MARIO RICCI, OLIVIERI e LOCATELLI. -
Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale.
- Per sapere - premesso che:
il giorno 20 marzo 2007 una
troupe televisiva della trasmissione
Le Iene è riuscita ad introdursi nei locali della nave
Iginia di
Rete ferroviaria italiana, ormeggiata nel porto di Messina;
la trasmissione, in onda il 26 marzo 2007 sulla rete televisiva
Italia 1, evidenziava l'allarmante stato di degrado dei traghetti ferroviari e poneva l'accento sulla mancanza di equipaggio e sorveglianti nelle navi spente e ferme in porto;
dalle interviste è chiaramente emersa l'inadempienza di
Rete ferroviaria italiana, che, a dispetto di quanto previsto dalla normativa vigente, è usa, benché più volte ammonita dall'autorità marittima, lasciare senza equipaggio le navi ormeggiate e spente, con grave pregiudizio per la sicurezza in porto;
dall'inchiesta istituita dai vertici di
Rete ferroviaria italiana, ci si attendeva un'attenta analisi propedeutica ad un programma di risanamento del vettore pubblico di traghettamento;
al contrario delle ovvie aspettative, per decisione del direttore della navigazione, ragioniere Francesco Ceci,
Rete ferroviaria italiana ha inteso liquidare il caso colpendo solo i lavoratori. Sono stati sospesi per 10 giorni i due sorveglianti che nell'occasione prestavano servizio di guardia notturna e per 3 giorni il terzo sorvegliante che copriva il turno pomeridiano (ancora in fase di prova prima dell'assunzione definitiva, figlio del marinaio Palmiro Lauro, perito nella tragedia del
Segesta);
a nulla sono valse le motivate giustificazioni dei lavoratori imputati, che evidenziavano l'estrema difficoltà riscontrata da due soli guardiani, a volte uno, nel garantire sorveglianza e sicurezza a ben sei unità navali dislocate a notevole distanza fra loro. I dipendenti asserivano, fra l'altro, che la sera del 20 marzo 2007 non era previsto il servizio di sorveglianza sulla nave
Iginia, solo dopo la visita inattesa de
Le Iene si è provveduto ad attribuire la nave
Iginia ad uno dei due guardiani incaricati della sorveglianza di sei navi;
in estrema sintesi, a parere degli interroganti,
Rete ferroviaria italiana ha omesso di valutare le pesanti responsabilità della direzione navigazione, che con una scellerata gestione della cosa pubblica ha causato l'odierno degrado, per concentrarsi sulle presunte responsabilità di tre lavoratori «colpevoli» di non aver calcolato i tempi per trovarsi
in loco in coincidenza con la
troupe de
Le Iene e di non riuscire a moltiplicarsi per coprire la cronica mancanza di personale -:
quali iniziative urgenti intenda adottare a tutela dei lavoratori ingiustamente sanzionati e per mettere fine alla gestione autoritaria, provocatoria e improduttiva del direttore Francesco Ceci, che ha condotto l'impianto sull'orlo del fallimento, suscitando le proteste dei lavoratori e le richieste di dimissioni pervenute da tutti i versanti sindacali e politici. (3-00848)