LEONE, CICU, MARRAS e COSSIGA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
sono 7.500 le imprese agricole della regione Sardegna messe in crisi dalla cancellazione operata dall'Unione europea degli aiuti previsti dalla legge regionale n. 44 del 1988; la vicenda, iniziata ormai 20 anni fa sotto forma di sostegno alle aziende agricole che avevano subito danni, sembra avviarsi a conclusione con aziende poste all'asta e famiglie sul lastrico;
è necessario che la regione Sardegna ed il Governo nazionale si confrontino con le proprie responsabilità: la prima per aver redatto una legge d'aiuto non compatibile con le regole comunitarie, per aver indotto gli imprenditori agricoli a sottoscrivere impegni con le banche sotto la supervisione dei funzionari regionali, per aver continuato ad attuare una legge che era già in pericolo di annullamento e per aver lasciato incancrenire la situazione sino ai traumatici eventi di questi giorni; il secondo per non aver richiamato per tempo la regione ai suoi doveri;
è opportuno, altresì, ricordare che in materia di recupero degli aiuti illegittimamente erogati ai sensi della normativa comunitaria (quote-latte e finanziamento del credito peschereccio) sono stati predisposti adeguati piani di rientro -:
se non ritenga necessario convocare con assoluta urgenza un tavolo di concertazione trilaterale tra Stato, regione Sardegna e banche interessate, ai fini della forfettizzazione e posposizione del debito aggiuntivo caricato sulle imprese agricole sarde, e se non ritenga assolutamente indispensabile predisporre un piano di recupero graduale e sostenibile degli aiuti illegittimamente erogati in violazione della normativa comunitaria, eventualmente vincolando a tale finalità una quota delle risorse che lo Stato trasferisce alla regione Sardegna. (3-01397)