Atto Camera
Mozione 1-00607
presentata da
LORENZO CESA
testo di
lunedì 28 marzo 2011, seduta n.453
La Camera,
premesso che:
gli eccezionali eventi del maltempo che hanno colpito l'intero territorio marchigiano, hanno provocato vittime e danni ingentissimi alle strutture civili stimati in 462 milioni di euro, senza considerare quelli all'agricoltura che sono in corso di definizione in quanto rientranti nelle «calamità naturali», ma che si prevede raddoppino la stima;
secondo quanto riportato dalle fonti di stampa, la direttiva concernente gli indirizzi applicativi della Presidenza del Consiglio dei ministri relativi al cosiddetto «milleproroghe», ovvero all'attuazione del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, stabilirebbe che le regioni colpite da calamità avranno l'obbligo (non quindi la facoltà) di reperire i fondi necessari per gli interventi di emergenza e ricostruzione, attraverso una rigida sequenza di misure fiscali, ricadenti tutte sulla stessa comunità regionale;
in particolare, sarebbe posto a carico della regione l'onere:
a) di reperire le risorse all'interno del proprio bilancio;
b) qualora il bilancio non sia sufficiente, di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali e delle aliquote fino al limite massimo consentito;
c) qualora le risorse al punto b) non siano sufficienti, di elevare ulteriormente l'imposta regionale sulla benzina sino ad un massimo di 5 centesimi per litro in più rispetto al massimo consentito;
per quanto riguarda il punto a) delle misure previste nella direttiva, è evidente l'impossibilità di reperire risorse all'interno del bilancio regionale in conseguenza dei tagli sui trasferimenti da parte dello Stato operati dal decreto-legge n. 78 del 2010 stimati in 179 milioni di euro rispetto ai 220 erogati nell'anno precedente;
per quanto riguarda l'Irap si evidenzia che l'aliquota è già elevata al 4,73 per cento; a fronte della misura massima prevista del 4,82 per cento, un ulteriore innalzamento dell'aliquota graverebbe in modo insostenibile sulle imprese marchigiane già sofferenti per la crisi economica e duramente danneggiate dagli eventi alluvionali;
per quanto concerne l'addizionale regionale all'IRPEF, la regione Marche ha già utilizzato la leva fiscale per i redditi medio alti, per cui un innalzamento dell'aliquota al limite massimo consentito dell'1,4 per cento peserebbe in grandissima parte sui redditi dei ceti sociali meno abbienti;
dalle notizie diffuse dagli organi di stampa emergerebbe che, secondo la direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, solo dopo che saranno attuate dalla regione tutte queste misure, sarà possibile attivare il Fondo nazionale di protezione civile;
tale criterio non è condivisibile in quanto impone alla regione di adottare obbligatoriamente tutte le misure suddette per poter accedere al Fondo nazionale di protezione civile;
tale impostazione, se confermata, risulterebbe profondamente ingiusta verso comunità duramente colpite da eventi calamitosi, in quanto farebbe venire meno principi di solidarietà, comune responsabilità ed equità di trattamento;
l'interpretazione del decreto-legge n. 225 del 2010, come definita dalla direttiva del Consiglio dei ministri, evidenzia profili di dubbia legittimità costituzionale;
è interesse preminente della regione rispondere con immediatezza alle esigenze delle popolazioni colpite rimborsando prioritariamente alle amministrazioni locali le spese di somma urgenza sostenute nella fase di prima emergenza e intervenendo a favore delle aziende per consentire l'immediata ripresa delle attività produttive;
con risoluzione unitaria del consiglio regionale delle Marche del 22 marzo 2011, il governo della regione Marche è stato impegnato:
1) a ricercare e a concertare nella Conferenza Stato-regioni una azione unitaria e solidale, nei confronti della regione Marche e delle regioni colpite dal maltempo come Abruzzo e Basilicata per una richiesta articolata e motivata al Governo affinché vi sia per un intervento di totale sostegno economico e finanziario;
2) ad assumere tutte le iniziative opportune e necessarie affinché il Governo:
a) escluda dal patto di stabilità le spese causate dai fenomeni alluvionali riguardanti: la messa a norma degli edifici pubblici, con particolare riguardo alle scuole e gli interventi di messa in sicurezza della viabilità e della tutela del territorio necessari a seguito degli eventi calamitosi;
b) renda possibile effettuare i pagamenti relativi alle opere realizzate e finanziate da altri enti,
impegna il Governo
a rivedere l'applicazione della disposizione recata dal decreto-legge n. 225 del 2010 (così come sollecitano anche tutte le istituzioni locali, le categorie economiche e le forze sociali) affinché vengano rese subito disponibili le risorse necessarie sia per gli interventi emergenziali, sia per quelli destinati a consentire la prosecuzione delle attività da parte delle aziende, la messa in sicurezza del territorio, il rilancio delle funzioni vitali della comunità, così come avvenuto per il Veneto, Liguria e Campania e per gli altri territori purtroppo recentemente colpiti da fenomeni analoghi, almeno fino all'entrata in vigore dei decreti attuativi del federalismo e dell'individuazione, auspicabile, di meccanismi finanziari compensativi del quadro complessivo contabile, e a consentire alla regione Marche di poter liberare risorse con proprie strategie di bilancio.
(1-00607)
«Cesa, Franceschini, Della Vedova, Di Pietro, Tabacci, Ciccanti, Galletti, Adornato, Binetti, Bosi, Capitanio Santolini, Enzo Carra, Compagnon, De Poli, Delfino, Dionisi, Anna Teresa Formisano, Libè, Lusetti, Mantini, Marcazzan, Mereu, Mondello, Naro, Occhiuto, Pezzotta, Poli, Rao, Ria, Ruggeri, Scanderebech, Nunzio Francesco Testa, Agostini, Giovanelli, Merloni, Vannucci, Favia, Lanzillotta».