ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00520

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 415 del 11/01/2011
Abbinamenti
Atto 1/00486 abbinato in data 12/01/2011
Atto 1/00515 abbinato in data 12/01/2011
Atto 1/00516 abbinato in data 12/01/2011
Atto 1/00518 abbinato in data 12/01/2011
Atto 1/00521 abbinato in data 12/01/2011
Atto 6/00052 abbinato in data 12/01/2011
Atto 6/00053 abbinato in data 12/01/2011
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 11/01/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
CAVALLOTTO DAVIDE LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
DAL LAGO MANUELA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
DI VIZIA GIAN CARLO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
FOLLEGOT FULVIO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
ISIDORI ERALDO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
MAGGIONI MARCO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
MOLGORA DANIELE LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
PASTORE MARIA PIERA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
PIROVANO ETTORE LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 11/01/2011
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 11/01/2011


Stato iter:
12/01/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2011
Resoconto MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/01/2011
Resoconto PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GASBARRA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PAGANO ALESSANDRO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO
Resoconto TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BUONFIGLIO ANTONIO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BACCINI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/01/2011

RITIRATO IL 12/01/2011

CONCLUSO IL 12/01/2011

Atto Camera

Mozione 1-00520
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
testo di
martedì 11 gennaio 2011, seduta n.415

La Camera,

premesso che:

l'attentato del 31 dicembre 2010 contro la Chiesa dei santi ad Alessandria d'Egitto ha mostrato l'acuirsi del fenomeno diffuso della violenza e persecuzione dei cristiani nel mondo;

precedendo gli eventi drammatici dell'attentato terrorista contro la comunità cristiano copta, Sua Santità Benedetto XVI nel tradizionale discorso prenatalizio alla curia romana aveva rivolto un appello a tutte le persone con responsabilità politica e religiosa perché si fermi la cristianofobia. Durante l'Angelus del 1o gennaio 2010 il Papa Benedetto XVI, tornando sull'argomento, mostrando una sensibile preoccupazione per la crescita esponenziale dei fenomeni di persecuzione dei cristiani nel mondo, ha ribadito come oggi si assiste a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall'altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza;

il Ministro degli affari esteri Franco Frattini il giorno dopo la strage di Alessandria d'Egitto è intervenuto con una richiesta ufficiale all'Unione europea affinché porti avanti iniziative in difesa della libertà religiosa e prenda posizione contro l'escalation di violenza che colpisce i cristiani. Il Ministro ha, inoltre, sottolineato come il tema della protezione dei cristiani che sono vittime di una vera e propria persecuzione in tanti Paesi richiede un'azione concreta dell'Europa, auspicando che già dal mese di gennaio 2011 il Consiglio dei Ministri degli esteri esamini l'argomento, discuta, tragga delle conclusioni e delle decisioni;

contrariamente a quanto comunemente si pensa, è stato di gran lunga il Novecento il secolo del più grande massacro di cristiani. Nel periodo che va dalla Rivoluzione francese a oggi, ma in particolare nel XX secolo, sono state scatenate persecuzioni mai viste in 2.000 anni per ferocia, vastità, durata e quantità di vittime. Ben 45.500.000 sono stati i martiri cristiani di questo secolo. Il fenomeno è stato ben illustrato in un articolo del professor Ernesto Galli della Loggia in un editoriale apparso su Il Corriere della Sera del 14 maggio 2000;

secondo il rapporto annuale sulla libertà religiosa nel mondo dell'associazione «Aiuto alla Chiesa che soffre», risulta che sono più di 60 le nazioni nel mondo dove si verificano gravi violazioni del diritto alla libertà religiosa dei propri cittadini;

è necessario prendere atto che le comunità cristiane locali possono essere considerate come fattori eversivi da parte di alcuni sistemi politici con base democratiche deboli, proprio perché per la loro stessa esistenza diffondono una religione, una cultura e un sistema di vita fondati sul valore assoluto della persona umana, quindi sulla libertà, l'eguaglianza di tutti di fronte allo Stato, la parità dei diritti tra uomo e donna, la democrazia e la giustizia sociale;

il diritto alla libertà religiosa è un elemento che bisogna garantire ad ogni persona, così come la libertà di parola e di espressione;

se la libertà religiosa, di credenza e di coscienza è un diritto inviolabile consolidato nella cultura del popolo italiano e riconosciuto in modo inequivocabile dal combinato disposto degli articoli 3, 8, 19 e 20 della Costituzione, è innegabile che il patrimonio storico culturale del nostro Paese affonda le proprie radici nella civiltà e nella tradizione cristiana;

la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, sancisce all'articolo 18 che «ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti»;

