ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00037

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 52 del 18/09/2008
Abbinamenti
Atto 1/00052 abbinato in data 10/11/2008
Atto 1/00058 abbinato in data 10/11/2008
Atto 6/00010 abbinato in data 10/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: VOLONTE' LUCA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 18/09/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASINI PIER FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
ADORNATO FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
CAPITANIO SANTOLINI LUISA UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
CIOCCHETTI LUCIANO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
POLI NEDO LORENZO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
TABACCI BRUNO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
PEZZOTTA SAVINO UNIONE DI CENTRO 18/09/2008
BARBIERI EMERENZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2008
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 08/10/2008
BINETTI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 08/10/2008
BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2008
CASTAGNETTI PIERLUIGI PARTITO DEMOCRATICO 08/10/2008
CAVALLARO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 08/10/2008
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 08/10/2008
CRISTALDI NICOLO' POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2008
DI BIAGIO ALDO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2008
MIGLIORI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2008
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 08/10/2008
RAISI ENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 08/10/2008
CASSINELLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/11/2008
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2008
CATONE GIAMPIERO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/11/2008
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 05/11/2008
MINASSO EUGENIO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/11/2008
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2008
MERLO RICARDO ANTONIO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 10/11/2008
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 10/11/2008


Stato iter:
10/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/11/2008
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/11/2008
Resoconto CAVALLARO MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MAZZOCCHI ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 10/11/2008
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/11/2008
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/11/2008
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto GIBELLI ANDREA LEGA NORD PADANIA
Resoconto BERTOLINI ISABELLA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto PEPE MARIO (MISTO) POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto PIROVANO ETTORE LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 10/11/2008
Resoconto ROCCELLA EUGENIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/10/2008

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/11/2008

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/11/2008

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/11/2008

DISCUSSIONE IL 10/11/2008

ACCOLTO IL 10/11/2008

PARERE GOVERNO IL 10/11/2008

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 10/11/2008

APPROVATO IL 10/11/2008

CONCLUSO IL 10/11/2008

Atto Camera

Mozione 1-00037
presentata da
LUCA VOLONTE'
testo di
giovedì 18 settembre 2008, seduta n.052

