ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00528

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 92 del 16/01/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Data firma: 16/01/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 16/01/2007
UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO) 17/01/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE delegato in data 16/01/2007
Stato iter:
17/01/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/01/2007
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
 
RISPOSTA GOVERNO 17/01/2007
Resoconto MINISTRO - (LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE)
 
REPLICA 17/01/2007
Resoconto UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/01/2007

DISCUSSIONE IL 17/01/2007

SVOLTO IL 17/01/2007

CONCLUSO IL 17/01/2007


Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00528

presentata da
LUCA VOLONTE'
martedì 16 gennaio 2007 nella seduta n.092

VOLONTÈ, COMPAGNON, RONCONI, D'AGRÒ, DRAGO, PERETTI, MEREU, FORMISANO, LUCCHESE e CASINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nel mese di novembre 2006 il Commissario europeo Almunia aveva promosso la legge finanziaria per il 2007, da cui era stato scorporato il capitolo previdenza, confidando nell'impegno del Governo italiano ad affrontare la questione con le parti sociali nel breve termine;
dal vertice di Caserta sembrerebbe emersa la volontà del Governo di agire sul ridimensionamento dei coefficienti di trasformazione previsto dalla cosiddetta «riforma Dini», ma, nonostante questa soluzione sia chiaramente indicata nel documento di programmazione economico-finanziaria perché «contribuirà a preservare la stabilità finanziaria del sistema previdenziale e di quella delle finanze pubbliche nel suo complesso», alcuni autorevoli esponenti del Governo, come i Ministri Ferrero, Bianchi e Pecoraro Scanio, e i sindacati hanno ribadito l'impraticabilità della revisione dei coefficienti e che l'unica riforma possibile è l'abbattimento del cosiddetto «scalone»;
la Commissione europea soltanto poche settimane fa ha classificato l'Italia tra gli Stati a «medio rischio» per quanto riguarda la capacità di fronteggiare l'aggravio di spese nel settore previdenziale, generato dal progressivo invecchiamento della popolazione a cui il Governo, peraltro, non ha risposto con un adeguato sistema di politiche per favorire la natalità e la famiglia nel nostro Paese;
l'agenzia di rating Fitch si è detta pronta a rivedere l'outlook dei nostri conti pubblici, dopo averli declassati nel mese di ottobre 2006, solo in presenza di una reale volontà di affrontare la riforma del sistema previdenziale;
secondo uno studio dell'Ocse, senza interventi rafforzativi della riforma introdotta nella XIV legislatura la spesa pubblica italiana esploderà;
secondo alcune recenti dichiarazioni il Ministro interrogato ha di fatto vincolato alle risorse economiche la possibilità di eliminare lo scalone, che innalzerà dal 1o gennaio 2008 l'età pensionabile, con 35 anni di contributi, da 57 a 60 anni;
sempre secondo il Ministro interrogato «al momento non c'è nessuna data per la convocazione dei tavolo con i sindacati», smentendo le voci sulla convocazione delle parti sociali sulla riforma delle pensioni a Palazzo Chigi entro la settimana prossima -:
se non ritenga che tale atteggiamento dilatorio non rischi di compromettere la credibilità del Governo nei confronti delle istituzioni europee e delle agenzie di rating, oltre a determinare un ulteriore appesantimento del debito pubblico.
(3-00528)

Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
PREVIDENZA SOCIALE, SPESA PUBBLICA, TRATTAMENTO PREVIDENZIALE, UNIONE EUROPEA