ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00066

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 91 del 24/11/2008
Abbinamenti
Atto 1/00065 abbinato in data 24/11/2008
Atto 1/00067 abbinato in data 24/11/2008
Atto 1/00068 abbinato in data 24/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: CICCHITTO FABRIZIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 24/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COTA ROBERTO LEGA NORD PADANIA 24/11/2008
LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA 24/11/2008
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 24/11/2008
DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA 24/11/2008
IANNACCONE ARTURO MISTO-MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA 24/11/2008
ANTONIONE ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 24/11/2008
ZACCHERA MARCO POPOLO DELLA LIBERTA' 24/11/2008
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 24/11/2008
PICCHI GUGLIELMO POPOLO DELLA LIBERTA' 24/11/2008
BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA' 24/11/2008
DI BIAGIO ALDO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/11/2008


Stato iter:
27/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/11/2008
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/11/2008
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 24/11/2008
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
PARERE GOVERNO 27/11/2008
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/11/2008
Resoconto FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/11/2008

DISCUSSIONE IL 24/11/2008

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/11/2008

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/11/2008

ACCOLTO IL 27/11/2008

PARERE GOVERNO IL 27/11/2008

DISCUSSIONE IL 27/11/2008

APPROVATO IL 27/11/2008

CONCLUSO IL 27/11/2008

Atto Camera

Mozione 1-00066
presentata da
FABRIZIO CICCHITTO
testo di
lunedì 24 novembre 2008, seduta n.091

