ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00879

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 253 del 05/12/2007
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)
Data firma: 04/12/2007


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 04/12/2007
Stato iter:
01/02/2008
Fasi iter:

SOLLECITO IL 09/01/2008

RITIRATO IL 01/02/2008

CONCLUSO IL 01/02/2008


Atto Camera

Interpellanza 2-00879
presentata da
CARLO GIOVANARDI
mercoledì 5 dicembre 2007 nella seduta n.253

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:

sui quotidiani modenesi, e su alcuni quotidiani nazionali, è stata data notizia che la Torre Ghirlandina, simbolo della città di Modena, sarà a breve oggetto di un lungo intervento di restauro (per il quale sarebbe stato nominato un apposito Comitato scientifico) e che tale intervento comporterà la realizzazione di un ponteggio esterno che avvolgerà l'intera struttura e che sarà coperto da un'installazione dell'artista Mimmo Paladino;

il comune di Modena, attraverso discussioni in sede di Consiglio e pubblici comunicati, si è ampiamente intrattenuto sull'argomento, fornendo soprattutto informazioni «sulla copertura» ed arrivando anche ad indicazioni tecniche di assoluto dettaglio (modi di microforatura dei teli, qualità ignifughe, eccetera);

nulla viene detto, all'incontrario, sull'argomento principale, cioè sull'intervento a farsi sulla Torre, sulla sua necessità e sulle programmate modalità di esecuzione;

la durata della permanenza in loco prevista per l'impalcatura (minimo anni due) non appare correlata all'intervento (peraltro non noto) a farsi, ma appare quale entità a sé stante e predeterminata;

a giudicare dalle simulazioni diffuse dall'Amministrazione Comunale, non solo scomparirebbe a lungo l'immagine stessa della Torre simbolo della Città, ma essa sarebbe sostituita da una configurazione geometrica totalmente nuova (una «ziggurat o piramide a gradini», secondo lo stesso Paladino: o, più propriamente, un grattacielo gradonato di matrice nordamericana ed alto quasi 100 metri);

non si conoscono altri recenti casi di realizzazione di ponteggi integrali attorno ad una torre di quelle dimensioni, non essendo stata realizzata un'istallazione simile neppure alla Torre di Pisa (dal restauro, come è noto, estremamente complesso) o altrove -:

quale sia la reale tipologia dell'interventoda farsi (ad oggi sconosciuta) nonché la necessità e la reale durata (col relativo, fondamentale, cronoprogramma) dei lavori di restauro;

quali siano le informazioni, mai rese pubbliche, sulle condizioni statiche della Torre, peraltro recentemente «monitorata» in continuo (con installazioni visibilmente e pubblicamente collocate al piano terra del Palazzo Comunale);

quali siano le motivazioni tecniche e di opportunità sulla scelta preventiva, e francamente inusuale, di un «ponteggio totale» anziché di un ponteggio di altra natura (per sezioni e/o dall'alto), che avrebbe consentito di mantenere la vista, sia pure parziale, della Torre ed anche di far apprezzare agli osservatori (durante i lavori ed a distanza) i risultati man mano raggiunti ed evitando condizioni da «sorpresa finale»;

quali accorgimenti siano stati predisposti per evitare che, qualora i lavori dovessero comportare anche interventi sui paramenti esterni lapidei, l'opera di Paladino (nella sua preannunciata «forte vivacità di immagini segni e colori») possa falsare l'apprezzamento «da vicino» di colori e tonalità e quindi fornire riferimenti fuorvianti ai restauratori al lavoro sulle impalcature collocate fra telo e torre;

se al Governo risultino le modalità di designazione dei membri del Comitato scientifico (di cui non si conoscono né i nominativi né l'attività tecnico-scientifica già completata e che ha fornito la base progettuale per i lavori in via di inizio) e dello stesso Paladino, importante artista della transavanguardia (ma estraneo alla cultura modenese ed alle espressioni artistiche locali), cui viene chiesta, peraltro, un'opera programmaticamente precaria e provvisoria;

se, di tutta l'operazione, e soprattutto del completo annullamento della Ghirlandina per un periodo di tempo non definito ma comunque non inferiore a due anni (e della relativa motivazione ed imprescindibilità), sia stata informata la Commissione UNESCO, essendo con evidenza l'operazione - che andrà comunque inserita nell'obbligatorio rapporto periodico - difficilmente inquadrabile nei processi di conoscenza e di valorizzazione indispensabili per i piani di gestione dei siti inseriti nella Lista UNESCO;

quale sia il costo «reale» e complessivo dell'operazione e, in particolare, il rapporto fra il costo delle opere provvisorie (incluso il telo di Paladino) e l'effettivo intervento di restauro della Torre Ghirlandina, che dovrebbe - come è ovvio - costituire la parte principale e preponderante dell'intero impegno economico;

se il Ministro, visto quanto fin qui riferito e osservato, non intenda sospendere l'iniziativa in attesa di acquisire tutti i necessari elementi di informazione e quanto utile a individuare in modo univoco e motivato la tipologia di ponteggio più idonea al caso in questione ed alla sua rilevanza.

(2-00879) «Giovanardi».
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COMMISSIONI CONSIGLI E COMITATI AMMINISTRATIVI, COSTI, MONUMENTI, OPERE PUBBLICHE, RESTAURI
GEO-POLITICO:

MODENA, MODENA - Prov, EMILIA ROMAGNA