sul territorio, violando le procedure di ingresso. Ha aiutato, inoltre, a gestire un rapporto costruttivo, anche nei momenti più aspri, con gli abitanti di Lampedusa, sollecitati ad avere verso i più sfortunati capacità di accoglienza e di comprensione umana;
nell'ultimo mese, soprattutto attraverso le proteste degli abitanti di Lampedusa, si è avuta sempre più contezza che la funzione del centro stava cambiando. A conferma di questo, intervenivano sia il decreto del Ministro interrogato del 14 gennaio 2009, per il trasferimento a Lampedusa della commissione territoriale per l'asilo di Trapani, sia la notizia, confusa ma reiterata, dell'apertura a Lampedusa di un centro di identificazione ed espulsione, fortemente avversata dagli isolani;
il 23 gennaio 2009, una delegazione di parlamentari del Partito Democratico, si è recata personalmente a Lampedusa per visitare il centro di accoglienza. In quell'occasione ha potuto verificare che da giorni, per volontà dichiarata del Ministro interrogato, erano stati sospesi i consueti trasferimenti degli immigrati verso gli altri centri italiani, producendo così un sovraffollamento disumano del centro, costretto ad ospitare o, meglio, a «trattenere» oltre 1800 immigrati, la maggior parte dei quali giunti lì da quasi un mese;
la delegazione del Partito Democratico e, insieme, i giornalisti e gli operatori televisivi hanno visto, con i propri occhi, immigrati ridotti in condizioni pietose, malati stipati nell'infermeria o sotto la tenda, richiedenti asilo abbandonati nel centro, tutti costretti a vivere nel degrado di una struttura ormai difficilmente gestibile dai pur bravi e impegnati operatori del ministero dell'interno o dalle organizzazioni preposte. Non solo. Solo il giorno prima dell'arrivo della delegazione del Partito Democratico erano stati trasferiti presso altri centri i bambini e le donne (70 di queste spostate nel cuore della notte nella degradata base Loran, dove il Ministro interrogato si apprestava a decretare l'apertura di un centro di identificazione ed espulsione) ed i richiedenti asilo (uno dei pulmann veniva intercettato e bloccato, a testimonianza dell'accaduto, dagli abitanti dell'isola);
l'annunciata apertura a Lampedusa di un centro di identificazione ed espulsione lede profondamente il significato umanitario della struttura e grava sulla comunità degli abitanti, che, da giorni, protestano con forza contro una decisione che li emargina ed intacca l'immagine dell'isola. Va anche detto che si tratta, ad avviso degli interroganti, di un'ipotesi velleitaria, una mera boutade ideologica, che, alla prova dei fatti, si rivelerebbe assai costosa e difficilmente praticabile, sia per le garanzie che il diritto impone, che per i tempi di realizzazione delle procedure. In ogni caso, la realizzazione di un centro di identificazione ed espulsione a Lampedusa, oltre a costringere gli immigrati ad un «confino» disumano, in condizioni che si aggraverebbero in rapporto all'entità degli sbarchi, mette in forte dubbio il rispetto di alcuni principi fondamentali, in particolare - come ricordato in un recente appello di alcune organizzazioni - reca il rischio di detenzioni arbitrarie, di negare l'accesso alla giurisdizione, di rendere incerte le procedure di identificazione e accertamento dell'età, di praticare espulsioni collettive, di ledere il diritto di asilo -:
se il Ministro interrogato, in ragione della situazione descritta, intenda apprestare con sollecitudine il trasferimento degli immigrati attualmente presenti a Lampedusa presso gli altri centri della penisola, allo scopo di mettere fine al drammatico e disumano stato di invivibilità che lì si è realizzato, recuperando così il centro di Lampedusa alla funzione che ha finora svolto e, conseguentemente, offrendo garanzie sul rispetto delle norme e dei diritti umani.
(3-00335)
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

LAMPEDUSA E LINOSA, AGRIGENTO - Prov, SICILIA

EUROVOC :

attrezzatura sociale

cabotaggio marittimo

cittadino straniero

delegazione parlamentare

diritti umani

diritto alla giustizia

diritto d'asilo

esame medico

espulsione

immigrazione

migrante

partito politico

pronto soccorso