La Camera,
premesso che:
la crisi finanziaria ha ormai assunto una dimensione di particolare gravità e si sta ripercuotendo sull'economia reale e sulle condizioni di vita degli individui e delle famiglie;
l'economia globale presenta caratteri di forte interdipendenza e pertanto le conseguenze della crisi si trasmettono rapidamente da un Paese all'altro e richiedono politiche coerenti e concordate a livello mondiale;
nello scenario che si va delineando, spetterà soprattutto ai Paesi del G8 di esercitare un'azione di leadership. All'Italia, che si appresta ad assumere la presidenza del G8 per il 2009 e ospiterà il prossimo vertice dei Capi di Stato e di Governo, incombe una particolare responsabilità. Occorrerà dimostrare capacità di indicare soluzioni percorribili ed efficaci, che tengano conto della mutata realtà degli equilibri economici mondiali e, quindi, della necessità di coinvolgere più che in passato i nuovi protagonisti della globalizzazione e le grandi economie emergenti, quali Cina, India, Brasile, Messico, Sudafrica ed Egitto;
un approccio inclusivo, oltre a riflettere le mutate realtà economiche, avrà il vantaggio di ampliare le aree di convergenza e promuovere una più chiara assunzione di responsabilità non solo da parte dei Paesi industrializzati, ma anche di quelli emergenti;
gli sviluppi della crisi finanziaria hanno evidenziato la necessità di una profonda revisione della governance globale sulla base di regole che garantiscano trasparenza e responsabilità, collaborazione tra le autorità di regolazione dei mercati sul piano nazionale e regionale, integrità dei mercati finanziari, revisione del ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali;
l'adozione di misure di sostegno all'economia reale diventa urgente per difendere l'occupazione e le imprese, che rischiano di non potere accedere al credito e di vedere quindi pregiudicate le loro prospettive di sviluppo e in alcuni casi minacciata la loro stessa sopravvivenza;
in una prospettiva di recessione delle economie avanzate e di sensibile riduzione dei tassi di crescita dell'economia mondiale, diventa particolarmente urgente portare a conclusione i negoziati del Doha round sul commercio internazionale promossi dall'Organizzazione mondiale del commercio;
la stesse dimensioni globali dell'economia rendono indispensabile l'adozione di principi di sostenibilità. Le risorse del pianeta sono limitate ed è necessario amministrarle in un'ottica che, senza pregiudicare le prospettive di sviluppo economico e di benessere delle popolazioni, tenga conto non solo degli interessi della generazione presente, ma anche di quelli delle generazioni future;
il problema del cambiamento climatico presenta carattere di urgenza. Il negoziato delle Nazioni Unite entra in una fase cruciale in preparazione della conferenza di Copenaghen del dicembre 2009, che dovrebbe segnare un momento fondamentale per l'adozione di misure universalmente condivise da applicare dopo la scadenza degli obblighi derivanti dal protocollo di Kyoto dopo il 2012;
sicurezza ed efficienza energetica sono elementi essenziali per uno sviluppo sostenibile, sia per le economie avanzate che per quelle emergenti e per quelle in via di sviluppo. Occorre promuovere innovazione, nuove tecnologie inclusa quella nucleare, energie rinnovabili ed un equilibrato mix di fonti energetiche;
il deterioramento della situazione economica mondiale rischia di colpire in misura più accentuata le economie dei Paesi in via di sviluppo e, in particolare, di quelli più vulnerabili alla contrazione del commercio internazionale e alla restrizione delle condizioni per l'accesso al credito sui mercati finanziari internazionali;
in queste condizioni diventa più pressante la necessità di adottare tutte le misure indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio concordati nell'ambito delle Nazioni Unite e che attengono a diritti fondamentali, quali la salute, l'istruzione, l'alimentazione;
l'instabilità dei prezzi agricoli mondiali negli ultimi mesi e l'aumento del numero delle persone malnutrite a livello mondiale mostrano la drammatica attualità della sfida della sicurezza alimentare. Il G8 ha già dedicato una particolare attenzione a questo tema e ha promosso un rafforzamento del polo romano agroalimentare delle Nazioni Unite. È ora necessario continuare l'azione di impulso di cui l'Italia si è fatta promotrice;
la comunità internazionale resta tuttora impegnata da grandi sfide globali relative alla sicurezza, alla lotta al terrorismo e al crimine organizzato. Sempre più evidente appare il legame tra il terrorismo e i grandi network della criminalità. È, quindi, necessario un approccio globale che guardi alla complessità di tale fenomeno e ne affronti alla radice le cause;
altra questione strategica è certamente quella della lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, della sicurezza e del disarmo, anche in vista della conferenza di riesame del trattato di non proliferazione nucleare prevista per il 2010. Su questo argomento alcuni autorevoli esponenti politici di differente estrazione hanno firmato il 24 luglio 2008 un appello pubblico bipartisan, per intraprendere un percorso che conduca all'eliminazione delle armi nucleari;
il G8, a partire dal vertice di Sea Island del 2004, ha dedicato un'attenzione particolare al mantenimento della pace nelle aree post-conflitto. Il problema è tuttora prioritario, in particolare per l'Africa,
impegna il Governo:
ad assicurare, a fronte delle ripercussioni della crisi finanziaria, un'efficace leadership del G8 nell'adozione di misure per sostenere l'economia reale, la produzione e l'occupazione;
a promuovere una riforma dell'architettura finanziaria internazionale che prevenga e contribuisca ad impedire il ripetersi di crisi analoghe a quella attuale, basata su regole trasparenti, obiettivi e strumenti adeguati ad un'economia globalizzata, efficaci meccanismi di sorveglianza e capacità di reazione rapida rispetto ad eventuali situazioni di emergenza;
