ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00055

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 74 del 29/10/2008
Abbinamenti
Atto 1/00072 abbinato in data 04/12/2008
Atto 1/00074 abbinato in data 04/12/2008
Firmatari
Primo firmatario: NIRENSTEIN FIAMMA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 29/10/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCHINO ITALO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
GUZZANTI PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
PICCHI GUGLIELMO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
RUBEN ALESSANDRO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2008
REPETTI MANUELA POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2008
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2008
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2008
MALGIERI GENNARO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
MAZZONI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 29/10/2008
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2008
LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-REPUBBLICANI 29/10/2008
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2008


Stato iter:
04/12/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/12/2008
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/12/2008
Resoconto MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto NIRENSTEIN FIAMMA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/12/2008

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/12/2008

ACCOLTO IL 04/12/2008

PARERE GOVERNO IL 04/12/2008

DISCUSSIONE IL 04/12/2008

APPROVATO IL 04/12/2008

CONCLUSO IL 04/12/2008

Atto Camera

Mozione 1-00055
presentata da
FIAMMA NIRENSTEIN
testo di
mercoledì 29 ottobre 2008, seduta n.074

La Camera,
premesso che:
la «Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza», svoltasi a Durban nel 2001 su iniziativa dell'Onu, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo si trasformò in un processo politico contro lo Stato di Israele, chiamato, dal banco degli imputati, a rispondere ad accusatori che erano (e sono) per la gran parte regimi responsabili di politiche costituzionalmente fondate sul rifiuto del pluralismo culturale, sull'intolleranza religiosa e sulla persecuzione di ogni forma di dissenso e di «differenza» personale o civile;
in quell'occasione, la Conferenza Onu - incentrata, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo surrettiziamente, sul «caso Israele» fece dunque del razzismo il pretesto per rilanciare una campagna di linciaggio morale, politico e religioso del popolo ebraico e dello Stato d'Israele;
il clima della Conferenza di Durban venne quindi compromesso dall'atteggiamento discriminatorio di alcuni Stati e capi di governo (da Mugabe a Fidel Castro) e della maggior parte delle organizzazioni non governative (ONG) presenti: per questa ragione, gli Stati Uniti e Israele abbandonarono la Conferenza, nel corso della quale si verificarono numerosi episodi di natura antisemita, come la distribuzione ai partecipanti dei Protocolli dei Savi di Sion e l'esclusione di membri di ONG ebraiche da alcune sessioni del Forum delle ONG, che si svolgeva in concomitanza al vertice;
fino all'ultimo dei nove giorni della Conferenza, alcuni paesi tentarono di reiterare il precedente della Risoluzione 3379 approvata dall'Assemblea Generale ONU nel 1975 (e peraltro revocata, dallo stesso consesso, il 16 dicembre 1991) e di inserire nella Dichiarazione finale del vertice la formula «sionismo uguale a razzismo»; il tentativo venne infine scongiurato anche grazie alle pressioni dell'Unione Europea;
la prossima Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza, nota come «Durban II» o «Durban Review Conference», è programmata per l'aprile 2009, a Ginevra; il Comitato preparatorio è presieduto dalla Libia ed è composto da stati come Iran e Cuba. Osservando la preparazione, si evince che è alto il rischio che anche la prossima Conferenza contro il razzismo si trasformi in una conferenza razzista contro Israele;
verso la metà di ottobre, il Comitato preparatorio ha raccolto tutti i contributi nazionali in un documento di lavoro in vista della predisposizione del Documento finale della prossima Conferenza di Ginevra; nel testo si allude in modo tanto implicito quanto scoperto a Israele come a un'entità «straniera occupante la cui legge si basa sulla discriminazione razziale [...] che costituisce una grave violazione dei diritti umani e del diritto umanitario, un nuovo modello di apartheid, un crimine contro l'umanità, una forma di genocidio e una seria minaccia alla pace e alla stabilità internazionale»; su questa base si «reitera la preoccupazione [dell'ONU] per la grave condizione del popolo palestinese soggetto all'occupazione straniera»; il fatto che i palestinesi siano l'unico popolo menzionato come oggetto di discriminazione prospetta una evidente continuità con la linea perseguita nella Conferenza di Durban;
se la discussione su razzismo e discriminazione continuerà a poggiare su premesse di questo genere, la «Durban Review Conference» diventerà di nuovo un accanito forum anti-israeliano. Quanto al tema del razzismo, è oltremodo errato il pregiudizio tipico del vertice del 2001, che ritroviamo nei documenti preparativi attuali, secondo i quali il razzismo, l'intolleranza e la schiavitù sono responsabilità esclusiva dell'Occidente. La storiografia qualificata corrente ha confermato che tali fenomeni hanno una ben più vasta e globale diffusione. Un'analisi sbagliata renderebbe impossibile contrastare le politiche di oppressione etnica, culturale e religiosa che negli ultimi decenni hanno insanguinato vaste aree del mondo, tra le quali oggi emerge, con sempre più allarmante chiarezza, la persecuzione violenta dei cristiani in molti paesi islamici e in larga parte del continente asiatico;
numerosi Paesi si sono già dimostrati consapevoli del rischio di replicare nel 2009 a Ginevra quanto avvenne nel 2001 a Durban: nello scorso gennaio il Canada, valutandone il processo preparatorio, ha annunciato tramite il proprio Ministro degli esteri e il Segretario di Stato per il multiculturalismo e l'identità canadese, che non parteciperà alla Conferenza di Ginevra; Israele ha dichiarato a sua volta che non parteciperà sotto la minaccia che la Conferenza si trasformi in una tribuna di propaganda antisemita. Il Congresso Americano ha adottato la Risoluzione 1361 (23 settembre) che impegna il Governo a «guidare un grande sforzo diplomatico [...] per sconfiggere la campagna di alcuni membri dell'Organizzazione della Conferenza Islamica per distogliere la Review Conference dai problemi reali [...], attaccando invece Israele, promuovendo l'antisemitismo e sovvertendo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo». Il Presidente francese Sarkozy ha annunciato il ritiro dal percorso preparatorio se esso non abbandonerà la deriva anti-israeliana;
impegna il Governo:
a verificare con attenzione, assieme ai partners europei, gli esiti e gli orientamenti che emergono dal processo di preparazione della prossima «Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza»;
a intervenire in sede europea affinché venga scongiurato il rischio che la Conferenza si svolga su una piattaforma ispirata all'intolleranza e alla discriminazione etnica, culturale e religiosa;
ad agire perché i documenti preparatori contengano solo l'intento di combattere il razzismo e la discriminazione a qualsiasi latitudine e per qualsiasi motivo essa sì rappresenti e perché decada lo scopo non recondito della delegittimazione dello Stato d'Israele;
ad esercitare la massima vigilanza e ad agire concretamente affinché la Conferenza sia effettivamente volta a promuovere la lotta contro il razzismo e contro le discriminazioni di ogni genere, piuttosto che un pretestuoso palcoscenico per l'incitamento all'odio nei confronti di alcuni popoli, stati o minoranze etniche e religiose.
(1-00055)
«Nirenstein, Bocchino, Boniver, Guzzanti, Pianetta, Picchi, Ruben, Pistelli, Repetti, Corsini, Colombo, Mecacci, Malgieri, Mazzoni, Maran, La Malfa, Fiano».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritti umani

discriminazione razziale

discriminazione religiosa

gruppo religioso

lotta contro la discriminazione

mantenimento della pace

personale civile

pluralismo culturale

razzismo

risoluzione

Stato islamico

xenofobia