Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00796
presentata da
ENRICO BUEMI
giovedì 18 ottobre 2007 nella seduta n.226
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
nell'ultima puntata della trasmissione televisiva Report è stata documentata una situazione drammatica di debiti fuori bilancio di comuni, province, e regioni italiane causata da diffondersi della cosiddetta finanza derivata strutturata, tramite convenzioni capestro stipulate con primari Istituti di Credito italiani e stranieri;
in sostanza gli enti locali per farsi anticipare somme in contanti dagli Istituti di Credito pagano ingenti costi occulti e trasferiscono avanti nel tempo oneri finanziari insostenibili a carico delle future amministrazioni;
in base ad informazioni di stampa dello stesso amministratore delegato dell'Unicredit al trenta giugno la massa creditoria netta nei confronti dei propri clienti ha raggiunto la somma di un miliardo di euro per le operazioni summenzionate nei confronti di istituzioni pubbliche e private;
tale meccanismo ha già comportato il dissesto finanziario di amministrazioni locali e di altre realtà imprenditoriali private;
nella stessa trasmissione summenzionata, il Capo dipartimento dell'economia di Palazzo Chigi, Francesco Boccia, ha addirittura parlato di circonvenzione di incapace per spiegare il rapporto che intercorre fra Istituti di credito e amministratori -:
quali iniziative normative intenda assumere per obbligare gli istituti bancari ad una corretta e facilmente comprensibile informazione agli investitori;
quale sia l'ammontare del guadagno realizzato da Unicredit mediante le operazioni portate a termine senza le dovute garanzie e sanzionate con il provvedimento Consob dell'agosto del 2007, emesso nei confronti di alcuni manager Unicredit per il totale di 511.200 euro, proprio per carenze procedurali sui prodotti in derivati;
se al Governo risulti quali siano gli istituti di credito coinvolti, oltre a quelli segnalati nell'inchiesta in premessa;
se intenda assumere specifiche misure atte a tutelare gli interessi delle collettività locali di fronte a iniziative spesso irresponsabili da parte di amministrazioni pubbliche non in grado di valutare l'effettivo rischio di operazioni finanziarie fortemente speculative.
(2-00796)«Buemi, Villetti».