scrive Olga Matera su Limes: «Il cristianesimo è la religione oggi più perseguitata del mondo. Conta migliaia di vittime; i suoi fedeli subiscono torture e umiliazioni di ogni tipo. Ma l'opinione pubblica occidentale, proprio quella di cultura cristiana, non concede a questo dramma alcuna attenzione»;

si constata purtroppo tristemente come la cronaca più recente continui a testimoniare la tragica condizione di paura e di pericolo in cui vive in molte parti del mondo chi professa e testimonia la fede cristiana, in particolar modo in quei Paesi dove vige la sharia (complesso di norme religiose, giuridiche e sociali direttamente fondate sulla legge coranica). Basti pensare al recente caso del Pakistan, dove Asia Bibi, donna cristiana era stata condannata a morte per blasfemia;

si ricorda come negli ultimi 30 anni molti Paesi islamici sono stati investiti da movimenti fondamentalisti che hanno fatto sì che quegli stessi Paesi reintroducessero i precetti della legge islamica precedentemente esclusi dalla propria giurisdizione. Così è avvenuto in Kuwait, Libia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Nel 1990 il Pakistan ha reintrodotto la dottrina penale islamica che era stata abolita 200 anni prima. Altri regimi più integralisti, come Iran, Arabia Saudita e Sudan, sono giunti ai risultati più estremi, approvando vere e proprie costituzioni islamiche;

nei Paesi islamici il ruolo del Parlamento è, quindi, assolutamente marginale, mentre quello degli ulema e delle scuole coraniche a cui appartengono, uniche depositarie dell'interpretazione e della corretta applicazione della legge, è immutabile;

si ritiene che tutti i rapporti, sia politici che economico-commerciali, intrattenuti dal nostro Paese e dagli altri Paesi dell'Unione europea con partner internazionali, non debbano mai prescindere dalla valutazione del rispetto dei diritti umani in quei Paesi e dalle condizioni di vita delle loro popolazioni;

un'Europa che rinuncia alle sue stesse radici non può essere altro che un progetto fallimentare, proprio per la fragilità valoriale su cui si fonda;

l'integrazione europea, per essere non solo formale, ma anche sostanziale e valoriale, deve fondarsi su un rispetto delle identità che contraddistinguono i popoli europei. L'Europa non può ignorare da dove deriva la sua stessa democrazia. È, infatti, innegabile che sia proprio la tradizione cristiana ad aver consegnato alla storia il moderno concetto di persona (cioè dell'individuo che in quanto tale, prima ancora di essere cittadino, è portatore di dignità e di diritti), principio recepito come fondante da tutte le Costituzioni laiche degli Stati membri dell'Unione europea. Un'Europa che rinuncia alla propria anima è destinata a morire. Relegare la religione alla sfera privata, escludendo la tradizione religiosa dell'Europa dal dialogo pubblico, è un grave errore che rischia di far precipitare le nuove generazioni in un vuoto valoriale,

impegna il Governo:

ad adoperarsi, direttamente e attraverso l'Unione europea, per verificare e monitorare la condizione dei cristiani nei Paesi in cui essi costituiscono una minoranza e a valutare l'opportunità di subordinare ogni ulteriore rapporto di carattere politico o economico con tali Paesi all'effettiva tutela da parte loro delle minoranze cristiane presenti sul loro territorio;

ad istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un «osservatorio sulla condizione dei cristiani nel mondo», che avrà, tra le altre, funzioni di consulenza al Governo, come quella di valutare il prosieguo delle relazioni diplomatiche, in particolare quelle relative alla cooperazione allo sviluppo che implicano l'erogazione di fondi da parte del bilancio statale, con i Paesi che non garantiscono il rispetto dei diritti delle minoranze cristiane e/o non hanno sottoscritto la Convenzione Onu dei diritti dell'uomo;

a richiedere in ambito internazionale, sempre di concerto con i partner dell'Unione europea, la rimozione delle limitazioni dei diritti umani e della libertà religiosa per le minoranze religiose in quegli Stati dove vige la sharia;

a promuovere con i partner dell'Unione europea un'iniziativa per rafforzare il dialogo già esistente tra Unione europea e Stati islamici, al fine di riprendere un confronto sul rispetto dei diritti umani fondamentali in quei Paesi.

(1-00520)
«Reguzzoni, Polledri, Laura Molteni, Montagnoli, Luciano Dussin, Fogliato, Lussana, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bonino, Bragantini, Buonanno, Callegari, Caparini, Cavallotto, Chiappori, Comaroli, Consiglio, Crosio, Dal Lago, D'Amico, Desiderati, Di Vizia, Dozzo, Guido Dussin, Fava, Fedriga, Follegot, Forcolin, Fugatti, Gidoni, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Isidori, Lanzarin, Maggioni, Molgora, Nicola Molteni, Munerato, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Pirovano, Rainieri, Rivolta, Rondini, Simonetti, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli, Volpi».