a rilanciare i negoziati del Doha round in seno all'Organizzazione mondiale del commercio, per giungere ad un accordo ambizioso e equilibrato, e, in tale ambito, a porre maggiore attenzione alla tutela delle produzioni coperte da marchi di origine e al sostegno dei processi di produzione tradizionali a fronte di tentativi di imitazione e di falsificazione;
a proporre formule innovative di maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione delle principali economie emergenti nella gestione della globalizzazione, le quali formule dovranno ispirarsi a criteri di inclusività, che, salvaguardando il ruolo centrale e propulsivo del G8, riconoscano l'opportunità di ampliare il quadro di condivisione nella definizione di strategie e di politiche economiche;
ad affrontare con misure concrete le grandi sfide globali e, in particolare, quelle attinenti al cambiamento climatico, alla lotta alla povertà, alla sicurezza alimentare, a un uso sostenibile delle risorse naturali;
a sostenere, in relazione al cambiamento climatico, il processo negoziale delle Nazioni Unite, anche in vista del post-Kyoto, per giungere ad un accordo che coinvolga, con responsabilità differenziate, tutti i Paesi e, in particolare, quelli le cui economie incidono maggiormente sulle emissioni di gas a effetto serra, utilizzando a tal fine tutti i formati negoziali suscettibili di concorrere ad una positiva conclusione, quali il Major Economies Meeting (MBM), che riunisce insieme ai G8 alcune delle principali economie emergenti;
a mantenere alto l'impegno del G8 sui temi dell'energia, sotto il profilo dell'accesso, della disponibilità e della sicurezza energetica;
a promuovere su scala globale una convergenza delle politiche (economiche, finanziarie, ambientali, energetiche, alimentari) su principi di sostenibilità e uso razionale e responsabile delle risorse;
ad incoraggiare una visione inclusiva della globalizzazione, mirata a combattere l'emarginazione e a favorire la creazione di condizioni idonee allo sviluppo anche nei Paesi più poveri, favorendo a tal fine un ampio ricorso ai molteplici attori e strumenti in grado di generare sviluppo, incentivando, quindi, in aggiunta all'aiuto pubblico, gli investimenti privati, le collaborazioni tra settore pubblico e settore privato, i meccanismi di finanziamento innovativo (come quelli attivati per la ricerca e la distribuzione di vaccini), le iniziative delle autonomie locali (regioni, province, comuni), l'impegno della società civile (organizzazioni non governative, fondazioni ed altri), in modo da convergere verso un rinnovato impegno globale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio;
a sollecitare un'accentuata attenzione del G8 su alcune criticità dello sviluppo, tra cui, innanzitutto, quella di una sufficiente disponibilità di acqua, in quanto la carenza di risorse idriche costituisce una fonte potenziale di conflitti e al tempo stesso un grave ostacolo allo sviluppo economico e sociale di molti Paesi, dando così attuazione alle decisioni del vertice di Toyako e rilanciando il piano di azione di Evian del G8;
a perseguire l'obiettivo della sicurezza alimentare su scala globale, sostenendo le iniziative promosse dal Segretario Generale delle Nazioni Unite (come la Task Force di alto livello), la Global Partnership per l'agricoltura e l'alimentazione, il rafforzamento e la migliore efficienza delle istituzioni delle Nazioni Unite preposte alla sicurezza alimentare;
a ribadire l'impegno del G8 nel campo della sanità, dove importanti risultati sono stati già raggiunti nella lotta alle malattie infettive e, in particolare all'aids, continuando a sostenere il rafforzamento dei sistemi sanitari e dei sistemi educativi nei Paesi in via di sviluppo, nel quadro delle grandi iniziative lanciate dalle Nazioni Unite e dallo stesso G8;
a riaffermare, sul fronte della lotta al terrorismo, un livello prioritario di attenzione, promuovendo un più forte coordinamento delle attività già poste in essere dal G8, da altri Paesi e da organizzazioni internazionali (innanzitutto le Nazioni Unite) impegnate su tale fronte;
a rafforzare la lotta al crimine organizzato, con un impegno particolare contro il crimine finanziario, il traffico di esseri umani e quello di stupefacenti, nel decennale dell'avvio dei negoziati della convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato (convenzione di Palermo);
ad adoperarsi, insieme ai partner del G8, per il rafforzamento del regime generale di non proliferazione delle armi di distruzione di massa, incentrato sui pertinenti trattati, primo fra questi il trattato di non proliferazione nucleare in vista della conferenza di riesame del 2010;
a promuovere il rapido avvio di un negoziato su un trattato sull'interruzione della produzione di materiale fissile a scopi esplosivi (FMCT), superando la fase di stallo alla conferenza del disarmo di Ginevra, a sostenere l'universalizzazione del protocollo aggiuntivo dell'Aiea e ad adoperarsi per favorire l'entrata in vigore del trattato che proibisce gli esperimenti nucleari (CTBT);
a mantenere elevata l'attenzione sulla stabilizzazione delle aree di crisi, in particolare per le situazioni post-conflitto, attraverso il sostegno alle organizzazioni internazionali (Nazioni Unite) e regionali (Unione Africana) e il rafforzamento delle capacità locali, per fare fronte alle situazioni di crisi, con particolare riferimento all'area che include Afghanistan e Pakistan, alla regione dell'Asia centrale e al Medio Oriente.
(1-00066) «Cicchitto, Cota, Lo Monte, Pianetta, Dozzo, Iannaccone, Antonione, Zacchera, Baldelli, Picchi, Boniver, Di Biagio».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

crisi monetaria

gruppo dei paesi piu' industrializzati

inquinamento atmosferico

inquinamento stratosferico

liberalizzazione degli scambi

ONU

paese meno sviluppato

protezione dell'ambiente

recessione economica

sistema monetario internazionale

terrorismo