ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00736

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 126 del 14/03/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Data firma: 14/03/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/03/2007
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/06/2007

SOLLECITO IL 13/06/2007

SOLLECITO IL 17/07/2007

SOLLECITO IL 26/07/2007

SOLLECITO IL 27/07/2007


Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00736
presentata da
LUCA VOLONTE'
mercoledì 14 marzo 2007 nella seduta n.126

VOLONTÈ. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il quotidiano Il Corriere della Sera del giorno 9 marzo 2007 ha pubblicato, a pagina 19, un articolo intitolato «Una firma per non curare il feto nato vivo», in cui si afferma che la responsabile del centro per le interruzioni volontarie della gravidanza presso l'Ospedale San Camillo di Roma, dottoressa Giovanna Scassellati, avrebbe utilizzato un modulo destinato ad acquisire, da «chi chiede un aborto terapeutico tardivo...il consenso informato per rinunciare alle cure intensive nel caso in cui il piccolo sopravviva al parto», assicurando, in tal modo, al nato «solo le cure cosiddette compassionevoli», quando invece «la tecnologia oggi consente di rianimare feti molto prematuri»;

il quotidiano La Repubblica del giorno 10 marzo 2007, a pagina 19, afferma che, rispetto al modulo suddetto, «anche la direzione dell'ospedale romano ha preso le distanze» affermando che si tratta di «un'iniziativa autonoma di particolare gravità»;

la legge n. 194 del 1978 sull'interruzione volontaria della gravidanza stabilisce che, «quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto», l'interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso in cui «la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna» e, comunque, «il medico che esegue l'intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto»;

il ricorso al modulo utilizzato presso l'Ospedale San Camillo è in contrasto con le previsioni sopra riportate della legge n. 194 del 1978, dal momento che priva il bimbo nato delle cure necessarie per assicurargli la sopravvivenza;

se dall'applicazione delle procedure previste nel modulo suddetto è derivato il decesso di esseri umani nati vivi, deve trovare applicazione la relativa normativa penale a tutela della vita delle persone -:

quali iniziative intenda adottare in relazione alle violazioni della legge n. 194 del 1978 che le procedure previste nel modulo suddetto possono aver determinato. (3-00736)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
ABORTO, ETICA MEDICA, SPERIMENTAZIONE CLINICA, VITA UMANA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1978 0194, OSPEDALE SAN CAMILLO DI ROMA