ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01454

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 246 del 20/11/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LA ROSA NEL PUGNO
Data firma: 20/11/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/11/2007
Stato iter:
21/11/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/11/2007
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/11/2007
Resoconto MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 21/11/2007
Resoconto LA ROSA NEL PUGNO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/11/2007

SVOLTO IL 21/11/2007

CONCLUSO IL 21/11/2007


Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01454
presentata da
BRUNO MELLANO
martedì 20 novembre 2007 nella seduta n.246

MELLANO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

agli inizi del mese di settembre 2007, a Torino tre associazioni (Associazione radicale Adelaide Aglietta, Malega9 e Forum droghe) hanno promosso la raccolta firme su una petizione popolare rivolta al consiglio comunale per l'istituzione di una «narcosala» (o «stanza del consumo», così chiamata perché in essa i cittadini tossicodipendenti possono consumare sotto controllo medico e in condizioni igieniche decenti le sostanze acquistate fuori, nel mercato criminale); a fine ottobre 2007, sono state consegnate agli uffici competenti le firme di oltre mille cittadini torinesi;

nel contempo, venti consiglieri comunali presentavano una mozione che prevede, tra l'altro, la proposta di istituzione delle suddette narcosale, mozione che sarà discussa nei prossimi giorni dal consiglio comunale;

il 30 ottobre 2007, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha richiesto un parere al ministero della salute sulla legittimità della sperimentazione di tale iniziativa di riduzione del danno;

il 12 novembre 2007, il Ministro interrogato ha inviato, sia al sindaco di Torino sia al presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, una sintetica lettera, in cui, sostanzialmente, pone uno «stop» alla sperimentazione in oggetto, sulla base di tre considerazioni: necessità di mutare la legislazione vigente per non far incorrere gli operatori delle narcosale e i cittadini tossicodipendenti in sanzioni penali; l'iniziativa violerebbe le convenzioni internazionali in materia di stupefacenti; la narcosala non intacca il mercato criminale e, pertanto, ad essa è preferibile la sperimentazione della somministrazione controllata dell'eroina;

la posizione espressa dal Ministro interrogato nella lettera suddetta confligge patentemente con sue dichiarazioni pubbliche rilasciate in precedenza, tutte tese a favorire la sperimentazione torinese delle narcosale; dichiarazioni simili sono state rese dal Ministro della solidarietà sociale, competente in materia, che non risulta essere destinatario, neppure per conoscenza, della lettera del Ministro interrogato di cui in premessa;

la legge vigente non impedisce la sperimentazione in oggetto, perché ciò che sanziona - come si evince, peraltro, anche dai lavori preparatori e dalla giurisprudenza - è il favoreggiamento del consumo e spaccio in locali pubblici e circoli privati (articolo 79 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990), e certo non si può far rientrare in questa categoria la narcosala, un servizio socio-sanitario di riduzione del danno, gestito da medici, infermieri e operatori professionisti. Si richiama a tal proposito il precedente dell'introduzione nel nostro Paese degli «scambiasiringhe», nei confronti dei quali furono avanzate le medesime perplessità, poi fugate sia dalla dottrina sia dalla giurisprudenza;

il timore di entrare in collisione con le convenzioni internazionali sulle droghe è infondato: pur polemizzando con gli Stati che perseguono politiche di riduzione del danno (sono ben 70 le narcosale in funzione da anni in tutta Europa e non solo), nessuna agenzia dell'Onu ha mai potuto intraprendere alcun atto formale contro tali Stati, poiché le suddette convenzioni non possono interferire con le scelte nazionali in merito ai servizi socio-sanitari;

la prescrizione di eroina medica - peraltro difficilmente ipotizzabile e ancor meno attuabile nell'attuale contesto politico, considerato che il Governo in carica non è ancora riuscito ad abrogare la cosiddetta «legge Fini-Giovanardi», come gli impone di fare il suo programma elettorale - è in tutta Europa un trattamento terapeutico destinato a gruppi ristretti e selezionati di tossicodipendenti, una terapia ad «alta soglia», che nulla ha a che vedere con un servizio di prevenzione a «bassa soglia», quali sono le stanze del consumo. Invocare una tanto auspicabile quanto futura e del tutto ipotetica somministrazione controllata di eroina, come soluzione da privilegiare rispetto all'istituzione, qui ed ora, delle stanze del consumo, serve solo a creare confusione fra due interventi socio-sanitari del tutto diversi e non omologabili, nonché a rinviare sine die ogni decisione -:
se intenda attivarsi da subito per istituire, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale e assieme al comune di Torino e alla regione Piemonte, un tavolo di lavoro per l'incardinamento nel giro di pochi mesi della sperimentazione di una o più narcosale nella città di Torino e se intenda, altresì, affiancare a tale tavolo di lavoro un altro per l'elaborazione di una proposta di modifica della legge sugli stupefacenti, che consenta l'effettuazione della sperimentazione della somministrazione controllata dell'eroina ai cittadini tossicodipendenti. (3-01454)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DROGHE E SOSTANZE ALLUCINOGENE, LEGGI, SOMMINISTRAZIONE CONTROLLATA DI DROGA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DPR 1990 0309

GEO-POLITICO:

TORINO, TORINO - Prov, PIEMONTE