La Camera,
premesso che:
il 23 agosto 2008 la guida spirituale dei fondamentalisti indù del distretto di Kandhamal, Swami Laxamananda Saraswati, è stato assassinato insieme a cinque suoi collaboratori da un commando composto da una trentina di uomini;
nonostante l'azione sia stata rivendicata in seguito dai guerriglieri maoisti, i seguaci dell'esponente indù, tuttavia, hanno accusato dell'omicidio la comunità cristiana, scatenando una ondata di violenze contro religiosi e fedeli;
l'ondata di brutalità efferate ha causato numerose vittime e feriti e indotto migliaia di fedeli cristiani ad abbandonare case e villaggi per sfuggire alle violenze;
l'unica via di salvezza è stata la fuga verso le foreste, ma chi ha deciso di restare è stato costretto a subire le pericolose ritorsioni degli indù, come è accaduto alla comunità cattolica del villaggio di Padani che è stata obbligata a partecipare a riti indù sotto la minaccia di violenze;
questa drammatica escalation di violenza, inoltre, si è consumata spesso di fronte all'indifferenza delle forze dell'ordine e dei governi locali, che si sono ostinati ad ignorare la tragica e dolorosa situazione, definendo «sotto controllo» il fenomeno;
il Governo nazionale indiano ha promesso di stanziare aiuti economici a favore dei cristiani vittime degli attacchi e delle violenze, chiedendo ai governatori locali, specie quello dello Stato orientale di Orissa, dove maggiori sono stati gli episodi di violenza, di individuare e punire i responsabili;
analoghe promesse erano state fatte dopo gli incidenti del Natale del 2007, che causarono 4 morti, 105 chiese distrutte e 730 case di cristiani incendiate, ma i risarcimenti non sono mai arrivati e comunque non avrebbero sicuramente riguardato gli edifici di culto, i veri obiettivi delle violenze;
il fenomeno si è esteso anche ad altre regioni dell'India, come quella del Madya Pradesh, dove si sospetta che il gruppo di attivisti del Barjang Dal, lo stesso che ha aggredito un gruppo di suore di Madre Teresa di Calcutta nello Stato del Chhattisghar, sia responsabile dell'incendio della chiesa anglicana locale;
molto spesso gli estremisti tentano di giustificare le minacce e le violenze ai religiosi, accusandoli di sequestrare e di voler convertire con la forza i bambini indiani, come è successo a quattro missionarie di Ratlam, divenute addirittura oggetto di inchiesta da parte della polizia;
a parte le motivazioni religiose dei fondamentalisti, la presenza della Chiesa è avvertita come un pericolo per le caste più ricche, perché non vogliono l'emancipazione delle donne, che nelle missioni cattoliche imparano un mestiere, e per poter mantenere ai margini della società indiana le caste più basse, che nelle missioni ricevono quella istruzione che è invece negata dalla società indiana;
oggi, l'India è un Paese in rapido cambiamento in cui coesistono, tuttavia, aree avanzate e aree ancora arretrate, in cui vi è una piccola classe di ricchi, una classe in crescita e 800 milioni di persone che vivono con meno di due dollari al giorno;
sembrerebbe che le violenze dei fondamentalisti godrebbero della copertura politica per il fatto che il partito ad essi più vicino, il Bjp, guidato da Krishna Advani, è oggi dato per favorito nelle elezioni politiche che si terranno in India in primavera;
occorre registrare, purtroppo, il silenzio della stampa nazionale ed internazionale sulla vicenda dei martiri cristiani in India;
sembrerebbe, citando l'opinionista del Il Corriere della Sera, Angelo Panebianco, che «per noi e per l'Europa, il fatto che in tante parti del mondo persone di fede cristiana vengano perseguitate e, con frequenza, uccise, non sia un problema sul quale occorra sensibilizzare l'opinione pubblica», mentre in altre occasioni, la stampa, le televisioni e gli stessi cittadini si sono mobilitati sensibilizzando l'opinione pubblica;
Papa Benedetto XVI ha chiesto alle autorità indiane giustizia, libertà religiosa e rispetto delle fedi diverse, proprio come insegnava il maestro Gandhi;
secondo l'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani, «ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti»;
il pogrom attuato in India è un problema che riguarda la comunità internazionale e come tale va affrontato,
impegna il Governo:
ad intervenire direttamente presso le autorità nazionali indiane affinché sia fatta chiarezza e siano individuati i responsabili che invocano pulizie etnico-religiose in India, siano presi seri provvedimenti nei confronti dei responsabili della polizia e dei governi locali che hanno sottovalutato o peggio ignorato volutamente i fatti sopraesposti, vengano adottate effettive misure di sicurezza nei confronti delle minoranze religiose cattoliche, sia previsto l'effettivo risarcimento dei danni subiti dalle comunità religiose oggetto di atti vandalici e siano assicurati alla giustizia gli autori degli omicidi e degli attentati;
ad attivarsi anche di concerto con i partners europei, presso le sedi istituzionali europee ed internazionali, affinché venga squarciato il velo di silenzio intorno a questa vicenda e affinché la comunità internazionale, anche attraverso risoluzioni dell'Onu, intervenga repentinamente per evitare che proseguano impunemente le gravi ferite inferte alla libertà religiosa e ai diritti umani in tante parti del mondo.
(1-00037) «Volontè, Casini, Vietti, Adornato, Buttiglione, Capitanio Santolini, Ciocchetti, Rao, Galletti, Tassone, Nunzio Francesco Testa, Dionisi, Poli, Tabacci, Pezzotta, Barbieri, Benamati, Binetti, Boniver, Castagnetti, Cavallaro, Cimadoro, Cristaldi, Di Biagio, Migliori, Piffari, Raisi, Cassinelli, Concia, Catone, Marinello, Minasso, Farinone, Ricardo Antonio Merlo, Compagnon».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

INDIA

EUROVOC :

diritti umani

diritto di manifestare

governo

gruppo religioso

inchiesta giudiziaria

integralismo religioso

liberta' di religione

omicidio

politica di aiuto

polizia

religione

risoluzione ONU

violenza