ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00274

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 245 del 12/11/2009
Abbinamenti
Atto 1/00222 abbinato in data 13/11/2009
Atto 1/00286 abbinato in data 24/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2009


Stato iter:
24/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2009
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/11/2009
Resoconto SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PESCANTE MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 24/11/2009
Resoconto CRIMI ROCCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/11/2009
Resoconto CIOCCHETTI LUCIANO UNIONE DI CENTRO
Resoconto ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI
Resoconto GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PESCANTE MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/11/2009

DISCUSSIONE IL 13/11/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/11/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/11/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/11/2009

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/11/2009

ACCOLTO IL 24/11/2009

PARERE GOVERNO IL 24/11/2009

DISCUSSIONE IL 24/11/2009

APPROVATO IL 24/11/2009

CONCLUSO IL 24/11/2009

Atto Camera

Mozione 1-00274
presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
testo di
giovedì 12 novembre 2009, seduta n.245

La Camera,
premesso che:
studi condotti dall'Uefa mostrano come ormai, da una quindicina d'anni, le competizioni Uefa per squadre di club calcistiche e i campionati nazionali siano caratterizzati da una minore competitività: in molti Paesi, infatti, sono sempre le stesse squadre a lottare per il titolo;
a seguito della sentenza Bosman, emanata dalla Corte di giustizia europea nel 1995, le tendenze ormai sono chiare: rispetto al 1995/1996, il numero di giocatori di una federazione nazionale cresciuto nei vivai della stessa federcalcio è diminuito del 35 per cento; i club più ricchi, quindi, hanno la possibilità di assicurarsi i migliori giocatori e sono meno incentivati ad allenare giocatori in casa e ad offrire loro una possibilità concreta;
la sentenza Bosman, valida tuttora, proibisce, inoltre, all'Uefa e alle leghe calcistiche nazionali degli Stati dell'Unione europea di porre un tetto al numero di calciatori stranieri in prima squadra, qualora ciò discriminasse cittadini dell'Unione europea. All'epoca, molte leghe ponevano, infatti, dei limiti al numero dei non-nazionali che potessero far parte delle squadre;
in Italia nel 1980 (anno della riapertura delle frontiere) poteva essere tesserato massimo uno straniero per squadra. Attualmente, in serie A di calcio, il numero degli stranieri tesserati si aggira intorno a 240, ai quali vanno aggiunti i 60 delle formazioni che partecipano al campionato primavera;
numeri considerevoli che vanno necessariamente collegati alla scarsa fiducia nei vivai. Il sostanzioso utilizzo di calciatori stranieri non è la causa, ma solo la logica conseguenza di questo male. I club italiani, piuttosto che investire su giovani prodotti nostrani, preferiscono prendere all'estero un atleta già formato, meglio ancora se con esperienze internazionali già alle spalle;
tuttavia, norme per promuovere giocatori del vivaio sono in vigore in Uefa Champions league, Coppa Uefa e diversi campionati nazionali in Europa; i club impegnati nei suddetti tornei devono inserire nel loro organico un numero minimo di giocatori cresciuti nelle giovanili;
il Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, intervenendo nel dibattito sull'identità dello sport italiano, apertosi dopo i risultati ottenuti dalle squadre nazionali ai giochi olimpici di Pechino, ha dichiarato che «lo sport italiano continua a perdere la sua identità. Il numero degli atleti stranieri nei nostri campionati va costantemente aumentando e l'identità delle nostre compagini sportive resta legata quasi esclusivamente al legame storico e affettivo che queste hanno con una città o una tifoseria piuttosto che alla presenza di giocatori simbolo, cresciuti nei vivai. Non si tratta di voler far la guerra allo straniero, né tanto meno si vuol mettere in gioco principi quali l'integrazione o la libera circolazione dei lavoratori, ma lo sport è un settore particolare dove l'identità nazionale deve essere tutelata. E lo stesso Trattato di Lisbona, ratificato dall'Italia, stabilisce la «specifica natura dello sport"»;
la tutela dei vivai, la possibilità per i nostri atleti di trovare spazio nei club, la competitività delle nostre nazionali sono temi che stanno a cuore di tutti gli sportivi italiani;
negli ultimi anni lo sport dilettantistico è cresciuto in Italia in maniera consistente: oggi i praticanti sono oltre 11 milioni e gli iscritti alle diverse federazioni oltre 3 milioni e mezzo;
l'11 luglio 2007 è stato presentato dalla Commissione europea il libro bianco sullo sport, prima iniziativa globale nel campo dello sport, che fornisce un orientamento strategico sul ruolo dello sport nell'Unione europea e sulla sua importanza sociale ed economica;
lo sport in tutte le sue forme, praticato a livello agonistico e dilettantistico, rappresenta un importante strumento formativo d'integrazione sociale e di dialogo culturale, nonché uno strumento prezioso per la diffusione di valori fondamentali, quali, l'impegno, lo spirito di squadra, la lealtà e il sacrificio;
il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), ente legislativamente delegato dallo Stato alla promozione ed alla diffusione dello sport italiano, adempie ai suoi compiti istituzionali tramite le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva e le discipline sportive associate, organismi ai quali sono affiliate oltre 95.000 società e associazioni sportive dilettantistiche e per i quali sono tesserati e praticano assiduamente attività sportiva oltre 30 milioni di soggetti di qualsiasi età;
la realtà dello sport dilettantistico non è, però, affidata soltanto a coloro che praticano attività sportiva: va considerata, infatti, l'elevata platea dei cosiddetti «volontari», di coloro, cioè, che prestano la loro opera di volontariato «sportivo» senza percepire nessuna sorta di remunerazione e che sono, però, necessari, anzi indispensabili alla realizzazione delle attività poste in essere dall'intero movimento dilettantistico;
si tratta di medici, paramedici, fisioterapisti, giudici, cronometristi che, senza il clamore dei grandi eventi, svolgono una primaria funzione educatrice, ancor prima che allo sport, al rispetto dei valori civici e alla libertà dell'aggregazione sociale, favorendo la sana crescita fisica e educativa di migliaia di ragazzi e giovani,
impegna il Governo:
a predisporre iniziative volte a valorizzare i vivai nazionali, al fine di motivare i giovani atleti con progetti concreti e salvaguardare così l'identità nazionale dello sport italiano;
a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a prevedere, al fine di favorire l'accesso e la diffusione collettiva della pratica sportiva, forme di agevolazioni fiscali e tributarie a sostegno di tutto lo sport dilettantistico.
(1-00274) «Zazzera, Donadi, Di Stanislao, Piffari, Bratti».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Corte di giustizia CE

detrazione fiscale

incentivo fiscale

libera circolazione dei lavoratori

manifestazione sportiva

organizzazione sportiva

sport

sport professionale