Atto Camera
Mozione 1-00043
presentata da
LUCIO BARANI
testo di
lunedì 29 settembre 2008, seduta n.056
La Camera,
premesso che:
l'Italia è gravata da un debito pubblico assai rilevante, che rende difficili le politiche pubbliche finalizzate ad incrementare in modo significativo il sostegno sociale diretto;
le cause delle difficoltà di bilancio derivano anche dalle scelte spesso sbagliate di politica economica e sociale compiute nei decenni passati, scelte che hanno reso strutturali alcune criticità del nostro sistema Paese, tra cui il divario Nord-Sud, che deve essere superato;
in questo contesto si sono registrati livelli notevoli di disagio sociale che sono evidentemente sotto gli occhi di tutti e non possono essere ignorati;
tanto nel quinquennio 2001-2006, all'epoca del secondo Governo Berlusconi, quanto nei primi mesi di attività dell'attuale Governo di centrodestra, l'Esecutivo ha tempestivamente elaborato provvedimenti volti ad incidere concretamente ed efficacemente sulle debolezze economiche e sociali del Paese nella direzione di un miglioramento della competitività, della produttività e dell'efficienza, come presupposto indispensabile per distribuire risorse per il sostegno sociale;
nonostante il difficile quadro economico, infatti, il Governo ha costantemente profuso tutte le sue energie per raggiungere il duplice obiettivo di tenere in ordine i conti pubblici e di tutelare gli interessi presenti e futuri dei cittadini e del Paese, come dimostrato dal costante calo del tasso di disoccupazione, che nell'ultimo quinquennio ha interessato tutte le regioni italiane;
già all'indomani del suo insediamento, l'attuale Governo ha varato misure dirette al contenimento del carico fiscale delle famiglie, contenute nel decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, un provvedimento legislativo mirato anche al sostegno delle categorie sociali più deboli, con particolare attenzione alla rinegoziazione dei mutui a tasso variabile sulla prima casa, all'incremento del patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l'offerta di alloggi di edilizia residenziale (piano-casa), alla cancellazione dell'imposta comunale sugli immobili (dalla quale sono state escluse le abitazioni principali di lusso), alla detassazione degli straordinari e dei premi di produttività per i dipendenti del settore privato con un reddito non superiore ai trentamila euro;
pur prevedendo un aggravamento della congiuntura economica internazionale e il prodursi di conseguenti effetti negativi per il nostro Paese, il Governo ha mantenuto la promessa di «non mettere le mani in tasca agli italiani»;
la manovra finanziaria per il 2009, anticipata con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, infatti, ha definito - secondo un ragionevole equilibrio - gli interventi di risanamento e di riduzione della spesa corrente insieme con importanti misure di redistribuzione del reddito, fra le quali la cosiddetta social card, finanziata con un'imposta sugli extraredditi delle società petrolifere, delle banche e delle assicurazioni, che permetterà ai cittadini che versano in più gravi condizioni sociali di acquistare prodotti alimentari e di pagare le bollette;
sempre nell'ambito degli ausili alle categorie più disagiate, sono da rilevare anche le misure volte alla semplificazione e alla deregolamentazione del lavoro - senza diminuire le tutele - che favoriscono l'occupazione mediante un miglioramento degli aspetti burocratici e sanzionatori,
impegna il Governo:
a proseguire con coerenza nelle sopra citate politiche di contrasto alla povertà, già tracciate nel documento di programmazione economico-finanziaria 2009-2011 e nella manovra di finanza pubblica per il 2009 (piano casa, social card, detassazione degli straordinari, abolizione dell'ici, rinegoziazione dei mutui a tasso variabile sulla prima casa, generale riduzione della pressione fiscale);
a destinare adeguate risorse, ricavate anche dai risparmi di spesa ottenuti da misure finalizzate al rigore economico, alla promozione di politiche di sostegno per le categorie maggiormente esposte al rischio di povertà, in particolare gli anziani, i portatori di handicap e le famiglie monoparentali, le famiglie monoreddito e quelle più numerose;
a promuovere, infine, politiche a sostegno dei giovani, volte a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono l'accesso alla prima casa di abitazione, a contribuire alla piena e completa attuazione del diritto allo studio, ad adottare politiche occupazionali rivolte, in particolare, al primo inserimento lavorativo.
(1-00043)
«Barani, Laura Molteni, Iannaccone, Baldelli, Saltamartini, Di Virgilio, De Luca, De Nichilo Rizzoli, Girlanda, Lussana, Munerato, Rondini».