ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00385

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 335 del 10/06/2010
Abbinamenti
Atto 1/00366 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00386 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00387 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00388 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00389 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00390 abbinato in data 14/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 10/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 10/06/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 10/06/2010
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 10/06/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 10/06/2010


Stato iter:
15/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/06/2010
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/06/2010
Resoconto TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 15/06/2010
Resoconto BUONFIGLIO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/06/2010
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
Resoconto COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO
Resoconto NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA
Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BECCALOSSI VIVIANA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 14/06/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/06/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/06/2010

DISCUSSIONE IL 14/06/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/06/2010

NON ACCOLTO IL 15/06/2010

PARERE GOVERNO IL 15/06/2010

DISCUSSIONE IL 15/06/2010

RESPINTO IL 15/06/2010

CONCLUSO IL 15/06/2010

Atto Camera

Mozione 1-00385
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
testo di
giovedì 10 giugno 2010, seduta n.335

La Camera,
premesso che:
la crisi che ormai da mesi sta gravemente interessando i principali settori dell'agricoltura sta colpendo duramente i nostri agricoltori, senza che all'orizzonte si intravedano vie di uscita. È una situazione che diventa ogni giorno sempre più difficile e complessa e, soprattutto davanti al disinteresse del Governo, che, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, non ha compreso la reale portata dei problemi delle imprese agricole, c'è bisogno di politiche e strategie economiche di ampio respiro che coinvolgono tutto il sistema produttivo del Paese;
in questa fase l'agricoltura è stata pesantemente interessata dalla crisi, il che ha causato tre effetti principali: la diminuzione del fatturato delle imprese, il peggioramento del margine di filiera e della forbice tra prezzo al consumo e prezzo agricolo alla produzione e la diminuzione dei redditi;
le imprese devono fronteggiare una situazione pesantissima: i costi produttivi sono arrivati a livelli insostenibili, gli oneri sociali sono sempre più gravosi, mentre i prezzi sui campi continuano a scendere in maniera preoccupante e gli adempimenti burocratici creano non poche difficoltà. I redditi, nonostante la crescita del 2008, scontano i crolli registrati negli ultimi anni. Le risposte del Governo sono state, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, parziali, riduttive o sbagliate;
la Confederazione italiana agricoltori rileva che il calo complessivo per i prezzi agricoli all'origine, ad aprile 2010, è stato del 4,5 per cento. E questo fa seguito ad una flessione del 9,6 per cento nel mese di marzo 2010 e del 13,4 per cento del 2009. Una caduta libera che, sommata all'aumento dei costi produttivi, contributivi e burocratici, ha determinato un taglio netto (meno 20,6 per cento solo nel 2009) dei redditi degli agricoltori, sempre più in grande affanno;
in Italia l'incremento dei prezzi nel settore agroalimentare è determinato, oltre che da fattori strutturali, quali l'eccessiva lunghezza delle filiere produttive, la scarsa propensione all'associazionismo tra produttori, l'inadeguatezza e arretratezza delle infrastrutture logistiche e di trasporto, la scarsa informazione dei consumatori, anche dalla proliferazione dei comportamenti speculativi;
l'incremento dei prezzi al consumo ha creato una ricchezza che si è dissipata nella filiera produttiva, senza arrivare al primo anello della catena, ovvero al produttore agricolo e zootecnico. Al contempo, a causa dell'aumento dei prezzi di acquisto dei fattori di produzione, sopportato dalle aziende agricole, la redditività delle stesse si è ridotta drasticamente. Gli attori che hanno subito maggiormente gli effetti del rialzo dei prezzi sono stati, quindi, gli estremi della filiera produttiva: il consumatore e il produttore;
bisogna dare un sostegno agli agricoltori e ai destinatari finali dei prodotti, ovvero ai consumatori: i primi devono poter vedere assicurate condizioni necessarie per poter competere sui mercati, a fronte di un adeguato investimento, mentre ai secondi è doveroso garantire il diritto ad una trasparente informazione, unitamente alla corretta formazione del prezzo;
è da sottolineare anche la carenza di efficaci meccanismi di monitoraggio e di controllo dei prezzi dei prodotti agroalimentari, nonché la fragilità dell'apparato ispettivo e sanzionatorio;
la fragilità dell'organizzazione della filiera distributiva e la scarsa propensione all'aggregazione in determinate aree regionali e subregionali meridionali, dove il contesto ambientale è fortemente influenzato dalla criminalità organizzata (ma ormai si registrano infiltrazioni criminali anche in alcuni importanti mercati del Centro-Nord), la quale ha assunto un ruolo centrale nel controllo dei mercati ortofrutticoli e florovivaistici, nella gestione delle fasi di intermediazione logistica e del trasporto, nella proprietà diretta di ipermercati e di diverse attività di ristorazione, con possibilità enormi di incidere sulla fissazione dei prezzi dei prodotti e di promuovere condotte monopolistiche;
