ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00738

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 540 del 24/10/2011
Abbinamenti
Atto 1/00701 abbinato in data 24/10/2011
Atto 1/00732 abbinato in data 24/10/2011
Atto 1/00735 abbinato in data 24/10/2011
Atto 1/00736 abbinato in data 24/10/2011
Atto 1/00739 abbinato in data 24/10/2011
Atto 1/00744 abbinato in data 26/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: LULLI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
PORTAS GIACOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2011
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2011
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2011
PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2011


Stato iter:
26/10/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/10/2011
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 26/10/2011
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/10/2011
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Resoconto MURO LUIGI FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto IANNACCONE ARTURO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/10/2011
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/10/2011
Resoconto LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI CATERINA MARCELLO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto PUGLIESE MARCO MISTO
Resoconto PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/10/2011

DISCUSSIONE IL 24/10/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/10/2011

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/10/2011

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/10/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/10/2011

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/10/2011

ACCOLTO IL 26/10/2011

PARERE GOVERNO IL 26/10/2011

DISCUSSIONE IL 26/10/2011

APPROVATO IL 26/10/2011

CONCLUSO IL 26/10/2011

Atto Camera

Mozione 1-00738
presentata da
ANDREA LULLI
testo di
lunedì 24 ottobre 2011, seduta n.540

La Camera,
premesso che:
l'8 luglio 2011 Iveco spa, società del gruppo Fiat Industrial, ha inviato alle rappresentanze sindacali unitarie di Irisbus Italia spa, stabilimento di Flumeri (Avellino), una lettera nella quale comunicava che intendeva cedere il ramo d'azienda costituito dallo stabilimento di Valle Ufita alla società Dr motor company dell'imprenditore molisano Massimo Di Risio;
le strategie di Dr automobiles groupe sono, soprattutto, orientate alla produzione di auto e soltanto marginalmente a quella di autobus gran turismo e componentistica per suv; pertanto, lo stabilimento irpino dovrebbe subire una profonda ristrutturazione degli impianti, testati oggi per una produzione fino a mille autobus in un anno;
l'Irisbus conta 700 dipendenti, con un indotto che supera i 300 addetti, e soltanto nel 2010 ha investito 8 milioni di euro nella ristrutturazione aziendale, che diventano 30 milioni, considerando l'insieme degli investimenti degli ultimi 5 anni;
Irisbus, partecipata al 100 per cento da Iveco spa, produce autobus in tutto il mondo, con stabilimenti in Brasile, India, Argentina, Cina, e cinque siti produttivi in Europa, a Annonay e Rorthais in Francia, Valle Ufita in Italia, Barcellona in Spagna e Vysoke Myto nella Repubblica Ceca;
solo per il sito italiano è stata annunciata la chiusura, attribuendone le ragioni agli effetti della grave crisi che ha colpito il mercato degli autobus urbani in Italia, le cui immatricolazioni hanno registrato una drastica riduzione, passando da 1.444 unità del 2006 a 1.113 del 2010, a 291 nel 2011;
nello stesso periodo la produzione complessiva dello stabilimento di Valle Ufita è scesa da 717 autobus nel 2006 a 472 nel 2010, mentre nei primi sei mesi del 2011 sarebbe arrivata a 145 autobus;
dopo il taglio del personale, passato da 1.400 a 700 addetti, due terzi dei quali sono in cassa integrazione da mesi, Fiat è passata direttamente alla chiusura dello stabilimento, sancendo l'uscita di Fiat, solo in Italia, dalle produzioni per il trasporto pubblico;
in risposta all'interrogazione n. 5-05168 dell'onorevole Andrea Lulli, riguardante la continuità produttiva dello stabilimento Irisbus di Flumeri, il rappresentante del Governo ha affermato che il Ministero dello sviluppo economico avrebbe seguito, fin dal mese di luglio 2011, la situazione che si è creata sul territorio in seguito alla decisione del gruppo Fiat Industrial di cedere il ramo di azienda Irisbus di Flumeri, autorizzando, attraverso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la corresponsione del trattamento d'integrazione salariale per un massimo di 818 unità lavorative, per il periodo dal 30 agosto 2010 al 29 agosto 2011;
il 21 settembre 2011, il Ministro dello sviluppo economico ha convocato Fiat Industrial, Anfia e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per esaminare le problematiche della società Irisbus di Valle Ufita, incontro che si è concluso con la proposta rivolta a Irisbus di continuare l'attività produttiva fino al 31 dicembre 2011, per consentire nel frattempo la ricerca di eventuali imprenditori interessati all'acquisizione del sito, oltre a Dr motor company, e la ricollocazione di un'ulteriore parte dei lavoratori interessati presso altre aziende del gruppo Fiat Iveco e il possibile utilizzo di ammortizzatori sociali, per la rimanente quota dei dipendenti;
a seguito del rifiuto unanime di tale soluzione da parte dei lavoratori e della conferma della necessità che la gestione della vicenda venga assunta Presidenza del Consiglio dei ministri, anche «al fine di rivendicare la definizione e il finanziamento del piano nazionale trasporti, unica soluzione per mantenere in Valle Ufita il sito produttivo del settore bus», la società Irisbus ha aperto, il 30 settembre 2011, la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito. Le organizzazioni sindacali provinciali e la rappresentanze sindacali unitarie hanno, di conseguenza, chiesto all'azienda l'incontro procedurale, previsto dall'articolo 4 della legge n. 223 del 1991;
in occasione dello svolgimento del citato atto di sindacato ispettivo si è appreso, inoltre, che per il Governo:
a) la definizione di un piano nazionale dei trasporti, seppure assolutamente necessario in relazione all'oggettiva obsolescenza del parco autobus nazionale, difficilmente potrà contribuire alla risoluzione della vertenza Irisbus per l'oggettiva carenza di risorse già destinate al fondo trasporto pubblico locale istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la realizzazione di un piano organico di rinnovo del parco e per le regole volte alla realizzazione di bandi europei che non consentono riserve per l'industria nazionale;
b) la richiesta di assumere iniziative per stanziare una congrua quota di risorse nazionali e regionali al rinnovo del parco vetture delle aziende operanti nel settore del trasporto pubblico su rotaia e su gomma non è prevista dal piano per il Sud, approvato dal Consiglio dei ministri del 26 novembre 2010, che ha individuato una priorità nelle grandi opere ferroviarie e viarie per rafforzare i collegamenti tra il Nord e il Sud del Paese, destinando ad esse 1,6 miliardi di euro delle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate - attualmente denominato fondo per lo sviluppo e la coesione;
c) ove fosse considerato prioritario, le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate potrebbero essere destinate anche al finanziamento del rinnovo del parco vetture delle aziende operanti nel settore del trasporto pubblico su gomma, fatta salva la normativa nazionale ed europea in materia di aiuti di stato;
d) le risorse nazionali del fondo per le aree sottoutilizzate, allo stato attuale, sono coinvolte nei processi di attuazione delle manovre finanziarie di luglio ed agosto 2011 sul contenimento della spesa pubblica;
la chiusura dello stabilimento di Flumeri esaspera le tensioni sociali e incrina, ulteriormente, i rapporti con le parti sociali, determinando un vero e proprio terremoto sociale nella Valle Ufita e, più in generale, nella provincia di Avellino, che già registra 80.000 disoccupati;
in Italia, gli autobus del trasporto pubblico che continuano a circolare, pur non essendo a norma rispetto agli standard di legge in materia di emissioni inquinanti e di ammodernamento del parco circolante, sono almeno ventimila;
la totale mancanza di una chiara politica industriale nel nostro Paese che individui priorità, regole e risorse cui tutti i soggetti interessati dovrebbero sentirsi coinvolti e vincolati, rende possibili le più imprevedibili scelte dei diversi gruppi industriali, senza che questo possa essere tempestivamente gestito nell'interesse più generale dell'economia e dell'occupazione nazionale;
dopo la chiusura degli impianti di Termini Imerese e Imola, il gruppo Fiat si accinge a dismettere anche l'unico stabilimento che produce autobus in Italia, in un preoccupante crescendo di disimpegno produttivo nel nostro Paese, strategia che non sembra vedere l'assunzione da parte del Governo della necessaria e incisiva azione di interlocuzione per la salvaguardia delle produzioni nazionali, soprattutto nei settori a più alto fattore qualitativo e tecnologico. L'esempio dei Governi dei principali Paesi industrializzati, quali la Germania, la Francia o gli Stati Uniti, tuttora, non viene seguito nel nostro Paese;
la gravità di tali scelte industriali e della mancata elaborazione di una politica industriale assumono i caratteri della tragedia economica e sociale in aeree già duramente provate, come quelle del Mezzogiorno;
l'Italia ha esercitato per decenni un ruolo primario nella produzione industriale di autobus e appare paradossale che tale patrimonio possa essere disperso, proprio in una fase dove sono sempre più evidenti, da un lato, i problemi del nostro trasporto pubblico locale e, dall'altro, la consapevolezza della necessità di un riequilibrio modale nei sistemi di trasporto a favore dei mezzi collettivi;
sarebbe grave e inaccettabile che il Governo accettasse eventuali veti da parte della Fiat riguardo alla volontà di altri grandi operatori industriali, anche stranieri, di rilevare gli impianti di Flumeri volti a consentire la continuità operativa degli impianti e delle produzioni di mezzi di trasporto pubblico,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative immediate per garantire la continuità della produzione di autobus e i posti di lavoro nello stabilimento Irisbus di Flumeri, dando immediatamente il via libera ad altri eventuali investitori, anche stranieri, che volessero rilevare il ramo di azienda Irisbus di Flumeri;
a prevedere nei prossimi provvedimenti di carattere economico e finanziario un impegno di risorse finalizzate al sostegno di un piano nazionale del trasporto pubblico, che valorizzi il sistema industriale nazionale di produzione, stimolando innovazione di prodotto e sostenibilità nella propulsione dei motori;
a convocare un tavolo nazionale, con i vertici del gruppo Fiat, per verificare le reali intenzioni riguardo agli impegni assunti il 13 febbraio 2011 nell'incontro tra il gruppo medesimo e il Governo, nel corso del quale i vertici dell'azienda si erano impegnati a investire 20 miliardi di euro in Italia e a proseguire negli obiettivi di sviluppo, che prevedevano la crescita della produzione nel nostro Paese da 650 mila a 1 milione e 400 mila auto.
(1-00738) «Lulli, Colaninno, Fadda, Froner, Marchioni, Martella, Mastromauro, Peluffo, Portas, Quartiani, Sanga, Scarpetti, Federico Testa, Vico, Zunino, Bossa, Graziano, Iannuzzi, Mario Pepe (PD)».