oltre a un prezzo equo, la seconda condizione da garantire per il consumatore è un'adeguata informazione, tale da permettergli di compiere scelte consapevoli al momento dell'acquisto. A questo proposito la tracciabilità del prodotto risulta fondamentale nella sua funzione di garante della sicurezza alimentare e della qualificazione del prodotto stesso. Infatti, la possibilità di identificare, documentare e comunicare tutti i percorsi che un prodotto segue, dal primo momento fino all'acquisto da parte del consumatore, può portare alla realizzazione di un chiaro ed inequivocabile elemento identificativo (etichetta), che, oltre ad accompagnare il prodotto di qualità, deve anche saper giustificare le difformità tra i prezzi e lasciare la scelta finale e informata all'utente;
il reddito dei produttori agricoli italiani, secondo i dati 2009 resi noti dall'Eurostat, ha segnato un calo del 20,6 per cento rispetto al 2008. Il quadro risulta ancora più grave se si prende in esame il periodo 2000-2009: in dieci anni nelle campagne è stato bruciato quasi il 36 per cento dei redditi, a fronte di una crescita di oltre il 5 per cento della media europea;
l'attuale situazione economica ha influito negativamente sui redditi degli agricoltori, ma ha costituito un ulteriore ostacolo per i giovani imprenditori agricoli. In Italia il ricambio generazionale in agricoltura permane sempre ai livelli più bassi d'Europa. Il numero dei conduttori agricoli sotto i 40 anni rappresenta il 6,9 per cento, con un costante trend in diminuzione dagli anni 2000. Di contro quelli con età superiore a 65 anni sono oltre il 44 per cento del totale;
occorre, per questo motivo, sviluppare politiche ed interventi che diano impulso all'imprenditoria giovanile, affinché si favorisca sia il ricambio generazionale che la ristrutturazione fondiaria, per costituire nuove imprese agricole di più grandi dimensioni ed indirizzi produttivi, al fine di garantire una soddisfacente sostenibilità economica;
nel nostro Paese sussistono, infatti, molte difficoltà legate all'insediamento giovanile. Tra queste ci sono la scarsa mobilità fondiaria e l'accesso al bene terra, gli alti costi di avviamento, l'incertezza delle prospettive economiche, la scarsità di formazione e di servizi di consulenza adeguati. Ostacoli ai quali si aggiungono gli oneri amministrativi connessi all'esercizio dell'attività agricola, gli elevati prezzi di affitto e di acquisto dei terreni, gli alti costi dei macchinari e, in generale, degli investimenti;
nonostante l'impegno unanime svolto della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, per individuare le migliori soluzioni per affrontare la crisi e rafforzare tale settore, c'è sempre stato il problema di coprire le necessarie risorse finanziarie. Si possono elaborare i migliori progetti, ma, se sono insufficienti le risorse, il lavoro diventa inutile e le varie proposte si arrestano;
ogni manovra varata da parte del Governo non ha fatto altro che tagliare risorse vive all'agricoltura. La legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria per il 2010), ha tolto agli agricoltori risorse per oltre un miliardo di euro, tra cui 450 milioni di euro dei fondi per le aree sottoutilizzate, 550 milioni di euro per la cancellazione del «bonus gasolio» e la fine delle agevolazioni contributive a favore degli agricoltori nelle zone montane e svantaggiate a decorrere dal 1o agosto 2010. A questi si aggiungono il crollo dei prezzi sui campi (meno 13,4 per cento nel 2009), gli aumenti dei costi produttivi, contributivi e burocratici (oltre il 10 per cento) e la caduta verticale dei redditi (meno 20,6 per cento). Il quadro - confermato sia dall'Istat che dall'Ismea - è chiaro: il mondo agricolo è in piena emergenza;
con il fondo di solidarietà nazionale, così come sottofinanziato dalla legge finanziaria per il 2010, non si copre neanche il 30 per cento delle necessità;
in particolare, la filiera bieticolo-saccarifera in Italia è interessata da una gravissima crisi, che rischia definitivamente di compromettere il futuro del settore e di provocare il degrado di una consistente superficie di terreno agricolo di pregio e la perdita di posti di lavoro. Malgrado gli impegni assunti dal Governo, nulla è stato fatto in tal senso ed ancora mancano gli 86 milioni di euro che l'Esecutivo si era impegnato a reperire;
nel settore della pesca le limitazioni che l'Unione europea pone a salvaguardia di alcune specie in squilibrio biologico, unitamente ad uno spostamento significativo del mercato verso prodotti ittici semilavorati e sfilettati di importazione, stanno mettendo in crisi un comparto che invece dovrebbe trovarsi nelle migliori condizioni per soddisfare il consumo crescente di prodotti ittici;
come si stanno trovando i fondi per altri settori, anche per l'agricoltura occorre individuare le risorse indispensabili per un settore in tracollo, con la chiusura di migliaia di imprese, soprattutto quelle che operano nelle zone di montagna e nei terrori svantaggiati;
sono necessarie politiche e strategie economiche di ampio respiro, che rimuovano gli eccessi burocratici di cui sono vittime le imprese agricole, che aiutino l'agricoltura italiana a gestire il cambiamento e a cogliere le opportunità offerte dalla politica agricola comune, ancora pochissimo esplorata, e che coinvolgano tutto il sistema produttivo del Paese,
impegna il Governo:

ai fini di un rilancio del settore in termini di competitività, ad adottare gli opportuni interventi nel settore agroalimentare, tenendo conto delle seguenti priorità:
a) rafforzare ulteriormente le politiche di tutela e di controllo della qualità dei prodotti agricoli e di contrasto alla contraffazione ed all'«agropirateria» sui mercati interni ed esteri;
b) sostenere la filiera agricola e, in particolare, la competitività del settore agroalimentare e della pesca per i prodotti del made in Italy;
c) migliorare la competitività dei sistemi agricoli ed agroindustriali, in un contesto di filiera, attraverso l'introduzione di innovazioni, il rafforzamento delle funzioni commerciali, la gestione integrata in tema di qualità, sicurezza ed ambiente, anche al fine di ridurre il quantitativo di rifiuti da smaltire, il consumo delle risorse naturali e il potenziale inquinante;
d) emanare uno specifico provvedimento volto ad estendere l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti agroalimentari, istituendo un sistema obbligatorio di tracciabilità della filiera, intendendosi per tale l'insieme di atti e di procedure diretto ad assicurare la conoscenza del luogo di origine e di provenienza di un prodotto, nonché a garantire la trasparenza;
e) assumere iniziative necessarie a definire una normativa penale adeguata per colpire i gravi fenomeni di criminalità organizzata che si registrano nel mercato del lavoro agricolo;
f) incentivare e motivare l'ingresso dei giovani nell'imprenditoria del settore e, quindi, favorire un auspicato ricambio generazionale e l'aumento delle dimensioni delle imprese agricole;
g) favorire l'aggregazione tra gli agricoltori come nuovo strumento di sviluppo, al fine di creare migliori condizioni di competitività, attraverso un maggiore e coordinato controllo dell'offerta, sia da un punto di vista logistico che di specializzazione del lavoro;
h) adottare le opportune iniziative normative al fine di stabilizzare le agevolazioni contributive per le imprese agricole operanti in determinate zone svantaggiate e prevedere una loro estensione a tutte le piccole e medie imprese agricole;
i) prestare maggiore attenzione alla dimensione problematica degli infortuni in agricoltura, anche al fine di elevare la sicurezza dei lavoratori e la qualità del lavoro in questo settore;
l) attuare opportune iniziative per il ripristino dello stanziamento del fondo di solidarietà nazionale, al fine di dare piena attuazione ai meccanismi di gestione del rischio in agricoltura per far fronte ai sempre più frequenti e devastanti cambiamenti climatici;
m) individuare le risorse necessarie per consentire il rifinanziamento del fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera;
n) sostenere in via prioritaria alcuni settori strategici, soprattutto per lo sviluppo ed il rilancio dell'agricoltura del Mezzogiorno, tra cui i settori ortofrutticolo, vitivinicolo e cerealicolo, con l'obiettivo di sostenere alti standard di prodotto idonei a soddisfare i requisiti del mercato su tutto il territorio;
o) assumere iniziative per avviare un processo negoziale in Europa necessario per individuare misure e aiuti a sostegno delle produzioni mediterranee fortemente colpite dalla crisi economica;
ad adottare iniziative volte a risolvere i problemi del settore della pesca, come la ristrutturazione e il salvataggio delle imprese in crisi, nonché la rimodulazione degli investimenti strutturali del fondo europeo per la pesca, favorendo la possibilità di integrazione del reddito mediante lo sviluppo di attività di itticoltura.
(1-00385) «Di Giuseppe, Rota, Borghesi, Donadi, Evangelisti».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aumento dei prezzi

costo di produzione

industria agroalimentare

piccole e medie imprese

reddito del coltivatore

reddito dell'azienda agricola

ricambio generazionale

settore agricolo